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Autore: Redazione StudioNews

Ue, Tajani: è giusto che Fitto abbia la vicepresidenza esecutiva

Ue, Tajani: è giusto che Fitto abbia la vicepresidenza esecutivaRoma, 12 set. (askanews) – “Non penso proprio” ci saranno problemi per Raffaele Fitto in Europa ed “è giusto che l’Italia abbia una vicepresidenza esecutiva perché è la seconda manifattura d’Europa, la terza economia europea, è un Paese fondatore, è uno dei più grandi Paesi anche come numero di abitanti e quindi credo che sia anche utile all’Europa avere un rappresentante italiano che possa dare il massimo del contributo con l’esperienza, perché Fitto è una persona esperta che conosce il Parlamento, che è sempre stato in Parlamento, è apprezzato tutto il Parlamento”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia, e vice premier, Antonio Tajani.


“Le strumentalizzazioni politiche non servono, non è utile il lavoro della Commissione europea, non è utile al lavoro del Parlamento”, ha aggiunto.

Ue, Tajani: giusto Fitto abbia vicepresidenza esecutiva

Ue, Tajani: giusto Fitto abbia vicepresidenza esecutivaRoma, 12 set. (askanews) – “Non penso proprio” ci saranno problemi per Raffaele Fitto in Europa ed “è giusto che l’Italia abbia una vicepresidenza esecutiva perché è la seconda manifattura d’Europa, la terza economia europea, è un Paese fondatore, è uno dei più grandi Paesi anche come numero di abitanti e quindi credo che sia anche utile all’Europa avere un rappresentante italiano che possa dare il massimo del contributo con l’esperienza, perché Fitto è una persona esperta che conosce il Parlamento, che è sempre stato in Parlamento, è apprezzato tutto il Parlamento”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia, e vice premier, Antonio Tajani.


“Le strumentalizzazioni politiche non servono, non è utile il lavoro della Commissione europea, non è utile al lavoro del Parlamento”, ha aggiunto.

Autonomia, Calderoli a Regioni: massima collaborazione governo

Autonomia, Calderoli a Regioni: massima collaborazione governoRoma, 12 set. (askanews) – “Il percorso dell’autonomia procede, in linea con quanto previsto dalla legge 86 e nei termini stabiliti dalla Costituzione. Ho informato le Regioni degli ultimi sviluppi e assicuro nuovamente la massima collaborazione da parte del governo, sia per chi ha chiesto di riprendere le trattative, sia per chi vorrà cogliere questa storica sfida nell’interesse del Paese. Responsabilità e trasparenza non tolgono nulla a nessuno, ma possono garantire ai cittadini una maggior efficienza dell’amministrazione pubblica. Questo è e resta il nostro obiettivo principale”. Lo ha detto, in Conferenza Stato-Regioni, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, dopo aver presentato un’informativa in materia di Autonomia differenziata e relativa agli atti di iniziativa trasmessi dalle Regioni Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto.


Un passaggio istituzionale previsto dalla legge 86/2024, in vigore dal 17 luglio, che fa seguito alle richieste da parte delle suddette Regioni di avviare un negoziato per l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia, riprendendo iniziative già intraprese in precedenza. Allo stato attuale, il negoziato è consentito per le 9 materie e gli ambiti di materia non Lep, mentre per le restanti 14 materie Lep i negoziati si potrà avviare dopo la determinazione dei relativi Livelli Essenziali delle Prestazioni e dei relativi costi e fabbisogni standard.


Nel corso della trattazione del punto all’ordine del giorno, la Conferenza delle Regioni ha preso atto dell’informativa senza presentare alcuna osservazione. Calderoli ha presieduto la riunione da remoto perchè influenzato.

Lettera di 23 parlamentari Ue su ragazzo italiano detenuto in Belgio

Lettera di 23 parlamentari Ue su ragazzo italiano detenuto in BelgioRoma, 12 set. (askanews) – Ventitre europarlamentari hanno scritto una lettera al Commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, al Ministro della giustizia del Belgio e ai Ministri degli esteri del Belgio e dell’Italia sul caso di Andrea Sommariva il ragazzo genovese di 26 anni, con gravi problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, in cura presso i servizi di assistenza socio-sanitaria della regione Liguria, e darrestato lo scorso 16 maggio in Belgio e tradotto nel carcere di Hasselt, dove è attualmente detenuto in attesa di giudizio.


Gli europarlamentari scrivono: il ragazzo “E’ accusato del furto di alcune collanine durante un concerto. Non spetta a noi giudicare se abbia o meno compiuto il reato, peraltro di lieve entità, ma riteniamo importante agire affinché Andrea sia trattato conformemente ai principi di rispetto dei diritti umani sanciti dai trattati e dalle convenzioni europee e internazionali, e crediamo che proprio in base a questi principi Andrea abbia il diritto di essere sottoposto alle cure necessarie ad un malato psichiatrico, (status riconosciuto già dalla perizia del tribunale dei minori di Genova nel 2017), che sono ormai interrotte da mesi, e che pertanto vada riportato in Italia. La sua situazione psico-fisica è sempre più preoccupante, e lo stato depressivo in cui versa non gli consente di provvedere adeguatamente a sé stesso nello stato di detenuto in cui si trova in attesa di giudizio.


Vale la pena evidenziare che è stata rifiutata la richiesta di uscita su cauzione, che non è adeguatamente seguito dal personale medico-psichiatrico, che gli altri detenuti sono essi stessi preoccupati per la sua salute, che il console italiano lo ha incontrato una volta, che è già stato interessato il Parlamento italiano tramite un’interrogazione al Ministro degli Esteri, che Andrea rischia 30 mesi di carcere su richiesta del Pubblico Ministero belga. Ricordiamo che lo Stato che detiene è responsabile della salute, del mantenimento e del rispetto dei diritti umani di ogni detenuto.


L’assenza di una strategia terapeutica per la cura di un detenuto affetto da disturbi mentali può costituire un «abbandono terapeutico» contrario all’articolo 3 della Convenzione Europea sui diritti umani (CEDU), come ribadito dalla sentenza del 24 gennaio 2022 della Corte Europea sulla causa SY c. ITALIA (Ricorso n. 11791/20). Sicuri della sensibilità delle autorità belghe al pieno rispetto delle convenzioni e ai principi dei diritti umani riconosciuti nell’ Ue e a livello internazionale, facciamo appello alle autorità belghe affinché Andrea possa essere rimpatriato in Italia al più presto per poter continuare a seguire le cure di cui necessita. Cordiali saluti, MEP Mimmo Lucano MEP Ilaria Salis MEP Leoluca Orlando MEP Benedetta Scuderi MEP Cecilia Strada MEP Brando Benifei MEP Elisabetta Gualmini MEP Alessandro Zan MEP Pina Picierno MEP Irene Tinagli MEP Marco Tarquinio MEP Sandro Ruotolo MEP Camilla Laureti MEP Pasquale Tridico MEP Dario Tamburrano MEP Danilo della Valle MEP Gaetano Pedulla’ MEP Marc Botenga MEP Rudi Kennes MEP Irene Montero Gil MEP Isa Serra Sanchez MEP Leila Chaibi MEP Damian Careme MEP Pernando Barrena

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premier

Giappone, partita campagna elettorale per nuovo premierRoma, 12 set. (askanews) – La grande rinuncia del primo ministro Fumio Kishida a concorrere a un nuovo mandato come leader del Partito liberaldemocratico (e quindi come premier) ha creato una corsa caotica alla successione. Oggi si è aperta la campagna elettorale di due settimane, che porterà al voto interno del 27 settembre, e i candidati che si sono ufficialmente presentati sono ben nove, record assoluto da quando è stato introdotto il sistema elettorale interno nel 1972.


Kishida ha rinunciato assumendosi la responsabilità politica degli scandali di finanziamento irregolare all’interno del partito, che ha portato a una crisi di consensi per la formazione politica che, in maniera quasi ininterrotta tranne due brevi periodi, ha mantenuto il potere in Giappone. Come ricaduta della crisi, sono andate in qualche modo in tilt anche le dinamiche di potere interne, che non si sono dipanate in questi ultimi giorni secondo la tradizionale suddivisioni tra fazioni (habatsu), le quali si sono di fatto sciolte. Questo apre la strada anche a possibili sorprese e all’affermazione eventuale di outsider e candidati di rinnovamento.


Indipendentemente da chi sarà il vincitore, il prossimo presidente del partito – e premier, visto che nel sistema giapponese il capo del partito di maggioranza diventa in maniera quasi automatica anche il capo del govenro – dovrà affrontare la pressione economica che pesa sulle famiglie a causa dell’aumento dei prezzi e le minacce alla sicurezza poste da una Cina sempre più assertiva e dalla Corea del Nord dotata di armi nucleari, che ha lanciato diversi missili proprio poche ore prima dell’inizio della campagna. In questi giorni, tra l’altro, rinnovano le loro leadership anche il partner minore della maggioranza di governo, il partito buddista legato alla Soga Gakkai Komeito, e il principale partito di opposizione progressista, Partito costituzionale democratico del Giappone.


Gli occhi, tuttavia, sono tutti rivolti alla corsa interna al Jiminto, questo il nome in giappinese del Partito liberaldemocratico. La possibile novità sul piatto possono essere l’elezione di un giovane innovatore, il più papabile dei quali pare essere il figlio dell’ex premier Junichiro Koizumi, cioè il 43enne ex ministro dell’Ambiente Shinjiro Joizumi, che è visto dai sondaggi come il più gradito dagli elettori in senso più ampio, ma che gli analisti considerano un peso un po’ leggero. L’altro under-50 è l’ex ministro per la sicurezza economica Takayuki Kobayashi, che ha 49 anni ma che non sembra tra i favoriti. Un’altra possibilità è che, per la prima volta, leader del partito e del governo diventi una donna. In questo caso, sono due le opzioni: l’attuale ministra degli Esteri Yoko Kamikawa, 71 anni, che ha ottenuto le necessarie firme di 20 parlamentari all’ultimo momento ma che proviene dalla fazione più forte del partito, o l’ex ministra della Sicurezza economica Sanae Takaichi, 63 anni, che si vanta della sua vicinanza al defunto ex premier Shinzo Abe e si candida per la seconda volta, promettendo di rendere il Giappone “più forte e più ricco”.


A parte Koizumi jr., tra i favoriti c’è anche l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, che si candida per la quinta e (dice lui) ultima volta come capo del Jiminto. Dopo quasi 40 anni di carriera politica, è considerato un politico esperto in sicurezza, agricoltura e rapporto con gli enti locali. Ma è anche visto come una personalità troppo ingombrante nelle delicate dinamiche interne del partito. Sostanzialmente, si colloca al polo opposto rispetto a Koizumi. Altri nomi di peso che si giocano la successione a Kishida, sono il ministro per il Digitale Taro Kono, 61 anni, un politico fuori dagli schemi e molto attivo sui social media; il braccio destro di Kishida ed ex ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, 63 anni, entrambi al secondo tentativo di diventare leader. Della partita sono anche l’ex ministro della sanità Katsunobu Kato, 68 anni, e l’attuale segretario generale del partito, Toshimitsu Motegi, 68 anni. Durante la prima apparizione congiunta, oggi, dopo aver presentato le candidature, i nove hanno svelato le loro visioni per il Giappone, sottolineando la necessità che il paese, ora la quarta economia mondiale dopo la Germania, sia “rinnovato”, “più forte”, più “competitivo” e “autosufficiente”. Per il momento non ci sono grandi differenze tra loro, ma i candidati hanno 15 giorni per giovare le loro carte. Il voto è tutto interno al Jiminto. La platea degli elettori è fatta da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per il 26 settembre e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni il 27 settembre. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre.

Cinema, Michele Russo: “Vi racconto mio cugino Francis Ford Coppola”

Cinema, Michele Russo: “Vi racconto mio cugino Francis Ford Coppola”Marzamemi (Sr), 12 set. (askanews) – “Il fischio di famiglia” è il documentario che Michele Russo, cugino di Francis Ford Coppola, ha realizzato sulla famiglia Coppola. Un viaggio in retrospettiva che parte dalla figura del nonno Agostino e da Bernarda, piccola cittadina in Basilicata, che unisce i pezzi della famiglia del regista e sceneggiatore americano. Il documentario ha aperto ufficialmente il Marzamemi CineFest, una manifestazione che per cinque giorni ha portato la cittadina divisa tra il comune di Pachino e quello di Noto, al centro della vita della punta sud-orientale della Sicilia. Cinema, cultura, arte, musica si sono intrecciate nella kermesse, grazie alla direzione artistica di Rossana Danile.


Michele Russo racconta ad askanews come nasce il documentario e la commovente reazione di Francis. “Ho cominciato una lunga ricerca negli archivi comunali ed ecclesiastici, cercando di ricostruire l’albero genealogico che poi ho realizzato, partendo dal 1765, quando è venuto a Bernarda è venuto il primo Coppola”. Michele Russo e Francis Ford Coppola si sono rivisti e riabbracciati, nel 1989, in quella Bernarda dove tutto nacque. Dalla scoperta di quelle radici, delle figure interessanti che compongono quella famiglia, è nata l’idea di realizzare il documentario.


“Al matrimonio di sua figlia Sophie, che si è voluta sposare a Bernarda, Francis mi ha chiesto di proiettarlo prima della torta. È stata l’occasione per vedere la sua risposta emotiva. Alla fine, emozionato, mi ha detto: well done., Michele. Possiamo proporlo al pubblico”. “La cosa difficile è stata coinvolgere tutti. Una famiglia davvero straordinaria. Ho attinto tanto da loro. E ho ritrovato tante cose della mia famiglia. Ho visto nelle mani di Francis le mani di mio padre, ho visto il suo sguardo ho reincontrato emozionalmente tanto della mia famiglia. E’ stato u viaggio meraviglioso”. A Bernarda ogni famiglia ha il proprio fischio. Da qui il titolo del documentario.”L’ho usato anche a Cannes, eravamo insieme sul tappeto rosso. Ero con Francis e le moglie ma ad un certo punto ci siamo persi, mi ero distratto. Ho provato a chiamarlo, ma non mi sentiva. E con il fischio, lui si è girato e ci siamo riuniti. Ha riconosciuto il fischio della famiglia Coppola”.

Lagarde: “Con Draghi un rapporto formidabile, proposte molto utili”

Lagarde: “Con Draghi un rapporto formidabile, proposte molto utili”Roma, 12 set. (askanews) – E’ “un rapporto formidabile”, quello presentato lunedì scorso da Mario Draghi. “Fornisce una diagnosi grave ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. “E anche per noi – ha aggiunto – per ottenere migliori risultati nella politica monetaria”. Lagarde ha citato tra le altre cose la necessità di completare l’Unione dei mercati dei capitali.

Lagarde: “rapporto Draghi formidabile, proposte molto utili”

Lagarde: “rapporto Draghi formidabile, proposte molto utili”Roma, 12 set. (askanews) – E’ “un rapporto formidabile”, quello presentato lunedì scorso da Mario Draghi. “Fornisce una diagnosi grave ma che secondo noi è accurata. E formula proposte concrete di riforme strutturali che sarebbero molto utili per l’Europa”, ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. “E anche per noi – ha aggiunto – per ottenere migliori risultati nella politica monetaria”. Lagarde ha citato tra le altre cose la necessità di completare l’Unione dei mercati dei capitali.

Li Qiang a Riad: rafforzare relazioni Cina-Arabia saudita

Li Qiang a Riad: rafforzare relazioni Cina-Arabia sauditaRoma, 12 set. (askanews) – Il premier cinese Li Qiang ha promesso oggi di rafforzare il commercio e gli investimenti con l’Arabia Saudita in settori che spaziano dall’energia tradizionale e infrastrutture alle nuove energie, tecnologia e economia digitale, in un incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman a Riad, nel suo primo viaggio in Medio Oriente come premier. Lo riferisce il South China Morning Post.


“Cina e Arabia Saudita dovrebbero espandere ulteriormente il commercio bilaterale, approfondire la cooperazione in settori tradizionali come il petrolio, il gas, i prodotti petrolchimici e la costruzione di infrastrutture, e allo stesso tempo espandersi verso nuove energie, comunicazioni, economia digitale e verde, oltre a lavorare insieme per mantenere la stabilità della catena di approvvigionamento industriale globale,” ha dichiarato Li. Il principe ereditario, vero leader del regno wahhabita, gli ha fatto eco, aggiungendo che Riad e Pechino condividono una “posizione simile e la stessa responsabilità” negli affari regionali e internazionali. Riad è disposta a cooperare con Pechino sulla sicurezza globale, ha riferito il rapporto.


All’incontro hanno partecipato anche il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il ministro dell’Industria e delle Tecnologie dell’informazione Jin Zhuanglong, olte ad almeno nove ministri sauditi. L’Arabia saudita è il principale partner commerciale della Cina nella regione e il suo principale fornitore di petrolio. Nel 2023, il volume commerciale tra i due paesi ha superato i 107 miliardi di dollari, con la Cina che ha importato merci per un valore di 64 miliardi di dollari.


Inoltre dallo scorso anno le banche centrali dei due paesi hanno firmato un accordo di swap valutario da 50 miliardi di yuan (circa 7,02 miliardi di dollari). Riad, dal canto suo, ha espresso apertura a un’espansione dell’uso dello yuan come valuta di transazione per il petrolio greggio. Nel 2022, la Cina ha mediato un accordo di pace tra Arabia Sausita e Iran, contribuendo al ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi islamici dopo quasi un decennio di tensioni.


Successivamente, Li visiterà anche gli Emirati Arabi Uniti.

I risultati del 101 Arena di Verona Opera Festival 2024

I risultati del 101 Arena di Verona Opera Festival 2024Milano, 12 set. (askanews) – Un’edizione che rimarrà nella storia per record e sold-out, grandi anniversari e importanti debutti. Si spengono i riflettori sul 101° Arena di Verona Opera Festival che chiude, dopo tre mesi e 50 serate di spettacolo dal vivo, registrando il miglior incasso di sempre per un totale di 33 milioni 620 mila euro. Superata dunque anche la stagione del centesimo. Aumentate le presenze in anfiteatro: gli spettatori dell’estate 2024 sono stati 417.354, ben 15 mila in più rispetto allo scorso anno. Si conferma l’internazionalità della maggior parte del pubblico (57% dall’estero) proveniente da 136 Paesi diversi, tra cui, per la prima volta, Barbados, Cambogia e Aruba. La Germania resta sul podio, salgono gli spettatori da Stati Uniti, Canada, Spagna e Corea. Aumentano anche i giovani (+3% under 30, +5% fascia 30-40 anni).


Dall’ultimo rapporto SIAE il mondo dello spettacolo dal vivo è in crescita. E, nell’ultimo anno, l’opera lirica ha potuto contare su 2,1 milioni di spettatori. L’Arena di Verona, con i tre mesi di Festival, costituisce quasi il 20% del totale nazionale. Numerosi i sold-out registrati durante la Stagione 2024. Ben 16 serate da tutto esaurito. Turandot, primo titolo in cartellone, ha totalizzato quattro sold-out e oltre 40 mila spettatori. E ha segnato un nuovo record nella storia di Fondazione Arena. La prima di sabato 8 giugno ha toccato quota 1 milione e 22 mila euro di incasso, mai raggiunto per una singola serata areniana. Da 15 anni, il record apparteneva al Gala Domingo del 24 luglio 2009, curato nella regia dall’attuale Vicedirettore artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi. Il ricco e spettacolare allestimento, firmato da Franco Zeffirelli, sarà protagonista a Seoul, in Corea del Sud, dal 12 al 19 ottobre. Regina di incassi e presenze Carmen, che ha chiuso il Festival il 7 settembre con l’ultima delle 9 recite. Il picco di vendite è stato registrato nella seconda metà di luglio.


Il Festival ha inaugurato e chiuso la stagione 2024 con un’Arena da tutto esaurito, che ha visto in platea anche le massime Autorità italiane e straniere, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, che è tornato il 6 settembre assieme ai rappresentanti dei Parlamenti del G7 e alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Così come Ministri, Sottosegretari, Ambasciatori italiani nel mondo e rappresentanti Unesco. Tra le grandi celebrazioni 2024, il Canto lirico in Italia patrimonio immateriale Unesco, il centenario della morte di Giacomo Puccini, i trecento anni delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, i cento anni del regista Gianfranco De Bosio, i duecento anni della IX Sinfonia di Beethoven. E i 250 anni della Guardia di Finanza festeggiati dall’esibizione della Banda delle Fiamme Gialle e dal gong degli atleti della nazionale italiana.


Una stagione che rimarrà nella storia anche per la qualità artistica. Il palcoscenico areniano ha visto il ritorno delle grandi star: Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Yusiv Eyvazov, Ludovic Tézier, Ekaterina Semenchuk, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Luca Salsi, Roberto Bolle e Plácido Domingo. Così come di importanti debutti: Aigul Akhmetshina, Pretty Yende, Erin Morley, Juliana Grigoryan, René Barbera, Igor Golovatenko, Marta Torbidoni, Paolo Bordogna.