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Autore: Redazione StudioNews

Fukushima, ripartita operazione recupero combustibile nucleare fuso

Fukushima, ripartita operazione recupero combustibile nucleare fusoRoma, 10 set. (askanews) – Tokyo Electric Power (TEPCO), la compagnia elettrica che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ha annunciato che stamani ha riavviato il processo sperimentale di recupero dei detriti di combustibile nucleare fuso dal reattore 2 della centrale nucleare che nel 2011 fu teatro del peggiore incidente nucleare dopo Cernobyl.


La questione dei resti di combustibile, altamente radioattivi, è il rincipale ostacolo allo smantellamento della centrale, i cui reattori 1, 2 e 3 andarono in fusione in seguito al devastante terremoto tsunami dell’11 marzo 2011 nel Giappone nordorientale. Si stima che all’interno dei serbatoi di contenimento dei tre reattori vi siano circa 880 tonnellate di detriti di combustibile nucleare fuso.


Un primo tentativo di recupero, attraverso una struttura robotica, era iniziato il 22 agosto scorso, ma fu interrotto in seguito a un errore nella configurazione dei tubi per l’inserimento nel serbatoio di contenimento dell’attrezzatura retrattile necessaria al recupero del materiale pericoloso. A quanto ha comunicato la TEPCO, l’errore è stato corretto e stamani presto sono riprese le operazioni d’inserimento nelle tubature che portano dentro il serbatoio di conifinamento per cercare di avviare il recupero del materiale.


Dovrebbero essere recuperati solo pochi grammi di detriti dal fondo del contenitore. Lo strumento robotico verrà supervisionato e controllato da remoto, nessun essere umano potrebbe resistere alla potenza delle radiazioni emesse dal combustibile. Se le operazioni avessero successo, ci vorrebbero circa due settimane per completare il recupero di questi pochi grammi. Nel piano originario, l’avvio di questa arrività doveva essere nel 2021.


TEPCO ha scelto il reattore No. 2 come il primo da cui iniziare il lavoro di recupero, poiché la situazione all’interno è più chiara rispetto agli altri reattori, essendo l’unico tra i tre reattori interessati alla fusione del materiale radioattivo a non aver subito anche un’esplosione di idrogeno. Secondo il piano, TEPCO spera di recuperare fino a 3 grammi di detriti utilizzando un dispositivo telescopico dotato di uno strumento di presa. Il dispositivo può estendersi fino a 22 metri e accedere ai detriti attraverso un punto di penetrazione nel contenitore primario di contenimento. In una conferenza stampa, secondo quanto riporta la televisione pubblica NHK, TEPCO ha dichiarato di aver collegato il tubo di inserimento dell’attrezzatura alle 7:00 del mattino locali (00.00 in Italia) e di averla inserita nella valvola che conduce all’interno del contenitore alle 7:20. L’operazione è stata interrotta alle 8:00, dopo aver inserito l’attrezzatura per circa 60 cm all’interno della “valvola d’isolamento” che impedisce la fuoriuscita di materiale radioattivo dal contenitore. L’11 settembre, l’attrezzatura verrà estesa di oltre 2 metri verso l’interno del contenitore. Un rappresentante di TEPCO ha sottolineato che, alla luce dell’errore precedente, l’azienda intende andare coi piedi di piombo in ogni fase delle operazioni per evitare ulteriori problemi. Secondo il programma di smantellamento stabilito dal governo e da TEPCO, la rimozione dei detriti sarà la terza e ultima fase del processo, che si prevede durerà tra i 30 e i 40 anni. Il dispositivo tubolare deve essere inserito nel reattore attraverso un punto di penetrazione situato sul lato del contenitore del reattore, che ha un diametro interno di circa 55 cm e una lunghezza di circa 2 metri. Oltre la “valvola d’isolamento”, c’è un binario di circa 7,2 metri collegato alla base del recipiente a pressione del reattore, dove si trovano i detriti. Una volta raggiunto questo binario, un braccio situato all’estremità del tubo ruoterà verso il basso per spostarsi verso la base. L’estremità del tubo è dotata di una pinza metallica a due punte per afferrare i detriti. Dopo essere entrata nella base, la pinza sarà abbassata verso i detriti sul fondo per recuperare il materiale. Il tubo sarà poi estratto dal contenitore del reattore seguendo lo stesso percorso, e i detriti saranno collocati in una scatola di trasporto, che verrà poi trasferita tramite un carrello in una “glove box” nucleare, progettata per la manipolazione di materiale radioattivo all’interno dell’edificio del reattore. Dopo aver misurato i livelli di radiazione e altri parametri all’interno della scatola, i detriti saranno trasferiti in un contenitore di trasporto per essere portati in un impianto di analisi nella vicina prefettura di Ibaraki.

Rapporto Coop, overworking e risparmio: così italiani difendono tenore vita

Rapporto Coop, overworking e risparmio: così italiani difendono tenore vitaMilano, 10 set. (askanews) – La parola chiave con cui gli italiani fanno i propri acquisti è il risparmio, di gran lunga il primo criterio di scelta sia che si tratti di un capo d’abbigliamento che di un’auto mentre la casa di proprietà resta un miraggio. E questo anche in un contesto di recupero dei redditi che spingono i consumi tornati, in termini reali, ai livelli pre-pandemia (+0,3% nel 2023 rispetto al 2019). A scattare la fotografia dei comportamenti d’acquisto degli italiani il “Rapporto Coop 2024 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” redatto dall’Ufficio studi di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop).


Dietro questo timido recupero però c’è un prezzo pagato dagli italiani perchè per difendere il proprio tenore di vita nel 2023 sono stati costretti a lavorare un miliardo e mezzo di ore in più rispetto a cinque anni fa. L’overworking è infatti la leva principale che sono stati costretti a muovere per ottenere redditi reali di poco superiori a quelli di 5 anni fa. Se è vero infatti che il potere di acquisto nel nostro Paese ha recuperato i livelli pre-pandemia e che oggi più di ieri sono diminuiti gli italiani che hanno vissuto situazioni di disagio profondo (l’ammettevano 20 milioni di persone nel 2022 rispetto ai 12 milioni di oggi) e che le famiglie in difficoltà ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro passano dal 45% del 2023 al 33%, restano comunque ampie le difficoltà sociali del Paese. E anche questa faticosa tenuta è avvenuta al prezzo di un aumento delle ore lavorate. Ma le differenze tra i settori economici sono alte. Ad esempio, i redditi per occupato dei lavoratori della sanità sono calati dell’8,5%, quelli dell’istruzione dell’11,2% mentre per altri come il settore costruzioni o l’ambito immobiliare i redditi sono cresciuti rispettivamente del 4,6% e del 6,4%. Forse anche per questo a precisa domanda il 75% degli intervistati non esita a dichiararsi insoddisfatto in primo luogo della propria retribuzione.


In questo contesto di difficoltà sociali ed economiche dove le compravendite di case nel corso di quest’anno sono calate del 2,1%, anche i prodotti tecnologici a partire dallo smartphone, fino all’altro ieri oggetto dei desideri, hanno perso buona parte della loro attrattività e le vendite a volume nell’ultimo anno scendono di oltre il 6% e proprio lo smartphone con i suoi accessori (-7,4% e quanto a numero di pezzi quasi un milione in meno anno su anno) insieme alle tv e ai pc registrano cali significativi (mentre crescono prodotti tech per la cucina e il beauty). Sostanzialmente una vita a basso impatto dove l’essenziale diventa centrale, il superfluo viene drasticamente ridotto. Tra i comportamenti emergenti in fatto di abitudini di consumo non stupisce trovare il tema del riparare oggetti piuttosto che sostituirli (il 26% con maggiore frequenza in prospettiva) e il ricorso ai prodotti di seconda mano (nelle prossime intenzioni di acquisto dichiarate dal 24%). Ed è così che si fa largo un ripensamento significativo della propria identità. Per l’85% del campione indagato dal Rapporto Coop piuttosto che la capacità economica e lo status sociale è proprio la dimensione personale e privata a caratterizzare la percezione di sé stessi, a partire dalla famiglia, dalla propria situazione affettiva e anche dal dispiegarsi delle proprie doti etiche e morali. Anzi, l’acquisto e il possesso di beni smettono di essere aspirazionali e sembrano perdere per buona parte degli italiani quegli attributi di gratificazione personale e di riconoscibilità sociale che pure hanno caratterizzato una lunga fase della nostra società degli ultimi decenni. Una indifferenza per gli acquisti (coloro che aumenteranno gli acquisti solo per il mero piacere di comprare sono meno di chi invece aumenterà questo approccio di consumo, -3 punti percentuali) e uno strisciante de-consumismo che relega i forzati del lusso in una trincea sempre più minoritaria e oramai appannaggio solo dei super ricchi.

Vino, nel 2024 il mercato mondiale toccherà i 350 mld di dollari

Vino, nel 2024 il mercato mondiale toccherà i 350 mld di dollariMilano, 10 set. (askanews) – Il mercato vinicolo mondiale raggiungerà i 353,4 miliardi di dollari nel 2024, con un consumo totale di 25,3 miliardi di litri. Negli ultimi cinque anni, il settore è cresciuto mediamente del 5% annuo, con Francia, Italia e Stati Uniti che rappresentano circa il 60% del mercato globale. L’Italia ha perso il primato produttivo a favore della Francia, ma l’export del vino italiano supererà gli 8 miliardi di euro nei prossimi due anni: si impone una minore produzione a fronte, tuttavia, di scelte a favore di qualità. Queste tra le conclusioni del report “L’Italia nel mercato vitivinicolo globale. Evoluzione e prospettive” a cura di Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.


“La domanda si sta segmentando verso prodotti di eccellenza e vini naturali, aprendo nuove opportunità per il vino italiano in mercati emergenti come Cina, India e Polonia” spiega Mancini, aggiungendo che “anche il mercato interno sta cambiando: diminuisce il consumo del bicchiere a pasto, ma il vino è sempre più apprezzato tra i giovani, più consumatori cercano informazioni sulla filiera e viaggiano alla riscoperta di antiche vigne, oltre a porre maggiore attenzione a packaging sostenibile e servizio al cliente”. Nel 2024, il consumo di vino in Italia è previsto stabilizzarsi a 26,3 litri pro capite e un totale di circa 10,3 mln di litri. Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea, le vendite nella Gdo hanno registrato un calo del 2,5% a volume nel primo semestre del 2024, con una contrazione del 3,4% per i vini fermi e frizzanti, soprattutto tra i rossi, mentre gli spumanti hanno segnato una crescita del 4,2%. A luglio 2024, il fatturato ha però registrato un incremento del 14%. Per quanto riguarda le categorie di prodotti, i vini fermi sono rimasti stabili (-1%), mentre bollicine e champagne sono in calo.


Nel primo quadrimestre di quest’anno, le esportazioni di vino italiano hanno registrato una crescita del 7%, raggiungendo i 2,53 miliardi di euro. Le previsioni per il futuro restano ottimistiche: si stima che l’export continuerà a crescere a un ritmo medio del 2,9% annuo fino al 2026, superando gli 8,5 mld di euro. Tutte le principali categorie di vino hanno registrato buoni risultati nei primi mesi del 2024. Gli spumanti hanno segnato un +7,3% in valore e un +10,7% in volume, i vini fermi imbottigliati sono cresciuti del 2,7% in valore e del 3,5% in volume, mentre i vini frizzanti hanno avuto un incremento ancora maggiore: +12,2% in valore e +16,8% in volume. Tuttavia, i prezzi medi sono in calo per molte categorie, segnalando una certa resistenza del mercato a pagare prezzi più elevati. Per questo riguarda le tendenze emergenti, il report evidenzia che il vino sta diventando un asset di investimento, soprattutto i “fine wines”, e i vini naturali stanno guadagnando popolarità, con oltre il 30% dei consumatori italiani interessati ai vini biologici. C’è anche un’attenzione crescente alla sostenibilità del packaging e all’automazione dei processi di stoccaggio e magazzinaggio. Vale sottolineare anche la blockchain, con le sue caratteristiche di immutabilità, trasparenza e sicurezza crittografica, sta emergendo nel settore vitivinicolo come strumento fondamentale per migliorare la tracciabilità e l’autenticità delle informazioni.


“Il settore vinicolo italiano nel 2024 si trova in una fase di transizione, caratterizzata da sfide economiche e ambientali, ma anche da opportunità per coloro che sapranno innovare e adattarsi alle nuove tendenze” rimarca Mancini, sottolineando che “l’adozione di pratiche sostenibili, l’innovazione tecnologica e l’attenzione alle esigenze dei consumatori saranno determinanti per il successo futuro delle aziende vinicole italiane in un mercato globale sempre più competitivo”.

Torna X Factor un’edizione attesissima conduce: Giorgia

Torna X Factor un’edizione attesissima conduce: GiorgiaMilano, 10 set. (askanews) – Da giovedì 12 settembre su Sky e in streaming su NOW, inizia la grande festa della musica di X Factor con un’edizione attesissima e piena di sorprese. Tanti volti nuovi riempiranno il palco dell’edizione 2024 dello show Sky Original prodotto da Fremantle, che vedrà il suo culmine con la finalissima, che per la prima volta nella storia internazionale del format si svolgerà in esterna, nella meravigliosa Piazza del Plebiscito a Napoli. Un grande evento gratuito e co-organizzato con il Comune di Napoli, ricco di ospiti e spettacolo, in uno dei luoghi architettonici e artistici più amati e visitati del Paese.


Anche quest’anno centinaia di artisti si sono presentati alle Audizioni all’Allianz Cloud di Milano col sogno di mostrare il proprio talento e creare un percorso il più lungo possibile, e qui hanno incontrato il nuovo cast di X Factor. Giorgia, una delle voci più incredibili e amate della musica italiana, che arriva nella famiglia di X Factor con un ruolo inedito, alla guida di questa edizione: nelle selezioni salirà sul palco per introdurre e chiudere le serate, ma sarà anche nel backstage con il difficile compito di spronare e consigliare i ragazzi un secondo prima del loro ingresso sul palco e di accoglierli appena conclusa l’esibizione, qualunque sia stato l’esito del voto.


Anche il tavolo dei quattro giudici di questa edizione è totalmente inedito. In tre a #XF2024 fanno il loro esordio assoluto in giuria: Achille Lauro, una delle personalità più interessanti della scena artistica italiana di oggi con la sua inconfondibile identità, da protagonista del mondo urban-street è diventato rapidamente icona glam, punk-rocker, pop star e autore in grado di smantellare ogni stereotipo, sempre pronto a rinnovarsi e a muoversi facilmente tra generi ed epoche nel mondo della musica, del fashion e dell’arte; Jake La Furia, artista sorprendente e multicanale, rapper dalla carriera lunga quasi 25 anni, con i Club Dogo prima e da solista poi, prima di una applauditissima e attesissima reunion – avvenuta proprio nel gennaio 2024, dopo 10 anni – dei Club Dogo, protagonisti di un tour di grande successo nei palazzetti e negli stadi; e Paola Iezzi, cantautrice, musicista, produttrice discografica e deejay, nota per i suoi successi discografici nel duo Paola & Chiara con cui ha pubblicato 8 album in studio, 4 album internazionali e 3 raccolte e con cui è tornata protagonista assoluta della scena musicale dal Sanremo 2023, dove erano in gara con la hit Furore, fino a oggi, quando stanno spopolando con il brano Festa totale. È un ritorno, invece, quello dell’acclamatissimo Manuel Agnelli, che indossa nuovamente i panni di giudice arricchito da un’esperienza di 5 edizioni già vissute sempre da protagonista alla ricerca della vittoria; la sua è una poliedrica biografia artistica: cantautore, musicista e produttore discografico, fondatore e frontman della rock band italiana Afterhours. Per i giudici il lavoro sarà come sempre complesso e pieno di imprevisti. Inizieranno il loro intensissimo lavoro con le varie fasi delle selezioni: all’interno dell’Allianz Cloud di Milano, con il pubblico come “quinto giudice” (anzi, un vero e proprio “senato”, come lo ha definito Achille Lauro nel corso delle puntate), i quattro – apparsi sin da subito affiatati, complici e brillanti – ascolteranno e valuteranno tutti gli aspiranti concorrenti di quest’anno nelle audizioni – per tre giovedì, 12, 19 e 26 settembre, alle 21:15 su Sky Uno e in streaming su NOW. Una fase durante la quale i ragazzi si presenteranno ai giudici e al pubblico sugli spalti con brani inediti o cover, ma soprattutto portando sul palco una grande varietà di generi: pop, urban, musica d’autore e rock in tutte le sue declinazioni e contaminazioni, atmosfere elettroniche e altri momenti più intimi grazie a performance accompagnate da pianoforti e arpeggi di chitarra. Per tutti loro, l’obiettivo sarà ottenere i tre fatidici sì utili per proseguire il proprio percorso. Potrebbe però bastarne anche solo uno per conquistare lo step successivo: da quest’anno, infatti, i giudici avranno in mano uno speciale X Pass, un bonus da assegnare a un solo artista ciascuno per concedergli la possibilità di accedere direttamente al proprio Bootcamp.


Quindi sarà il momento delle due serate di BOOTCAMP (3 e 10 ottobre), il secondo livello delle selezioni, in cui ogni giudice troverà gli 11 artisti che avrà scelto nella propria squadra più, ovviamente, il proprio X Pass. È lo step delle ambitissime ma temutissime sedie, quello per i giudici più duro in assoluto perché li obbliga a compiere degli switch tra gli artisti “provvisoriamente” promossi, e quest’anno sarà per loro ancora più insidioso: le sedie a loro disposizione saranno soltanto quattro, e ciò comporterà per i giudici ancora più switch e con essi ancora più dubbi e riflessioni più o meno tormentate. Chiudono la fase di selezioni le HOME VISIT, ultimo livello prima dei Live, appuntamento carico di tensione e atteso per giovedì 17 ottobre: quattro aspiranti concorrenti per ciascun giudice, che negli ultimi serratissimi momenti si giocheranno il tutto per tutto, esibendosi nuovamente per ottenere la chance di partecipare alle puntate in diretta nel terzetto che comporrà ciascuna squadra ufficiale. Sarà poi il momento di LIVE SHOW dal Teatro Repower di Milano, che inizieranno giovedì 24 ottobre. A concludere l’edizione poi, l’attesissima FINALE evento a Napoli in Piazza del Plebiscito, giovedì 5 dicembre.

Psa, Assosuini: comparto suinicolo è in una situazione tragica

Psa, Assosuini: comparto suinicolo è in una situazione tragicaRoma, 10 set. (askanews) – L’intero comparto suinicolo si trova in una “situazione tragica” a causa dell’inarrestabile avanzata della Peste Suina Africana (PSA). E’ necessario “decinghializzare l’area più esposta e risarcire tutti i danneggiati” perché se non si riuscisse a fermare la diffusione del virus, si verificherebbe “una catastrofe per un settore che in totale ha un valore economico pari a 20 miliardi di euro, di cui 2,1 miliardi sono legati proprio all’export e occupa 100.000 persone in tutti i segmenti della filiera”. E’ il nuovo appello lanciato da Assuini che chiede che “lo Stato non usi allevatori come scudi umani”.


Già oggi il diffondersi della Psa ha influito gravemente sull’export, “perché nessun Paese è disposto a rischiare di introdurla entro i propri confini”. Nonostante le restrizioni imposte negli ultimi anni, infatti, l’export verso Canada e USA ha segnato una crescita del 30% nei primi quattro mesi del 2024, per cui le vendite all’estero sono l’unica possibilità di crescita economica. “I prodotti della salumeria italiana sono infatti molto amati all’estero – spiega Assosuini – ecco perché è urgentissimo finanziare le operazioni di controllo dell’epidemia. È vero, sono costose, ma sicuramente meno gravose dell’esplosione della PSA nell’intera filiera del suino”. L’associazione suinicoltori italiani chiede quindi di “rispettare le regole e fare uno sforzo di responsabilità collettiva che coinvolga la filiera in tutte le sue componenti, senza però cercare adesso di usare gli allevatori come capro espiatorio per le responsabilità e le misure non prese fino a qui”.


Sotto accusa il fatto che “sia fortemente sbagliato e un tantino ipocrita scaricare tutte le colpe sugli allevatori. Certo – spiegano in una nota – qualcuno non ha rispettato le norme di biosicurezza, non ha denunciato in tempo i casi sospetti e probabilmente ha accelerato il processo. Ma da qui a dire, come qualche funzionario fa, che il 90% dei contagi dipenda dalla filiera, ne passa. Prima di tutto, l’allevamento zero in questa catena epidemica è quello dei cinghiali, il cui proprietario è lo Stato”. Infatti, senza il bacino incontrollato dei cinghiali, “i nostri allevamenti sarebbero privi di PSA. Quindi, dopo 60mila capi abbattuti, è ora che ci diciamo la verità: o decinghializziamo l’area più esposta e risarciamo tutti i danneggiati, oppure il comparto è finito. E chi non avrà fatto abbastanza se ne prenderà la responsabilità”.

Manovra, Landini: cambiare le scelte, pronti alla mobilitazione

Manovra, Landini: cambiare le scelte, pronti alla mobilitazioneCagliari , 10 set. (askanews) – Il confronto con il governo Meloni “non c’è”. La manovra economica “deve cambiare le scelte” di fondo e “siamo pronti, se necessario, a sostenere le nostre rivendicazioni” contenute nelle piattaforme presentate all’esecutivo anche con la “mobilitazione”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine del Labour7 a Cagliari. “Non siamo stati convocati – ha affermato – la prima richiesta sarebbe quella di chiedere al governo di discutere con il sindacato prima di prendere decisioni. E non faccia finta di convocarci qualche ora prima per comunicarci quello che ha già deciso. E’ un problema non solo di metodo, ma di sostanza”. Landini ha ricordato che “finora questo governo al dunque non ha mai voluto contrattare, discutere e rispondere alle nostre richieste. Il primo tema è la riforma fiscale e siccome si dice che non ci sono soldi penso che vadano presi dove sono. Questo governo non sta combattendo l’evasione fiscale, non sta tassando la rendita finanziaria e immobiliare. Continua invece a tassare solo i lavoratori dipendenti e i pensionati”. “Non si parla di tesoretto — ha aggiunto – ma i 9 miliardi di entrate in più vengono dall’Irpef. Tornano a chi li ha pagati oppure no? C’è un tema di rivalutazione delle pensioni, investimenti sulla sanità pubblica, aumentare i salari, non utilizzare le pensioni come bancomat e poi parlare ai giovani. Ogni anno più di 100mila giovani che vanno via dal Paese. Stiamo perdendo intelligenze e competenze. Speriamo in una trattativa vera”.

Calcio, De Laurentiis: “20 anni di Napoli, straordinario cammino”

Calcio, De Laurentiis: “20 anni di Napoli, straordinario cammino”Roma, 10 set. (askanews) – “Vent’anni di passione, di sfide, di sogni trasformati in realtà, dai campi di periferia alle notti europee. Cinque trofei alzati al cielo, uno Scudetto che ci ha riportato sul tetto d’Italia dopo 33 anni di attesa. Vent’anni colmi di una passione irresistibile e che continua a battere in tutti i cuori azzurri. La storia continua!” questo il post social del Napoli per i 20 anni dell’era Aurelio De Laurentiis. Presidente che aggiunge sui social: “È con orgoglio che festeggio questi primi 20 anni di straordinario cammino, come Presidente e proprietario del Napoli, che abbiamo tutti insieme portato a primeggiare in Italia e in Europa con un percorso vincente. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo traguardo”.

Roma Baccalà pensa alla sesta edizione dedicata al Giubileo

Roma Baccalà pensa alla sesta edizione dedicata al GiubileoRoma, 10 set. (askanews) – Cala il sipario sulla quinta edizione di Roma Baccalà, l’evento culturale e gastronomico che celebra il baccalà e lo stoccafisso, svoltosi a Roma dal 5 all’8 settembre al Parco Schuster, e già si pensa alla sesta edizione, che sarà dedicata al Giubileo e al rapporto tra cibo e religione con un focus rivolto al cibo dei pellegrini


Per 4 giorni a Roma il baccalà si è messo in mostra con una offerta gastronomica che ha visto oltre venti differenti versioni di baccalà in vendita, incontri con ospiti, esperti, chef italiani e internazionali, showcooking, una serata speciale dedicata alla cucina norvegese, due incontri con la cucina portoghese, un’area dedicata alla cultura gastronomica della Regione Calabria. Organizzato da Luca Broncolo, presidente di Verso Aps e Antonella Bussotti, amministratrice di Un/Lab, Roma Baccalà 2024 è stato un viaggio nel gusto a più voci, dalla Norvegia al Giappone, passando per il Portogallo e approdando in Italia con la tradizione calabrese e i sapori di Roma. La kermesse romana è stata anche sede dell’incontro “Patrimoni culturali immateriali nel mondo. Il Forum mondiale della cucina della tradizione patrimonio UNESCO per i 150 anni dei rapporti diplomatici tra il Messico e l’Italia”.

Sport e Salute, Diego Nepi: Importante creare alleanze strategiche

Sport e Salute, Diego Nepi: Importante creare alleanze strategicheRoma, 10 set. (askanews) – “Sport e Salute ha un compito molto delicato: sviluppare lo sport di base attraverso il territorio mettendo al centro il cittadino. Stiamo ripianificando un sistema in cui la medaglia diventa la punta dell’iceberg, ma alla base devono esserci tante medaglie sociali. E lo stiamo facendo promuovendo l’impiantistica gratuita, la riqualificazione delle palestre scolastiche, gli oratori 2.0 e investendo su strutture degradate o abbandonate. Stiamo cercando di creare dei playground intercettando i desideri e i bisogni del territorio. Per farlo però dobbiamo anche sviluppare forme di alleanza con realtà importanti come Conad, capaci di penetrare il territorio dando un servizio al cittadino e, tramite un contesto di economia circolare, creare valore con la possibilità di permettere a tutti l’accesso allo sport. L’attività fisica è un antidoto a molti problemi: obesità infantile, patologie cardiovascolari e la depressione infantile che fino a qualche anno fa non esisteva. Proprio per questo abbiamo iniziato un percorso che inizia dalla scuola, nella quale vorremmo fosse inserito un progetto legato alla cultura alimentare perché sport e alimentazione vanno di pari passo. E questo vale per i giovani ma anche per i meno giovani. Ecco perché per Sport e Salute il contratto sociale tra giovani e anziani ha una grande valenza”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, durante la conferenza di presentazione del progetto “Sosteniamo il futuro dello Sport” che vede tra i protagonisti Conad, Sport e Salute, Sport senza Frontiere e il Comune di Roma.

Chimenti: grazie alla Ryder il golf diventerà sempre più popolare

Chimenti: grazie alla Ryder il golf diventerà sempre più popolareRoma, 10 set. (askanews) – “Dopo il successo straordinario della Ryder Cup avrei potuto lasciare in trionfo la Federazione Italiana Golf. Non l’ho fatto. Perché dopo aver seminato per anni, adesso voglio contribuire, con l’aiuto di tutti, a rendere questo sport sempre più popolare. Il consenso generale e la grande stima che, ogni giorno, sempre di più avverto, mi hanno portato a questa scelta di cui vado orgoglioso”. Franco Chimenti, 85 anni, dal 2002 alla guida della Federgolf, è pronto a ‘imbarcarsi’ verso il settimo mandato consecutivo.


In vista delle elezioni per la presidenza Fig del 16 settembre prossimo, che vede in lizza come candidato anche Ivan Rota, Chimenti racconta ad askanews i suoi progetti, i suoi obiettivi e le sue speranze per i prossimi quattro anni. “Nella mia squadra ci sarà spazio per chiunque vorrà portare idee e benefici al golf italiano. Ho sempre ascoltato tutti e all’io ho sempre preferito il noi. Parto dal presupposto che senza i Circoli non esisterebbe il golf in Italia. Il loro lavoro e il sostegno sono fondamentali. Una delle mie priorità di governo, che mi sono imposto dal lontano 2002, e come sempre dimostrato nella mia attività di Presidente, è quella riguardante la tutela dei maestri. La crescita e l’affermazione del golf passa anche dal dialogo e dalla collaborazione. La PGAI è una eccellenza che va difesa e tutelata, una risorsa che va valorizzata. La figura del professionista non solo è importantissima, ma rappresenta l’elemento trainante per tutti i giocatori e il trait d’union tra chi vuole cominciare a praticare e il Circolo ospitante’”, spiega Chimenti.


Quali sono i principali punti del suo programma per i prossimi quattro anni? “Il golf in Italia negli ultimi anni si è trasformato in una grande risorsa per il Paese. Grazie alla Ryder Cup due terzi degli spettatori che hanno assistito all’evento oggi vogliono tornare in Italia a giocare e a conoscere quelle meravigliose realtà che sono i Circoli italiani. Il connubio golf e turismo non solo si è dimostrato strategico, ma vincente. Proporremo un protocollo di intesa al ministero del Turismo e all’Enit in chiave di ‘sviluppo turistico’ dei Circoli italiani con piani di azione programmatici ma allo stesso tempo ben definiti. Insisteremo sempre di più sui giovani e nel progetto ‘Golf a Scuola’, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del Merito, il ministro per lo Sport e i Giovani e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, che sta portando ottimi risultati tra i bambini delle scuole primarie. Proveremo a svilupparlo, innovarlo, estendendolo in primis alle scuole secondarie di primo grado. Vogliamo proporre un divertimento formato famiglia, cercando di far capire a tutti quanto il golf ha da offrire e quanto il golf sia davvero per tutti, sfruttando anche le località turistiche nei momenti di maggiore affluenza. Arriveremo poi nelle università”. Un altro obiettivo del presidente Chimenti è quello di rendere il golf più ‘easy’. “Voglio snellire la trafila per arrivare in campo, conoscendo quindi fin da subito l’emozione del primo swing. A tal proposito, come suggerito anche da alcuni Circoli – La Colombera Golf Club in Lombardia, il Golf Club Parco di Firenze in Toscana, il Golf Druento in Piemonte, il Florinas Golf in Sardegna – per ottimizzare il tempo e velocizzare il gioco, vorremmo proporre come novità format che possano valorizzare anche i percorsi a 9-12 buche, intervenendo con gli organismi preposti a livello internazionale affinché possano essere chiariti tutti i presupposti”.


Chimenti strizza l’occhio anche al web. “Fondamentali saranno i social media: rappresentano la chiave per attrarre e incuriosire i ragazzi. La diffusione del golf passa anche dall’innovazione. E chissà che nel prossimo futuro, dopo l’APP recentemente lanciata, non possano arrivare altre novità a cui stiamo lavorando. Concludo sottolineando l’universalità di questo sport, davvero per tutti. Mi impegnerò affinché il golf possa entrare presto a far parte del programma dei Giochi Paralimpici. Il golf abbatte le barriere grazie alla sua forza inclusiva che accoglie e valorizza le diverse abilità, sfidando gli stereotipi. Questo sport contribuisce a diffondere una cultura dell’inclusione e non conosce ostacoli anche grazie al coraggio di tante persone che hanno trovato in questa disciplina la voglia di far emergere il proprio talento superando condizionamenti, difficoltà, limiti’”. Presidente Chimenti, sul costo della tessera FIG ci saranno novità? “La tessera federale fornisce a tutti i tesserati un’assicurazione infortuni e responsabilità civile generale. Questa per i Circoli è una garanzia in caso di sinistri che, purtroppo, possono verificarsi all’interno di un campo da golf. Nel costo della tessera federale, inoltre, è inclusa la gestione dell’handicap index di ogni tesserato (CRM federale, licenze Microsoft, costi generali della struttura e adeguamento della stessa alle modifiche imposte dal WHS). La cultura golfistica italiana non prescinde dalle gare, che sono importantissime risorse per i nostri Circoli e senza le quali i loro bilanci subirebbero gravi flessioni, ma le stesse gare generano flussi importanti di dati che devono essere gestiti puntualmente dalla Federazione tramite il complesso software federale. Non dimentichiamoci della gestione dei ranking giovanili e degli ordini di merito (amateur e professionisti). Gli aggiornamenti continui e costanti richiedono necessarie implementazioni del sistema. Credo, quindi, che la tessera federale sia una risorsa per i tesserati e per i Circoli. Ma, rispetto al passato, ci saranno novità: vogliamo introdurre un programma fedeltà, che possa premiare i tesserati più attivi e fedeli. Come? Invitandoli a giocare Pro-Am, anche dell’Italian Pro Tour, riservando loro un green fee o una lezione gratuita, offerta dalla FIG, con un maestro PGAI. Dal 2027, quando si concluderà il progetto Ryder Cup, ci saranno ulteriori novità. E non escludo che il tesseramento possa tornare ad essere libero. Quello che prometto è che il tesseramento, nei prossimi due-tre anni, porterà agli iscritti sempre più benefici in termini di servizi’”.


L’Open d’Italia maschile continuerà ad essere itinerante? “Assolutamente sì. E’ giusto che la più importante manifestazione di golf in Italia possa giocarsi lungo tutto lo Stivale. Da Nord a Sud, passando per il Centro e le Isole, abbiamo eccellenze che vanno valorizzate e che possono ospitare questo grande spettacolo’”. E invece cosa ci dice per l’Open femminile? “In molti erano pronti a scommettere sul fatto che, nel 2024, il Ladies Italian Open non si sarebbe disputato. Non solo si è giocato, ma si è rivelato uno dei tornei più importanti della stagione del Ladies European Tour quale penultima tappa di qualificazione ai Giochi di Parigi. Anche per il 2025 siamo al lavoro per regalare a tutte le appassionate, e a tutti gli appassionati, un grande spettacolo’”. Quante possibilità ha l’Italia di organizzare, in futuro, la Solheim Cup? “Per quel che riguarda la Solheim Cup, non sono abituato a commentare le ipotesi. Quello che a molti appariva come impossibile, vedi la Ryder Cup, è diventato possibile. Senza proseliti, ma grazie all’impegno, al lavoro e al supporto delle istituzioni”.