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Autore: Redazione StudioNews

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventi

Ue, Mattarella: completare edificio o non reggerà a urti eventiAosta, 7 set. (askanews) – L’Unione europea è un edificio “incompleto”, che va completato altrimenti “non reggerà all’urto degli eventi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un saluto all’Università di Aosta.


“Ci sono tante ragioni per cui l’edificio europeo va completato. Un edificio incompleto non può reggere alle calamità naturali, non può sopravvivere. Il mondo è pieno di eventi, va completato e non può restare incompleto perchè non reggerebbe all’urto degli eventi”, hba detto il Capo dello Stato.

Ucraina, Meloni: non dobbiamo mollare. L’Italia non lo farà

Ucraina, Meloni: non dobbiamo mollare. L’Italia non lo faràRoma, 7 set. (askanews) – Sul sostegno all’Ucraina “non dobbiamo mollare”. Di certo, “l’Italia non lo farà. E lo dico con estrema chiarezza, sapendo che c’è un’opinione pubblica che è legittimamente spaventata dalla guerra”. Intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, nell’ambito di un panel del Forum Ambrosetti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva avuto poco prima a Cernobbio un bilaterale di mezz’ora proprio col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, spazza via l’ipotesi che sul sostegno a Kiev il governo italiano possa avere un qualche ripensamento.


“Non ho mai cambiato idea sulla vicenda dell’Ucraina – assicura la premier – penso che da parte dell’Italia sia stata dimostrata una postura estremamente seria, determinata, chiara, che ci viene riconosciuta da tutti i nostri partner”. Una delle ragioni è che “non penso affatto che il destino del conflitto in Ucraina sia segnato, dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della propaganda russa. Continuo a sentire da mesi che la guerra in Ucraina è persa, che la Russia sta vincendo la guerra, che non abbiamo speranza”, ma “i dati – sottolinea Meloni – dicono qualcosa di abbastanza diverso: l’invasione dell’Ucraina nasce come Blitzkrieg, l’idea di una guerra lampo da parte della Russia che avrebbe dovuto portare in pochi giorni alla conquista di Kyev”. Ebbene, a distanza di oltre due anni, “ci rendiamo conto – ha proseguito la premier – che quell’obiettivo oggi è lontano anni luce. Ma vi do un altro dato: a febbraio 2023 la Russia controllava il 17,3% del territorio ucraino, a febbraio 2024, dopo un anno, la Russia ne controllava il 17,5%”. Dunque, ha spiegato Meloni, “non è imminente la vittoria della Russia, è” piuttosto “uno stallo, lo stallo che noi abbiamo contribuito a creare sostenendo l’Ucraina, perché il conflitto nasceva con una sproporzione enorme tra le due forze in campo e se c’è una sproporzione enorme è ovvio che, senza un sostegno che riequilibri quella sproporzione, ci sia una sconfitta”. Dopo la quale non ci sarebbe bisogno di “nessun tavolo di trattativa” perchè “il tavolo di trattativa si crea se e quando c’è uno stallo tra le due forze in campo. Quindi noi abbiamo creato quello stallo per costruire la pace”. Tuttavia, non è solo per una ragione morale che l’Italia sostiene l’Ucraina, ha proseguito Meloni. “Stiamo facendo la cosa giusta non solo a livello morale ma anche nell’interesse nazionale”, ha spiegato la premier. “Siamo sicuri – ha proseguito – che potrebbe convenirci un mondo nel quale saltano le regole internazionali che hanno garantito il sistema multilaterale e vivere in un mondo nel quale chi è militarmente più forte invade il suo vicino? Pallottoliere alla mano temo che non ci convenga. A noi conviene un mondo nel quale ci sono delle regole perché questo ci garantisce mercati aperti, garantisce ai nostri prodotti di eccellenza di competere sui grandi mercati e non penso che ci convenga invece una competizione sul numero dei carri armati. Quindi la scelta del governo italiano è stata una scelta di giustizia e anche una scelta di difesa degli interessi nazionali. E credo che lo stesso tema se lo debbano porre anche altri grandi attori globali. Se saltano le regole del diritto internazionale noi otterremo un moltiplicarsi delle crisi e avremo una naturale frammentazione dello spazio geoeconomico, cioè sulla lunga distanza globalizzazione economica e messa in discussione delle regole del diritto internazionale non cammineranno insieme. È quello che ho detto anche ai miei omologhi cinesi. Bisogna scegliere, perché le due cose non stanno insieme ed è il motivo per cui penso che alla fine attori come Cina e India potranno giocare un ruolo per risolvere il conflitto”.


Di certo, ha concluso Meloni, “l’unica cosa che non si può fare è pensare che” la situazione “si risolva mollando l’Ucraina al suo destino perché questo non porterà pace, porterà caos, guerre più vicine a casa nostra e porterà conseguenze economiche più gravi di quanto oggi costa sostenere l’Ucraina. Quindi è una scelta prima di tutto di interesse nazionale quello che l’Italia sta facendo ed è una scelta – ha assicurato Meloni – che non cambierà”. Una posizione che ha incassato il plauso del commissario agli Affari economici della Ue, Paolo Gentiloni, anch’egli in platea al forum Ambrosetti. “Ho ascoltato e apprezzato le parole della presidente del Consiglio sull’Ucraina. Sono perfettamente in linea con la posizione dell’Unione europea: se vogliamo avvicinare la possibilità della pace, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina anche fornendo armi. Questo può apparire una contraddizione, ma solo se l’Ucraina sarà capace di resistere una reale prospettiva di negoziato si aprirà”, ha sottolineato Gentiloni.


Decisamente più prevedibile il ringraziamento del presidente Zelensky, che al termine del faccia a faccia aveva ringraziato “Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta”.

”Cortile di Francesco”, al via ad Assisi la X edizione

”Cortile di Francesco”, al via ad Assisi la X edizioneMilano, 7 set. (askanews) – E’ in programma ad Assisi da domani 8 settembre a domenica 22 settembre la X edizione del “Cortile di Francesco”. Il tema centrale di quest’anno, “CorporalMente”, celebra l’importante anniversario degli 800 anni dalle stimmate di San Francesco, con oltre 20 eventi che esplorano l’integrazione tra corpo e spirito attraverso incontri, dibattiti e performance artistiche.


Uno degli appuntamenti più attesi è il “Requiem Universalis. Il Corpo Ritrovato: a 800 anni dalle stimmate di San Francesco”, un’opera musicale che verrà presentata in prima esecuzione assoluta il 14 settembre 2024 alle 21:30, nella Piazza Superiore di San Francesco. Quest’opera reinterpreta il celebre Requiem K. V. 626 di Mozart, combinando tradizione e innovazione. La composizione è stata creata ed eseguita dal violinista Andrea Di Cesare, che utilizza violino elettrico, looper, campionatori e synth per unire la musica classica alla tecnologia contemporanea. Il Requiem Universalis non è solo un’opera musicale, ma una riflessione profonda sul corpo, lo spirito e l’ambiente. I testi, interpretati dagli attori Lidia Vitale e Mirko Frezza, esplorano l’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi, offrendo un ponte per la creatività e l’integrazione personale e sociale, destinato a credenti e non. Questo evento sarà accessibile anche al pubblico non udente, grazie alla traduzione in LIS (Lingua dei Segni Italiana), fornita dall’associazione Quattrotto, rappresentata da Giovanna Rinaldi. Gli abiti degli artisti saranno realizzati dall’atelier romano Gambedotti. L’evento è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, moderata da Maria Cristina Lalli, direttore creativo di Requiem Universalis, che ha visto la partecipazione di personalità di spicco come Fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento, che ha spiegato l’importanza simbolica dell’evento e del tema di quest’anno. Tra i protagonisti della giornata, anche Mattia Del Forno di Coffee Records, che ha contribuito alla nascita dell’evento, e Marco Daniele Tirilli, presidente dell’Associazione Opera Morlacchi, insieme all’Associazione Mozart Italia, promotori dell’iniziativa. Maria Lettiero, docente di Storia della Musica presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, ha evidenziato il legame tra musica classica e spiritualità, mentre Elisabetta Di Maddalena, amministratore unico di Str, ha parlato dell’importanza di sostenere eventi culturali di questo livello, nel legame importantissimo di impresa ed arte. Intervenuto anche il presidente di Pacomio Srl, Francesco Saverio Nardi Regoli. Gabriele Ferrieri, presidente dell’Angi, e Roberto Baldassari, rappresentante di Uni 3 Roma e Lab 2101, hanno inoltre sottolineato il ruolo cruciale dell’innovazione e della tecnologia nella cultura e nella spiritualità. Intervenuti anche Lidia Vitale, attrice e Andrea Di Cesare, violinista e compositore dell’opera.


L’edizione di quest’anno si aprirà domenica 8 settembre con una lectio di Alessandro Baricco e si concluderà il 22 settembre con un Concerto per la Pace nella Basilica Superiore di Assisi. Nei giorni centrali dell’evento, dal 12 al 15 settembre, si terrà anche una lectio di Luca Sommi dal titolo “Viaggio nelle bellezze”, e la firma dell’”AI Assisi Act”, un manifesto dedicato al ruolo dell’intelligenza artificiale nella comunicazione umana. Il “Cortile di Francesco 2024” conferma il suo ruolo di piattaforma culturale per riflessioni profonde e momenti di dialogo, favorendo la condivisione e l’integrazione tra corpo, spirito e ambiente attraverso un ricco programma di eventi e performance artistiche di alto livello.

Roma, al via il “Patto per Montespaccato”

Roma, al via il “Patto per Montespaccato”Milano, 7 set. (askanews) – Tribune e campo pieno di giovani, famiglie e cittadini al “Don Pino Puglisi” di Montespaccato. Una partecipazione oltre ogni previsione – quasi mille persone – per ribadire la volontà di proseguire con “Talento & Tenacia” la strada dell’inclusione e della legalità attraverso lo sport. È questo il risultato dell’iniziativa “Montespaccato, legalità in campo” che si è tenuta al “Don Pino Puglisi” di Via Stefano Vaj, 41, promossa da Asilo Savoia e Gruppo Sportivo Montespaccato tradottasi nella firma del “Patto di quartiere” da parte di tutte le Istituzioni.


E’ stato un messaggio del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a dare il via alla manifestazione: “La vostra azione costituisce un chiaro esempio di come la collaborazione tra istituzioni e comunità possa generare risultati concreti. Sono fiducioso che il ‘Patto istituzionale per Montespaccato’ possa rappresentare un significativo punto di svolta per la riqualificazione sociale del quartiere, divenendo un modello replicabile in altri territori. Il Vostro impegno, così risoluto e costante, merita un sincero plauso per il contributo fondamentale che offre al rafforzamento del tessuto sociale e alla promozione della legalità”. “Siamo tutti tifosi del Montespaccato – ha esordito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – perché è diventato un modello esemplare di come lo sport possa produrre partecipazione ed essere vettore di rigenerazione sociale dei nostri quartieri”. “Quello che state facendo a Montespaccato da più di sei anni con ‘Talento & Tenacia’ – ha sottolineato la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli – va sostenuto con forza dalle Istituzioni: il ‘Patto di quartiere’ è la risposta giusta contro ogni forma di violenza e illegalità”. “Il Centro Sportivo ‘Don Pino Puglisi’ – ha aggiunto la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli – è l’emblema della legalità, trasformato da luogo di sopraffazione a spazio di speranza. Un modello virtuoso che può essere replicato anche in altre aree della città, in particolar modo nelle periferie”.


Per il presidente della Fondazione Roma Franco Parasassi, che ha annunciato un intervento di sostegno al programma “Talento & Tenacia”, i valori dello sport costituiscono un eccezionale antidoto ad esclusione e disagio sociale e quanto state facendo – ha detto – ne rappresenta la concreta dimostrazione. Gli interventi all’unisono dei parlamentari Andrea Casu, Luciano Ciocchetti e Paolo Trancassini, hanno poi accompagnato la presentazione delle nuove maglie di gara del Montespaccato, riportanti il logo dello sponsor ufficiale “Per Te”, la società di sanità digitale guidata dall’imprenditore Riccardo Starace. “Per Te – ha dichiarato il Presidente Riccardo Starace – è al fianco del Presidente dell’Asilo Savoia, Massimiliano Monnanni, e delle Istituzioni nel patto sociale di Montespaccato, per promuovere la legalità attraverso i valori sportivi. La consegna delle nuove maglie alla squadra di calcio è un segnale forte per dimostrare che si può costruire una società sana che stimoli la crescita verso l’onestà. Sosteniamo le attività del Centro Sportivo Don Pino Puglisi, pronti a difendere i diritti di ragazzi e famiglie, perché lo sport deve essere un veicolo di educazione e benessere, lontano da ogni attività illecita”.


I capigruppo consiliari della Regione Lazio Mario Ciarla, Giorgio Simeoni e Adriano Zuccala’ hanno ribadito l’impegno unanime in favore di Asilo Savoia: “Siamo una sola squadra”. Il “Patto per Montespaccato”, che verrà ora sottoposto al procedimento amministrativo per l’adesione formale da parte delle diverse istituzioni è stato simbolicamente firmato dai parlamentari Andrea Casu (PD), Luciano Ciocchetti FDI) Paolo Trancassini (FDI), dalla vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, dall’assessore regionale alle politiche sociali Massimiliano Maselli, dai capigruppo consiliari della Regione Lazio Mario Ciarla (PD), Giorgio Simeoni (FI), Adriano Zuccalà (M5S), dal sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, dalla presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, dagli Assessori Maurizio Veloccia e Tobia Zevi, dai capigruppo consiliari capitolini Valeria Baglio (PD), Marco Di Stefano (Noi Moderati), dai consiglieri capitolini Stefano Erbaggi (FDI), Federico Rocca (FDI), Antonio Stampete (PD), dalla presidente del Municipio XIII Sabrina Giuseppetti e dal Presidente delka Fondazione Roma Franco Parasassi. “Finalmente buone notizie per il quartiere e le famiglie di Montespaccato – ha commentato il presidente di Asilo Savoia Massimiliano Monnanni – ora attendiamo gli atti formali di Regione e Comune per dare seguito agli impegni previsti dal Patto”.

Coppa Davis, Sinner e Musetti a riposo, c’è Berrettini

Coppa Davis, Sinner e Musetti a riposo, c’è BerrettiniRoma, 7 set. (askanews) – Matteo Berrettini, Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli, Andrea Vavassori e Simone Bolelli sono stati scelti dal capitano italiano di Coppa Davis, Filippo Volandri, per la fase a gironi in programma da martedì 10 a domenica 15 settembre all’Unipol Arena di Bologna. Non ci sono Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, sostituiti da Matteo Berrettini (non gioca in Davis dall’edizione 2022) e Flavio Cobolli (per lui prima convocazione). “Le scelte di oggi sono il frutto delle riflessioni e dei confronti di questi giorni con tutta la squadra, presenti e assenti – ha spiegato il capitano Volandri – Rispetto a questi ultimi, come sempre abbiamo cercato di accordare le esigenze della squadra con quelle dei miei ragazzi, perché abbiamo l’obiettivo di passare il turno anche tutelando la salute fisica e psicologica per restare competitivi fino al termine della stagione”. “Per quanto riguarda Jannik che ci ha dato la sua disponibilità per la parte conclusiva dell’impegno di Bologna – ha aggiunto Volandri – in accordo con i vertici federali e lo staff del ragazzo, abbiamo deciso di sollevarlo dalla convocazione permettendogli un pieno recupero, e avere la squadra al completo fin dal match iniziale. Lorenzo ci ha manifestato la necessità di fermarsi qualche giorno, dopo il tour de force cui si è sottoposto negli ultimi mesi, anche per la partecipazione all’Olimpiade, e, anche in questo caso d’accordo con la Federazione, ho deciso per il bene suo e della squadra di consentirgli di recuperare una condizione psicofisica ottimale. Pertanto il gruppo che scenderà in campo a Bologna sarà comunque forte, motivato e in questo momento il più attrezzato per affrontare le squadre avversarie e per guadagnare le Finals di Malaga”.

Filiera Madeo: la figlia del fondatore Anna Madeo nuova presidente

Filiera Madeo: la figlia del fondatore Anna Madeo nuova presidenteMilano, 7 set. (askanews) – Passaggio di testimone in casa Filiera Madeo, storica azienda agroalimentare calabrese: Anna Madeo, figlia del fondatore Ernesto, diventa presidente dell’azienda. L’annuncio coincide con le celebrazioni per il 40esimo anno di attività dell’azienda, fondata nel 1984 da Ernesto Madeo partendo da un piccolo allevamento di suini neri nelle colline della Sila Greca e salvando questa razza dall’estinzione. Filiera Madeo, che ha sede nel Cosentino a San Demetrio Corone, è un gruppo agroalimentare che esporta in 26 Paesi del mondo, oggi la prima azienda del Sud Italia autorizzata ad esportare carni negli Stati Uniti. Conta oltre 150 tra dipendenti e collaboratori per un fatturato di quasi 26 milioni di euro nel 2023, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente.


Dopo la laurea all’Università Bocconi di Milano, Anna Madeo, 36 anni, è ritornata a San Demetrio Corone per guidare l’azienda di famiglia al termine di un percorso di formazione ed esperienze professionali internazionali. “Essere parte di Filiera Madeo significa non solo portare avanti un’attività di famiglia – ha dichiarato Anna Madeo – ma impegnarsi concretamente nello sviluppo della Calabria, delle sue eccellenze e nel generare valore per le comunità locali che, anche grazie a realtà come la nostra, hanno la possibilità di rimanere sul territorio e costruire, giorno per giorno, il futuro”. La scelta di costruire un nuovo futuro economico e sociale in Calabria è l’elemento chiave del concetto di “restanza”, a cui è ispirato il libro presentato durante l’evento celebrativo dei 40 anni di storia Madeo: “Il coraggio della restanza”, scritto a quattro mani – con la collaborazione dell’editor Annalisa Marchianò – da Ernesto Madeo e da Rosina Santo, moglie del fondatore e guida amministrativa dell’azienda fin dalla sua fondazione.


“Filiera Madeo è un miracolo del Sud Italia, un esempio di come l’amore per un territorio complesso ma dalla straordinaria ricchezza – ha commentato Enresto Madeo – la forza di una famiglia coesa e la capacità di creare sinergie possano dare vita ad una realtà economica innovativa, sostenibile, aperta ai mercati esteri e con un profondo senso della comunità che vive, studia, lavora e in questi luoghi può costruire il domani. Siamo orgogliosi di essere un esempio di successo per la Calabria, un messaggio che trasmetteremo il più possibile ai molti giovani che sono legati a questa terra”.

Calcio, Cagliari piange Poli protagonista dello scudetto del 1970

Calcio, Cagliari piange Poli protagonista dello scudetto del 1970Roma, 7 set. (askanews) – Il Cagliari piange un altro eroe dello scudetto del 1970. È morto all’età di 79 anni Cesare Poli, mediano, impiegato a volte anche come terzino, che, nell’anno del tricolore, giocò undici partite.


Veneto, nato a Breganze, in provincia di Vicenza, Poli aveva iniziato con il Lanerossi per poi passare all’Inter. Nell’estate del 1969 il trasferimento al Cagliari nello scambio che portò Boninsegna in nerazzurro e lui, insieme a Gori e Domenghini, in rossoblù. Dopo essere tornato in Sardegna Poli concluse la sua carriera a trent’anni e come altri suoi compagni dello scudetto come Riva, Brugnera, Reginato, Martiradonna, Greatti, Tomasini e Nenè decise di non lasciare la Sardegna.

Mattarella: nessuno è straniero in casa sua, qualunque sia la lingua o la cultura

Mattarella: nessuno è straniero in casa sua, qualunque sia la lingua o la culturaAosta, 7 set. (askanews) – “Non si era, e non si è, stranieri in casa propria, quale fosse, e quale sia, la propria cultura, lingua, religione”. Lo ha rimarcato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso pronunciato ad Aosta in occasione delle celebrazioni per l’Ottantesimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia.


Mattarella ha ripercorso il dibattito che ha portato al riconoscimento del bilinguismo in Valle d’Aosta: “Il principio che l’Assemblea costituente affermava era esplicito: non potevano essere considerate straniere, in Italia, lingue parlate da cittadini italiani radicati nel suo territorio”. E dunque “non si era – e non si è – stranieri a casa propria, quale fosse – e sia – la propria cultura, lingua, religione. Era la diretta conseguenza dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Lo rende esplicito l’articolo 3”. “Ecco perché – ha spiegato Mattarella – valorizzare le specificità delle comunità collocate alle frontiere dell’Italia ha arricchito i valori di convivenza della nostra civiltà. Il tema della tutela delle minoranze linguistiche ha trovato collocazione all’art.6 della nostra Carta fondamentale. Ne costituisce attuazione anche la legge 482/1999, ‘Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche’, che ha introdotto una disciplina organica, così come, nelle Regioni ad autonomia speciale, si trovano specifiche disposizioni di tutela di minoranze presenti sul territorio: è il caso dell’art. 40 bis (1993) dello Statuto valdostano che riconosce alle popolazioni di lingua tedesca dei Comuni della Valle del Lys – comunemente riconducibili al popolo dei Walser – il diritto alla salvaguardia delle proprie tradizioni linguistiche e culturali. Si tratta di una ricchezza e di un vanto per la Repubblica”.

Il Papa in Papua Nuova Guinea: lo sviluppo sia sostenibile ed equo

Il Papa in Papua Nuova Guinea: lo sviluppo sia sostenibile ed equoMilano, 7 set. (askanews) – La Papua Nuova Guinea è “un arcipelago con centinaia di isole” dove “si parlano più di ottocento lingue, in corrispondenza ad altrettanti gruppi etnici: questo evidenzia una straordinaria ricchezza culturale e umana”. Una “ricchezza ambientale e culturale” che “rappresenta al tempo stesso una grande responsabilità, perché impegna tutti, i governanti insieme ai cittadini, a favorire ogni iniziativa necessaria a valorizzare le risorse naturali e umane, in modo tale da dar vita a uno sviluppo sostenibile ed equo, che promuova il benessere di tutti, nessuno escluso, attraverso programmi concretamente eseguibili e mediante la cooperazione internazionale, nel mutuo rispetto e con accordi vantaggiosi per tutti i contraenti”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’incontro con le autorità civili e diplomatiche della Papua Nuova Guinea.


Papua nuova Guinea, ha puntualizzato ancora il Santo Padre, è un paese “ricco anche di risorse della terra e delle acque. Questi beni sono destinati da Dio all’intera collettività e, anche se per il loro sfruttamento è necessario coinvolgere più vaste competenze e grandi imprese internazionali, è giusto che nella distribuzione dei proventi e nell’impiego della mano d’opera si tengano nel dovuto conto le esigenze delle popolazioni locali, in modo da produrre un effettivo miglioramento delle loro condizioni di vita”.

Zelensky: “Grazie a Meloni e Italia per lavoro per pace giusta”

Zelensky: “Grazie a Meloni e Italia per lavoro per pace giusta”Roma, 7 set. (askanews) – L’Ucraina e Volodymyr Zelensky ringraziano “Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta” nel Paese. Lo ha detto sul suo account Telegram lo stesso presidente ucraino, dopo aver incontrato a Cernobbio il capo del governo italiano.


“A margine del Forum Ambrosetti, ho incontrato il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni”, ha scritto Zelensky, “Il ripristino e la ricostruzione dell’Ucraina, compreso il suo sistema energetico, è stato uno dei temi discussi durante l’incontro. Abbiamo apprezzato la decisione dell’Italia di ospitare la prossima Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina nel 2025”. “Abbiamo anche discusso dell’attuazione della Formula di Pace”, ha concluso il presidente ucraino, “L’Italia è attivamente coinvolta nell’attuazione di ogni punto. Ringrazio Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta”.