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Autore: Redazione StudioNews

G7 Parlamenti, Metsola: la nostra unità è fondamentale per la pace

G7 Parlamenti, Metsola: la nostra unità è fondamentale per la paceVerona, 6 set. (askanews) – “Condividiamo la responsabilità di lavorare per un mondo di pace e più sicuro”, di fronte alle sfide “non serve solo la determinazione individuale ma l’unità: l’importanza e rilevanza di questo gruppo non può essere sottovalutata: la sua influenza, le sue azioni, e i principi su cui le azioni si basano, servono come riferimenti globali”. Lo ha affermato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, intervenendo al G7 dei Parlamenti, a Verona e ringraziando il presidente della Camera Lorenzo Fontana per l’ospitalità, e la premier Giorgia Meloni “per la leadership eccellente nel G7 italiano”.


“La sicurezza è diventata un leitmotiv nelle nostre discussioni, in un mondo sempre più interconnesso, insicurezza e instabilità creano effetti”, ha spiegato, come si vede nel conflitto in Ucraina e nella crisi in Medio Oriente. “Le minacce all’ordine del mondo democratico trovano terreno fertile dove c’è più bisogno di democrazia”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza della presenza al summit, “non solo simbolica ma necessaria e giusta”, del presidente della Verkhovna Rada ucraina, Ruslan Stefanchuk: “Gli ucraini – ha rimarcato Metsola – non combattono solo per la loro sicurezza ma per noi e per i valori che condividiamo”.

Mattarella: l’Italia è un debitore onorabile, scelte fatte da protagonisti

Mattarella: l’Italia è un debitore onorabile, scelte fatte da protagonistiRoma, 6 set. (askanews) – Da un lato la critica a chi (i sovranisti?) critica le scelte dell’Unione europea che vengono fatte proprio dai “protagonisti”, ossia dagli esecutivi che ne fanno parte. Dall’altro la rivendicazione della serietà del nostro paese nell’onorare i debiti assunti a fronte di criteri di valutazione da parte dei mercati “quantomeno opinabili” che ci penalizzano sul lato degli interessi. Sono i due punti salienti dell’intervento di Sergio Mattarella al Forum Ambrosetti di Cernobbio con un collegamento in videoconferenza dal Quirinale, una riflessione ampia sul significato dell’Europa e sul suo ruolo nel futuro.


Per il capo dello Stato è indubbiamente l’Europa l’ambito in cui possiamo svolgere un ruolo nel contesto globale e cercare di esprimere le nostre aspirazioni, perciò non può condividere “le critiche rivolte al progetto europeo che lo vogliono, di volta in volta, come una mera ‘utopia consolatoria’, frutto delle sofferenze della Seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale”. Nel dibatitto contemporaneo si oscilla tra chi vede l’Unione “come un vincolo, talora soffocante” e chi invece la vede “come un’opportunità in un mondo – i Brics insegnano – fatto sempre più di giganti”. E’ ai critici che il Presidente si rivolge ricordando loro “due aspetti: anzitutto l’Unione europea è caratterizzata dalla partecipazione diretta dei popoli alle decisioni; inoltre, le scelte che, talvolta, sono oggetto di polemiche a livello locale – sconcertanti quando derivano da protagonisti che han preso parte a questi passaggi – sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento Europeo, con procedimenti partecipati e trasparenti. Va detto piuttosto che l’Europa è incompiuta, è un progetto in divenire”.


Mattarella obietta anche a chi parla di “vincolo esterno” che imporrebbe “di subire scelte che sarebbero rivolte contro l’interesse nazionale. Anche se è singolare – osserva – pensare a Governi che, scientemente, approvino regole le cui conseguenze tradirebbero l’interesse della popolazione che ha affidato loro il mandato di governare”. Insomma il capo dello Stato invita gli esecutivi ad assumersi in pieno le loro responsabilità perchè le decisioni che riguardano l’Unione vengono prese proprio da loro, “dai protagonisti”. E da qui una domanda provocatoria e pertinente alla luce delle prossime scadenze economiche che riguardano il nostro paese: il vincolo deriva dalle regole o dal debito per quei paesi che sono particolarmente indebitati? Su questo punto Mattarella ha da sollevare qualche obiezione, o per meglio dire una “riflessione” proprio sul debito pubblico, un tema che non è solo finanziario ma riguarda anche “le politiche che assicurano l’esercizio dei diritti dei cittadini e la loro eguaglianza”. E dunque l’Italia. E’ vero abbiamo un debito molto alto: la somma di quello di Francia e Germania, ma questo è dovuto, spiega, al “diverso tasso di interesse. Eppure l’Italia – avverte il capo dello Stato – è un debitore onorabile, con una storia trentennale di avanzi statali primari annui, con un debito pubblico cresciuto in larga misura, dal 1992, principalmente a causa proprio degli interessi”. Ne discende che “il termometro della percezione dei mercati sull’affidabilità di un Paese può rivelarsi quanto meno opinabile” se si tiene conto che “il mercato dei titoli pubblici trascura temi come il rapporto debito pubblico-ricchezza finanziaria netta delle famiglie”, che notoriamente vede l’Italia in una posizione di forza.


Ma per non essere frainteso Mattarella avverte: “Attenzione, il mio non è un invito a trascurare il debito: sono pienamente consapevole dell’esigenza ineludibile di abbatterlo. Si tratta di un invito a procedere su una strada che assuma i fondamentali dell’economia come criterio e un invito a completare l’edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente”. Questi sono alcuni dei capitoli: “ruolo internazionale e gestione degli aggregati finanziari, di ciò che può essere l’Europa”. In conclusione un auspicio e un ammonimento: “Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più perfezionata e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura”. E’ necessario guardare al futuro e non al passato, dice Mattarella invitando la società civile a combattere quelle “spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie”.


La storia dell’integrazione europea dimostra che “libertà, giustizia sociale, aspirazione alla pace, esprime valori destinati a prevalere sui disvalori dell’egoismo, della contrapposizione, del razzismo, della violenza, dell’odio, della guerra. Con fermezza, con determinazione, proseguiamo su questa strada”.

Mattarella: l’Italia è debitore onorabile, scelte fatte da protagonisti

Mattarella: l’Italia è debitore onorabile, scelte fatte da protagonistiRoma, 6 set. (askanews) – Da un lato la critica a chi (i sovranisti?) critica le scelte dell’Unione europea che vengono fatte proprio dai “protagonisti”, ossia dagli esecutivi che ne fanno parte. Dall’altro la rivendicazione della serietà del nostro paese nell’onorare i debiti assunti a fronte di criteri di valutazione da parte dei mercati “quantomeno opinabili” che ci penalizzano sul lato degli interessi. Sono i due punti salienti dell’intervento di Sergio Mattarella al Forum Ambrosetti di Cernobbio con un collegamento in videoconferenza dal Quirinale, una riflessione ampia sul significato dell’Europa e sul suo ruolo nel futuro.


Per il capo dello Stato è indubbiamente l’Europa l’ambito in cui possiamo svolgere un ruolo nel contesto globale e cercare di esprimere le nostre aspirazioni, perciò non può condividere “le critiche rivolte al progetto europeo che lo vogliono, di volta in volta, come una mera ‘utopia consolatoria’, frutto delle sofferenze della Seconda guerra mondiale, oppure lo definiscono talvolta come espressione del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale”. Nel dibatitto contemporaneo si oscilla tra chi vede l’Unione “come un vincolo, talora soffocante” e chi invece la vede “come un’opportunità in un mondo – i Brics insegnano – fatto sempre più di giganti”. E’ ai critici che il Presidente si rivolge ricordando loro “due aspetti: anzitutto l’Unione europea è caratterizzata dalla partecipazione diretta dei popoli alle decisioni; inoltre, le scelte che, talvolta, sono oggetto di polemiche a livello locale – sconcertanti quando derivano da protagonisti che han preso parte a questi passaggi – sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento Europeo, con procedimenti partecipati e trasparenti. Va detto piuttosto che l’Europa è incompiuta, è un progetto in divenire”.


Mattarella obietta anche a chi parla di “vincolo esterno” che imporrebbe “di subire scelte che sarebbero rivolte contro l’interesse nazionale. Anche se è singolare – osserva – pensare a Governi che, scientemente, approvino regole le cui conseguenze tradirebbero l’interesse della popolazione che ha affidato loro il mandato di governare”. Insomma il capo dello Stato invita gli esecutivi ad assumersi in pieno le loro responsabilità perchè le decisioni che riguardano l’Unione vengono prese proprio da loro, “dai protagonisti”. E da qui una domanda provocatoria e pertinente alla luce delle prossime scadenze economiche che riguardano il nostro paese: il vincolo deriva dalle regole o dal debito per quei paesi che sono particolarmente indebitati? Su questo punto Mattarella ha da sollevare qualche obiezione, o per meglio dire una “riflessione” proprio sul debito pubblico, un tema che non è solo finanziario ma riguarda anche “le politiche che assicurano l’esercizio dei diritti dei cittadini e la loro eguaglianza”. E dunque l’Italia. E’ vero abbiamo un debito molto alto: la somma di quello di Francia e Germania, ma questo è dovuto, spiega, al “diverso tasso di interesse. Eppure l’Italia – avverte il capo dello Stato – è un debitore onorabile, con una storia trentennale di avanzi statali primari annui, con un debito pubblico cresciuto in larga misura, dal 1992, principalmente a causa proprio degli interessi”. Ne discende che “il termometro della percezione dei mercati sull’affidabilità di un Paese può rivelarsi quanto meno opinabile” se si tiene conto che “il mercato dei titoli pubblici trascura temi come il rapporto debito pubblico-ricchezza finanziaria netta delle famiglie”, che notoriamente vede l’Italia in una posizione di forza.


Ma per non essere frainteso Mattarella avverte: “Attenzione, il mio non è un invito a trascurare il debito: sono pienamente consapevole dell’esigenza ineludibile di abbatterlo. Si tratta di un invito a procedere su una strada che assuma i fondamentali dell’economia come criterio e un invito a completare l’edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente”. Questi sono alcuni dei capitoli: “ruolo internazionale e gestione degli aggregati finanziari, di ciò che può essere l’Europa”. In conclusione un auspicio e un ammonimento: “Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un’Europa sempre più perfezionata e sempre più inclusiva di quei popoli, come quelli dei Balcani occidentali, che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura”. E’ necessario guardare al futuro e non al passato, dice Mattarella invitando la società civile a combattere quelle “spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie”. La storia dell’integrazione europea dimostra che “libertà, giustizia sociale, aspirazione alla pace, esprime valori destinati a prevalere sui disvalori dell’egoismo, della contrapposizione, del razzismo, della violenza, dell’odio, della guerra. Con fermezza, con determinazione, proseguiamo su questa strada”.

Orban: Giorgia Meloni è la mia sorella cristiana

Orban: Giorgia Meloni è la mia sorella cristianaCernobbio (Como), 6 set. (askanews) – “Giorgia Meloni è la mia sorella cristiana. Lo penso seriamente, prima questo tipo di relazioni non avevano un grande importanza nell’Unione Europea ma ora ci stiamo avvicinando a una nuova era”. Lo ha detto Viktor Orban, primo ministro dell’Ungheria, parlando della premier italiana Giorgia Meloni a margine dei lavori del forum Ambrosetti di Cernobbio (Como).


“Le culture simili hanno un ruolo molto più importante del passato. Non è solo una mia collega, è la mia sorella cristiana ed fondamentale”, ha ribadito. A chi gli chiedeva se Meloni potesse avere un ruolo simile a quello avuto in passato da Angela Merkel, Orban ha risposto scherzando: “Non so se abbia l’aspirazione a diventare Cancelliere della Germania, non è il miglior lavoro possibile al momento. Non glielo consiglio…”, ha chiosato. Poi, risposto ai cronisti che gli chiedevano dell’ipotesi di Raffaele Fitto vicepresidente della Commissione dell’Unione europea, designato dall’Italia commissario. ha aggiunto: “Non sono il presidente della Commissione europea. Sono solo il presidente del Consiglio, conosco Fitto ed è un uomo eccezionale”.

Il Papa è arrivato in Papua Nuova Guinea. Seconda tappa del viaggio apostolico

Il Papa è arrivato in Papua Nuova Guinea. Seconda tappa del viaggio apostolicoCittà del Vaticano, 6 set. (askanews) – L’aereo con a bordo Papa Francesco, proveniente dall’Indonesia, è atterrato all’aeroporto di Port Moresby nella Papua Nuova Guinea, secondo paese che visiterà nel suo lungo viaggio apostolico, il 45.mo del suo pontificato. Nello scalo internazionale si sta svolgendo la cerimonia di benvenuto e ad accogliere Francesco è presente il Vice Primo Ministro che lo sta attendendo ai piedi della scala anteriore dell’aereo. Con lui due giovani in abito tradizionale che gli offriranno dei fiori.


Il Papa e il Vice Primo Ministro dopo aver raggiunto la pedana coperta assisteranno alla cerimonia di benvenuto che consiste nell’esplosione di 21 colpi di cannone in segno di massimo rispetto per l’ospite, dal saluto della Guardia d’Onore e dall’esecuzione degli Inni, con l’omaggio alle bandiere. Al termine, dopo la presentazione delle rispettive delegazioni, a bordo di un’auto il Papa partirà alla volta cella Nunziatura apostolica a Port Moresby distante circa otto chilometri dall’aeroscalo e che lo ospiterà in questi giorni.

Venezia 81, al Lido la festa per “PAPmusic-Animation for Fashion”

Venezia 81, al Lido la festa per “PAPmusic-Animation for Fashion”Venezia, 6 set. (askanews) – In attesa dell’uscita nelle sale il 26 settembre di “PAPmusic – Animation for Fashion”, Not Just Music ha scaldato l’atmosfera con una festa esclusiva a Villa Il Nidiolo, una delle location più suggestive del Lido di Venezia. All’evento sono intervenuti alcuni dei doppiatori del film come Rudy Zerbi, la modella e artista Ginta, Fernando Proce, noto speaker di Radio 101, la celebrity e star dei social Andrea Carpinteri, Luca Abbrescia, speaker e showman poliedrico, volto del milanese imbruttito e conduttore ufficiale delle partite della Nazionale Italiana Cantanti, Mauro Situra, celebre haistylist, Marco de Lucia, noto pr che cura l’immagine di star internazionali e infine la stessa regista del film Leikiè, che ha prestato la sua voce a diversi personagg.


Si è celebrata la creatività di un progetto che ha richiesto più di 10 anni di lavoro, dall’ideazione alla produzione finale. “PAPmusic – Animation for Fashion” è una commedia romantica e musicale dallo stile narrativo originale, una combinazione di moda, musica e comicità che trascina lo spettatore in un’avventura travolgente, realizzata con la rivoluzionaria tecnica Cgi (Computer Generated Imagery). Il progetto ha richiesto la produzione di oltre 50 personaggi, centinaia di comparse, la ricerca di look stravaganti ispirati ai colori e al mood della Pop Art, ma anche la riproduzione spettacolare e fedele nei dettagli di bellezze artistiche iconiche del nostro Paese, dalle antiche rovine di Pompei fino al romantico Ponte dei Sospiri di Venezia e al Duomo di Milano. A questa combinazione di elementi visivi, si aggiunge una frizzante colonna sonora ispirata alla musica pop italiana.


Racconta di una nuova casa di moda italiana, la PAPmusic, che insieme al suo giovane team eclettico e divertente, lancia una nuova collezione moda. Amori, contrasti caratteriali e dinamiche lavorative si intrecciano continuamente, sostenute da ritmo incalzante e divertente, con numerosi colpi di scena. Al centro della storia c’è il rapporto amoroso ma sempre conflittuale tra Lui e Lei che sono rispettivamente il direttore commerciale e la stilista dell’azienda. Un’esperienza cinematografica immersiva, un racconto che omaggia la creatività e celebra la moda come forma d’arte ed espressione personale, promuovendo le diversità e incoraggiando tutti a credere nei propri sogni.

Paralimpiadi, Legnante d’oro nel getto del Peso

Paralimpiadi, Legnante d’oro nel getto del PesoRoma, 6 set. (askanews) – Assunta Legnante è medaglia d’oro nel getto del peso F12 ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. Con un best di 14.54 metri l’azzurra ha chiuso al primo posto la finale allo Stade de France, davanti all’uzbeka Safiya Burkhanova, argento con 14.12, e alla cinese Yuping Zhao, bronzo con 12.21. Per Legnante si tratta della seconda medaglia francese dopo l’argento nel disco, sesta medaglia alle Paralimpiadi, per la terza volta campionessa paralimpica del peso dopo Londra 2012 e Rio 2016, con nel mezzo l’argento di Tokyo 2020. (Foto Comitato Paralimpico)

Boccia: Sangiuliano mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismo

Boccia: Sangiuliano mente ed è sotto ricatto, contro di me sessismoRoma, 6 set. (askanews) – “Ho sempre e solo detto la verità. Non temo assolutamente aver commesso reati: reati li commette chi dice bugie. Ero a stretto contatto con il ministro e quindi ho ascoltato e letto messaggi di tanti. E anche di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro. Chi sono va chiesto a lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali…” Lo afferma Maria Rosaria Boccia, in una intervista a la Stampa sul suo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.


“Mi sento tradita – dice fra l’altro- da persone a cui voglio bee: sicuramente mi sento non rispettata dal ministro Sangiuliano. Se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono lo perdono di certo. Io sono sempre aperta alle persone per bene, sono una cristiana che crede nei valori”. Sotto il profilo del sessismo e del mancato rispetto dei valori cristiana, Boccia ne ha anche per la premier Giorgia Meloni. “Chi richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ‘l’altra persona’- afferma Boccia con riferimento all’annuncio della premier della fine della sua relazione sentimentale con Andrea Giambruno- ha fatto quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perchè invece io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno denunciati sempre, come lei ha fatto anche utiizzando i social, perchè una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna offesa nei sentimenti a fasi alterne Nè ci si può dire cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessita”.


Sessismo di cui anche il ministro Sangiuliano è accusato e che Boccia essere stato alla base dei sospetti che l’hanno spinta a un certo punto a registrare e fotografare ogni cosa, a dispetto do chi invece nel centrodestra la ha accusata “con molta fantasia” di aver registrato in conto terzi per orchestrare un complotto e un ricatto in danno del ministro. “Il ministro ha detto a fine luglio una frase che mi ha colpito molto: io sono uomo, sono il ministro, rappresento l’istituzione,in futuro nessuno crederà a quello che tu dirai.”. Ed allora ecco che adesso “io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”. Diversa invece la spiegazione del filmato con gli occhiali all’interno del Parlamento: “volevo provarli, li avevo appena comprati. Tutto legale: quando registrano si accendono lucine a led ai lati. Altrimenti dovremmo mandare a processo centinaia di italiani: tutti fanno voto e video con gli smartphone quando vanno in Parlamento…”.


Infine, una smentita e un sfida da Boccia a Sangiuliano viene anche lanciata sulla chiave d’oro della città ricevuta dal Comune di Pompei che il ministro ha dichiarato aver sulle prime ritenuto essere onorificenza di poco valore ed essere stata da lui consegnata allo Stato a differenza del predecessore Franceschini che se la portata a casa. “Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca. Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?”

Giappone, Koizumi jr. annuncia la sua candidatura a premier

Giappone, Koizumi jr. annuncia la sua candidatura a premierRoma, 6 set. (askanews) – L’ex ministro dell’Ambiente giapponese Shinjiro Koizumi, figlio dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi, ha annunciato oggi la sua attesa candidatura alle prossime elezioni per la leadership del Partito liberalemocratico (LDP), cioè di fatto alla guida del governo nipponico.


Koizumi – secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Kyodo – si è impegnato a ristabilire la fiducia degli elettori, “accelerando” le riforme interne a un partito fortemente debilitato dal recente scandalo sui fondi politici usati in maniera irregolare. Shinjiro Koizumi ha 43 anni ed è una delle figure emergenti all’interno del LDP. Secondo i sondaggi è il favorito del pubblico più generale per la guida del paese, ma le dinamiche interne al partito che dagli anni ’50 guida in maniera quasi ininterrotta il paese sono piuttosto arcane e legate alle correnti (habatsu). Koizumi jr., in ogni caso, ha chiarito che, se diventerà leader del partito, scioglierà la Camera dei Rappresentanti, la camera bassa e più potente della Dieta, “il prima possibile”.


Le elezioni presidenziali del LDP si svolgono dopo l’annuncio inatteso della decisione del primo ministro Fumio Kishidadi non concorrere. Il padre di Koizumi, Junichiro, è stato popolare primo ministro dal 2001 al 2006. I sostenitori di Koizumi jr. sperano che possa aiutare a rinnovare l’immagine del LDP, ma diversi osservatori lo considerano poco esperto e di peso politico troppo leggero.


Nel sistema giapponese, il capo del partito di maggioranza diventa in maneira quasi automatica anche primo ministro. Entrambe le camere della Dieta sono controllate da una coalizione tra il Partito liberaldemocratico e il partner minore, il partito buddista Komeito (legato al gruppo laico Soka Gakkai). Quelle che si terranno il 27 settembre saranno le elezioni presidenziali LDP più affollate da quando nel 1972 è stato adottato questo sistema elettorale. Sono già scesi in campo diversi pesi massimi del partito: il 63enne capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, di fatto il portavoce del governo ed ex ministro della Difesa, degli Esteri, dell’Agricoltura e dell’Istruzione; l’ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, che ha annunciato già il mese scorso che farà il suo quinto e “ultimo” tentativo di diventare leader del partito; il ministro per il Digitale, il 61enne anticonformista Taro Kono, che ha presentato la sua candidatura per la seconda volta; l’ex ministro della sicurezza economica Takayuki Kobayashi; Toshimitsu Motegi, il numero 2 attuale del partito ed ex mente economica del governo del defunto ex premier Shinzo Abe; il parlamentare Shigeharu Aoyama. Potrebbero inoltre annunciare la candidatura anche la ministra per la Sicurezza economia Sanae Takaichi e la ministra degli Esteri Yoko Kamikawa. Il Giappone non ha mai avuto un premier donna.


Per candidarsi alla presidenza, un esponente politico deve ottenere il sostegno di almeno 20 parlamentari del partito, un ostacolo facilmente superabile per alcuni dei pesi massimi. Solitamente le elezioni interne a cui non si candida il presidente uscente solleticano gli appetiti delle fazioni e risultano piuttosto affollate. Gli ultimi esempi sono stati i cinque candidati del 2012 e i quattro del 2021. E’ probabile quindi che parta un corteggiamento serrato dei parlamentari per riuscire ad arrivare alla soglia dei 20 e, in questo, le fazioni (habatsu) sono fondamentali, anche se molte di queste si sono formalmente sciolte in seguito allo scandalo dei fondi neri.

L’Istat: a luglio le vendite al dettaglio aumentano dello su mese, +1% anno

L’Istat: a luglio le vendite al dettaglio aumentano dello su mese, +1% annoRoma, 6 set. (askanews) – A luglio si stima, per le vendite al dettaglio, una variazione congiunturale positiva sia in valore (+0,5%) sia in volume (+0,3%). Su base tendenziale le vendite al dettaglio aumentano dell’1% in valore e dello 0,1% in volume. Lo ha reso noto l’Istat.


Rispetto a luglio 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in aumento per la grande distribuzione (+0,8%), le imprese operanti su piccole superfici (+1%) e il commercio elettronico (+4,1%), mentre calano le vendite al di fuori dei negozi (-0,3%).