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Autore: Redazione StudioNews

Megayacht affondato vicino a Palermo, recuperati i corpi di 2 dispersi

Megayacht affondato vicino a Palermo, recuperati i corpi di 2 dispersiRoma, 21 ago. (askanews) – I sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno recuperato i corpi di due delle sei persone disperse nel naufragio del veliero Bayesian, avvenuto a largo di Porticello nella notte tra domenica e lunedì. Sarebbe una donna, secondo quanto si è appreso, una delle vittime portata a bordo dei mezzi di soccorso. I cadaveri sono stati trovati all’interno del relitto che giace sul fondo del mare, ad oltre 50 metri di profondità. I sub continuano ad operare per individuare altri corpi che potrebbero esser presenti all’interno delle altre cabine della nave.

Salvini: Ius scholae non è priorità e non è in agenda governo

Salvini: Ius scholae non è priorità e non è in agenda governoRimini, 21 ago. (askanews) – Lo Ius scholae “non è una priorità e non è nell’agenda di governo”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega, Matteo Salvini, al Meeting di Rimini.


“Non ho voglia di fare polemica – ha aggiunto Salvini -. L’Italia è il paese europeo che concede più cittadinanze di tutti. Concediamo più cittadinanze a cittadini stranieri rispetto alla Francia, alla Spagna, alla Germania. Quindi legge che va bene non si cambia”.

Eurostat, Gentiloni: sui neolaureati occupati numeri che fanno pensare

Eurostat, Gentiloni: sui neolaureati occupati numeri che fanno pensareRoma, 21 ago. (askanews) – “Numeri che fanno pensare”. Così il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, commenta sul suo profilo X i dati diffusi da Eurostat sui neodiplomati e neolaureati che nel 2023 avevano già un’occupazione. Nel rilanciare che nel 2023, il tasso di occupazione complessivo dei neolaureati era pari o superiore all’80% in 22 paesi dell’Ue, Gentiloni riprende il fatto che l’Italia è il fanalino di coda (67,5%) preceduta da Grecia (72,3%) e Romania (74,8%). Mentre in testa ci sono Malta (95,8%), Paesi Bassi (93,2%) e Germania (91,5%).

Giovani, al via Route nazionale delle comunità capi scout Agesci

Giovani, al via Route nazionale delle comunità capi scout AgesciRoma, 21 ago. (askanews) – Mancano poche ore all’inizio della Route Nazionale delle Comunità Capi 2024. Sono più di 18mila le capo e i capi dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) che si stanno mettendo in viaggio da tutta Italia, con destinazione Verona.


Sta per avere inizio un grande momento di riflessione collettiva: quattro giorni per partecipare a oltre 60 tra incontri, approfondimenti, momenti di formazione e dibattiti, con lo scopo di analizzare la realtà dei giovani di oggi e definire le sfide e il percorso dell’Associazione per i prossimi anni. L’incontro di Verona è un momento importante, non solo per i numeri delle persone che saranno coinvolte, ma anche per l’eccezionalità dell’evento: le Route nazionali precedenti si sono tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel 1997 ai Piani di Verteglia (Avellino) e hanno rappresentato momenti di snodo dell’Associazione, che oggi conta più di 180mila iscritti, tra capi e ragazzi. A fare da collante alla quattro giorni, il tema della felicità, che rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia, e che ritorna anche nel titolo di questo appuntamento: ‘Generazioni di felicità’.


“Numerosi sono gli obiettivi di questo incontro – hanno dichiarato Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato nazionale AGESCI -: dal coinvolgere i capi dell’Associazione in un’esperienza fortemente motivante che possa regalare un tempo di qualità, nuove energie, nuove parole, nuovi contenuti per l’educazione; all’offrire un’occasione unica di confronto sugli orientamenti educativi e sociali attuali; dal valorizzare il contributo dei 50 anni di storia dell’AGESCI e posizionare l’Associazione nella società e nella Chiesa come attore importante di cambiamento nel presente; all’identificazione di nuove risposte, nuovi equilibri e nuovi assetti di fronte alle sfide educative attuali”. La cerimonia di apertura della Route avverrà domani alle ore 20.45. Tutti i 18mila capi si ritroveranno per il tradizionale Alzabandiera e subito dopo animeranno la serata Gianni Morandi, Gio Evan, Roberto Mercadini e Camilla Filippi. Previsto anche l’intervento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e dell’Assessora alla Sicurezza del Comune di Verona, Stefania Zivelonghi.


La Route Nazionale sarà un grande momento di confronto tra esponenti di primo piano della cultura, delle istituzioni, del mondo dell’educazione. Nei giorni di venerdì 23 agosto e sabato 24 agosto, si svolgeranno ben 64 incontri con 226 voci diverse tra relatori, esperti associativi e moderatori. Sempre nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 agosto, partirà un percorso collettivo chiamato ‘Tracce’, grazie al quale, a rotazione, i 18mila partecipanti alla Route avranno la possibilità di conoscere da vicino Verona e le sue più significative realtà di volontariato territoriali, con la possibilità di effettuare attività di servizio o di ascoltare testimonianze di valore, grazie all’aiuto di 140 volontari ex capi scout e oltre 100 associazioni e realtà veronesi.


Domenica 25 agosto, la Santa Messa chiuderà tutta la Route Nazionale. Sarò officiata da S.Em. Card Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e concelebrata da S.E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona, e da altri 12 vescovi da tutt’Italia. Dopo la Messa, seguirà il saluto del Vice Ministro del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e infine il saluto conclusivo dei Presidenti del Comitato Nazionale AGESCI, Roberta Vincini e Francesco Scoppola.

Blinken: gli Usa non accettano l’occupazione di Israele su Gaza

Blinken: gli Usa non accettano l’occupazione di Israele su GazaNew York, 21 ago. (askanews) – “Gli Stati Uniti non accettano alcuna occupazione a lungo termine di Gaza da parte di Israele. Più specificamente, l’accordo è molto chiaro sul programma e sui luoghi dei ritiri delle IDF (Forze di difesa israeliane) da Gaza e Israele ha accettato”. Così ha dichiarato il segretario di Stato americano Antonhy Blinken, lasciando Doha, in Qatar, dopo giorni di intensi incontri per ottenere un cessate il fuoco a Gaza. Il diplomatico statunitense ha avvertito che in questa trattativa “il tempo è essenziale perché con ogni giorno che passa il benessere e la vita degli ostaggi sono in pericolo”. Blinken ha aggiunto che anche per gli abitanti di Gaza “il tempo è essenziale perché ogni singolo giorno donne, bambini, uomini a Gaza soffrono senza accesso a cibo adeguato, medicine e rischiano di essere feriti o di morire in combattimenti che non hanno iniziato e che non possono fermare”. Il segretario Usa ha anche lanciato un allarme alle parti coinvolte spiegando che “con ogni giorno che passa aumenta il pericolo di un’escalation nella regione”.

Haaretz: “L’obiettivo di Netanyahu è l’occupazione di Gaza

Haaretz: “L’obiettivo di Netanyahu è l’occupazione di GazaRoma, 21 ago. (askanews) – “L’obiettivo di guerra di Netanyahu non è il ritorno degli ostaggi. È l’occupazione di Gaza”: questo il titolo dell’analisi del quotidiano israeliano Haaretz dopo le ultime dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu sull’intenzione di Israele di mantenere il controllo dei Corridoi Philadelphi e Netzarim. Il controllo del Corridoio Philadelphi “consente a Israele di circondare i confini terrestri di Gaza e di isolarla dall’Egitto”, mentre il controllo di quello di Netzarim “in pratica divide la parte settentrionale di Gaza, dove rimangono pochi palestinesi con case e infrastrutture distrutte, dalla parte meridionale dell’enclave costiera, che trabocca di sfollati dall’intera Striscia”.


“In pratica – afferma Haaretz nella sua analisi – si sta elaborando un accordo a lungo termine per ‘il giorno dopo’. Israele controllerà il nord della Striscia di Gaza e caccerà via i 300.000 palestinesi ancora lì”. Il quotidiano evidenzia che “la destra israeliana immagina un insediamento ebraico nell’area, con un vasto potenziale immobiliare, vista sul mare e vicino al centro di Israele”, ma sottolinea che “57 anni di occupazione israeliana in Cisgiordania insegnano che nessuna grande città ebraica verrà eretta domani a Gaza”, ma si procederà “acro per acro, casa mobile per casa mobile, avamposto per avamposto, proprio come a Hebron, Elon Moreh e Gilad Farm”.

Eurostat, Italia ultima per neodiplomati e neolaureati già occupati

Eurostat, Italia ultima per neodiplomati e neolaureati già occupatiRoma, 21 ago. (askanews) – Nel 2023, l’83,5% dei neodiplomati e neolaureati nell’Ue era occupato, segnando un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022 (82,4%). Lo rileva uno studio di Eurostat che individua l’Italia come il paese con il tasso di occupazione più basso (67,5%), preceduta da Grecia (72,3%) e Romania (74,8%). Il tasso di occupazione complessivo dei neolaureati era pari o superiore all’80% in 22 paesi dell’Ue. Malta era in testa con il 95,8%, seguita dai Paesi Bassi (93,2%) e dalla Germania (91,5%). Le stime fanno riferimento ai neolaureati di età compresa tra 20 e 34 anni, che hanno completato i loro studi negli ultimi 1-3 anni a livello di istruzione media o terziaria (laurea o master universitari). Negli ultimi 10 anni, si è registrato un aumento del tasso di occupazione dei neolaureati. Nel 2013, il tasso era del 74,3% e da allora è in costante aumento. L’eccezione è stata il 2020 colpito dalla pandemia (78,7%), quando è stata osservata una diminuzione di 2,3 pp rispetto al 2019 (81,0%). Nel 2023 si è registrato un divario di 9,6 punti percentuali nel tasso di occupazione dei neolaureati con titolo di studio terziario (87,7%) rispetto a quelli con titolo di studio medio (78,1%).

Cultura, tornano a splendere sul Vittoriano aquila e Vittoria alata

Cultura, tornano a splendere sul Vittoriano aquila e Vittoria alataRoma, 21 ago. (askanews) – Nell’ambito del grande progetto di restauro delle sculture del Vittoriano promosso dal Vive, diretto da Edith Gabrielli, vengono restituiti a cittadini e turisti il pennone di sinistra ideato da Gaetano Vannicola e la Vittoria alata di Edoardo Rubino. Torna così nuovamente a splendere, in tutta la sua magnificenza, la finitura dorata degli elementi in bronzo, prevista nel progetto di Giuseppe Sacconi, l’architetto del monumento.


Diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, il progetto di restauro -realizzato grazie al contributo di Bvlgari – è volto a garantire la conservazione e a restituire la piena leggibilità delle sculture sul prospetto principale del celebre monumento dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, realizzate agli inizi del Novecento da alcuni dei più importanti artisti del panorama nazionale. Il disallestimento del ponteggio del pennone di sinistra impegnerà l’intera settimana e si concluderà con lo svelamento della Vittoria alata dello scultore torinese Edoardo Rubino: la bandiera italiana potrà così tornare a sventolare sul monumento.


Il pennone presenta una base a campana ornata da festoni e alla sommità un’aquila romana, l’una e l’altra in bronzo dorato; anche la Vittoria alata che si libra sulla prua di una nave romana, poco al di sotto, è ugualmente in bronzo dorato, in calibrato accordo con il bianco del Botticino, caratteristico del Vittoriano. (Segue)

La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibile

La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibileRoma, 21 ago. (askanews) – La prevenzione è la chiave per costruire un sistema sanitario più resiliente, capace di affrontare efficacemente le sfide future e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Oggi, la sfida cruciale è renderla un pilastro centrale del nostro sistema sanitario, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove le crescenti sfide economiche, demografiche e sanitarie mettono sotto pressione le strutture esistenti. La prevenzione si configura così come una leva strategica essenziale non solo per migliorare la qualità della vita, ma anche per garantire la sostenibilità economica e operativa del sistema salute.


Su questi temi si sono confrontati al Meeting di Rimini – durante l’incontro “La sfida della prevenzione, chiave per un sistema sanitario sostenibile” sostenuto da Generali- Cattolica e DOC – esperti del settore, figure istituzionali e leader aziendali. Tra i relatori intervenuti: Francesco Bardelli, Chief Health & Welfare e Connected Business Development Officer di Generali Italia e CEO di Generali Welion; Valentino Confalone, Amministratore Delegato di Novartis Italia; Lorenzo Giovanni Mantovani, Direttore del Centro Dipartimentale di Studio sulla Sanità Pubblica dell’Università Milano Bicocca; e Paolo Veronese, CEO di Veronese Sicurezza e founder di Passione Sicurezza, con la moderazione di Riccardo Zagaria, Amministratore Delegato DOC. Durante l’evento, commentando i dati del XVIII Rapporto Meridiano Sanità, è stato evidenziato come un aumento degli investimenti in prevenzione possa ridurre significativamente il burden delle patologie croniche, attualmente la principale causa di mortalità e disabilità nel nostro Paese. In particolare, il Prof. Lorenzo Giovanni Mantovani ha spiegato come una strategia integrata di prevenzione (primaria, secondaria e terziaria) sia essenziale per affrontare le sfide dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle malattie croniche. Parlando delle priorità su cui è necessario concentrare gli sforzi per un’ottimizzazione del sistema, Mantovani ha evidenziato l’educazione sanitaria volta a promuovere stili di vita sani, oltre alla necessità di ripensare nuovi modelli di prevenzione che permettano di liberare risorse da reinvestire in altre aree critiche del sistema sanitario.


Valentino Confalone ha evidenziato l’importanza del Sistema Sanitario Italiano, che da oltre 50 anni rappresenta un pilastro fondamentale nella tutela della salute dei cittadini e che, proprio per questo, merita una protezione e un’attenzione particolari. Confalone ha sottolineato anche come il ruolo delle aziende farmaceutiche oggi vada ben oltre l’investimento in ricerca: è cruciale essere partner attivi nel sistema salute, collaborando con le istituzioni per sviluppare e realizzare soluzioni che rafforzino la sostenibilità e l’efficacia del sistema sanitario. Tuttavia, ha osservato Confalone, il Sistema Sanitario attuale investe solo il 5% del fondo sanitario in prevenzione. Risulta quindi necessario individuare nuovi meccanismi per incentivare una spesa più strategica, che possa davvero fare la differenza nella sostenibilità del nostro sistema sanitario. Intervenuto a proposito di spesa sanitaria, Francesco Bardelli ha evidenziato l’importanza crescente della spesa sanitaria privata in Italia, che include fondi e assicurazioni, in un contesto in cui l’81% della popolazione identifica la salute come la propria priorità assoluta. Bardelli ha sottolineato che, di fronte a questa crescente consapevolezza e domanda, è essenziale che i player del settore collaborino con le istituzioni per rendere le cure sempre più accessibili e capillari su tutto il territorio italiano, favorendo ove possibile le cure domiciliari e sgravando le strutture sanitarie con conseguente ottimizzazione dei costi.


Infine, Paolo Veronese ha illustrato come l’ambito lavorativo possa diventare un contesto privilegiato per l’educazione alla prevenzione, sottolineando che il luogo di lavoro, dove trascorriamo gran parte della nostra giornata, rappresenta l’ambiente ideale per implementare la prevenzione primaria. Ha evidenziato che le aziende hanno un ruolo cruciale nella promozione attiva della salute e del benessere dei dipendenti attraverso programmi di sensibilizzazione e formazione continua. Promuovere una cultura della prevenzione sul posto di lavoro, infatti, non solo migliora il benessere dei dipendenti, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo, rendendo l’azienda un motore di sostenibilità sanitaria complessiva. Riccardo Zagaria, Amministratore Delegato di DOC, ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento di paradigma: “Investire oggi nella prevenzione significa costruire un domani più sano e sostenibile. Questo non si limita solo all’adozione di stili di vita sani, ma include anche scelte consapevoli nell’utilizzo dei farmaci. Promuovere l’uso dei farmaci equivalenti è un atto di prevenzione economica, che consente di liberare risorse preziose da reinvestire in ulteriori iniziative preventive e nell’accesso alle cure per un numero maggiore di persone. In un momento in cui la sostenibilità del sistema sanitario è sotto pressione, questa è una scelta strategica che non possiamo più rimandare”.


I farmaci equivalenti sono uno strumento essenziale per la sostenibilità del nostro SSN. Nonostante la comprovata efficacia però, un terzo degli italiani continua a preferire i farmaci originatori, generando un impatto economico significativo dal momento che è il cittadino a pagare la differenza tra il prezzo del medicinale originatore e quello di rimborso dell’equivalente (la spesa privata degli italiani ha raggiunto 1,1 miliardi di Ç in un anno). Conclude l’importante momento di confronto Riccardo Zagaria: “Per garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario e preservarlo, è necessario l’impegno e la sinergia di tutti i player del settore, dalle istituzioni, alle assicurazioni e alle aziende farmaceutiche, sia che esse siano innovative o in grado di generare un risparmio offrendo cure di qualità a costi più sostenibili”.

Confagricoltura: agroenergie fondamentali per la transizione verde

Confagricoltura: agroenergie fondamentali per la transizione verdeRoma, 21 ago. (askanews) – Oggi le agroenergie connettono in modo incisivo il settore primario con quello energetico. Questa sinergia agevola un raggiungimento più rapido degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le imprese agricole italiane, grazie al biogas e al fotovoltaico, contribuiscono per l’8,5% alla produzione di energia elettrica rinnovabile. Ne hanno parlato stamani, nello spazio di Confagricoltura al Meeting di Rimini, Nicola Gherardi, componente della Giunta confederale, e Fabrizio Iaccarino, responsabile Affari Istituzionali Italia di Enel, nel talk dal titolo “Agroenergie: il supporto verde alla circolarità”.


“Le aziende agricole operano in un contesto stravolto dai cambiamenti climatici con l’esigenza di migliorare l’impatto ambientale senza ridurre la produttività. – ha detto Gherardi – Confagricoltura, che è stata la prima a livello europeo a credere e investire nel biogas e nel biometano per la valorizzazione dei sottoprodotti, ha ora raggiunto, con le sue imprese, obiettivi importanti. In Lombardia, ad esempio, ci sono oggi 680mila tonnellate di reflui che alimentano impianti con benefici ambientali concreti: 80mila tonnellate di anidride carbonica in meno e riduzione di 1,3 milioni di Kg di azoto all’anno. Questi indici di sostenibilità ambientale sono cruciali e condizionano anche l’accesso al credito da parte delle imprese”. “Il settore agricolo è fondamentale per l’economia italiana, per questo è importante supportare le aziende nel loro percorso verso la transizione energetica – ha dichiarato Iaccarino – Enel è al fianco delle imprese agricole e ne agevola la progressiva elettrificazione delle attività, leva di efficientamento energetico di sostenibilità, ma anche di riduzione dei costi e massimizzazione dei risultati”.


“Enel ha un dialogo costante con Confagricoltura – ha aggiunto Iaccarino – e con le sue imprese: è importante lavorare insieme con ottimismo e determinazione, non solo per cogliere gli obiettivi del PNRR, ma per andare oltre”. “Guardando al futuro, Confagricoltura tiene conto delle evoluzioni in materia – ha concluso Gherardi – puntando ora sull’agrivoltaico avanzato, che consente di coniugare attività energetica e attività produttiva. Applicando i principi di agricoltura di precisione, inoltre, si ottengono risultati interessanti e virtuosi sotto gli aspetti agronomico, ambientale ed economico. Abbiamo tuttavia bisogno di norme snelle e chiare per sviluppare questo percorso”.