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Autore: Redazione StudioNews

A Pride Village “Cromosoma X”, e si elegge il gay più bello d’Italia

A Pride Village “Cromosoma X”, e si elegge il gay più bello d’ItaliaRoma, 5 ago. (askanews) – In un mondo in cui troppa gente guida una Smart, qualche pazzo nutre ancora il desiderio di mettere al mondo dei figli. Quindi la domanda diventa: che genitori saremmo e cosa insegneremmo a quest’ipotetica e sfortunata creatura? È a questo interrogativo che mercoledì 7 agosto tenterà di dare risposta il comico e sceneggiatore Andrea Di Castro nel nuovo spettacolo “Cromosoma X” che porterà sul palco del Pride Village Virgo, il grande Festival LGBTQIA+ di Padova.


“Cromosoma X” è un monologo comico che si fa dialogo tra un padre e un figlio che forse non nascerà mai; un bambino immaginario e senza genere, che, ingenuamente, si fa metafora dell’umanità tutta, senza distinzioni di sorta. Giovedì 8 agosto i cancelli del Festival si apriranno come di consueto alle 19.30 per accogliere al ritmo dei successi del momento e gli approfondimenti di Virgo Radio, trasmessa in DAB in tutta Italia. “Pizza&Drag”, il format che ogni settimana porta sul palco le più talentuose Drag Queen del Momento, accompagnerà poi i “villeggianti”, durante l’aperitivo o la cena.


La serata di venerdì 9 agosto vedrà il Pride Village Virgo riempirsi di bellezza e sex appeal. La kermesse ospiterà infatti la selezione finale per il Triveneto del Concorso “Il Gay più bello d’Italia”, che elegge ogni anno il “reginetto” della comunità gay a livello nazionale. Lo show, diretto da La Ciana e Roberto Zanusso, sarà presentato da Leonardo Feltrin. Il vincitore parteciperà alla Finale che si disputerà a Torre del Lago. E sempre all’insegna della grande musica si concluderà sabato 10 giugno la settimana targata Pride Village Virgo, che ospiterà il ritorno dei virtuosi della musica techno del Black Code Music.


La XVII Edizione del Pride Village Virgo è organizzata con il patrocinio del Comune di Padova e Virgo Cosmetics. Title e Main Sponsor: Virgo Cosmetics. Partner del Village sono: Absolut, bitHOUSEweb, Coca-Cola, Red Bull. Media partner: RTL 102.5.

Vino, Coldiretti Veneto: attesa qualità molto buona, quantità media

Vino, Coldiretti Veneto: attesa qualità molto buona, quantità mediaMilano, 5 ago. (askanews) – “Manca ancora un mese al via alla vendemmia che entrerà nel vivo solo dai primi di settembre, con il Prosecco nel trevigiano e i grandi rossi del veronese. I primi grappoli si raccoglieranno in realtà a partire dal 20 di agosto con la varietà del Pinot in anticipo di una settimana sul 2023. Ad iniziare sarà la provincia di Verona dove normalmente la maturazione inizia con 2-3 giorni di anticipo sul resto del Veneto”. Sono queste la prime indicazioni della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Veneto presieduta da Giorgio Polegato che traccia le previsioni del settore tenendo conto delle condizioni climatiche che interferiscono sui tempi di maturazione e sulla qualità della produzione.


“A livello quantitativo l’attesa è per una annata nella media degli ultimi anni, quindi in netto recupero sullo scorso anno segnato da peronospora, flavescenza e forti grandinate – osservano gli esperti regionali in una nota – . Tutti fenomeni che nel 2024 hanno interessato solo marginalmente la nostra regione, eccezione fatta per i vigneti a conduzione biologica che in particolare in pianura subiranno danni severi da peronospora una malattia difficile da contenere nelle primavere umide e piovose come la stagione trascorsa”. “Sul fronte della qualità ad oggi all’inizio della maturazione le previsioni sono molto buone. Il Veneto – continuano gli esperti – si regge su tre produzioni principali, la Valpolicella coi suoi grandi rossi attesi di ottima qualità per l’assenza di stress idrico e con una stagione ora perfetta per la maturazione”.


“L’insieme delle denominazioni Prosecco è sulla stessa linea – proseguono gli esperti della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Veneto – produzione regolare e qualità attesa molto buona sia in pianura che nelle colline di Asolo, Conegliano e Valdobbiadene dove gli strascichi della flavescenza incideranno forse ancora sulla piena produzione dei vigneti. Infine il Pinot grigio avrà produzioni in recupero concorrendo a fare delle tre denominazioni il 60% della viticoltura veneta”. “Il Veneto è saldo al primo posto tra le regioni in Italia per produzione di vino, con 11 milioni di ettolitri su un dato nazionale di circa 56 milioni di ettolitri. La viticoltura e l’enologia valgono il 36% dell’export italiano, con 2,8 miliardi di euro, il vigneto veneto oggi occupa circa 100mila ettari. Per mantenere i primati è importante avere produzioni in linea con le richieste di mercato, e per questo Consorzi di tutela e Filiera produttiva hanno messo in atto una serie di misure, come riduzioni di resa, stoccaggi, e per i prodotti più richiesti, come per il Prosecco, attingimenti e riserve vendemmiali, un sistema di gestione dell’offerta che in base a quantità e qualità della vendemmia, sappia agire di conseguenza per mantenere una forte attrattività dei nostri vini più importanti – affermano gli esperti -. Ad oggi, quindi, una vendemmia che conferma il ruolo del Veneto come la regione top, che dalla terza decade di agosto rinnoverà il rito della vendemmia per tornare attorno ai 15 milioni di quintali di uva di grande qualità”.

Autonomia, Emiliano impugna legge Calderoli davanti alla Consulta

Autonomia, Emiliano impugna legge Calderoli davanti alla ConsultaRoma, 5 ago. (askanews) – “Alle iniziative referendarie già promosse dalle Regioni e dai cittadini italiani, impegnati in una straordinaria mobilitazione per la raccolta di firme, si aggiunge la decisione della Regione Puglia di impugnare la legge Calderoli direttamente dinanzi alla Corte Costituzionale”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha deciso di impugnare davanti alla Consulta la legge “Calderoli”sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.


La Giunta ha affidato oggi l’incarico all’avvocato Massimo Luciani, uno dei massimi costituzionalisti italiani, e al capo dell’Avvocatura regionale, Rossana Lanza, che coordina il gruppo per lo studio dell’autonomia differenziata istituito dal presidente della Regione. La Costituzione (art.116 comma 3) prevede infatti la possibilità che siano attribuite “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” alle Regioni a statuto ordinario, e non certo la possibilità, invece prevista dalla legge Calderoli, del trasferimento di tutte le funzioni concernenti tutte le ventitré materie contemplate dall’art. 117 Cost., così perpetrando una palese violazione dei princìpi fondamentali di unità e indivisibilità della Repubblica. Secondo la Regione Puglia, tale violazione si riverbera inesorabilmente sull’ordinamento regionale e sui princìpi supremi di eguaglianza tra i cittadini nell’esercizio dei diritti e nell’assolvimento dei doveri fondamentali. Inoltre, la concessione di maggiori spazi di autonomia, per come realizzata, determinerebbe l’erosione delle risorse che lo Stato impiega per finanziare il fondo perequativo per le Regioni con minori capacità di spesa, impedendo così di finanziare specifici interventi di sviluppo economico e coesione sociale per contrastare gli svantaggi tra territori.


“C’è un corposo lavoro di approfondimento e studio alla base di questo percorso che si avvale della competenza e autorevolezza in materia del prof. Luciani. Questa iniziativa nasce con lo spirito di tutelare i cittadini italiani e l’unità stessa del nostro Paese nel rispetto dei principi sanciti dai nostri padri costituenti. Quindi tale impugnativa si affianca alle iniziative referendarie, seguendo un percorso parallelo che va nella stessa direzione ed offrendo una strada in più dinanzi alla Corte costituzionale per contrastare gli effetti di squilibrio dell’assetto economico-finanziario delle Regioni e la violazione delle competenze regionali attribuite dalla Costituzione”, ha aggiunto Emiliano.

Montagna, Calderoli: votazioni concluse, auspicio è Aula a settembre

Montagna, Calderoli: votazioni concluse, auspicio è Aula a settembreRoma, 5 ago. (askanews) – “Sono ufficialmente concluse oggi in commissione Affari Costituzionali del Senato le votazioni degli oltre 250 emendamenti e ordini del giorno al disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”. Così il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, uscendo dalla commissione Affari Costituzionali dopo aver partecipato anche ai lavori dell’odierna seduta.


“La legge-quadro si pone l’obiettivo di dare risposte alle esigenze dei territori di montagna, che sono un patrimonio del nostro Paese e vanno non solo salvaguardati ma soprattutto valorizzati. Maggiore tutela dei servizi, a partire da istruzione e sanità; incentivi allo sviluppo e misure a sostegno del tessuto socio-economico per contrastare lo spopolamento e ridurre i divari territoriali, insieme a una precisa definizione di Montagna. Questo è l’impegno del sottoscritto e di tutto il Governo. Ora non resta che il parere della commissione Bilancio, dopodiché potrà essere dato mandato al relatore e la legge-quadro sarà pronta per l’esame dell’Aula di Palazzo Madama. L’auspicio è che per settembre potrà essere calendarizzata”, ha proseguito Calderoli.

Liguria, Spinelli torna libero: revocati gli arresti domiciliari

Liguria, Spinelli torna libero: revocati gli arresti domiciliariGenova, 5 ago. (askanews) – Il gip di Genova Paola Faggoni ha accolto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata la settimana scorsa dagli avvocati difensori dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli, uno dei principali indagati nella maxi inchiesta inchiesta sulla corruzione in Liguria.


Per l’imprenditore 84enne, che nei giorni scorsi aveva ceduto le sue quote della holding di famiglia al figlio Roberto, anch’egli indagato nell’ambito della stessa inchiesta, la gip ha però disposto il divieto temporaneo di esercitare attività professionali e imprenditoriali.

Garante Privacy: eccessivo pubblicare intercettazioni Turetta

Garante Privacy: eccessivo pubblicare intercettazioni TurettaMilano, 5 ago. (askanews) – La pubblicazione di conversazioni private, intercorse in un contesto di particolare delicatezza, quali i colloqui in carcere tra detenuti e parenti, vìola la normativa privacy e le regole deontologiche dei giornalisti. È quanto ha affermato il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla diffusione di stralci di intercettazioni effettuate durante il colloquio tra il giovane che ha confessato l’omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta, e i propri genitori, nel carcere di Verona il 3 dicembre 2023.


L’Autorità ha informa con una nota di aver avviato istruttorie nei confronti di varie testate e richiama gli organi di stampa e i social media al rigoroso rispetto del principio di essenzialità dell’informazione e della dignità delle persone coinvolte in fatti di cronaca. 

Droga, arrestato a Piacenza medico per presunta corruzione e spaccio

Droga, arrestato a Piacenza medico per presunta corruzione e spaccioMilano, 5 ago. (askanews) – Lo scorso 1° agosto, nel corso di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, la polizia ha arrestato un medico di base in servizio nella città emiliana, indagato per corruzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. L’attività d’indagine, condotta dalla locale Squadra Mobile, è relativa ad una rete di distribuzione in questo capoluogo di farmaci oppiacei a base di tramadolo (droga del combattente) ed ossicodone (eroina dei poveri), ma anche di benzodiazepine. Ha coinvolto cittadini nordafricani e due medici di famiglia con studio a Piacenza.


Il tramadolo, comunemente noto come droga del combattente, viene utilizzata negli scenari di guerra in Africa e nel Medio Oriente per conseguire effetti antifatica, stimolanti, euforizzanti mentre l’ossicodone, denominato l’eroina dei poveri in quanto più a buon mercato rispetto all’eroina, se assunto assieme all’alcool dà effetti simili a tale droga. Le indagini, tuttora in corso su alcuni accoltellamenti avvenuti in città, si sono intrecciate con la segnalazione pervenuta alla Questura da parte di un farmacista, insospettito dalle continue e sospette ricette mediche con le quali venivano richiesti farmaci aventi i predetti principi attivi, oppiacei, ritirati da ragazzi di giovane età ed apparentemente in perfetta salute.


I successivi accertamenti hanno consentito di acclarare che due medici di base, almeno dal gennaio 2023, avevano prescritto con regolarità gli oppiacei a persone di giovane età, privi di patologie cliniche, ed assuntori anche di altre sostanze stupefacenti. La diffusione dei farmaci, in particolare tra ragazzi di origine straniera, potrebbe essere ricondotta ai recenti accoltellamenti avvenuti in città, accaduti apparentemente per futili motivi, che hanno visto coinvolti alcuni cittadini nordafricani che si sono affrontati con l’utilizzo di un machete e che, apparentemente senza provare dolore per i colpi subiti, si sono inflitti tagli in varie parti del corpo quasi a “testare” la propria soglia del dolore, anestetizzati dagli oppiacei.


Attraverso l’attività di indagine è emerso che un medico, in particolare, aveva prescritto tali farmaci dietro il pagamento di denaro da parte di cittadini stranieri, spesso intestando le ricette a terzi pazienti ignari. I farmaci sono stati quindi rivenduti sul mercato piacentino alimentando anche il mercato della droga locale. A conferma dell’ipotesi investigativa iniziale, alcuni dei pazienti entrati nello studio del medico, spesso indossavano vistose fasciature, a causa dei fendenti subiti combattendo contro i rivali. Inoltre, l’indagato era solito, dietro pagamento, rilasciare falsi certificati di malattia in assenza di visita medica e lasciando decidere la durata della prognosi al paziente, ottenendo anche prestazioni sessuali da alcune pazienti in cambio di ricette mediche per farmaci o visite di vario tipo.


Nella mattinata del 1° agosto, una donna di origini brasiliane si rivolgeva al medico per ottenere un farmaco tabellato come benzodiazepine, ed una prescrizione per una visita urgente, offrendo in cambio prestazioni sessuali che avvenivano all’interno dello studio medico. Nell’occasione, gli investigatori sono intervenuti arrestando in flagranza il sanitario per corruzione e denunciando a piede libero la donna per corruzione, procedendo altresì al sequestro penale dello studio medico, per preservare le fonti di prova. D’intesa con la locale A.G., sono state effettuate perquisizioni presso lo studio del medico coindagato, con il sequestro di numeroso materiale probatorio. Inoltre, venivano altresì eseguite perquisizioni nei confronti dei principali corruttori del medico arrestato, a seguito delle quali veniva anche tratto in arresto in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio un cittadino nordafricano, trovato in possesso di 538 compresse di ossicodone e tramadolo; mentre un altro cittadino della stessa etnia, che acquistava lo stupefacente da quest’ultimo, nella settimana precedente, era stato trovato in possesso di 168 pastiglie di ossicodone. Gli arrestati sono stati tutti associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente. Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare la rete di soggetti che hanno usufruito delle prestazioni sanitarie illecite e per ricostruire le responsabilità nei diversi fatti di sangue occorsi negli ultimi mesi. È inoltre in fase di quantificazione il danno per il Servizio Sanitario Nazionale.

Unteberger (Svp): francobollo Gentile offesa a storia Sudtirolo

Unteberger (Svp): francobollo Gentile offesa a storia SudtiroloRoma, 5 ago. (askanews) – “Lascia senza parole il francobollo per commemorare la figura di Giovanni Gentile, la cui riforma della scuola è stata uno dei pilastri per l’italianizzazione forzata del Sudtirolo durante il fascismo”. Così in una nota la senatrice della Svp e Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.


“Giovanni Gentile fu il ministro dell’Istruzione che in epoca fascista proibì l’uso del tedesco nelle scuole del Sudtirolo. Le bambine e i bambini furono privati della loro lingua e costretti a studiare in un’altra che non conoscevano. Nacquero così le scuole clandestine, le cosiddette Katakombenschulen”, spiega. “Erano soprattutto le donne, tra cui anche mia nonna, che continuavano in segreto a insegnare il tedesco. Lo facevano rischiando la vita e non poche tra loro furono arrestate. Anche se quella di Gentile è una figura complessa, non si deve dimenticare che collaborò attivamente con il regime fascista e che ebbe un ruolo di primo piano nel tentativo di cancellazione della minoranza tedesca. Celebrarlo con un francobollo è un affronto per il Sudtirolo”, conclude.

Cantucci e Vinsanto nella moneta dedicata alla toscana della collezione numismatica 2024 della repubblica italiana

Cantucci e Vinsanto nella moneta dedicata alla toscana della collezione numismatica 2024 della repubblica italianaRoma, 5 ago. (askanews) – La Regione Toscana protagonista della serie “Cultura enogastronomica italiana – Vinsanto e Cantucci – Toscana”. La moneta, emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, celebra la ricca tradizione enogastronomica della Toscana, in particolare due dei suoi prodotti tipici: il Vinsanto e i Cantucci. Inoltre, le maestose architetture della Cupola del Brunelleschi, del campanile di Giotto e della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio si fondono armoniosamente con il suggestivo paesaggio delle colline senesi. Creata dall’artista incisore Marta Bonifacio e prodotta presso le Officine della Zecca dello Stato, la moneta in cupronichel ha un valore nominale di 5 euro è in versione fior di conio con una tiratura di 7.000 pezzi.


Sul Dritto: In primo piano, i tipici cantucci e il Vinsanto toscani. Sullo sfondo, tarsie in marmo bicromatiche, tipiche del romanico toscano, che delimitano una finestra, con decori ispirati alla facciata dell’Abbazia di San Miniato al Monte di Firenze, da cui si scorge la Cupola del Brunelleschi del Duomo di Firenze, il Campanile di Giotto e la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio. A sinistra, in verticale, le scritte “TOSCANA” e “REPUBBLICA”; in alto, “ITALIANA”; in esergo, la firma dell’autore M. BONIFACIO. Moneta con elementi colorati. Sul Rovescio: In primo piano il caratteristico paesaggio delle colline senesi; sullo sfondo, distese di vigneti, coronati da cipressi, e il litorale toscano sul mar Tirreno; in alto, al centro, il cavallo alato Pegaso, inserito in uno scudo sannitico, simbolo della Regione Toscana. Ad arco, in alto, la scritta “SAPORI D’ITALIA”; al centro, in basso, il valore “5 EURO”; a destra, “R”, identificativo della Zecca di Roma; a sinistra, “2024”, anno di emissione. Simone Rugiati, noto chef e presentatore, commenta con entusiasmo: “Cantucci e vin Santo rappresentano l’essere toscani: storia, tradizione passione, stare insieme e energia sono caratteristiche di questo binomio che rappresenta appieno l’essenza di questa bellissima regione”.


Rugiati prosegue condividendo un ricordo personale: “Per me rappresenta il ricordo di mio nonno: il primo assaggio di vino è stato con lui. Da bambino mi hanno fatto provare un vino dolce in cui immergere i Cantucci, appunto il vinsanto. Erano nuovi quei sapori e mi sembrava che fosse lievemente differente in ogni sorso… Infine, lo chef sottolinea l’importanza di questa tradizione nella vita quotidiana toscana: “I cantucci ed il vin Santo si trovano in tutti i tipi di ristoranti in Toscana, così come nelle famiglie e dagli amici: l’inzuppare il biscotto nel vino è un momento di convivialità che lega fortemente i commensali.” Simone Rugiati ci invita così a riscoprire e celebrare le tradizioni culinarie che rendono unica la Toscana, attraverso il semplice gesto di condividere un dolce e un bicchiere di vin Santo.


La nuova moneta da 5 euro sarà disponibile per il pubblico in edizione limitata, rappresentando un pezzo unico che unisce l’arte della numismatica con la tradizione enogastronomica italiana.

Moda e tessile, da Ecomondo la vera sfida per il futuro del settore

Moda e tessile, da Ecomondo la vera sfida per il futuro del settoreRoma, 5 ago. (askanews) – Con un fatturato di oltre 102 miliardi di euro nel 2023, circa 60mila imprese, 600mila addetti e un’incidenza del 4% del PIL nazionale, di cui il 90% è generato dall’export , l’industria della moda rappresenta il terzo settore manifatturiero dell’Italia. Tuttavia, il comparto tessile è anche uno di quelli con il maggior impatto ecologico: a livello globale è la seconda industria più inquinante dopo quella petrolifera, consumando ogni anno 93 miliardi di metri cubi d’acqua, ed è responsabile del 20% dell’inquinamento delle acque potabili della Terra e del 10% delle emissioni di CO2.


In occasione del tavolo sulla moda, convocato per martedì 6 agosto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per discutere della crisi del comparto tessile e delle possibili soluzioni, Ecomondo- la manifestazione leader nel bacino mediterraneo per il settore della green e circular economy, che si terrà alla fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre prossimi, organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) – si offre come hub di confronto per affrontare tematiche legate alle sfide ambientali che la filiera tessile si trova a fronteggiare. Una delle maggiori criticità del settore è, infatti, la gestione del fine vita dei vestiti e delle fibre tessili non riutilizzabili. A livello globale meno dell’1% dei rifiuti tessili viene riciclato. Gran parte di questi rifiuti viene esportato e finisce in grandi discariche in Asia, Africa e Sud America. In Italia, secondo i dati Ispra , nel 2022 sono state prodotte 160 mila tonnellate di rifiuti tessili, con una media di circa 2,7 kg per abitante di cui solo il 22% viene raccolto per il riutilizzo o il riciclo.


All’introduzione, da parte dell’Unione Europea, dei Regimi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per i prodotti tessili, che obbligheranno i produttori a coprire i costi della gestione dei rifiuti tessili, e l’obbligo di raccolta differenziata per i prodotti tessili dal 2025, bisognerebbe infatti affiancare soluzioni normative, infrastrutturali e tecnologiche per una transizione del comparto verso un modello di produzione circolare e sostenibile. Un possibile incentivo alla circolarità del settore potrebbe derivare dall’introduzione di regimi minimi di fibre riciclate presenti in tutti i nuovi prodotti, da una eventuale deroga alla normativa REACH e al regolamento attuale, per facilitare la gestione del fine vita di questi materiali evitando la dispersione di rifiuti.


Le sfide e le possibili soluzioni nel settore tessile saranno discusse in occasione di Ecomondo 2024, dedicata alle tecnologie, ai servizi e alle soluzioni industriali nei settori della green e circular economy, che grazie alle proposte di innovazione e dialogo del Textile District, un’area tematica dedicata alla sostenibilità nel mondo della moda, affronterà anche le criticità ambientali del comparto tessile. Tra le iniziative di questa edizione spicca, infatti, il tema dei rifiuti prodotti dalla filiera, che sarà al centro del convegno “Rifiuti tessili urbani: raccolta, riuso e riciclo. A che punto siamo?”, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e UNIRAU, dove esperti del settore discuteranno di modelli di raccolta differenziata, tecnologie di selezione e riciclo, ecodesign, blockchain e passaporto digitale nel settore tessile. Particolare attenzione sarà dedicata all’aggiornamento del quadro normativo e alle criticità tecnologiche del riciclo tessile.