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Autore: Redazione StudioNews

A Leolandia debutta Daisy Dot, la nuova stella delle Baby dance!

A Leolandia debutta Daisy Dot, la nuova stella delle Baby dance!Roma, 12 lug. (askanews) – Estate ricca di appuntamenti a Leolandia: tra giochi acquatici al cospetto dei draghi, giostre spericolate, spettacoli e avventure insieme ai protagonisti dei cartoni animati, il parco a tema preferito dai bambini continua a sorprendere i suoi ospiti.


L’ultima novità è il debutto, sabato 20 luglio, di Daisy Dot, la nuova stella delle baby-dance che aiuta i piccoli a familiarizzare con l’inglese, tra un passo di danza e l’altro! Nelle sue allegre filastrocche, infatti, numeri, lettere dell’alfabeto, nomi degli animali e dei giocattoli diventano il pretesto per insegnare ai bambini le parole chiave della lingua più diffusa al mondo. Nel suo evento d’esordio a Leolandia, Daisy Dot si esibirà due volte sul palco all’aperto di fronte alla Minitalia, cantando i suoi singoli di maggior successo, come “Chi chi boo!”, “Playing with the animals” e il tormentone “Hickory dickory dock”, la canzone dell’orologio che, da sola, vanta già 1,4 milioni di riproduzioni sul web. Dopo aver cantato e ballato, i bambini potranno incontrare Daisy Dot di persona, per scattare una foto ricordo sul palco… rigorosamente in inglese!


Scozzese di origine, laureata in recitazione a Edimburgo, una grande passione per la musica e i bambini, Daisy Dot è protagonista di un canale Youtube che in poco più di 2 anni conta già una cinquantina di video e milioni di visualizzazioni, anche grazie alle collaborazioni con Lucilla, La Brigata Canterina e gli altri personaggi della scuderia di Alman Kids, leader internazionale nella creazione di contenuti per bambini. David Tommaso, Direttore Marketing e Vendite Leolandia, dichiara: “Siamo felici di essere il primo parco a tema in Italia ad accogliere Daisy Dot per uno spettacolo dal vivo. È un personaggio di grande successo tra i bambini, compresi i più grandicelli che vanno già a scuola e stanno imparando l’inglese, e ben rappresenta la nostra idea di intrattenimento: un’esperienza coinvolgente che, oltre a divertire, lasci qualcosa di concreto, trasmettendo valori e contenuti che possono essere funzionali al processo di crescita del bambino”. Con l’arrivo delle prime ondate di caldo, si anima anche la nuova area Draghi e Leggende, popolata da 10 draghi, pronti a rinfrescare le giornate degli ospiti con spruzzi, giochi d’acqua e nuvole di vapore. Ogni drago è protagonista di una leggenda che si intreccia con le giostre più famose del parco: l’ultimo arrivato è Idra, un gigantesco esemplare di 55 quintali per 18 metri di lunghezza e 6.5 metri di altezza, con 7 teste che soffiano sulla zattera di Scilla e Cariddi, una delle attrazioni più frequentate di Leolandia, per aiutare i malcapitati esploratori a superare le correnti del mare, giungendo in porto sani e salvi. Di fronte a Idra, il Drago Marino sorveglia i bambini mentre si divertono tra scivoli, giochi e zampilli in un’area acquatica di 350 metri quadri, mentre l’imponente Argo, planato sulla torre di rocca Mediterranea, protegge Leolandia e i suoi ospiti dai pericoli del mondo esterno a suon di nuvole di fumo e potenti ruggiti.


E per un pieno di divertimento, con un occhio di riguardo verso la costruzione di un domani migliore, niente di meglio di Scuola Guida Futuro, la prima attrazione in Italia dedicata alla mobilità sostenibile all’interno di un parco a tema per bambini: un divertente circuito attraverso i mondi e i personaggi di Leolandia, da percorrere a bordo di colorate e-car fino ad arrivare in una smart city del futuro. Con le cinture di sicurezza allacciate e il volante stretto tra le mani, curva dopo curva, tra chicane, cartelli stradali, icone fantastiche e tanto divertimento, i piccoli autisti prendono confidenza con la mobilità elettrica e le sue dinamiche, fanno il pieno di energia alla colonnina di ricarica e raggiungono il traguardo, guadagnandosi la loro prima patente di guida del futuro!


L’estate è il momento perfetto per approfittare anche dei pacchetti Parco + Hotel, la formula ideale e conveniente per trascorrere un weekend in famiglia: 2 giorni a Leolandia + 1 notte in hotel, con possibilità di modifica o cancellazione gratuita fino a 4 giorni prima della partenza. Prenotare è semplicissimo, in agenzia di viaggi o direttamente online sul sito di Leolandia, scegliendo in pochi click la struttura alberghiera preferita. Tutte le informazioni relative al parco, compresi i giorni e gli orari di apertura e i dettagli delle promozioni sono disponibili sul sito www.leolandia.it.

A2A, il presidente Roberto Tasca confermato Vp di Utilitalia

A2A, il presidente Roberto Tasca confermato Vp di UtilitaliaMilano, 12 lug. (askanews) – Roberto Tasca, presidente del Gruppo A2A, è stato eletto vicepresidente di Utilitalia con una nuova delega agli Affari Europei. La giunta esecutiva ha confermato il secondo mandato di Tasca che guiderà, insieme al presidente Filippo Brandolini, la strategia volta a rafforzare la presenza della Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche sui tavoli esteri.


“In uno scenario come quello attuale, caratterizzato da grandi cambiamenti per il mondo dell’energia e dell’ambiente, essere chiamato a ricoprire un ruolo di raccordo con le istituzioni europee rappresenta una responsabilità e al contempo una grande opportunità. Sono grato per la fiducia che mi è stata accordata”, commenta Tasca. “La promozione dello sviluppo sostenibile, la transizione energetica, la competitività e l’innovazione dei settori in cui operiamo sono obiettivi prioritari e solo attraverso una visione condivisa e una collaborazione costruttiva sarà possibile creare valore per le aziende associate a Utilitalia”, aggiunge. Tasca è stato in precedenza vicepresidente della Federazione con delega all’energia e nel coordinamento innovazione. Al vertice del Gruppo A2A da ottobre 2023, è professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università degli Studi di Milano, ha una lunga esperienza nella consulenza a supporto di operazioni straordinarie e in area valutativa ed è stato assessore al Bilancio e al Demanio per il Comune di Milano.

Violenze e minacce, arrestati a Verona 7 estremisti di destra. Il gip: socialmente pericolosi

Violenze e minacce, arrestati a Verona 7 estremisti di destra. Il gip: socialmente pericolosiRoma, 12 lug. (askanews) – Operazione della Polizia di Stato che ha portato a 7 misure cautelari e 29 indagati negli ambienti di estrema destra per diversi episodi di violenza Nella mattinata di oggi, la polizia di Stato di Verona ha dato, infatti, esecuzione alle 7 misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di sei veronesi e di un trentino di età compresa tra i 19 e i 27 anni, nell’ambito di un’indagine che vede coinvolte complessivamente 29 persone per alcuni episodi per i quali sono stati contestati a vario titolo i reati di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravati e porto di oggetti atti ad offendere. Tra gli episodi più significativi si ricorda l’aggressione perpetrata in via Mazzini ai danni di un giovane nel contesto della propugnata “lotta alle baby gang”, le violenze commesse ai danni di alcuni tifosi marocchini in Corso Porta Nuova nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar e l’agguato messo in atto nel corso della “Festa in Rosso” a Quinzano del luglio 2023. Per alcune di queste azioni violente, come nell’episodio contro i tifosi marocchini, il giudice ha riconosciuto altresì l’aggravante della finalità dell’odio e della discriminazione razziale. In quella circostanza rimasero coinvolti diversi giovani marocchini, che subivano lesioni e danneggiamenti alle vetture sulle quali erano a bordo. I fatti contestati riguardano poi ancora quanto accaduto nel luglio 2023 a margine dell’annuale “Festa in Rosso” di Quinzano dove, oltre all’esplosione di un rudimentale ordigno, sono state perpetrate violenze nei confronti di partecipanti anche con l’uso di bastoni e bottiglie di vetro. Due degli arrestati, più recentemente, sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che lo scorso 15 giugno a Dortmund – prima della partita Italia – Albania del Campionato europeo “Euro 2024” – sono stati intercettati dalle autorità tedesche, nella circostanza supportate da funzionari di polizia italiani, poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi. All’atto del controllo, sono stati rinvenuti numerosi passamontagna, bombe carta e materiale atto ad offendere e tutti i tifosi sono stati sottoposti ad un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania – tra l’altro – risulta anche destinatario di un Daspo internazionale, violando pertanto anche la misura di prevenzione del Questore. I destinatari delle misure cautelari sono tutti noti alla Forze di Polizia per il compimento di atti della medesima indole, alcuni dei quali compiuti anche in ambito sportivo. Oltre alla militanza nei contesti dell’estremismo di destra scaligero, infatti, alcuni di loro gravitano anche nel gruppo Ultras “North Side” del Chievo Verona. Nella misura cautelare, il GIP ha voluto sottolineare come molti degli indagati abbiano commesso i fatti in esame nonostante fossero già stati denunciati in stato di libertà oltre che destinatari di provvedimenti amministrativi da parte del Questore, facendo emergere “totale sprezzo per le guardie”, come loro definiscono i poliziotti.


Sulla base dei “gravi indizi di colpevolezza rilevati e dall’aggressività delle condotte poste in essere”, il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto di applicare gli arresti domiciliari “sulla base di un quadro di pericolosità sociale di apprezzabile gravità tale da poter fondatamente ritenere la possibile reiterazione di ulteriori reati della stessa specie”, si spiega. Dalle evidenze investigative acquisite dagli uomini della DIGOS della Questura di Verona, coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, gli indagati sono stati ritenuti “incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico”, traendo dal gruppo di appartenenza incitamento e approvazione e mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull’avversario.

Ezhaya (ASTOI): segnali positivi da lungo raggio e crociere

Ezhaya (ASTOI): segnali positivi da lungo raggio e crociereMilano, 12 lug. (askanews) – “Abbiamo dei dati molto positivi sul lungo raggio: qui ci sono due tipi di fenomeni: uno è il lungo raggio che chiamiamo mainstream, quindi si tratta sempre di una vacanza ‘a pacchetto’, quindi operata con un volo charter, e registriamo in questo settore una domanda molto forte sull’East Africa, ossia Kenya, Tanzania con Zanzibar e Madagascar”. Lo ha detto il presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya, a proposito delle tendenze del turismo nell’estate 2024.


“Sulle vacanze più su misura – ha aggiunto Ezhaya – assistiamo a un ennesimo boom, ancora migliore rispetto all’anno scorso, del Giappone e una forte domanda sugli Stati Uniti. Anche le crociere hanno ripreso la loro, per giocare con i termini, ‘velocità di crociera’. Molto bene le crociere sia nel Mediterraneo occidentale sia su quello Orientale e anche sui fiordi”.

Usa2024, Biden difende (con qualche gaffe) la sua candidatura: devo completare il lavoro

Usa2024, Biden difende (con qualche gaffe) la sua candidatura: devo completare il lavoroWashington DC, 12 lug. (askanews) – Nell’attesissima conferenza stampa di fine vertice Nato, durata poco meno di un’ora, il presidente Usa Joe Biden ha ribadito la sua convinzione di essere il candidato più qualificato per vincere le elezioni di novembre, ma ha ammesso che altri democratici potrebbero battere l’ex presidente Donald Trump, come la sua attuale vice Kamala Harris. E replicando sul suo stato di salute, ha fatto notare che nessuno chiede a Trump un test neurologico.


Una gaffe Biden l’ha fatta, riferendosi erroneamente alla vicepresidente Kamala Harris chiamandola “vicepresidente Trump”. “Ottimo lavoro, Joe!” ha ironizzato in un post su Truth Trump stesso. A cui, dopo la conferenza, Biden ha risposto su X: “A proposito: sì, conosco la differenza. Uno è un pubblico ministero e l’altro è un criminale”, ha scritto, riferendosi al precedente ruolo di Harris come procuratore generale della California e alla recente condanna di Trump a New York. Aveva commesso un errore simile anche qualche ora prima, chiamando accidentalmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “Presidente Putin”, mentre lo presentava durante un evento Nato. Ma in quel caso si era subito corretto e ci aveva scherzato sopra con Zelensky.


“Credo di essere il più qualificato per governare. E penso di essere il più qualificato per vincere. Ma ci sono altre persone che potrebbero battere Trump”, tuttavia “è terribilmente difficile partire da zero. E sai, parliamo di, sai, soldi raccolti – non stiamo andando male. Metteremo 220 milioni di dollari in banca. Stiamo andando bene”, ha detto. Il tutto dopo che la CNN ha riferito che i donatori democratici sono profondamente preoccupati e trattengono assegni di ingente entità a fronte del polverone sollevatosi dopo il dibattito con Trump sulla salute mentale del presidente. In realtà il curriculum di Biden non è in dubbio. Il presidente ha avuto più esperienza politica di chiunque. Ma ciò che preoccupa coloro che chiedono che si faccia da parte è la sua capacità di governare per un altro mandato. Biden è stato incalzato sulla possibilità di riconsiderare la sua posizione sulla permanenza in corsa se gli fossero stati mostrati dati secondo cui la vicepresidente Harris avrebbe ottenuto risultati migliori contro Trump. “No, a meno che non tornino e dicano che non c’è modo di vincere”, ha risposto. Ma, poi ha aggiunto sussurrando enfaticamente: “Nessuno lo dice. Nessun sondaggio lo dice”.


Alla domanda se dovesse sottoporsi a un altro esame neurologico, Biden ha risposto ai giornalisti: “Ho sostenuto tre esami neurologici significativi e intensi… a febbraio, e dicono che sono in buona forma”. Ha anche difeso la sua salute neurologica, affermando che le decisioni che prende ogni giorno sono la prova che è sano: “Ogni singolo giorno mi sottopongo a test sulla mia capacità neurologica. Decisioni che prendo ogni giorno”, ha detto. Biden ha voluto pure scherzare sul numero schiacciante di commenti anonimi emersi dalla sua campagna e dalla sua amministrazione nelle ultime settimane, dicendo ai giornalisti: “Parlate con il mio staff. Tutti voi parlate con il mio staff. A volte il mio staff parla molto”. Verso la fine Biden ha alzato la voce e si è animato quando ha parlato di armi. Ha sottolineato il numero di bambini uccisi ogni anno dalle armi da fuoco e si è scagliato contro la National Rifle Association e la Corte Suprema. Parlando di minacce alla democrazia, Biden ha fatto il suo primo riferimento della serata al Progetto 2025, una proposta politica conservatrice in espansione mirata al potenziale secondo mandato di Trump.


La risposta più complessa è stata quella sul coinvolgimento della Cina nella guerra tra Russia e Ucraina: Biden ha affermato di pensare che il presidente cinese Xi Jinping creda che la Cina possa sfruttare la propria posizione economica presso i paesi stranieri, ma Xi deve capire che “c’è un prezzo da pagare”. Inoltre Biden ha affermato di non avere “alcuna buona ragione per parlare con Putin in questo momento”. “Non sono pronto a parlare con Putin a meno che lui non sia pronto a cambiare il suo comportamento”, ha affermato. Per poi correggere lievemente il tiro: “Penso di essere pronto a parlare con qualsiasi leader voglia parlare, anche se Putin mi chiamasse e volesse parlare”, ha detto. “Il punto è che sono pronto a parlare con chiunque, ma non vedo alcuna inclinazione”. Su Harris è tornato più volte, l’ha descritta come una “persona di prim’ordine”: “Innanzitutto, il modo in cui ha gestito la questione della libertà del corpo delle donne, di avere il controllo sui loro corpi. In secondo luogo, la sua capacità di gestire quasi ogni questione sul tavolo, era una procuratrice eccezionale, una persona di prima categoria, e al Senato è stata davvero brava”, ha detto. “Non l’avrei scelta se non avessi pensato che fosse qualificata per essere presidente. Fin dall’inizio, non ho fatto mistero di questo. È qualificata per essere presidente. Ecco perché l’ho scelta”. Tuttavia non intende ancora cederle il passo. Anzi, il presidente Usa lo ha dichiarato più e più volte durante il colloquio con i giornalisti: “Sono qui per finire il lavoro”. (di Cristina Giuliano)

Ezhaya (ASTOI): resta la voglia di viaggiare, ma i prezzi pesano

Ezhaya (ASTOI): resta la voglia di viaggiare, ma i prezzi pesanoMilano, 12 lug. (askanews) – “È un anno che si accinge a concludersi in una maniera positiva. È indubbio però che qualche segnale lo dobbiamo intercettare e cogliere per tempo. C’è indubbiamente una tensione sul prezzo: è vero che nel 2024 i prezzi sono aumentati meno rispetto al 2023, però è sempre un aumento che si somma a a quelli degli anni precedenti. Se oggi consideriamo il valore di una vacanza del 2019, pre Covid, e una del 2024 il delta è sicuramente molto importante e questo attacca per possibilità degli italiani di fare questo tipo di vacanza”. Pier Ezhaya, presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, ha tracciato ad askanews un bilancio sulla situazione del turismo organizzato in Italia nel corso del 2024.


“Quindi finora non vediamo un arresto della domanda – ha aggiunto – ma un aggiustamento delle prenotazione: si cerca magari un albergo di categoria inferiore, o una durata più breve, si cerca magari di andare in un periodo meno costoso: per esempio giugno e settembre sono stati due mesi molto positivi dal punto di vista delle prenotazioni. È però indubbio che l’inflazione incide sulle scelte degli italiani, del resto anche i dati che vediamo sul largo consumo ci parlano di segnali di tensione sull’inflazione. Noi come operatori dobbiamo essere bravi a intercettare per tempo questo tipo di cambiamento di domanda che ovviamente non. Ha a che fare con la voglia di vacanza, ma con la possibilità di spesa, visto che non sono solo le vacanze ad essere aumentate, ma un po’ tutti i beni”.

Caro estate, Federconsumatori: trasporti +10%, hotel +17%

Caro estate, Federconsumatori: trasporti +10%, hotel +17%Roma, 12 lug. (askanews) – Aumenti in arrivo per le vacanze estive. Come ogni anno, con l’avvicinarsi del picco delle partenze tra luglio e agosto, le associazioni dei consumatori rilevano rincari. In particolare secondo Federconsumatori “quest’anno, il 41,3% degli italiani andrà in vacanza (+2,3% rispetto allo scorso anno). Di questi, il 52,7% opterà per un soggiorno “ridotto’, di 3-5 giorni, cercando soluzioni per contenere le spese, come l’ospitalità presso amici e parenti”.


Per Federconsumatori “si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali (oltre l’80% degli italiani farà questa scelta), “anche a causa del rincaro dei voli, di oltre il 13% sulle tratte europee”. “Le vacanze, quindi, saranno all’insegna della prudenza e del risparmio: una necessità dettata in gran parte dalla scarsa disponibilità economica, ma anche dai costi sempre più proibitivi. Con l’avvicinarsi di agosto, infatti, non assistiamo solo a un surriscaldamento delle temperature, ma anche a un progressivo incremento dei prezzi”.


L’Osservatorio nazionale Federconsumatori, ha monitorato, oltre ai costi degli stabilimenti balneari (che aumentano mediamente del +5,2%), anche quelli per una vacanza al mare (che registra rincari del +10%) e in montagna (+4%). Ma spesso, a incidere sulla scelta di partire o meno e sul budget da stanziare per una vacanza sono i costi dei servizi e dei trasporti: “i primi aumentano mediamente del 10%, con in testa gli incrementi dei costi degli hotel (+17%), specialmente nelle città d’arte; i trasporti aumentano invece, mediamente, del +14% (a subire il rincaro maggiore sono i costi dei viaggi di medio-lunga percorrenza in auto, ovvero inferiore a 200km a tratta, che registrano una variazione del +20% rispetto al 2023)”.

Meloni al summit Nato “argina” l’effetto Salvini e su Biden dice: ‘L’ho visto bene’

Meloni al summit Nato “argina” l’effetto Salvini e su Biden dice: ‘L’ho visto bene’Washington, 12 lug. (askanews) – Dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini, Giorgia Meloni rassicura sulla “solidità” della sua maggioranza a sostegno dell’Ucraina, ma nel giorno dell’attesa conferenza stampa di Joe Biden non può esimersi dal parlare delle condizioni del presidente Usa, con cui si è confrontata in questi giorni al Vertice Nato di Washington.


“L’ho visto bene”, risponde a chi le chiede se l’ha trovato “lucido”: “Ho parlato con lui. Che impressione mi ha fatto? Mi ha fatto l’impressione che fa il presidente degli Usa: sta lavorando, ha organizzato un ottimo vertice”. Quando poi le viene chiesto se voterebbe per lui o per Trump, garantisce di non voler entrare nella campagna elettorale, lei che si definisce “vittima di ingerenze straniere”, ma ricorda che “le mie idee politiche le conoscete bene” e che il Partito repubblicano è iscritto, da ‘esterno’, ai Conservatori di Ecr. Ma quel che conta, assicura, è che “chiunque dovesse essere presidente degli Usa continueremo a lavorare bene”. Nel giorno in cui al vertice si è parlato di Ucraina (e in cui ha incontrato Volodymyr Zelensky), la premier non può poi evitare di parlare dell’insistente ‘controcanto’ di Salvini, contrario all’invio di nuove armi a Kiev. Meloni assicura che la maggioranza è “compatta” e mostra “solidità” su un tema “scritto nel nostro programma”. E però poco prima aveva fatto notare che “a chi dice che se si continua ad inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra, dico che dipende anche da cosa si invia. Perché se non avessimo mandato i sistemi di difesa anti-aerea, che io sono fiera di aver mandato, non è che i missili verso l’Ucraina non sarebbero partiti. Semplicemente avrebbero colpito più gente”. Un discorso generale ma che sembrava rivolto (anche) al suo vice.


Altro tema che crea qualche imbarazzo è l’attivismo di Viktor Orban, con le visite a Mosca e Pechino e quella, programmata, a Donald Trump. Meloni ammette che il premier ungherese e presidente di turno Ue ha agito senza un “mandato” europeo, ma sposa una linea ‘morbida’ nei suoi confronti: “Se fossero iniziative che potessero portare uno spiraglio di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ‘ben venga’, ma quando si dà questo segnale e il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato, questo dimostra che non c’è nessuna volontà di dialogo da parte di Putin”. Una posizione ben diversa da chi, in Ue, pensa a un ‘boicottaggio’ della presidenza ungherese. Quanto alla visita al tycoon candidato alle presidenziali Usa, per lei non c’è “nessuna strategia e nessuna particolare implicazione” ma semplicemente “i leader politici hanno diritto di incontrare altri leader politici”. Nel punto stampa finale, allestito nella hall dell’albergo in cui alloggiava a Washington (una scelta che ha creato qualche frizione con lo staff dell’hotel) Meloni viene interpellata anche sulla partita per le cariche europee, con il voto previsto per il 18 luglio su Ursula von der Leyen. La presidente designata della Commissione incontrerà la prossima settimana Ecr, e “valuteremo” se votarla “a valle di quel che dirà”, spiega parlando da leader politica, mentre da presidente del Consiglio, garantisce, “il mio obiettivo è portare a casa il massimo risultato possibile per l’Italia”, a cui deve essere “riconosciuto il ruolo che le spetta in ragione del suo peso”. La premier non esclude poi, in futuro, “forme di collaborazione” con i Patrioti di Marine Le Pen e Orban.


Per quanto riguarda il summit Nato, si dice “soddisfatta” per i risultati, a partire dal sostegno “per tutto il tempo necessario” all’Ucraina (ma l’Alleanza “non è in guerra con la Russia”, precisa). Per l’Italia il risultato più importante è però il riconoscimento della rilevanza del fianco Sud. “Non possiamo essere da soli” – ribadisce – e da oggi c’è “una nuova fase di attenzione al fianco Sud” con “un pacchetto di misure” e con l’indicazione di un inviato speciale, “ruolo per cui l’Italia intende presentare la sua candidatura”. Affrontato, nel vertice, anche il tema del contributo all’alleanza: l’Italia è all’1,6% del Pil nelle spese in difesa, conferma “l’impegno per arrivare al 2%, compatibilmente con le nostre possibilità” ma chiede anche di considerare il contributo di uomini nelle missioni di pace. E la presidente del Consiglio sollecita anche l’Europa a varare “soluzioni innovative” per finanziare gli investimenti. (di Alberto Ferrarese)

Usa-Sudcorea rafforzano deterrenza nucleare anti-Nordcorea (e Cina)

Usa-Sudcorea rafforzano deterrenza nucleare anti-Nordcorea (e Cina)Roma, 12 lug. (askanews) – Stati uniti e Corea del Sud hanno firmato, a margine ieri del summit annuale Nato a Washington, le linee guida per la deterrenza nucleare, che amplieranno significativamente l’assegnazione delle risorse strategiche statunitensi nella Penisola coreana a un livello “costante”. Lo ha chiarito oggi il ministero della Difesa di Seoul, in un momento di forte tensione con la Corea del Nord nuclearizzata e di aumento della competizione regionale tra Washington e la Cina.


Ieri il viceministro alla Difesa sudcoreano Cho Chang-rae e Vipin Narang, assistente segretario alla Difesa degli Stati uniti per la politica spaziale ad interim, hanno firmato le nuove “Linee guida per la deterrenza e le operazioni nucleari nella Penisola coreana”. La firma del documento è avvenuta un anno dopo che gli alleati hanno lanciato il Gruppo consultivo nucleare per consolidare gli sforzi di “deterrenza estesa” degli Stati uniti verso la Corea del Sud in modo integrato, che include il supporto convenzionale della Corea del Sud per le operazioni nucleari statunitensi in caso di contingenza.


La deterrenza estesa si riferisce a una promessa degli Stati uniti di mobilitare l’intera gamma delle loro capacità militari, comprese le armi nucleari, per difendere il proprio alleato asiatico. Secondo le linee guida congiunte, gli alleati cercheranno di espandere la frequenza e il livello delle risorse strategiche statunitensi dispiegate nella Penisola coreana, poiché il documento si impegna a assegnare missioni di tali armi durante sia il tempo di guerra che di pace.


Il documento apre anche la strada agli alleati per affinare le loro capacità pratiche contro le minacce nucleari attraverso la condivisione congiunta di intelligence, pianificazione, addestramento e implementazione delle operazioni, con la Corea del Sud che dovrebbe svolgere un ruolo maggiore rispetto al passato. “Il governo degli Stati Uniti aveva notificato e discusso il dispiegamento imminente di risorse strategiche. Ma ora Corea del Sud e Stati uniti discuteranno la necessità di tali dispiegamenti su base stabile e permanente” ha detto un funzionario del ministero.


Il ministero ha sottolineato che la firma del documento eleva l’alleanza Corea del Sud-Usa, che si basava sulle armi convenzionali, a una “solida alleanza basata sul nucleare”. “L’integrazione convenzionale-nucleare tra Corea del Sud e Stati Uniti segna il primo e unico caso di una nazione non nucleare che discute direttamente delle operazioni nucleari con gli Stati uniti,” ha dichiarato ancora il ministero. Ieri si è tenuto un incontro tra il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e quello Usa Joe Biden. I due leaser hanno avvertito che qualsiasi attacco nucleare nordcoreano contro la Corea del Sud sarà affrontato con una risposta “rapida, travolgente e decisiva”, con l’intera gamma delle risorse militari a disposizione, sottolineando i “tremendi” progressi nei loro sforzi congiunti di deterrenza estesa.

Mobilità torinese, 2 persone su 3 promuovono trasporti e viabilità città

Mobilità torinese, 2 persone su 3 promuovono trasporti e viabilità cittàRoma, 12 lug. (askanews) – Torino è conosciuta come la città dell’auto ma si tratta purtroppo di un appellativo che il capoluogo manterrà nel futuro, da quanto emerge dall’indagine, secondo solo il 36% dei torinesi. Quel che è certo è che Torino resta una città dove l’automobile gioca un ruolo chiave quando si parla di mobilità. Anche i viaggi intermodali, ovvero quelli che combinano mezzi pubblici e mobilità dolce (tragitti in bici o a piedi) sono una realtà facile per molti. Possiamo affermare che la mobilità torinese funziona.


Questo è il parere di chi a Torino abita, ma anche di chi la vive e la attraversa. L’indagine condotta da Youtrend per WAVE – Smart Mobility Magazine ha fotografato l’opinione dei torinesi e di chi vive nella prima cintura del capoluogo piemontese su una serie di temi legati ai trasporti e alla mobilità, dai mezzi utilizzati allo sharing, dai problemi legati al trasporto pubblico a quelli degli automobilisti. È emerso un quadro più che positivo, due intervistati su tre promuovono la mobilità torinese e quattro su cinque la ritengono facile per spostarsi sul territorio. L’indagine ha fatto da apripista al dibattito della tavola rotonda realizzata in occasione della presentazione del 4° numero di WAVE – Smart Mobility Magazine (www.wavemobility.it) dal titolo “Intermodalità e smart city. La trasformazione urbana in Italia ed Europa”.


Al centro il trasporto intermodale e la mobilità intelligente sia in città che nel contesto extraurbano, sviluppati in due sessioni tematiche a cui hanno preso parte: Chiara Foglietta, Assessora alla Mobilità Comune di Torino; Gabriele Ferrazzano, Responsabile Mobility Services Development Enilive; Rossella Panero, Presidente TTS Italia e Direttore 5T; Giuseppe Chiantera, Responsabile dell’ufficio Mobility Management e Progetti Europei Comune di Torino; Igor Tempo, CEO EVOLVO; Andrea Levy, Presidente Salone Auto Torino; Paolo Pavinato, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne Infra TO; Massimiliano Curto, Founder & CEO WeTaxi; Alberto Re, Presidente Comune di Torino Circoscrizione 4; Luca Rolandi, Presidente Comune di Torino Circoscrizione 2; Concettina Maggio, Project Manager CTE NEXT; Federica Fiore, Dirigente Ascom Confcommercio Torino – Politiche di categoria e sviluppo locale; Cristina Bargero, Presidente Agenzia Mobilità Piemontese; Pasquale D’Uva, Dirigente responsabile del settore regionale Pianificazione e Programmazione Trasporti e Infrastrutture Regione Piemonte; Gerard Albertengo, CEO & Founder Jojob Real Time Carpooling; Sara Castaldi, Responsabile Brand Marketing mercato Italia IVECO; Simone Conte, Project Manager Area Mobilità sostenibile Zona Ovest Torino; Vincenzo Angelillo, Marketing & Sales Director TUC.technology. In apertura dei lavori Chiara Foglietta, Assessora alla Mobilità della Città di Torino ha sottolineato come “ha sottolineato come “una buona transizione ecologica passi dalla mobilità multimodale. La nostra città – ha ricordato – offre un ventaglio di possibilità che si potranno ulteriormente arricchire e che vedono nel MaaS lo strumento per renderla snella e applicata. Il report presentato oggi ci dice che ancora molto possiamo fare, ma ci restituisce anche un quadro rassicurante sul lavoro fatto finora.”


A seguire della presentazione dell’indagine Lorenzo Pregliasco, Direttore di Youtrend ha spiegato: “La nostra indagine offre uno spaccato significativo delle percezioni e delle esperienze di mobilità dei torinesi, fornendo un punto di partenza per una riflessione più ampia per tutti gli stakeholder coinvolti nel dibattito. I dati raccolti permettono di mettere al centro l’opinione dell’utente finale, portando la sua voce, anche se indirettamente, al tavolo di discussione. Il sondaggio restituisce un quadro complessivamente positivo della mobilità torinese. In generale, infatti, quasi due torinesi su tre (63%) ritengono positiva la situazione legata al trasporto e alla viabilità locale. La ricerca fornisce, inoltre, indicazioni per comprendere meglio le esigenze e le aspettative degli utenti, contribuendo così a orientare le riflessioni dei professionisti del settore. Un torinese su 5, (19%), ad esempio, utilizza l’automobile per andare al lavoro: questo è un dato su cui riflettere, considerando che il 26% utilizza l’autovettura almeno 4 volte a settimana per muoversi, dato che aumenta al 37% per coloro che abitano nella prima cintura. Siamo fiduciosi che questi dati possano stimolare un dibattito costruttivo”. Nell’ambito della sessione dedicata alla mobilità extraurbana Cristina Bargero, Presidente dell’Agenzia Mobilità Piemontese, ha affermato: “I risultati dell’indagine condotta da Youtrend per WAVE confermano l’efficacia e l’efficienza della mobilità torinese, dandoci il chiaro segnale che stiamo andando nella giusta direzione. La crescente adozione di soluzioni integrate di mobilità dimostra l’impegno di Torino nell’offrire opzioni di trasporto diversificate e sostenibili. È particolarmente incoraggiante vedere, dai risultati dell’indagine, come per molti torinesi, sia in atto un cambiamento positivo nelle abitudini di spostamento. Questi dati ci forniscono preziose indicazioni sulle esigenze e le aspettative dei cittadini, e ci spingono a continuare a migliorare e innovare i servizi di mobilità, come fatto recentemente coi collegamenti per Torino Caselle. Il nostro obiettivo è rendere Torino una città sempre più connessa e accessibile, puntando su soluzioni di smart mobility che possano ridurre l’uso delle auto private e favorire il trasporto pubblico e la mobilità dolce”.