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Autore: Redazione StudioNews

4 luglio agricoltori Coldiretti in piazza contro fauna selvatica

4 luglio agricoltori Coldiretti in piazza contro fauna selvaticaRoma, 3 lug. (askanews) – Da Nord a Sud gli agricoltori della Coldiretti proseguono le mobilitazioni in piazza contro l’invasione incontrollata di cinghiali. L’appuntamento è per domani, giovedì 4 luglio, a Torino, Firenze e Bari, dove gli agricoltori protesteranno davanti alle sedi delle Regioni per chiedere l’adozione immediata di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata, facendo applicare a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno.


In Puglia il corteo partirà da Piazza Gramsci alle 8.45, per raggiungere il Palazzo regionale, mentre gli agricoltori toscani si raduneranno dalle 9 di fronte a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. In Piemonte l’appuntamento è, invece, alle 20.30 con il corteo che partirà dal Palavela, si snoderà in via Valenza, per arrivare in piazza Piemonte, a Torino, sotto il grattacielo dell’ente. Con le nuove proteste si estende dunque la mobilitazione della Coldiretti che ha già toccato Umbria, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna e Abruzzo e raggiungerà nelle prossime settimane le altre regioni d’Italia. In tutte le manifestazioni gli agricoltori hanno incontrato i vertici dei governi regionali per spiegare le motivazioni dell’iniziativa, ma ora sono attese risposte concrete dopo le promesse fatte direttamente agli agricoltori dai diversi vertici regionali.

Fipe: bene Ue su responsabilità piattaforme recensioni false

Fipe: bene Ue su responsabilità piattaforme recensioni falseRoma, 3 lug. (askanews) – “E’ fondamentale che le piattaforme indichino se e in che modo garantiscono che le recensioni provengono da consumatori che abbiano effettivamente usufruito del servizio, e che le imprese possano accedere agilmente alla gestione dei reclami, secondo quanto stabilito dai Regolamenti UE 2019/1150 e 2022/2065”. Roberto Calugi, direttore generale di FIPE-Confcommercio, in una nota esprime apprezzamento per la risposta del Commissario europeo per la giustizia Didier Reynders all’interrogazione parlamentare avanzata dall’eurodeputato Paolo Borchia, che ribadisce la responsabilità delle piattaforme di recensioni online di adottare le misure necessarie per contrastare la pubblicazione di commenti falsi.


Le piattaforme che ricevono una segnalazione riguardo una recensione sospetta sono dunque tenute a comunicare tempestivamente all’impresa le misure che intendono adottare. La Federazione ha in più occasioni evidenziato che le recensioni ingannevoli rappresentano un elemento di crescente criticità non solo in danno dei consumatori, ma ha anche conseguenze negative dirette sulle imprese in termini reputazionali ed economici, se si pensa che le recensioni in generale hanno un impatto che può arrivare anche fino al 30% sul fatturato, alterando le corrette dinamiche di concorrenza. Secondo una rilevazione condotta da FIPE, infatti, il 65% dei consumatori legge le recensioni prima di scegliere un locale: di questi, il 66% le ritiene decisive per la scelta del locale dove recarsi. Se poi si considera che l’82,8% dei ristoratori ritiene le recensioni molto-abbastanza importanti, si comprende facilmente perché questi sono esposti ai ricatti di chi vuole vendere recensioni false (siti di recensioni).


“Risulta decisivo – conclude Calugi – che le modalità per presentare la segnalazione vengano indicate con chiarezza e siano facilmente accessibili alle imprese: criteri che, secondo una prima analisi condotta da Fipe, non si riscontrano nei siti delle principali piattaforme”.

India, Modi vorrebbe un “reshoring” dei matrimoni

India, Modi vorrebbe un “reshoring” dei matrimoniRoma, 3 lug. (askanews) – Di tanto in tanto i giornali italiani ospitano notizie su nozze tra ricchi indiani che scelgono il Belpaese per il loro giorno più bello e, recentemente, in questo contesto va forte la Puglia. Tuttavia le cose potrebbero cambiare: è recentemente intervenuto lo stesso primo ministro Narendra Modi per promuovere una sorta di autarchia nuziale. Lo racconta oggi Nikkei Asia.


“È appropriato tenere un matrimonio all’estero? Non si può tenere il matrimonio nel nostro paese?” ha detto il capo del governo di Nuova Delhi a un evento all’inizio di quest’anno. Modi ha lanciato lo slogan “Sposarsi in India” lo scorso anno, promuovendo le destinazioni locali per i matrimoni e cercando di dissuadere i ricchi dal volare all’estero per nozze lussuose. Questo è un momento in cui i matrimoni fanno davvero notizia nel paese più popoloso del mondo. Il gossip, in particolare, è in fibrillazione per quelle che si prospettano essere il 12 luglio le nozze più costose della storia, e forse non solo dell’India. Anant Ambani, il 29enne figlio dell’uomo più ricco dell’Asia Mukesh Ambani, sposerà una non certo povera imprenditrice di nome Radhika Merchant il 12 luglio a Mumbai.


A quanto racconta il Nikkei, solo la celebrazione prematrimoniale che si è tenuta nel Gujarat ha avuto un costo stimato di 150 milioni di dollari e vi hanno preso parte come invitati Mark Zuckerberg, Bill Gates e tantissime celebrità dei vari campi indiani. Si sono esibiti per loro Rihanna e Akon. Siamo su altri livelli, ma in generale gli indiani amano spendere per i matrimoni. Secondo la società di brokeraggio globale Jefferies, la spesa per il “grande matrimonio indiano” è di 130 miliardi di dollari all’anno, quasi il doppio della spesa degli americani per i matrimoni, che è di circa 70 miliardi di dollari. E, per fare un paragone più calzante, si stima che una coppia tipica indiana spenda per le nozze circa il doppio rispetto all’istruzione, rispetto agli Stati uniti dove la proprizione e rovesciata.


Nella cultura indiana il matrimonio ha un ruolo fondamentale. E’ quella l’occasione in cui le famiglie mostrano la loro ricchezza, consolidano la loro posizione sociale e rafforzano legami e alleanze familiari. Un matrimonio scintillante (ed esotico, spesso e volentieri) è uno status-symbol imprescindibile. Gli hotel di lusso offrono pacchetti matrimoniali che arrivano a milioni di dollari, completi di decorazioni sontuose, buffet enormi, composizioni floreali esotiche e suite per la luna di miele. Le entrate per i matrimoni rappresentano spesso e volentieri oltre la metà delle entrate per le catene alberghiere, che puntano a rafforzarsi nelle principali località turistiche.


A questo va combinato un ulteriore elemento. L’India è un paese dai contrasti fortissimi, in cui una devastante povertà vive accanto agli uomini più ricchi dell’Asia. Secondo il “Wealth Report 2024”, pubblicato da Knight Frank, l’India vedr più che raddoppiare entro il 2028 il numero degli individi con patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari.

Occhiuto rieletto presidente della Commissione Intermediterranea

Occhiuto rieletto presidente della Commissione IntermediterraneaRoma, 3 lug. (askanews) – Il governatore della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, Roberto Occhiuto, è stato rieletto presidente della Commissione Intermediterranea (CIM), di cui fanno parte 38 regioni di 8 Stati membri dell’Unione europea e di altri Paesi, tra cui Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna.


La Commissione Intermediterranea (CIM) è uno dei 6 ambiti di intervento della CRPM – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche, il cui scopo è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia. La rielezione di Roberto Occhiuto è stata sancita al termine della due giorni dell’Assemblea Generale della CIM, che si è svolta in videoconferenza, durante la quale si sono susseguite divere sessioni tematiche. Occhiuto era stato eletto la prima volta presidente della Commissione Intermediterranea durante l’Assemblea Generale della CIM che si era tenuta a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) il 29 e 30 giugno 2023. Creata in Andalusia nel 1990 per esprimere gli interessi comuni delle Regioni del Mediterraneo negli importanti negoziati europei, la Commissione Intermediterranea della CRPM affronta le principali questioni sollevate in tutte le Regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo come la difesa degli interessi comuni di questi territori nelle principali politiche dell’UE; l’integrazione del ruolo delle autorità regionali nel concetto euromediterraneo; la realizzazione di progetti strategici “pilota” su tematiche chiave e di forte impatto territoriale.


Quest’anno l’Assemblea Generale della Commissione Intermediterranea si è concentrata durante il primo giorno su alcune sessioni tematiche quasi interamente dedicate alle questioni climatiche tra cui la gestione dell’acqua per la resilienza idrica nelle Regioni mediterranee; desertificazione e carbon farming nelle Regioni mediterranee; la revisione della Carta di Bologna, che dal 1990 è servita come quadro di riferimento per la collaborazione regionale sulla protezione delle coste nel Mediterraneo. Nella seconda giornata, invece, il lavoro della Commissione è stato declinato su uno specifico asse: una futura macroregione mediterranea.

Sicilia valorizza scarti produzione agricola con progetto Smart Up

Sicilia valorizza scarti produzione agricola con progetto Smart UpRoma, 3 lug. (askanews) – Valorizzare scarti e sottoprodotti in un’ottica di economia circolare per rendere le aziende del territorio siciliano più sostenibili e competitive. Con questo obiettivo è stato portato avanti per 3 anni e mezzo il progetto SMART UP, ovvero un miglioramento della competitività e sostenibilità delle filiere mediterranee agroalimentari attraverso il recupero di scarti e sottoprodotti, realizzato ai sensi del PSR SICILIA 2014/2022 Sottomisura 16.1.


Quattro i sottoprodotti utilizzati, di altrettante aziende partner: Jungle Farm capofila (fiori eduli), azienda agricola Costanza Ignazio (foglie di ulivo), azienda agrobiologica Panebianco Salvatore (pastazzo, un sottoprodotto del settore agrumicolo), azienda agricola La Lumaca Madonita (bava di lumaca), per sviluppare nuove formulazioni da destinare all’industria farmaceutica e/o cosmetica. La valorizzazione degli scarti ha portato ad ottenere 3 nuove formulazioni che sono state presentate nel corso del convegno finale, tenutosi all’ ex Facoltà di Agraria di Catania. La prima, a base di bava di lumaca arricchita con estratti di scarti di fiori eduli quali, Acmella oleacera, Tagetes erecta, Centaurea Cianus, Calenda officinalis, Moringa Oleifera; la seconda, una crema cosmetica ad azione idratante, nutritiva, esfoliante ed emolliente a base sempre di bava di lumaca con estratti di scarti di fiori eduli ricchi in carotenoidi quali Acmella oleacera e Tagetes erecta; la terza, un integratore alimentare ad azione antiossidante ed antinfiammatoria derivante dalla combinazione di un estratto ottenuto da pastazzo di agrumi arricchito con estratto di foglie di ulivo.


Le prove e le analisi di laboratorio hanno inoltre evidenziato un potenziale terapeutico di nuove formulazioni realizzate con gli estratti da scarti agroalimentari sia per il contrasto all’obesità e al diabete sia per la prevenzione ed il trattamento di tumori della pelle. Il pastazzo, (insieme di scorze, polpe e semi) è un sottoprodotto del settore agrumicolo è ricco di zuccheri, acidi organici, pectine ed sostanze con spiccate proprietà biologiche quali antocianine, flavanoni e acidi idrossicinnamici. L’elevato valore aggiunto di questi componenti deriva dalle loro importanti proprietà nutraceutiche che consentono numerose applicazioni nell’industria degli integratori dietetici naturali, attualmente in forte crescita, nel campo cosmetico e in quello farmaceutico.


La coltivazione dell’ulivo comporta l’accumulo di quantitativi rilevanti di foglie ed altri residui verdi di potatura, materiale di scarto, che risulta essere ricco di componenti quali l’oleuropeina, l’acido elenolico, l’idrossitirosolo, il tirosolo e la rutina, presenti all’interno della struttura della foglia. Componenti che sono in grado di esercitare un’importante azione antiossidante, di controllo della pressione arteriosa, della glicemia, dei livelli di trigliceridi e di colesterolo. I fiori eduli rappresentano un settore di nicchia ne campo della ristorazione, sempre più alla ricerca di ingredienti nuovi e dal gusto originale. Ma il comparto produce ingenti quantità di scarto in quanto soltanto la prima scelta di ogni produzione può essere destinata all’uso culinario, dovendo rispettare rigorosi standard qualitativi e di freschezza. Lo scarto della coltivazione dei fiori eduli risulta così particolarmente interessante in quanto risorsa di preziose componenti ad attività nutraceutica.

Nozze Ita-Lufthansa, Giorgetti: un grande successo

Nozze Ita-Lufthansa, Giorgetti: un grande successoRoma, 3 lug. (askanews) – “Oggi chiudiamo positivamente una annosa vicenda storica, quella del vettore nazionale Alitalia, poi Ita. Una positiva conclusione che è stata un successo per questo Governo ma per tutto il Paese. La soluzione positiva ci conforta rispetto alla possibilità di sviluppare il traffico aereo per e da l’Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa al Mef dopo l’ok Ue all’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. “E’ stato un percorso complicato, travagliato e difficile – ha concluso – ma coronato dal successo. Un grande successo italiano tedesco ed europeo”.

Al via l’edizione 2024 di Limbo Festival dal 5 al 7 luglio

Al via l’edizione 2024 di Limbo Festival dal 5 al 7 luglioMilano, 3 lug. (askanews) – Al via l’edizione 2024 di Limbo Festival, in programma dal 5 al 7 luglio presso la splendida tenuta “Il Ciocco” di Barga (LU), nella verde Garfagnana in Toscana, che ospiterà l’evento per il quarto anno consecutivo.


Tanti gli artisti e i dj di fama internazionale che si esibiranno accompagnando i tramonti e le notti del Festival; tra gli headliners, Lee Burridge e Mano Le Tough, alle loro performance si aggiungeranno quelle di Viken Arman, Dave Dk, Cormac, Eduardo De La Calle, Luca Bacchetti, Crussen, Tolouse Low Trax (live), Cami Layé Okún, Oora (live), Leo Mas, Leo Di Angilla (live), Giselle World, Vitamina Jeans, Brunnä, Tommy Soul e Zam Dembélé and Mozait (live). La ricca line up include anche Walker Barnard, Maria Yatriki, Jill Goldman, Kim Booth, Samarpan, Gianni Ricchizzi (live), Sanjay Kansa Banik, Augusto Penna, Ilaria Paoli, Dimitri Grechi Espinoza (live), Cosmic Bambino, Franpesca, Luca Giovacchini (live), Petra Santa e The Aristodemos (live).


Limbo è uno dei boutique festival più particolari, apprezzato sia in Italia che all’estero. Tra le novità che attendono i partecipanti, una nuova area glamping, una caravan zone e i retreat di pace e benessere. L’evento è pronto per offrire un’esperienza sensoriale a 360°, perfetta per entrare in contatto e in armonia con il mondo che ci circonda, offrendo benessere, divertimento e crescita collettiva e manifestando rispetto della comunità e amore per il territorio. Il claim scelto per la prossima edizione di LIMBO FESTIVAL è “Believe”, “Credere”. Una parola potente, che esprime una passione crescente, che fa vibrare l’anima. “Crediamo nella magia del rito e nel potere della musica che ha cambiato la nostra vita. Celebriamo il nostro tempo condividendo la bellezza e abbracciando il nuovo come opportunità di crescita. Il desiderio e l’amore sono superpoteri. Un dono, la meraviglia”.


Punto nevralgico di Limbo Festival sarà anche quest’anno il Limbo nest, un’area situata a 1100 metri di altitudine che ospiterà le principali attività ricreative, di meditazione, talks e masterclass, nonché le performance degli artisti che si alterneranno su ben tre palchi: il Limbo Main Stage, il Nest Stage e il suggestivo Orfeo’s place. Poco più in basso, a 650 metri di altitudine, il Limbo camp, presso cui si svolgeranno la camminata con gli alpaca, hiking, biking e yoga. Il programma completo è consultabile su: https://www.limbofestival.com/en/festival/program

Simest (Gruppo CDP) investe nella crescita internazionale di Italiacamp

Simest (Gruppo CDP) investe nella crescita internazionale di ItaliacampRoma, 3 lug. (askanews) – Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha contribuito con 1,2 milioni di euro alla crescita negli Emirati Arabi di Italiacamp, PMI innovativa con sede a Roma e Milano, specializzata nella fornitura di servizi di consulenza sui temi della sostenibilità, dell’impact economy e dell’innovazione per organizzazioni pubbliche e private e Istituzioni. Lo rende noto Simest in unm comunicato.


Con questo investimento, Simest ha acquistato una quota di minoranza in Italiacamp Emea Fze, società di servizi costituita da Italiacamp a fine 2022, con sede a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Italiacamp EMEA è impegnata in percorsi di internazionalizzazione a sostegno e per la valorizzazione del Made in Italy e gestisce il Dubai Hub for Made in Italy, uno spazio di oltre 2.000 metri quadrati tramite il quale vengono erogate attività di consulenza a supporto all’internazionalizzazione delle imprese, networking con le istituzioni locali e education e formazione sui temi del Made in Italy. L’Hub ha sede nella Convention Tower del Dubai World Trade Centre (DWTC), free zone dedicata al commercio internazionale fra i principali centri espositivi al mondo e punto di riferimento per i Paesi MENA e dell’Asia. Le differenti aree di azione per Italiacamp EMEA sono tre: SIMEST è la società del Gruppo CDP che supporta la crescita e la competitività delle aziende italiane nel mondo, con un focus sulle PMI. SIMEST affianca l’impresa per tutto il ciclo di sviluppo internazionale, dalla prima valutazione di apertura a un nuovo mercato fino all’espansione e consolidamento attraverso il sostegno agli investimenti diretti esteri. Tre le linee di attività: Finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione, Supporto all’Export credit e Partecipazione al capitale.


Italiacamp è un’impact organization che coniuga profit e non profit per promuovere progetti a impatto sociale e sviluppare valutazioni d’impatto con numerosi partner privati e pubblici. Sin dalle origini, l’obiettivo dell’organizzazione è la generazione di nuovo valore sociale e lo scouting di innovazione per cittadini, territori e comunità, lavorando in partnership con aziende, istituzioni, università e terzo settore. Grazie all’investimento di SIMEST, la Società potrà agire da acceleratore di business per le PMI nei Paesi del Golfo, favorendo lo sviluppo delle imprese italiane in settori di interesse strategico prioritario per quest’area geografica come agritech, design, sanità, fintech, mobilità, moda, turismo e in cui il Made in Italy è una best pratice a cui guardare. Nell’operazione è coinvolto anche il Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.


Italiacamp nasce nel 2010 con l’obiettivo di creare valore sociale ed economico per il Paese mettendo a sistema competenze organizzative, relazionali e progettuali, missione che si è evoluta nel tempo e che ora punta a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane nei mercati di punta per il Made in Italy. L’organizzazione vede nel proprio capitale sociale alcune delle principali aziende del Paese: Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, Rcs MediaGroup, UnipolSai, TIM e, come socio maggioritario, l’Associazione Italiacamp. L’investimento si aggiunge all’attuale portafoglio equity di SIMEST che conta oltre 220 progetti in tutto il mondo, per circa 800 milioni di euro. Nel solo 2023, attraverso l’attività di ingresso nel capitale delle imprese, SIMEST ha registrato operazioni equity per circa 170 milioni di euro, di cui 94 milioni di euro a valere su risorse proprie e 74 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di Venture Capital. (immagine da sito Italiacamp)

Maternità surrogata, ok commissione Senato a reato senza modifiche

Maternità surrogata, ok commissione Senato a reato senza modificheRoma, 3 lug. (askanews) -La commissione Giustizia del Senato ha dato il via libera alla proposta di legge Fdi che introduce il reato universale di maternità surrogata. Il testo va in aula nella versione arrivata dalla Camera poiché tutti gli emendamenti sono stati bocciati. Approvati invece due ordini del giorno, uno della Lega, a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo e uno di Fi a prima furma del capogruppo Maurizio Gasparri.Il provvedimento non è ancora stato caledarizzato per l’aula.

Cesvi: violenza verbale forma più diffusa di maltrattamento infantile

Cesvi: violenza verbale forma più diffusa di maltrattamento infantileRoma, 3 lug. (askanews) – Lo strascico della pandemia pesa ancora sul benessere di bambine e bambini quando si parla di maltrattamento all’infanzia e trascuratezza, ma si rilevano finalmente anche i primi segnali di ripresa. Questi ultimi andranno consolidati, mentre sulle famiglie pesa l’incertezza causata dalla situazione geopolitica legata alle guerre, così come dinamiche economiche, tra cui l’inflazione e il caro energia. L’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, curato da CESVI, in questa sesta edizione disegna punti di forza e di debolezza delle Regioni italiane rispetto ai fattori di rischio e ai servizi. Ne emerge, ancora una volta, un’Italia spaccata dove il Nord è generalmente più virtuoso del Mezzogiorno.


Il focus di questa edizione dell’Indice, dal titolo ‘Le parole sono importanti’, è dedicato al ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura all’infanzia. Lo studio si concentra sull’impatto del linguaggio abusante: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’abuso psicologico, di cui la violenza verbale fa parte, è la forma più diffusa di maltrattamento infantile tra i 55 milioni di bambine e bambini che in Europa subiscono abusi, con prevalenza del 36,1%. Quello che emerge dal rapporto è che uno degli strumenti per la prevenzione del fenomeno è investire sull’educazione alla cura e al linguaggio positivo di bambini, genitori e comunità educante, partendo proprio dalla formazione dei professionisti e dalla ricerca di un linguaggio condiviso su maltrattamento e cura nei tavoli di coordinamento territoriale. ‘Il maltrattamento all’infanzia è un grave problema sociale, che ha conseguenze negative sulla salute fisica e mentale di chi viene maltrattato sia nel breve sia nel lungo periodo, ma anche su tutta la comunità’, dichiara Stefano Piziali, direttore generale di CESVI. ‘È un problema di diritti dell’infanzia e di salute pubblica, non solo una questione individuale o familiare: per questo istituzioni, organizzazioni e servizi territoriali devono agire insieme per contrastarlo, ma ancor prima per garantire servizi volti a diminuire i rischi nei diversi territori e prevenire il problema. Con le Case del Sorriso, CESVI fa un importante lavoro di prevenzione e di cura anche in questo ambito, sostenendo i bambini e le loro famiglie, accompagnandoli in percorsi di crescita e consapevolezza finalizzati a promuovere il benessere familiare, a creare ambienti protetti e sicuri dove potersi esprimere e opportunità educative e formative. Attraverso il Programma Case del Sorriso un’attenzione specifica viene data al linguaggio, inteso sia nel rapporto tra professionista e beneficiario, sia come strumento per costruire un dialogo positivo nei nuclei familiari, sia come mezzo per esprimersi ed esternare il proprio stato d’animo. A partire dalla parola è possibile gettare le basi per una vita più degna per bambini e bambine a rischio’, ha aggiunto.


L’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, redatto dalle ricercatrici di CESVI Giovanna Badalassi e Federica Gentile, è stato presentato a Roma, alla presenza di Piziali, della viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, del consigliere del ministro dell’Università, della Ricerca e dell’Alta formazione artistica, Alessandra Gallone, della ricercatrice Badalassi, della presidente del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia (CISMAI), Marianna Giordano. Il rapporto presenta una graduatoria basata su 64 indicatori, classificati rispetto a sei diverse capacità: capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire conoscenza e sapere, di lavorare, di accedere a risorse e servizi. Con l’espressione “maltrattamento infantile” si fa riferimento a varie forme di abuso e trascuratezza nei confronti di persone con meno di 18 anni. Le tipologie riconosciute sono abuso fisico, abuso sessuale, abuso psicologico e trascuratezza, che in comune hanno conseguenze di danni a salute, sopravvivenza, sviluppo e dignità del minore.


‘La tutela dell’infanzia e dell’adolescenza sono una priorità di questo Governo. Lo abbiamo dimostrato sin dal nostro insediamento con una serie di azioni introdotte a supporto della natalità, della famiglia e della protezione dei minori tutti, in particolare di quelli più fragili. Siamo convinti che offrire luoghi in cui i ragazzi possono incontrarsi, fare sport, arte, musica, ricevere sostegno psicologico e pedagogico, sia una delle chiavi di volta per prevenire l’esclusione sociale, combattere la povertà educativa e la violenza contro i minori. Per tale motivo, abbiamo destinato oltre 300 milioni di euro per l’apertura di Comunità per adolescenti, centri dove i ragazzi possono gratuitamente trovare quelle opportunità educative che troppe volte vengono loro negate. Come istituzioni abbiamo il compito di prenderci cura dei loro sogni, di sostenerli in un percorso di vita sana e lontana da ogni tipo di maltrattamento. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo’, ha dichiarato la viceministra Maria Teresa Bellucci. La violenza include anche quella inflitta con le parole, che può avere pesanti conseguenze sulla salute mentale, sia nell’infanzia sia una volta diventati adulti. La nuova edizione dell’Indice considera il ruolo del linguaggio nel maltrattamento e nella cura di bambine e bambini, rilevando quanto sia fondamentale una comunicazione da parte degli adulti che promuova un’idea positiva di se stessi e che sviluppi la sicurezza emotiva. Forme di abuso verbale, come gli insulti e la denigrazione, hanno un impatto negativo sulla crescita, non solo nella percezione del senso di sé, ma anche nel comportamento appreso attraverso l’imitazione.


La violenza verbale include vari comportamenti (come insultare, criticare, minacciare) che di solito sono compresi nella definizione di abuso psicologico, anche definito abuso emotivo. È un fenomeno pervasivo: l’Oms lo rileva come la forma più diffusa di maltrattamento infantile, con una prevalenza del 36,1%. Esserne vittima può avere serie conseguenze sulla salute mentale in termini di ripercussioni emotive e psicologiche, e sul comportamento, da bambini e una volta divenuti adulti. Può determinare un forte ritardo nello sviluppo del linguaggio e nella comprensione in bambini di età tra 0 e 6 anni, violenta aggressività verbale dopo i 10 anni, spesso svalutante e discriminatoria come bullismo e cyberbullismo, sessualizzazione precoce e inconsapevole. La violenza verbale di bambini e adolescenti può essere influenzata da social media, musica e coetanei, ma soprattutto da quanto ascoltato in famiglia, sia tra genitori e figli, sia tra i genitori. L’abuso verbale in famiglia è spesso legato alla pedagogia “nera”, retaggio di valori educativi arcaici ancora oggi adottati, con cui si dà legittimazione “morale” a comportamenti maltrattanti o abusanti. L’inconsapevolezza del peso delle parole può far sì che i genitori pronuncino insulti con intenzioni “affettuose” o “educative”, usando toni ed espressioni umilianti e sprezzanti. In questo scenario, emerge l’importanza dell’utilizzo di un linguaggio positivo e orientato alla cura come presupposto fondamentale per il cambiamento: una piena consapevolezza del suo valore nel rinforzare i fattori protettivi, superare traumi importanti, contribuire al recupero psicofisico e allo sviluppo armonioso di personalità ferite negli anni più delicati della crescita. In questa edizione dell’Indice si coglie ancora l’impatto della pandemia, ma si rilevano i primi segnali di ripresa, che andranno consolidati. Nel frattempo, pesa l’incertezza: la situazione geopolitica legata alle guerre è fonte di preoccupazione generale, mentre dinamiche economiche come inflazione e caro energia possono vanificare i progressi occupazionali e aumentare l’impatto della povertà. Le Regioni italiane dove il contesto legato ai fattori di rischio è più favorevole a bambine e bambini sono Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, stabili al primo e secondo posto dalla precedente rilevazione. Seguono Emilia-Romagna e Lombardia, che salgono rispettivamente di una e di due posizioni arrivando al terzo e quarto posto, e poi Veneto, che dal terzo passa al quinto posto. Il fattore di rischio complessivo è massimo invece in Campania, all’ultimo posto e preceduta nell’ordine da Sicilia, Puglia e Calabria, tutte invariate rispetto alla rilevazione precedente. Altre variazioni positive di due posizioni riguardano l’Umbria, di una posizione le Marche, la Basilicata e il Molise. Rimangono invariati anche Toscana e Piemonte, mentre arretrano di una posizione la Valle d’Aosta, il Lazio, l’Abruzzo, la Sardegna, di due posizioni il Veneto e la Liguria. Rispetto ai servizi di prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia, la Regione con la miglior dotazione strutturale è l’Emilia-Romagna, seguita da Veneto, Toscana, Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna. Le prime tre sono in posizione invariata dalla rilevazione precedente, le tre successive sono migliorate. Le Regioni con maggiori criticità sono la Campania, all’ultimo posto in posizione invariata, preceduta dalla Sicilia al penultimo posto, peggiorata di un gradino, e ancora Calabria e la Puglia, entrambe in peggioramento. Queste Regioni sono considerate “ad alta criticità”: a fronte di fattori di rischio elevati, non corrisponde una reazione del sistema dei servizi, rimasti al di sotto della media nazionale. Rientrano tra esse anche Molise, Basilicata, Abruzzo, Lazio e Piemonte. Variano di posizione anche il Piemonte, arretrato di quattro, la Sardegna che migliora di tre, il Trentino-Alto Adige, la Liguria e il Friuli-Venezia Giulia che ne hanno perse altrettante. Sulla capacità di fronteggiare il maltrattamento all’infanzia, nella sintesi tra fattori di rischio e servizi, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto. Seguono Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nelle stesse posizioni dalla precedente edizione, così come la Lombardia. Le Regioni con le maggiori criticità rimangono Sicilia e Campania. Le Marche migliorano di tre posizioni, la Valle d’Aosta di due, l’Umbria, la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata, il Molise e la Calabria di una. Peggiorano di tre posizioni la Liguria, il Piemonte e il Lazio, mentre la Toscana e la Puglia perdono una posizione ciascuna. Prevenzione per diminuire i fattori di rischio e aumentare i fattori protettivi. Il rapporto sottolinea l’importanza di adottare un approccio che permetta di prendersi cura degli abusati, intervenire su chi abusa, interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza e prevenire l’abuso, individuando i fattori di rischio e rafforzando i fattori protettivi, considerando il contesto sociale. I fattori di rischio che aumentano la probabilità dei bambini di subire il maltrattamento possono essere contrastati o mitigati dai fattori protettivi, che agiscono come efficaci strumenti preventivi, riducendo la probabilità di subire maltrattamento e prevenendo in modo strutturale il fenomeno. CESVI affronta il problema del maltrattamento e della trascuratezza verso bambine e bambini in Italia con progetti di prevenzione e contrasto. Interviene, in particolare, in alcune delle Regioni rilevate dall’Indice come estremamente problematiche, Campania, Sicilia e Puglia. Qui gestisce le Case del Sorriso, parte di un programma mondiale dedicato a bambini e bambine a rischio di maltrattamento o che vivono in condizioni di trascuratezza e povertà educativa. Tra le attività previste ci sono interventi di sup-porto alla genitorialità, laboratori psicomotori, sportivi, artistico-espressivi, spazi di ascolto sicuro e gruppi di parola. Gli spazi di ascolto sicuro prevedono incontri individuali, consulenze psicologiche e percorsi di sup-porto psicologico. I gruppi di parola sono momenti di confronto con minorenni o adulti per prevenire il disagio sociale, incentrati anche sulla cura della parola e dell’espressione del sé, affrontando temi come bullismo e cyberbullismo, comunicazione positiva e non violenta, alfabetizzazione emotiva, alfabetizzazione digitale, violenza di genere, etc. All’estero, le Case del Sorriso si trovano in Regioni con alti livelli di povertà e mortalità infantile. In Brasile, ad Haiti, in India, Sudafrica, Perù e Zimbabwe offrono spazi protetti di gioco e distribuzione di pasti, sostegno alle attività scolastiche e igiene personale, sia a minori, sia a famiglie in difficoltà. Il Programma prevede inol-tre interventi a favore dell’infanzia in zone colpite da gravi emergenze umanitarie come Ucraina, Turchia, Libia e Marocco, dove la Fondazione ha istituito i Child Safe Space, centri diurni su misura per minori in cui svolgere attività educative e ricreative insieme ai propri coetanei e dove ricevere supporto psicosociale. Per Marianna Giordano, presidente Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia (CISMAI), ‘il divario esistente tra regioni rispetto ai fattori di rischio e ai servizi in risposta al fenomeno del maltrattamento esprime una vera e propria diseguaglianza di opportunità per le bambine e i bambini e interroga la responsabilità adulta su tutti i fronti: genitoriale, sociale, politico. È infatti la comunità adulta a essere interpellata sulla necessità di invertire la rotta, con un’offerta competente, flessibile e il più possibile diffusa; è una responsabilità culturale, organizzativa, di risorse che coinvolge anche le regioni virtuose e sta-bili. Vi sono territori che esprimono già modelli virtuosi: vanno valorizzati nella loro capacità di prevenire, valutare e curare. E vanno sviluppati come modelli replicabili in altri contesti: un lavoro che richiede investi-mento di risorse e tempo oltre che capacità di agire capillarmente. In questo processo è fondamentale conti-nuare a osservare e rilevare il fenomeno del maltrattamento, nominarlo nel modo corretto, portandolo sem-pre più all’attenzione dei decisori pubblici come un’emergenza sociale’. Secondo Alessandra Gallone, consigliere del Ministro dell’Università, della Ricerca e dell’Alta formazione artistica ‘l’alta formazione di livello terziario sembrerebbe quanto di più lontano da un tema che riguarda i bambini, invece può e deve rappresentare un tassello chiave: la formazione dei docenti assume un’importanza cruciale nella costruzione di un futuro libero da violenza, in particolare da quella verbale, spesso sottovalutata o poco conosciuta. Le università e le istituzioni di alta formazione sono il centro di snodo per creare dei ‘professionisti del linguaggio’, i nuovi docenti che andranno a insegnare. Bisogna ‘educare gli educatori’ al linguaggio, solo così potranno costruire un baluardo per i minori’.