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Autore: Redazione StudioNews

Tv, “Zona Protetta”: docuserie su giovani cresciuti in case-famiglia

Tv, “Zona Protetta”: docuserie su giovani cresciuti in case-famigliaRoma, 26 giu. (askanews) – In anteprima esclusiva dal 28 giugno su RaiPlay e dal 7 luglio su Rai3 in terza serata “Zona Protetta”, una docuserie in 10 episodi da 25 minuti diretta dai giovanissimi registi Giulia Cacchioni (1994), Chiara Campara (1987), Giulia Lapenna (1996), Giansalvo Pinocchio (1997) e Pietro Porporati (1996).


I protagonisti si chiamano Vanessa, Blessing, Mahmoud, Khansaa, Nicoletta, Andrea, Maria Sole, Marta, Sharon, Diana, Pia, Youssef; sono giovani tra i 18 e i 23 anni con vite difficili che li hanno portati a crescere dentro case-famiglia, che sono diventate le loro zone protette. Per chi come loro viene da situazioni complicate, da famiglie talvolta assenti o, ancor peggio violente, avere la possibilità di trovare un luogo dove essere accolti e accuditi significa salvezza. Ma, nonostante questa opportunità, crescere non è facile, non si può spazzare via il proprio passato con un colpo di spugna. Sono ragazzi che dalla società vengono considerati “problematici”, se non addirittura “irrecuperabili”. “Zona Protetta” ne racconta le storie, attraverso la loro voce. I protagonisti, grazie all’interazione con registi poco più grandi di loro, invisibili sullo schermo, danno vita a narrazioni uniche, sofferte, contorte ma anche piene di quella potenza, energia ed entusiasmo che solo i ventenni riescono ad avere. Le case-famiglia che la serie esplora si trovano a Orte, Santa Severa, Subiaco, Ancona e Bolzano. Luoghi dove i giovani protagonisti incontrano educatori, psicologi, assistenti sociali che, attraverso un percorso a volte doloroso, li aiutano a trovare la loro strada un dialogo continuo fatto di scambi quotidiani in cui ognuno dà e riceve qualcosa.


Le esperienze di psicoterapia e recupero nascono all’interno di comunità che si ispirano al lavoro e alla teoria di Marco Lombardo Radice e di alcuni professionisti che hanno seguito le sue orme, in particolare Tito Baldini, il cui motto è “se dai ciò di cui il ragazzo ha veramente bisogno, con attenzione alla sofferenza dell’anima e alla sua cura, i miracoli sono possibili”. “Zona Protetta rappresenta l’ideale prosecuzione della docu-serie del 2019 ‘Boez. Andiamo via’ (prodotta da Rai Fiction e Stemal Entertainment), in cui sei ragazzi dal passato drammatico, usciti dal carcere o da una comunità, iniziano un percorso a piedi che li porterà da Roma a Santa Maria di Leuca in Puglia, assistiti da una guida escursionistica e da un’educatrice. Anche per ‘Zona Protetta’, ci si è avvalsi della supervisione dello psicoanalista Tito Baldini che ha prestato la sua consulenza per conto della Società Psicoanalitica Italiana, mettendo a disposizione un’esperienza decennale di lavoro con ‘ragazzi al limite’, giovani che la società ancor oggi tende purtroppo a considerare irrecuperabili e che hanno forse soprattutto bisogno di esprimere pienamente il senso della propria difficile esperienza. Per riuscire nell’intento di mettere a loro agio davanti alla telecamera i nostri protagonisti, abbiamo deciso di scommettere su una troupe di loro coetanei, giovanissimi professionisti formatisi nelle migliori scuole di cinema del Paese. A partire dai registi e dalle registe: tutti ragazzi che se da una parte hanno già avuto l’occasione di dimostrare il proprio talento, dall’altra per la prima volta si son messi alla prova con una dimensione ‘industriale’. Cacchioni, Campara, Lapenna, Pinocchio e Porporati nel corso di più di un anno hanno lavorato fianco a fianco con gli interpreti della serie e con i loro educatori e responsabili, costruendo un funzionale ‘spazio’ di dialogo. Questa impostazione ha consentito da una parte di poter narrare, sia pur con discrezione e delicatezza, storie talvolta di lacerante dolore; dall’altra di preservare intatta tutta la fiduciosa e scanzonata spontaneità dei vent’anni”, hanno dichiarato Paola Pannicelli, Andrea Cedrola, Andrea Porporati e Daniele Vicari (che figura tra i produttori).

Ravello, Alessio Vlad nuovo presidente della Fondazione

Ravello, Alessio Vlad nuovo presidente della FondazioneRoma, 26 giu. (askanews) – Alessio Vlad, è il nuovo presidente della Fondazione Ravello. Il Maestro, ravellese d’adozione, già direttore artistico della sezione musicale del festival dal 2016 al 2018 e dal 2020 al 2023, legato per storia personale e familiare alla Città della Musica e alla Costiera Amalfitana, ricoprirà questo nuovo ruolo. È stato nominato ieri con decreto del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sentito il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, come previsto dalla procedura statutaria. Lo stesso decreto nomina quale componente del cda della Fondazione, l’architetto Monica Giannattasio. Il nuovo cda sarà completato nei prossimi giorni con il componente designato dal Comune di Ravello.

Salute mentale, viaggio giovani centro Maieusis in Lussemburgo

Salute mentale, viaggio giovani centro Maieusis in LussemburgoRoma, 26 giu. (askanews) – Arte e cultura come terapia per affrontare il disagio psichico e superare lo stigma che secondo le recenti stime riportate dall’Unicef certifica la presenza di ben 11,2 milioni di under 19 nell’Unione europea vittime di un problema di salute mentale.


È questo l’obiettivo del viaggio dei giovani del centro di riabilitazione psichiatrica Maieusis che il prossimo 29 giugno saranno ospiti della Fondazione Dante Alighieri a Lussemburgo. La fondazione si occupa della promozione della lingua e della cultura italiana, non solo attraverso corsi di lingua italiana, ma anche con manifestazioni culturali di vario genere per far conoscere l’Italia in tutti i suoi aspetti caratteristici, dall’arte figurativa alla musica, dal cinema al teatro, fino alla letteratura. I ragazzi della Maieusis sono noti in Italia per aver avviato un percorso di reinserimento sociale attraverso un progetto fortemente inclusivo che li ha portati a sperimentare e sviluppare le loro capacità artistiche nella realizzazione di splendidi mosaici oggi presenti in diversi luoghi sacri del nostro Paese.


La visita, quindi, sarà anche l’occasione per esportare il modello di riabilitazione psichiatrica promosso nel centro psichiatrico Maieusis, sito a Fiano Romano alle porte della Capitale, che negli anni ha consentito a centinaia di giovani con disturbi mentali seri di riappropriarsi di una vita sociale integrata e non da internati, in strutture dove la malattia si cronicizza, o in contesti familiari, che non riescono a sostenere la complessità della situazione, per mancanza di strumenti economici e culturali, finendo per aggiungere emarginazione ad emarginazione. Per Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute (Confederazione europea professionisti ed imprese) e manager di Maieusis, “secondo le ultime stime dell’Oms oltre un miliardo di persone al mondo soffre di disturbi psichici. Nel nostro Paese questa è una vera e propria emergenza dimenticata dalle Istituzioni, visto che da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi. Ringraziamo la Fondazione Dante Alighieri di Lussemburgo per l’ospitalità e per aver raccolto il messaggio di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Bisogna scardinare quel muro di omertà e stigma sul disagio psichico che purtroppo ancora oggi impedisce alle Istituzioni di prendere piena consapevolezza di un’emergenza sociale che causa solo in Europa circa mille suicidi di giovani all’anno”.


Il ruolo delle comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative, dai tempi di Basaglia ad oggi, è fondamentale ai fini degli interventi clinici e riabilitativi, con risultati importanti e facilmente riscontrabili. Basterebbe osservare il percorso di migliaia di pazienti che, usciti da interventi di emergenza e ricoveri in cliniche, dopo un periodo di vita in strutture residenziali, sono ritornate a prendersi cura di se, a vivere socialmente (studio, lavoro, famiglia, amici), a riavere rapporti sani con le famiglie, anche loro parte di un sistema molto fragile e spesso impotente. Senza queste strutture il sistema sanitario non sarebbe in grado di reggere, scaricando totalmente i malati sulle famiglie, purtroppo, in molti casi, inesistenti o in grossa difficoltà nella gestione di queste delicate situazioni. Le Comunità Terapeutiche Psichiatriche e socio riabilitative, nonostante le immense difficoltà vissute da queste strutture, oberate da regole e meccanismi che hanno poco a che fare con il trattamento terapeutico, asfissiate dalla scarsità di risorse economiche pubbliche, hanno sostenuto, concretamente curato, riabilitato migliaia e migliaia di pazienti, insieme alle loro famiglie, producendo risultati incredibili, con reali cambiamenti di vita.

Vino, a Cantine di Verona la certificazione di sostenibilità Equalitas

Vino, a Cantine di Verona la certificazione di sostenibilità EqualitasMilano, 26 giu. (askanews) – Cantine di Verona, gruppo vitivinicolo cooperativo che riunisce dal 2021 Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici, ha ottenuto la certificazione Equalitas, standard che definisce i requisiti di sostenibilità nel settore vitivinicolo secondo i tre pilastri sociale, ambientale ed economico.


La decisione di intraprendere questo percorso “nasce dalla volontà della realtà cooperativa di quantificare e valorizzare l’apporto fornito al territorio veronese, oltre che all’intero mercato nazionale ed europeo”. Il Gruppo ha creato un sistema di welfare aziendale e analizzato la qualità della vita e del lavoro del personale impiegato dai terzisti in campagna, in prospettiva di una migliore attrattività dell’azienda, oltre all’istituzione di un piano di crescita professionale triennale per i singoli dipendenti, che include corsi di formazione linguistica, informatica e di benessere lavorativo ma anche professionalizzanti e di sommellerie. È stato inoltre implementato il bilancio di sostenibilità, che verrà reso disponibile sul sito di Cantine di Verona entro la fine dell’anno, e sviluppato un piano di gestione per il vigneto e le aree naturali adiacenti. Il processo di ispezione per ottenere il rilascio della certificazione da parte di Agroqualità Spa è durato tre giorni durante i quali sono stati monitorati, tra l’altro, i consumi di gas, elettricità e acqua, i livelli di autoproduzione energetica, la soddisfazione dei propri dipendenti e di altri stakeholder, sia privati che aziende, nelle vicinanze degli stabilimenti.


“Cantine di Verona ha iniziato il percorso verso questa certificazione da una base solida sia per quanto riguarda la riduzione dei consumi e degli sprechi, sia a livello di autoproduzione energetica, che verrà raddoppiata entro il 2025” ha spiegato Manuel Orlandi, quality manager del Gruppo, proseguito che “per esempio, la gestione idrica in vigneto e in cantina è pianificata per ridurre al minimo l’utilizzo di questa risorsa e garantire che l’acqua scaricata in fognatura o nei bacini sia il più pulita possibile. Una parte di quella depurata viene già utilizzata per il lavaggio di alcuni filtri e rotovagli o di pavimentazioni”. “In ambito sociale, l’iter di certificazione ha portato a una maggior coesione tra la direzione e i colleghi operativi. È stata l’occasione per mettere a tema i loro bisogni e richieste e per venirsi incontro su diversi aspetti finora poco considerati” ha aggiunto il presidente di Cantine di Verona, Luigi Turco, sottolineando che “l’essere certificati Equalitas rappresenta per noi un tassello fondamentale, che attesta il nostro impegno verso la sostenibilità e rafforza l’unione e il senso di appartenenza al gruppo. Continueremo a lavorare – ha concluso – per migliorare e crescere insieme ai nostri soci, ai dipendenti e al territorio che ci ospita per una realtà sempre più virtuosa, coinvolgente e trainante”.


La realtà vitivinicola cooperativa ha infine annunciato che si pone come obiettivi futuri di estendere la certificazione anche ai terzisti e di promuovere sul mercato il marchio di Cantina sostenibile. Tra i benefici attesi, una maggiore partecipazione dei soci e del personale alle attività aziendali.

Ue, Schlein a Meloni: senza alleanze strategiche Italia non conterà

Ue, Schlein a Meloni: senza alleanze strategiche Italia non conteràRoma, 26 giu. (askanews) – “I problemi non sono le amicizie ma con chi costruire alleanze strategiche per ottenere risultati per l’Italia, il problema è il rischio dell’isolamento del nostro paese che vuol dire non contare, con buona pace delle passerelle del G7”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, interviene alla Camera sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.


In quel G7, ricorda Schlein, “l’unica notizia è stata che Meloni è stata l’unica leader donna che cancella la parola aborto. Dice che non vuole inciuci con la sinistra? Non si preoccupi questa sinistra non li vuole e non si meravigli che i socialisti non vogliano allearsi con voi conservatori” nel Parlamento europeo.

Schlein: Meloni fa allarmismi ma non condanna chi fa saluto fascista

Schlein: Meloni fa allarmismi ma non condanna chi fa saluto fascistaRoma, 26 giu. (askanews) – “Non so a chi si riferisca la premier quando lancia allarmismi e vittimismo, noi facciamo opposizione sul merito. L’unica guerra che c’è in Italia la state facendo voi ai poveri, contro il salario minimo, sul reddito di cittadinanza e ai diritti delle persone, le vittime sono loro non voi e non certamente la premier che non ha nemmeno preso le distanze contro la violenza in questa aula e non ha il coraggio di cacciare dal suo partito chi fa il saluto nazista e fascista”. La segretaria del Pd, Elly Schlein, attacca Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Camera sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo.

Salis sbarca a Bruxelles: mi impegnerò su questioni sociali

Salis sbarca a Bruxelles: mi impegnerò su questioni socialiBruxelles, 26 giu. (askanews) – “Sono contentissima di essere qui. Ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di cominciare questa nuova avventura, di cui sono molto entusiasta. Ma ho anche un grande senso di responsabilità verso le persone che mi hanno dato fiducia”. Così la neo eurodeputata Ilaria Salis ha esordito nel suo primo incontro con la stampa a Bruxelles, dove è arrivata ieri sera, dopo essere stata eletta nell’Alleanza Verd-Sinistra alle elezioni europee, ed essere stata rilasciata dalle autorità in Ungheria, dove era detenuta. “Oggi, da luglio, inizia questo nuovo percorso in cui ho intenzione di impegnarmi per dare voce a chi vive sulla propria pelle le questioni sociali”, ha affermato Salis, durante il punto stampa insieme all’altro eletto con Avs che andrà con lei nel gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, e al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.


“Mi impegnerò quindi – ha continuato – a favore dei detenuti, e sulla questione dell’immigrazione, che è una responsabilità storica che ci dobbiamo assumere con serietà. Mi impegnerò riguardo alla condizione giovanile, un ambito molto trasversale che va dal precariato all’istruzione; e spero che possa passare il valore della solidarietà, che possa essere una guida per la costruzione dell’Europa che vogliamo”. A un giornalista che chiedeva se confermi le sue recenti affermazioni si Instagram , definite “scandalistiche”, in cui rivendicava la sua militanza nel movimento di lotta per la casa, Ilaria Salis ha riposto: “Io non ci vedo nulla di scandaloso, perché i movimenti di lotta la casa risolvono, o provano a risolvere, in un altro modo i problemi che le istituzioni non risolvono. Non sempre – ha sottolineato – ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale, e i parlamentari possono anche modificare le leggi, magari delle leggi non giuste. Quindi è anche per questo che sono qui e che mi voglio impegnare seriamente nel lavoro che è appena iniziato”.


Quanto al processo a suo carico in Ungheria per la supposta aggressione violenta contro un manifestante neofascista a Budapest, la neo eurodeputata ha spiegato: “La mia vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa, perché io in questo momento godo dell’immunità, ma l’Ungheria può decidere di chiedere una revoca dell’immunità parlamentare. In questo caso la decisione spetterà al Parlamento europeo, che deciderà tramite votazione. Io sinceramente spero e mi aspetto che comunque l’Europa, il Parlamento europeo si schieri a difesa dei diritti fondamentali, a difesa della presunzione di innocenza e del principio di proporzionalità e del rispetto dello stato di diritto. Questo è il mio auspicio”. “La mia intenzione – ha puntualizzato Ilaria Salis – non è quella di sottrarmi a un procedimento penale. La mia intenzione è quella di essere processata secondo giustizia, cioè nel rispetto dei diritti fondamentali, secondo un giusto processo, con un uguale trattamento davanti alla legge, e nel rispetto del principio di proporzionalità. Queste sono le questioni che io intendono portare rispetto alla mia vicenda giudiziaria anche qui, nel caso in cui questa vicenda verrà portata qui per la revoca dell’immunità”.


A una domanda su come si esprimeranno lei e Lucano al voto in plenaria sulla presidenza della nuova Commissione europea, la neo eurodeputata ha risposto: “Siamo ancora valutando. Sto cercando di reperire tutte le informazioni per avere poi un’opinione fondata su cognizione di causa; è solo il primo giorno che sono a Bruxelles”. E a chi chiedeva, infine, di quali commissioni europarlamentari intenda essere membro, Salis ha replicato: “L’assegnazione delle commissioni è ancora in corso, non c’è ancora nulla di definitivo. Ovviamente le tematiche che interessano a me, come sappiamo, sono le tematiche dei diritti umani, e quindi guardo alle commissioni che più si interessano di quest’ambito; ma non è detto – ha concluso – che poi effettivamente sia assegnata la commissione che un europarlamentare desidera”.

La Coop: noi estranei ad appello anti Israele, mai praticato boicottaggi

La Coop: noi estranei ad appello anti Israele, mai praticato boicottaggiRoma, 26 giu. (askanews) – In merito alla diffusione di un volantino promosso da alcuni soci “No ai prodotti israeliani nei punti vendita” Coop precisa in un comunicato di essere estranea all’Appello. Coop sostiene le istanze di pace e giustizia tra il popolo palestinese e Israele, ma ciò non comporta attivare azioni di boicottaggio che Coop non ha mai praticato. Tutte le scelte di acquisto o di “non acquisto” sono legittime, strumentalizzazioni e interpretazioni non corrette sono ingiustificate. Così riteniamo di tutelare il punto di vista di una platea di oltre 6 milioni di soci che rappresentano valori, opinioni e sensibilità inevitabilmente diverse e tutte analogamente da rispettare.

Economia circolare, Deloitte e Omnisyst a evento con Confindustria

Economia circolare, Deloitte e Omnisyst a evento con ConfindustriaRoma, 26 giu. (askanews) – Durante l’evento digitale organizzato questa mattina in collaborazione con Confindustria, Deloitte e Omnisyst hanno presentato strumenti innovativi per supportare le aziende nel loro percorso verso la circolarità. Fra i relatori, Franco Amelio, Amministratore Delegato di Deloitte Climate & Sustainability, ha offerto una panoramica sui temi dell’economia circolare, ponendo particolare attenzione al settore del riciclo e dei rifiuti. “L’economia circolare è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e rappresenta una leva cruciale per l’innovazione. Il concetto che i rifiuti possano essere risorse è ormai chiaro, ma la sfida dei prossimi anni sarà quella di reimmettere queste risorse nel ciclo produttivo in modo ottimale. Innovazione e tecnologia saranno essenziali per trasformare i rifiuti in risorse”, ha dichiarato Amelio.


Attualmente, il consumo globale di materiali ha raggiunto i 100 miliardi di tonnellate all’anno e raddoppiare la circolarità al 17% potrebbe aiutarci a tornare su una rotta di 1,5 gradi per quanto riguarda il riscaldamento globale. Ridurre, quindi, l’estrazione delle risorse del 28% e le emissioni di gas serra del 39% sono tra i principali obiettivi dell’economia circolare. Secondo l’ultimo Circularity Gap Report, proprio la transizione verso un’economia circolare potrebbe ridurre le emissioni climalteranti del 40%, generare quasi 2 milioni di posti di lavoro e diventare un mercato da 2-3 miliardi di dollari nei prossimi anni. Roberto Davico, Director di Deloitte Climate & Sustainability, ha illustrato le caratteristiche del nuovo strumento DeCISA, ideato per aiutare le aziende a quantificare e monitorare le loro performance in termini di circolarità. “DeCISA è uno strumento che abbiamo sviluppato utilizzando i principali standard mondiali e supporta i nostri clienti nel migliorare le loro performance di sostenibilità, in particolare nell’ambito dell’economia circolare. Attraverso questo strumento, forniamo un report dettagliato sullo stato della circolarità di ogni azienda, analizzando nove aree fondamentali, che vanno dalla strategia e politica ai materiali e prodotti, agli imballaggi e ai servizi circolari”, ha spiegato Davico.


Fabio Giacomo Santomauro, Direttore Marketing e Innovazione di Omnisyst, ha evidenziato il ruolo di Omnisyst nel supportare le aziende nella gestione dei residui di produzione, dall’analisi strategica all’implementazione di azioni concrete. “Supportiamo le aziende nella gestione dei residui di produzione, dalle piccole medie imprese alle multinazionali, in settori diversi, dal farmaceutico all’Oil & gas, fino ad arrivare al mondo del fashion. Ogni progetto è una sfida unica, adattata in modo sartoriale alle esigenze del cliente e del contesto in cui andremo ad operare”, ha affermato Santomauro. Sempre dall’ultimo Circularity Gap Report, risulta che solo il 7,2% dell’economia globale è realmente circolare, con una riduzione del 2,1% negli ultimi cinque anni. Nonostante l’Italia sia uno dei paesi dell’Unione Europea con la miglior performance nel settore del riciclo, con una percentuale superiore all’80% di rifiuti speciali avviati a recupero, l’evento ha evidenziato i margini di miglioramento per le aziende italiane.


Deloitte Climate & Sustainability e Omnisyst hanno annunciato una partnership lo scorso aprile, volta ad accompagnare i siti produttivi italiani verso l’economia circolare. La collaborazione unisce la competenza strategica di Deloitte con le soluzioni innovative di Omnisyst, promuovendo modelli di business basati sulla circolarità e una gestione sostenibile dei rifiuti industriali. “Questa collaborazione rappresenta un passo cruciale nella nostra missione di favorire un’economia circolare. Aspiriamo a trasformare i residui industriali da rifiuti a risorse di valore, puntando sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione. Questo impegno tutela l’ambiente e stimola la creazione di valore economico”, ha affermato Chicco Testa, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Omnisyst.

Ue, Salis sbarca a Bruxelles: mi impegnerò su questioni sociali

Ue, Salis sbarca a Bruxelles: mi impegnerò su questioni socialiBruxelles, 26 giu. (askanews) – “Sono contentissima di essere qui. Ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di cominciare questa nuova avventura, di cui sono molto entusiasta. Ma ho anche un grande senso di responsabilità verso le persone che mi hanno dato fiducia”. Così la neo eurodeputata Ilaria Salis ha esordito nel suo primo incontro con la stampa a Bruxelles, dove è arrivata ieri sera, dopo essere stata eletta nell’Alleanza Verd-Sinistra alle elezioni europee, ed essere stata rilasciata dalle autorità in Ungheria, dove era detenuta.


“Oggi, da luglio, inizia questo nuovo percorso in cui ho intenzione di impegnarmi per dare voce a chi vive sulla propria pelle le questioni sociali”, ha affermato Salis, durante il punto stampa insieme all’altro eletto con Avs che andrà con lei nel gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, e al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. “Mi impegnerò quindi – ha continuato – a favore dei detenuti, e sulla questione dell’immigrazione, che è una responsabilità storica che ci dobbiamo assumere con serietà. Mi impegnerò riguardo alla condizione giovanile, un ambito molto trasversale che va dal precariato all’istruzione; e spero che possa passare il valore della solidarietà, che possa essere una guida per la costruzione dell’Europa che vogliamo”.


A un giornalista che chiedeva se confermi le sue recenti affermazioni si Instagram , definite “scandalistiche”, in cui rivendicava la sua militanza nel movimento di lotta per la casa, Ilaria Salis ha riposto: “Io non ci vedo nulla di scandaloso, perché i movimenti di lotta la casa risolvono, o provano a risolvere, in un altro modo i problemi che le istituzioni non risolvono. Non sempre – ha sottolineato – ciò che è giusto corrisponde a ciò che è legale, e i parlamentari possono anche modificare le leggi, magari delle leggi non giuste. Quindi è anche per questo che sono qui e che mi voglio impegnare seriamente nel lavoro che è appena iniziato”. Quanto al processo a suo carico in Ungheria per la supposta aggressione violenta contro un manifestante neofascista a Budapest, la neo eurodeputata ha spiegato: “La mia vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa, perché io in questo momento godo dell’immunità, ma l’Ungheria può decidere di chiedere una revoca dell’immunità parlamentare. In questo caso la decisione spetterà al Parlamento europeo, che deciderà tramite votazione. Io sinceramente spero e mi aspetto che comunque l’Europa, il Parlamento europeo si schieri a difesa dei diritti fondamentali, a difesa della presunzione di innocenza e del principio di proporzionalità e del rispetto dello stato di diritto. Questo è il mio auspicio”.


“La mia intenzione – ha puntualizzato Ilaria Salis – non è quella di sottrarmi a un procedimento penale. La mia intenzione è quella di essere processata secondo giustizia, cioè nel rispetto dei diritti fondamentali, secondo un giusto processo, con un uguale trattamento davanti alla legge, e nel rispetto del principio di proporzionalità. Queste sono le questioni che io intendono portare rispetto alla mia vicenda giudiziaria anche qui, nel caso in cui questa vicenda verrà portata qui per la revoca dell’immunità”. A una domanda su come si esprimeranno lei e Lucano al voto in plenaria sulla presidenza della nuova Commissione europea, la neo eurodeputata ha risposto: “Siamo ancora valutando. Sto cercando di reperire tutte le informazioni per avere poi un’opinione fondata su cognizione di causa; è solo il primo giorno che sono a Bruxelles”.


E a chi chiedeva, infine, di quali commissioni europarlamentari intenda essere membro, Salis ha replicato: “L’assegnazione delle commissioni è ancora in corso, non c’è ancora nulla di definitivo. Ovviamente le tematiche che interessano a me, come sappiamo, sono le tematiche dei diritti umani, e quindi guardo alle commissioni che più si interessano di quest’ambito; ma non è detto – ha concluso – che poi effettivamente sia assegnata la commissione che un europarlamentare desidera”.