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Autore: Redazione StudioNews

Vino, il 5 e 6 ottobre torna “Gustus – Vini e Sapori di Vicenza”

Vino, il 5 e 6 ottobre torna “Gustus – Vini e Sapori di Vicenza”Milano, 16 giu. (askanews) – Sabato 5 e domenica 6 ottobre al Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza torna “Gustus-Vini e Sapori di Vicenza”, la manifestazione dedicata alle Doc Colli Berici, Vicenza e Gambellara che giunge quest’anno alla quattordicesima edizione e si arricchisce di un convegno d’apertura e di due “winelab”. I banchi d’assaggio saranno invece aperti al pubblico dalle 17 alle 22 di sabato e dalle 17 alle 21 di domenica, proponendo una selezione di oltre 100 etichette di una trentina di Cantine.


Durante la due giorni, gli ospiti potranno scoprire ciò che sta dietro a ogni calice, le storie, la filosofia e lo stile di ciascun produttore, apprezzando le interpretazioni proposte dalle tre Denominazioni. Largo spazio ai vini da vitigni autoctoni come Tai Rosso e Garganega, ai bianchi Pinot Grigio e Sauvignon e ai bordolesi a base di Cabernet, Merlot e Carmenere. Ad allietare l’esperienza d’assaggio l’accompagnamento musicale a firma degli studenti del Conservatorio. Ad aprire la manifestazione, sabato alle 16, sarà la tavola rotonda dal titolo “Alla ricerca dell’equilibrio: le sfide climatiche nei Colli Berici”, che tratterà delle conseguenze del cambiamento climatico e delle strategie per contrastarlo. I “winelab” proporranno approfondimenti sui Colli Berici e su Gambellara. Il 5 ottobre alle 18 andrà in scena “Tai rosso, armonie contemporanee” condotta da Simon Staffler, responsabile editoriale Italia di “Falstaff”, e il 6 si terrà “Effervescenze vulcaniche del Gambellara” che porterà in assaggio le diverse espressioni della Garganega nel vicentino.


Anche per questa edizione, la manifestazione ribadisce il suo fine benefico: una parte del ricavato sarà infatti destinata al restauro de “La Crocifissione”, affresco del pittore vicentino Giovanni Vajenti Speranza custodito dal Conservatorio. I biglietti di “Gustus” saranno in vendita a prezzo ridotto da lunedì 2 settembre sul sito della manifestazione.

La Ferrari conquista la 24 Ore di Le Mans

La Ferrari conquista la 24 Ore di Le MansRoma, 16 giu. (askanews) – Un anno dopo la decima corona assoluta alla 24 Ore di Le Mans, conquistata dopo 50 anni di assenza dalla classe regina, la Ferrari si ripete. La 499P transita nuovamente per prima sotto la bandiera a scacchi della gara più massacrante del motorsport. Una vittoria sofferta, decisa dall’ultima goccia del “serbatoio virtuale” di energia che ha consentito alla vettura N.50 di Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina di arrivare al traguardo con 14 secondi di vantaggio sulla Toyota N.7 di De Vries-Kobayashi-Lopez, autrice di una grande rimonta dall’ultimo posto in griglia. Ma la festa del Cavallino viene addolcita ancora di più dal terzo posto conquistato dalla vettura N.51, quella dei campioni in carica Giovinazzi-Calado-Pier Guidi, anche loro sempre in lotta per la vittoria. Salgono così a 11 i successi assoluti alla classica francese, mentre sommando anche quelli di classe le affermazioni totali diventano 40.

Tennis, Berrettini: “Questa sconfitta farà male per un po’”

Tennis, Berrettini: “Questa sconfitta farà male per un po’”Roma, 16 giu. (askanews) – “Complimenti a Jack, hai giocato un torneo e una finale incredibile. Sono stato andato molto vicino a vincerla, questa sconfitta mi farà male per un po’ ma ho vinto e ho perso partite così. Sono convinto che Jack vincerà tanti altri tornei” ha detto Matteo Berrettini durante la cerimonia di premiazione del BOSS Open, dopo la finale persa contro il britannico Draper che ha vinto il suo primo titolo ATP. “Devo dire naturalmente grazie al mio team, solo noi sappiamo cosa abbiamo passato, gli alti e bassi, gli infortuni: fa comunque tutto parte dello sport e della vita. Le persone che lavorano con me mi hanno dato forza quando pensavo di non averne, grazie. E’ solo il primo passo nella stagione sull’erba”. “Grazie anche a tutti quelli che hanno seguito la partita da casa, mi spiace di non avervi soddisfatto, ma leggo i vostri messaggi, i vostri commenti: siete i migliori”.

Sfuma la vittoria di Berrettini a Stoccarda, vince Draper

Sfuma la vittoria di Berrettini a Stoccarda, vince DraperRoma, 16 giu. (askanews) – Niente “happy end” per Matteo Berrettini a Stoccarda. Nella finale del “Boss Open” (ATP 250 – 734.915 euro di montepremi) il 28enne romano, n.95 ATP, in gara con il ranking protetto, vincitore delle edizioni del 2019 e del 2022, ha ceduto per 36 76(5) 64, dopo oltre due ore di lotta, al mancino britannico Jack Draper, n.40 del ranking e sesto favorito del seeding. Da lunedì il 22enne di Sutton salirà al n.30 del ranking (“best”) diventando il nuovo numero uno di Gran Bretagna. Berrettini da domani sarà di nuovo a ridosso della top 50 (N° 55 del mondo).


A Berrettini – che durante la premiazione non prova più di tanto a nascondere la delusione – non sono bastati 14 ace (contro 3 doppi falli) anche perché il suo avversario ne ha scagliati 12 (e 2 doppi falli) né una percentuale maggiore di prime in campo (68% contro il 64%) perché Jack è stato superiore sia per punti vinti con la prima di servizio (87% contro 83%) che con la seconda (58% contro 52%). L’azzurro ha salvato 2 palle-break su 3, il britannico 3 su 4. Berrettini, però, ha chiuso con più vincenti, 38 (a fronte di 13 gratuiti): 34 contro 12 il bilancio di Draper.

Zelensky: non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale dell’Ucraina

Zelensky: non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale dell’UcrainaMilano, 16 giu. (askanews) – “Non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale” dell’Ucraina. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza di chiusura del summit in Svizzera. “Muovere verso la pace significa agire velocemente” ha detto. “Abbiamo Paesi che mostrano interesse a ospitare un secondo vertice”, ha aggiunto.


“Stiamo rispondendo all’attacco della Russia non solo difendendo la vita umana, ma anche attraverso la diplomazia” aggiunge. “Il nostro obiettivo è che tutti i Paesi del mondo si uniscano a questa nobile causa”.

Ucraina, 13 Paesi non firmano il documento finale del summit per la pace in Svizzera

Ucraina, 13 Paesi non firmano il documento finale del summit per la pace in SvizzeraMilano, 16 giu. (askanews) – Sono 13 i Paesi che non firmano il documento finale del summit per la pace in Ucraina organizzato in Svizzera. Nessun membro dei BRICS, vicini a Mosca, è tra i sostenitori: la dichiarazione finale della conferenza di Burgenstock è sostenuta da 86 Paesi e istituzioni tra le cento e una delegazioni che hanno partecipato. Questi, inclusa Kiev, credono che la pace richieda “coinvolgimento” e “dialogo tra tutte le parti”.


Neppure Messico, Indonesia o Tailandia intendono firmare. “Per la prima volta abbiamo parlato al massimo livello della pace in Ucraina”, ha detto ai partecipanti la presidente della Confederazione Viola Amherd. La questione “quando e come la Russia potrà essere inclusa” rimane aperta, secondo lei. Confrontando l’elenco dei partecipanti alla conferenza con l’elenco a sostegno della dichiarazione finale, risulta che complessivamente 13 Stati non firmeranno la dichiarazione finale. Sono Armenia, Bahrein, Brasile, India, Indonesia, Colombia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Suriname, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Spicca la mancanza di sostegno da parte dei paesi Brics, che comprendono, oltre alla Russia, anche Brasile, India, Cina e Sudafrica.


Cina e Russia non hanno partecipato al summit di Burgenstock. Brasile, India e Sud Africa erano presenti, ma non hanno mandato i loro capi di Stato o di governo. Come ha fatto pure l’Arabia Saudita, che tuttavia non è Brics.

Uomo aggredisce la folla vicino allo stadio di Amburgo, la polizia spara

Uomo aggredisce la folla vicino allo stadio di Amburgo, la polizia sparaMilano, 16 giu. (askanews) – Un uomo ha aggredito alcune persone sulla Reeperbahn di Amburgo, dove alle 15 si gioca il match tra Polonia-Olanda. Lo riporta der Spiegel. I poliziotti hanno utilizzato armi da fuoco e lo hanno ferito.


L’”Hamburger Morgenpost” ha riferito che il presunto colpevole si è rivolto urlando deliberatamente verso un gruppo di persone. Il sospettato era “uscito precipitosamente da un bar e aveva in mano un piccone o uno strumento simile” e successivamente aveva “minacciato i servizi di emergenza con una bottiglia molotov”. tra le altre cose.

Al Vittoriale in mostra le opere di Luisa Menazzi Moretti sugli ultimi anni di D’Annunzio

Al Vittoriale in mostra le opere di Luisa Menazzi Moretti sugli ultimi anni di D’AnnunzioRoma, 16 giu. (askanews) – L’ossessione per il sesso, i rapporti sovente tossici ed esaltati con le donne, la spavalderia, il cinismo, l’angoscia, la follia, la dipendenza dalla cocaina e la conseguente malattia, sono tema del ciclo fotografico con cui Luisa Menazzi Moretti partecipa a Il Vittoriale delle italiane, originale progetto dedicato a Gabriele D’Annunzio che verrà presentato al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera all’interno della VII edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana.


La mostra – che si può ammirare fino al 30 settembre – a cura di Renato Corsini, direttore artistico del Brescia Photo Festival, espone gli scatti di 10 artiste, invitate a reinterpretare con il proprio stile il mito del Vate, con un lavoro site-specific in quella che fu l’ultima dimora del grande poeta.Insieme a Luisa Menazzi Moretti in mostra ci saranno Maria Vittoria Backhaus, Mariagrazia Beruffi, Patrizia Bonanzinga, Giusy Calia, Silvia Camporesi, Alessandra Chemollo, Caterina Matricardi, Antonella Monzoni e Ramona Zordini, 10 tra le fotografe italiane più talentuose e affermate.


Luisa Menazzi Moretti intitola il suo progetto “Ricordo, Rivedo” e sceglie due artifici: da un parte decide di scattare le immagini nel parco, per sentirsi meno vincolata dai ricordi d’infanzia, perlopiù legati agli interni degli edifici (il Vittoriale confina con il giardino botanico che fu del bisnonno Arturo Hruska, nella cui casa, da ragazzina, la fotografa soggiornò a lungo e spesso); dall’altra, decide di dare alle sue opere un’impronta astratta, quasi pittorica, “colorando” gli sfondi con campiture piatte di giallo e rosso – le tinte delle pareti esterne degli edifici del Vittoriale – in questo modo enfatizzandone i dettagli.(segue) L’autrice specifica che ogni fotografia è accompagnata e ha relazione con brani tratti dall’ultima opera del Vate, Il libro segreto, pubblicato nel 1935, ultima grande prova di D’Annunzio, ormai recluso nel suo eremo.


“Con la scelta di questa opera, – sottolinea l’artista- ho voluto incentrare il mio interesse sugli ultimissimi anni del grande poeta, più che su tutto il periodo passato al Vittoriale: anni difficili in cui si alternano lucidità, depressione, narcisismo, consapevolezza del proprio stato, esaltazione, desiderio di vita e di morte”.Fanno eccezione i brani che accompagnano Eremo, prima immagine della serie, Motti, dove la fotografa raccoglie i motti in latino e greco che si trovano nel parco, li traduce in italiano per farne una sorta di “filastrocca” e, infine, Memoria, ultima opera che chiude la serie, dove Menazzi Moretti decide di ribaltare i ruoli per dar voce, quale ultima testimonianza, ad alcune donne e muse che furono importanti nella vita di D’Annunzio. Le loro parole dichiarano quanto, infine, esse furono consapevoli del peso di quella relazione e, dunque, capaci di intraprendere un’ascesa liberatoria.


 

Ucraina, al summit per la pace in Svizzera si cerca una (difficile) unanimità sul documento finale

Ucraina, al summit per la pace in Svizzera si cerca una (difficile) unanimità sul documento finaleMilano, 16 giu. (askanews) – La Svizzera cerca di posizionarsi come centro della politica mondiale in questo week end con decine di capi di Stato e di governo che si incrociano e incontrano a Burgenstock, nel Canton Nidvaldo per il vertice sull’Ucraina. Ma il documento finale del summit potrebbe non vedere la firma di tutti i partecipanti.


L’incontro non pretende di essere risolutivo, cerca la strada per la pace, ed è evidentemente destinato a fare la conta di chi (e come) è disposto a sostenere Kiev nel percorso, mentre la Russia (Paese invasore, nella guerra contro l’Ucraina) non ha mancato di rimarcare il mancato invito e si fa notare l’assenza della Cina, già più volte indicata dagli Usa come sostenitore di Mosca nel conflitto. Non sfuggono inoltre agli occhi dei più esperti i diversi gradi di presenza: ieri per l’Arabia Saudita e per la Turchia hanno parlato non i capi di stato, ma i ministri degli Esteri. L’Italia è rappresentata al massimo livello da Giorgia Meloni, reduce dal successo del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, che oltre ai big da programma è stato costellato da storiche presenze, a partire da Papa Francesco.


Nel secondo giorno del summit svizzero i partecipanti stanno già discutendo, tra le altre cose, delle esportazioni di grano dall’Ucraina, della sicurezza nucleare e delle questioni umanitarie. La grande domanda: gli oltre 90 paesi partecipanti riusciranno a concordare una dichiarazione finale congiunta? Intanto i primi capi delegazione (se ne contano 101), tra cui la vicepresidente americana Kamala Harris, hanno già lasciato il vertice. E mentre il primo ministro canadese Justin Trudeau è ancora a Burgenstock, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro giapponese Fumio Kishida sono sulla strada di casa. E anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz è tornato questa mattina a Berlino per presenziare agli appuntamenti previsti dalla sua agenda. Le delegazioni hanno comunque mandato di proseguire le discussioni. Si attendono oggi le dichiarazioni dei rappresentanti del Consiglio d’Europa, dell’Onu, della Santa Sede – ieri è giunto in Svizzera il segretario di Stato Pietro Parolin – e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. “Questo vertice, dal nostro punto di vista, è una pietra miliare fondamentale nel percorso verso una pace giusta” ha detto oggi Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza Nazionale alla Casa Binca. “L’America camminerà con orgoglio con l’Ucraina lungo quel percorso finché l’Ucraina non arriverà alla pace” ha aggiunto.


Oggi, tra i grandi annunci, la Norvegia ha assicurato che fornirà 103 milioni di dollari all’Ucraina per aiutarla a riparare le sue infrastrutture energetiche e garantire la fornitura di elettricità al paese prima del prossimo inverno. La vicepresidente americana Harris ha annunciato sabato 1,5 miliardi di dollari in nuovi aiuti per l’Ucraina. “Vi invieremo un nuovo pacchetto di aiuti militari perché senza la difesa oggi sarà impossibile lavorare domani per la ricostruzione e noi vogliamo fermare questa difficile situazione” aveva detto ieri il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani prendendo la parola e rivolgendosi a Volodymyr Zelensky. Intanto dalla Russia, Vladimir Putin ha detto venerdì che negozierà con l’Ucraina in caso di ritiro dalle quattro regioni da lui rivendicate e quando Kiev rinuncerà ad aderire alla Nato: richieste decisamente contrarie rispetto agli intenti avanzati da Zelensky che ieri ha fatto gli onori di casa a Burgenstock insieme con la presidente federale svizzera Viola Amherd. E con una coincidenza di tempi eloquente oggi Mosca rivendica la presa di un villaggio nel sud dell’Ucraina e il Cremlino dice di ritenere che l’Ucraina dovrebbe “riflettere” sulla proposta di pace formulata da Putin, perché la situazione sul fronte “sta peggiorando” per le forze ucraine.


Quanto agli esiti del summit probabilmente non tutti i partecipanti in Svizzera firmeranno la dichiarazione finale della conferenza a Burgenstock, ha dichiarato domenica il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Il capo del governo austriaco ha tuttavia osservato che ciò non ha influito sull’atteggiamento fondamentale comune. “Si tratta di sottigliezze diplomatiche come certe parole”, ha detto a margine dell’incontro. “Per questo non mi preoccupo se tutti non firmano adesso”, ha aggiunto citato dall’agenzia tedesca Dpa. (di Cristina Giuliano)

Vino, dal 23 al 28 luglio torna “Jazz and Wine in Montalcino”

Vino, dal 23 al 28 luglio torna “Jazz and Wine in Montalcino”Milano, 16 giu. (askanews) – Da martedì 23 a domenica 28 luglio a Montalcino (Siena) torna “Jazz and Wine in Montalcino”, il festival che, giunto alla sua 27ma edizione, nasce dalla collaborazione tra la nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino. Da ormai 27 anni questa manifestazione porta avanti la visione del suo storico direttore artistico, Giampiero Rubei, aprendosi a ciò che l’universo internazionale del jazz propone e non disdegnando qualche incursione nel pop.


Il sipario si alza con l’arrivo nella magica atmosfera di Castello Banfi del Jany McPherson Trio che presenta lo spettacolo “A long way”. Il giorno seguente, 24 luglio, appuntamento con due colossi del jazz contemporaneo: il John Scofield-Dave Holland Duo. Il 25 luglio il festival si sposta tra le mura medioevali della Fortezza di Montalcino con Eddie Gomez Trio che presenta “Kind of Bill”, un omaggio a Bill Evans ideato dal pianista Dado Moroni che, con il bassista Eddie Gomez e il batterista Joe La Barbera proporrà anche composizioni scritte dai tre protagonisti sul palco. Il 26 luglio sul palco della Fortezza sale Tosca con lo spettacolo “La bella estate”, mentre il 27 arriva Andy James and Jon Cowherd All Star, special guest il percussionista Mino Cinelu. Domenica 28 luglio gran finale con Aymee Nuviola Quintet feat. Kemuel Roig.