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Autore: Redazione StudioNews

Tonno in scatola, nel 2023 numeri ancora in fase di assestamento

Tonno in scatola, nel 2023 numeri ancora in fase di assestamentoRoma, 23 mag. (askanews) – Acquistato dal 96% delle famiglie italiane che ne apprezzano praticità e comodità (58,6%), è consumato almeno una volta a settimana dal 60,6% degli italiani che praticano sport. Ben il 39,4% dei nostri connazionali lo sceglie come valida alternativa alla carne o al pesce fresco (Fonte: indagine AstraRicerche 2024 per Ancit – Associazione Nazionale Conserve Ittiche e delle Tonnare). Stiamo parlando del tonno in scatola: alimento ad alto valore aggiunto di uno dei settori più virtuosi e tradizionali dell’industria alimentare italiana.


L’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Spagna nonché uno dei più importanti mercati per il consumo di questo alimento a livello globale. Il settore delle conserve ittiche fa scuola nel mondo, rappresentando un valore per il territorio e per il Paese. Il tonno in scatola guida produzione e consumo, ma anche acciughe sotto sale e sott’olio, sgombri, sardine, salmone, vongole e antipasti di mare fanno del comparto il simbolo della tradizione gastronomica italiana, contribuendo al prestigio del made in Italy in tutto il mondo. Sebbene i dati del 2023 parlino ancora di contrazione dei volumi (complice l’inarrestabile aumento dei costi di produzione e la riduzione del potere di acquisto degli italiani), i numeri si stanno riallineando con i livelli del 2019, a conferma della tenuta dei consumi. I dati attuali sono, infatti, comparabili e in linea con lo scenario pre-Covid, facendo emergere una sostanziale stabilità (dopo i picchi del biennio 2020-2021), confermando un’onda lunga di assestamento, che si auspica possa avere termine nel 2024 per una nuova ripartenza del settore. Nel 2023, la produzione nazionale di tonno in scatola si è attestata su 73.581 tonnellate (-0,91% sul 2019 contro -4,95% sul 2022), con un volume del prodotto totale disponibile per il mercato italiano di 143.250 tonnellate (-4,9% sul 2022), che ha alimentato circa 2,42 kg di consumo pro capite, a conferma dell’importanza del prodotto nella dieta degli italiani. A valore, il mercato è stato di 1.674 milioni di euro (+8% sul 2022 e +26,34% sul 2019, causa lo choc inflazionistico) per un settore che conta più di 1.500 addetti. Nello stesso arco di tempo, le esportazioni hanno raggiunto quota 27.926 tonnellate (+8,65% dal 2019).


L’andamento del settore conserviero ittico – che comprende anche sgombri, acciughe sott’olio e sottosale, sardine, salmone in scatola, rispecchia quello delle conserve di tonno, con consumi a volume in calo sul 2022 (-5,93% con 18,3 mila tonnellate tra alici, sgombro, salmone, sardine, vongole e altre conserve), ma in sostanziale tenuta nel 2019 (-3,8%). Il fatturato del settore conserviero ittico nel 2023 è stimato in circa 2 miliardi di euro. I consumi sul retail in linea con il 2019: buoni trend per il tonno al naturale.


I consumi sul canale retail (GDO + Discount) parlano di vendite a volume per il tonno sott’olio e al naturale di quasi 111.000 tonnellate (praticamente in linea con le 111.425 tonnellate del 2019, segnando un -4,59% sul 2022), a fronte di un valore totale di mercato, che include tutti i canali, di circa 1.674 milioni di euro (+7,6% sul 2022 e +20% sul 2019). Analizzando le tendenze per singolo prodotto, a fronte di una stabilità del tonno all’olio (e fase di assestamento che ha avuto dei picchi importanti nel 2020-2021), si registra un leggero incremento del tonno al naturale (probabilmente per ragioni salutistiche), con un tonno in scatola ricettato che ha mantenuto. Nel dettaglio, il tonno sott’olio si attesta oggi a 96.238 tonnellate, quasi in linea con le 97.395 tonnellate del 2019 (-1,19%) mentre il tonno al naturale, pur rappresentando una quota inferiore, è passato da una vendita a volume di 14.030 tonnellate del 2019 a 14.736 nel 2023 (+5,03%), incontrando un po’ di più le preferenze dei consumatori. Anche il tonno ricettato passa dalle 7.044 tonnellate del 2019 alle 7.368 del 2023 (+4,60%). Stessa tendenza anche per le acciughe (con 4.952 tonnellate, +1,4% sul 2019) e le sardine (1.677 tonnellate, +2,32%), a fronte di una leggera flessione per lo sgombro (9.108 tonnellate, -4,15%) e il salmone in scatola (con 1.667 tonnellate, -7,23%). ‘Il mercato si sta riposizionando rispetto al pre-Covid – afferma Giovanni Battista Valsecchi, Presidente di Ancit -. Il 2023 non è stato un anno facile per il comparto delle conserve ittiche, con uno shock inflazionistico che ha generato una perdita dei volumi sui mercati. In particolare, il costo dell’olio d’oliva, ingrediente alla base della ricetta della tradizione, desta preoccupazione: le avversità del cambiamento climatico, dalla siccità agli agenti patogeni, si riflettono sul calo delle produzioni con conseguente incremento del suo prezzo. Ma al di là delle difficoltà che il mercato sta vivendo (e che riguardano più in generale l’ambito dell’andamento del mercato del food e dell’alimentare preconfezionato), ci conforta sapere che, rispetto al 2019 (dopo i picchi registrati nel 2020-2021), i consumi a volume sono rimasti sostanzialmente stabili e che, nel frattempo, l’industria è andata avanti nella direzione di nuovi prodotti e dell’innovazione. Siamo di fronte ad una fase di assestamento che non ha ancora trovato un suo punto di caduta definitivo, per un auspicato rilancio del comparto. L’andatura del mercato nazionale si conferma anche nell’export, in corso di assestamento con valori comunque superiori al 2019. Il punto di caduta rispetto al 2019 è comunque positivo’.


Conserve ittiche e circular economy: un comparto virtuoso dell’industria italiana. L’industria italiana delle conserve ittiche è costantemente impegnata a razionalizzare i processi produttivi e rendere sempre più efficiente l’impiego delle risorse, dei residui di lavorazione e dell’energia. Il tonno in scatola possiede diverse prerogative di sostenibilità, con un ciclo produttivo a basso impatto ambientale, un limitato impiego di acqua ed energia e il riutilizzo dei residui di lavorazione in importanti settori produttivi, diventando un esempio virtuoso di circular economy. Nell’industria delle conserve ittiche, del pesce non si butta via niente. Grazie all’upcycling e ai processi innovativi, una volta selezionata la porzione di pesce da destinare all’inscatolamento (43-45% del totale), il resto del tonno pescato (pari a oltre il 50% – carne rossa, pelle, scheletro, testa, ecc.), può essere trasformato in numerosi co-prodotti destinati all’alimentazione e/o utilizzati nella farmaceutica, nutraceutica e nella cosmesi (vd. infografica). Inoltre, sempre nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, il settore ha compiuto un ulteriore passo avanti con lo sviluppo di nuovi prodotti che prevedono un minor contenuto di olio nelle confezioni, a fronte dello stesso quantitativo di tonno, rispondendo alle esigenze del consumatore in termini di sostenibilità, lotta allo spreco alimentare, alimentazione sana ed equilibrata. Italiani virtuosi nel riciclo: avviate nel 2023 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio. Le scatolette di tonno sono fatte di materiali – alluminio e acciaio – riciclabili al 100% all’infinito senza perdere le proprie intrinseche qualità. Gli imballaggi sono una delle voci più impattanti sulla sostenibilità dei prodotti alimentari preconfezionati. Una premessa che fa onore: l’Italia è il Paese che più di ogni altro in Europa ricicla, arrivando al 71,5% effettivo. Nel 2023 l’Italia ha ottenuto risultati straordinari, con un nuovo record: sono state avviate a riciclo 428.043 tonnellate di imballaggi in acciaio (+2% rispetto all’anno precedente), sufficienti per realizzare circa 4.280 km di binari ferroviari, in grado di coprire idealmente la distanza tra Siena ed Edimburgo, permettendo di risparmiare 6.625 TJ di energia primaria e di evitare l’emissione di 539.000 tonnellate di CO2. Sono stati raccolti in media 4,8 Kg di imballaggi in acciaio per abitante, attestandosi su un tasso di avvio a riciclo degli imballaggi in acciaio pari all’87,8%, superando ampiamente già oggi l’obiettivo europeo dell’80% fissato per il 2030 (dati RICREA – Consorzio nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio, uno dei 7 consorzi di filiera del Sistema Conai). E anche per il vetro, per il quarto anno di fila, il nostro Paese ottiene risultati sopra il target UE fissato al 2030 (75%). Il riciclo del vetro registra nel 2022 un tasso di riciclo record superiore all’80% (Fonte: Co.Re.Ve.), con una raccolta di 2,5 milioni di tonnellate di vetro in un anno. Ogni italiano mediamente ha riciclato 1,6 kg di vetro in più nello scorso anno, arrivando a una media di 42,6 kg. Il materiale che arriva in discarica è ridotto così di 100.000 tonnellate, con risparmi pari a 18 milioni di euro sui costi di smaltimento. L’innovazione vs tradizione: il capitale umano dietro una scatoletta di tonno. La storia delle conserve ittiche è frutto di secoli di memoria e cultura di un Paese, tramandati di generazione in generazione: un saper fare antico che risponde a regole precise, ancora valide. Il comparto delle conserve ittiche ha saputo evolversi, adeguandosi alle esigenze moderne, con l’avvento di nuove tecnologie e tecniche di produzione che hanno permesso di innalzare ai massimi livelli gli standard qualitativi e igienico-sanitari, pur restando fedele alla tradizione. Macchine di ultima generazione a raggi infrarossi, impianti automatizzati, barriere tecnologiche alle contaminazioni, certificazioni di qualità, protocolli sanitari per l’alimentazione: anche se l’innovazione ha fatto passi da gigante, in tutti i processi, anche i più automatizzati, è l’elemento umano ad essere insostituibile per controllare un sistema di produzione sempre più complesso e garantire la continuità tra tradizione e innovazione. Dal capitano del peschereccio al suo macchinista, dal veterinario pubblico che controlla il pesce in tutte le fasi di lavorazione, dai tecnici della cottura agli esperti della ricetta, dai pulitori ai selezionatori, dai meccanici dell’inscatolamento ai controllori della qualità, fino ai responsabili della logistica ed ai trasportatori, sono tante le professionalità che concorrono al successo di una scatoletta o di un vasetto di tonno. Una curiosità: nell’industria ittica è alta la presenza di personale femminile. Uno dei patrimoni del comparto è rappresentato, infatti, in maniera esemplare dalla capacità e dall’abilità delle donne. Tradizionalmente, merito della grazia e delicatezza delle mani femminili, le donne erano addette soprattutto alla pulitura e selezione dei tranci di tonno per l’inscatolamento e alla cosiddetta ‘arringatura’ delle alici. Oggi a queste figure, con l’evoluzione del settore, se ne affiancano anche altre che rivestono ruoli di responsabilità e compiti direttivi nella produzione e nell’amministrazione. Il settore delle conserve ittiche, per la sua storia, da sempre applica il sistema delle ‘quote rosa’.

Piemonte, sondaggio Noto: Cirio 58%, Pentenero 27%, Disabato 11%

Piemonte, sondaggio Noto: Cirio 58%, Pentenero 27%, Disabato 11%Roma, 23 mag. (askanews) – In vista delle elezioni regionali in Piemonte, il centrodestra, che sostiene il presidente uscente Alberto Cirio, si attesta al 58%, il centrosinistra, che appoggia Gianna Pentenero, al 27%, M5s, con la candidata presidente Sarah Disabato, all’11%, secondo Notosondaggi, per Noi moderati.


Il primo partito in Piemonte sarebbe Fratelli d’Italia col 28%, segue il Pd al 15%, poi la Lega e M5s con l’11%, Forza Italia e Lista Cirio appaiati sull’8%. Distanziati Verdi e sinistra e Pentenero Presidente al 4% (entrambi nella coalizione di Cs), Noi moderati al 3% (Cdx), Libertà (con candidato presidente Alberto Costanzo) e Piemonte Popolare (Francesca Frediani) al 2%.

Campi flegrei, De Luca a Musumeci: non ha colpa chi ci è nato

Campi flegrei, De Luca a Musumeci: non ha colpa chi ci è natoNapoli, 23 mag. (askanews) – “Noi non dobbiamo prendere in giro la gente né fare demagogia, ma non possiamo neanche attribuire a chi è nato in quel territorio la responsabilità di essere nato”. A dirlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando le parole del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che ieri aveva detto che “chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei, sapeva di vivere in un’area che presenta dei rischi”.


“Sappiamo che è un territorio difficile, ma qual è l’alternativa? Evacuare tutta l’area interessata dal Vesuvio e dai Campi Flegrei? – ha aggiunto De Luca a margine di un’iniziativa a Città della Scienza a Napoli – Manteniamo una posizione di grande equilibrio e misura, è chiaro e ragionevole che dobbiamo evitare di sovraccaricare di nuovi insediamenti abitativi, ma intanto cominciamo a garantire la sicurezza per quanto possibile degli abitanti. Sicurezza significa centri di accoglienza attrezzati, quindi dobbiamo dare una mano ai Comuni dal punto di vista finanziario oltre che tecnico per avere luoghi nei quali accogliere i cittadini in caso di evacuazione; poi ovviamente dobbiamo fare investimenti per le vie di fuga. Sono temi complessi che richiedono la collaborazione di tutti, ma soprattutto richiedono tempi di decisione immediati. In queste condizioni per quel che mi riguarda, anche perdere 24 ore è un atto di totale irresponsabilità”, ha concluso il governatore.

Schlein: Toti si dimetta, opportunità politica prima di sentenza

Schlein: Toti si dimetta, opportunità politica prima di sentenzaRoma, 23 mag. (askanews) – “Quello che emerge in Liguria è estremamente grave, c’è una rete di corruzione, poi sulle responsabilità penali individuali non sta a noi esprimere un giudizio, lasciamo lavorare la magistratura” ma “chiediamo le dimissioni di Toti da governatore perchè c’è una questione di opportunità politica che viene prima della sentenza, la Liguria non può restare appesa”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, intervistata a L’aria che tira su La7.


“Dobbiamo tenere alta la guardia e spezzare il legame tra corruzione e criminalità, dobbiamo farlo con gli strumenti adeguati e quelli messi in campo dal governo non sono adeguati” ha concluso Schlein.

Europee, Conte: rischio terza guerra mondiale, si vota per evitarla

Europee, Conte: rischio terza guerra mondiale, si vota per evitarlaRoma, 23 mag. (askanews) – Il mondo è sull’orlo della terza guerra mondiale e il voto alle elezioni europee è “l’ultimo bivio”: lo ha scritto su X il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rilanciando un titolo dal sito del Fatto quotidiano con le ultime notizie sul conflitto in Europa: “Ucraina, New York Times: Casa bianca apre a Kiev sull’utilizzo di armi Usa in Russia. Francia testa missile con capacità nucleare”. “Questa – ha commentato Conte – è la situazione. E c’è chi propone di mettere l’elmetto in testa ai nostri ragazzi. Noi dobbiamo alzare la voce e usare la matita a giugno per evitare la Terza Guerra Mondiale, per dar loro un futuro”.


“Si avanza verso un conflitto dalle conseguenze incontrollabili, abbiamo di fronte – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – una potenza nucleare. Il partito unico e trasversale delle armi non molla. Sotto elezioni parlano di ‘pace’ ma nelle aule votano per le armi e per la guerra a oltranza. Ci siamo trovati soli a opporci a questa strategia folle con le scelte, i voti, prendendo insulti perché chiediamo che l’Europa e l’Italia siano protagoniste di uno sforzo storico per i negoziati di pace”. “L’8 e 9 giugno c’è l’ultimo bivio per cambiare la strategia dell’Europa e dell’Italia. Dobbiamo portare in Parlamento europeo dei costruttori di pace. Fermiamoli”, ha concluso Conte.

Tennis, Berrettini salta Roland Garros: “Non sono ancora pronto”

Tennis, Berrettini salta Roland Garros: “Non sono ancora pronto”Roma, 23 mag. (askanews) – Matteo Berrettini non giocherà il Roland Garros. A poche ore dal sorteggio dello Slam parigino (previsto alle 14), il romano ha annunciato il forfait attraverso una storia su Instagram. “Nonostante mi stia allenando intensamente, non mi sento ancora pronto per giocare più partite al meglio dei cinque set” ha scritto il tennista che non gioca un match ufficiale dal 9 aprile contro Kecmanovic a Monte-Carlo. Poi il doppio forfait per i tornei di Madrid e Roma, fermato dalla tonsillite e dai postumi. “Con il mio team ho deciso di ritornare per la stagione sull’erba – ha aggiunto nel messaggio social – Grazie, come sempre, per il continuo supporto, dobbiamo avere solo un altro po’ di pazienza”. Attualmente Berrettini, n. 96 al mondo, è tra gli alternate nei tornei di Stoccarda (al via il 10 giugno) e Halle (17 giugno) e dovrebbe giocare le qualificazioni, salvo che non gli venga concessa una wild card.

Condotte 1880, Ugo Cozzani: in vista nuove opportunità in Algeria

Condotte 1880, Ugo Cozzani: in vista nuove opportunità in AlgeriaRoma, 23 mag. (askanews) – “Condotte 1880 ha le potenzialità patrimoniali e le competenze per un grande rilancio all’estero in linea con il Piano Mattei del governo: stiamo lavorando allo sviluppo di iniziative in Algeria, Paese che rientra nel progetto africano della premier Giorgia Meloni, e dove Condotte, come capocommessa, sta per ultimare 130 chilometri di linea ferroviaria, collegamento con il Marocco”. Lo afferma Ugo Cozzani, vicepresidente di Condotte 1880, intervistato dal settimanale ”Panorama” sul rilancio del gruppo all’estero.


Dopo l’acquisizione nel luglio 2023 da parte di Tiberiade Holding, che fa capo a un ramo della famiglia Mainetti, Condotte 1880 è impegnata ad accelerare i lavori in corso e a partecipare a nuove gare di appalto soprattutto in Nord Africa e in Medioriente. “Abbiamo parecchi cantieri aperti – spiega Cozzani – le infrastrutture per la nuova linea ferroviaria Oued Tlèlat/Tlemcen,in ultimazione, con la realizzazione di 47 ponti, 38 sottopassi e un tunnel di 640 mt, insieme ai lavori per la tangenziale di Algeri, costituiscono un precedente. La costruzione del nuovo porto di El Hamdania, approvato recentemente dal governo, vicino alla città di Cherchell, a 70 chilometri a ovest di Algeri, può essere una importante opportunità”.


“È un progetto di circa 5 miliardi – precisa – per la costruzione di 25 banchine in grado di movimentare 25,7 milioni di tonnellate di merci. Sarà per tutto il Nord Africa un importante scalo commerciale. L’accordo in essere con CRCC China, l’impresa di costruzioni cinese, che con 150 miliardi di dollari di fatturato è leader mondiale nel settore ci assicura anche la presenza di manodopera adeguatamente formata. Non è di facile reperimento in Africa”. Riguardo al Medioriente Cozzani sottolinea che in quell’area si stanno avviando progetti infrastrutturali legati alle prospettive di sviluppo dei Paesi promotori. “Condotte – afferma – sta ultimando una superstrada in Kuwait, si tratta di costruire grandi dighe o intere città, per le quali è necessario competere con relazioni e competenze che non ci mancano “.


Oltre all’Africa e il Medioriente Cozzani informa che il gruppo sta valutando opportunità anche in Romania e Norvegia. “Inoltre – rileva – avremo attenzione verso lavori negli Usa, dove il presidente Valter Mainetti ha importanti relazioni”. Cozzani conclude rilevando che Condotte è un’azienda solida. ‘”Al capitale sociale di 40 milioni – rileva – si aggiungono 127 milioni di fondo rischi. Crediti che incasseremo, andando a rafforzare il patrimonio”.

Mattarella ricorda Goria: “questa è la Costituzione del nostro futuro”

Mattarella ricorda Goria: “questa è la Costituzione del nostro futuro”Roma, 23 mag. (askanews) – “‘Questa non è solo la Costituzione del nostro passato, ma anche quella del nostro futuro’”. Sergio Mattarella intervenendo alla commemorazione di Giovanni Goria a 30 anni dalla morte prende in prestito le parole dell’ex presidente del Consiglio pronunciato in occasione dell’anniversario dei 40 anni dall’entrata in vigore della Costituzione e “che rappresenta, a mio avviso, uno dei suoi messaggi di grande significato”.


“Quelli che, talvolta, venivano indicati come punti di debolezza, sono, a giudizio di Goria, punti di forza”, osserva il capo dello Stato citando un altro passaggio di quel discorso: ‘Proprio nel suo essere una Costituzione di compromesso fra diversi e contrapposti progetti ideologici, la gran parte dei quali si è dimostrata inadeguata a rispondere alle esigenze della società contemporanea, sta la grande modernità della nostra Costituzione e la capacità che essa ha avuto di essere un costante punto di riferimento…’”. “Nel ribadire i valori di fondo scolpiti nella prima parte della Carta, lo statista piemontese richiama quello che ritiene un aspetto determinante – prosegue Mattarella -: l’articolazione pluralistica della società e delle sue istituzioni che indica come sostanza della esperienza democratica italiana. Ne sottolineava ‘l’articolato sistema sociale e istituzionale…’ che ha svolto ‘una grande funzione di consolidamento del sistema democratico e ha contribuito al superamento di molte tensioni e contrapposizioni’”.

Gli Incontri con la Storia di Fondazione AEM raccontano Milano

Gli Incontri con la Storia di Fondazione AEM raccontano MilanoMilano, 23 mag. (askanews) – Prosegue il ciclo “Incontri con la Storia”, gli appuntamenti, organizzati da Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera, per riflettere e discutere sui grandi temi dell’attualità, partendo dalla storia e dal patrimonio culturale di AEM.


Dopo lo scorso appuntamento dedicato alle “Donne elettriche”, si è tenuto ieri, martedì 21 maggio, alle 17.45, presso la sede di Fondazione AEM, in Piazza Po 3 (Milano), un nuovo importante incontro del palinsesto dei 4 eventi del 2024. Il percorso di quest’anno parte da una figura strategica per AEM e per il Paese, Roberto Tremelloni, presidente dell’azienda milanese ed ex ministro della difesa e delle finanze, per poi aprire lo sguardo su tutta la città di Milano, intesa come epicentro di una cultura politecnica e osservatorio privilegiato del Paese, e ancora per indagare il rapporto che la città lombarda ha da sempre avuto con tutti i grandi appuntamenti internazionali, proprio alle soglie di un altro grande evento come Milano-Cortina 2026. L’Incontro con la Storia – La gioia del lavoro: l’eredità di Roberto Tremelloni è stato il primo appuntamento di questa annuale rassegna, dedicato alle politiche sociali e assistenziali volte al benessere dei dipendenti, a partire proprio dalla figura di Tremelloni che ha rappresentato, in questo senso, un simbolo per l’azienda. Il suo esempio può essere ancora oggi utile nel creare un mondo del lavoro sempre più a misura di persona? Ne hanno discusso il giornalista e già direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e il presidente di Fondazione AEM Alberto Martinelli. Con loro, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo e lo storico e biografo Mattia Granata. Durante l’incontro, spazio anche per un intervento dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini.


I prossimi due Incontri con la Storia: da Milano al mondo. Nei due “Incontri con la Storia” che seguiranno si parlerà di Milano, intesa come centro propulsore nel dialogo virtuoso tra le scienze e le arti, attraverso le figure di Carlo Cattaneo, Leonardo Sinisgalli ed Elio Vittorini, nell’appuntamento La città politecnica. Dall’industrialesimo all’intelligenza artificiale. Mentre sulla relazione tra Milano e le altre città internazionali si concentrerà il terzo e ultimo incontro Lo specchio del mondo. Milano e i grandi eventi internazionali, proprio alle soglie di Milano-Cortina 2026. In che modo AEM (e poi A2A) abbia accompagnato la città lombarda in molte delle sfide del nostro tempo, offrendo soluzioni all’avanguardia per l’innovazione tecnologica dei propri servizi, sarà il filo rosso di questo terzo ciclo di incontri. “Con questo nuovo appuntamento di Incontri con la storia si intende dare il giusto tributo a un personaggio fondamentale per la storia di AEM e del Novecento come Roberto Tremelloni, evidenziando in particolare il suo contributo straordinario nel campo del lavoro, al pari di Adriano Olivetti e di altri imprenditori visionari del secondo dopoguerra – ha dichiarato Alberto Martinelli, Presidente di Fondazione AEM – La sua visione profetica, concreta e mai paternalistica, concentrata sul bene collettivo e sull’appagamento dei bisogni del singolo individuo, appare oggi ancora più profonda e importante alla luce delle sfide che il mondo del lavoro deve ancora affrontare, a partire dal tema della formazione sino a quello tuttora critico della sicurezza”.


“Sistemi innovativi di welfare, migliori condizioni di vita per lavoratori e lavoratrici, un sistema di servizi che ponga al centro le esigenze delle persone e delle famiglie: un programma, quello di Tremelloni, più che mai attuale e al centro del dibattito pubblico in Italia e a Milano in particolare – ha così commentato Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano – Siamo anche noi oggi di fronte alla sfida di coniugare la crescita della città con la vita quotidiana delle famiglie, rispondendo a bisogni e necessità in modo più strutturato, promuovendo servizi e politiche pubbliche che permettano di ridurre le disuguaglianze, che rafforzino l’inclusione e promuovano la coesione sociale. L’esempio di Tremelloni ci restituisce quindi la concretezza di una politica che sa tradurre alti ideali in azioni concrete”. “L’iniziativa della FAEM è importante per rievocare una figura a lungo poco valorizzata ma rilevante nella storia non solo italiana del dopoguerra – queste le parole di Mattia Granata, storico e biografo – Tremelloni fu padre costituente, personaggio poliedrico, e testimone di una cultura di governo, improntata dal riformismo ambrosiano, che operò costantemente per la ricostruzione e per lo sviluppo italiano del dopoguerra”.

Enea, arriva l’algoritmo che traccia l’inquinamento dell’aria

Enea, arriva l’algoritmo che traccia l’inquinamento dell’ariaRoma, 23 mag. (askanews) – Arriva l’algoritmo in grado di tracciare l’inquinamento dell’aria per settore ed area geografica. Si chiama ORSA (On line Reactive Source Apportionment) ed è stato messo a punto dall’Enea per identificare la provenienza per settore e area geografica delle emissioni inquinanti, tenendo traccia dell’origine anche durante le trasformazioni chimico-fisiche in atmosfera. Grazie al supporto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della società Arianet, l’algoritmo ORSA è già operativo nel sistema Enea di monitoraggio della qualità dell’aria MINNI, che fornisce previsioni giornaliere delle principali concentrazioni di gas e particolati negli strati più bassi dell’atmosfera (a tre giorni per l’Italia e a quattro per l’Europa).


“Questo strumento funziona come un vero e proprio sistema di tracciabilità che permette di ‘etichettare’ le emissioni per conoscere il ‘contributo’ specifico di ogni singola fonte alle concentrazioni di inquinanti in atmosfera”, spiega Gino Briganti del Laboratorio Enea di Inquinamento atmosferico, primo autore dello studio pubblicato su Atmosphere insieme ai colleghi Ilaria D’Elia, Mihaela Mircea e Antonio Piersanti. “È pensato in particolare per le amministrazioni locali – prosegue Briganti – che hanno il compito di preservare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini attraverso politiche che vadano a incidere direttamente sulle fonti più inquinanti che comprendono il traffico stradale, il riscaldamento domestico, gli allevamenti, i fertilizzanti e l’industria. Ad esempio, Arpa Piemonte lo ha utilizzato per un suo studio”. Attualmente esistono i cosiddetti inventari delle emissioni, compilati per legge dalle agenzie ambientali, che catalogano e calcolano la quantità di massa di ogni sostanza inquinante che ha impatto su salute e ambiente (ossidi di azoto, ossidi di zolfo, polveri, composti organici volatili, ammoniaca, metalli pesanti) emessa dalle diverse sorgenti. “Tuttavia, tale informazione non è sufficiente per capire ‘chi fa cosa e quanto’ in aria, perché lo spostamento delle masse d’aria e i processi chimici e fisici in atmosfera modificano le caratteristiche degli inquinanti a cui sono esposti l’uomo e l’ambiente”, spiega Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio Enea di Inquinamento Atmosferico.


Ad esempio, le polveri, trasportate e disperse dal vento, vanno incontro a deposizione sulle superfici e a risospensione successiva, a seconda delle loro dimensioni, che dipendono dal tipo di sorgente; l’ozono, un inquinante tipicamente estivo, non viene emesso direttamente da sorgenti naturali o antropiche, ma si genera in aria da reazioni chimiche che coinvolgono ossidi di azoto e composti organici volatili, cioè sostanze emesse da diverse attività antropiche e dalla vegetazione. “Il nostro algoritmo ha dimostrato di essere uno strumento adeguato per orientare la pianificazione delle politiche di qualità dell’aria, perché rileva la composizione ‘attuale’ e non ‘potenziale’ dell’atmosfera (come in altri metodi), mettendo in luce le principali sorgenti sulle quali agire; successivamente, occorrerà uno studio modellistico completo, con maggiori costi di calcolo, che vada a stimare direttamente gli effetti delle specifiche riduzioni delle emissioni considerate dalle politiche di qualità dell’aria in esame”, sottolinea Piersanti.


Una prima applicazione sperimentale su scala nazionale del metodo ORSA – si legge ancora nella notizia che apre il numero odierno del settimanale ENEAinform@ – ha già confermato che nei mesi invernali, in Italia, le maggiori concentrazioni di PM10 sono attribuibili al riscaldamento residenziale, specialmente nei centri abitati. Nella Pianura Padana, il traffico e l’agricoltura hanno un impatto rilevante sull’inquinamento dell’aria. Inoltre, ad esempio, in alcune località rurali della Lombardia, le concentrazioni estive di ozono sono prevalentemente originate in altre regioni oppure derivano da alti strati dell’atmosfera confermando che questo inquinante, particolarmente dannoso per la salute e l’ambiente, è originato da contributi non localizzati, ma proviene dal trasporto per centinaia di chilometri e dalla trasformazione chimica di altri inquinanti.