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Autore: Redazione StudioNews

Engineering ad Automotive Dealer Day con nuovo modello vendita settore

Engineering ad Automotive Dealer Day con nuovo modello vendita settoreRoma, 13 mag. (askanews) – Engineering, leader nei processi di digitalizzazione per aziende e PA, è tra i protagonisti dell’Automotive Dealer Day (Verona, 14 – 16 maggio), l’evento rivolto a tutti gli operatori della mobilità interessati a comprendere l’evoluzione delle dinamiche distributive e il futuro del business.


In questa occasione – informa una nota dell’azienda – Engineering porta la sua Retail Platform che, grazie alle caratteristiche innovative, modulari e alla flessibilità è già tra le soluzioni più riconosciute nel mondo retail e che è destinata a definire, per il mondo dell’automotive, un nuovo modello di vendita e di relazione “digitale” tra venditore e cliente. La Retail Platform, infatti, permette all’acquirente di visitare virtualmente la propria concessionaria di fiducia ovunque essa si trovi potendo comunque contare sulla consulenza e l’esperienza del venditore che, attraverso l’app installata sul proprio PC, tablet o cellulare, può mostrare i dettagli della carrozzeria, gli interni e simulare il modello scelto con le varianti di colore disponibili. Un’esperienza nuova e innovativa che abbatte i confini sia per i dealer che per gli utenti che possono, al contempo, risparmiare tempo potendo effettuare una prima selezione dell’automobile semplicemente dal proprio cellulare, evitando lunghe attese e trasferte. Un utile strumento anche per le concessionarie di second-hand car che possono mostrare il proprio parco auto anche a persone dislocate in regioni diverse dalla propria sede, ampliando il loro mercato e le opportunità di vendita.


La Retail Platform di Engineering rappresenta un passo in avanti anche nell’ottimizzazione del processo di vendita offrendo un supporto completo che accompagna venditore e acquirenti anche lungo le fasi fase di acquisto. Una volta individuata e scelta l’autovettura è possibile gestire anche il versamento dell’acconto. Domenico Murabito, Executive Director – Automotive Division di Engineering ha commentato “Con l’introduzione della nostra piattaforma retail, stiamo abilitando un nuovo canale di vendita nel settore automobilistico. Grazie alla profonda conoscenza dei mercati, degli operatori e dei processi dell’intera filiera, stiamo portando innovazione e efficienza ai concessionari e con la nuova piattaforma si offre la possibilità di un’esperienza d’acquisto “senza confini”. Engineering è impegnata da sempre nel guidare il cambiamento al fianco dei suoi clienti plasmando il futuro e garantendo efficienza e successo in un mercato in rapida evoluzione.”


Francesco Bossoni, Direttore Marketing e CRM, Gruppo Autoclub ha affermato: “In un’epoca in cui la presenza online è tanto importante quanto quella fisica, dobbiamo essere in grado di offrire un’esperienza coerente e di qualità ai nostri clienti, sia che essi ci visitino virtualmente o fisicamente. Essere stati coinvolti da Engineering in questo progetto pilota rappresenta per noi una grande opportunità perché ci dà la possibilità di essere il primo dealer in Italia a sperimentare una nuova modalità innovativa di vendita applicabile sia al nuovo che al second-hand car. La sua introduzione ci consentirà di ampliare il nostro mercato. Gli ospiti dell’Automotive Dealer Day potranno vivere l’esperienza della Retail Platform mercoledì 15 maggio alle ore 15.00 nella sala Rosa della Fiera. Domenico Murabito, Executive Director – Automotive Division Engineering, Federico Dell’Acqua, Executive Director – Retail Platform and Mass Market Retail Engineering, Noemi Maglio – Senior Sales Manager Engineering insieme a Francesco Bossoni, Direttore Marketing e CRM – Gruppo Autoclub condivideranno con i presenti tutte le caratteristiche della Piattaforma durante l’incontro “On & Off Line: guarda, interagisci e acquista. Vivi un’esperienza di acquisto senza confini”.


Engineering è presente con il proprio Stand situato nell’area 14 al secondo piano, insieme ai professionisti di Atlantic Technologies, la società del Gruppo specializzata nella consulenza CRM, ERP, EAM, HCM & Analytics con una forte esperienza nella pianificazione, progettazione e integrazione di sistemi informatici complessi principalmente per imprese private. Allo Stand gli esperti di Atlantic Technologies presentano le proprie soluzioni innovative dedicate all’automotive e casi di successo attraverso progetti concreti realizzati con clienti leader nel settore, per dare la possibilità alle aziende automotive, i concessionari e le società di fleet management di approfondire come progettare soluzioni vincenti, come Salesforce, mantenere i clienti attuali, avvicinare quelli futuri e scoprire le possibilità di integrazione con MuleSoft.

Liguria, Landini: Toti si dimetta, segua l’esempio di Errani

Liguria, Landini: Toti si dimetta, segua l’esempio di ErraniGenova, 13 mag. (askanews) – “Quando Vasco Errani era presidente dell’Emilia Romagna e gli arrivò un avviso di garanzia, un minuto dopo si è dimesso, per poi scoprire anni dopo che non c’entrava nulla e che era assolutamente innocente. Penso che quello sia un esempio importante perché quando uno riveste un ruolo non c’è solo il problema di quello che succede a lui ma c’è anche il problema della credibilità delle istituzioni che rappresenta”. Lo ha detto questa mattina a Genova il segretario della Cgil Maurizio Landini, rispondendo a chi gli chiedeva se il governatore della Liguria Giovanni Toti dovrebbe dimettersi dopo essere finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.


“Il rischio che vedo – ha aggiunto Landini – è che, di fronte a quello che sta succedendo, aumentino le persone che non si sentono più rappresentate da nessuno e questo è un indebolimento della democrazia. Credo quindi che ci siano dei momenti in cui devi anche assumerti la responsabilità di quello che rappresenti. Se pensi di essere innocente hai tutto il diritto di tutelarti ma allo stesso tempo non puoi portare nel baratro anche le istituzioni. Poi ognuno ovviamente risponde alla sua coscienza”. “Considero ciò che fece Errani – ha concluso il segretario della Cgil – un fatto molto importante che ha ridato credibilità a lui e alle istituzioni che rappresentava. Penso che oggi siamo in una situazione anche peggiore perché qui, da quello che si legge, mi sembra che stia emergendo non un caso isolato. Il rischio è di essere di fronte a un sistema che in questi anni si è affermato. Credo vada fatta luce a 360 gradi senza guardare in faccia nessuno e per questo è molto importante difendere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”.

Cnpr Forum: sisma 2016, commercialisti in campo per ricostruzione

Cnpr Forum: sisma 2016, commercialisti in campo per ricostruzioneMilano, 13 mag. (askanews) – “Gli eventi straordinari di questi ultimi anni, pandemia e guerre in primis, hanno influito molto sulla ricostruzione del post terremoto del Centro Italia. C’è stato un complessivo indebolimento delle strutture produttive oltre al fenomeno della bolla inflattiva che ha prodotto l’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni. Un terzo elemento che reso difficile la situazione è stato il superbonus 110% che ha impegnato tante imprese, attratte da questa opportunità. Tutti eventi negativi che abbiamo gestito al meglio”. Lo ha detto Guido Castelli, senatore di Fratelli d’Italia e Commissario straordinario Ricostruzione sisma 2016, nel corso del Cnpr forum “Ricostruzione: istituzioni e professionisti in campo per la rinascita dei territori colpiti dal sisma” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca.


“Siamo intervenuti con ordinanze specifiche che consentissero l’integrazione finanziaria dei quadri economici approvati e nel 2023 c’è stato il cambio di passo con l’incremento del 73% delle liquidazioni fatte rispetto al 2021. Il governo Meloni – ha aggiunto – ha voluto aggiungere il termine ‘riparazione’ a quello ‘ricostruzione’ per rilanciare economicamente il ‘cratere’ di 8mila km quadrati che ha subito ben quattro terremoti in cinque mesi. Abbiamo dato il via al finanziamento di centinaia di progetti d’impresa grazie al Fondo complementare NextAppennino di oltre 1 mld e 780 milioni di euro. Commercialisti ed esperti contabili stanno contribuendo alla gestione di questi sistemi macchinosi sostenendo le imprese e le famiglie in particolare nell’abbinamento tra il contributo sisma e bonus edilizi. Ricostruire non avrebbe senso in assenza di una strategia di rilancio che ha bisogno del supporto dei professionisti”. Sui ritardi, nel corso dell’incontro, si è espressa anche Irene Manzi, deputata del Partito democratico e componente della Commissione Cultura a Montecitorio. “La ricostruzione del territorio interessato dai tragici eventi sismici del 2016 e del 2017 deve rappresentare un momento di grande ripensamento dello sviluppo di quella vasta area interna del Centro Italia che affrontava situazioni di difficoltà economica e logistica già prima dei terremoti – ha detto – Un lavoro di collaborazione che deve coinvolgere il mondo professionale e quello produttivo con i quali è fondamentale avere un confronto. Ci sono stati eventi, come il conflitto tra Ucraina e Russia che dal 2022 coinvolge una parte dell’Europa, che hanno inciso sia sulle tempistiche di attuazione dei lavori che dovevano essere avviati, sia sui costi dei materiali che sono aumentati. Ci sono state delle misure significative che l’allora commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha adottato rispetto al Covid, con specifici provvedimenti sia di semplificazione sia di ristoro e sostegno per i cantieri e i settori direttamente coinvolti. Ricordo anche un’ordinanza per la revisione del prezzario unico all’interno del cratere proprio per venire incontro a quelli che erano gli aumenti dei costi dei materiali che rischiavano di disallineare il prezzo originariamente preventivato”.


Per Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, “ogni questione che riguardi gli assetti geopolitici ha un’influenza diretta sulla nostra economia e quindi anche sulla ricostruzione in un territorio particolarmente complesso come quello del centro Italia”. “Sicuramente la guerra in Ucraina ha prodotto un innalzamento dei prezzi delle materie prime che ha avuto il suo impatto negativo determinante sulla ricostruzione post terremoto – ha argomentato Nevi – Ne è seguito un rallentamento dei lavori e sono stati necessari degli aggiustamenti. Il sisma ha significato anche un momentaneo spopolamento di quelle zone che stiamo cercando di contrastare in tutti i modi. Da quel dramma è possibile far nascere un’opportunità di sviluppo per tante imprese ma anche per tanti professionisti che con il loro lavoro contribuiscono a mandare avanti la ricostruzione. Noi abbiamo un apparato legislativo-normativo molto impattante anche sull’andamento dei lavori pubblici; abbiamo varato il nuovo codice degli appalti nel tentativo di semplificare, razionalizzare e snellire le procedure che portano all’inizio di un cantiere. Non sempre ci si riesce, ma laddove c’è l’esigenza di andare veloci come nel caso della ricostruzione abbiamo il dovere di provarci”. Critico Roberto Cataldi, del M5s e segretario della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama: “La pandemia può aver bloccato i lavori per un paio d’anni ma noi stiamo parlando di un sisma che si è verificato nel 2016 e un altro paio di eventi sismici nel 2017. Quindi le ragioni dei ritardi sono altre. Per esempio non sono stati ancora sufficientemente adeguati i costi parametrici, quindi esistono delle quote di accollo per i proprietari che non sempre sono in grado di sostenere queste spose. Spesso la popolazione è composta da anziani che hanno una pensione che a malapena gli consente di ‘sbarcare il lunario’ quindi non possono permettersi di coprire i costi che non sono compresi nel contributo che dà lo Stato. Fino ad oggi si era cercato di rimediare e ridurre un po’ questa quota di accollo perché era possibile abbinare le due misure del sisma bonus e super bonus. Purtroppo per ragioni politiche il super bonus è stato colpito creando un problema anche per le aree sismiche. Poi il governo ha fatto un passo indietro, fissando una data, il 2025, assolutamente inadeguata. Serve certezza normativa, senza cambiare le regole di continuo. Ci vuole maggiore impegno da parte del governo anche nel rendere le cose più semplici”.


Nel corso dei lavori, moderati da Annamaria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara. “E’ del tutto evidente che la ricostruzione post-sisma del Centro Italia ha subito diverse battute d’arresto in seguito alla pandemia del Covid, prima, e gli eventi geopolitici più recenti – ha detto Chiappuella – Questi fattori hanno rallentato non poco i lavori, in un quadro come quello italiano che normalmente già sconta diversi ritardi legati alla burocrazia. La ricostruzione deve tuttavia rappresentare un volano per la crescita e lo sviluppo dell’intera area colpita dai terremoti del 2016 e 2017. Noi professionisti siamo pronti a fare la nostra parte per contribuire a questa ripresa”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Spesso vengono messi in evidenza i ritardi della ricostruzione che segue un evento sismico che si è verificato nel 2016 – ha sottolineato – Non c’è da stupirsi se pensiamo che è ancora incompleta la ricostruzione del Belice che, risale a 56 anni fa, per la quale stiamo ancora pagando una percentuale sulle accise della benzina come forma di contributo. Nel nostro Paese la reazione a eventi di questo genere è sempre stata lenta. Solo quando questi accadimenti sono intervenuti in aree dove gli enti territoriali hanno forte autonomia, come in Friuli, la ricostruzione è andata meglio. Speriamo che stavolta i tempi siano più contenuti e che questo Commissariato riesca a incidere molto di più che negli anni passati. L’Italia è il Paese dei commissariati straordinari, a prescindere da eventi eccezionali e inattesi. Ne sono oltre 200, a testimonianza che norme, procedure, regolamenti e apparati burocratici non sono in grado di dare risposte in tempi giusti e serve sempre un commissario straordinario che acceleri le procedure. Tuttavia, gli eventi drammatici portano sempre anche processi di crescita sui territori che li subiscono, ed è del tutto naturale che i professionisti diano un apporto importante a questi processi”.

Agroalimentare, entra in vigore oggi nuovo regolamento Ue su Ig

Agroalimentare, entra in vigore oggi nuovo regolamento Ue su IgRoma, 13 mag. (askanews) – Entra in vigore oggi, 13 maggio, il nuovo Regolamento Europeo sulle Indicazioni Geografiche, il cui testo è stato pubblicato il 23 aprile scorso nella Gazzetta Ufficiale Europea. Le Indicazioni Geografiche oggi rappresentano un paniere di oltre 3.400 prodotti per un valore complessivo nell’Unione Europea superiore agli 80 miliardi di euro. In Italia, la Dop economy vale oltre 20 miliardi di euro, grazie al lavoro di 200.000 operatori coordinati da 296 Consorzi di tutela che operano nel 100% delle province del Paese.


Il nuovo Regolamento prevede innanzitutto un rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela, che restano in mano solo ai produttori e agli operatori lungo la filiera produttiva con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del “turismo a Indicazione Geografica”. Ancora, punto qualificante del nuovo Regolamento europeo sono norme più stringenti sulla protezione delle Denominazioni. In particolare, viene rafforzata la protezione on-line e nel sistema dei domini: diventa ex-officio tramite un sistema di geo-blocking che obbliga gli Stati membri a bloccare l’accesso a tutti i contenuti evocativi di una Indicazione Geografica, anche grazie a un alert system sviluppato da EUIPO.


Saranno protette anche le IG utilizzate come ingredienti: il Regolamento rende obbligatorio per i trasformatori l’indicazione in etichetta della percentuale di prodotto IG all’interno del prodotto trasformato e vieta l’utilizzo di altri prodotti comparabili alla IG; quando esistono Consorzi riconosciuti, i trasformatori sono obbligati ad informarli per iscritto dell’utilizzo della IG, e devono attendere un avviso di ricevimento che può includere indicazioni sul corretto utilizzo dell’Indicazione Geografica; gli Stati membri hanno la possibilità di rafforzare questo sistema, predisponendo una procedura autorizzativa a livello nazionale, come già avviene in Italia. Infine, viene rafforzata anche la protezione internazionale: è possibile per i Consorzi riconosciuti, la cui IG abbia un mercato internazionale, essere registrati automaticamente all’atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona, che prevede una protezione rapida e indefinita in tutti i Paesi firmatari, anche extra- UE; sono state inoltre eliminate le falle del sistema che consentivano di sfruttare indebitamente la reputazione delle IG tramite norme tecniche nazionali (aceto balsamico sloveno e cipriota) o strumenti unionali quali le menzioni tradizionali (Prosek made in Croazia) chiarendo che queste non possono corrispondere o evocare IG riconosciute.


Sul fronte delle semplificazioni, vengono definiti tempi certi per l’esame delle richieste di registrazione e di modifica dei disciplinari da parte della Commissione, riducendoli a 6 mesi, estendibili di ulteriori 5 solo nel caso in cui la richiesta sia incompleta e debbano essere presentate ulteriori informazioni; devono inoltre passare dall’approvazione della Commissione solo gli emendamenti che implicano restrizioni alla concorrenza nel mercato unico, mentre tutte le altre modifiche sono gestite esclusivamente a livello nazionale evitando il doppio passaggio che rallenta ogni procedura di modifica. Sono quindi ridotti i dossier che devono essere analizzati a livello europeo e perciò non si rende necessario un maggiore coinvolgimento nella fase di scrutinio delle modifiche dei disciplinari dell’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (EUIPO), che tuttavia può dare un supporto consultivo su questioni amministrative e contribuire alla tutela e alla promozione delle IG con lo sviluppo di un registro europeo on-line delle Indicazioni Geografiche.

Emirates chiude anno con utile record per oltre 5 mld di dollari

Emirates chiude anno con utile record per oltre 5 mld di dollariRoma, 13 mag. (askanews) – Il gruppo Emirates chiude l’esercizio 2023/2024 facendo registrare la migliore performance finanziaria di sempre con un utile record di 5,1 miliardi di dollari (18,7 miliardi di Dirham), in crescita del 71% rispetto all’anno precedente, un fatturato record e un livello record di liquidità.


Il fatturato del gruppo è aumentato del 15%, raggiungendo un nuovo massimo di 37,4 miliardi di dollari (137,3 miliardi di Dirham), grazie alla forte domanda dei clienti in tutte le sue attività. Emirates chiude l’anno con il saldo di cassa più alto di sempre, pari a 12,8 miliardi di dollari (47,1 miliardi di Dirham). Il Gruppo dichiara un dividendo di 1,1 miliardi di dollari (4 miliardi di Dirham) all’azionista di controllo Investment Corporation of Dubai. La compagnia aerea ha registrato un nuovo profitto record di 4,7 miliardi di dollari (17,2 miliardi di Dirham), con un aumento del 63% rispetto ai 2,9 miliardi di dollari (10,6 miliardi di Dirham) dello scorso anno.


I ricavi sono aumentati del 13% a 33 miliardi di dollari (121,2 miliardi di Dirham), grazie all’aumento della capacità della compagnia aerea e al continuo rafforzamento della rete globale e delle partnership. La capacità della compagnia è aumentata del 20% a 57,7 miliardi di ATKM, colmando il divario rispetto ai livelli pre-pandemia.

”Tommy Summer Tour 2024″, la tournée estiva di Tommaso Paradiso

”Tommy Summer Tour 2024″, la tournée estiva di Tommaso ParadisoRoma, 13 mag. (askanews) – Tommaso Paradiso è pronto a tornare a esibirsi live con “Tommy Summer Tour 2024”, la travolgente tournée estiva prodotta e organizzata da Vivo Concerti che lo vedrà protagonista dell’estate.


Il tour farà tappa in tutta Italia a partire da Ferrara (30 giugno 2024 @ FERRARA SUMMER FESTIVAL), per poi proseguire a Roma (4 luglio 2024 @ ROCK IN ROMA), Pistoia (7 luglio 2024 @ PISTOIA BLUES), Servigliano (FM) (13 luglio 2024 @ NOSOUND FEST), Catania (19 luglio 2024 @ VILLA BELLINI), Palermo (20 luglio 2024 @ CANTIERI CULTURALI DELLA ZISA), Olbia (15 agosto 2024 @ RED VALLEY FESTIVAL) Paestum (21 agosto 2024 @ OVERSOUND MUSIC FESTIVAL), Molfetta (22 agosto 2024 @ BANCHINA SAN DOMENICO) e chiudersi a Diamante (CS) (24 agosto 2024 @ Teatro dei Ruderi di Cirella). I biglietti per le nuove date sono disponibili online su www.vivoconcerti.com.

Comm. Ue: ok acquisizione rumena East Grain da ceca Agrofert

Comm. Ue: ok acquisizione rumena East Grain da ceca AgrofertRoma, 13 mag. (askanews) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo della società rumena East Grain da parte della società ceca Agrofert. L’operazione, si spiega in una nota, riguarda principalmente il commercio di cereali, semi oleosi, mangimi e fertilizzanti minerali.


La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione.

Play 2024, dal 17 maggio a Modena: “Giocare è una cosa seria”

Play 2024, dal 17 maggio a Modena: “Giocare è una cosa seria”Milano, 11 mag. (askanews) – Dal 17 al 19 maggio a Modena torna il Festival del Gioco, per tutti. E’ la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi ‘analogici” – da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte, per gli appassionati come per famiglie – il segmento che cresce maggiormente nel mercato dei giocattoli, con un incremento previsto del 13% da qui al 2026.


Play – Festival del Gioco coniuga il gioco con la riflessione culturale e ospita enti prestigiosi che hanno scelto il medium ludico per divulgare conoscenza, nel 50esimo anniversario della nascita dei giochi di ruolo: dall’Istituto Nazionale di Astrofisica a quello di Fisica Nucleare, dall’Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale fino al CICAP e alla Scuola IMT Alti Studi Lucca, oltre a cinque atenei italiani in cui il gioco è oggetto di studio (Università di Modena e Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Genova, Torino). Il festival è una grande ludoteca che si sviluppa su 28mila metri quadrati con oltre 200 espositori e altrettante novità editoriali, 2.500 tavoli di giochi da provare gratuitamente e più di 700 eventi in programma con grandi ospiti come David ‘Zeb’ Cook, uno dei più grandi creatori di giochi di ruolo, proprio nel 50esimo compleanno di Dungeons & Dragons. L’appuntamento con Play è dal 17 al 19 maggio a ModenaFiere, obiettivo: far conoscere a tutti la potenza educativa del gioco. Stimolo intellettuale e creativo o puro divertimento. Fuga in mondi lontani o trasformazione fantasiosa di esperienze quotidiane. Soprattutto occasione di incontro e socialità. In un mondo pieno di schermi pare sempre più forte il bisogno di svagarsi senza per forza fissare un monitor, e i giochi analogici aiutano a cambiare prospettiva: i giochi da tavolo hanno conosciuto un rilancio di fama e diffusione, e il settore dei board game non è mai stato vivace quanto oggi.


I numeri sorprendono: secondo una ricerca di Polaris Market Research, nel 2024 il comparto vale oltre 18 miliardi di dollari e nel 2032 il giro d’affari supererà i 42 miliardi di dollari. Il Global Board Games Market Report valuta per il settore un tasso di crescita pari al + 13 per cento da qui al 2026 (contro il + 11 per cento dei videogiochi). Anche nel nostro paese il trend è ugualmente positivo, con un mercato che ogni anno sforna ben 800 nuovi titoli, conferma di grande vivacità di un settore al quale la Modena da oltre un decennio dedica l’intero quartiere fieristico, Play – Festival del Gioco (www.play-modena.it), che torna dal 17 al 19 maggio a ModenaFiere: circa 28mila metri quadrati di area coperta in cinque diversi padiglioni, più di 200 espositori, sessanta associazioni coinvolte, una cinquantina di ospiti tra cui star internazionali del gioco da tavolo, 2.500 tavoli pronti per giocare, 7.000 sedie, migliaia di titoli tra grandi classici, ultime novità e anteprime mondiali, incontri e convegni sul ruolo fondamentale del gioco nella nostra vita.


‘Ruolo, narrazione ed esperienza’ sono le parole chiave di questa 15esima edizione che cade nel 50° anniversario della nascita del Gioco Di Ruolo. Il 1974, anno in cui sono state pubblicate per la prima volta le regole di Dungeons & Dragons, segna infatti questo anniversario. In questa occasione il Festival propone una riflessione sul gioco inteso sia come Ruolo che si vive giocando sia come ruolo che il gioco ha nella nostra società, Narrazione del gioco e col gioco ed Esperienza intesa come esperienza vissuta giocando e come insegnamento. L’evento sarà un’occasione unica per festeggiare tutti i giochi di ruolo, cui sarà dedicato l’intero padiglione B, con iniziative speciali come la mostra ‘D&D: 50 anni di avventure e arte’. In questo contesto si inserisce l’ospite d’onore: David ‘Zeb’ Cook, uno dei più grandi artefici di GDR fin dagli anni ’80 nonché il leggendario autore della prima ‘Blue box’ di Dungeon & Dragons. Organizzato da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo e il supporto di Club TreEmme, La Tana dei Goblin e altre decine di associazioni ludiche italiane, con la media partnership di Rai4 e IoGioco, Play si svolge nel quartiere fieristico della città emiliana: una full immersion con decine di opportunità per divertirsi e stare insieme, scoprire nuove proposte e conoscere quanto il gioco costituisca, prima di tutto, un momento di socialità ed espressione creativa, utile anche per comprendere meglio il mondo che ci circonda, a partire dalla scienza e dalla storia.


Oltre ai gamers, Play ospita chi i giochi li inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più vari. A conferma del ruolo fondamentale del gioco nei processi di apprendimento e studio, quest’anno Play ospita un’intera area giochi scientifici: qui alcuni dei più importanti Centri di Ricerca e Università italiani sono presenti con le loro proposte in un’area dedicata per mostrare come sempre di più il gioco risulta essere uno strumento efficace per fare ricerca e didattica: l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l’OGS di Trieste (ovvero l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), il Game Science Research Center, CeRG UniGe, Gix UniFi, Associazione Italiana di Public History, CICAP. Presenti anche cinque atenei italiani in cui il gioco è oggetto di studio: l’Università di Modena e Reggio Emilia, di Bologna, di Firenze, di Genova e quella di Torino. Tutte queste realtà propongono al pubblico di Play i giochi sviluppati nel proprio alveo, incontri con scienziati e ricercatori e laboratori: giochi scientifici, giochi storici, giochi per il cambiamento sociale e tanto altro ancora. In questo padiglione ‘scientifico’, inoltre, l’Azienda USL di Modena propone un’area dedicata ai temi dell’accoglienza, dell’accessibilità e del gioco sano: un punto di partenza per chiunque, di ogni età, per avvicinarsi al mondo del gioco, in un clima accogliente e attento a bisogni e al benessere di ogni persona. Ma come si spiega questo boom dei giochi da tavolo? ‘In tempi in cui tutto si fa online i board game offrono uno stimolo in più a incontrarsi di persona, ad aggregarsi; ma soprattutto stimolano la creatività e riducono stress e impulsività poiché, prima di ogni mossa, è richiesta un’attenta riflessione sulle proprie azioni – spiega Andrea Ligabue, ludologo, game designer e direttore artistico di Play, che sottolinea anche come il gioco da tavolo alleni la competizione buona e, in alcuni casi anche lo spirito di squadra – Ne beneficia lo sviluppo cognitivo e migliorano le competenze sociali e relazionali visto che, ad essere letteralmente chiamate in gioco sono skills come memoria, problem-solving, senso critico, ma anche la capacità di dialogo, di ascolto e di comprensione. I giochi da tavolo, nello specifico, insegnano a rispettare i tempi degli altri, a comprendere e seguire le regole, a collaborare e anche, se si perde, a fallire’. Semplici, veloci, inclusivi: le carte vincenti dei giochi analogici, tra classici e novità Una serie di analisi di base del target dei board games evidenzia che la maggioranza degli acquirenti oggi sono di età compresa tra 25 e 39 anni, quindi la generazione dei Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996. Accanto ai classici intramontabili come Risiko (Spin Master), Monopoly e Taboo (di Hasbro), si affiancano i più recenti party game, che sono i preferiti dal target dei giovani giocatori, come What Do You Meme? (Yas Game!) Exploding Kittens (Asmodee) e Nome in codice (Cranio Creations). Tra i passatempi più innovativi degli ultimi anni ci sono sicuramente anche le Escape room in gioco come Unlock! (Asmodee), Exit (Giochi Uniti) o Deckscape (DV Giochi). Ciò che distingue questi giochi più recenti da quelli della generazione dei boomer sono la velocità (le partite hanno una durata limitata, massimo 30 minuti), la semplicità (le regole sono facili e di immediata comprensione) e l’inclusività (tutti i giocatori proseguono fino alla fine della partita). Proliferano poi i giochi di ruolo, anche quelli dal vivo: il più iconico rimane Dungeons & Dragons, che ha debuttato 50 anni fa, esattamente nel 1974, ma ha conosciuto un’impennata di vendite durante la pandemia. Tra gli evergreen vanno citati poi i giochi di miniature come Warhammer (prodotto dalla britannica Game Workshop) – e naturalmente i giochi di carte, il cui capostipite è Magic, il primo gioco di carte collezionabili del mondo. Play – Festival del Gioco è una manifestazione organizzata da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo, con il supporto di Club Tre Emme e La Tana dei Goblin. Il festival gode del patrocinio del Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Genova, Azienda USL di Modena. E’ sponsorizzato da BPER Banca e Conad. Media partner: Rai 4, IoGioco

UN Global Compact Network Italia: percorso di formazione dedicato a Pmi

UN Global Compact Network Italia: percorso di formazione dedicato a PmiRoma, 13 mag. (askanews) – Le piccole e medie imprese italiane sono ancora indietro in tema di sostenibilità e circa la metà di loro intraprende azioni di tutela ambientale e responsabilità sociale. Si inserisce in questo contesto ‘La sostenibilità per le piccole e medie imprese: sfide, strumenti e opportunità’, il percorso che il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGCN Italia) promuove a favore delle PMI, per supportarle nel rafforzamento delle competenze di sostenibilità aziendale.


Le PMI italiane sono circa 211mila, rappresentano il 4,78% del tessuto imprenditoriale e sono responsabili da sole del 41% dell’intero fatturato generato nel nostro Paese (dati Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano). Tuttavia, una ricerca ISTAT evidenzia che solo il 46,7% delle imprese di minori dimensioni è impegnato in pratiche sostenibili, mentre le grandi imprese sono mediamente più attive, con il 90,9% di loro che porta avanti azioni di sostenibilità. Anche la ricerca “L’impegno delle aziende italiane per il net-zero” realizzata da Ipsos e da UNGCN Italia conferma che, dal punto di vista ambientale, i livelli di conoscenza e impegno in attività volte a contrastare il cambiamento climatico crescono al crescere delle dimensioni delle imprese. “La recente entrata in vigore nell’Unione europea della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rafforza ulteriormente la necessità di un coinvolgimento ampio delle PMI, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia. La direttiva prevede, a partire dal 2027, un obbligo di rendicontazione in materia di sostenibilità anche per le piccole e medie imprese quotate, per le quali diventerà obbligatoria la raccolta e la condivisione di informazioni sulla sostenibilità”.


“C’è poi un secondo fronte sul quale le PMI saranno comunque chiamate a lavorare – prosegue Bernacchi – ed è quello della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), approvata dal Parlamento europeo il 24 aprile di quest’anno e che, a partire dal 2026, obbligherà le aziende con più di 1000 dipendenti, a prevenire e limitare gli impatti negativi sui diritti umani e l’ambiente derivanti dalle proprie operations e da quelle dei fornitori. Le PMI, quindi, saranno comunque coinvolte indirettamente dalla normativa in quanto parte delle catene di fornitura delle grandi imprese, dovranno rispettare precisi standard in termini di sostenibilità ed essere in grado di rendicontarli”. “L’impegno del settore privato per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 è alto, ma sappiamo che per le aziende di piccole dimensioni è difficile mettere in campo risorse e programmi concreti ed efficaci. Nasce da qui la volontà di affiancare queste realtà con ‘La sostenibilità per le piccole e medie imprese: sfide, strumenti e opportunità’, un’opportunità per le aziende partecipanti che potranno approfondire come la sostenibilità possa essere anche una leva di competitività”, ha concluso Bernacchi.


Il percorso organizzato UNGCN Italia, che rappresenta nel nostro Paese la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo, si articola dal 28 maggio fino a novembre in cinque appuntamenti. Le aziende avranno l’opportunità di confrontarsi sulle tematiche, le sfide attuali e gli aggiornamenti normativi in ambito di responsabilità sociale d’impresa, ricevere strumenti pratici per fissare obiettivi misurabili ed accelerare i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Ucraina,Conte: dopo le elezioni europee ci sarà invio truppe

Ucraina,Conte: dopo le elezioni europee ci sarà invio truppeRoma, 13 mag. (askanews) – “Macron è meno ipocrita di tanti altri leader quando pone il tema dell’invio di truppe: oggi in Ucraina mancano gli uomini che combattono tant’è che lo stesso Zelensky si sta ponendo il problema di un piano straordinario di reclutamento anche dei cittadini ucraini che sono all’estero”. Lo ha detto il leader di M5s, Giuseppe Conte, intervenendo alla Stampa Estera a Roma.


“E’ tutto dannatamente e maledettamente logico, se tu accetti una strategia militare con la logica dell’escalation, devi essere pronto a fare un ulteriore step: siamo partiti dalle armi anticarro, poi abbiamo inviato anche i blindati, i carri armati, poi gli aerei, i missili a corta gittata, a media adesso siamo a lunghissima gittata. E se ti mancano gli uomini che fai? Se hai accettato questa strategia l’unica tua modalità per affrontare questo conflitto è mandare anche gli uomini. Si arriverà a questo ovviamente” dopo “le elezioni europee” perché “non abbiamo altra strategia, non è stata costruita una strategia alternativa”, ha spiegato Conte.