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Autore: Redazione StudioNews

Al via in Cina “Wine to Asia”: 520 aziende da 30 Paesi, 120 italiane

Al via in Cina “Wine to Asia”: 520 aziende da 30 Paesi, 120 italianeMilano, 9 mag. (askanews) – Con 520 aziende da 30 Paesi, di cui 120 Cantine italiane, inaugura oggi a Shenzen in Cina, “Wine to Asia”, la seconda edizione del Salone internazionale del vino e degli spirits organizzato da Veronafiere-Vinitaly. In calendario fino all’11 maggio al centro espositivo Futian, “Wine to Asia” si posiziona tra le più importanti rassegne di promozione del vino nella Greater Bay Area, il grande hub ad alto tasso di espansione che comprende Hong Kong, Macao e nove città della provincia di Guangdong, tra cui Shenzhen.


Nove le hall espositive in rappresentanza di altrettanti Paesi produttori (Italia, Cina, Serbia, Slovenia, Argentina, Georgia, Uruguay, Messico e Sudafrica), con la delegazione tricolore che si conferma come la più numerosa in una manifestazione di settore in Asia. Infatti, sono 50 le imprese del “padiglione Italia” firmato da Ice Agenzia, mentre le ulteriori 70, tra cui il Consorzio di tutela Franciacorta, sono negli altri spazi della rassegna. A “Wine to Asia”, che attende di bissare gli oltre 15mila buyer provenienti dall’area del Far East, sono presenti anche i quattro principali importatori di vino italiano (Globally, Zefiro, Sarment e Interprocom) e De Longhi con un nuovo format dedicato all’home design. Per quanto riguarda i contenuti, la tre giorni al Convention center offre un cartellone di circa 40 eventi tra seminari, tasting, pop up talk e un programma di masterclass guidate, alternativamente o in combo, dal trio di MW composto da Andrea Lonardi, Cassidy Dart e Julien Boulard, dall’unico Master Sommelier in Cina, Lu Yang, e dal wine educator JC Viens. “L’adesione delle nostre aziende alla campagna di incoming dall’Italia realizzata dai delegati di Veronafiere e Ice Agenzia dimostra il costante interesse verso quest’area geoeconomica, da considerare ancora come un mercato potenziale. Per questo il presidio risulta oggi ancora più fondamentale alla luce di alcuni segnali di cambiamento, a partire dai risultati delle importazioni di vino italiano nel primo trimestre di quest’anno che tornano in terreno positivo sul fronte del valore con un +4%” ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, aggiungendo che “inoltre, crescita del prezzo medio e una maggiore ricerca di prodotti qualitativamente alti e di forte espressività territoriale, specie nel fuoricasa, sono le sentinelle di una possibile inversione di tendenza da cogliere”.


Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, la Greater Bay Area (Gba) è un’area decisiva per l’import enologico: nel 2023, oltre il 40% degli ordini di vino italiano diretto in Cina e nelle due ex colonie hanno trovato sbocco qui, quota che sale al 64% se si considera l’import cinese complessivo di vino. La sola provincia di Guangdong (circa 80 milioni di abitanti) registra il 25% delle importazioni totali di vino tricolore in Cina. In merito al mercato cinese, Euromonitor stima un incremento al 2027 delle vendite di vini fermi del 3,7%, con crescite sopra media per i rosati e per i rossi, che rappresentano il 76% dei consumi cinesi. Ma la vera scommessa potrebbe rivelarsi, anche nel Dragone, la tipologia spumanti, con un incremento in valore stimato da Euromonitor nel medio periodo del 57%. Un trend positivo che, rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, potrebbe essere già iniziato: nel primo trimestre 2024 l’import di sparkling italiano è cresciuto in valore del 32%, con un’incidenza sul totale delle vendite tricolori in Cina salita all’11%.

Auto, Aniasa: noleggio avanza, ma pesano fisco e attesa incentivi

Auto, Aniasa: noleggio avanza, ma pesano fisco e attesa incentiviMilano, 9 mag. (askanews) – Prosegue la crescita del settore del noleggio veicoli che nel 2023 ha rappresentato il 30% delle immatricolazioni nazionali superando quota 526mila unità fra auto e furgoni (+107mila), per un valore complessivo di 15 miliardi di euro. In aumento anche la quota di veicoli green: il 33% delle nuove elettriche (bev) ed il 53% delle ibride plug-in (phev) immatricolate in Italia sono a noleggio. La flotta di auto e veicoli commerciali leggeri invece ha raggiunto 1,3 milioni di unità. A condizionare il primo trimestre del 2024 invece è l’attesa per gli incentivi che ha portato a un calo delle immatricolazioni del 15%. E’ quanto emerge dalla 23esimo Rapporto di Aniasa. Secondo l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta i settori dei servizi di mobilità, per una vera transizione è necessario di allineare la fiscalità dell’auto a quella degli altri Paesi europei.


Nel noleggio a breve nel 2023 sono aumentati il fatturato a 1,5 miliardi di euro e i noleggi a 4,3 milioni (+18%), per un totale di 36 milioni di giornate (+14%). Nonostante il recupero rispetto al 2019 manca ancora all’appello quasi 1 cliente su 5. In crescita le immatricolazioni (+8%) e la flotta a quota 137mila unità (+12%). Il noleggio a lungo termine ha registrato 10,6 miliardi di euro di fatturato (incluso l’usato), con 1,2 milioni di veicoli in flotta (+8%) e una crescita record delle immatricolazioni del 23,6% a 438mila auto e furgoni, 82mila dei quali ibridi (full o plug-in) o elettrici. Resta in difficoltà lo sharing che ha registrato circa 5 milioni di noleggi in calo del -10% rispetto al 2022 e quasi la metà dei circa 10 milioni del pre-pandemia. Stabile la flotta a 3.500 vetture, l’80% a Roma e Milano, in calo gli operatori di settore penalizzato dall’Iva al 22%. Nel primo trimestre 2024, la quota di mercato del noleggio è salita al 31%, nonostante il calo delle immatricolazioni del 15% a 95.200 unità con un fatturato di 1,9 miliardi (+14,6%). Il noleggio a breve termine, in vista dell’elevata domanda estiva ha registrato un aumento del fatturato (+7%), numero di noleggi (+5%) e flotta (+3,5%) e un boom di immatricolazioni quasi raddoppiate (+92%). Molto bene anche il lungo termine che ha visto crescere il giro d’affari (+14%) e la flotta (+8%).


“Nel nostro Paese sta proseguendo la graduale transizione della mobilità verso formule basate sull’uso”, ha dichiarato il presidente Aniasa, Alberto Viano. “Auspichiamo che quanto prima siano operativi i nuovi incentivi che vedono anche il noleggio tra i beneficiari al 100% e un potenziale interessante esperimento di noleggio a lungo termine sociale”.  Per accelerare la diffusione del noleggio e il rinnovo del parco circolante “va colta l’opportunità offerta dalla Legge sulla Delega Fiscale e dalla prossima Legge di Bilancio per riequilibrare la fiscalità sull’auto aziendale: in Italia su un’auto di costo pari a 30mila euro le aziende possono “scaricare” 3.615 euro, contro i 25mila della Germania, i 23mila della Spagna e i 18mila di Francia e Regno Unito. Secondo nostre stime, un graduale riequilibrio, almeno sulle nuove vetture elettriche, porterebbe a una significativa diffusione di queste nel parco nazionale (circa 500mila nuove vetture alla spina in 3 anni), oltretutto con un ritorno sull’investimento per l’Erario del 50%. Senza contare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni e di sicurezza”, ha concluso Viano.

Piemonte, Pentenero si dimette da assessore del Comune di Torino

Piemonte, Pentenero si dimette da assessore del Comune di TorinoMilano, 9 mag. (askanews) – La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, lascerà l’incarico di assessore al lavoro, attività produttive, polizia municipale e politiche per la sicurezza del Comune di Torino, per dedicarsi alla campagna elettorale delle regionali di giugno. Lo ha scritto in una nota nella quale riferisce di avere incontrato stamani il sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo. “Domani, in concomitanza con la presentazione ufficiale della mia candidatura alla presidenza della Regione Piemonte, rassegnerò le mie dimissioni a Stefano Lo Russo per dedicarmi alla sfida per la guida della Regione. E insieme definiremo le modalità dei passaggi di consegne” ha aggiunto.

Putin evoca lo “scontro globale” ma promette: ‘cercheremo di evitarlo’

Putin evoca lo “scontro globale” ma promette: ‘cercheremo di evitarlo’Milano, 9 mag. (askanews) – Tra minacce e propaganda, la Russia ha organizzato anche quest’anno la sua parata militare del Giorno della Vittoria mentre la guerra in Ucraina continua e i toni della dialettica del confronto con l’Occidente si fanno sempre più minacciosi. “La Russia farà di tutto per impedire uno scontro globale, ma non permetteremo a nessuno di minacciarci”, ha detto in modo molto diretto il presidente russo Vladimir Putin dal suo podio nella Piazza rossa, con le spalle rivolte al muro del Cremlino. E nelle sue parole si è sentita l’eco delle feroci polemiche degli ultimi giorni generate dall’intervista del capo di stato francese Emmanual Macron su un’eventuale partecipazione sul campo di Paesi occidentali nel confronto Mosca-Kiev. “Le nostre forze strategiche sono sempre in allerta”, ha aggiunto Putin, nel suo messaggio che ha mischiato la classica retorica del ricordo degli eroi della II guerra mondiale, con quella più nuova, che pone allo stesso livello chi è stato ora mandato a combattere da Mosca in Ucraina.


Putin, comandante in capo delle forze armate russe, ha passato in rassegna personale (oltre 9 mila uomini e donne) e mezzi (70) per la 21esima volta, in quello che è il suo 25esimo anno al potere, all’inizio di un quinto mandato presidenziale che durerà 6 anni. Ma ha dovuto ammettere che il Paese sta attraversando un “periodo difficile” e la parata a ranghi ridotti ha potuto mostrare un solo carro armato oltre ad altri mezzi blindati e lanciamissili. Numerosi attaggiamenti del leader russo sono un chiaro ammiccamento alla sensibilità popolare, nell’odierno bagno di folla. Non ultimo il continuo parlottare con il veterano Yevgeny Kuropatkov, seduto accanto a lui, che ha combattuto a Stalingrado e vicino a Leningrado durante il secondo conflitto mondiale. E che rappresenta meglio di altri un elemento unificatore del sentire comune russo e un richiamo alla immensa sofferenza e al sacrificio.


IL FREDDO E LA GUERRA L’evento annuale del 9 maggio commemora la vittoria sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale. La tv di stato ha trasmesso ogni momento della sfilata, sotto una neve ormai poco usuale in questo periodo dell’anno, persino per Mosca. I militari non a caso indossavano la divisa invernale. Ma la parata è sempre un’opportunità non solo per lo sfarzo e l’orgoglio, ma anche per la propaganda, con il Cremlino sempre più desideroso di tracciare paralleli tra la vittoria dell’Armata Rossa nel 1945 e l’attuale conflitto in Ucraina, che è ormai giunto al suo terzo anno. A fronte di risultati assai scarsi. Nelle ultime settimane, Kiev è stata costretta a ritirarsi in alcune aree, aprendo la strada alle forze russe per avanzare nelle aree intorno ad Avdiivka, una città conquistata a febbraio con un trionfo significativo per la Russia. In vista del Giorno della Vittoria, gli ufficiali militari ucraini hanno affermato che le forze russe miravano a conquistare la città strategica di Chasiv Yar entro il 9 maggio, ma non è ancora caduta nonostante la presa d’assedio.


PAESI OSTILI NON INVITATI Il Ministero degli Esteri russo ha affermato che i “paesi ostili” non sono stati invitati alla parata. Sulla lista degli invitati figuravano il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, i leader di Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Guinea Bissau e Cuba, oltre ai funzionari di altri paesi alleati. L’ufficio stampa del Cremlino ha fatto sapere in precedenza che Putin terrà colloqui separati con i leader di Cuba, Laos e Guinea-Bissau dopo la parata. “Respingiamo le pretese di esclusività di qualsiasi stato o alleanza. Sappiamo a cosa porta l’esorbitanza di tali ambizioni. La Russia farà di tutto per prevenire un conflitto globale, ma allo stesso tempo non permetteremo a nessuno di minacciarci. Le nostre forze strategiche sono sempre pronte al combattimento”, ha affermato Putin, a poche settimane dall’approvazione, ad aprile, del tanto atteso pacchetto di aiuti statunitensi da 61 miliardi di dollari all’Ucraina.


Le relazioni della Russia con l’Occidente si stavano deteriorando in realtà ben prima dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, ma da allora le fratture si sono approfondite. A seguito della guerra, le sanzioni internazionali contro la Russia si sono moltiplicate e sono emerse alleanze globali più radicate e divise, che contrappongono i paesi della Nato alla Russia e ai suoi alleati, come la Corea del Nord, l’Iran e la Cina. (di Cristina Giuliano)

Putin evoca “scontro globale” ma promette: ‘cercheremo di evitarlo’

Putin evoca “scontro globale” ma promette: ‘cercheremo di evitarlo’Milano, 9 mag. (askanews) – Tra minacce e propaganda, la Russia ha organizzato anche quest’anno la sua parata militare del Giorno della Vittoria mentre la guerra in Ucraina continua e i toni della dialettica del confronto con l’Occidente si fanno sempre più minacciosi. “La Russia farà di tutto per impedire uno scontro globale, ma non permetteremo a nessuno di minacciarci”, ha detto in modo molto diretto il presidente russo Vladimir Putin dal suo podio nella Piazza rossa, con le spalle rivolte al muro del Cremlino. E nelle sue parole si è sentita l’eco delle feroci polemiche degli ultimi giorni generate dall’intervista del capo di stato francese Emmanual Macron su un’eventuale partecipazione sul campo di Paesi occidentali nel confronto Mosca-Kiev. “Le nostre forze strategiche sono sempre in allerta”, ha aggiunto Putin, nel suo messaggio che ha mischiato la classica retorica del ricordo degli eroi della II guerra mondiale, con quella più nuova, che pone allo stesso livello chi è stato ora mandato a combattere da Mosca in Ucraina.


Putin, comandante in capo delle forze armate russe, ha passato in rassegna personale (oltre 9 mila uomini e donne) e mezzi (70) per la 21esima volta, in quello che è il suo 25esimo anno al potere, all’inizio di un quinto mandato presidenziale che durerà 6 anni. Ma ha dovuto ammettere che il Paese sta attraversando un “periodo difficile” e la parata a ranghi ridotti ha potuto mostrare un solo carro armato oltre ad altri mezzi blindati e lanciamissili. Numerosi attaggiamenti del leader russo sono un chiaro ammiccamento alla sensibilità popolare, nell’odierno bagno di folla. Non ultimo il continuo parlottare con il veterano Yevgeny Kuropatkov, seduto accanto a lui, che ha combattuto a Stalingrado e vicino a Leningrado durante il secondo conflitto mondiale. E che rappresenta meglio di altri un elemento unificatore del sentire comune russo e un richiamo alla immensa sofferenza e al sacrificio.


IL FREDDO E LA GUERRA L’evento annuale del 9 maggio commemora la vittoria sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale. La tv di stato ha trasmesso ogni momento della sfilata, sotto una neve ormai poco usuale in questo periodo dell’anno, persino per Mosca. I militari non a caso indossavano la divisa invernale.


Ma la parata è sempre un’opportunità non solo per lo sfarzo e l’orgoglio, ma anche per la propaganda, con il Cremlino sempre più desideroso di tracciare paralleli tra la vittoria dell’Armata Rossa nel 1945 e l’attuale conflitto in Ucraina, che è ormai giunto al suo terzo anno. A fronte di risultati assai scarsi. Nelle ultime settimane, Kiev è stata costretta a ritirarsi in alcune aree, aprendo la strada alle forze russe per avanzare nelle aree intorno ad Avdiivka, una città conquistata a febbraio con un trionfo significativo per la Russia. In vista del Giorno della Vittoria, gli ufficiali militari ucraini hanno affermato che le forze russe miravano a conquistare la città strategica di Chasiv Yar entro il 9 maggio, ma non è ancora caduta nonostante la presa d’assedio.


PAESI OSTILI NON INVITATI Il Ministero degli Esteri russo ha affermato che i “paesi ostili” non sono stati invitati alla parata. Sulla lista degli invitati figuravano il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, i leader di Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Guinea Bissau e Cuba, oltre ai funzionari di altri paesi alleati. L’ufficio stampa del Cremlino ha fatto sapere in precedenza che Putin terrà colloqui separati con i leader di Cuba, Laos e Guinea-Bissau dopo la parata. “Respingiamo le pretese di esclusività di qualsiasi stato o alleanza. Sappiamo a cosa porta l’esorbitanza di tali ambizioni. La Russia farà di tutto per prevenire un conflitto globale, ma allo stesso tempo non permetteremo a nessuno di minacciarci. Le nostre forze strategiche sono sempre pronte al combattimento”, ha affermato Putin, a poche settimane dall’approvazione, ad aprile, del tanto atteso pacchetto di aiuti statunitensi da 61 miliardi di dollari all’Ucraina. Le relazioni della Russia con l’Occidente si stavano deteriorando in realtà ben prima dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, ma da allora le fratture si sono approfondite. A seguito della guerra, le sanzioni internazionali contro la Russia si sono moltiplicate e sono emerse alleanze globali più radicate e divise, che contrappongono i paesi della Nato alla Russia e ai suoi alleati, come la Corea del Nord, l’Iran e la Cina. (Di Cristina Giuliano)

Mediterraneo rovente nell’inverno più caldo degli ultimi 40 anni

Mediterraneo rovente nell’inverno più caldo degli ultimi 40 anniRoma, 9 mag. (askanews) – Il Mar Mediterraneo è sempre più caldo. Nell’inverno appena trascorso la temperatura media del golfo di Napoli ha registrato per la prima volta un aumento di circa 1°C rispetto alla media degli ultimi 7 anni, toccando i 15,5°C. Le temperature in crescita sono confermate anche in superficie in quasi tutti i mari italiani e, in particolare, nell’Adriatico, con valori superiori al grado rispetto alla media 2020-2022. Questi dati sono stati rilevati nell’ambito del progetto MedFever – che riunisce Enea, associazione MedSharks, l’azienda Lush, Università Sapienza di Roma, OGS, Guardia Costiera e un gruppo di subacquei volontari – e confermati dal sistema previsionale Enea MITO sulla circolazione marina del Mediterraneo.


Per controllare la temperatura del Tirreno e monitorare l’impatto del cambiamento climatico sull’ecosistema marino e sui processi di dinamica costiera, i ricercatori di MedFever, insieme a un team di subacquei-sentinelle, hanno creato una vera e propria rete di un centinaio di sensori-termometro posizionati fino a 50 metri di profondità, sia a largo che sotto costa, in 15 punti di osservazione nel Tirreno: Isola del Giglio (Toscana), Nettuno (Lazio), Capri, Palinuro e Vico Equense (Campania), Reggio Calabria e Scilla (Calabria); Capo Peloro e Porticello (Sicilia), Capo Figari, Mortoriotto e Santa Teresa di Gallura (Sardegna). A questi punti di osservazione, si sono recentemente aggiunte anche tre stazioni coordinate dai nuclei subacquei della Guardia Costiera, al largo di Portofino (Liguria), lungo la Costiera Amalfitana (Campania) e nel Golfo di Cagliari. “Le osservazioni MedFever sono estremamente importanti poiché ‘guardano’ non solo la superficie del mare ma anche ciò che accade sul fondo delle aree costiere”, sottolinea Eleonora de Sabata, di MedSharks e coordinatrice del progetto. “In questo contesto che potremmo definire emergenziale, – aggiunge – il supporto dei diving center è fondamentale sia per la gestione della rete di misure, senza le quali il progetto non potrebbe proseguire, ma soprattutto per l’osservazione quotidiana dello stato di salute dell’ecosistema marino. Il contributo di ogni individuo, dalla comunità scientifica ai cittadini appassionati di mare, è fondamentale per monitorare e proteggere le nostre preziose risorse acquatiche”.


La rete di sensori di rilevazione della temperatura di MedFever è stata calibrata presso il Centro Ricerche Enea di Santa Teresa (La Spezia). Inoltre, – si legge nella notizia che apre il numero odierno del settimanale ENEAinform@ – Enea ha messo in campo anche il modello di circolazione del Mediterraneo MITO, sviluppato e gestito dal Laboratorio di Modellistica climatica e impatti, in grado di fornire previsioni su temperatura, salinità e velocità delle correnti marine con un dettaglio spaziale fino a poche centinaia di metri. Nello specifico, il trend risulta anche peggiore: negli ultimi quarant’anni le temperature medie dei fondali del Golfo di Napoli sono aumentate di circa 1,5° (da 14 a 15,5° C), se all’aumento di un grado registrato da MedFever si abbina il confronto con i dati storici della Stazione Zoologica Anton Dohrn. Anche in questo caso il dato è confermato da MITO sia per quanto riguarda la superficie che per la rapidità con la quale il calore si trasferisce ai fondali, specialmente nelle aree costiere. Il raffronto con i dati del sistema previsionale Enea, infatti, ha consentito di rilevare che soprattutto nei mesi invernali, a causa dei venti che soffiano sulla superficie marina, si innescano processi di mescolamento verticali che riscaldano tutta la colonna d’acqua sottostante, con conseguente aumento dei rischi per gli ecosistemi. In particolare, il sistema MITO rileva a 100 metri di profondità nel golfo di Napoli anomalie di circa + 0,5 °C, in accordo con i dati dei sensori di MedFever, e punte di circa + 1 °C nel Tirreno, nel canale di Sicilia e nello Ionio centrale.


“Questi dati confermano l’allarme sulle temperature dell’aria e del mare lanciato ieri dal Servizio UE Copernicus, che ha rilevato che, dopo febbraio e marzo 2024, anche aprile è stato globalmente il più caldo mai registrato al mondo”, sottolinea Ernesto Napolitano del Laboratorio Enea di Modellistica climatica. “Sulla stessa scia anche la temperatura superficiale marina media globale che ad aprile è stata di 21,04°C, valore più alto mai registrato per questo mese, di poco sotto i 21,07°C registrati a marzo 2024, la più alta di qualsiasi mese nella storia dei dati, anche superiore a quella di agosto 2023 (20,98°C). Aprile è stato anche il 13esimo mese di seguito in cui la temperatura globale della superficie del mare è stata la più alta mai registrata in quel mese. Questi cambiamenti non sono solo numeri ma segnalano che ci troviamo agli inizi di un processo più ampio e che tali fenomeni accadranno in modo sempre più frequente”, conclude Napolitano.

Aspi: a Valmontone prima stazione autosufficiente con impianti solari

Aspi: a Valmontone prima stazione autosufficiente con impianti solariMilano, 9 mag. (askanews) – Sulla A1 Milano Napoli, a sud di Roma, all’altezza dello svincolo di Valmontone, è in corso di completamento uno dei primi impianti fotovoltaici al mondo montati su barriere fonoassorbenti autostradali, in una configurazione che ottimizza le prestazioni acustiche con la produzione di energia rinnovabile. Lo sottolinea una nota di Autostrade per l’Italia.


L’energia generata dal nuovo impianto sarà in grado di soddisfare il fabbisogno del casello di Valmontone grazie alla produzione di circa 80MWh all’anno, pari al corrispondente consumo di oltre 20 famiglie e a una riduzione di CO2 di circa 600 tonnellate durante la vita utile dell’impianto. Il progetto prevede l’installazione di 2500 metri di barriere in direzione nord e 1500 in direzione sud, per oltre 20.000 mq di superficie e 432 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino da 140Wp, suddivisi in 72 stringhe, per la produzione di energia rinnovabile. I componenti dell’impianto fotovoltaico sono integrati su barriere fonoassorbenti che si sviluppano per circa 300 metri ad un’altezza tra 3 e 9,5 metri dal piano della carreggiata. Tale configurazione permette di consentire il massimo grado di irraggiamento, con un’inclinazione di 33° con esposizione a sud, sempre mantenendo un livello massimo di sicurezza per gli utenti.


Dal punto di vista acustico, il piano rientra nel più ampio programma di rinnovamento delle barriere fonoassorbenti della rete di Aspi. L’obiettivo è estendere questa sperimentazione anche ad altre tratte della rete autostradale.

Rai,opposizioni unite chiedono audizione Bortone-Corsini in Vigilanza

Rai,opposizioni unite chiedono audizione Bortone-Corsini in VigilanzaRoma, 9 mag. (askanews) – “I capigruppo di opposizione Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Mariastella Gelmini (Azione), Angelo Bonelli e Peppe De Cristoforo (Avs) hanno richiesto che la Commissione di Vigilanza Rai si attivi per convocare l’audizione della giornalista Serena Bortone e del direttore dell’approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di ‘fare chiarezza sul caso Scurati’. In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, hanno sottolineato che “durante l’audizione dei vertici Rai di ieri sera è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali”. Le opposizioni esprimono quindi “preoccupazione riguardo alla possibilità che l’amministratore delegato e il direttore generale Rai abbiano fornito informazioni non veritiere alla commissione di vigilanza. Pertanto – aggiungono – chiediamo l’immediata audizione di Bortone e Corsini. Il caso Scurati – concludono – non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l’ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia”.

11 e 12 maggio torna in Monferrato Golosaria 2024

11 e 12 maggio torna in Monferrato Golosaria 2024Roma, 9 mag. (askanews) – E’ in arrivo la 18esima edizione di Golosaria, in programma sabato 11 e domenica 12 maggio, con 33 paesi e location nel Monferrato tra le province di Alessandria e Asti, che partecipano al palinsesto ufficiale. In tutto 15 banchi d’assaggio più 30 produttori di vino e 50 del food nel castello di Casale Monferrato, 26 mostre, 6 merende e 10 pranzi pubblici, 10 convegni e presentazioni libri, 12 passeggiate per circa 102 km.


“Un Territorio, un Vigneto nel cuore dell’Europa” è il titolo di questa rassegna che Paolo Massobrio, patron di Golosaria, insieme a Marco Gatti ha scelto per legare l’evento al riconoscimento di Gran Monferrato e Alto Piemonte a Città europea del vino. Ma sono tante le iniziative, come la celebrazione dei 100 anni dalla scomparsa di Federico Martinotti, inventore del metodo della presa di spuma nei grandi recipienti per gli spumanti. Per questo, sabato mattina nel Castello di Casale Monferrato la prima masterclass sarà quella dedicata al Valdobbiadene Prosecco superiore docg, ospite d’onore della rassegna.


Sempre sabato, l’enologo Donato Lanati e Paolo Massobrio, insieme al sindaco di Casale Monferrato presenteranno il progetto del Vino del Villaggio, con 21 produttori accompagnati dai rispettivi sindaci, per dare il via ad un itinerario fra arte, storia e cultura, nei territori della Capitale del Vino.

La Russa: vigiliamo su possibili scintille di terrorismo nelle università

La Russa: vigiliamo su possibili scintille di terrorismo nelle universitàRoma, 9 mag. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prendendo la parola in aula a palazzo Madama nel corso della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, ha rivolto “un deferente pensiero” alle “recenti vittime del terrorismo in ogni parte del mondo e di quello di marca o di matrice religiosa. Penso ai tanti che hanno perso la vita a Parigi, a Berlino, a Londra, in Europa e non solo. Cambiano gli scenari internazionali, cambiano i nemici della democrazia e cambiano anche gli obiettivi dei terroristi; quello che non deve cambiare, che non può cambiare, è il nostro impegno contro un nemico spesso invisibile ma riconoscibile dai modi, dai metodi dalla barbarie”.


“Prestiamo attenzione – ha proseguito – anche agli avvenimenti dell’attualità, non vorremmo che un tentativo di soffocare la libera espressione di pensiero, come avviene in alcune località, in alcune università, per esempio, possa essere una scintilla che genera episodi drammatici. Noi vigiliamo anche se oggi il pericolo non appare vicino ma occorre vigilare in questa direzione”, ha concluso La Russa.