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Autore: Redazione StudioNews

Ariane 6 lancerà i primi satelliti Galileo di seconda generazione

Ariane 6 lancerà i primi satelliti Galileo di seconda generazioneRoma, 29 apr. (askanews) – La Commissione europea e l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale (Euspa) hanno assegnato ad Arianespace il lancio di quattro nuovi satelliti della costellazione di navigazione Galileo (L17 e L18). Questi due lanci aggiuntivi sono previsti per il 2026 e il 2027 e trasporteranno a coppie i primi quattro satelliti Galileo di seconda generazione. Airbus Defence and Space e Thales Alenia Space – informa Arianespace – stanno costruendo sei satelliti ciascuno, che insieme formeranno la prima flotta della seconda generazione. I satelliti, del peso di circa 2.000 kg e dotati di propulsione elettrica, raggiungeranno l’orbita operativa di Galileo (23.222 km di altitudine).


Galileo è la prima infrastruttura comune prodotta, finanziata e di proprietà dell’Unione europea, sotto la responsabilità generale della Commissione europea e incorpora tecnologie innovative sviluppate dall’Europa a beneficio dei cittadini di tutto il mondo. L’Agenzia spaziale europea (Esa) è responsabile della progettazione, dell’evoluzione e dello sviluppo tecnico dell’infrastruttura. La gestione operativa del programma Galileo è stata affidata dalla Commissione europea all’Agenzia del programma spaziale dell’Unione europea (Euspa), che è responsabile dell’installazione, della manutenzione e dell’evoluzione limitata del sistema. L’Euspa assicura anche le prestazioni e la continuità dei servizi di Galileo.


“Vorrei ringraziare la Commissione europea ed Euspa per aver rinnovato la loro fiducia in Arianespace per il dispiegamento del suo sistema di navigazione satellitare globale. Ariane 6 sta compiendo gli ultimi passi verso il suo volo inaugurale quest’estate, cosa che ci consente di prevedere la ripresa del dispiegamento della costellazione Galileo dal centro spaziale guianese nel 2025. In questo contesto, la decisione della Commissione europea e di Euspa costituisce un impegno forte in favore del futuro lanciatore pesante europeo. Arianespace ribadisce il suo impegno a garantire all’Europa un accesso affidabile e sovrano allo spazio”, ha dichiarato Stéphane Israël, amministratore delegato di Arianespace.

Fedagripesca e Agci: al via la nuova stagione di pesca al tonno

Fedagripesca e Agci: al via la nuova stagione di pesca al tonnoRoma, 29 apr. (askanews) – Al via la nuova stagione di pesca al tonno rosso, che apre ufficialmente i battenti grazie all’adozione del decreto che disciplinerà la pesca di questa risorsa, il cui prelievo è soggetto a quote di cattura. Così Confcooperative Fedagripesca e AGCI Agrital nel commentare il provvedimento del Masaf che disciplina la pesca del tonno rosso per il 2024. “Prosegue la rotta verso l’innovazione attraverso un provvedimento che cerca di contemperare le varie esigenze in campo”, spiegano Confcooperative Fedagripesca e Agci Agrital.


Da un lato, sottolineano le due associazioni, vengono confermate le autorizzazioni storiche in favore degli operatori attivi nei vari segmenti della circuizione, del palangaro e delle tonnare fisse. Dall’altro si prosegue lungo la strada della promozione delle OP (organizzazioni di produttori) e del segmento della piccola pesca costiera, ivi incluse le cosiddette “feluche” (15 imbarcazioni storiche attive tra Scilla e Cariddi, dotate di una torretta di avvistamento e di una lunga passerella dove staziona il pescatore che utilizza l’arpione per la cattura). E quest’anno, evidenziano Fedagripesca e AGCI Agrital il segmento della piccola pesca costiera cresce fino a raggiungere il totale di 146 unità rispetto alle 118 dello scorso anno. Queste imbarcazioni potranno catturare ciascuna fino a 2,5 tonnellate di tonno rosso in un anno.


“Interessante poi – afferma la cooperazione – la nascita della cosiddetta ‘filiera del tonno’ in un’ottica di aumentare l’efficienza e la competitività a livello nazionale e internazionale incrementandone al contempo la sostenibilità”. Con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di nuove forme di collaborazione tra gli operatori del settore della pesca del tonno, per la futura campagna 2025 sarà individuato un plafond di 40 tonnellate che rappresenterà una riserva premiale da assegnare, in quota percentuale e fino ad un massimo di 15tonnellate, agli operatori titolari di quota individuale di cattura che dimostrano entro il 31 ottobre 2024 di aver stipulato tra loro un accordo commerciale di filiera che veda il coinvolgimento di tutte le fasi: dal prelievo, produzione, trasformazione, fino alla commercializzazione e distribuzione del prodotto. Previsto infine che gli accordi commerciali che annovereranno anche l’uso di un marchio condiviso, anche se non registrato, possano beneficiare, oltre che di una specifica premialità, anche di una concessione una tantum di 2 tonnellate di quota aggiuntiva. “Esprimiamo apprezzamento per gli indirizzi forniti al comparto e fin d’ora vogliamo assicurare il vigile e costruttivo contributo che continueremo a fornire al ministero”, concludono Confcooperative Fedagripesca e AGCI Agrital.

Zuppi (Cei): ulteriore sofferenza senza il cessate il fuoco a Gaza

Zuppi (Cei): ulteriore sofferenza senza il cessate il fuoco a GazaGorizia, 29 apr. (askanews) – “Se non c’è il cessate il fuoco e l’appello non viene raccolto, è motivo di ulteriore sofferenza e il fuoco produce altro fuoco”. Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, oggi a Gorizia sui drammatici sviluppi della guerra in Medio Oriente. Parlando a margine di una lectio magistralis al Dipartimento di scienze diplomatiche, Zuppi ha fatto presente che “anche in tante altre parti del mondo non c’è pace”. “Alcune guerre ci preoccupano e riguardano ancora più direttamente. Ma dobbiamo pensare che ci riguardano tutte le guerre, anche quelle che sembrano più distanti e circoscritte. Sono sempre davvero dei pezzi della guerra mondiale. Ci preoccupano molto e dobbiamo davvero continuare a fare di tutto per arrivare alla pace. Ecco perché il Papa chiede il cessate il fuoco con tanta insistenza”. Parlando ai futuri diplomatici, il presidente della Cei ha insistito dicendo che bisogna “potenziare la diplomazia, credere nella diplomazia, che non è soltanto pasticcini e perdita di tempo, ma è ciò che può permettere l’identificazione degli strumenti tali da risolvere i conflitti che ci sono e ci saranno non con la logica del più forte o con quella delle armi, che è temibile, oltre che inaccettabile e non risolve mai i conflitti, ma li peggiora, ma con il diritto”. “C’è bisogno di tanta diplomazia e anche di diplomazia umanitaria: di quelli che si occupano di umanitario, che tendenzialmente dovrebbero essere tutti, perché non siamo isole, possano aiutare la diplomazia, cioè a intendersi, costruire ponti, imparare un linguaggio comune, a conoscersi”.

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento Europeo

Le proposte di Banca Etica ai candidati al Parlamento EuropeoMilano, 29 apr. (askanews) – Pace, tutela dell’ambiente e crescita dell’economia sociale: su queste tre tematiche fondamentali per il futuro dell’Europa, il gruppo Banca Etica propone a tutte le persone che si candidano ad alle elezioni per il Parlamento Europeo un confronto e un impegno concreto partendo da una serie di proposte legislative che puntino a risultati concreti incidendo sul sistema finanziario.


Ecco le proposte avanzate dal Gruppo Banca Etica Finanza per la pace – Il Gruppo Banca Etica che gli investimenti in armi siano esclusi da qualsiasi definizione di finanza sostenibile, contrariamente a quanto affermato di recente dai ministri della difesa dell’Unione. Viene quindi chiesto al prossimo Parlamento Europeo di varare una norma comunitaria che imponga alle banche e alle istituzioni finanziarie trasparenza sui loro affari con il commercio di armamenti. I cittadini e i risparmiatori così come le istituzioni devono sapere se la propria banca utilizza il loro denaro per finanziare commerci di armi non sempre trasparenti. Anche una seria azione di contrasto ai paradisi fiscali andrebbe nella direzione di limitare le operazioni finanziarie meno chiare a supporto delle forniture di armi, oltre a reperire risorse per le politiche pubbliche più urgenti di cui l’Unione ha bisogno. A tal riguardo viene ricordato che nel frattempo, in Italia il governo “ha deciso di smantellare la legge 185 del 1990 che regolamenta l’export di armi italiane nel mondo: se le modifiche saranno approvate i cittadini e il Parlamento non avranno più accesso alle informazioni sulle esportazioni di armi e su quali banche finanziano con profitto tali operazioni”, denuncia Banca Etica Finanza per l’ambiente – Viene chiesto di rendicontare acnhe gli impatti avversi all’ambiente; e di prevedere percorsi vincolanti per chi si voglia dichiarare “net zero”. Molti studi – viene argomentato – hanno infatti messo in luce dilaganti fenomeni di greenwashing da parte di istituzioni finanziarie che a parole dichiarano impegni verso la sostenibilità, ma continuano a finanziare massicciamente le fonti fossili. Per esempio, i maggiori 60 gruppi bancari – spesso gli stessi in prima fila nel magnificare la propria “sostenibilità” – hanno fornito cinquemila cinquecento miliardi di dollari all’industria dei combustibili fossili negli ultimi sette anni,. In particolare si chiede che ogni prodotto finanziario fornisca anche informazioni sui propri impatti negativi (ggi i fondi che non si dichiarano sostenibili invece non devono rendicontare nulla). E ancora si chiede di definire criteri stringenti e trasparenti, con obiettivi e tappe verificabili, per chi voglia intraprendere un percorso verso le zero emissioni nette per contrastare le pratiche fittizie oggi possibili.


Finanza per l’economia sociale e la lotta alle diseguaglianze – Stop alla penalizzazione nell’accesso al credito per le imprese sociali. In particolare, il gruppo Banca Etica propone di cambiare i requisiti di assorbimento patrimoniale: molte realtà dell’economia sociale sono ingiustamente classificate in automatico come ad alto rischio e per questo sottoposte a un assorbimento di capitale del 100%. Il mondo dell’economia sociale ha dimostrato una solidità e resilienza pari se non superiore rispetto a quella degli altri settori economici “convenzionali”. Quindi non si riscontrano nei fatti ragioni tecniche che giustifichino tale penalizzazione. L’introduzione di un social supporting factor che riduca l’assorbimento di capitale per le realtà dell’economia sociale costituirebbe uno strumento fondamentale

A Vilnius si festeggia la Pink soup, iconica zuppa rosa fredda

A Vilnius si festeggia la Pink soup, iconica zuppa rosa freddaRoma, 29 apr. (askanews) – Torna a Vilnius il primo giugno il Pink Soup Fest, un festival ideato appositamente per celebrare l’iconica zuppa rosa fredda estiva della Lituania. Il festival torna in città per la seconda volta e lo scorso anno ha attirato 15.000. La zuppa rosa lituana è stata votata come la migliore zuppa fredda del mondo dal Taste Atlas trionfando su rinomati contendenti di altri paesi, come il gazpacho spagnolo e la porra antequerana, o il tarator bulgaro.


La zuppa fredda comprende barbabietole rosse, cetrioli, aneto fresco, uova e latticello con patate calde come contorno ed è colore rosa neon. Allestito nel mercato di Tymas, vicino al quartiere bohémien e all’autoproclamata repubblica di Užupis, l’edizione 2024 del Pink Soup Fest darà ufficialmente il via alla stagione estiva a Vilnius. Il festival ruoterà attorno a tutto ciò che è rosa, intrattenendo i visitatori con la possibilità di andare al ristorante e assaggiare interpretazioni uniche della zuppa e scivolare in una gigantesca finta ciotola di zuppa lungo la Collina del Bastione. Il tema conta, quindi i visitatori sono invitati ad aggiornare i loro guardaroba con accenti rosa per abbracciare pienamente lo spirito della zuppa rosa fredda.

Citterio a Cibus con formati innovativi e focus su mercati esteri

Citterio a Cibus con formati innovativi e focus su mercati esteriRoma, 29 apr. (askanews) – Una nuova eccellenza Dop in vaschetta, formati innovativi e prodotti per il mercato estero. Citterio sarà protagonista al Cibus, che si svolgerà a Parma dal 7 al 10 maggio con oltre 3.000 brand. L’azienda sarà all’interno del padiglione 3 – stand A026 su un’area di 108 mq, dove racconterà l’esperienza ultracentenaria nella salumeria Italiana e presenterà diverse novità tra cui una nuova eccellenza DOP in vaschetta, che verrà anche esposta all’interno del Cibus Innovation Corner, uno spazio dedicato ai prodotti più innovativi e di tendenza.


Inoltre l’azienda proporrà altre specialità, formati innovativi per ricettazioni in chiave gourmet, con l’utilizzo di materie prime 100% italiane, soluzioni pratiche e gustose, oltre a nuove linee dedicate al mercato estero, in particolare a quello francese. “Cibus rappresenta per Citterio un’importante vetrina, un passaggio fondamentale per consolidare i rapporti già esistenti con i responsabili di acquisto delle più rilevanti catene di supermercati e per creare nuove opportunità di crescita, anche e soprattutto per rafforzare il percorso di internazionalizzazione, e aumentare così la nostra presenza all’estero”, sottolinea in una nota Alessandro Riva, direttore marketing Citterio.

Fai-Cisl: ottima notizia accordo in Assolac

Fai-Cisl: ottima notizia accordo in AssolacRoma, 29 apr. (askanews) – “Il rinnovo del contratto integrativo in Assolac è una dimostrazione tangibile di quanto sia possibile e doveroso rafforzare in ogni territorio la contrattazione di secondo livello per implementare tutele, diritti, produttività e qualità del lavoro: siamo orgogliosi di avere contribuito attivamente, per merito della nostra Federazione territoriale guidata dal collega Antonio Pisani, a questo accordo, e di poterne condividere il valore anche domani nell’ambito dell’incontro con il sistema agroalimentare cosentino che si svolgerà in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e altre autorità”.


Così il segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota e il Segretario Generale della Fai-Cisl Calabria Michele Sapia commentano il rinnovo del contratto aziendale integrativo siglato nella cooperativa Assolac – Associazioni latte calabresi, annunciando anche la partecipazione della Federazione agroalimentare cislina all’incontro organizzato da Confindustria Cosenza che si terrà domani in Granarolo a Castrovillari, in presenza del Capo dello Stato. “Il nuovo contratto – aggiungono Rota e Sapia – contiene al suo interno molti punti innovativi, come quelli che consolidano le tutele in caso di malattia o infortunio oppure quelli che riguardano la parte economica, con premi in media di 900 euro annui: il rinnovo rappresenta un’ottima notizia per il mondo del lavoro calabrese e auspichiamo davvero che sia da esempio per tante altre realtà produttive, data ancora la bassa diffusione in Calabria della contrattazione di secondo livello. Mai come oggi, con le trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche in corso – affermano i due sindacalisti – c’è stato bisogno di affermare un modello di relazioni sindacali più partecipative, capaci di valorizzare con la contrattazione aziendale il capitale umano e i nuovi strumenti di sostegno al reddito e al welfare, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al contrasto delle discriminazioni, alla bilateralità: un modello radicato nella cultura della nostra Federazione e da promuovere a tutti i livelli per offrire a lavoratrici e lavoratori sempre maggiori opportunità di crescita, emancipazione e affermazione professionale, specialmente in un settore dinamico come l’agroalimentare, da anni vera leva di sviluppo e crescita occupazionale.


“Un settore – concludono Rota e Sapia – giustamente attenzionato dal Presidente Mattarella anche tramite l’iniziativa di domani in Granarolo, in quanto strategico per il Made in Italy e capace di comprendere al suo interno molte buone pratiche di solidarietà sociale e cooperazione”.

Cuchel: abbiamo chiesto la riapertura termini per rottamazione quater

Cuchel: abbiamo chiesto la riapertura termini per rottamazione quaterMilano, 29 apr. (askanews) – “Abbiamo chiesto al governo la riapertura dei termini della rottamazione quater perché persistono situazioni di contribuenti impossibilitati a mettersi in regola con il fisco. E’ interesse della collettività dare questa opportunità per consentire alle tantissime imprese virtuose, che hanno subito il contraccolpo economico post pandemico e quello legato alle crisi belliche internazionali, di poter riprendere a pieno la loro attività”. Lo ha dichiarato Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, nel corso del Cnpr forum speciale su “Fisco e Previdenza. Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Analizzando lo stato attuale della riforma fiscale – ha aggiunto Cuchel – abbiamo fatto notare che ad oggi siamo ancora in attesa di 50 decreti e provvedimenti di secondo livello per renderla pienamente attuabile. Ci aspettavamo più coraggio da parte del governo affinché questa riforma rilanciasse l’economia del Paese, rendesse il sistema fiscale più semplice ed equo riequilibrando il rapporto fisco-contribuente”. Lucia Albano, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, dal canto suo, ha evidenziato che “attraverso la riforma fiscale stiamo attuando un cambio di passo, soprattutto culturale, nel rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente che sta andando verso un giusto equilibrio. Non più ‘sovrano-suddito’ bensì ‘cittadino – Stato’. Questo sta consentendo di ottenere risultati importanti. Nel mese di febbraio abbiamo registrato un aumento di 4,6 mld di entrate perché, se lo Stato è equo e giusto, è possibile sostenerlo con il pagamento delle tasse”.


Critico Emiliano Fenu, capogruppo del M5s in Commissione Finanze a Montecitorio: “Il percorso della delega fiscale che sta andando avanti con i decreti legislativi presenta diverse ombre – ha detto – Quella più cupa è che non si riesce ancora a rendere la disciplina fiscale semplice per contribuenti e operatori. Pensiamo alla revisione del sistema sanzionatorio che si presenta come un continuo richiamo di norme di difficile comprensione”. Massimiliano Tasini, docente di diritto penale dell’economia dell’Università di Padova, ha parlato di “una fase delicata perché cambieranno le sanzioni tributarie e quelle penali. Ci sarà un effetto immediato Ci sono comunque sanzioni sproporzionate e questo aprirà uno contenzioso che non sarà semplice da gestire”. Sugli investimenti delle Casse di previdenza e sul futuro delle professioni è intervenuta Daniela Dondi, esponenti di Fratelli d’Italia, segretario della Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali: “Le Casse pensionistiche professionali dovranno affrontare diversi ostacoli nel futuro. Primo tra tutti il calo demografico dei professionisti che negli anni avrà un impatto sempre più pesante. Va verificato quali potranno essere le riforme utili a superare questa criticità. I regolamenti degli istituti dovranno essere rivisti nell’ottica della sostenibilità a 50 anni inserendo modalità di investimento che garantiscano trasparenza e serenità non solo del sistema previdenziale ma anche del welfare per tutti i professionisti”.


Anche Virginio Merola, del Pd e segretario della Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali, ha sostenuto che il problema principale per gli enti previdenziali è caratterizzato dal calo demografico. Poi ci sono l’accesso dei giovani alla professione e il ‘lavoro povero’ che avvelena la categoria. E’ necessario rivedere il welfare dei professionisti, assicurando alle donne la possibilità di continuare a lavorare in caso di maternità o malattia. Poi, c’è il tema del rendimento”. Guido Rosignoli, vice presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, ha rimarcato le richieste degli enti previdenziali privatizzati: “Rinnoviamo a governo e parlamento l’invito a ridurre la tassazione sugli investimenti, così come era stato promesso, dal 26 al 20%. Sei punti importanti per migliorare la liquidità degli enti. Grazie agli investimenti possiamo gestire il patrimonio necessario a mantenere il giusto equilibrio nel tempo. In futuro avremo difficoltà di natura finanziaria legata al fatto che le uscite dall’attività professionale saranno superiori alle iscrizioni. Un calo demografico al quale è possibile far fronte solo con il supporto del patrimonio”.


Claudio Sicilioti, ex presidente del Cndcec, è intervenuto sulla riforma fiscale: “Sono convinto che i commercialisti debbano essere protagonisti di un’ampia discussione. Si dovrebbe partire dai grandi princìpi: l’equità orizzontale e verticale con l’incidenza della progressività delle aliquote. Troppo spesso questi argomenti sono trascurati per parlare solo di aspetti realizzativi e organizzativi”. Per Maria Vittoria Tonelli, presidente di Anc Pesaro e CdA della Cnpr, “da Pesaro i commercialisti hanno lanciato un messaggio al governo per chiedere di accelerare il percorso di riequilibrio del rapporto ‘fisco-contribuenti’, assicurando chiarezza e stabilità delle norme per consentire alle imprese italiane la possibilità di programmare il futuro”. Miriam Dieghi, vice presidente nazionale di Anc, ha sottolineato che c’è “il rischio di creare un corto circuito che prelude ad un futuro drammatico causato dalle macerie sociali post Covid, da conflitti bellici, crisi economica e climatica che stanno incrementando le immigrazioni. Occorre affrontare e approfondire le tematiche con spirito critico individuando le soluzioni da adottare”. Andrea Bongi, coordinatore dei lavori al forum di Anc, ha ribadito “la richiesta di riaprire i termini della ‘rottamazione’ dei carichi iscritti a ruolo perché molti contribuenti non sono riusciti a fare fronte a una serie di impegni che si sono accumulati in occasione dell’emergenza sanitaria e il riequilibrio del rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria che, ad oggi, risulta ancora troppo sbilanciato in favore ddel Fisco”. Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili, si è infine soffermato sulle attestazioni che il professionista deve rilasciare, come prospettiva di lavoro in ambiti che spesso sono trascurati: “meritano un adeguato approfondimento le attestazioni sul credito cinematografico, in materia di lavoro e di codice della crisi d’impresa. Poi, occorre una riflessione sul regime di responsabilità dei professionisti nei collegi sindacali e negli incarichi di revisione perché deve essere rivisto al più presto. Non è possibile che il ‘collegio’ condivida la responsabilità integrale che hanno gli amministratori, è necessario che la responsabilità sia commisurata all’attività svolta e al compenso”.

UniCredit-Nomisma: Sicilia si conferma strategica nel settore del vino

UniCredit-Nomisma: Sicilia si conferma strategica nel settore del vinoMilano, 29 apr. (askanews) – Con 95.760 ettari coltivati, la Sicilia è il secondo vigneto d’Italia per estensione e la prima regione per superfice vitata bio. L’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del Vino-Sicilia, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit e presentato il 29 aprile a Palermo, ha confermato l’isola come regione strategica nel settore del vino.


Sul fronte delle esportazioni, nel 2023 i vini rossi Dop hanno registrato una flessione (-4%), mentre i fermi bianchi Dop sono cresciuti (+ 7%), in particolar modo negli Stati Uniti (+29%), Canada (+13,9%) e Germania (+6,8%). Per i rossi Dop siciliani la maggiore crescita dell’export si è avuta con la Francia (+7,5%), seguita dal Regno Unito (+6,8%). Dati positivi sono arrivati anche dalla Gdo, dove le vendite di vini Dop regionali sono cresciute del 5,3% a valore (contro una media nazionale del +3,4%) e del +0,3% a volume (rispetto al -1,9%). L’edizione 2024 dell’Osservatorio si è arricchita dei risultati di una survey condotta su un campione di mille consumatori per valutare la notorietà dei vini e identificare le regioni enologicamente più apprezzate: le etichette siciliane si sono piazzate al quinto posto, dietro quelle di Piemonte, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fra i vini rossi, l’isola scende al sesto posto ma risale al terzo per i vini bianchi, trainati dal Grillo.

Assorimap: imballaggi, Ecodesign risposta a riciclo plastica

Assorimap: imballaggi, Ecodesign risposta a riciclo plasticaRoma, 29 apr. (askanews) – “Non più solo prodotti realizzati con materiali sostenibili ma prodotti che abbiano un ciclo di vita e un uso anche al termine del loro scopo. Ideazione, progettazione, produzione, utilizzo e riciclo. L’ecodesign è a nostro avviso una risposta forte e concreta al riciclo meccanico delle plastiche”. Così Walter Regis, presidente di Assorimap commentando positivamente l’approvazione definitiva del Parlamento Europeo del nuovo Regolamento Imballaggi.


Sostenibilità della produzione degli imballaggi quindi ma anche nuovi obblighi per la riciclabilità. “Come associazione di imprese riciclatori delle materie plastiche – continua Regis – siamo felici che sia stata recepita la nostra proposta di inserire un contenuto minimo obbligatorio di riciclato”. “È evidente che le misure introdotte vadano nella direzione del pragmatismo e siano state individuate per il raggiungimento fattuale degli obiettivi di sostenibilità ambientale già garantiti da questi materiali rispetto ad alternative meno performanti – ribadisce Regis – per questo motivo apprezziamo tutte le misure introdotte a informare i consumatori, orientandoli a scelte consapevoli e verso un mercato green”.


“Siano quindi promosse politiche per la tracciabilità delle materie prime seconde, ovvero della plastica riciclata utilizzata, certificazioni di prodotto, etichettatura ed informazioni commerciali. Solo così avremo davvero chiuso il cerchio”, conclude.