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Autore: Redazione StudioNews

Vino, Consorzio Cirò e Melissa: Vinitaly piazza dinamica e vivace

Vino, Consorzio Cirò e Melissa: Vinitaly piazza dinamica e vivaceMilano, 19 apr. (askanews) – E’ un “bilancio assolutamente positivo” quello che il Consorzio di Tutela Vini Doc Cirò e Melissa traccia della 56esima edizione di Vinitaly, sia “per la partecipazione eccezionale sia in termini di quantità che di qualità di pubblico”, che per “l’alto interesse suscitato dai vini calabresi”. “Anche quest’anno il palcoscenico di Verona ha offerto una vetrina prestigiosa per i nostri produttori confermandosi ancora una volta come una piazza dinamica e vivace” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Raffaele Librandi, aggiungendo che “in questo contesto i vini calabresi hanno sicuramente catturato l’interesse di un pubblico variegato e qualificato, al quale i produttori hanno potuto trasmettere le mille sfumature del nostro patrimonio enologico”.


“Quest’anno il ‘sentiment’ è stato di entusiasmo e curiosità anche grazie all’ormai imminente passaggio alla Docg” ha spiegando l’ente consortile, ricordando che “si sta per concludere infatti il percorso partito nel 2019 per la Denominazione calabrese: dall’attuale Rosso Doc Cirò Riserva nascerà una Docg che inizialmente conterà circa 100mila bottiglie ma che è destinata a crescere”. “Come è stato ribadito durante la fiera veronese, si tratta di un momento cruciale per noi, una sorta di ‘dovere storico’ che rendiamo alle generazioni precedenti che hanno sempre creduto e lavorato per innalzare il percepito di una Denominazione che ha sempre rivestito un’importanza significativa sia a livello regionale che nazionale” ha proseguito Librandi, sottolineando che “quello che sta per compiersi è infatti un passaggio ricco di aspettative in quanto ci auspichiamo che si rifletterà in un potenziamento ulteriore sia della percezione sia della redditività dei nostri vini”.

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il Superbonus

Fmi: in Italia incentivi fiscali inefficienti, come il SuperbonusRoma, 19 apr. (askanews) – Dopo la forte ripresa post recessione, l’economia dell’Italia si sta ora orientando verso ritmi di crescita “in linea con il potenziale” e il rallentamento che il Fmi pronostica sul 2026 – con un limitato più 0,2% del Pil – riflette il venir meno del Superbonus e l’incertezza sui fondi del Pnrr. Durante la conferenza stampa sul rapporto sulle prospettive in Europa, il vicedirettore del dipartimento europeo del Fmi, Helge Berger, ha criticato il Superbonus e questo tipo di incentivi: non aiutano la produttività, ha detto.


Interpellato sul da farsi per assicurare un percorso sostenibile del debito pubblico “in cima alla lista ci sono gli incentivi fiscali, molti dei quali non sono efficienti per aiutare l’Italia sulla strada della produttività. Il Superbonus ne è un esempio – ha detto – assieme a altri”. Inoltre in Italia “ci sono scappatoie (loopholes) nel sistema fiscale che limitano la base imponibile e entrate”, mentre secondo Berger bisogna anche intervenire sui sussidi a sostegno del costo della vita.


Su quel che potrebbe aiutare: “assicurare che le riforme siano in carreggiata. E poi c’è un sacco da fare da fare su riforme di istruzione e sulle infrastrutture”, ha detto. Interpellati nello specifico sul progetto del ponte sullo Stretto di Messina, dal Fmi hanno risposto che sui progetti infrastrutturali solitamente si guarda agli investimenti complessivi e non ai singoli progetti. “Ma è chiaro che su ogni progetto individuale, che fa parte di un piano in qualunque paese, si devono valutare costi e benefici e vuoi fare solo quello che ha un beneficio netto. Che va gestito con una buona governance. Questi principi si applicano all’Italia come a qualunque altro paese”.

Il gruppo Bracco avvia le attività in Giappone

Il gruppo Bracco avvia le attività in GiapponeMilano, 19 apr. (askanews) – Il gruppo Bracco, attivo a livello mondiale nella diagnostica per immagini, da questo mese inizia a operare direttamente sul mercato giapponese. La neonata Bracco Japan ha gradualmente preso il posto di Bracco Eisai, la joint-venture nata nel 1990 e passata attraverso due rinnovi. “La nostra collaborazione è stato un lungo viaggio fatto insieme che ha portato grandi risultati – ha scritto Diana Bracco, presidente e ceo del gruppo Bracco, in una lettera al presidente di Eisai Haruo Naito – Un viaggio durante il quale abbiamo sapientemente rispettato le distinte culture dei nostri due Paesi”.


Il Giappone e l’Italia condividono in effetti una lunga storia di amicizia e di rispetto reciproco. “Oggi siamo onorati di rafforzare questi legami operando in modo diretto con una nostra nuova società completamente autonoma – dice Fulvio Renoldi Bracco, vice presidente e ceo di Bracco Imaging – Il Giappone rappresenta un mercato strategico per noi, sia per l’elevata età media della popolazione sia per la diffusa cultura della prevenzione presente in tutto il Paese e supportata da un sistema sanitario avanzatissimo, in particolare nel campo dell’imaging diagnostico. Un mercato che crescerà molto rapidamente così come quello dell’intera regione Asia-Pacifico. Bracco Japan intende rafforzare la nostra storica presenza per soddisfare al meglio le esigenze di medici e pazienti locali fornendo mezzi di contrasto, tecnologie e servizi di imaging diagnostico sempre più all’avanguardia, integrando la nostra offerta anche con gli iniettori e gli altri prodotti della nostra ACIST Japan”. Con il completamento del trasferimento delle attività di Bracco Eisai alla nuova società Bracco Japan, che è guidata da Tetsuaki Sakamoto, inizia ora un nuovo percorso indipendente sia come produttore sia come distributore di mezzi di contrasto. “Il nostro lavoro, però, non si limiterà a questo – conclude Fulvio Renoldi Bracco – Come da tradizione il commitment della nostra azienda andrà oltre le attività commerciali: ci impegniamo infatti a promuovere l’innovazione medica in Giappone, con numerosi nuovi prodotti in fase di sviluppo, e saremo sempre più vicini alla comunità radiologica nipponica, per ascoltare le sue esigenze e per affrontare insieme le sfide sanitarie di domani”.  (Nella foto, realizzata nell’Ambasciata Italiana di Tokyo, da sinistra: Benedetti, Ambasciatore d’Italia in Giappone; Akino Kozo, Membro della Camera dei Consiglieri, National Diet of Japan; Fulvio Renoldi Bracco, Vice Presidente e CEO Bracco Imaging; Tetsuaki Sakamoto, Presidente Bracco Japan)

Esce “È la verità” di Bloom, band alternative rock con Giusy Ferreri

Esce “È la verità” di Bloom, band alternative rock con Giusy FerreriRoma, 19 apr. (askanews) – Bloom è la super band alternative rock formata da Giusy Ferreri, Max Zanotti, Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli. Da venerdì 26 aprile sarà in radio e disponibile in digitale “È la verità” (prodotto da GGF Music e distribuito da ADA Music), il brano che anticipa l’album di inediti di prossima uscita. Da oggi il brano è disponibile in pre-save.


Bloom nasce da un’idea di Giusy Ferreri e Max Zanotti, il quale ha poi coinvolto Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli. L’idea che unisce i componenti della band è quella di immergersi in una fase creativa dove sperimentare attraverso il suono un nuovo linguaggio musicale e dove Giusy fa emergere il suo lato più introspettivo. Da qui il nome Bloom, che significa fioritura, e che quindi incarna l’essenza di una nuova vita. Con Bloom Giusy Ferreri ha voluto regalarsi uno spazio al di là della sua carriera da solista (che prosegue parallelamente) per esprimere in maniera più pura e completa la sua anima rock, già presente in pillole e come lato B-Side in tutti i suoi album fin dagli esordi. Oltre a essere leader della band, è anche produttrice esecutiva, autrice di tutti i testi e di 7 melodie dei 10 brani che andranno a comporre il primo album di inediti di prossima uscita.


“È la verità” è un inno all’energia del rock, caratterizzato da una melodia travolgente, viscerale e ipnotica. Il brano arriva a esattamente 10 anni dalla pubblicazione del singolo “La bevanda ha un retrogusto amaro” (25 aprile 2014), estratto dall’album “L’attesa”, uno dei brani più iconici della carriera da solista di Giusy Ferreri che mostra la sua anima rock.

Automotive, nel 2023 in Ue fatturato 169 mln per car hiring alta gamma

Automotive, nel 2023 in Ue fatturato 169 mln per car hiring alta gammaRoma, 19 apr. (askanews) – Un comparto in grande espansione a livello europeo, con 169 milioni di euro di fatturato nel 2023, 192 imprese attive e un parco auto di 3.456 unità. I numeri che arrivano da Driverso’s Analysis Lab riguardano il mercato del car hiring d’alta gamma nel Continente e segnalano anche un costo medio per noleggio di 2.916 euro per 58.074 transazioni nell’anno. La durata media dei contratti è stata di 5,4 giorni per 313.600 giornate complessive, con ricavi medi sul singolo veicolo pari a 49mila euro. Ma c’è soprattutto un’aspettativa di crescita rilevante: il fatturato del settore è atteso a 195 milioni di euro già alla fine di quest’anno, per poi salire via via fino ai 714 milioni previsti nel 2030. Il bacino di mercato potenziale, comunque, è enorme, dato che il giro d’affari del luxury travel è calcolato oggi in 1.380 miliardi di euro.


Circa 40 di queste aziende, che rappresentano il meglio dell’offerta del car hiring d’alta gamma e rispettano standard di qualità predefiniti, operano su Driverso, la prima piattaforma digitale europea, nata in Italia, per il noleggio auto premium. L’aggregatore online mette a disposizione centinaia di veicoli di tutti i marchi più prestigiosi, forniti dai player attivi su 10 Paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Principato di Monaco, Regno Unito, Spagna, Svizzera). Decine di aziende, esperti, stakeholder qualificati e appassionati provenienti da tutta Europa si sono ritrovati oggi nel suggestivo scenario del Museo Maxxi di Roma per il secondo global meeting di Driverso, da cui sono emersi numeri, scenari e tendenze di un ramo dell’automotive che incrocia i temi del lusso, del lifestyle, dell’economia digitale e soprattutto le sempre mutevoli abitudini di consumo turistico. Il servizio, infatti, si rivolge soprattutto a un target di clientela legata al tempo libero e alla ricerca di un’esperienza esclusiva di viaggio e di mobilità del tutto customizzata. Durante la giornata al Maxxi, sono intervenuti esperti del calibro di Ryan Sarver, Partner Redpoints Ventures e soprattutto ex direttore della piattaforma Twitter, Massimiliano Archiapatti, Ceo di Hertz Italy, Jasmine Boni-Ball, Executive assistant di ‘Tuscany Now and More’, Ferruccio Rossi, Direttore generale di Sanlorenzo Yacht e Maurizio Iperti, Ceo di LoJack.


Pierluigi Galassetti, co-founder con Saverio Castellaneta di Driverso, ha detto: “Il noleggio auto di alta gamma riveste un ruolo chiave nell’offerta turistica italiana e internazionale e agisce come un elemento in grado di caratterizzare e arricchire l’intera esperienza di viaggio. Questa proposta di mobilità è apprezzata sia dai visitatori nazionali che da quelli internazionali e si inserisce in un contesto in cui la clientela ricerca non solo comfort ed esclusività, ma richiede esperienze immersive e personalizzate in ogni dettaglio del soggiorno, dalla cucina all’alloggio, fino agli spostamenti in auto, che completano la gamma dei servizi”. “Nell’ambito del settore lusso, fortemente in crescita – ha aggiunto Galassetti – la mobilità di alta gamma beneficia di un’ulteriore spinta propulsiva derivante dalla novità del servizio ancora poco conosciuto dalla maggior parte dei potenziali clienti. Per queste ragioni l’espansione del settore sarà fortissima ed abbiamo stimato che in Italia e in Europa possa seguire dei trend di crescita di oltre il 20% annuo nei prossimi 3-5 anni”.


“Driverso capitalizza questa tendenza, rendendo disponibili i suoi servizi esclusivi attraverso una piattaforma completamente digitale e perfettamente integrata attraverso la quale chiunque può prenotare la propria esperienza di guida in tutta Europa scegliendo il servizio che si adatta perfettamente alle proprie esigenze. Moltissimi clienti provenienti da ogni parte del mondo – ha concluso Galassetti – hanno già utilizzato la piattaforma e la loro fidelizzazione testimonia quanto sia profonda e attuale l’esigenza di questo tipo di servizi”.

Israele attacca l’Iran, appello del G7: “Serve un passo indietro”

Israele attacca l’Iran, appello del G7: “Serve un passo indietro”Capri, 19 apr. (askanews) – E’ mattina presto, in Italia, quando la notizia dell’attacco israeliano all’Iran irrompe al G7 dei ministri degli Esteri a Capri. Antonio Tajani sente le ambasciate a Teheran e Tel Aviv, è rassicurato sugli italiani nei due Paesi. Nessuno è rimasto coinvolto. L’offensiva dello Stato ebraico è stata circoscritta all’area di Isfahan. Non ha fatto troppi danni, ma tanto è bastato per sconvolgere l’agenda dell’ultimo giorno dei lavori sull’isola nel Golfo di Napoli. E mentre gli sherpa cercavano di limare il comunicato finale dedicato al Medio Oriente, i ministri discutevano dei rischi di una nuova escalation. Tutti, tranne il francese Stephane Sejourne, ripartito per impegni pregressi già di prima mattina. Poi sono arrivate le rassicurazioni degli Usa. “Non siamo coinvolti in alcuna operazione offensiva”, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken. Ma Washington sapeva. L’amministrazione di Joe Biden è stata “informata” da Israele all’ultimo minuto e “non ha condiviso le informazioni. E’ stata una mera comunicazione”, ha precisato Tajani.


Il vertice, che ha fatto registrare “unità di intenti” e “convergenza” sui grandi dossier internazionali, si è chiuso con un “messaggio politico molto chiaro”: i Sette Grandi lavorano per “una de-escalation” in Medio Oriente e non intendono arretrare dal convinto sostegno alla sovranità, indipendenza e ricostruzione dell’Ucraina. Sul tavolo ci sono anche le sanzioni. Proprio ieri, gli Stati Uniti hanno deciso misure sanzionatorie nei confronti di Teheran: “i Paesi membri del G7 ne potranno adottare altre nei prossimi giorni”, ha confermato Blinken. Segnali, quelli lanciati da Capri, che si accompagnano a decisi appelli alla “moderazione” e “alla prudenza”. L’attacco israeliano di questa notte contro l’Iran è stato perlopiù dimostrativo e sembra essersi risolto senza troppe conseguenze. “Mi pare che il clima oggi sia migliore di questa notte”, ha commentato Tajani. Le azioni di Teheran dello scorso fine settimana restano comunque “un passo inaccettabile verso la destabilizzazione della regione” e il G7 ha così invitato “tutte le parti, sia nella regione che oltre”, a “offrire il proprio contributo positivo” allo sforzo collettivo per una de-escalation. Non è escluso, ovviamente, Israele, che ha il diritto a difendersi, ma deve “rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale”.


Il cessate il fuoco a Gaza, d’altra parte, resta l’obiettivo di tutti. E con esso, il rilascio degli ostaggi e un maggiore e più rapido accesso degli aiuti umanitari. La guerra con Hamas, accusato da Washington di essere “l’unico responsabile” del mancato accordo di tregua con Israele, ha già provocato un numero inaccettabile di civili, hanno concordato i capi della diplomazia. Tra le vittime figurano migliaia di donne, bambini e persone in situazioni vulnerabili. Un bilancio che la più volte annunciata offensiva israeliana a Rafah potrebbe solo aggravare terribilmente. Sarebbe inaccettabile, perché avrebbe “conseguenze catastrofiche sulla popolazione palestinese. “Gli Stati Uniti non possono sostenerla”, ha chiarito Blinken. Quanto all’Ucraina, per raggiungere gli obiettivi prefissati, centrale sarà, nei prossimi giorni, la capacità di Ue, Usa, G7 e Nato di soddisfare le richieste di Kiev sul rafforzamento della propria difesa aerea. I capi della diplomazia hanno confermato la loro determinazione a sostenere il diritto all’autodifesa delle forze ucraine, anche “a lungo termine”. L’approvazione del pacchetto di aiuti Usa da 61 miliardi di dollari, che dovrebbe arrivare nel fine settimana, è stata definita da Blinken come un passo capace di fare “una differenza profonda” sul terreno. “Non è troppo tardi”, ha detto. E pure l’Italia farà la sua parte. Il nostro Paese farà “tutto il possibile per aiutare l’Ucraina anche dal punto di vista della protezione area”, ha confermato alla fine dei lavori Tajani, senza sbilanciarsi sulla possibilità di fornire a Kiev il sistema antimissile Samp/T, considerato vitale da Volodymyr Zelensky e Dmytro Kuleba, arrivato su invito della presidenza italiana.


Di certo, i ministri hanno concordato sull’esigenza di “attuare e far rispettare pienamente” le sanzioni già imposte nei confronti di Mosca, confermando anche la disponibilità “ad adottarne di nuove, se necessario”. Mentre un appello è stato rivolto alla Cina, affinché eserciti la sua influenza su Vladimir Putin e ponga fine al tentativo di “alimentare” la sua macchina da guerra. “Anche questo lo abbiamo fatto capire chiaramente a Pechino, qui, insieme”, ha precisato la ministra tedesca Annalena Baerbock. Infine, i capi della diplomazia hanno convenuto sulla necessità di registrare progressi sull’eventuale utilizzo degli asset sovrani della Russia per la ricostruzione dell’Ucraina. I Sette Grandi stanno già lavorando per trovare un accordo che sia coerente con le leggi dei diversi Paesi e con il diritto internazionale. Tutte le possibilità esplorate saranno messe a disposizione dei leader dei Paesi membri del Gruppo, che ne discuteranno al vertice dei capi di Stato e di Governo a giugno. (di Corrado Accaputo)

Lufthansa ha sospeso i voli per Israele e Iraq fino a sabato

Lufthansa ha sospeso i voli per Israele e Iraq fino a sabatoRoma, 19 apr. (askanews) – La compagnia aerea Lufthansa ha annunciato oggi la sospensione dei suoi voli verso Israele e Iraq fino a sabato mattina. “Abbiamo cancellato i voli a causa della situazione attuale”, ha spiegato un portavoce all’Afp, precisando che questa misura sarà in vigore fino alle 7 di sabato.


Anche la sua filiale austriaca, Austrian Airlines, ha annunciato oggi l’interruzione dei suoi voli per Erbil in Iraq e Tel Aviv in Israele “come misura precauzionale”. Colpita anche la capitale giordana, Amman. “La situazione della sicurezza sarà rivalutata in modo approfondito”, ha affermato la società in una dichiarazione inviata all’Afp. Le due compagnie avevano già sospeso i collegamenti con Teheran fino a giovedì 30 aprile.

Turismo, Priante: Italian Motor Week incarna valori Made in Italy

Turismo, Priante: Italian Motor Week incarna valori Made in ItalyRoma, 19 apr. (askanews) – “Città dei Motori ha saputo mettere in rete le eccellenze motoristiche italiane, e con la Italian Motor Week ha posto le premesse di sviluppo di una nuova offerta turistica completa e di grande attrattività”. Lo ha affermato la presidente di Enit spa, Alessandra Priante, in un’intervista al sito dell’Associazione Città dei Motori.


Nel weekend che chiude IMW 24, la manifestazione organizzata dai Comuni della Rete Anci in partnership con Ministero del Turismo e Automobile Club d’Italia, e il patrocinio di Enit spa, Priante ribadisce che l’Ente “è al fianco del Ministero nel supporto alle Città dei Motori per la promozione di un’iniziativa che ha saputo mettere il focus sul turismo motoristico, che può costituire un prodotto e una grande opportunità su cui puntare”. “Italian Motor Week – spiega Priante – è un’eccellente vetrina del patrimonio industriale e culturale italiano. La manifestazione, tra l’altro, ha coinciso lunedì 15 aprile con la Giornata Nazionale del Made in Italy e ne incarna perfettamente i valori, coniugando passione per i motori, cultura e tradizione con la bellezza paesaggistica e l’enogastronomia. Si valorizza una proposta turistica non solo verso le destinazioni più note, ma anche quelle meno congestionate, offrendo esperienze destagionalizzate e possibilità di scoperta tutto l’anno”.


Per il futuro “siamo convinti che questa manifestazione abbia tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento per il turismo motoristico internazionale. Enit spa è pronta a giocare un ruolo attivo nella promozione di questo format attraverso le sue piattaforme e ad accompagnare l’Associazione Città dei Motori nelle fiere internazionali. In futuro ci sarà occasione di organizzare incontri con tour operator e media specializzati, per assicurare che IMW diventi un appuntamento immancabile per gli amanti del motorsport in tutto il mondo: un’opportunità unica – ha concluso – che sicuramente vorrà cogliere chi desidera un’esperienza autenticamente italiana legata al mito dell’auto”.

Riviera Film Festival, Ambra e Martina Stella tra i protagonisti

Riviera Film Festival, Ambra e Martina Stella tra i protagonistiRoma, 19 apr. (askanews) – Rivelati i primi protagonisti degli eventi speciali del Riviera International Film Festival che si svilupperanno attraverso masterclass, incontri, anteprime e panel sulle serie tv di maggior successo, dal 7 al 12 maggio a Sestri Levante. A raccontarsi al pubblico, tra aneddoti e curiosità, vita e carriera, arriveranno una coppia di attrici amatissime dal pubblico, Ambra Angiolini e Martina Stella. Altrettanto attesi i due protagonisti della serie “Un Professore”, Nicolas Maupas e Damiano Gavino. A salire sul palco della Duferco Lounge, per presentare la seconda stagione di “Il Santone – #lepiubellefrasidioscio”, anche Rossella Brescia e Carlotta Natoli, le due protagoniste femminili.


Per la seconda stagione, ancora inedita, di “Blocco 181” ci saranno invece a raccontarla Nils Hartmann, Senior Vice-President di Sky Studios Italia, insieme al regista Ciro Visco e i protagonisti Andrea Dodero e Fahd Triki. E ancora un panel dedicato a “Supersex”, la serie basata sulla vita di Rocco Siffredi, insieme alla sceneggiatrice Francesca Manieri e a Gaia Messerklinger, che interpreta l’iconico personaggio di Moana Pozzi. In anteprima, a giugno su Prime Video, anche il film “Maschile Plurale”, forte del successo del primo capitolo, con il suo cast al completo: Giancarlo Commare, Gianmarco Saurino e Michela Giraud. Per le masterclass, oltre a quella già annunciata del Premio Oscar Susan Sarandon, sono attesi altri due Premi Oscar: l’editor Pietro Scalia e la regista Eva Orner. A completare la rosa degli incontri, Andrew Dominik, regista di film come “Blonde” e “L’Assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” e uno dei re degli effetti speciali, Francesco Grisi.

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non facili

Fmi: in Europa atterraggio morbido raggiungibile ma sfide non faciliRoma, 19 apr. (askanews) – Per le economie europee un “atterraggio morbido”, da intendere come il ritorno dell’inflazione ai livelli obiettivo con un modesto sacrificio in termini di crescita economica, risulta “raggiungibile”, tuttavia “i venti di traverso potrebbero rendere difficile ripristinare la stabilità dei prezzi mentre si cerca di assicurare una ripresa duratura”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel rapporto sull’economia dell’Europa, pubblicato oggi in occasione delle assemblee primaverili a Washington.


Nei prossimi trimestri il moderarsi di mercati del lavoro ancora forti dovrebbe sostenere la la crescita dei redditi reali e dei consumi. La ripresa dei consumi a sua volta aiuterà a contrastare gli effetti del necessario ritiro delle misure di supporto contro il caro energia e a sostenere gli investimenti, mentre le politiche monetarie dovrebbero allentarsi. Di fronte a questo contesto, secondo il Fmi, un graduale rafforzamento della domanda privata e il processo disinflazionistico richiederanno un rafforzamento della produttività, mentre i margini delle imprese dovrebbero riportarsi ai valori precrisi.


Nelle economie avanzate i rischi di atterraggio morbido sono “bilanciati”. Tuttavia questo non è l’unico compito che richieda attenzione, prosegue lo studio. In Europa infatti i livelli di redditi pro capite vanno a rilento e restano indietro rispetto ai valori che si registrano nei paesi capofila su scala globale. E questo differenziale non è atteso colmarsi nell’orizzonte prevedibile. La crescita della produttività ha segnato un rallentamento e l’invecchiamento della popolazione rappresenta una zavorra. Più in generale la frammentazione geopolitica nel continente sta gettando ombre sui vecchi modelli di crescita.


Intanto le pressioni di lungo lungo periodo dovute all’invecchiamento delle popolazioni sulla spesa, le ambizioni di interventi sul clima e il rilancio di quelle sulle spese per difesa richiedono riforme strutturali che aggiungono pressioni al tema della sostenibilità della crescita. Secondo il Fmi “centrare queste sfide non sarà facile. Tuttavia l’Europa ha già dimostrato che può superare anche gli ostacoli più difficili quando agisce in maniera determinata e unita. Con le politiche giuste – dice il Fmi – i policy maker possono assicurare un atterraggio morbido e aumentare le prospettive di crescita di lungo termine”.