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Autore: Redazione StudioNews

Usa, Biden chiede di triplicare dazi su acciaio e alluminio cinesi

Usa, Biden chiede di triplicare dazi su acciaio e alluminio cinesiNew York, 17 apr. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden, durante la visita di oggi alla United Steelworkers di Pittsburgh, in Pennsylvania chiederà di triplicare i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio. Biden chiede al segretario al Commercio che l’aliquota passi al 7,5%, una decisione che intende far pressione sulle pratiche commerciali cinesi.


Il presidente sta visitando uno stato-chiave per la sua battaglia elettorale e intende promuovere il suo modello di economia per gli Stati Uniti, mostrando il pugno duro con Pechino, soprattutto sull’eccesso di offerta di prodotti energetici green sovvenzionati dagli aiuti statali. Durante una visita in Cina la scorsa settimana, il segretario al Tesoro Janet Yellen ha espresso preoccupazione per il fatto che i sussidi cinesi stiano creando un eccesso di offerta di prodotti energetici come pannelli solari e veicoli elettrici, che supererebbe la domanda interna. Questo eccesso di capacità produttiva potrebbe essere scaricato sui mercati globali a prezzi artificialmente più bassi, soffocando potenzialmente la concorrenza e l’industria di settore a livello globale.

Dalla robotica alla space economy, torna a Padova il Galileo Festival

Dalla robotica alla space economy, torna a Padova il Galileo FestivalRoma, 17 apr. (askanews) – Dalle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale ai nuovi traguardi nell’osservazione dello Spazio e della space economy. E ancora: dalle nuove frontiere della medicina e della farmacologia alle nuove fonti di energia e alle nuove forme di mobilità, senza tralasciare le strategie delle imprese di fronte alla sfida dell’innovazione. Sono solo alcuni degli ambiti di discussione e confronto dell’edizione 2024 del Galileo Festival della Scienza e dell’Innovazione che si terrà a Padova dal 2 al 5 maggio.


Quest’anno la manifestazione promossa da ItalyPost, Nord Est Multimedia e Comune di Padova, con la collaborazione dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, con le main partnership di Intesa Sanpaolo, Autostrade per l’Italia, auxiell e la content partnership di Fondazione Telethon e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Padova, sarà arricchita dalla partecipazione dei grandi nomi della scienza e della ricerca, dell’impresa innovativa, ma anche nomi di rilievo assoluto del mondo della cultura. L’apertura del Festival, giovedì 2 maggio alle 17, sarà così divisa in due momenti, una parte dal titolo “Imprese che innovano. Ma da sole possono bastare?” e l’altra “Politiche per l’innovazione: cosa possono fare i territori”. A prenderne parte saranno Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, Daniele Lago, ad e head of design di Lago, Luca Businaro, ad di Novation Tech, Mauro Fanin, presidente e ad di Cereal Docks, e Gilberto Muraro, presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.


Spazio poi al primo ospite di grande richiamo alle 21 al Teatro Verdi, il Galileo Festival ospiterà una serata-evento con il maestro Nicola Piovani, compositore e premio Oscar 1998 per La Vita è Bella, che, nel corso del suo intervento, racconterà come “nasce la musica”. Tra i grandi nomi in cartellone, anche il fisico e inventore Federico Faggin che sabato 4 alle 18 dialogherà sul tema “Intelligenza naturale e intelligenza artificiale”, mentre venerdì alle 18 interverrà il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti a proposito della condizione dell’uomo nell’età della tecnologia. Con un focus sulle future prospettive della terapia genica, venerdì alle 21 sarà il turno del direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica Luigi Naldini. Restando in campo medico, sabato alle 16.30 il virologo Fabrizio Pregliasco dialogherà con la giornalista Paola Arosio sul tema dei “Superbatteri, una minaccia da combattere”.


Tra gli altri eventi da non perdere, venerdì alle 11.30 parleranno delle prossime frontiere dello spazio il membro della riserva astronauti dell’ESA e ingegnere spaziale Thales Alenia Space Anthea Comellini e la scienziata e ingegnera spaziale Amalia Ercoli Finzi. Alle 21 si parlerà dell’Einstein Telescope e della candidatura italiana per ospitarlo in Sardegna con il presidente INAF Roberto Ragazzoni, con Antonio Zoccoli, presidente INFN, e con Marco Tavani, docente di Fisica spaziale all’Università Tor Vergata di Roma. Tornando invece sugli orizzonti dell’intelligenza artificiale, il direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia Giorgio Metta, e Antonio Navarra, presidente del Centro Europeo per i Cambiamenti Climatici, interverranno venerdì alle 21 insieme a Fabio Puglia, presidente di Oversonic Robotics, e a Paolo Traverso, direttore Pianificazione strategica della Fondazione Bruno Kessler. Ma non mancherà, poi, anche un importante momento di riflessione su scienza e diritti civili, con l’appuntamento di sabato alle 18 con il politico e attivista Marco Cappato.


Nell’ultima giornata di Festival, domenica alle 11.15 interverrà il fisico e divulgatore scientifico Guido Tonelli sui temi del suo libro “Materia. La magnifica illusione” (Feltrinelli). A chiudere l’edizione 2024 l’intervento del grande ospite internazionale del Galileo Festival Jan Olof Lundqvist, esperto di gestione idrica di fama internazionale e senior scientist allo Stockholm International Water Institute, che prenderà le mosse dal suo libro “La Tempesta Perfetta. Acqua, cibo e 8 miliardi di consumatori” (Post Editori) per dialogare di crisi idrica e alimentare con il segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti. Fra gli oltre 50 eventi del Festival, la cui direzione scientifica è affidata a Giovanni Caprara, editorialista scientifico del Corriere della Sera, saranno presenti anche quattro sezioni tematiche, ciascuna composta da cinque incontri, dedicati alle nuove sfide dell’intelligenza artificiale, della space economy, delle life sciences, così come ci sarà un approfondimento sulle nuove frontiere dell’innovazione, sia sul fronte delle tecnologie più all’avanguardia per le imprese sia sugli aspetti legati ai processi industriali. Tutti gli eventi sono a ingresso libero. I posti in sala sono limitati: per avere garanzia di accesso, è necessario registrarsi all’evento sul sito https://www.galileofestival.it/.

Business con impatto positivo su società, presentato “Il Megafono Sociale”

Business con impatto positivo su società, presentato “Il Megafono Sociale”Roma, 17 apr. (askanews) – Si è tenuta ieri a Roma – presso la sede di Cattaneo Zanetto Pomposo & Co. – la presentazione del libro ‘Il Megafono Sociale. Un nuovo modello di creazione del valore’ che racchiude il pensiero di Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Italia & Grecia, curato dalla Giornalista Maria Cristina Origlia e distribuito da Harvard Business Review Italia.


La tavola rotonda, che ha visto avvicendarsi esponenti del mondo dell’impresa, delle Istituzioni e del Terzo Settore, è stata l’occasione per raccontare il modello di business innovativo nato in Danone Italia che amplifica l’impegno sul tema della sostenibilità partendo dalle risorse più preziose, i singoli brand, per generare un impatto positivo sulla società, grazie al coinvolgimento delle persone in cause sociali. L’evento ha favorito, inoltre, il confronto e il dialogo sugli strumenti a disposizione a livello nazionale e sulle opportunità che le aziende possono cogliere per innovare e avvicinarsi alle comunità. ‘In Danone, la sostenibilità economica va di pari passo con quella sociale e ambientale e, attraverso il modello del Megafono Sociale, il business diventa uno strumento concreto per avere un impatto positivo su persone e comunità. Una vera e propria missione che coinvolge quotidianamente i brand del Gruppo nel portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile. Per rendere la nostra azione sempre più concreta, capillare e strutturale, servono sinergie positive con le comunità, con altre imprese, con il Terzo Settore e con le Istituzioni: ecco perché la tavola rotonda ha rappresentato un ottimo punto di partenza e di riflessione che continueremo a coltivare’, commenta Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Company Italia & Grecia* e aggiunge: ‘Ogni anno in Italia si investono circa 10 Miliardi di Euro in pubblicità: si tratta di dati in progressiva crescita basti pensare che nell’ultimo bimestre, gennaio-febbraio, la spesa in questo campo è aumentata del 3,7%, un andamento positivo che per i principali 10 settori segna il +13,3%. Immaginiamo che virtuosismo si generebbe se le aziende decidessero di dedicare anche solo una piccola parte di questi investimenti a progetti che costruiscano il proprio brand, ma che allo stesso tempo abbiano un impatto sociale. Il modello del Megafono Sociale racconta un nuovo modo di fare business e marketing, non solo campagne volte alla vendita, ma valorizzazione dei brand in funzione della causa sociale che decidono di abbracciare, invogliando così le persone ad assumere comportamenti più sostenibili sia all’interno sia all’esterno dell’azienda’.


Alla tavola rotonda sono intervenuti Lucia Albano – Sottosegretario di Stato al MEF; Andrea Costa – Consigliere Ministro della Salute; la Senatrice Elena Murelli e le Onorevoli Ilenia Malavasi ed Elena Bonetti. Hanno fornito il loro contributo alla discussione, inoltre, Enrico Sassoon – Editor in Chief at Harvard Business Review; Giovanni Bruno – Presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus, Nico Acampora – Fondatore di PizzaAut e Maria Cristina Origlia – Giornalista e Curatrice del Volume. ‘Nel panorama dell’imprenditoria Italia, Danone si è affermata come un esempio di successo nell’ambito della sostenibilità sociale di impresa con le sue numerose iniziative, la lotta alla malnutrizione da una parte, la promozione del mese del cuore dall’altra e il supporto alla popolazione anziana nella vaccinazione. A seguito della raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale, il tema dell’economia sociale ha assunto una rilevanza fondamentale proprio nell’agenda politica nazionale. Abbiamo già ascoltato al Ministero dell’Economia e delle Finanze una molteplicità di voci che hanno vissuto da vicino la riforma del Terzo Settore e che saranno protagonisti del prossimo sviluppo. In questo contesto, ho avviato un confronto al MEF per poter definire i temi del piano della raccomandazione e posso annunciare di aver creato un gruppo di lavoro, per dare a tutti i partecipanti la possibilità di garantire questo dialogo costante che è il cuore della riforma del Terzo Settore ed è il nucleo soprattutto della costruzione di un piano italiano, come la raccomandazione europea chiede. Ciò soprattutto in un mondo che si interroga sulla responsabilità delle aziende per le società, sugli ESG e la capacità di generare valore per gli azionisti ma anche per la società. Certo è che il Terzo Settore, un’impresa sociale, diventa un ulteriore fattore di successo. Crediamo che questo sia un valore in più per l’economia Italiana. Il profitto non è un fine essenziale ma anche un mezzo per poter raggiungere questi obiettivi etici, di inclusione e di coesione’, è il messaggio condiviso da Lucia Albano Sottosegretario di Stato al MEF.


‘Il compito della politica e delle istituzioni è di creare le condizioni affinché la sostenibilità sociale possa avere un progressivo impulso ad essere realizzata. Nel Megafono Sociale sono descritti esempi tangibili di sussidiarietà: tutti coloro che possono arrivare al cittadino e al bisognoso sono messi nelle condizioni di agire. A volte, certi risultati positivi si possono conseguire mettendo insieme delle buone pratiche e delle azioni proattive. Grazie ad aziende come Danone, e ad altre che si aggiungeranno, matura la consapevolezza che investire in percorsi di sostenibilità sociale rappresenta il giusto investimento che contestualmente riesce a generare valore e un impulso alla società, dove gli ultimi non devono mai rimanere indietro’, ha dichiarato il Dott. Andrea Costa, Consigliere del Ministro della Salute. ‘Le persone devono essere al centro della vita aziendale ma anche sociale. Le istituzioni devono favorire e coltivare le relazioni aziendali che portano valore alla società. Il Megafono Sociale come modello di business verso una società inclusiva deve essere un esempio di modello virtuoso per tante aziende che possono integrarsi sempre di più con il territorio in cui operano e nella società. Le aziende, inoltre, possono essere di supporto al mondo politico istituzionale per quei servizi sociali dove è difficile arrivare per le persone fragili o bisognose o per supportare le politiche della natalità, conciliazione vita-lavoro, famiglia e invecchiamento attivo’, ha commentato la Senatrice Elena Murelli, capogruppo Lega in Commissione Sanità al Senato.


‘L’inclusione sociale è un valore fondamentale e una comunità è matura quando riesce a prendersi cura degli altri. In questo senso l’esempio del ‘Megafono sociale’ ci indica una strada possibile: il fare impresa corre in armonia con il restituire opportunità per il sociale e il benessere che si crea può ispirare qualcosa di profondo per le imprese stesse, mettendo al centro la persona e il suo benessere. Per arrivare a una comunità inclusiva – che deve rappresentare un impegno comune per le istituzioni, per il tessuto imprenditoriale e per tutti i cittadini – occorre fondarsi sul rispetto delle differenze, perché la sfida è prima di tutto culturale. A noi spetta il compito di saper tradurre esperienze virtuose come quelle descritte nel ‘Megafono sociale’ in punti di partenza o in proposte legislative’: è quanto ha dichiarato l’onorevole Ilenia Malavasi, componente della Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati. ‘La certificazione per la parità di genere, che abbiamo introdotto come uno dei progetti del PNRR, è una leva straordinaria per il mondo delle imprese. I risultati che stiamo ottenendo sono molto significativi e importanti: più di 1600 le aziende certificate ad oggi. Il fatto che con questa certificazione ci sia un vantaggio di fiscalità e uno nell’ambito degli appalti pubblici, testimonia che l’investimento pubblico riconosce in questa leva un beneficio di carattere sociale collettivo. Va promosso un patto nel Paese tra Istituzioni, imprese e mondo del Terzo Settore. La certificazione ha incentivato le aziende ad adottare pratiche innovative a sostegno della genitorialità e della promozione del lavoro femminile. Il dialogo con le imprese è anche necessario per ispirare riforme come il Family Act che ha inoltre reso strutturale, e non più solo a bonus o una tantum, quell’approccio integrato portato avanti attraverso forme innovative di organizzazione aziendale’, è il commento dell’Onorevole Elena Bonetti, capogruppo AZ-PER in Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati.

Sanzione dell’Antitrust a TikTok per contenuti pericolosi per i minori

Sanzione dell’Antitrust a TikTok per contenuti pericolosi per i minoriRoma, 17 apr. (askanews) – “L’Autorità ha sanzionato Tik Tok in relazione a taluni contenuti pericolosi veicolati ai segmenti dell’utenza più esposti in termini di sicurezza, vale a dire i minori, attraverso un sistema di raccomandazione basato sulla profilazione e volto ad accrescere le interazioni e il tempo speso online”. Lo ha riferito il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, illustrando la relazione annuale dell’Autorità.


Riferendo sulle attività svolte, Rustichelli ha spiegato che “l’Autorità è intervenuta per assicurare il rispetto degli obblighi di diligenza gravanti sulle piattaforme digitali che offrono servizi ai consumatori in assenza di un corrispettivo monetario. In questi casi, occorre evitare che l’adozione di pratiche aggressive volte a dilatare il tempo di fruizione del servizio da parte dei consumatori, anche attraverso tecniche di profilazione algoritmica, determini un pregiudizio più intenso proprio per le categorie di utenti più vulnerabili”.

”Bioplastiche compostabili’: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente.

”Bioplastiche compostabili’: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente.Roma, 17 apr. (askanews) – Le bioplastiche compostabili sono perfettamente compatibili con il trattamento della frazione organica e non rappresentano un ostacolo all’attività di impianti di compostaggio e digestori anaerobici. Anzi, sono a tutti gli effetti un aiuto tangibile per l’aumento di qualità e quantità del compost prodotto. Tuttavia, c’è ancora da superare disinformazione e impreparazione sul perché è importante effettuare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti organici e sul perché insieme a loro vanno conferiti anche gli imballaggi in bioplastica compostabile come sacchetti, stoviglie e cialde certificati.


Di questi aspetti si parlerà al convegno “Bioplastiche compostabili: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente” – promosso da Fondazione UniVerde in collaborazione con Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e con la main partnership di Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile – che si terrà a Roma, martedì 23 aprile, ore 10.30, alla Sala dei Consigli Superiori – Parlamentino Cavour presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Via XX Settembre, 20) e in diretta streaming su Radio Radicale. Obiettivo dell’evento, dedicato a studentesse e studenti di diversi Istituti d’Istruzione Superiore della Regione Lazio vocati alla formazione di nuovi professionisti del settore primario – Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni ed IIS Domizia Lucilla di Roma e l’Istituto Tecnico Agrario di Alvito, in provincia di Frosinone – è di creare un’occasione di confronto tra la filiera delle bioplastiche compostabili e il settore agricolo per far in modo che una preziosa risorsa non venga considerata un rifiuto ma valorizzata in agricoltura per i tanti vantaggi che ne deriverebbero per l’ambiente, secondo i più sani principi dell’economia circolare.


Dopo il saluto di benvenuto di Marco Lupo (Capo del Dipartimento della sovranità alimentare e dell’ippica, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), i lavori saranno introdotti dalle relazioni di Francesco Paolo La Mantia (Professore emerito in Tecnologia dei Polimeri presso l’Università degli Studi di Palermo e Coordinatore dell’unità di ricerca presso il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali – INSTM) e di Domenico Ronga (Professore associato in Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso il DIFARMA dell’Università degli Studi di Salerno). Seguiranno gli interventi di: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde); Patrizia Marini (Presidente Re.N.Is.A.); Patty L’Abbate (Vicepresidente Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati); Alessandro Caramiello (Componente Commissione Agricoltura, Camera dei Deputati); Luca Bianconi (Presidente Assobioplastiche); Debora Fino (Presidente Re Soil Foundation); Stefano Masini (Responsabile Ambiente e Territorio, Coldiretti); Maurizio Desantis (Collaboratore del Consorzio Italiano Compostatori – CIC), con il coordinamento di Valerio Rossi Albertini (Fisico, divulgatore scientifico e primo ricercatore CNR). Conclude Carmine Pagnozzi (Direttore Generale Consorzio Biorepack). Media partners: Askanews, Italpress, TeleAmbiente.

Studenti della Sapienza incatenati e in sciopero della fame

Studenti della Sapienza incatenati e in sciopero della fameRoma, 17 apr. (askanews) – Dopo gli scontri di ieri con la polizia, gli studenti dell’università La Sapienza di Roma del collettivo Cambiare rotta hanno deciso di “intraprendere uno sciopero della fame incatenati sotto al rettorato del nostro ateneo”.


Gli studenti hanno scritto un “Appello a democratici, pacifisti e società civile a sostenere le richieste di studenti e accademici nelle università per fermare il genocidio in Palestina” con il quale, si legge sui social del collettivo, “ci rivolgiamo a tutti coloro le cui coscienze sono scosse dalle terribili immagini del genocidio in corso a Gaza, dalla preoccupante condizione in cui versano tutti i territori palestinesi sotto attacco continuo, e dalla possibilità sempre più reale di una escalation generalizzata della guerra in Medio oriente e non solo. Siamo arrivati alla scelta di questa forma di protesta non violenta, dopo mesi di una mobilitazione eterogenea e diffusa che ha visto in diversi settori della società una presa di posizione netta contro le guerre, per un cessate il fuoco, per fermare l’escalation in corso che rischia di trascinare il mondo in una terza guerra mondiale a pezzi. A tutto questo però è corrisposto soltanto un preoccupante avvitamento antidemocratico che nei casi più estremi si è tradotto anche in manganelli e violenza repressiva su studenti e studentesse, tanti gli ultimi eventi noti”. “È poi proprio nell’università, da tempo fulcro della coscienza critica, che una convergenza di professori, ricercatori, studenti e studiosi di ogni genere, ha messo all’ordine del giorno la necessità di mettere fine alle collaborazioni di ricerca e didattiche che legano la formazione all’industria della guerra e ad Israele, e in alcuni atenei come quelli di Torino, Pisa, Bari, Napoli e Milano questa battaglia ha conquistato alcune importanti vittorie. Oggi tuttavia, guardandoci attorno, non riusciamo a vedere altro che l’urgenza di fare di più e fare meglio: siamo in sciopero della fame perché il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo di aspettare”.


“E siamo incatenati e in sciopero della fame al rettorato della Sapienza perché è dal cuore della più grande università d’Europa che ottenere un passo indietro da chi è complice di un genocidio, può produrre un importante cambiamento. Dai vertici dell’amministrazione però fino ad oggi non sono arrivati segnali positivi. Al contrario, la Rettrice Antonella Polimeni insiste nello squalificare le proteste degli studenti e nel silenziare le rivendicazioni del mondo accademico che pone la questione etica dell’utilizzo militare della ricerca scientifica. Un atteggiamento, quello della Rettrice della Sapienza, che distrae dal fulcro della questione che si vorrebbe mettere sotto il tappeto: l’ateneo, anzi la sua governance e in primis la Rettrice stessa, hanno le mani sporche del sangue dei palestinesi”. “Le hanno perché collaborano quotidianamente con università sorte in Palestina su territorio occupato, colonie la cui stessa esistenza è un crimine per il diritto internazionale; collaborano con le aziende produttrici di armi, come il campione internazionale Leonardo s.p.a. a partecipazione israeliana; collaborano con Israele a fini di ricerca che, come sostenuto anche dalle migliaia di accademici firmatari della Lettera contro il bando MAECI e da numerosi esperti, mettono il sapere a servizio di prodotti e tecnologie ad ‘uso duale’: sviluppate per uso civile, finiscono direttamente nell’arsenale di tecnologie impiegate nelle guerre in tutto il mondo. Per questo, come studenti, riteniamo che la Rettrice debba fare un passo indietro urgentemente, perché di fronte al genocidio del popolo palestinese e al rischio di un conflitto generalizzato, questa è l’unica scelta giusta”.


“Ci appelliamo qui a tutti i soggetti democratici, pacifisti e della società civile a sostenerci in queste ore e a dare risonanza a questo percorso che vuole lo sganciamento da qualsiasi complicità e fermare l’escalation. Chiediamo inoltre che la rettrice convochi urgentemente un momento di confronto largo e aperto tra tutte le componenti dell’Ateneo per far emergere con forza le ragioni di chi vuole il cessate il fuoco immediato e la fine del genocidio a Gaza. Invitiamo tutti gli studenti, docenti, ricercatori e chiunque sia a favore della pace ad unirsi a noi nelle proteste di questi giorni”, conclude il collettivo.

Voto in condotta, il Senato ha approvato il ddl Valditara. Va alla Camera

Voto in condotta, il Senato ha approvato il ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.


Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.

Avviso Pubblico: 315 minacce a amministratori e sindaci, una ogni 28 ore

Avviso Pubblico: 315 minacce a amministratori e sindaci, una ogni 28 oreRoma, 17 apr. (askanews) – Sono 315 gli atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico nel 2023 a danno di sindaci, Amministratori locali e dipendenti della Pubblica Amministrazione. Un caso ogni 28 ore, con un incremento degli episodi al Nord che rappresenta il 39% del totale. È quanto emerge dalla presentazione del nuovo Rapporto “Amministratori sotto tiro”, presentata a Roma nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana. I dati del 2023 confermano il trend degli ultimi 14 anni del report, in cui Avviso Pubblico ha censito oltre 5.300 eventi di violenze e minacce.


“I dati confermano quantitativamente un fenomeno inaccettabile, che in alcuni luoghi d’Italia ha una pervasività tale da diventare quasi ‘ordinaria’ modalità di relazione con le istituzioni. Atti concreti come violenza fisica, incendi e attentati dinamitardi – non solo lettere minatorie, offese, fake news e ingiurie sui social – si concentrano soprattutto al Centro-Sud”, dichiara il presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà. “Una condizione che si cronicizza, in particolare laddove la presenza criminale è più forte e dove si registrano scioglimenti dei comuni, a dimostrazione di un nesso pericoloso che deve essere oggetto di attenzione da parte del legislatore in vista di una possibile revisione della legge”, aggiunge.


Per la prima volta la Calabria – e in particolare la provincia di Cosenza, dove sono stati registrati ben 30 atti di intimidazione in 15 differenti aree comunali – si attesta la regione italiana più colpita, con 51 episodi di atti intimidatori. Seguono la Campania, la Sicilia e la Puglia. Ma se da un lato i numeri sono allarmanti, dall’altro rivelano almeno in parte un risvolto positivo della medaglia: laddove si concentrano attentati e minacce, si è spesso in presenza di una resistenza al fenomeno mafioso da parte di amministratori che non cedono alle pressioni dei clan. Ma a preoccupare ora è l’avvicinarsi delle prossime elezioni, quando il fenomeno potrebbe inasprirsi per i tentativi delle organizzazioni criminali di condizionare l’esito delle urne. “Infatti ad essere minacciato oltre agli amministratori locali, è anche chi si candida a rivestire un incarico pubblico, fenomeno registrato in tutti i rapporti e che richiede un supplemento significativo di attenzione in vista della prossima tornata elettorale di giugno, quando andranno al voto il 47% dei Comuni italiani. Un quadro preoccupante, che riguarda in particolare i comuni medio-piccoli, in cui più forte è la solitudine, l’assenza di attenzione mediatica, e dove spesso si annida la ‘cifra oscura’ del silenzio, e che descrive contesti territoriali, economici e sociali in cui fare il sindaco e l’amministratore diventa sempre più una attività pericolosa”, prosegue.


Il 55% dei casi di aggressione e minacce si registra nei comuni al di sotto dei 20mila abitanti; mentre il 21% avvengono in Comuni che in un passato piu’ o meno recente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiosa. È il caso di ben 42 Comuni. Ancora una volta si registra un’alta percentuale di minacce e aggressioni alle amministratrici: il 17% del totale. Ma a cambiare è la modalità di intimidazione: le lettere minatorie cedono il passo ad azioni più violente come gli incendi. “Per queste ragioni Avviso Pubblico conferma la propria disponibilità a portare esperienza, conoscenza e proposte all’interno dell’Osservatorio costituito presso il ministero dell’Interno, manifestando al Parlamento e al Governo la necessità di confermare per l’anno 2025 e seguenti gli stanziamenti del fondo a beneficio degli amministratori e di chi è oggetto di atti di intimidazione. La vicinanza di tutti i cittadini e il sostegno a chi è in prima linea sul territorio si manifesta con gesti concreti e con la cooperazione delle forze dell’ordine e della magistratura a tutela di chi rappresenta le istituzioni repubblicane”, conclude Roberto Montà.


Per il secondo anno consecutivo il Rapporto si arricchisce di un focus dedicato agli episodi di violenza politica nel resto d’Europa, redatto da Acled (Armed Conflict Location & Event Data Project), organizzazione no-profit statunitense. “Oltre all’Italia, almeno altri sette paesi dell’Unione Europea hanno registrato atti di violenza e intimidazione agli amministratori locali nel 2023. Sono 216 i casi censiti nei paesi dell’Ue, in aumento del 76% rispetto all’anno precedente. Tra i paesi europei, e in controtendenza rispetto agli anni precedenti, è la Francia a registrare il dato più alto, con poco meno del 60% del totale dei dati censiti. Tra i maggiori fattori di rischio per gli amministratori locali in Europa vi è l’aumento nelle contestazioni violente contro le politiche dei governi locali e nazionali, che in diversi paesi sono sfociate in aggressioni contro gli amministratori locali”.

Voto in condotta, aula Senato approva ddl Valditara. Va alla Camera

Voto in condotta, aula Senato approva ddl Valditara. Va alla CameraRoma, 17 apr. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato il ddl Valditara di revisione della disciplina di valutazione del comportamento degli studenti e delle studentesse. Il ddl è stato approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, nessun astenuto.


Il provvedimento, in tre articoli, introduce una stretta sul voto in condotta (da cui dipenderà una eventuale bocciatura) espresso in decimi, sanzioni e multe per chi aggredisce il personale scolastico e il ritorno ai “giudizi sintetici” per la scuola primaria. Passa ora all’esame della Camera.

Cicloturismo, in Confagricoltura siglata partnership FCI-Agriturist

Cicloturismo, in Confagricoltura siglata partnership FCI-AgrituristRoma, 17 apr. (askanews) – Nella sede di Confagricoltura, a Roma, siglata una collaborazione tra Federazione Ciclistica Italiana e Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, Ambiente il Territorio di Confagricoltura per sviluppare e integrare il progetto promosso dalla FCI, “Bike Hospitality”, con le strutture associate ad Agriturist: l’obiettivo è arricchire la mobilità sostenibile ed il turismo in bicicletta, con ulteriori servizi destinati agli utenti delle due ruote, riconosciuti e qualificati dalla Federazione Ciclistica Italiana.


“Sono orgoglioso di ospitarvi nella sede dove è nata, nel 1965, Agriturist, da cui è stato declinato il fenomeno agrituristico in Italia. Oggi la vacanza nelle aziende agricole è diffusa su tutto il territorio e favorisce una maggiore conoscenza del settore primario e dei suoi prodotti. La vostra collaborazione costituisce un notevole volàno per l’ospitalità nelle aziende agricole e contribuisce a rivitalizzare, anche dal punto di vista economico, le aree rurali e i borghi”, ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, commentando l’accordo tra Federazione Ciclistica Italiana e Agriturist, presentato oggi, a Palazzo della Valle. “L’intesa con Agriturist nasce dalla convinzione che la bicicletta e il ciclismo siano leve straordinarie in grado di valorizzare le eccellenze del nostro Paese. La Federazione crede fermamente in questa missione, in grado di rafforzare il valore sociale del nostro sport creando ricchezza sostenibile. Ringrazio Confagricoltura e Agriturist per l’opportunità offerta ed anche il presidente del CR Marche Lino Secchi e Carlo Pasqualini, primi animatori del progetto Bike Hospitality che in poco tempo sta diventando un punto di riferimento per altri territori”, ha messo in evidenza il presidente FCI, Cordiano Dagnoni, siglando l’intesa con l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura.


“I nostri agriturismi, diffusi in tutta Italia, costituiscono il punto d’appoggio naturale per i cicloturisti, che troveranno, oltre all’accoglienza e ai prodotti enogastronomici, assistenza e consigli di viaggio. Siamo convinti – ha sottolineato Augusto Congionti, presidente Agriturist – di riuscire a mettere in luce ancor di più la nostra attività attraverso l’iniziativa Bike Hospitality, con percorsi ciclistici dedicati, capaci di valorizzare le nostre aziende associate, attraverso il sito “Bike Hospitality” e l’apposita App”. La popolazione dei cicloturisti aumenta ogni anno: nel 2023 hanno raggiunto quasi 57 milioni di presenze. L’intesa fra Agriturist e FCI mette in cantiere convegni, seminari, la creazione di strade ciclistiche, in grado di collegare le circa 6.000 aziende aderenti all’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, insieme ad apposite manifestazioni agonistiche o cicloturistiche.