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Autore: Redazione StudioNews

Con “Star Bottle” chiunque può inviare un messaggio nello spazio

Con “Star Bottle” chiunque può inviare un messaggio nello spazioRoma, 12 apr. (askanews) – Siamo soli nell’Universo? Da questa domanda, che l’umanità si pone da sempre, è nato il progetto italiano “Star Bottle” che offre la possibilità a chiunque nel mondo di inviare un messaggio nello spazio profondo.


A 50 anni dall’invio dal radiotelescopio di Arecibo di un messaggio radio verso potenziali civiltà aliene, i tentativi di comunicazione con altri mondi sono andati avanti su iniziativa ad esempio della Nasa con le sonde Pioneer e Voyager che hanno trasportato messaggi e simboli della nostra civiltà. La differenza, ha spiegato Domenico Zambarelli, editore di “Cosmo 2050” e responsabile di “Star Bottle” durante l’evento di presentazione, è che il progetto italiano “vuole dare a tutti la possibilità di inviare un messaggio (testo, immagine, audio o video) verso la Via Lattea. Un modo per avvicinare le persone allo spazio, un’iniziativa di democratizzazione dello spazio”. L’iniziativa, complessa dal punto di vista tecnico e scientifico, è stata realizzata grazie alla partnership tra l’operatore europeo di telecomunicazioni M3Sat e Telespazio, società del gruppo Leonardo, che ha messo a disposizione un’antenna presso il centro spaziale del Fucino ed è sostenuta in parte dalla Simest, che, ha aggiunto Zambarelli, “ha partecipato e parteciperà agli investimenti promozionali esteri in quanto marchio mondiale del Made in Italy”.


I messaggi saranno raccolti a partire dal prossimo primo maggio sulla piattaforma online di Star Bottle, convertiti in codice binario, ha detto Zambarelli “che per noi è un linguaggio universale” e poi “trasferiti sulla piattaforma di Telespazio al Fucino per essere lanciati verso la Via Lattea il 10 agosto”, notte di San Lorenzo quando per tradizione si scruta il cielo a caccia di stelle cadenti, lo sciame di Perseidi, frammenti di cometa che attraversano le notti in quel periodo. Quest’anno è previsto un secondo lancio il 21 dicembre, in occasione del solstizio d’inverno. “È nostra convinzione che scegliere due date astronomicamente importanti rafforzi il progetto ma offra anche lo spunto a chi, magari semplicemente incuriosito dall’opportunità di spedire un messaggio verso lo spazio, voglia saperne di più sulla scienza del cielo”, ha detto Walter Riva, direttore responsabile di Cosmo 2050. Altri due lanci sono in programma l’anno prossimo e si sta lavorando per individuare target più specifici all’interno della nostra galassia per l’invio di messaggi punto a punto. La trasmissione verso lo spazio profondo avverrà sulla frequenza di 2115 MHZ che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha assegnato, per 20 anni, a Star Bottle.


“Star Bottle vuole essere portavoce di socialità universale”, ha spiegato il responsabile del progetto aggiungendo che prima di lasciare il proprio messaggio sulla piattaforme bisognerà aderire a un codice etico perché non sono ammessi messaggi di odio o di violenza. Si tratta di messaggi a pagamento (si va dai 14,50 euro per un testo ai 29 euro per un video) e una parte del ricavato andrà a finanziare borse di studio per l’Italia e l’estero con l’ambizione di costruire in futuro un alfabeto universale. “L’umanità cerca da tempo di comunicare con l’esterno, di superare i confini con vari segnali. Mandare un messaggio nello spazio – ha detto l’astrofisico e divulgatore Luca Perri – serve soprattutto a noi, qui sulla Terra, per capire cosa siamo e cosa vogliamo essere. Comunicare con il Deep Space ci permette di lasciare un segno indelebile, un nostro segno tangibile nell’Universo: l’umanità c’è stata. Più siamo a mandare questi messaggi, più democratizzeremo lo Spazio, più avremo possibilità di mandare il messaggio giusto. La speranza è che ognuno di noi costruisca un pezzetto di questa inedita comunicazione, un compito che spero possa avvicinare più persone possibili allo Spazio”.

Foibe, Mattarella: la riconciliazione non conduce a letture di comodo

Foibe, Mattarella: la riconciliazione non conduce a letture di comodoTrieste, 12 apr. (askanews) – “La riconciliazione con la storia non ci libera dal dovere di conoscerla e di ricordare, come Borut Pahor ha più volte sottolineato. Non conduce a letture di comodo del passato né relativizza le responsabilità di ciascuno, ma ci consente di coltivare sentimenti di rispetto per le sofferenze di ciascuno, in luogo di nutrire rancore e contrapposizione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo all’Università degli Studi di Trieste la laurea magistrale ad honorem in giurisprudenza insieme a Borut Pahor, già presidente della Repubblica di Slovenia.


“Si iscrive in questo processo il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano nel 2004 e che richiama, in particolare, le sofferenze delle popolazioni istriane-giuliane- dalmate. Le ferite causate dalle tragedie del Novecento non si possono cancellare” ha aggiunto il Capo dello Stato. “In questi anni, Slovenia e Italia, hanno sviluppato un dialogo costante e fruttuoso, alimentato dalla consapevolezza che la comune adesione e appartenenza alla casa europea e ai valori euro-atlantici rappresentino quell’elemento identitario che rafforza nei nostri Paesi lo sguardo verso il futuro” ha ricordato Mattarella.

Ue, Mattarella: 50 mln d’europei minoranze, tutelarli fondamentale

Ue, Mattarella: 50 mln d’europei minoranze, tutelarli fondamentaleTrieste, 12 apr. (askanews) – “Il reciproco impegno per la tutela e la promozione delle minoranze” è “in ossequio per quanto ci riguarda alla nostra Costituzione e alla Carta Europea dei diritti fondamentali” della Ue. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo all’Università degli Studi di Trieste la laurea magistrale ad honorem in giurisprudenza insieme a Borut Pahor, già presidente della Repubblica di Slovenia.


“La somma delle ‘minoranze’ all’interno dei Paesi della Ue supera l’ampio numero di 50 milioni di concittadini europei. Lungo il percorso compiuto in questi trent’anni, Slovenia e Italia hanno saputo abbattere barriere e ostacoli, riuscendo a superare la nozione stessa di confine. Al suo posto c’è l’Europa, spazio comune di integrazione, di dialogo, di promozione dei diritti, di una cultura condivisa che si nutre delle diversità e ne fa punto di forza”, ha aggiunto.

EY Italia per la prima volta una donna alla guida, Boschetti nuova Ceo

EY Italia per la prima volta una donna alla guida, Boschetti nuova CeoMilano, 12 apr. (askanews) – A partire dal primo luglio 2024, Stefania Boschetti sarà la nuova Chief Executive Officer (Ceo) di EY Italia, prima donna alla guida di una Big4 in Italia.


Stefania Boschetti ha iniziato la sua carriera in EY nel 1992 e dal 2003 ne è diventata partner. È Presidente di EY (la società di revisione italiana di EY), membro del leadership team di Assurance in Italia e Managing Partner della sede di Torino. È Dottore Commercialista abilitata, laureata in Economia. Nel corso della sua carriera, Stefania Boschetti ha lavorato in diverse linee di business della practice italiana (Assurance, Strategy and Transactions e Consulting) assistendo clienti internazionali quotati in diversi mercati e di un’ampia gamma di settori, tra cui il manifatturiero, l’automotive, il construction e il retail. Succede a Massimo Antonelli che dal 2020 ha guidato con successo EY in Italia, portando l’organizzazione a una crescita netta del fatturato del 65%, grazie a una strategia fondata su apertura internazionale, trasformazione tecnologica e integrazione di competenze; il tutto a partire da una nuova cultura aziendale con le persone al centro. Massimo Antonelli rimarrà nel network EY in qualità di senior advisor della nuova CEO.


“Sono onorata per la fiducia che il network ha riposto in me e accolgo con grande entusiasmo questa nuova sfida – commenta Stefania Boschetti – Oggi siamo più di 9 mila professionisti in Italia e vogliamo essere protagonisti della trasformazione del Paese e delle aziende italiane, creando valore per il business, per i nostri clienti e per la comunità in cui operiamo”.

Consob, il nodo dei 400 mld bond italiani con ‘passaporto’ estero

Consob, il nodo dei 400 mld bond italiani con ‘passaporto’ esteroRoma, 12 apr. (askanews) – Prospetti informativi con tempi “certi e più rapidi”, elaborarti con formato internazionale e anche in lingua inglese; allineamenti alle procedure delle migliori pratiche seguite in Europa, con costi ridotti e conoscibili ex ante, e quindi dando certezza anche su questo versante alle emittenti. Sono i punti chiave delle azioni messe in campo dalla Consob per favorire un ritorno nella Penisola di emittenti di obbligazioni italiane, che negli ultimi anni si sono rivolte sempre più alle controparti di altri Paesi Ue, in particolare Irlanda e Lussemburgo, per ottenere questi prospetti.


Lo ha spiegato Federico Cornelli, consigliere Consob aprendo i lavori della conferenza “Italian Debt Capital Market”, organizzata a Roma dall’Autorità di vigilanza assieme a Borsa Italiana, con al centro il tema delle iniziative per migliorare la competitività e l’accesso al mercato nella Penisola. “Abbiamo un numero molto rilevante di bond emessi da emittenti italiane, ma che sono ‘passaportati’ da qualche altra parte, principalmente in Irlanda e Lussemburgo, e quindi quotati altrove”, ha spiegato.


Secondo gli ultimi dati dell’autorità, sul totale di bond di emittenti italiane oltre il 65% hanno “codice Paese” non italiani: risulta un volume di bond outstanding emessi da emittenti italiane per un controvalore totale pari a circa 617 miliardi di euro di cui quelle con country code IT hanno un controvalore di circa 213 miliardi di euro (34,52% del totale), quelle con country code non IT un controvalore di circa 404 miliardi di euro (65,48% del totale). Questi circa 400 miliardi di euro rappresentano, secondo la Consob, un indicatore del controvalore dei bond emessi da società italiane quotati su mercati esteri.


“Alcuni paesi hanno vantaggi fiscali, ma ci sono anche applicazioni normative diverse che cerchiamo in qualche modo di correggere – ha proseguito il consigliere Consob -. Ci siamo quindi chiesti cosa possiamo fare, posto che noi siamo una autorità non un legislatore, per capire come rendere il percorso verso la quotazione più facile”. Ai lavori è intervento l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Fabrizio Testa, rivedicando che nella Penisola “sicuramente le qualità ce le abbiamo”, ad esempio “Mts è una delle grandi eccellenze a livello europeo”.


Ma “nel corso degli anni abbiamo creato un po’ di elementi che ci hanno allontanato dalle best practices di altri paesi, e alcune emittenti hanno iniziato a guardare ad altre piazze con condizioni più favorevoli”. Poi nel 2021 è stata creata una task force dal Mef che ha lavorato su vari filoni. “Tempi, costi, certezza su entrambi – ha spiegato Testa – per poter avere operazioni in linea con il mercato Ue. Oggi presentiamo non un punto di arrivo ma un primo grande passo che affronta delle tematiche che sentivamo venire sempre più forti dai commenti delle emittenti e da coloro che le accompagnano all’emissione di bond”. (foto da sito ufficiale Consob)

Auto: nelle flotte più ibride e meno plug-in, elettriche stabili

Auto: nelle flotte più ibride e meno plug-in, elettriche stabiliMilano, 12 apr. (askanews) – Oltre 400 fleet e mobility manager presenti, un totale di più di 900 partecipanti, 1.422 test drive effettuati, 39 case automobilistiche e 26 aziende di servizi all’automotive. Sono i numeri registrati dalla decima edizione del Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso a Roma e presso l’autodromo di Vallelunga, da Fleet Magazine in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio di Aniasa e Unare.   Al centro di questa edizione la “Mobility Transformation” vissuta dalle aziende, con oltre 200 le vetture (di 39 brand con 14 anteprime) che i gestori dei parchi auto aziendali hanno potuto visionare e provare presso l’autodromo di Vallelunga.   L’evento è stata anche occasione per illustrare i dati della survey “Mobility Transformation”, promossa nei mesi di febbraio-marzo 2024 dall’Osservatorio Top Thousand e dalla rivista Fleet Magazine. Dopo il boom dello scorso anno (4.086 nuove auto inserite in flotta dalle società del campione), l’unica soluzione per la quale si prevede una brusca frenata è l’ibrido plug-in, nei prossimi 12 mesi se ne introdurranno nel parco veicoli circa 1.700. Pressoché stabili, invece, le previsioni per le full electric, che si confermeranno attorno alle 2.200 nuove immatricolazioni annue, mentre a crescere in maniera decisa saranno i veicoli full hybrid, che passeranno dalle 4.850 unità dello scorso anno alle circa 11.000 previste per i prossimi mesi.   Fra le ragioni per cui i fleet manager scelgono i veicoli elettrificati, “un’immagine più green dell’azienda” e i criteri Environmental, Social, Governance (indicate dall’81% dei rispondenti), seguite dalla compliance con le richieste aziendali (62%) e dalla possibilità di avere accesso a zone riservate ai veicoli a zero emissioni (60%).   Viceversa, quanti non hanno inserito veicoli plug-in ed elettrici nel proprio parco auto, lo hanno fatto principalmente per 4 motivi: nell’ordine, i timori per le autonomie ancora troppo basse (53%), gli elevati costi di acquisto/noleggio (52,5%), le difficoltà nelle ricariche (33%), l’ostracismo da parte dei driver (29%). Un ultimo dato dà l’idea dello sviluppo che l’e-mobility sta gradualmente registrando e riguarda la crescita dei punti di ricarica aziendali: se nel 2022 erano poco più di 4mila, nel 2023 hanno raggiunto quota 7.658.   “I risultati della nostra survey – osserva Riccardo Vitelli, presidente di Top Thousand – evidenziano con chiarezza anche altri due aspetti: da una parte, oggi le flotte aziendali si affidano sempre più all’offerta di noleggio presente sul mercato, addirittura in quasi 9 casi su 10, stando al nostro campione; dall’altra, i dati rivelano come sia in atto una rapida evoluzione della professione del fleet manager, che ancora non può contare su un riconoscimento legislativo, ma che oggi sempre più spesso si occupa anche delle attività di mobility, travel e facility management”.   Nel corso dei talk operatori del noleggio veicoli, case auto e player della telematica si sono confrontati su diversi temi strategici per la mobilità: dalla transizione dalla proprietà all’uso dell’auto, al noleggio dei veicoli usati, fino al boom della locazione dei veicoli commerciali leggeri.   “I diversi canali del mercato automotive nel primo trimestre dell’anno sono rimasti sostanzialmente stabili in termini di quote, a fronte di una complessiva crescita di quasi il 6%” , ha detto Andrea Cardinali, direttore di Unrae.


“Il settore del noleggio ha stabilmente superato la quota di mercato del 30% sulle nuove auto. Un’incidenza sul mercato che è salita al 33% per le elettriche e a oltre il 50% per le ibride plug-in. Auspichiamo i nuovi incentivi entrino presto in vigore per evitare di vedere azzerate le nuove immatricolazioni a noleggio di veicoli a basse e zero emissioni anche nei prossimi mesi”, ha detto Giuseppe Benincasa, direttore di Aniasa.

Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi veneti

Zaia: a Suviana un bilancio terribile anche per noi venetiPadova, 12 apr. (askanews) – “E’ una tragedia, questa di Suviana. Un bilancio terribile, anche per noi veneti: un morto e due feriti. La nostra vicinanza va alle loro famiglie. Dopo di che bisogna capire la dinamica della tragedia. Si rincorrono notizie discordanti. Avremo una versione ufficiale dai periti, ma sarà fondamentale anche avere anche la versione dei superstiti”. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, stamani a margine di un convegno a Padova.


Per quando riguarda le dighe e le centrali idroelettriche in Veneto, Zaia ricorda che la Regione non ha competenze al riguardo. “E, in ogni caso, non ho ricordi di incidenti simili”, ha precisato. Commentando le proteste dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle problematiche della sicurezza nei luoghi di lavoro, Zaia ha aggiunto: “Condivido che bisogna tenere alta l’attenzione sugli infortuni sul lavoro, sul non rispetto delle regole relative alla sicurezza, in tanti casi, ma in altri c’è la tragica fatalità, la disattenzione, la troppa padronanza del mezzo. Condivido le manifestazioni perché insistono sulla necessità di una maggiore cultura della sicurezza che deve coinvolgere datori di lavoro, lavoratori, ma anche tutta la cittadinanza, perché ognuno di noi, se vede che qualcosa non funziona, passando davanti ad un cantiere, deve denunciarlo”.

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comune

Gentiloni: la realtà spingerà ad accettare nuovo debito comuneLussemburgo, 12 apr. (askanews) – Nell’Ue, “sta andando avanti da diversi mesi la discussione su possibili nuovi finanziamenti comuni per obiettivi comuni”, sul modello di quanto è stato fatto con il “NextGenerationEU” (Ngeu), e sebbene le discussioni non siano facili, sarà “la realtà” che spingerà i leader europei ad accettare “una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando ai giornalisti al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin oggi a Lussemburgo.


La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “qualche mese fa propose, ricorderete, un fondo per la sovranità europea. Le condizioni politiche tra i leader nel Consiglio europeo per raggiungere già un’intesa in questi giorni, in queste settimane, non sono facili. Ma purtroppo – ha detto Gentiloni – la realtà spingerà certamente nei prossimi mesi, forse sarà con la prossima Commissione, vedremo, ad arrivare alla fine a una nuova decisione di utilizzo di risorse comuni per obiettivi comuni, perché la realtà spinge in questa direzione”. Durante l’Ecofin di oggi, ha continuato il commissario, “credo che si parlerà soprattutto di come sono andate le cose nella prima metà” del periodo di attuazione del Ngeu. “Ma già nell’ultimo Consiglio europeo la discussione è stata aperta, e forse lo sarà anche nei prossimi, soprattutto sulla difesa”, ovvero sulla possibilità di utilizzare lo strumento del debito comune per finanziare gli investimenti nel settore.


“Io sono fiducioso che la consapevolezza della necessità di investimenti pubblici comuni è molto forte, ma le opinioni diverse ci sono, e non sono ancora, credo, superate”, ha ribadito Gentiloni. A un giornalista che chiedeva che cosa dovrà essere fatto perché il Ngeu sia un successo, e questo possa poi tradursi nella decisione di replicarne il metodo del debito comune per altri obiettivi comuni, il commissario ha risposto: “Già oggi possiamo dire che il Ngeu è stato un successo, perché appena introdotto ha stabilizzato i mercati, ha evitato grandi differenze tra i paesi, ha dato la possibilità di rispondere alla crisi della pandemia anche ai paesi che avevano uno spazio di bilancio più limitato. E vediamo che oggi la mappa della crescita in Europa è diversa da quella che era alcuni anni fa, e quindi i paesi che tradizionalmente avevano livelli di crescita più bassa hanno avuto invece delle performance migliori”.


“Questo – ha continuato Gentiloni – è già un buon risultato che il Ngeu ha portato a casa. Ma la valutazione finale, complessiva, si fa alla fine; e per arrivare a questa valutazione positiva alla fine bisogna semplicemente raggiungere nella maggior parte dei casi, nella maggior parte dei paesi, gli obiettivi. Ricordiamo che finora dei circa 700 miliardi di euro a disposizione ne abbiamo erogati soltanto 225, e che non tutti questi quattrini che sono arrivati ai paesi si sono già tradotti sul terreno in investimenti”. “Quindi l’impatto di questa operazione, che porterà a miglioramenti della crescita nei prossimi anni, si vedrà ancora e forse soprattutto negli anni a venire. Perciò, non bisogna, come si dice, abbassare la guardia, ma continuare a lavorare”, ha concluso Gentiloni.

Il Ministro cinese Wang: l’indagine Ue sulle auto elettriche lascia perplessi

Il Ministro cinese Wang: l’indagine Ue sulle auto elettriche lascia perplessiVerona, 12 apr. (askanews) – L’atteggiamento della Commissione europea sulle auto elettriche, i pannelli solari, le turbine eoliche prodotte in Cins “lascia perplessi” e rischia di minare la fiducia. L’ha affermato oggi il ministro del Commercio cinese Wang Wantao intervenendo al Forum imprenditoriale Italia-Cina a Verona,.


“Attualmente lo sviluppo mondiale deve affrontare molte sfide. In particolar modo il cambiamento climatico”, ha segnalato Wang. “Lascia perplessi – ha detto Wang – come la Commissione da un lato porti avanti delle operazioni di protezionismo e nello stesso tempo alzi la bandiera” della decarbonizzazione. “Da una parte – ha continuato – crea dei sussidi per le aziende europee, dall’altro va ad aprire un’indagine sulle imprese cinesi. Non vogliamo vedere queste politiche che minano la fiducia nella cooperazione”.

La ministra Roccella: in Italia c’è una grave tendenza alla denatalità, va fermata

La ministra Roccella: in Italia c’è una grave tendenza alla denatalità, va fermataMilano, 12 apr. (askanews) – “La tendenza alla denatalità italiana è grave” e “per fermare e poi invertire la tendenza” serve “una mobilitazione collettiva che passi dall’impresa ai servizi, dall’amministrazione alla finanza, dal più piccolo ente locale alla Commissione europea”. Lo ha sottolineato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, aprendo i lavori del convegno “Per un’Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro”.


“Sostegno economico, conciliazione, lavoro: sono i 3 punti fondamentali della strategia italiana – ha puntualizzato – Rafforzare le fondamenta di questa struttura è l’obiettivo dei prossimi anni. Ma, contemporaneamente, serve un lavoro con le autonomie locali, Regioni e Comuni, per rilanciare i servizi a misura di famiglia sul territorio”.