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Autore: Redazione StudioNews

Lollobrigida: bene Cambiale Ortofrutta, fondi finiti in poche ore

Lollobrigida: bene Cambiale Ortofrutta, fondi finiti in poche oreRoma, 8 apr. (askanews) – “Alla chiusura dello sportello telematico Ismea per la compilazione delle domande relative al prestito cambiario ortofrutta, al primo giorno di apertura, sono state convalidate oltre 500 domande per un importo pari a 15.280.279 di euro e ne sono in validazione altre 413, del valore di oltre 3 milioni di euro. I fondi di oltre 19milioni di euro sono in esaurimento”. Lo annuncia il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Sono numeri – dice – che confermano il successo della nuova linea di credito dell’Ismea per il sostegno della filiera ortofrutticola. Il numero delle domande presentate, in così poche ore, dimostra che il Governo lavora nella giusta direzione e dà risposte puntuali alle imprese”. “Con la cambiale ortofrutta – continua il ministro Lollobrigida – diamo la possibilità alle piccole e medie imprese di ottenere fondi immediati e rilanciamo il settore ortofrutticolo. Ringrazio Ismea, la direttrice Maria Chiara Zaganelli, il presidente Livio Proietti e tutto il personale dell’Istituto per aver lavorato con puntualità e aver così contribuito a rendere un successo questa misura”, ha concluso il ministro.

Giansanti (Mediterranea): sorpresi da Portogallo su Nutriscore

Giansanti (Mediterranea): sorpresi da Portogallo su NutriscoreRoma, 8 apr. (askanews) – “Siamo francamente sorpresi dall’ordinanza con cui il governo portoghese ha annunciato l’applicazione del Nutriscore”. Lo dichiara Massimiliano Giansanti, presidente di Mediterranea, a distanza di pochi giorni dal provvedimento con cui Lisbona esprime la volontà di introdurre il sistema di etichettatura “a semaforo” dei valori nutrizionali dei prodotti alimentari in commercio.


L’ordinanza del governo lusitano incarica la Direzione Generale della Salute nazionale di definire, entro 120 giorni, il processo di adozione del sistema, compresi l’iter procedurale per gli operatori economici e una campagna di comunicazione dedicata. “Non si tratta del primo caso di Paese del Bacino Mediterraneo che si esprime a favore del Nutriscore – aggiunge Giansanti – Ricordiamo la Spagna, con le evidenti conseguenze negative per importanti produzioni agricole, in primis quella dell’olio d’oliva”.


“Auspichiamo che il governo portoghese torni sui propri passi. E restiamo fiduciosi che le Istituzioni Ue – conclude il presidente di Mediterranea – prendano finalmente posizione scegliendo un sistema di comunicazione dei valori nutrizionali che non tenga conto solo dei componenti, ma che faccia riferimento anche al consumo equilibrato e responsabile, fattore alla base della Dieta Mediterranea”.

Integratori contro disturbi del sonno: +155% vendite in 10 anni

Integratori contro disturbi del sonno: +155% vendite in 10 anniMilano, 8 apr. (askanews) – In Italia ci sono circa 13,4 milioni di persone che soffrono disturbi legati al sonno, secondo l’Associazione italiana medicina del sonno. Di fronte a questo scenario i nostri connazionali fanno sempre più spesso ricorso agli integratori alimentari. Stando a una elaborazione di Integratori & salute su dati New Line riferiti al canale farmacia, negli ultimi 10 anni, nel nostro Paese, le vendite in volume di integratori alimentari legati al benessere mentale e ai problemi legati al sonno sono aumentate del 155%. In particolare, nel 2023, in Italia sono state vendute 9,6 milioni di confezioni di integratori per disturbi legati al sonno e per il benessere mentale (contro i 3,8 milioni di confezioni del 2013), per un valore di 146 milioni di euro. Questo aumento della domanda è stato inoltre amplificato dall’impatto della pandemia da Covid-19, che ha causato un aumento significativo dei problemi legati al sonno e all’ansia nella popolazione.


Anche un recente studio del Future concept lab sottolinea come il 65% degli italiani consideri gli integratori come un supporto per il mantenimento del benessere psicofisico. Dall’indagine è emerso in particolare che un italiano su cinque (20%) ritiene l’utilizzo di integratori estremamente utile per contrastare i disturbi legati al sonno. Gli integratori che mirano a migliorare la qualità del sonno sono stati sperimentati da circa il 22% degli italiani almeno una volta nella vita, con una percentuale leggermente più alta (27%) tra coloro che hanno più di 55 anni. È interessante notare che più della metà della popolazione italiana (56%) ricorre agli integratori solo per il periodo di tempo necessario.

Cdp Venture Capital, InnovUp: ok Piano ma attrarre capitali esteri

Cdp Venture Capital, InnovUp: ok Piano ma attrarre capitali esteriRoma, 8 apr. (askanews) – “Accogliamo con favore l’approvazione del piano industriale presentato oggi a Milano, che ristabilisce pienamente l’operatività di Cdp Venture Capital quale attore fondamentale per lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione. È con soddisfazione che vediamo accolte nel Piano alcune delle indicazioni condivise dalla nostra Associazione nella fase di dialogo con gli stakeholders, soprattutto riguardo alla focalizzazione delle risorse nelle fasi pre-seed e seed, da sempre vulnus dell’ecosistema e cruciali per la crescita della filiera italiana dell’innovazione”. Lo ha affermato Cristina Angelillo, presidente di InnovUp, l’associazione no-profit e super partes che rappresenta e unisce la filiera dell’innovazione italiana.


“Attendiamo con interesse di approfondire come verrà declinata la strategia nella gestione della rete degli acceleratori, entrambi attori centrali della filiera. Inoltre, auspichiamo che vengano presto elaborate azioni concrete – oggi assenti nel Piano – per coinvolgere più investitori internazionali nel nostro Paese, che continua ad avere una limitata capacità di attrazione dei capitali esteri – aggiunge -. In definitiva, il nuovo piano di CDP Venture Capital conferma la sua centralità per l’intero ecosistema dell’innovazione ma riteniamo che, per essere pienamente efficace, debba essere affiancato da una rinnovata visione del settore, come quella che ci attendiamo dal varo dell’atteso Startup Act 2.0. Ribadiamo, quindi, il nostro sostegno a CDP Venture Capital e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e ci mettiamo a disposizione per continuare l’ottimo lavoro sin qui svolto con l’obiettivo di creare una vera Startup Nation”.

Fiera Milano: piano di crescita al 2027 che punta a M&A anche all’estero

Fiera Milano: piano di crescita al 2027 che punta a M&A anche all’estero

Milano, 8 apr. (askanews) – Nel futuro di Fiera Milano c’è un piano di espansione che si muove lungo due direttrici: una crescita organica attraverso un rafforzamento del portafoglio fiere e dei servizi fisici e digitali e l’ingresso nel business dell’intrattenimento, e una crescita per linee esterne, con l’ambizione di realizzare acquisizioni non solo in Italia ma anche all’estero. “L’ambizione che oggi dichiariamo nel nostro piano è quella di scalare e diventare uno dei primi cinque operatori europei” (dal nono posto attuale), ha affermato l’amministratore delegato, Francesco Conci, aprendo la presentazione del piano strategico 2024-2027 nel piccolo teatro Gerolamo, in Piazza Beccaria a Milano, che ha visto la presenza (in platea) del presidente Carlo Bonomi. Fil rouge di questo piano di crescita la sostenibilità integrata del business come leva di sviluppo e vantaggio competitivo a livello internazionale.


In termini economici al 2027 sono previsti ricavi in una forchetta compresa tra i 355 e i 375 milioni di euro dai 283,3 del 2023, con un Ebitda stimato tra 120 e 130 milioni di euro (dai 97 del 2023). “A partire dal 2025 intendiamo posizionarci stabilmente sopra i 300 milioni di ricavi – ha spiegato il cfo, Massimo De Tullio – Tra i 284 milioni del 2023 e la forbice attesa dei 355-375 del 2027 il cagr atteso è del 7%, una crescita decisamente superiore a quello dell’industry fieristica italiana atteso nel 2019-25 dell’ordine del 2%”. Il piano di espansione prevede, nel dettaglio, un rafforzamento del portafoglio delle manifestazioni, con tre nuove fiere entro il 2027 di cui una di prossima realizzazione nel settore delle tecnologie e delle soluzioni per la decarbonizzazione dei processi industriali e le altre “nei settori healthy, longevità, intelligenza artificiale, tutti temi che vedono l’uomo al centro”. Ma anche anche l’attrazione di due fiere internazionali itineranti a Milano, importanti “per l’indotto e per i volumi che spostano”. Accanto a questo è previsto lo sviluppo del business dell’intrattenimento con l’obiettivo di avviare almeno 15 eventi all’aperto ogni anno e circa 30 eventi indoor nel 2027, portando il comparto a pesare un 1% a fine piano sul fatturato complessivo. In parallelo Fiera Milano punta a diventare un fornitore di servizi integrato con una offerta sia sul fisico che sul digitale che a fine piano porterà il comparto a pesare il 29% sul totale fatturato (dal 28 del 2023, con un cagr del 6,8%).


La crescita del fatturato inserita nel piano (in valore assoluto tra i 71 e i 91 milioni di euro rispetto allo scorso anno), ha spiegato il cfo, “è prevalentemente organica mentre la componente inorganica all’interno della crescita del fatturato vale circa il 15-16% ed è legata all’operazione di m&a che è in pipeline”. L’operazione per cui c’è “una lettera di intenti e attività di due diligence in corso” riguarda una società di servizi di allestimento non solo nel settore fieristico e dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Ma questa è solo la prima operazione. Nell’arco di piano è, infatti, prevista una solida generazione di cassa, con una disponibilità finanziaria complessiva prevista tra i 151 e i 171 milioni di euro nell’arco di piano. Di questi, almeno 40 milioni di euro andranno agli azionisti in dividendi (10 milioni l’anno a partire già da questo), mentre la rimanente liquidità, quantificata tra i 111 e i 131 milioni di euro sarà indirizzata a sostenere la crescita aziendale per linee esterne. “E’ già iniziata un’attività di scouting importante – ha detto De Tullio – Le operazioni di M&A sono importanti perchè sono quelle che ci garantiranno non solo un cambio di scala ulteriore rispetto a quello che consentirà la crescita organica ma anche di mettere in moto un meccanismo esponenziale. Stiamo guardando a organizzatori di eventi leader che possano essere in Italia o all’estero e soprattutto guardiamo all’acquisizione di quote di controllo. Non vogliamo organizzatori con un portafoglio statico mentre le aree geografiche a cui siamo interessati saranno quelle maggiormente importanti per il settore fieristico, quindi Europa e Usa e quelle a più alto potenziale di crescita, in particolare Golfo e Arabia Saudita”. A tal proposito l’azienda ha precisato che non è escluso un “ulteriore riscorso a indebitamento per finanziare potenziali acquisizioni strategiche”. Nell’arco di piano, inoltre, sono pianificati investimenti complessivi per 88 milioni di euro, dei quali 35 milioni di euro saranno sostenuti dalla Fondazione Fiera Milano per lo sviluppo di opere infrastrutturali.

Roma, alla Camera di Commercio la prima edizione di ‘Romantica’

Roma, alla Camera di Commercio la prima edizione di ‘Romantica’Roma, 8 apr. (askanews) – Si svolgerà nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma, la prima edizione di “Romantica”, iniziativa in programma sabato 13 e domenica 14 aprile che punta a rilanciare l’immagine della Capitale come luogo di studio e ricerca contemporanea nel panorama della moda. L’evento – si legge in una nota – nasce dalla volontà della Camera di Commercio di Roma di creare un deciso cambiamento nella rappresentazione della moda per Roma come città che esprime, ancor di più oggi, l’opportunità di essere luogo simbolo di una creatività capace di rinnovarsi e reinventarsi sempre.


In questa ottica, in un luogo straordinario, la Camera di Commercio realizza un modello nuovo di coinvolgimento, oltre che di presentazione: una reale evoluzione della potenzialità del patrimonio artistico e storico, che diventa contenitore di studio condivisibile, come conferma la strategia di ricerca e attenzione ai giovani, al futuro e al territorio con una visione internazionale, come in altre manifestazioni già consolidate. L’obiettivo prioritario è quello di promuovere Roma come stazione laboratorio sui temi della tecnologia e della sostenibilità, di una creatività contemporanea che possa collaborare con altri luoghi nazionali e internazionali, in un’ottica che va oltre la competizione fra luoghi rappresentativi della moda. La dinamica espositiva-performativa con workshop, talk e lavorazioni visibili porta a un naturale coinvolgimento di appassionati, ma anche di cittadini e turisti. Il tema di questa edizione si focalizza sul rapporto che unisce l’Intelligenza Artigianale a quella Artificiale, un tema quanto mai attuale che sarà affrontato da vari punti di vista. Per la prima volta, a Roma, undici Accademie di moda del territorio saranno, insieme, protagoniste di un’iniziativa che, attraverso l’apprendimento e le competenze mostrerà quanto e come la città sia una Stazione di partenza straordinaria verso il futuro: Accademia Costume & Moda, Accademia del Lusso, Accademia di Belle Arti di Frosinone, Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia Italiana, Accademia Koefia, Ied – Istituto Europeo di Design, Istituto di Moda Burgo, MAM – Maiani Accademia Moda, Naba, Nuova Accademia di Belle Arti e Rufa – Rome University of Fine Arts. Ogni Accademia – prosegue la nota – avrà una postazione, dove esporre abiti e lavori sui temi delle intelligenze artificiali e artigianali, a simulare concettualmente un binario di partenza, con un’immagine di sfondo della stessa scuola e un numero che ritroveremo in un orario ferroviario allestito tra le colonne del Tempio di Vibia Sabina e Adriano. Il cuore dell’evento sarà rappresentato da un grande tavolo centrale il “Laboratorio scientifico della Stazione” dove lavoreranno insieme i ragazzi di tutte le scuole coinvolte, utilizzando sia i metodi tradizionali, che la progettazione digitale, oltre a tecniche grafiche e artistiche sviluppate nei due modi. Saranno parte dello stesso disegno, senza privilegi determinati dalle diverse opportunità offerte delle scuole e senza penalizzazioni logistiche, lavoreranno insieme in un progetto nuovo per la moda a Roma, che nasce dallo spirito di condivisione, collaborazione e di inclusione. Tra loro anche una Scuola di Sartoria sociale Coloriage, una realtà di incontri creativi, dove designer e artigiani, di provenienze diverse, condividono saperi e tecniche per creare capi unici e originali.


“Sostenibilità, innovazione e sostegno ai giovani. Sono questi i valori – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti – su cui la nostra Istituzione ha sempre puntato e lavorato per garantire il sostegno ai brand del nostro territorio e dell’intero Paese. In questi anni, come Camera di Commercio di Roma, abbiamo sempre garantito un impegno, investendo numerose risorse a tutte le iniziative sulla moda, concentrando, in particolare la nostra attenzione sui giovani talenti, alcuni dei quali hanno avuto la possibilità di esprimere la propria abilità creativa e farsi apprezzare a livello nazionale e internazionale vincendo premi e riconoscimenti di alto livello. L’impegno della Camera di Commercio di Roma sulla moda resta immutato, solido e costante, e questa prima edizione di “Romantica” ne è la “continuatio operis”. Continuiamo a supportare – conclude Tagliavanti – un settore che crea ricchezza e favorisce la crescita del Pil del nostro territorio e dell’intero Paese”. Un dibattito fra esperti, studiosi, aziende, esperti, critici e teorici della moda, attraverso dei talk suddivisi nell’arco della giornata di sabato 13 aprile, racconteranno ed esporranno, grazie al loro punto di vista privilegiato, le caratteristiche che collegano e armonizzano l’artigianalità con le nuove tecnologie.

Dacia Italia: volumi I trim +14%, quota mercato sale al 5,6%

Dacia Italia: volumi I trim +14%, quota mercato sale al 5,6%Milano, 8 apr. (askanews) – Dacia (gruppo Renault) consolida la crescita in Italia nel primo trimestre: volumi a +14% rispetto al 2023 e quota di mercato che arriva al 5,6% (+0,3 punti). Nel mercato dei clienti privati, Dacia sale ancora e mette a segno una quota di mercato del 10,3% da inizio anno, posizionandosi al primo posto.


Sandero è ancora l’auto più venduta a clienti privati nel nostro Paese (+42% di immatricolazioni) e rappresenta oggi il 63% del mix vendite Dacia. Segue in questa classifica il Duster che, in attesa del debutto sul mercato della attesa terza generazione, continua a rappresentare circa il 30% del mix vendite. Chiudono la classifica Jogger e Spring con quest’ultima che sta registrando in questi giorni un alto interesse. Nei rispettivi segmenti, Sandero è leader del segmento B con una quota a privati di oltre l’11%. Duster è il più venduto nel segmento B Suv (9,6%) e Jogger domina il segmento C (Suv esclusi) con una quota del 37% del mercato privati. In quest’ultimo mercato, cresce anche il mix di vendita di modelli con alimentazione a GPL, pari al 76,1% del totale immatricolato nel primo trimestre 2024 (+7,8 punti Vs 2023).

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artist

Tvboy “invade” Parigi, prima mostra itinerante dello street artistParigi, 8 apr. (askanews) – Il 3 aprile scorso il Cupra City Garage, nel cuore del quartiere Opéra a Parigi, ha aperto le porte alla prima mostra temporanea dello street artist Tvboy, il Banksy italiano. Un’esposizione gratuita che sarà accessibile fino al 22 aprile, per poi continuare con diverse tappe nelle maggiori città europee.


Per l’occasione, l’artista ha anche disseminato di alcune delle sue opere provocatorie per le vie della Ville Lumière. Ospite della serata inaugurale, il pastry chef Jeffrey Cagnes che ha preparato una torta esclusiva, poi “personalizzata” da Tvboy con stencil e spray.


“L’inaugurazione della mia prima mostra in Francia, a Parigi, è stata una vera e propria esperienza emozionale per me – ha commentato lo street artist italiano – per la prima volta ho avuto l’opportunità di collaborare con uno chef per creare un’opera comune”. Salvatore Benintende, in arte Tvboy,è uno dei maggiori esponenti dell’urban pop art contemporanea nonché sostenitore della democratizzazione dell’arte. Le sue opere, realizzate sui muri delle città, sono espressione di uno spirito ribelle e anticonvenzionale, e della volontà di risvegliare le coscienze di chiunque ammiri i suoi lavori. Nel corso degli anni, è diventato una figura rinomata della Pop Art e della Street Art, guadagnandosi il soprannome di “Banksy italiano” per il suo impatto e riconoscimento a livello mondiale.

Documento di economia e finanza, verso conferma deficit 2024 a 4,3%. Debito poco sotto 138%

Documento di economia e finanza, verso conferma deficit 2024 a 4,3%. Debito poco sotto 138%Roma, 8 apr. (askanews) – Un Documento di economia e finanza ‘asciutto’ quello che il governo si appresta a varare domani, l’ultimo nell’attuale versione prima dell’entrata in vigore della nuova governance europea. In attesa della definizione da parte delle istituzioni europee del nuovo Patto di stabilità e relativi documenti programmatici, il Def quest’anno si limiterà al quadro tendenziale che sarà molto simile a quello della Nadef del settembre 2023.


“Noi vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef che abbiamo presentato lo scorso autunno. È una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea”, sono le parole del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine della seconda edizione Selecting Italy a Trieste. Le bozze che circolano tra il Mef e la Presidenza del Consiglio, passibili di variazioni fino all’ultimo momento utile, riportano una crescita del Pil per l’anno in corso all’1%, un po’ al di sotto dell’1,2% previsto nella Nadef, mentre per il 2025 il prodotto interno, a legislazione vigente, è stimato crescere dell’1,2% (contro l’1,4% della Nadef) per poi scendere nel 2026 all’1,1% (la Nadef stimava l’1%).


Quanto ai dati di finanza pubblica, il rapporto deficit/pil nel 2024 dovrebbe essere confermato al 4,3%, lo stesso livello del quadro programmatico della Nadef. Per il 2025 invece l’asticella dovrebbe essere al 3,7% contro il 3,6% della Nadef e per il 2026 al 3% (invece del 2,9%). Questo dovrebbe essere l’andamento senza considerare interventi come la proroga del taglio del cuneo fiscale e dell’irpef a tre aliquote. Non è escluso, e questa è la riflessione in corso in queste ore al Mef e alla Presidenza del Consiglio, che nella tabella delle cosiddette ‘politiche invariate’ possano essere considerate anche questi due interventi, oltre alle missioni internazionali di pace, alle risorse per i contratti pubblici e alle altre misure, per un totale di circa 20 miliardi per il prossimo anno, per i quali va trovata la copertura.


Anche il debito dovrebbe mantenersi nell’anno in corso ad un livello vicino a quello del 2023 quando è stato al 137,3%. Sulla base delle ultime valutazioni, nel 2024 dovrebbe attestarsi intorno al 138% e forse leggermente al di sotto. Le ripercussioni del superbonus sulla finanza pubblica sembrano sotto controllo, anche dopo l’ultimo decreto all’esame del Parlamento che, oltre ad aver ristretto ancora gli ambiti applicativi, ha eliminato la remissione in bonis che esponeva a possibili ‘imprevisti’.


In questo quadro, la correzione dello 0,5% strutturale l’anno, che dovrebbe essere richiesta dalla Commissione europea a seguito della procedura per deficit eccessivo, che Giorgetti dà per scontata, dovrebbe già essere sostanzialmente inglobata. Resta la grande incognita delle risorse per assicurare anche nel 2025 il taglio del cuneo fiscale e l’irpef a tre aliquote, evitando così l’aumento delle tasse. Il governo prende tempo, evita che il dibattito possa in qualche modo interferire con le elezioni europee di giugno e confida che la nuova Commissione possa essere comprensiva. Il Piano fiscale strutturale di medio termine previsto dalla nuova governance, che in via transitoria sarà presentato entro il 20 settembre, con la ‘traiettoria di riferimento’ della spesa primaria, dovrebbe sciogliere il nodo.

Def, verso conferma deficit 2024 a 4,3%, debito poco sotto 138%

Def, verso conferma deficit 2024 a 4,3%, debito poco sotto 138%Roma, 8 apr. (askanews) – Un Documento di economia e finanza ‘asciutto’ quello che il governo si appresta a varare domani, l’ultimo nell’attuale versione prima dell’entrata in vigore della nuova governance europea. In attesa della definizione da parte delle istituzioni europee del nuovo Patto di stabilità e relativi documenti programmatici, il Def quest’anno si limiterà al quadro tendenziale che sarà molto simile a quello della Nadef del settembre 2023.


“Noi vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef che abbiamo presentato lo scorso autunno. È una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea”, sono le parole del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, a margine della seconda edizione Selecting Italy a Trieste. Le bozze che circolano tra il Mef e la Presidenza del Consiglio, passibili di variazioni fino all’ultimo momento utile, riportano una crescita del Pil per l’anno in corso all’1%, un po’ al di sotto dell’1,2% previsto nella Nadef, mentre per il 2025 il prodotto interno, a legislazione vigente, è stimato crescere dell’1,2% (contro l’1,4% della Nadef) per poi scendere nel 2026 all’1,1% (la Nadef stimava l’1%).


Quanto ai dati di finanza pubblica, il rapporto deficit/pil nel 2024 dovrebbe essere confermato al 4,3%, lo stesso livello del quadro programmatico della Nadef. Per il 2025 invece l’asticella dovrebbe essere al 3,7% contro il 3,6% della Nadef e per il 2026 al 3% (invece del 2,9%). Questo dovrebbe essere l’andamento senza considerare interventi come la proroga del taglio del cuneo fiscale e dell’irpef a tre aliquote. Non è escluso, e questa è la riflessione in corso in queste ore al Mef e alla Presidenza del Consiglio, che nella tabella delle cosiddette ‘politiche invariate’ possano essere considerate anche questi due interventi, oltre alle missioni internazionali di pace, alle risorse per i contratti pubblici e alle altre misure, per un totale di circa 20 miliardi per il prossimo anno, per i quali va trovata la copertura.


Anche il debito dovrebbe mantenersi nell’anno in corso ad un livello vicino a quello del 2023 quando è stato al 137,3%. Sulla base delle ultime valutazioni, nel 2024 dovrebbe attestarsi intorno al 138% e forse leggermente al di sotto. Le ripercussioni del superbonus sulla finanza pubblica sembrano sotto controllo, anche dopo l’ultimo decreto all’esame del Parlamento che, oltre ad aver ristretto ancora gli ambiti applicativi, ha eliminato la remissione in bonis che esponeva a possibili ‘imprevisti’.


In questo quadro, la correzione dello 0,5% strutturale l’anno, che dovrebbe essere richiesta dalla Commissione europea a seguito della procedura per deficit eccessivo, che Giorgetti dà per scontata, dovrebbe già essere sostanzialmente inglobata. Resta la grande incognita delle risorse per assicurare anche nel 2025 il taglio del cuneo fiscale e l’irpef a tre aliquote, evitando così l’aumento delle tasse. Il governo prende tempo, evita che il dibattito possa in qualche modo interferire con le elezioni europee di giugno e confida che la nuova Commissione possa essere comprensiva. Il Piano fiscale strutturale di medio termine previsto dalla nuova governance, che in via transitoria sarà presentato entro il 20 settembre, con la ‘traiettoria di riferimento’ della spesa primaria, dovrebbe sciogliere il nodo.