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Autore: Redazione StudioNews

Alla Scala la Serata straordinaria per la Fondazione Francesca Rava

Alla Scala la Serata straordinaria per la Fondazione Francesca RavaMilano, 3 apr. (askanews) – Biglietteria aperta per la tradizionale “Serata Straordinaria del Teatro alla Scala di Milano” a favore della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS, l’organizzazione che dal 2000 aiuta l’infanzia e l’adolescenza in condizioni di disagio, le donne fragili in Italia, in Haiti e nel mondo.


La Serata Straordinaria avrà luogo il 6 maggio e vedrà sul palco i Cameristi della Scala con Angela Hewitt, direttrice e pianista. Tra le pianiste più conosciute a livello mondiale, Angela Hewitt, appare regolarmente in recital e con le più importanti orchestre in Europa, nelle Americhe, in Australia e in Asia. Nel 2020 ha ricevuto la Medaglia Bach della Città di Lipsia: un grandissimo onore che per la prima volta, nei suoi 17 anni di storia, è stato assegnato a una donna. La Serata Straordinaria – che vede il sostegno d Intesa Sanpaolo – ha in programma: la Sinfonia in sol minore KV183 20 di Wolfgang Amadeus Mozart; il Concerto in re min. BWV 1052 per pianoforte e archi e il Concerto brandeburghese n 3 BWV 1048 11 di Johann Sebastian Bach; e infine il Concerto in do maggiore KV 467 30 per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart.


Per altre informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 02 54122917, scrivere a eventi@nphitalia.org o visitare il sito fondazionefrancescarava.org

Jack Savoretti, il 17 maggio esce album in italiano “Miss Italia”

Jack Savoretti, il 17 maggio esce album in italiano “Miss Italia”Roma, 3 apr. (askanews) – Attraverso un video postato sui social Jack Savoretti ha ufficialmente dato il via al countdown che lo porterà alla pubblicazione del suo nuovo album di inediti, il primo in lingua italiana, dal titolo “Miss Italia” disponibile dal 17 maggio in tutti i negozi di dischi e in digitale su etichetta Capitol Records Italy/Universal Music Italia e da oggi in preorder.


Sulle note di “Come posso raccontare” scorrono foto e video di un Jack a ritroso nella sua infanzia e oggi, tra sorrisi e abbracci paterni e parole che riempiono di senso una scelta come quella di pubblicare un album in lingua italiana (“è un bisogno fisico”). “Miss Italia” è composto da 11 tracce inedite arricchite dalla presenza di artisti come Carla Morrison, Delilah Montagu, Miles Kane, Svegliaginevra e Natalie Imbruglia e la preziosa collaborazione con Zucchero in “Senza una donna (Without A Woman)”.


Per Savoretti ricantare questa canzone (originariamente pubblicata da Zucchero e Paul Young) non è stato solo un grande onore ma ha per lui una profonda importanza personale: “Questa canzone mi permise di riunire per la prima volta le mie due identità. Da una parte l’italiano, la lingua di mio padre che io all’epoca parlavo poco ahimè ma che comprendevo sicuramente di più dei miei coetanei inglesi, e dall’altra l’inglese, la lingua di mia madre che la cantava in casa duettando con mio padre. Senza una donna riassumeva la loro unione, il loro rapporto, esattamente come me, metà italiano e metà inglese”. Savoretti è stato ospite lo scorso week end di Zucchero durante le date del cantautore italiano alla Royal Albert Hall di Londra. “Vorrei che le persone ascoltando questo disco lo percepiscano come un disco di Jack Savoretti, senza pensare a quale sia la lingua in cui canto. È in italiano ma è Jack Savoretti non è un disco di Savoretti in italiano”, aveva sottolinato Jack Savoretti annunciando questo nuovo progetto a lui molto caro.


Un legame, quello di Jack, con la musica italiana andato in scena anche lo scorso febbraio sul palco del Teatro Ariston di Sanremo in occasione della 74° edizione del Festival della Canzone italiana dove Savoretti ha interpretato insieme a Diodato “Amore che vieni, amore che vai” di Fabrizio De André, artista a cui Savoretti è molto legato essendo stato uno dei pilastri della sua formazione artistica.

Pacifico firma la colonna sonora originale del film “Zamora”

Pacifico firma la colonna sonora originale del film “Zamora”Roma, 3 apr. (askanews) – Pacifico firma la colonna sonora originale, edita da Eedizioni Curci, di “Zamora”, il film che segna il debutto alla regia di Neri Marcorè, da domani, giovedì 4 aprile, nelle sale italiane con 01 Distribution.


Da venerdì 5 aprile saranno disponibili in digitale le due canzoni originali contenute nella colonna sonora originale, “El Matt”, cantata da Pacifico e Neri Marcorè, e “Mamma non sai”, interpretata solo da Neri Marcorè. Per comporre i temi musicali contenuti nella colonna sonora originale e utili a esaltare i momenti del film, Pacifico si è ispirato agli echi musicali tipici degli anni ’60, epoca in cui il film è ambientato.


“‘Zamora’ è ambientato a Milano negli anni ’60 e la colonna sonora inevitabilmente si è riempita di energia, di innocenza e di humour, come era la musica di quel periodo. Quindi chitarre col tremolo, sassofoni dispettosi, rock’n roll, twist, danze a piedi scalzi, spaccate, smorfie, Watussi e Molleggiati – dichiara Pacifico – In più, con Neri volevamo omaggiare gli artisti insuperabili di quel periodo, Jannacci, Gaber, Cochi e Renato. E per questo in coda al film ci sono due canzoni originali: ‘El Matt’, che cantiamo insieme in coro ‘scriteriato’, e ‘Mamma non sai’, che Neri canta con proverbiale e irresistibile movimento d’anca. È stato divertente e appassionante tornare indietro alla musica che sentivo suonare e ballare per casa mentre crescevo”.

Mattarella: la Costa d’Avorio è un nostro partner di primaria importanza

Mattarella: la Costa d’Avorio è un nostro partner di primaria importanzaMilano, 3 apr. (askanews) – “L’Italia è stata presente nella storia della Costa d’Avorio fin dalla sua indipendenza, negli ultimi anni la nostra collaborazione e il nostro dialogo è intensamente cresciuto, e intendiamo che cresca ulteriormente perché riteniamo la Costa d’Avorio un partner di primaria importanza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo un incontro al Palazzo Presidenziale di Abidjan, con il presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara.


“Abbiamo la grande collaborazione nel settore energetico” con Eni e Petroci e “la scoperta di due grandi, grandissimi giacimenti che consentiranno alla Costa d’Avorio di essere protagonista per quanto riguarda l’energia per il futuro”, ha ricordato il capo dello Stato, ma “intendiamo ampliare” la collaborazione “ad altri settori, altri altri ambiti” come quello culturale attraverso le rispettive università.

”Love is a Typo” di Robert Janitz alla Design Week di Milano

”Love is a Typo” di Robert Janitz alla Design Week di MilanoRoma, 3 apr. (askanews) – Love is a Typo è la narrazione artistica di Delvis Unlimited, in scena alla Design Week 2024, dal 15 al 21 aprile a Milano: un’esperienza immersiva tributo all’artista Robert Janitz i cui dipinti astratti hanno conquistato realtà museali di tutto il Mondo.


Delvis Unlimited sostiene così il tema Materia Natura proposto da Fuorisalone, promuovendo la cultura della progettazione consapevole e sostenibile. La ricerca di armonia, stabilità e proporzionalità di forze ed elementi si compensano reciprocamente e conducono all’unicità estetica. È l’intuizione con la quale si esprime il nuovo spazio milanese di Delvis Unlimited, nel cuore del Brera Design District, nel quale si sperimentano tendenze di design in combinata con arte. Matteo Cibic – direttore creativo del brand – affida la narrativa visiva della Design Week 2024 all’artista Robert Janitz di König Galerie. conosciuto per i suoi grandi dipinti astratti su fondo monocromatico. “Arte e design mettono in discussione la zona di comfort di ognuno di noi. Ecco perché entrambi convivono nel limbo di Lois a Typo. Il design mi affascina”, dichiara Robert Janitz che ha realizzato come designer alcune panchine da pascolo minimaliste in cemento -. Penso che faccia vivere contemporaneamente nel futuro e nel passato. Mentre l’arte si vive solo nel presente”.


“Delvis ha sempre avuto un legame con l’arte, facendo della sua anima progetti unici e materiali non convenzionali, per questo è stata naturale la collaborazione con Robert Janitz le cui pennellate materiche sono state trasferite con meticolosa cura intessuti jacquard negli iconici imbottiti disegnati da Andrea Steidl e la profondità dei suoi colori saturi in un installazione immersiva”, aggiunge Matteo Cibic, Direttore Creativo di DelvisUnlimited.

Gli Statuto nel pallone, in uscita il nuovo album e il tour

Gli Statuto nel pallone, in uscita il nuovo album e il tourRoma, 3 apr. (askanews) – “Statuto Football Club” è il titolo del nuovo album della storica band mod torinese Statuto, in uscita prima dell’estate per Egea Music. “Statuto Football Club” è una raccolta di otto tra canzoni e sigle radio-tv a tema calcistico, riarrangiate con il tipico stile ska-soul-pop che da sempre è il marchio di fabbrica della band. Attraverso leggendarie melodie condivise da più di una generazione di tifosi, questo progetto vuole ripercorre la storia del calcio italiano e non solo.


Tra le tracce la sigla di “Tutto il calcio minuto per minuto” e quella di “Novantesimo Minuto”, fino alla “Domenica Sprint” passando per la “Domenica Sportiva”. Nel disco anche l’iconica “La leva calcistica della classe ’68” di Francesco De Gregori e “Una vita da mediano” di Ligabue. La divertente “La partita di pallone” di Rita Pavone e la HIT internazionale “Un’estate italiana” del duo Nannini-Bennato. Il rapporto tra Gli Statuto e il calcio è un amore che dura da anni. Sfegatati tifosi del Torino, per primi nel 1988 hanno firmato una canzone (“Ragazzo ultrà”) che descrive la tematica delle tifoserie. Nel 2005 hanno pubblicato il brano “Facci un goal”, al cui videoclip partecipa anche lo storico attaccante del Torino Paolo Pulici. Con il collega Enrico Ruggeri hanno scritto nel 2010 il brano “Controcalcio”, che è un omaggio al calcio d’altri tempi. Inoltre il frontman della band oSKAr, è membro della Nazionale Italiana Cantanti dal 2017 con il ruolo di difensore.


“Una passione che da sempre abbiamo voluto trasmettere al nostro pubblico -commenta oSKAr-. Un connubio quello tra calcio e musica che passa dalle gradinate degli stadi ai palchi dei concerti, tra goal e chitarre, note e rigori passa un filo sottile che in questo nuovo tour trova la sua massima rappresentazione”. Così dopo i sold out di Genova, Bergamo, Milano e Roma, la band torna sul palco con lo “Statuto Football Tour”, un vero e proprio spettacolo, dove oltre alla presentazione del disco, si aggiungono anche tre vere chicche per intenditori come “Dribbling” di Piero Umiliani, “Squadra Grande” di Tony Santagata e “È goal” di Edoardo Bennato. Inoltre saranno eseguiti i brani più famosi del loro repertorio come “Abbiamo vinto il Festival di Sanremo”, “Qui non c’è il mare”, “Piera” e “Ragazzo ultrà”. Tra i ritmi ska e la melodia del soul, la band darà nuova vita a quei motivi storici che abbiamo canticchiato un po’ tutti, che si ami il calcio oppure no.


Sul palco Oscar oSKAr Giammarinaro (voce), Enrico Bontempi (chitarra), Giulio Arfinengo (batteria), Alessandro Loi (basso), Gigi Rivetti (tastiere) e Lorenzo Bonaudo (tromba). Le prime date del tour: mercoledì 1 maggio, Piazza Calcagnini Formigine (MO); sabato 11 maggio, festa per Emergency Centro Polifunzionale Rueglio (TO); sabato 8 giugno, Ippodromo Lonigo (VI) e domenica 16 giugno, Rocca Malatestiana Cesena (FC).

Confindustria: Garrone si ritira, Orsini verso la presidenza

Confindustria: Garrone si ritira, Orsini verso la presidenzaRoma, 3 apr. (askanews) – Colpo di scena alla vigilia della designazione del nuovo presidente di Confindustria. L’industriale ligure Edoardo Garrone, presidente di Erg e del Sole 24 Ore, si è ritirato dalla gara per il “bene dell’associazione”, come ha spiegato in una lunga lettera ai colleghi. Strada spianata, dunque, per l’emiliano Emanuele Orsini, amministratore delegato di Sistem Costruzioni e di Tino Prosciutti e attuale vicepresidente nella squadra di Carlo Bonomi. Domani i 185 componenti del consiglio generale di Confindustria, a scrutinio segreto, designeranno il loro presidente per il quadriennio 2024-2028 ed Orsini resta l’unico candidato in gara.


Per la poltrona di leader degli industriali si erano fatti avanti anche Alberto Marenghi e Antonio Gozzi. Il primo si è ritirato dalla competizione consapevole di non aver raggiunto i consensi necessari. Il secondo, invece, escluso dai saggi per lo stesso motivo ha dato battaglia fino all’ultimo per chiedere di essere riammesso al voto. Ma la sua protesta, a suon di ricorsi al collegio dei probiviri, non è bastata a farlo riammettere. Archiviate le intenzioni battagliere, Gozzi, stando ai rumors, avrebbe puntato sull’alleanza con Orsini offrendogli in cambio il sostegno dei suoi fedelissimi. Quella che si prospettava, dunque, era una sfida all’ultimo voto tra Garrone e Orsini. Ma il passo indietro di Garrone ha rimescolato le carte in tavola. Nella missiva ai colleghi, il presidente di Erg ha illustrato le ragioni della sua scelta: “E’ evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all’associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di ‘impegni o scambi’ eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”. Con il suo ritiro Garrone ha voluto consentire a Orsini di “trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità”. Secondo l’industriale ligure per “avere una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall’inizio”.


Con la giornata di domani Confindustria archivia una campagna elettorale che resterà nella sua storia come la più divisiva mai registrata tra veleni a mezzo stampa, lettere anonime, ripetuti richiami al silenzio per candidati e supporter, polemiche interne e ricorsi ai probiviri. L’iter di nomina del presidente, eccessivamente lungo e farraginoso, sarà uno dei primi nodi da affrontare per il nuovo presidente. Ma non è l’unico. Il successore di Bonomi dovrà fare i conti con un’associazione fortemente divisa e con la necessità di ricomporre le fratture interne. Dopo la designazione di domani, il consiglio generale del 18 aprile sarà chiamato a votare anche il programma e la proposta di squadra di presidenza. Infine, l’assemblea dei delegati del 23 maggio eleggerà il nuovo presidente per il quadriennio 2024-2028 e il suo team.

Flexis, de Meo: vogliamo diventare la Tesla dei veicoli commerciali

Flexis, de Meo: vogliamo diventare la Tesla dei veicoli commercialiMilano, 3 apr. (askanews) – Sarà costruito su una piattaforma o “skateboard” nativa per Bev, altamente modulabile e personalizzabile con architettura a 800 Volt per ricariche rapide, due tagli di batterie e una manovrabilità da city car. E’ il veicolo commerciale o “stepping van” basato su software o Software Defined Vehicle (Sdv), che sarà prodotto a partire dal 2026 nello stabilimento Renault di Sandouville in Francia da Flexis, la joint venture fra Volvo e Renault che punta ad aggredire un mercato atteso in crescita del 40% l’anno fino al 2030. Flexis ha come obiettivo l’integrazione fra veicoli e software per recuperare efficienza: ogni 30 secondi risparmiati si traducono in +1% di profittabilità per le aziende della logistica. Il software sarà progettato da Google su sistema Android e sarà integrabile con i software gestionali delle aziende.


Nella joint venture tra Renault e Volvo, che controlla anche la partnership con il gruppo francese nei veicoli medi e pesanti creata nel 2018, i due gruppi investiranno 300 milioni di euro ciascuno nei prossimi tre anni. Al progetto partecipa anche la società di trasporti marittimi e logistica francese Cma Cgm, che investirà 120 milioni di euro attraverso il proprio fondo Pulse da 1,5 miliardi, creato per finanziare la decarbonizzazione. Cma Cgm riceverà nel 2026 1.500 furgoni elettrici di Flexis. “E’ un progetto rivoluzionario, con un prodotto rivoluzionario. Puntiamo a diventare la Tesla dei veicoli commerciali. Produrremo una famiglia di van altamente personalizzabili, nello stabilimento Sandouville in Francia dove abbiamo tanta capacità e competenze, perché gli Lcv sono complessi da produrre”, ha detto il Ceo di Renault, Luca de Meo durante una conferenza stampa in streaming. Quanto al nome dell’Lcv de Meo ha detto che “Flexis è il nome dell’azienda, non è detto che sarà il nome del furgone. Pensiamo a un prodotto “white label” estremamente personalizzabile magari anche nel nome”.


“Il clima non può attendere. La logistica è strategica per l’economia globale, ma deve diventare molto più sostenibile. Con Flexis creiamo un modello operativo molto interessante che abbina agilità e velocità con scala e volumi. Il software defined vehicle consentirà di fornire una personalizzazione totale, facendo comunque scala e generando profitti”, ha detto il presidente e Ceo di Volvo, Martin Lundstedt. “Per noi la decarbonizzazione è strategica. Abbiamo l’obiettivo di diventare carbon neutral nel 2050. Il furgone di Flexis ci permettera di circolare in città a zero emissioni ed è un ottimo risultato”, ha detto Rodolphe Saadé, presidente e Ceo di Cma Cgm.


Flexis è aperta a nuovi soci, fra cui le ipotesi di Nissan e Michelin, e a partnerhip. “Siamo alla ricerca di partner in grado di portare un contributo al progetto: non è una questione di soldi, ma di condivisione di competenze. Il progetto è aperto, il prodotto è una scusa. L’Europa ha bisogno di questo tipo alleanze per affrontare le sfide del Green Deal e dimostrare la capacità di essere disruptive”, ha detto de Meo. Quanto al prezzo, lo stepping van “sarà più costoso di un Traffic diesel. Ma il Traffic diesel potrebbe non entrare nelle città fra 10 anni. Abbiamo già almeno 35 zone a zero emissioni in programma in Europa”, ha precisato il numero uno di Renault.


Ma il punto, ha continuato de Meo, non è il costo del prodotto ma il modello di business. “Con Flexis offriamo una Tco (costo totale di acquisto e gestione) del 20-30% più bassa, grazie all’integrazione di software e servizi. I clienti non guardano al costo del leasing del prodotto, ma al costo di utilizzo. E qui possiamo essere radicalmente competitivi. Con un risparmio del 30% dei costi totali, pari a circa 100-120 mila euro per veicolo, i clienti praticamente acquisteranno il mezzo gratis”. Quanto ai margini di Flexis “non darò indicazioni, ma posso dire che non avremmo creato questo progetto se non fosse profittevole. Non sarà diluitivo per nessuno dei partner, altrimenti non li avrei convinti. E’ un progetto sano, abbiamo la cassa per crescere”.

Al Teatro Arcobaleno a Roma in scena “Shylock, il Giudeo”

Al Teatro Arcobaleno a Roma in scena “Shylock, il Giudeo”Roma, 3 apr. (askanews) – Al Teatro Arcobaleno a Roma dal 4 al 7 aprile va in scena “Shylock, il Giudeo”, di Giuseppe Manfridi, regia di Ennio Coltorti, con Ennio Coltorti e con Jesus Emiliano Coltorti, Adriana Ortolani e la partecipazione di Giuseppe Manfridi.


In un dibattito furente col pubblico, all’interno di uno spazio scenico tradotto in arena secondo i dettami del più autentico teatro elisabettiano, Shylock, il vero protagonista di uno dei massimi capolavori shakespeariani, Il Mercante di Venezia, viene chiamato ad andare al fondo di una storia dal cui lieto fine è l’unico a essere escluso, e nel modo più feroce possibile. La presenza di un personaggio-medium, una sorta di guida turistica, cercherà di stabilire con lui, a nome dell’intera platea, un abbozzo di difficilissima (e a tratti divertente) comunicazione per esplorare e chiarire le ragioni del suo duro comportamento. Shylock ne approfitterà per un proprio “controprocesso” (opposto a quello del quarto atto dell’opera shakespeariana) in cui Jessica, sua figlia, che nel dramma (o commedia, secondo i più) non esita a tradirlo fuggendo con un cristiano e oltretutto portando via con sé parte dei beni paterni, si manifesterà per cercare di ricucire il rapporto col padre e rivelando le ragioni del proprio apparentemente ingrato comportamento; Shylock, nella sua rabbiosa requisitoria, denunciando l’ingiustizia a suo dire subita, riversa sui suoi accusatori il suo cieco furore fino a ritenersi l’incarnazione di un intero popolo destinato nei secoli futuri alla più atroce delle tragedie collettive, cosa di cui a tratti il celebre usuraio shakespeariano sembra avere una folgorante preveggenza.

Confindustria: Garrone si ritira, Orsini verso la presidenza

Confindustria: Garrone si ritira, Orsini verso la presidenzaRoma, 3 apr. (askanews) – Colpo di scena alla vigilia della designazione del nuovo presidente di Confindustria. L’industriale ligure Edoardo Garrone, presidente di Erg e del Sole 24 Ore, si è ritirato dalla gara per il “bene dell’associazione”, come ha spiegato in una lunga lettera ai colleghi. Strada spianata, dunque, per l’emiliano Emanuele Orsini, amministratore delegato di Sistem Costruzioni e di Tino Prosciutti e attuale vicepresidente nella squadra di Carlo Bonomi. Domani i 185 componenti del consiglio generale di Confindustria, a scrutinio segreto, designeranno il loro presidente per il quadriennio 2024-2028 ed Orsini resta l’unico candidato in gara.


Per la poltrona di leader degli industriali si erano fatti avanti anche Alberto Marenghi e Antonio Gozzi. Il primo si è ritirato dalla competizione consapevole di non aver raggiunto i consensi necessari. Il secondo, invece, escluso dai saggi per lo stesso motivo ha dato battaglia fino all’ultimo per chiedere di essere riammesso al voto. Ma la sua protesta, a suon di ricorsi al collegio dei probiviri, non è bastata a farlo riammettere. Archiviate le intenzioni battagliere, Gozzi, stando ai rumors, avrebbe puntato sull’alleanza con Orsini offrendogli in cambio il sostegno dei suoi fedelissimi. Quella che si prospettava, dunque, era una sfida all’ultimo voto tra Garrone e Orsini. Ma il passo indietro di Garrone ha rimescolato le carte in tavola. Nella missiva ai colleghi, il presidente di Erg ha illustrato le ragioni della sua scelta: “E’ evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all’associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di ‘impegni o scambi’ eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”. Con il suo ritiro Garrone ha voluto consentire a Orsini di “trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità”. Secondo l’industriale ligure per “avere una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall’inizio”.


Con la giornata di domani Confindustria archivia una campagna elettorale che resterà nella sua storia come la più divisiva mai registrata tra veleni a mezzo stampa, lettere anonime, ripetuti richiami al silenzio per candidati e supporter, polemiche interne e ricorsi ai probiviri. L’iter di nomina del presidente, eccessivamente lungo e farraginoso, sarà uno dei primi nodi da affrontare per il nuovo presidente. Ma non è l’unico. Il successore di Bonomi dovrà fare i conti con un’associazione fortemente divisa e con la necessità di ricomporre le fratture interne. Dopo la designazione di domani, il consiglio generale del 18 aprile sarà chiamato a votare anche il programma e la proposta di squadra di presidenza. Infine, l’assemblea dei delegati del 23 maggio eleggerà il nuovo presidente per il quadriennio 2024-2028 e il suo team.