Sardegna, Todde: insediamento nuova giunta tra 5 e 10 aprileRoma, 23 mar. (askanews) – “Conto di arrivare all’insediamento tra il 5 e il 10 aprile e mi piacerebbe presentarmi con una squadra al completo che possa cominciare veramente a parlare con i sardi dei problemi principali che noi dobbiamo affrontare”. Così la neo presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, a margine della prima assemblea regionale del M5s a Tramatza (Oristano).
“L’aria che tira è un’area di cambiamento, mi aspetto che riusciremo a mettere a terra quello che abbiamo promesso in campagna elettorale e le linee di guida del nostro programma. Siamo consapevoli che l’aspettativa è molto alta e che quindi in questo momento dobbiamo essere concreti”, ha sottolineato. “Noi vogliamo lavorare con la coalizione, riteniamo sia l’unica strada possibile e quindi i nostri tavoli di lavoro sono già partiti con gli alleati nelle città principali. E’ importante mantenere questa strada vincente. Siamo risultati credibili e quindi è importante ripresentarsi con la stessa credibilità anche agli appuntamenti amministrativi”, ha spiegato ancora.
“Sono la prima donna presidente della Regione Sardegna, la prima presidente del M5s. Per me è un orgoglio, è una soddisfazione unica, è la vittoria di una comunità, della comunità 5stelle di cui faccio orgogliosamente parte, è la vittoria di tutte e tutti noi. Nessuno ci credeva, noi lo abbiamo dimostrato”, ha aggiunto. “Abbiamo accesso la fiamma della speranza, abbiamo dato la svolta perché crediamo che la politica sia un servizio che rimette al centro le persone. Sarò la presidente di tutti i sardi, anche di chi non ci ha votato e di chi si è astenuto, cambieremo la Sardegna e liberemo i sardi dalle catene della corruzione, del clientelismo, del malaffare. Grazie per averci creduto, grazie a chi è stato al nostro fianco dal primo momento. Ora subito la lavoro per la Sardegna”, ha poi dichiarato, commossa, chiudendo l’assemblea generale del M5s.
Ucraina, Salvini: Macron guerrafondaio, un pericolo per l’EuropaRoma, 23 mar. (askanews) – “Lasciare anche solo intravedere che soldati italiani, francesi, tedeschi possano uscire dal proprio paese per andare a fare la guerra penso sia pericoloso: Macron con le sue parole rappresenta un pericolo per il nostro paese e per il nostro continente. Il problema non sono mamma e papà ma i guerrafondai come Macron”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervenendo all’evento ‘Wind of Changes’, organizzato a Roma dal partito europeo Identità e democrazia.
“Io non voglio lasciare ai nostri figli un continente pronto alla terza guerra mondiale, voglio un’Europa di pace”, ha aggiunto.
Trasporti, da stasera treni a rischio su sciopero sindacati autonomiRoma, 23 mar. (askanews) – Quello appena iniziato si prospetta come un weekend complicato per chi viaggia in treno. Da stasera alle 21 e fino alla stessa ora di domani inizierà infatti uno sciopero dei dipendenti delle aziende che svolgono attività di trasporto ferroviario. L’agitazione è stata proclamata da alcune sigle sindacali autonome come Cub Trasporti e il Sindacato generale di base, che manifestano per il diritto allo sciopero e il rinnovo contrattuale.
Italo ha pubblicato sul proprio sito la lista dei treni garantiti, mentre Trenitalia in una nota ha fatto sapere che gli scioperi nazionali potrebbero avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia. Anche la società del gruppo Fs invita i passeggeri ad informarsi prima di recarsi in stazione sullo stato del proprio treni attraverso l’app o la sezione Infomobilità del sito web.
Attentato a Mosca, l’Isis diffonde la foto dei presunti attentatoriRoma, 23 mar. (askanews) – Il gruppo terroristico Stato islamico (Isis) ha diffuso oggi una foto in cui sono ritratti quattro uomini indicati come i responsabili dell’attacco compiuto ieri al Crocus City Hall di Krasnogorsk, vicino a Mosca.
Nella dichiarazione che accompagna l’immagine diffusa dall’agenzia di propaganda Al Amaq, l’Isis afferma che tre di loro hanno sparato alle persone presenti mentre il quarto ha dato fuoco alla struttura, sottolineando che l’attacco rientra “nella guerra con gli Stati che combattono l’islam”.
Guterres al valico di Rafah: il blocco degli aiuti è un “oltraggio morale”Roma, 23 mar. (askanews) – Una lunga fila di camion di aiuti bloccati sul lato egiziano del confine con la Striscia di Gaza, dove le persone rischiano la fame, è un “oltraggio morale”. Lo ha affermato il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante una visita al valico di Rafah.
E’ tempo che Israele assuma un “impegno ferreo” per l’accesso illimitato ai beni umanitari in tutta Gaza, ha detto Guterres, chiedendo anche il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. L’Onu continuerà a lavorare con l’Egitto per “razionalizzare” il flusso di aiuti a Gaza, ha aggiunto. Guterres è in Egitto per ribadire la sua richiesta di cessate-il-fuoco umanitario nella guerra tra Israele e Hamas che infuria dal 7 ottobre.
Il Segretario Generale dovrebbe incontrare gli operatori umanitari sul lato egiziano di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, un passaggio chiave per le forniture umanitarie che raggiungono il territorio palestinese. Guterres visiterà anche un ospedale a El Arish, città egiziana che si trova vicino al confine di Gaza.
Attentato a Mosca, Putin: barbaro attacco, i terroristi sono stati tutti arrestatiRoma, 23 mar. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato “il sanguinoso e barbaro attacco terroristico” di ieri all’auditorium Crocus City Hall di Krasnogorsk, cittadina nella regione moscovita alle porte della capitale, che ha causato “decine di vittime tra civili e persone innocenti”. Nel discorso alla nazione, riportato dall’agenzia di stampa russa Ria, ha quindi espresso gratitudine al personale sanitario, ai vigili del fuoco e a tutto il personale intervenuto per salvare la vita dei feriti.
I responsabili dell’attacco terroristico “si stavano dirigendo verso l’Ucraina, dove era stata preparata una finestra” per poter passare il confine, ha detto il presidente russo. Nel suo discorso alla nazione, Putin ha confermato l’arresto, in connessione con l’attacco al teatro, di 11 persone in totale fra cui i quattro terroristi direttamente coinvolti nell’attentato al Crocus City Hall, dichiarando che “sono stati tutti arrestati”. Il presidente russo ha annunciato l’adozione di nuove misure antiterrorismo a Mosca e in altre regioni del Paese., e ha rimarcato che “nessuno riuscirà a seminare semi velenosi di discordia e faida” nella società multiculturale russa.Putin ha poi proclamato per domani 24 marzo un giorno di lutto per le vittime dell’attacco al Crocus City Hall di Krasnogorsk.
Musica/Morto il pianista Maurizio Pollini. Il maestro aveva 82 anniRoma, 23 mar. (askanews) – Si è spento, all’età di 82 anni, il pianista Maurizio Pollini. Ne da notizia il Teatro alla Scala di Milano che ricorda “uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant’anni”. Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell’Orchestra e i lavoratori scaligeri “sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia”.
Allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, “protagonista assoluto della scena concertistica internazionale fin dalla vittoria, diciottenne, al concorso Chopin di Varsavia nel 1960, Pollini è stato un interprete capace di rivoluzionare la percezione di autori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promuovere con infaticabile dedizione l’ascolto delle avanguardie storiche, sopra a tutti Schönberg, e della musica d’oggi”, scrive il Teatro sul suo sito, ricordando Pollini, sottolineando che “accanto alla sua grandezza di strumentista resta fondamentale la sua testimonianza sul ruolo stesso della musica, intesa come componente essenziale della cultura e della vita civile e come strumento di trasformazione della società”. Dal debutto l’11 ottobre 1958 all’ultimo recital il 13 febbraio 2023 Pollini ha suonato alla Scala 168 volte – ricorda ancora il Teatro, ricordando con affetto il musicista scomparso – cui si aggiungono gli incontri con gli studenti e le partecipazioni a giurie e convegni. Dopo i primi concerti diretti da Thomas Schippers e Sergiu Celibidache, con la serata del 23 ottobre 1969 prende avvio la collaborazione con Claudio Abbado, destinata a segnare la storia dell’interpretazione ma anche la storia culturale della città di Milano. Il comune impegno per allargare il repertorio, in particolare alla seconda scuola di Vienna e alla nuova musica si coniuga ad un eguale impegno ad allargare le platee in linea con l’impostazione di Paolo Grassi che in quegli anni sviluppava nuove politiche per coinvolgere tutta la città nelle attività del Teatro. Fondamentali anche le collaborazioni con Riccardo Muti e poi con Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, ma nel corso dei decenni si ricordano anche concerti con Carlo Maria Giulini Pierre Boulez e Zubin Mehta. Al rapporto costruito negli anni con i musicisti scaligeri, sia in veste di Orchestra della Scala sia soprattutto in veste di Filarmonica, si aggiungono le apparizioni con grandi orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e il Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e numerose compagini dedicate alla musica d’oggi, in particolare nei “Cicli Pollini” promossi da Stéphane Lissner: l’Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, la Musikfabrik Köln, l’Experimentalstudio SWR. Nel campo della musica da camera lo ricordiamo in particolare accanto a Salvatore Accardo, Toby Hoffmann, Margaret Batjer e Rocco Filippini. Ma al centro dell’ininterrotta presenza scaligera di Maurizio Pollini ci sono soprattutto i recital: dallo storico ciclo con le 32 sonate di Beethoven nel 1995 al sempre attesissimo concerto annuale in cui ricorrevano le stelle fisse del suo universo musicale: oltre ad alcune occasioni bachiane, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Schönberg, e Nono. E “lo aspettavamo di nuovo il prossimo 20 ottobre”.
MotoGP, Bastianini stacca una fantastica pole position in PortogalloRoma, 23 mar. (askanews) – Enea Bastianini conferma l’ottima forma già vista nelle prove del venerdì e stacca la pole position per il Gp del Portogallo in programma domani sul circuito di Portimao. Dopo la pioggia di giovedì la pista non ha permesso di attaccare il record del circuito, ma il crono di 1’37″706 ha permesso a “Bestia” di andare a prendersi una pole position che gli mancava dal Gran Premio d’Austria del 2022, oltre 500 giorni fa.
La Casa di Borgo Panigale quindi festeggia la sua 90° pole position nella classe regina, ma Maverick Vinales e l’Aprilia sono riusciti a negarle la possibilità di occupare tutta la prima fila. Proprio a tempo scaduto, infatti, il pilota di Roses ha sfoderato un gran giro, giocandosela sul filo dei millesimi con Bastianini in ogni settore, ma chiudendo con un gap di 82 sul traguardo. In prima fila c’è anche la Desmosedici GP24 di Jorge Martin, con il portacolori del Prima Pramac Racing che ha chiuso davanti al leader iridato Pecco Bagnaia, che si è dovuto accontentare del quarto tempo a 216 millesimi dal compagno di box. Tanta Ducati anche in seconda fila, perché Marco Bezzecchi ha quella della Pertamina Enduro VR46 in sesta posizione, dimostrando che piano piano sta sbocciando il feeling anche con quella GP23 che per ora gli era stata abbastanza indigesta. Quinto un redivivo Jack Miller.
Cure dentali: risparmi per oltre 9 mld con prevenzione e terapie qualitàRoma, 23 mar. (askanews) – Una visita di controllo annuale e terapie dentali tempestive e di qualità potrebbero far risparmiare all’Italia oltre 9 miliardi di euro all’anno, quasi quanto costerà il ponte sullo stretto di Messina. Ad evidenziarlo gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) durante il 23° Congresso Nazionale, che si conclude oggi a Rimini, dedicato proprio alla qualità delle terapie in parodontologia e implantologia. Stando infatti a un recente rapporto dell’European Federation of Periodontology in tutto il mondo vengono spesi ogni anno 544 miliardi di dollari in cure per risolvere carie o parodontiti che si sarebbero potute facilmente prevenire. In Italia si stima un costo medio pro capite nel lungo termine di oltre 18.000 euro per la cura di carie o malattie parodontali, evitabili con un’adeguata prevenzione che preveda visite di controllo regolari per consentire terapie precoci. Purtroppo, gli italiani hanno ancora paura del dentista e il 64% lo teme: tra le paure più grandi, il disagio per la postura e i rumori degli strumenti caratteristici dello studio odontoiatrico. Così solo il 28% si controlla regolarmente, mentre il 40% va dal dentista solo quando ha sintomi evidenti.
“La prevenzione è l’arma vincente che abbiamo per ridurre i problemi di salute orale, che oggi riguardano una persona su due nel mondo, un’incidenza molto più alta di tutte le altre comuni malattie non trasmissibili – osserva Francesco Cairo, presidente SIdP e professore di parodontologia all’Università di Firenze -. Due miliardi di persone soffrono di carie, un miliardo di parodontite grave: il documento dell’European Federation of Periodontology, sottolineando che la spesa per le cure odontoiatriche rappresenta circa il 5% di tutti i costi sanitari a livello mondiale, ha perciò invitato a investire di più in prevenzione perché gran parte di queste spese potrebbero essere evitate. Potrebbero essere risparmiati ben 544 miliardi di dollari, per due terzi connessi alle cure e per un terzo dovuti ai costi indiretti delle patologie odontoiatriche, ma soprattutto la perdita di denti provocata da carie e parodontite è del tutto evitabile per la maggior parte delle persone”. Il documento dell’European Federation of Periodontology ha stimato i costi a lungo termine direttamente associati alla terapia di carie e malattia parodontale in persone dai 6 ai 65 anni in Brasile, Francia, Italia, Germania, Indonesia e Gran Bretagna. Il dato è ovviamente condizionato dalla numerosità della popolazione e va dai 9 miliardi in Italia, ai 35 miliardi in Brasile. Il più alto costo per le singole persone è stimato in Gran Bretagna con 22 mila euro a cittadino e il più basso in Indonesia con 6.000 euro. Nel nostro Paese tali costi superano i 18.000 euro a persona, ma con differenze sostanziali fra chi ha un alto o un basso reddito. “Per i primi la spesa è circa la metà rispetto ai secondi, perché una condizione socioeconomica più elevata si associa a migliori possibilità di accesso alle cure, a un’alimentazione di maggior qualità, a strumenti culturali più adeguati per conoscere e aderire alle strategie di prevenzione – specifica Cairo -. Questo significa che è necessario oltre che doveroso ridurre le disuguaglianze, per favorire l’accesso a controlli e diagnosi precoci in tutti gli strati della società”.
“Dobbiamo tuttora combattere la paura del dentista, che secondo una recente indagine è ancora ben radicata nel 64% degli italiani” – continua Cairo. Il sondaggio, condotto da Curasept ed Edra, ha evidenziato che tanti (49%) hanno più paura di sedersi sulla poltrona del dentista che di bisturi e siringhe (29%) o di togliere un neo (15%): la maggioranza teme il dolore, ma contribuiscono al disagio anche la postura scomoda, che costringe a stare a bocca aperta e immobili, i rumori caratteristici degli strumenti come il trapano o l’aspiratore, la condizione di passività e l’impossibilità di parlare per comunicare il fastidio. “La conseguenza è che le terapie necessarie diventano più impegnative, sia in termini di spesa sia soprattutto a livello clinico – riprende Cairo -. L’indagine d’altro canto ha sottolineato che accanto alla paura c’è anche una diffusa fiducia nei professionisti: il 30% degli italiani ne apprezza la preparazione e il calore umano, che aiutano ad affrontare con maggior serenità la seduta. È perciò fondamentale diffondere sempre di più la cultura della prevenzione e l’importanza di cure di qualità, per far sì che sempre più persone possano mantenere il loro sorriso senza dover spendere una fortuna”.
Attentato a Mosca, Kiev ribadisce: nessun coinvolgimento ucrainoRoma, 23 mar. (askanews) – L’Ucraina continua a negare qualsiasi coinvolgimento nell’attacco terroristico all’auditorium alla periferia di Mosca. Il consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino, Mikhail Podoliak, ha ribadito che Kiev non ha nulla a che fare con l’attentato alla sala concerti Crocus City Hall di Krasnogorsk, vicino a Mosca. “L’Ucraina non ha nulla a che fare con l’incidente”, ha scritto Podoliak sul suo account di X.
L’Fsb russo ha riferito oggi che gli arrestati sospettati di essere coinvolti nell’attacco avevano intenzione di attraversare il confine russo-ucraino dopo l’attacco e avevano contatti in Ucraina.