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Autore: Redazione StudioNews

Nissan-Honda valutano partnership strategica auto elettrica

Nissan-Honda valutano partnership strategica auto elettricaRoma, 15 mar. (askanews) – Le due case automobilistiche giapponesi Nissan Motor e Honda Motor hanno confermato oggi che le due società di aver firmato un memorandum d’intesa in base al quale avvieranno uno studio di fattibilità per una partnership strategica nei settori dei veicoli elettrici e intelligenti.


“È importante prepararsi al crescente ritmo di trasformazione della mobilità nel medio e lungo termine, ed è significativo che abbiamo raggiunto questo accordo sulla base di una comprensione reciproca che Honda e Nissan affrontano sfide comuni. Attendiamo con impazienza ulteriori discussioni e puntiamo a trovare vantaggi per una crescita sostenibile”, ha dichiarato Makoto Uchida, presidente e CEO di Nissan. Toshihiro Mibe, direttore, presidente e rappresentante esecutivo di Honda, ha dal canto suo dichiarato: “In questo periodo di trasformazione irripetibile nel settore automobilistico, esamineremo il potenziale di partnership tra Nissan e Honda. Il nostro criterio di studio sarà se la sinergia delle tecnologie e delle conoscenze coltivate dalle nostre aziende ci consentirà di diventare leader del settore creando nuovo valore per l’industria automobilistica”.


Per accelerare ulteriormente gli sforzi verso la neutralità delle emissioni di carbonio e l’azzeramento delle vittime degli incidenti stradali, sarà essenziale rafforzare le tecnologie ambientali e di elettrificazione, nonché lo sviluppo di software. Le due aziende hanno raggiunto un’intesa basata sulla convinzione “che sia necessario unire le proprie forze ed esplorare la possibilità di una futura collaborazione”, si legge in un comunicato congiunto. L’ambito dello studio di fattibilità comprende piattaforme software automobilistiche, componenti principali relativi ai veicoli elettrici e prodotti complementari.

Fond. UniVerde e Coldiretti, il 26 marzo convegno su Acqua e Agricoltura

Fond. UniVerde e Coldiretti, il 26 marzo convegno su Acqua e AgricolturaRoma, 15 mar. (askanews) – Se è vero che i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda2030 sono tra loro interconnessi, alcuni lo sono in modo più evidente di altri. E’ il caso degli obiettivi n. 2 “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” e n. 6 “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie” peraltro inesorabilmente collegati all’obiettivo n. 13 “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”.


La cooperazione e rapporti sostenibili tra il mondo agricolo e il settore idrico sono pertanto fondamentali per raggiungere i due importanti goal del programma d’azione dell’ONU per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti. Con questi propositi Fondazione UniVerde e Coldiretti, con il patrocinio di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme e con Almaviva in qualità di event partner, promuovono il convegno “Acqua e Agricoltura: rapporti sostenibili. Efficientamento idrico, digitalizzazione ed economia circolare” che si svolgerà a Roma, martedì 26 marzo, ore 9.00, presso la Sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi, sede nazionale di Coldiretti, e in diretta streaming su Radio Radicale.


In occasione dell’evento – opportunità di riflessione sulle imminenti sfide del cambiamento climatico per le risorse idriche e il settore primario ma anche di confronto per creare nuove sinergie – sarà presentata la traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2024 “L’acqua per la prosperità e la pace”, curata dalla Fondazione UniVerde con il supporto di UNESCO WWAP, in collaborazione con Acquedotto Pugliese, GMT, EPM e AVR federata Anima Confindustria e il XIV Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, con focus su Crisi climatica ed efficientamento idrico realizzato da Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi, ANBI e Fondazione Campagna Amica. Durante l’evento saranno inoltre presentate best practice di imprese italiane virtuose che possano accelerare la transizione ecologica e digitale, esattamente nella direzione tracciata dalle Nazioni Unite.


In effetti, la crescente domanda di acque dolci e con essa la competizione tra aree agricole e centri urbani impongono efficienza nella governance delle risorse idriche e un’economia circolare dell’acqua per evitare sprechi, recuperare precipitazioni meteoriche e riutilizzare in modo sicuro le acque reflue, anche in agricoltura, contrastando ogni forma di inquinamento della risorsa fondamentale per la vita sul Pianeta. Occorre investire nell’innovazione tecnologica, nella digitalizzazione e in infrastrutture sostenibili per rispondere alle sfide del climate change. Dopo i saluti introduttivi di Vincenzo Gesmundo (Segretario Generale Coldiretti) e di Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde) seguirà la presentazione, a cura di Michela Miletto (Direttore UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme), della traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2024.


Sarà la volta del panel “La gestione sostenibile delle risorse idriche” con gli interventi di: Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Luigi Giuseppe Decollanz (Commissario E.I.P.L.I. – Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia), Patty L’Abbate (Vicepresidente Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, Camera dei Deputati), Andrea Guerrini (Componente Collegio ARERA e Presidente WAREG – European Water Regulators), Maurizio Montalto (Presidente IISPA). A seguire si svolgerà il panel “Pitch di best practice per la corretta gestione delle risorse idriche” con gli interventi di: Massimiliano Evangelista (Sales Strategic Lead Ambiente e Territorio, Almaviva), Francesca Portincasa (Direttrice Generale, Acquedotto Pugliese), Alessandro Durante (Segretario Generale AVR – ANIMA Confindustria), Emanuele Giglio (Responsabile R&D, GMT), Carmine Esposito (Consigliere delegato, EPM), Adriano Maroni (Socio Innidea). Si proseguirà con la presentazione, a cura di Antonio Noto (Direttore Noto Sondaggi), del XIV Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” e, a seguire, sarà la volta del panel “Agricoltura e climate change: le sfide dell’efficientamento idrico e dell’economia circolare e dell’acqua” con gli interventi di: Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), Nicola Dell’Acqua (Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica), Francesco Vincenzi (Presidente di ANBI), Stefano Vaccari (Direttore Generale del CREA), Maria Chiara Zaganelli (Direttore Generale di ISMEA), Dominga Cotarella (Presidente di Terranostra). Le conclusioni sono affidate a Ettore Prandini (Presidente Coldiretti) e ad Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde). Modera il convegno Gianni Todini (Direttore Askanews). Media partners: Radio Radicale, Askanews, Italpress, La Notizia, TeleAmbiente, TVA, Opera2030, SOS Terra Onlus.

Bankitalia: debito pubblico gennaio 2.849 mld, in un anno +97 mld

Bankitalia: debito pubblico gennaio 2.849 mld, in un anno +97 mldRoma, 15 mar. (askanews) – A gennaio l’ammontare totale del debito pubblico dell’Italia è tornato a moderarsi a quota 2.848,7 miliardi di euro, a fronte dei 2.862,8 miliardi registrati a dicembre del 2023. Lo riporta la Banca d’Italia nella statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. Il debito risulta in crescita di circa 96,6 miliardi di euro se confrontato con i 2.752 miliardi registrati nel gennaio del 2023.


Il debito delle amministrazioni pubbliche della Penisola aveva segnato un nuovo massimo storico nell’ottobre dello scorso anno, a 2.867 miliardi di euro. In base agli ultimi dati elaborati dall’istituzione di Via Nazionale, la durata di vita media dei titoli di debito emessi dall’Italia è salita a 7,9 anni. La maggior parte della quota di indebitamento è su una scadenze superiore ai 5 anni, per un totale di 1.354 miliardi.


Sempre a gennaio, altri 900 miliardi di euro circa riguardano titoli con una maturazione tra 1 e 5 anni, mentre altri 594,6 miliardi sono titoli con durata di vida residua inferiore ai 12 mesi.

Inflazione, Istat conferma: a febbraio stabile allo 0,8%

Inflazione, Istat conferma: a febbraio stabile allo 0,8%Roma, 15 mar. (askanews) – L’inflazione, a febbraio, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua, confermando la stima preliminare, come nel mese precedente. Lo ha reso noto l’Istat.


La stabilizzazione dell’inflazione sottende andamenti contrapposti di diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,7%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,4%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,8%). Nel mese di febbraio l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,6%.


La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni accentua la sua discesa (da -0,7% a -0,9%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,9%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,8 punti percentuali, dai +3,6 di gennaio. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,4%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,8%).


La variazione congiunturale dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte di diverse sue componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi di Tabacchi (+2,3%), dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,5%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (entrambi a +0,4%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,2%), degli Alimentati non lavorati (-0,5%) e degli Energetici non regolamentati (-0,4%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1% per la componente di fondo.


L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale di 0,8% (la stima preliminare era +0,9%), in lieve diminuzione da +0,9% di gennaio. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento su base annua di 0,7%.

Confindustria Romania lancia “VINO ACASA” e dialoga con la diaspora

Confindustria Romania lancia “VINO ACASA” e dialoga con la diasporaRoma, 15 mar. (askanews) – In una Romania che punta ad assumere un ruolo centrale nella regione dell’Europa centrorientale, consolidando il processo di modernizzazione e di crescita economica, migliorando e aumentando le infrastrutture e i servizi, resta una carenza di fondo: la manodopera. La mancanza di forza lavoro qualificata è da anni uno dei punti deboli del Paese che ha attratto negli ultimi decenni miliardi di investimenti stranieri, moltissimi dall’Italia, come dimostrano le cifre dell’interscambio e della cooperazione economica. Un problema che è sentito anche dalla vasta comunità di imprenditori italiani che operano in Romania: per questo Confindustria Romania ha lanciato ufficialmente il progetto “VINO ACASA”, indirizzato alla Diaspora romena in Italia.


L’evento, moderato da Askanews, si è svolto nella sede dell’Ambasciata di Romania a Roma ed è stato molto partecipato sia dalle principali associazioni di romeni in Italia sia dai rappresentanti dei maggiori investimenti italiani in Romania. “Il ritorno dei cittadini romeni dalla diaspora diventa fondamentale per far fronte alla crescita produttiva della Romania, che, come sappiamo, soffre di una certa carenza di manodopera – ha detto aprendo l’evento l’ambasciatrice di Romania Gabriela Dancau – . È per questa ragione che abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa di Confindustria Romania, volta a stimolare il ritorno a casa dei romeni che vivono in Italia. Infatti, far conoscere le opportunità strategiche per rafforzare la crescita economica della Romania e sostenere il ritorno dei romeni dall’Italia a casa, in Romania, sono tra le priorità della nostra missione diplomatica”. Per l’ambasciatrice “l’esperienza e la competenza maturate dai romeni in Italia, indipendentemente dal settore di attività” sono “estremamente utili per lo sviluppo sostenibile della Romania” e “ci auguriamo che questo programma sia una soluzione attuabile per i romeni che vogliono tornare a casa e anche per le aziende romene e italiane in Romania, che possono beneficiare delle qualifiche e delle competenze acquisite dai nostri concittadini in Italia o in altri paesi”.


La mancanza di manodopera in Romania, rischia d’influenzare negativamente l’ingresso di nuovi investimenti nel Paese e lo sviluppo di quelli già presenti. Negli ultimi decenni milioni di cittadini romeni hanno lasciato il proprio Paese per trovare lavoro all’estero, anche in Italia. Oggi, molti di essi sarebbero pronti a tornare in Romania, portando il loro contributo al mercato del lavoro e alle aziende ma ritengono di non avere adeguate garanzie per il loro rientro in Patria, come è emerso dalle numerose domande poste al termine dell’incontro ai rappresentanti di Confindustria Romania e degli altri player che fanno parte del progetto: Mutua MBA, Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, Intesa Sanpaolo Bank Romania e Lidl Romania. “La mancanza di manodopera é un problema in tutta Europa. È come trovarsi di fronte ad una coperta corta che a seconda della direzione dei flussi migratori lascia scoperto un territorio piuttosto che un’altro – ha sottolineato il presidente di Confindustria Romania Giulio Bertola – Con il nostro progetto ‘VINO ACASA’ abbiamo guardato ben oltre, analizzando il flusso migratorio naturale, costante e inarrestabile tra Romania, Italia e viceversa, che interessa ogni anno migliaia di cittadini romeni, ed é li dove abbiamo aperto un dialogo innovativo, costruttivo e indipendente con la comunità romena, al fine di preservare il più possibile, il capitale umano all’interno della filiera industriale italo-romena, sempre in ambedue i Paesi”.


Dopo Bertola hanno illustrato il programma alla platea Andrea Mazzola, amministratore delegato di Mutua MBA, Alexandra Mutiu – prorettore dell’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, Filippo Sala, capo dipartimento Prodotti Bancari Retail di Intesa Sanpaolo Bank Romania, Adela Andreea Van Den Houten, rappresentante di Lidl Romania e Thomas Campaner, membro del Gruppo Tecnico Digital Innovation di Confindustria Romania che ha illustrato come poter presentare le proprie richieste e iscriversi al portale che è online. Confindustria Romania, che dal 2019 si è posta in prima linea per la risoluzione o la mitigazione del problema di mancanza di manodopera qualificata ha lanciato questo innovativo piano che punta a fornire una rete di garanzie a chi decide di rientrare. La messa a punto del Progetto “VINO ACASA” ha richiesto notevoli passaggi, tra cui l’analisi delle importanti proposte fatte in passato alla Diaspora, da parte delle istituzioni e dalle associazioni romene, la ricerca sulle professionalità più richieste, la composizione dei nuclei familiari che dalla Romania sono partiti all’estero, le motivazioni legate alla partenza e ai motivi ostativi del non rientro in Romania e soprattutto anche il nuovo contesto sociale ed economico del dopo pandemia.


L’architettura innovativa del Progetto “VINO ACASA” risiede sia nella sua completezza, con diverse proposte che convergono in un’unica progettualità, che nella considerazione verso tutto il nucleo familiare: lavoro, assistenza sanitaria e una casa moderna a condizioni favorevoli, il supporto formativo, anche universitario di alto livello, le semplificazioni burocratiche per formalizzare l’eventuale rientro in Patria. “VINO ACASA” è un’iniziativa promossa da Confindustria Romania in collaborazione con MBA Mutua, AMR -Associazione dei Comuni Romeni, Università Babes- Bolyai di Cluj Napoca e Banca Intesa Sanpaolo. Il Progetto è sostenuto come partner “Angel” da Lidl Romania.

Il Parco Archeologico del Celio, scrigno della Roma imperiale

Il Parco Archeologico del Celio, scrigno della Roma imperialeRoma, 15 mar. (askanews) – Roma è in continuo fermento, non finisce mai di sorprendere i visitatori provenienti da tutto il mondo con nuove iniziative e riscoperte di tesori di bellezza: di recente è stato aperto al pubblico il Parco Archeologico del Celio e il Museo della Forma Urbis, allestimento che valorizza la “mappa marmorea” di Roma, realizzata al tempo di Settimo Severo. Il parco occupa il settore settentrionale del colle ed è rivolto verso il Colosseo. Per raggiungerlo e immergersi in un’atmosfera suggestiva e senza eguali al mondo è ideale soggiornare al Borghese Contemporary Hotel, struttura del gruppo Mascagni Collection, affiliata a Space Hotels e ubicata nel cuore pulsante della Capitale.


Il parco ospita un patrimonio straordinario di monumenti e reperti che risalgono all’epoca dell’antica Roma tra cui le fondazioni perimetrali del tempio del Divo Claudio, le rovine di antiche case patrizie, i resti di una basilica paleocristiana e i sepolcri romani. Questa zona ha vissuto diverse trasformazioni nel corso del tempo, nel cinquecento la acquistò la famiglia dei Cornovaglia trasformandola in vigna, successivamente, nell’età Napoleonica, i francesi che occupavano la città scaricarono qui l’enorme quantità di terra proveniente dagli scavi al Colosseo e al Foro romano.


Nel 1835 Papa Gregorio XVI decise di trasformare il giardino che si era creato sulla grande terrazza artificiale formata dalla terra di riporto in una passeggiata aperta al pubblico. All’architetto Gaspare Salvi fu affidato il compito di sistemare e ampliare l’area, creò alcuni viali e la Casina del Salvi, un punto ristoro ispirato alla “coffee-house” del Pincio di Valadier. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento furono realizzati altri due edifici, l’Antiquarium Comunale e l’ex Palestra della Gioventù Italiana del Littorio. Oggi, grazie agli interventi condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, è stata recuperata la Casina del Salvi e l’ex Palestra della Gioventù, dove tutti i visitatori avranno la grande opportunità di fare una passeggiata nella Roma imperiale, tra una moltitudine di reperti archeologici, architettonici ed epigrafici, organizzati per nuclei tematici e provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento. All’interno del Parco Archeologico del Celio, nell’edificio dell’ex Palestra della Gioventù Italiana del Littorio, è stato inserito il nuovo Museo della Forma Urbis che ospita frammenti della celebre Forma Urbis Romae, la mappa marmorea originale dell’antica Roma incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. Questi reperti rappresentano una delle più rare ed importanti testimonianze dell’epoca restituiti al pubblico dei visitatori dopo più di un secolo.


Visitare il Parco Archeologico del Celio e il nuovo Museo della Forma Urbis è molto di più di una semplice passeggiata: è un’esperienza tanto profonda quanto emozionante che può lasciare un senso di gratitudine per il passato, un apprezzamento per la bellezza dell’antichità e una maggiore consapevolezza della continuità della storia umana. Per raggiungere il colle, l’ideale è soggiornare al Borghese Contemporary Hotel, un elegante palazzo situato nell’omonimo slargo. Le 24 spaziose e confortevoli sistemazioni, tra camere e suite, raccontano la magnificenza artistica della tradizione romana dalla prospettiva di un design contemporaneo, curato nei minimi dettagli e arricchito da arredi di lusso. Gli spazi comuni riflettono l’equilibrio, l’ordine e l’eleganza che caratterizzano la Città Eterna, rendendo l’hotel un ambiente unico da vivere. La zona reception accoglie gli ospiti con un Lifestyle concierge e una libreria ricca di volumi dedicati alla storia, all’arte e all’architettura di Roma, mentre una sala polifunzionale offre flessibilità per meeting o colazioni.


Il Borghese Contemporary Hotel è affiliato a Space Hotels, gruppo alberghiero nato nel 1974. Space Hotels garantisce alle strutture del network – oltre 45 alberghi indipendenti di 3 e 4 stelle in 30 tra le più belle destinazioni italiane – una suite completa di servizi, sia commerciali che organizzativi, di rappresentanza, di contatto per il Business e il Leisure Travel in Italia e nel Mondo, oltre all’Ufficio Prenotazioni per individuali e meeting e alla rappresentanza GDS. Space Hotels offre inoltre ad agenzie di viaggi e aziende un servizio commerciale, di assistenza e di prenotazione personalizzato. Da dicembre 2019 Space Hotels è partner di Sabre Hospitality Solutions.

Barilla partner della II edizione di WEmbrace Awards con Bebe Vio

Barilla partner della II edizione di WEmbrace Awards con Bebe VioMilano, 15 mar. (askanews) – Barilla è partner della seconda edizione di “WEmbrace awards 2024”, il charity gala di art4sport, la onlus fondata nel 2009 da Beatrice Bebe Vio Grandis, in programma il 21 marzo alla Fabbrica del Vapore a Milano . L’evento fa seguito al “WEmbrace Sport” dello scorso ottobre, appuntamento all’insegna dello sport integrato con protagonisti campioni olimpici e paralimpici. Barilla ha sostenuto per 11 anni a WEmbrace Sport, seguito alla sponsorizzazione degli “WEmbrace Games” organizzati da Bebe Vio e dalla sua famiglia insieme alla loro associazione art4sport.


Gli WEmbrace Awards 2024 raccontano storie capaci di ispirare il mondo, cinque delle quali verranno premiate come WEmbracer. Il ricavato del charity gala sarà devoluto a sostegno di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto che l’associazione segue e supporta sin dalla sua nascita. L’obiettivo, quindi, è quello di fornire un aiuto concreto nella pratica sportiva attraverso l’acquisto di protesi, carrozzine e ausili sportivi. Quest’anno il tema sarà “Why not?!”: non solo una domanda, ma anche un atteggiamento di apertura verso il mondo e verso nuove inedite possibilità. Dall’inizio del percorso di diversity & inclusion, Barilla ha considerato prioritario l’impegno nei confronti della disabilità, per superare barriere fisiche e mentali, promuovendo comprensione culturale e consapevolezza delle disabilità, visibile e invisibile, così da garantire l’inclusione nei luoghi di lavoro. Questo percorso mette al centro gli employee resource group (Erg), gruppi di volontari organizzati, guidati e formati da persone Barilla in tutto il mondo. A oggi, sono 17 gli Erg guidati da dipendenti che coinvolgono attivamente quasi 2mila persone in numerose iniziative di diversity & inclusion a livello globale. Una di queste è ThisAbility, nata per sensibilizzare l’inclusione nel mondo del lavoro, dove le persone con abilità diverse si sentano responsabilizzate e valorizzate attraverso scelte e opportunità comuni.

Giappone, sindacato: il più alto aumento salari dal 1991

Giappone, sindacato: il più alto aumento salari dal 1991Roma, 15 mar. (askanews) – La più grande confederazione sindacale giapponese, Rengo, ha dichiarato oggi che i suoi membri hanno ottenuto quest’anno un aumento medio dei salari del 5,28%, il più grande dal 1991, fornendo slancio per un possibile aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone la prossima settimana. Lo riferisce il Nikkei.


E’ questo l’esito preliminare dello shunto (“battaglia di primavera”), il tradizionale round di trattative per gli adeguamenti retributivi e contrattuali che si tiene a ridosso dell’inizio del nuovo anno fiscale, che comincia in aprile. In questo caso, questo dato è particolarmente atteso dalla Banca del Giappone, che lo ritiene un importante parametro per decidere nella riunione del Consiglio monetario della prossima settimana (lunedì e martedì) se verrà chiusa la lunga fase di politica ultra-espansiva con tassi negativi che continua dal 2016. La maggior parte degli analisti, comunque, prevede che i tassi verranno aumentati a partire dalla riunione del prossimo mese. Le trattative presso alcune delle più grandi aziende del paese – tra cui Toyota, Hitachi e Panasonic – si sono concluse questa settimana, e molte di esse hanno soddisfatto le richieste dei sindacati. Nippon Steel ha superato le richieste, aumentando i salari mensili della cifra record di 35.000 yen (216,6 euro), ovvero del 14%.


Rengo, che conta 7 milioni di membri, ha annunciato il suo primo conteggio dei risultati. L’aumento, che comprende aumenti della retribuzione base e dell’anzianità, è stato di 1,48 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno, in cui già era stato segnato un record che però non era riuscito a coprire la perdita di reddito reale dovuta all’inflazione per le famiglie. L’ondata di aumenti salariali avviene in un contesto caratterizzato da una crescente carenza di manodopera, da un’inflazione persistente e da uno yen debole che ha incrementato i profitti delle aziende orientate all’export. Solo il 16% circa dei lavoratori giapponesi appartiene ai sindacati.

Swisscom compra Vodafone Italia per integrarla in Fastweb

Swisscom compra Vodafone Italia per integrarla in FastwebRoma, 15 mar. (askanews) – Swisscom ha stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro con l’obiettivo di integrarla con Fastweb, la sua controllata in Italia. L’ha comunicato oggi Fastweb.


“Questa operazione segna un punto di svolta per Fastweb e genererà un valore significativo per tutti gli stakeholder. Grazie alla qualità superiore delle infrastrutture mobili e fisse, l’operatore convergente che risulterà dall’operazione sarà in grado di offrire connettività performante e servizi innovativi a tutti i segmenti del mercato. La NewCo contribuirà all’evoluzione di questo settore strategico con investimenti significativi in fibra e 5G, servizi innovativi ICT e sicurezza delle infrastrutture, abilitando così una rapida trasformazione digitale delle famiglie, delle imprese e della Pubblica Amministrazione” ha commentato Walter Renna, Amministratore Delegato di Fastweb. Christoph Aeschlimann, CEO di Swisscom, dal canto suo, ha detto: ESwisscom opera con successo in Italia fin dall’acquisizione di Fastweb nel 2007. In questo periodo abbiamo generato un solido track record di investimenti e crescita in Italia. La logica industriale di questa fusione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia rappresentano una combinazione ideale per generare un elevato valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Di conseguenza, i clienti residenziali e business beneficeranno dell’offerta più completa. Anche Swisscom risulterà rafforzata nel suo complesso, consentendoci di continuare a effettuare investimenti significativi nei mercati svizzero e italiano”.


La combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia, darà vita ad un operatore convergente leader in Italia. Le economie di scala, la struttura dei costi più efficiente e le significative sinergie consentiranno alla NewCo di generare un elevato valore per tutti gli stakeholder, di sostenere gli investimenti e di offrire servizi convergenti innovativi a prezzi competitivi, migliorando le prestazioni e l’esperienza per i clienti in tutti i segmenti di mercato. La transazione resta soggetta all’approvazione delle autorità regolamentari e delle altre autorità competenti. Con questa transazione Swisscom rafforza in modo significativo la sua presenza in Italia, dove opera con successo dal 2007 attraverso Fastweb. Negli ultimi dieci anni Fastweb ha registrato una crescita di oltre il 50% in termini di clienti, fatturato ed EBITDA rettificato e si è affermata come uno dei principali operatori nel mercato italiano. Vodafone Italia è un operatore di rete mobile di qualità con un’ampia base di clienti. Combinando i punti di forza di Fastweb nella connettività fissa con la leadership di Vodafone Italia nei servizi mobili, la NewCo sarà in grado di generare rilevanti benefici per i consumatori, le imprese ed il Paese.


“Per quanto riguarda la rete mobile, i clienti beneficeranno di una migliore connettività e qualità del servizio, grazie a una rete proprietaria gestita end-to-end. Anche i clienti dei servizi a banda larga potranno godere di una migliore qualità del servizio, grazie alla combinazione della rete proprietaria di Fastweb e del Fixed Wireless Access (FWA) 5G di Vodafone. I clienti residenziali in Italia avranno accesso ad una combinazione di soluzioni ad alte prestazioni basate su fibra e 5G. Di conseguenza, la base clienti della NewCo beneficerà di servizi convergenti, migliori performance e customer experience a prezzi competitivi” si legge nel comunicato di Fastweb. L’accesso ad asset e competenze complementari, come l’infrastruttura cloud all’avanguardia, le soluzioni avanzate nel settore della cybersecurity e dell’AI di Fastweb e le infrastrutture mobili di Vodafone Italia, metterà a disposizione dei clienti business un più ampio portafoglio di servizi di connettività e ICT di alta qualità attraverso un unico punto di accesso, accelerando la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione in Italia.


La NewCo sarà commercialmente più resiliente, garantendo così livelli sostenuti di investimento a lungo termine nelle migliori infrastrutture di rete fisse e mobili e in innovazione, contribuendo a colmare il digital divide e ad accelerare la trasformazione digitale del Paese. Dalla transazione nascerà un operatore con asset convergenti e le dimensioni adeguate a competere efficacemente nel mercato e incrementare il livello di concorrenza nel Paese. La NewCo continuerà, inoltre, a mettere le proprie infrastrutture di alta qualità fisse e mobili a disposizione di terzi per servizi di accesso all’ingrosso.

Russia: urne aperte per la ‘rielezione’ di Putin

Russia: urne aperte per la ‘rielezione’ di PutinRoma, 15 mar. (askanews) – Urne aperte nella Federazione russa per elezioni presidenziali spalmate su tre giorni, dall’esito scontato ma che potrebbero riservare sorprese e problemi anche per Vladimir Putin, pur certo della vittoria. Il leader russo ha lanciato un appello a recarsi alle urne, indiretta conferma dei timori di una scarsa partecipazione, data la mancanza di vere alternative alla sua candidatura. E la Procura moscovita ha messo in guardia da azioni di protesta, a riprova che almeno nella capitale sono attese iniziative sul modello proposto da Yulia Navalnaya: l’invito è a recarsi alle urne domenica alle ore 12 come silenzioso atto anti-Putin, come già proposto da Aleksey Navalny, morto in carcere a metà febbraio e salutato ai suoi funerali e nei giorni successivi da migliaia e migliaia di moscoviti.


Intervenuto in tarda serata mercoledì alla tv, Putin ha invitato i connazionali a “venire alle urne ed esprimere la propria posizione civica e patriottica, votare per il candidato prescelto, per il futuro di successo della nostra amata Russia”. “Oggi è di fondamentale importanza non deviare da questa strada. Realizzare gli obiettivi prefissati, raggiungere grandi obiettivi”, ha affermato, e votare è “un modo per partecipare direttamente all’ulteriore sviluppo dello Stato”.


Putin vuole un plebiscito e in termini di voti lo avrà (obiettivo 80% o qualcosa in più), ma vuole anche che vi sia una forte partecipazione per il voto che sarà tradotto anche in un nuovo mandato come comandante in capo. Sotto il 70% sarebbe una sconfitta. L’affluenza dunque conta, molto, e per garantirla sono stati mobilitati autorità locali, associazioni, capi delle imprese. In molte regioni verranno organizzate lotterie con viaggi e automobili in palio, in alcuni casi anche appartamenti. Le elezioni si tengono anche nei cosiddetti ‘Nuovi Territori’, ovvero nelle parti di Ucraina controllate dalla Russia e dichiarate annesse al settembre del 2022, dove il voto è iniziato in anticipo di alcuni giorni. Per la prima volta in un’elezione presidenziale 23 soggetti della Federazione e la Crimea possono votare via internet a distanza, cosa che alimenta timori di più facili brogli rispetto a risultati ed affluenza. Si vota anche all’estero, compresi i ‘Paesi ostili’ (l’Italia è nella lista, come tutti i Paesi dell’Ue) anche se in un primo momento era stato ipotizzato il contrario.


Oltra a Vladimir Putin, i nomi sulla scheda elettorale sono quindi quelli di Nikolay Karitonov, 75 anni, presentato dal senescente Partito Comunista (Kprf) ma membro iscritto solo dal 2007; Leonid Slutsky, 56 anni, candidato del partito Liberal-democratico (Ldpr, destra nazionalista) orfano dello storico leader Vladimir Zhrinovsky morto l’anno scorso; Il partito Nuova Gente candida Vladislav Davankov: 39 anni, in politica dal 2020 e prima uomo d’affari, è vicino al campo ‘liberal’ ma da intendere come visione economica. Inserito a pieno titolo nel sistema politico ufficiale – è deputato e vicepresidente della Duma – Davnkov è comunque la figura più vicina al concetto di alternativa. E potrebbe rappresentare la sorpresa in termini di risultati, se dovesse sorpassare Karitonov e ottenere il secondo posto dopo Putin, come alcuni sondaggi prospettano. I tre ‘sfidanti’ siedono in parlamento e fanno parte della cosiddetta opposizione sistemica che contrasta il partito governativo Russia Unita e quindi il Cremlino su pochi, singoli argomenti e non pone particolari problemi al potere. Dei candidati persi strada facendo, l’unico degno di nota è Boris Nadezhdin, 60 anni, apertamente critico nei confronti di Putin e opposto alla guerra in Ucraina: inizialmente il Cremlino sembrava tentato dal lasciarlo partecipare per veicolare un voto di protesta ritenuto comunque marginale, ma l’interesse che ha suscitato ha fatto cambiare idea ai vertici, con conseguente prevedibile bocciatura della sua candidatura per ragioni tecniche.


L’opposizione extraparlamentare è stata ridotta a un ruolo di totale marginalità con anni di progressive interdizioni, intralci, minacce, processi. La guerra in Ucraina ha determinato una svolta in tal senso: chi si oppone alla guerra, e chi contesta in generale le politiche del Cremlino – e quindi la campagna militare in Ucraina – è iscritto nelle liste degli ‘agenti stranieri’ o degli ‘elementi estremisti’, con conseguenze amministrative e anche penali, in alcuni casi molto pesanti. Oltre a Navalny, che al momento della morte stava scontando una condanna a 19 anni per estremismo in una colonia penale dell’estremo Nord artico, molti attivisti anti-sistema sono finiti in carcere. I più noti, e più insidiosi in termini politici, sono Vladimir Kara Murza, cittadino russo-britannico condannato a 25 anni di carcere per tradimento e fake news sull’esercito russo, e Ilya Yashin, otto anni di prigione per discredito delle forze armate. Preoccupano il Cremlino anche la pioggia di droni e le recenti incursioni di gruppi paramilitari di ‘patrioti’ russi anti-Putin dall’Ucraina : della guerra i vertici russi parlano continuamente, ma non della guerra ‘in casa’, delle minacce per il territorio russo. I sondaggi registrano tassi di approvazione per Putin sempre molto alti, attorno all’80%, ma anche una crescente richiesta di porre fine alla guerra.