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Autore: Redazione StudioNews

Giappone, a gennaio surplus partite correnti

Giappone, a gennaio surplus partite correntiRoma, 8 mar. (askanews) – Il Giappone ha registrato un surplus delle partite correnti di 438,2 miliardi di yen (2,7 miliardi di euro) a gennaio, tornando in attivo grazie ai rendimenti record degli investimenti esteri e ad un forte calo delle importazioni. L’ha comunicato oggi il Ministero delle Finanze di Tokyo.


La svolta rispetto all’enorme deficit di 2.010 miliardi di yen (12,4 miliardi di euro) nel gennaio 2023 è avvenuta grazie al fatto che il deficit commerciale del Giappone è stato all’incirca dimezzato a 1.440 miliardi di yen (8,9 miliardi di euro). Una ripresa del turismo in entrata ha portato a un surplus record nel settore di 415,9 miliardi di yen (2,57 miliardi di euro). I redditi primari, che riflettono i rendimenti sugli investimenti esteri, hanno segnato un surplus di 2.850 miliardi di yen (17,6 miliardi di euro), in un contesto di aumento dei rendimenti obbligazionari esteri dovuto all’inasprimento da parte delle banche centrali estere della politica monetaria volto a combattere l’inflazione.


Il Giappone, un povero di materie prime e fragile rispetto alle oscillazioni dei prezzi dell’energia importata, lo scorso anno ha registrato massicci deficit commerciali a causa del forte deprezzamento dello yen. Il dollaro ha registrato una media di 146,57 yen a gennaio, nettamente superiore ai 130,20 yen dell’anno precedente, poiché il differenziale del tasso di interesse tra Stati uniti e Giappone è rimasto ampio. La Banca del Giappone è un’eccezione tra le principali banche centrali, non avendo ancora abbandonato una politica monetaria ultra-espansiva, cosa che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi. Le importazioni sono scese del 12,1% a 8.780 miliardi di yen (54,3 miliardi di euro), grazie a un calo del valore delle importazioni di materie prime per la produzione di energia. Le esportazioni sono aumentate del 7,6% a 7.340 miliardi di yen (45,4 miliardi di euro) grazie all’aumento delle spedizioni di automobili e attrezzature per la produzione di semiconduttori, con la relativa resilienza dell’economia statunitense che sostiene la crescita delle esportazioni del Giappone, favorite anche dal gioco dei cambi.


Il deficit commerciale dei servizi si è ridotto del 27,4% a 521,1 miliardi (3,2 miliardi di euro), aiutato dal più grande surplus di viaggi mai registrato, il che significa che la spesa dei visitatori stranieri in Giappone ha superato di gran lunga l’importo speso dai giapponesi all’estero. Il numero di visitatori stranieri in Giappone è stato pari a 2,69 milioni a gennaio, tornando al livello pre-pandemia del 2019.

Abruzzo, Marsilio: dietro D’Amico i vecchi notabili

Abruzzo, Marsilio: dietro D’Amico i vecchi notabiliRoma, 8 mar. (askanews) – Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, Luciano D’Amico, “non è certo il nuovo che avanza. Dietro di lui ci sono ancora i vecchi notabili. Quelli disponibili a ogni alleanza pur di governare”. Lo ha detto il presidente uscente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, candidato alla riconferma per la coalizione di centrodestra.


“Oggi come allora – ha spiegato in una intervista con Il Giornale – non hanno a cuore la nostra regione. Pensano alle alleanze e non ai programmi. ‘L’importante è vincere’ dicono. Sul da farsi poi si vedrà. Una politica che è contro l’interesse dei cittadini elettori che dovrebbero sapere prima il programma per poter scegliere con cognizione di causa”. A giudizio dell’esponente di Fratelli d’Italia i suoi avversari hanno dato vita non a un “campo larghissimo” ma a un campo “abnorme. È un esperimento sulla pelle degli abruzzesi. Agli ispiratori di questo campo larghissimo non interessa sapere se convenga ai cittadini abruzzesi essere governati in continuità da chi sta realizzando grandi opere portando finanziamenti con una stretta collaborazione con un governo finalmente molto attento all’Abruzzo”.

Nebula, una nuova mostra della Fondazione In Between Art Film

Nebula, una nuova mostra della Fondazione In Between Art FilmMilano, 8 mar. (askanews) – Fondazione In Between Art Film ha annunciato Nebula, una nuova mostra collettiva che aprirà al pubblico il 17 aprile 2024 al Complesso dell’Ospedaletto a Venezia in occasione della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.


Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della Fondazione – Nebula presenterà otto nuove video installazioni site-specific commissionate a Giorgio Andreotta Calò (1979, Italia), Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme (1983, Cipro/1983, USA), Saodat Ismailova (1981, Uzbekistan), Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado (1974, Brasile/1973, Brasile), Diego Marcon (1985, Italia), Basir Mahmood (1985, Pakistan/Paesi Bassi), Ari Benjamin Meyers (1972, USA) e Christian Nyampeta. Tutte le otto opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’iniziativa concepita e presieduta da Beatrice Bulgari per promuovere la cultura delle immagini in movimento e sostenere gli artisti, le istituzioni e i teorici internazionali che esplorano il dialogo tra discipline e time-based media. Nebula, che in latino significa “nuvola” o “nebbia”, è il secondo capitolo di una serie di mostre organizzate dalla Fondazione a Venezia e continua quell’esplorazione degli stati della visione e della percezione extra-visiva già iniziata nel 2022 con Penumbra. La Fondazione torna al Complesso dell’Ospedaletto e ne trasforma nuovamente gli spazi: il risultato è un’architettura sensoriale che ingloba la Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, la sala affrescata della musica e l’antica farmacia, e che svela un’ala mai aperta al pubblico della casa di riposo moderna.


Nebula amplifica il dialogo narrativo e spaziale tra il medium della video installazione e l’architettura che la ospita. Le opere sono state appositamente commissionate per la mostra e concepite dagli artisti in stretta relazione strutturale, visiva e sonora con gli spazi del Complesso dell’Ospedaletto. Sviluppata nell’arco di due anni, Nebula conferma la metodologia della Fondazione che, attraverso progetti espositivi ambiziosi imperniati sulla commissione e produzione di opere di immagini in movimento, offre agli artisti supporto curatoriale e produttivo di lunga durata. Beatrice Bulgari, Presidente della Fondazione In Between Art Film, dichiara: “È per noi un privilegio tornare a Venezia e, in particolare, al Complesso dell’Ospedaletto dopo il successo di Penumbra. È anche un’occasione per ampliare la nostra riflessione sul ruolo delle immagini in movimento nella nostra società come medium di espressione creativa. Se Penumbra guardava all’oscurità come soglia tra la luce e il buio, Nebula va oltre questa dicotomia utilizzando una metafora ampia come quella della nebbia, che rende tutto meno definito. Questo stato di nebulosità e di sospensione ci parla della possibilità dell’arte di scoprire nuove coordinate poetiche all’interno di tempi come i nostri, disorientati e disorientanti. Sono entusiasta di condividere con il pubblico internazionale della Biennale le opere degli artisti che ci hanno accompagnato in questo viaggio nell’ignoto”.


L’idea della mostra si ispira al fenomeno della nebbia come condizione materiale e metaforica in cui la possibilità di orientarsi tramite la vista si riduce, rendendo necessario attivare strumenti sensoriali diversi per conoscere la propria posizione e comprendere ciò che ci circonda. In questo contesto, le opere di Nebula affrontano forme di frammentazione psicologica, socio-politica, tecnologica e storica, e suggeriscono modalità per navigare il nostro tempo presente, spesso attraversato da forze che, come la nebbia, appaiono immateriali e insormontabili. Gli artisti in mostra rivolgono così l’attenzione a quegli spazi interiori e individuali che si rendono necessari di fronte a eventi che condizionano i movimenti delle esistenze. Infine, ponendo al centro del progetto allestitivo la diffusione di immagini e suoni nello spazio, Nebula propone anche una riflessione sulla produzione continua e sulla distribuzione pervasiva di sollecitazioni visive, informazioni, speranze e paure. Alessandro Rabottini, Direttore Artistico, e Leonardo Bigazzi, Curatore, della Fondazione In Between Art Film, affermano:”Ancora una volta è stata l’atmosfera unica di Venezia a ispirare l’idea su cui costruire la mostra e commissionare le otto video installazioni ad altrettanti artisti internazionali. A Venezia la nebbia diventa lo spazio liminale in cui acqua e cielo si fondono, dove la luce si fa presenza diffusa e misteriosa. È un fenomeno meteorologico che dimostra quanto possa essere fallace il nostro senso della prospettiva e la nostra comprensione di ciò che è al di fuori di noi. Grazie ai punti di vista degli artisti partecipanti, Nebula espande l’immagine del disorientamento dato dalla nebbia in una miriade di significati metaforici più ampi: dalla dimensione globale della migrazione alla percezione individuale della mortalità, dalle strutture opprimenti dell’economia alle conseguenze imponderabili della tecnologia”.


Ippolito Pestellini Laparelli e il suo studio milanese 2050+ sono stati nuovamente invitati a interpretare e spazializzare il progetto curatoriale attraverso la scenografia della mostra. I loro interventi di cesura e collegamento sinestetico tra le opere metteranno in scena situazioni visive, acustiche, tattili e mentali nebulose che a volte enfatizzano, altre volte celano, l’architettura originale. Nebula sarà accompagnata da un simposio interdisciplinare curato da Bianca Stoppani, Editor della Fondazione In Between Art Film, che coinvolgerà gli artisti presenti in mostra ed espanderà il dibattito riguardo alle loro pratiche attraverso momenti discorsivi con curatori e intellettuali internazionali. Il Complesso dell’Ospedaletto è uno spazio culturale che fa parte di Ospedaletto Contemporaneo, un’iniziativa promossa da Venews Arts.

Hong Kong, nuova norma sicurezza: verso ulteriore stretta libertà

Hong Kong, nuova norma sicurezza: verso ulteriore stretta libertàRoma, 8 mar. (askanews) – La Cina ha accelerato il processo di adozione della nuova norma per la sicurezza nazionale a Hong Kong, che è vista dai critici come un’ulteriore compressione delle libertà nell’ex colonia britannica. La bozza completa è arrivata stamattina al Consiglio legislativo (LegCo) di Hong Kong, dopo un mese di consultazione.


La legislazione – spiega oggi il South China Morning Post, principale giornale di Hong Kong – risponde a un requisito costituzionale che il territorio semi-autonomo deve soddisfare, come stabilito dall’articolo 23 della Legge fondamentale, la mini-costituzione della città. E’ pensata per funzionare in tandem con la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino e per colmare le lacune nel quadro giuridico sulla sicurezza nazionale. L’assemblea legislativa ha autorizzato la prima e la seconda lettura del disegno di legge poche ore dopo la sua prima pubblicazione nella gazzetta governativa in mattinata, mentre una commissione sta deliberando punto per punto in due riunioni consecutive nel pomeriggio.


La nuova norma coprirà cinque nuovi reati: tradimento; insurrezione; incitamento all’ammutinamento, alla disaffezione e atti con intenzione sediziosa; sabotaggio; interferenze straniere; furto di segreti di stato e spionaggio. Le pene – pubblicate oggi per la prima volta – vanno dai 3 anni, all’ergastolo per il tradimento. E’ prevista anche l’applicazione extraterritoriale dei reati proposti. Pechino, in un commento diffuso attraverso l’agenzia di stampa statale Xinhua, ha definito il disegno di legge in equilibrio tra la salvaguardia della sicurezza nazionale e la protezione dei diritti umani, delle libertà civili ed economiche. Ha inoltre sostenuto che è in linea con il principio “un paese, due sistemi”.

8 marzo, Meloni: fieri dei risultati sull’occupazione femminile

8 marzo, Meloni: fieri dei risultati sull’occupazione femminileRoma, 8 mar. (askanews) – “La festa della donna non è solo un giorno di celebrazione, ma un’occasione per riflettere sulle conquiste raggiunte e sugli obiettivi ancora da perseguire. Grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro Governo, abbiamo promosso l’occupazione femminile, i cui risultati – certificati dai dati Istat – ci rendono particolarmente fieri”. Lo ha scritto su Facebook la presidente de lConsiglio, Giorgia Meloni.


“Tuttavia, non possiamo fermarci qui. Siamo consapevoli – ha aggiunto – che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui possano realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro”. “Un grazie a tutte le donne per come dimostrano, ogni giorno, il loro impegno, la loro determinazione e la loro infinita capacità di fare la differenza nella società”, ha concluso Meloni.

Vino, il Consorzio Oltrepò a Prowein con Ascovilo e Grana Padano

Vino, il Consorzio Oltrepò a Prowein con Ascovilo e Grana PadanoMilano, 8 mar. (askanews) – Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese si presenta anche quest’anno a Prowein, la fiera dedicata al mondo del vino che si svolge a Dusseldorf da 10 al 12 marzo. “La partecipazione a Prowein 2024 e le attività previste al prossimo Vinitaly, con la grande area lounge del progetto ‘Nati per stare insieme’ con Grana Padano Dop, sono frutto di un interessante piano condiviso con Ascovilo e Grana Padano (misura 1144) che ci permette di raccontare tutti insieme il valore delle Denominazioni” ha spiegato il direttore Carlo Veronese, sottolineando che “il grande Consorzio che riunisce 13 Consorzi lombardi riesce così a mettere in atto un lancio collettivo davvero importante. Inoltre – ha precisato – quest’anno sono molti i produttori e le aziende dell’Oltrepò Pavese presenti anche a titolo ‘individuale’ o attraverso i propri distributori, per una grande operazione di promozione delle Denominazioni in un contesto internazionale”.


Il Consorzio, con gli assaggi dei suoi prodotti Doc e Docg, sarà allo spazio Ascovilo, mentre all’interno del fitto programma di masterclass e workshop di Prowein, il 10 marzo alle 15.30 è previsto un laboratorio che abbina diverse stagionature di Grana Padano Dop con i prodotti Docg e Doc dell’Oltrepò Pavese. La masterclass delle Denominazioni Oltrepò Pavese sarà condotta dallo stesso Veronese, insieme con la giornalista e sommelier Claudia Stern e Wolfgang Fusenig. La masterclass avrà come protagonisti “OP Metodo Classico Docg Giorgi 1870 Brut”, “OP Metodo Classico Docg Terre Bentivoglio Pas Dosè”, “OP Metodo Classico Docg Oltrenero Cruasè”; “Pinot Nero dell’OP Doc Cordero San Giorgio Tiamat”; “Pinot Nero dell’OP Doc Conte Vistarino Pernice”, “Buttafuoco dell’OP Doc Fiamberti Vigna Solenga”; e “Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese Doc Losito e Guarini C’era una Volta”. L’Oltrepò Pavese sarà inoltre presente anche all’evento dei “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso International che sabato 9 marzo alla Rheinterrasse di Dusseldorf precede l’inaugurazione della fiera. “Tutte queste azioni di promozione all’estero, continuative e ben calibrate stanno avendo un importante risultato – ha concluso Veronese – e sono convinto che sia proprio la continuità delle attività a premiare un territorio che sa farsi apprezzare e scoprire attraverso prodotti sempre più interessanti”.

I valori americani, Ucraina, Gaza, Putin: Biden attacca Trump in discorso Stato Unione

I valori americani, Ucraina, Gaza, Putin: Biden attacca Trump in discorso Stato UnioneRoma, 8 mar. (askanews) – Il ‘predecessore’. Joe Biden non ha mai fatto il nome di Donald Trump durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Ma lo ha citato più volte nel corso del tradizionale intervento presidenziale al Congresso riunito. ‘Il mio predecessore, un ex presidente repubblicano, dice a (Vladimir) Putin: fai quello che vuoi… Il mio predecessore è entrato in carica determinato a far ribaltare la (sentenza) Roe contro Wade. Il mio predecessore è venuto meno al suo dovere più elementare durante la pandemia…prendersi cura del popolo americano’.


Per più di una decina di volte, Biden ha attaccato Trump, ancora una volta suo avversario alle elezioni presidenziali. Per più di un’ora, Biden ha cercato di dimostrare di avere ancora l’energia e l’acutezza necessarie per un secondo mandato, in un momento in cui i sondaggi sono al minimo e la maggioranza degli elettori si chiede se abbia la forza di affrontare un nuovo mandato. ‘So che non sembra, ma sono qui da molto tempo’, ha cercato di rispondere ironicamente alla domanda. ‘Alla mia età, alcune cose diventano più chiare che mai. Conosco la storia americana…la lotta tra forze concorrenti nella battaglia per l’anima della nostra nazione, tra coloro che vogliono riportare l’America al passato e coloro che vogliono portarla avanti verso il futuro’.


Citando i valori fondamentali che secondo lui hanno definito l’America, ‘onestà, decenza, dignità, uguaglianza’, si è scagliato ancora una volta contro Trump: ‘Oggi, altre persone della mia età vedono le cose in modo diverso, una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Io no’. ‘Nel corso della mia carriera, mi è stato detto che ero troppo giovane e poi troppo vecchio’, ha scherzato Biden, che è stato uno dei senatori più giovani quando è stato eletto nel 1973, prima di essere eletto come presidente più anziano nel 2020. ‘Amici americani, il problema della nostra nazione non è l’età, ma l’età delle nostre idee. L’odio, la rabbia, la vendetta e la punizione sono tra le idee più vecchie. E non possiamo guidare l’America con idee vecchie che ci portano soltanto indietro’.


Nel suo lungo discorso, Biden ha difeso il suo operato, prendendo al contempo di mira i suoi avversari repubblicani, rivolgendosi talvolta direttamente ai senatori e ai rappresentanti seduti in tribuna. In particolare, li ha esortati ad agire e a votare per la ripresa degli aiuti all’Ucraina, bloccati dai repubblicani su richiesta di Trump. ‘Siamo di fronte a un momento senza precedenti nella storia dell’Unione’, ha detto, citando un discorso pronunciato da Franklin Roosevelt nel gennaio 1941, quando il Congresso si rifiutò di entrare in guerra contro Adolf Hitler. ‘La libertà e la democrazia erano sotto attacco in tutto il mondo… Il mio scopo stasera è quello di svegliare questo Congresso e di allertare il popolo americano sul fatto che questo non è un momento ordinario… La libertà e la democrazia sono sotto attacco, contemporaneamente in patria e all’estero. All’estero, la Russia di Putin è in marcia, invadendo l’Ucraina e seminando il caos in Europa e oltre… L’Ucraina può fermare Putin se la sosteniamo e le forniamo le armi di cui ha bisogno per difendersi… Ma oggi gli aiuti all’Ucraina sono bloccati da coloro che vogliono che abbandoniamo il nostro ruolo nel mondo!’. ‘La storia ci guarda’, ha detto Biden ai deputati repubblicani, ‘proprio come ci ha osservato tre anni fa, il 6 gennaio 2021, quando gli insorti hanno preso d’assalto lo stesso Campidoglio e hanno messo un pugnale alla gola della democrazia americana. Molti di voi erano presenti in quel giorno più buio’, ha ricordato nella stessa aula del Senato dove i rappresentanti eletti erano assediati dai rivoltosi, ‘tutti abbiamo visto con i nostri occhi che questi insorti non erano patrioti. Erano venuti per impedire la transizione pacifica del potere e per rovesciare la volontà del popolo’.


‘Hanno fallito’, ha continuato Biden, ‘l’America è rimasta forte e la democrazia ha prevalso, ma la minaccia rimane e la democrazia deve essere difesa. Il mio predecessore e alcuni di voi qui presenti cercano di seppellire la verità del 6 gennaio. Non io… Ed ecco la verità più semplice: non si può amare il proprio Paese solo quando si vince!’. ‘Ricordate che avete giurato di difendere il nostro Paese contro tutte le minacce, estere e nazionali’, ha detto Biden rivolgendosi ai rappresentanti repubblicani, alcuni dei quali hanno votato contro la certificazione della sua stessa elezione in quel fatidico giorno. ‘Rispettate elezioni libere ed eque! Ripristinate la fiducia nelle nostre istituzioni! E dite con chiarezza che la violenza politica non ha assolutamente posto in America!’. Per oltre un’ora, Biden ha alternato l’arringa nei confronti degli avversari alla celebrazione dei risultati della sua amministrazione. I democratici lo hanno applaudito. I repubblicani sono rimasti impassibili, a parte le grida di Marjorie Taylor Greene, la trumpiana di ferro della Georgia, che indossava un berretto ‘Maga’ rosso. Biden ha affrontato uno dopo l’altro i temi principali della sua campagna elettorale. Ha criticato i repubblicani per aver rovesciato le garanzie costituzionali sull’aborto e ha promesso di ripristinarle. ‘Quali sono le prossime libertà che toglierete? È chiaro che coloro che si vantano di aver rovesciato la Roe contro Wade non hanno idea del potere delle donne in America’, ha detto Biden. ‘Lo hanno scoperto nel 2022 e lo scopriranno di nuovo nel 2024. Se il popolo americano mi darà un Congresso che sostiene il diritto di scelta, vi prometto che ripristinerò la Roe contro Wade come legge del Paese!’. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre elogiato i successi economici della sua amministrazione, di cui la maggioranza degli americani non sembra convinta secondo i sondaggi. Biden ha ricordato la terribile pandemia di Covid e come l’economia americana si sia ripresa oltre ogni aspettativa; le leggi approvate sotto il suo mandato, gli investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca scientifica. Prendendo a volte in prestito i temi protezionistici di Trump: ‘Adesso, invece di importare prodotti stranieri ed esportare posti di lavoro americani, esportiamo prodotti americani e creiamo posti di lavoro americani: proprio qui in America, dove è il loro posto!’. Sul tema dell’immigrazione clandestina e della preoccupante crisi al confine con il Messico, Biden ha chiamato in causa i repubblicani per il rifiuto di approvare una legge che inasprisca le misure contro gli immigrati clandestini. ‘Purtroppo mi è stato riferito che il mio predecessore ha chiamato i repubblicani al Congresso e ha chiesto loro di bloccare la legge. Crede che questa sarebbe una vittoria politica per me e una sconfitta politica per lui. Ma non si tratta di lui o di me: sarebbe una vittoria per l’America!’. Ha inoltre colto l’occasione per criticare le diatribe di Trump contro i migranti. ‘A differenza del mio predecessore, io so chi siamo come americani… veniamo tutti da qualche parte, ma dove siamo tutti americani’. Ci sono stati alcuni momenti in cui i parlamentari repubblicani hanno applaudito il presidente, come quando ha parlato del suo sostegno a Israele. Alcuni deputati democratici hanno portato cartelli che chiedevano un cessate-il-fuoco. Biden ha anche parlato della sorte degli ostaggi a Gaza e ha ribadito che ‘l’unica vera soluzione è quella dei due Stati. Lo dico come sostenitore di lunga data di Israele e come unico presidente americano ad aver visitato Israele in tempo di guerra: non c’è altro modo per garantire la sicurezza e la democrazia di Israele’. Palesemente a suo agio nell’aula del Senato dove ha trascorso diversi decenni della sua carriera politica, Biden si è soffermato a lungo a salutare e a chiacchierare con i rappresentanti democratici, facendosi fotografare o scambiando commenti sulla sua ‘performance’. I democratici sono sembrati in qualche modo rassicurati dalla dimostrazione di spirito combattivo del presidente. I deputati repubblicani avevano già lasciato la sala. Appena terminato il discorso, la campagna di Trump ha lanciato una serie di comunicati stampa per denunciare le ‘bugie’ di Biden e i suoi ‘attacchi alla democrazia’. Il discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato al termine di una settimana che ha visto la conclusione delle primarie democratiche e repubblicane, ha rappresentato anche il ‘calcio d’inizio’ formale della campagna presidenziale.

Discorso Stato dell’Unione, Biden: Trump minaccia per democrazia

Discorso Stato dell’Unione, Biden: Trump minaccia per democraziaRoma, 8 mar. (askanews) – Un attacco duro nei confronti del presumibile rivale per la corsa alla Casa bianca, l’ex presidente Donald Trump, segnalato come un pericolo per la democrazia, quello lanciato in diretta televisiva dal leader della Casa bianca Joe Biden. Il tradizionale Discorso sullo Stato dell’Unione del presidente americano, pronunciato oggi (nella notte in Italia), ha risentito fortemente della campagna elettorale ormai già nel suo pieno.


Di fronte alla seduta congiunta del Congresso, Biden ha inoltre evidenziato il tema del conflitto in Ucraina, segnalando il pericolo di una vittoria della Russia di Vladimir Putin e accusando Trump – mai citato per nome nel discorso – di essere stato da presidente troppo indulgente con il leader di Mosca. Più che Putin, nel mirino di Biden è stato proprio Trump, segnalato come una vera e propria minaccia per la democrazia. “La libertà e la democrazia non sono mai state così tanto sotto attacco in patria dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile”, ha affermato il presidente, segnalando che tale minaccia viene “sia dall’estero che dall’interno”.


Biden ha invitato gli americani a “ergersi” contro Putin e ha chiestyo l’approvazione dei finanziamenti per sostenere lo sforzo militare di Kiev. “Se qualcuno in questa stanza pensa che Putin si fermerà in Ucraina, io assicuro che non lo farà”, ha detto il capo di stato americano. E, per la politica estera, ha messo in opposizione il defunto presidente americano Ronald Reagan, un’icona dei repubblicani che ebbe un approccio duro nei confronti dell’Unione sovietica, all’asserito lassismo di Trump nei confronti di Mosca. Una posizione, quella del suo predecessore, definita “oltraggiosa” e “pericolosa”. Biden ha inoltre attaccato Trump per aver rifiutato di ammettere la sconfitta alle ultime elezioni, sostenendo: “Non puoi amare il tuo paese solo quando vinci”.


Trump, dal canto suo, ha risposto via social alle accuse di Biden. “Questo potrebbe essere il discorso sullo stato dell’Unione più arrabbiato, meno compassionevole e peggiore mai fatto”, ha scritto. “È stato un imbarazzo per il nostro paese”. E ha sostenuto che Putin ha invaso l’Ucraina perché non ha rispetto di Biden. Per quanto riguarda anche l’altro conflitto, quello in corso a Gaza, Biden ha anche cercato di rispondere all’insoddisfazione che serpeggia nelle stesse fila democratiche per la sua gestione, ritenuta da molti troppo sbilanciata a favore di Israele, affermando che lo Stato ebraico “ha anche una responsabilità fondamentale: proteggere civili i innocenti a Gaza”.


E, ribadendo il sostegno alla soluzione “a due stati”, Biden ha chiarito che Washington non avrà tregua fino alla soluzione della crisi degli ostaggi catturati da Hamas, ma ha detto alla leadership israeliana: “L’assistenza umanitaria (a Gaza) non può essere una considerazione secondaria o una merce di scambio”. Per quanto riguarda la politica interna, Biden ha attaccato i repubblicani sul tema dell’aborto, puntando il dito contro le restrizione imposte in diversi stati a guida conservatrice dopo un verdetto della Corte suprema del 2022 che rovesciava la storica sentenzza “Roe vs. Wade”. Il presidente ha promesso che, se verrà confermato alla Casa bianca, la ripristinerà a livello federale. Inoltre ha chiarito che, nel suo eventuale secondo mandato, aumenterà le tassi sulle grandi aziende e sui super-ricchi, abbassando il costo della sanità. E ha respinto le accuse relative alla sua età, di chi lo ritiene troppo vecchio.

ANGI, con il Comune di Lucca insieme per l’innovazione

ANGI, con il Comune di Lucca insieme per l’innovazioneRoma, 7 mar. (askanews) – Innovazione, sviluppo del territorio, sostegno alle imprese e valorizzazione della cultura del digitale verso i giovani. Questo e molto altro alla base del protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Lucca alla presenza del sindaco Mario Pardini e dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori alla presenza del presidente dell’Angi Gabriele Ferrieri. La firma del protocollo, avvenuto all’interno della sede del Comune di Lucca, ha visto la presenza anche dell’assessore alle attività produttive e innovazione Paola Granucci e della delegazione dell’Angi che ha amichevolmente partecipato al momento della sottoscrizione del protocollo. “Siamo lieti di aver firmato questo importante protocollo d’intesa con una città come Lucca che rappresenta la tradizione storica dell’Italia e della Toscana, ma che mostra anche una sensibilità particolare verso l’innovazione e i giovani. L’auspicio è quello di poter costruire un’importante collaborazione in cui dare un valore aggiunto alle imprese e al territorio per la promozione dell’innovazione in tutte le sue forme e la valorizzazione della cittadinanza e della collettività all’insegna del digitale per un partenariato pubblico privato che metta al centro l’accrescimento economico e sociale dell’Italia”. Così Gabriele Ferrieri Presidente dell’Angi. “Il protocollo d’intesa fra il Comune di Lucca e l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (Angi) rappresenta un altro importante tassello che la nostra città compie nell’innovazione, in questo caso applicata alla pubblica amministrazione. Una sinergia che passa attraverso iniziative di studio, formazione, eventi e tutta una serie di partnership strategiche mirate a rafforzare e sostenere una cultura fatta di digitalizzazione, transizione ecologica, valorizzazione del patrimonio artistico e – più in generale – di una nuova imprenditoria giovane e dinamica”. Così Mario Pardini, sindaco di Lucca.

Dossieraggio, Meloni: è cosa da regimi, vanno scoperti i mandanti

Dossieraggio, Meloni: è cosa da regimi, vanno scoperti i mandantiRoma, 7 mar. (askanews) – Con il dossieraggio sono stati usati “metodi da regimi autoritari per gettare fango su chi non stava simpatico. E’ una cosa gravissima, penso che sia molto più ampia di quello che stiamo vedendo, perchè ci sono i politici ma anche tante persone normali e bisogna capire quali interessi ci sono dietro. Varie persone sono state fatte oggetto di dossieraggio per avviare campagne di fango. Si deve andare fino in fondo, e voglio ringraziare Melillo e Cantone, perchè non basta sapere chi è il funzionario che violava una banca dati ma anche capire quali erano i mandanti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.


“Se c’è stato qualcuno che ha usato banche dati riservate per fare gli interessi propri – ha aggiunto – bisogna conoscerne nome e cognome perchè questi metodi in uno stato di diritto non sono previsti”.