Tim: domani in cda piano e lista, Alberta Figari in pole per presidenzaMilano, 5 mar. (askanews) – Tim svelerà domani i numeri del nuovo piano strategico 2024-2026 e la lista del cda che sarà presentata all’assemblea dei soci del 23 aprile per il rinnovo del board. La lista di 10 nominativi confermerà Pietro Labriola alla guida dell’azienda, mentre, stando alle ultime indiscrezioni, in pole position per la presidenza c’è Alberta Figari, dal 2021 avvocato partner dello studio Legance (dopo 26 anni passati in Clifford Chance), che prenderebbe così il posto di Salvatore Rossi. Il cda proporrà all’assemblea di ridurre il numero dei componenti a 9 dagli attuali 15: in tal caso alla lista del cda andranno sei posti.
Sul tavolo del consiglio di domani – che approverà anche i risultati 2023 (i preliminari sono già stati diffusi il 14 febbraio) – arriverà anche il nuovo piano che traccerà il futuro della nuova Tim senza più la rete, il cui closing con KKR è previsto per l’estate, e sarà focalizzato su ServiceCo, la società che avrà gli asset dei servizi (Tim Consumer, Tim Enterprise) e Tim Brasil. Il Capital Market Day per presentare il piano ad analisti e stampa si terrà il giorno successivo, giovedì 7 marzo.
Studio Crea: ecco come turismo rurale fa crescere territorioRoma, 5 mar. (askanews) – Il turismo rurale fa crescere il territorio, perchè rurale non vuol dire solo agricoltura, ma anche agriturismo. “Il panorama multiforme del turismo rurale. Politiche e interventi”, questo il titolo della pubblicazione curata dalle ricercatrici del CREA Politiche e Bioeconomia, Catia Zumpano e Annalisa Del Prete nell’ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale e che tratta quelle forme di turismo con cui vivere appieno le aree rurali nelle loro molteplici dimensioni, in un’ottica di salvaguardia e valorizzazione delle risorse locali. Un turismo che si contraddistingue per la multifunzionalità e la diversificazione delle attrattività dei territori.
Il volume, raccontando esperienze di successo, in cui il turismo si è posto come leva per lo sviluppo territoriale e la crescita economico-sociale delle aree rurali, ambisce ad essere uno spunto di riflessione per i policy maker, una panoramica di ambiti da approfondire per i ricercatori e uno stimolo alla collaborazione per gli stakeholder locali. Il rapporto si apre con l’introduzione del concetto di turismo rurale e del suo legame imprescindibile con lo sviluppo territoriale sostenibile e prende in considerazione le diverse dimensioni del turismo rurale: il legame tra turismo e attività agricola, con un approfondimento sul settore agrituristico, la sinergia fra turismo e cultura in un’ottica di sviluppo sostenibile, la connessione tra acqua, turismo e servizi ecosistemici con un approfondimento sulle potenzialità turistiche dell’acqua nelle aree rurali e l’analisi del valore socioculturale del bosco, caratterizzato da un’offerta sempre maggiore di servizi ricreativi, sportivi e hobbistici.
L’agriturismo in Italia continua a rappresentare l’attività di diversificazione più praticata dalle aziende agricole italiane (38%) con un valore di produzione di circa 1,5 miliardi di euro che, unito alle altre attività multifunzionali (fattorie didattiche, agricoltura sociale, ecc..), costituisce più di un quinto del valore della produzione del settore primario nazionale. In crescita del 40% rispetto al 2013 la presenza di turisti nelle aziende agrituristiche (di cui il 49% stranieri). Ma la crescita delle attività turistiche nelle aree rurali può contare su un panorama molto più ampio di possibilità di sviluppo, sia in termini di dimensioni che di risorse finanziarie. Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche (ISNART) il 49,2% dei turisti ha scelto mete naturalistiche, alla riscoperta e rivitalizzazione di una parte rilevante delle cosiddette aree interne e marginali del Paese.
Nel nuovo Piano Strategico della PAC 2023-27, infatti, il turismo è concepito sia in termini di attrattività dei territori che di diversificazione: per il potenziamento delle attività turistiche sono state stanziate ad hoc risorse per 118 milioni di euro, di cui il 64% destinate agli agriturismi, il 21% per investimenti finalizzati ad aumentare l’attrattività delle aree rurali e il 18% per sostenere le attività di cooperazione per il turismo rurale nell’ambito del Leader. Il turismo rurale beneficerà anche degli investimenti della PAC per valorizzare e salvaguardare la risorsa acqua e le foreste.
Consorzio Vini Alto Adige sarà a Prowein con stand con 37 CantineMilano, 5 mar. (askanews) – Il Consorzio Vini Alto Adige torna anche quest’anno a Prowein, la fiera internazionale del vino in programma dal 10 al 12 marzo a Dusseldorf in Germania, dove presenzia dal 1995 ovvero dalla seconda edizione della manifestazione che quest’anno festeggia i trent’anni. Insieme con il Consorzio ci sarà una collettiva di 37 produttori altoatesini, mentre altre aziende del territorio saranno presenti con postazioni proprie in diversi padiglioni.
“Abbiamo aderito alla fiera quando ancora era una scommessa” racconta Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, spiegando che “nel tempo è diventata una conferma che si ripete ogni anno nel nostro calendario di eventi anche se gli scenari, lo sappiamo, sono in continua evoluzione. La Germania resta il primo mercato di esportazione per i nostri vini ed è quindi importante essere a Dusseldorf per raccontare tutte le ultime novità: il fatto di presentarci agli operatori del settore, uniti nello spazio dedicato all’Alto Adige, credo sia una scelta vincente per poter fare un migliore gioco di squadra” Tra i diversi appuntamenti in calendario si segnalano quelli del 10 marzo con i produttori altoatesini che si racconteranno in occasione dell’evento per sommelier allo stand VDP (Padiglione 01/ Stand 100), e quello dell’11 marzo, quando, a partire dalle 18, allo stand collettivo dei Vini Alto Adige i produttori apriranno le magnum delle loro etichette.
Ue, pacchetto industria Difesa: almeno 50% appalti intra-Ue per 2030Roma, 5 mar. (askanews) – La Commissione europea ha presentato la nuova strategia industriale europea sulla difesa, che secondo quanto riporta un comunicato punta a definire “una visione chiara e a lungo termine per conseguire la prontezza industriale” nel comparto. Come primo strumento immediato e centrale per realizzare la strategia, Bruxelles ha elaborato una proposta legislativa per un programma europeo per l’industria della difesa (Edis) e un quadro di misure volte a garantire la disponibilità e l’approvvigionamento tempestivi di prodotti per la difesa.
La strategia fissa una serie di indicatori per “misurare i progressi compiuti dagli Stati membri verso la preparazione industriale”. In particolare, il primo prevede che i Paesi Ue sono sollecitati a acquisire almeno il 40% del materiale di difesa in modo collaborativo entro il 2030; garantire che, sempre entro il 2030, il valore degli scambi di difesa intra-Ue rappresenti almeno il 35% del valore del mercato della difesa dell’Unione; compiere progressi costanti verso l’acquisizione di almeno il 50% del proprio bilancio per gli appalti nel settore della difesa all’interno dell’Ue entro il 2030 e il 60% entro il 2035. Inoltre la strategia delinea una lunga serie di sfide. Tra queste, prosegue il comunicato, sostenere un’espressione più efficiente della domanda di difesa collettiva degli Stati membri; garantire la disponibilità di tutti i prodotti per la difesa attraverso una industria più reattiva; “integrare una cultura della preparazione alla difesa in tutte le politiche, in particolare chiedendo una revisione della politica di prestito della Banca europea per gli investimenti quest’anno”, si legge.
La strategia Ue chiede inoltre di “sviluppare legami più stretti con l’Ucraina attraverso la sua partecipazione alle iniziative dell’Unione a sostegno dell’industria della difesa”; collaborare con la Nato e i partner strategici, che condividono gli stessi principi e internazionali e, di nuovo, cooperare più strettamente con l’Ucraina.
Veneto, Favero (Pd): su Ciano del Montello Regione convochi comitati e sindaciRoma, 5 mar. (askanews) – “Le sentenze si rispettano, specie se riguardano la messa in sicurezza del Piave che il PD Veneto ha chiesto da tempo con azioni lungo tutta l’asta del fiume, ma sulla questione delle Grave di Ciano non si possono non considerare le altrettanto giuste posizioni di sindaci, tanti cittadini e comitati critici verso progetti idraulici troppo impattanti. Già esiste una cassa di espansione naturale a Ciano. E proprio alla luce di quanto sancito dal Tribunale delle Acque occorre che le Regione convochi subito tutti i soggetti interessati prima della redazione del progetto esecutivo considerando primariamente interventi di rinaturalizzazione lungo tutto il fiume, bloccando le troppe escavazioni di ghiaia, infine il consumo di suolo nelle aree contigue agli argini dalla montagna alla foce”.
Così commenta Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto, sulla questione della cassa di espansione del Piave a Ciano del Montello.
M5s dà il via libera, verso voto bipartisan Camere sulle missioniRoma, 5 mar. (askanews) – Si va verso un voto bipartisan in Parlamento sulle nuove missioni internazionali Aspides e Levante: anche il Movimento 5 stelle, infatti, dopo i dubbi di lunedì e l’astensione nelle commissioni, voterà a favore. Resta solo il distinguo di Alleanza Verdi e Sinistra che voterà la propria risoluzione in cui non autorizza l’operazione nel Mar Rosso.
Il voto quasi unanime del Parlamento è stato ricercato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani personalmente e, grazie anche alla mediazione del Pd, questa mattina è arrivata la decisione dei pentastellati di votare a favore del dispositivo della risoluzione di maggioranza dopo aver ottenuto il parere favorevole del governo alla propria. Ieri, nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera, i pentastellati avevano scelto l’astensione, spaccando l’opposizione. Il partito di Giuseppe Conte non aveva gradito la specifica contenuta nella deliberazione del Cdm sui “compiti eminentemente difensivi” della missione in Mar Rosso. Mentre si moltiplicavano le dichiarazioni di Fdi che non mancava di evidenziare le contraddizioni del centrosinistra sulla politica estera (“Il campo largo non esiste”, ha attaccato Foti), il Pd si è messo immediatamente al lavoro con la capogruppo a Montecitorio Chiara Braga e il capogruppo in commissione Difesa, Stefano Graziano, che hanno mediato con il presidente dei deputati M5s, Francesco Silvestri, e il capogruppo in Difesa, Marco Pellegrini, in triangolazione con Tajani. Tutti si sono adoperati per far sparire dalla scheda del governo l’avverbio “eminentemente” mal digerito dal partito di Giuseppe Conte. Inoltre “il governo ha approvato la nostra risoluzione. Siamo soddisfatti”, commenta Pellegrini.
M5s dà il via libera alle missioni Aspides e LevanteRoma, 5 mar. (askanews) – Si va verso un voto bipartisan in Parlamento sulle nuove missioni internazionali Aspides e Levante: anche il Movimento 5 stelle, infatti, dopo i dubbi di ieri e l’astensione nelle commissioni, voterà a favore. Resta solo il distinguo di Alleanza Verdi e Sinistra che voterà la propria risoluzione in cui non autorizza l’operazione nel Mar Rosso.
Il voto quasi unanime del Parlamento è stato ricercato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani personalmente e, grazie anche alla mediazione del Pd, questa mattina è arrivata la decisione dei pentastellati di votare a favore del dispositivo della risoluzione di maggioranza dopo aver ottenuto il parere favorevole del governo alla propria. Ieri, nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera, i pentastellati avevano scelto l’astensione, spaccando l’opposizione. Il partito di Giuseppe Conte non aveva gradito la specifica contenuta nella deliberazione del Cdm sui “compiti eminentemente difensivi” della missione in Mar Rosso. Mentre si moltiplicavano le dichiarazioni di Fdi che non mancava di evidenziare le contraddizioni del centrosinistra sulla politica estera (“Il campo largo non esiste”, ha attaccato Foti), il Pd si è messo immediatamente al lavoro con la capogruppo a Montecitorio Chiara Braga e il capogruppo in commissione Difesa, Stefano Graziano, che hanno mediato con il presidente dei deputati M5s, Francesco Silvestri, e il capogruppo in Difesa, Marco Pellegrini, in triangolazione con Tajani. Tutti si sono adoperati per far sparire dalla scheda del governo l’avverbio “eminentemente” mal digerito dal partito di Giuseppe Conte. Inoltre “il governo ha approvato la nostra risoluzione. Siamo soddisfatti”, commenta Pellegrini.
Oltre 17mila presenze al Salone del vino di Torino e a eventi OffMilano, 5 mar. (askanews) – Sono state oltre 17mila le presenze registrate alla seconda edizione del Salone del vino di Torino e al palinsesto Off diffuso che si è tenuto dal 27 febbraio al 4 marzo. In particolare, sabato, domenica e lunedì 4 marzo alle Officine grandi riparazioni (Ogr) e al Museo nazionale del Risorgimento i passaggi sono stati 10mila, di cui duemila operatori registrati nella giornata di chiusura. Lo ha reso noto l’organizzazione della manifestazione, il cui prossimo appuntamento è stato già fissato per il febbraio 2025.
“Siamo molto felici di questa seconda edizione” ha commentato il direttore del Salone, Patrizio Anisio, spiegando che “il risultato di questa manifestazione nasce da un grande lavoro di squadra e dall’impegno costante nella costruzione di una rete di collaborazioni con realtà di tutto il Piemonte, che ci auguriamo si allarghi e rafforzi sempre di più”. Il Salone dedicato al vino piemontese è stato organizzato da Klug Aps con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.
Solidarietà, Report IID: donne più predisposte a donareRoma, 5 mar. (askanews) – Secondo quanto riportato nell’edizione 2023 di “Noi doniamo” , report realizzato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID), l’identikit del donatore italiano fa emergere una maggiore predisposizione delle donne al dono: il 52% degli individui che donano sono, infatti, donne, con 4 punti percentuali in più dei soggetti di genere maschile, che si attestano sul 48%. Ma non si tratta semplicemente di una generica maggior inclinazione: se si guarda agli specifici strumenti di donazione, come ad esempio il lascito solidale, ad essere maggiormente propense sono sempre le donne come certifica un’indagine recentemente promossa dal Comitato Testamento Solidale. Per il 69,2% delle onp a donare un lascito testamentario sono donne, mentre per il 31% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne. In generale, i dati della partecipazione femminile al mondo del Terzo settore sono molto alti: oltre il 75% di chi opera nel Terzo Settore è donna ed è in maggioranza femminile l’utenza dedita agli acquisti solidali.
“È innegabile il contributo e la spinta significativa che le donne danno alla missione degli enti non profit, sia perché costituiscono la maggioranza degli ‘addetti ai lavori’ nella raccolta fondi e nella comunicazione del Terzo Settore, sia perché, – ha dichiarato Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro – ci confermano i dati della nostra ultima survey, un numero sempre maggiore di donne sceglie di intraprendere la strada della generosità post mortem”. Del Comitato Testamento Solidale fanno attualmente parte 28 organizzazioni non profit:
Accordo Consiglio-PE: stop a prodotti fatti con lavoro forzatoRoma, 5 mar. (askanews) – Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento che vieta l’ingresso sul mercato comunitario i prodotti realizzati mediante lavoro forzato. L’accordo provvisorio raggiunto oggi tra i due colegislatori sostiene l’obiettivo principale della proposta di vietare l’immissione e la messa a disposizione sul mercato dell’UE, o l’esportazione dal mercato dell’UE, di qualsiasi prodotto realizzato utilizzando il lavoro forzato e introduce modifiche significative alla proposta originaria, chiarendo le responsabilità della Commissione e delle autorità nazionali competenti nel processo investigativo e decisionale.
Un accordo che avrà risvolti anche sul settore agroalimentare, visto che sono diversi i cibi che entrano nel nostro Paese su cui grava l’accusa di essere ottenuti dall’utilizzo del lavoro forzato “ed è per questo importante la decisione dell’Unione Europea di vietare l’accesso al mercato comunitario alle merci ottenute da una moderna forma di schiavitù che riguarda oltre 26 milioni di persone in tutto il mondo, tra cui minori”. E’ il commento di Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. L’intesa introduce modifiche significative alla proposta originaria, chiarendo le responsabilità della Commissione e delle autorità nazionali competenti nel processo investigativo e decisionale. La decisione finale (cioè vietare, ritirare e smaltire un prodotto realizzato con lavoro forzato) sarà presa dall’autorità che ha condotto l’indagine. Nel caso in cui la decisione sia presa da un’autorità nazionale si applicherà in tutti gli altri Stati membri sulla base del principio del reciproco riconoscimento.
Secondo l’analisi della Coldiretti sui dati del Dipartimento del lavoro Usa, tra i prodotti agroalimentari coltivati o trasformati grazie al lavoro forzato di adulti e bambini ci sono anche peperoncini dal Messico, riso dal Mali, castagne dal Perù, pesce dalla Thailandia, dall’Indonesia e dalla Cina, canna da zucchero dal Brasile. Cibi che finiscono sugli scaffali dei supermercati italiani o europei invasi dalle importazioni di prodotti extracomunitari che fanno concorrenza sleale ai produttori agricoli e mettono a rischio la salute dei consumatori. “Abbiamo più volte sollecitato l’Unione Europea a bloccare le importazioni di prodotti alimentari ottenuti dallo sfruttamento”, ricorda Prandini sottolineando anche la necessità che “dietro tutti i cibi che arrivano sulle tavole ci sia un percorso di qualità che riguarda la tutela dei minori, oltre che del lavoro, dell’ambiente e della salute. Facendo valere il principio di reciprocità su tutti gli accordi commerciali”.