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Autore: Redazione StudioNews

Dossieraggio, la procura di Roma indaga sulle accuse al presidente Figc Gabriele Gravina

Dossieraggio, la procura di Roma indaga sulle accuse al presidente Figc Gabriele GravinaRoma, 4 mar. (askanews) – Le attività del presidente della Figc, Gabriele Gravina, al centro di una indagine avviata dalla Procura di Roma sulla base della trasmissione atti che venne fatta dal finanziere Pasquale Striano e dal pm Antonio Laudati che trasmisero gli atti a piazzale Clodio, nei mesi scorsi. Ed anche se il militare e il magistrato risultano indagati a Perugia per una presunta attività di dossieraggio l’oggetto di quanto affermato è motivo di interesse degli inquirenti capitolini.


Secondo quanto si è appreso le verifiche riguardano, tra l’altro la vendita dei diritti della Lega Pro e della Salernitana. Il fascicolo aperto dal procuratore capo, Francesco Lo Voi, è stato affidato all’aggiunto Giuseppe Cascini ed al pm Maria Sabina Calabretta. L’accertamento è, al momento, senza indagati od ipotesi di reato, un ‘modello 45’ – si aggiunge nella cittadella giudiziaria romana. Le “presunte attività illecite poste in essere da Gabriele Gravina” sono oggetto del fascicolo avviato dalla Procura della Capitale. Secondo l’invito a comparire dei pm di Perugia per il luogotenente Striano, il militare e Laudati “attestavano falsamente che le fonti di innesco dell’attività investigativa”. Affermando che sulla base di “elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti dell’ambito di proprie attività investigative” quando invece “l’origine dell’atto erano le informazioni ottenute” da altra persona “attraverso incontri promossi da Laudati e concordati da Striano nel maggio del 2022”. Una condotta – scrivono i magistrati umbri – che portava “intenzionalmente un danno a Gabriele Gravina” ipotizzando “attività illecite poste in essere dallo stesso” presidente Figc. Da alcuni mesi gli inquirenti guidati dal procuratore Lo Voi, appunto, stanno ricostruendo il bandolo della matassa.

Premio Artist of Europe: si afferma l’italiano Francesco Garofalo

Premio Artist of Europe: si afferma l’italiano Francesco GarofaloRoma, 4 mar. (askanews) – E’ finalmente arrivata, a distanza di circa tre mesi, la classifica definitiva del premio “Artist of Europe”, tenutosi presso l’Humboldt Forum di Berlino nel mese di dicembre 2023.


É stato un evento di grande risonanza nel mondo dell’arte, che ha visto la partecipazione di oltre 12000 artisti provenienti da ogni parte dell’Europa ed una giuria d’eccezione, di cui il celebre artista visivo Gerhard Richter ed il regista Werner Herzog sono stati componenti. Francesco Garofalo, italiano e, più precisamente, napoletano, classe 72, residente a Pizzighettone, in provincia di Cremona, si è distinto tra i partecipanti a questa prestigiosa competizione classificandosi al quarto posto.


L’evento, che ha visto la partecipazione di artisti di diverse discipline, è stata la stupenda e magnifica vetrina della creatività e del talento europeo. Le opere presentate, che spaziavano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’arte digitale, hanno offerto al pubblico una panoramica ricca e variegata delle espressioni artistiche contemporanee. La partecipazione dell’artista Francesco Garofalo, con l’opera “EYE OF PEACE”, è stata avvallata grazie all’ Unitelematica Elvetica ISFOA per volontà del Magnifico Rettore Stefano Masullo. Il suo ottimo piazzamento testimonia il livello elevato della qualità del lavoro svolto dall’artista italiano. La sua opera, realizzata con tecnica mista aerografo e spatola, ha saputo catturare l’attenzione della giuria e del pubblico rendendolo destinatario del meritato riconoscimento di collocarsi tra i migliori artisti europei presenti all’evento. Il premio Artista “Artist of Europe” a Berlino ha dunque confermato la vivacità e la diversità del panorama artistico del continente, offrendo una piattaforma di visibilità e confronto per talenti emergenti e affermati. Francesco Garofalo è, nel contempo, un esempio di eccellenza artistica italiana e un orgoglio per la scena artistica europea.


L’evento ha contribuito a celebrare la creatività e l’innovazione nel mondo dell’arte, evidenziando il ruolo fondamentale che gli artisti svolgono nella società contemporanea. Il successo di Francesco Garofalo rappresenta un esempio di valore inestimabile per gli artisti di tutto il continente, in quanto dimostra che il talento e la dedizione possono essere realizzativi di risultati straordinari anche in competizioni di livello internazionale.

L’addio di Roma al maestro del cinema Paolo Taviani, tra foto, ricordi e tanti amici

L’addio di Roma al maestro del cinema Paolo Taviani, tra foto, ricordi e tanti amiciRoma, 4 mar. (askanews) – Tanti amici, colleghi del mondo dello spettacolo, familiari, dalla moglie Lina ai figli, Ermanno e Valentina, ai nipoti. Roma ha dato l’ultimo saluto a Paolo Taviani, maestro del cinema, scomparso a 92 anni il 29 febbraio, in una sala della Protomoteca in Campidoglio gremita e commossa. Una cerimonia laica con in sottofondo la colonna sonora del suo ultimo film, “Leonora Addio”, aperta dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che ha ricordato di essersi formato con i film dei fratelli Taviani e ha sottolineato come Roma gli abbia voluto dedicare questo momento di ricordo pubblico in quanto città che Paolo, con il fratello Vittorio, scomparso nel 2018, scelse, partendo dalla Toscana, per realizzare il sogno del cinema.


Nella sala, proiettate le foto di una vita sul set, dei festival, dei momenti più intimi. Tanti attori e registi intervenuti alla cerimonia, da Nanni Moretti a Laura Morante, da Pupi Avati a Roberto Andrò, da Marco Bellocchio a Mario Martone, da Lello Arena a Jasmine Trinca, Antonio Manetti e Paolo Virzì. “La cosa più bella è stata detta dal figlio Ermanno che ha concluso dicendo che il sogno che l’avrebbe tenuto ancora in vita era poter dire ancora ‘Motore, azione’ – ha raccontato a margine Pupi Avati – nelle lunghe telefonate che ci siamo fatti negli ultimi anni il tema era ancora quello: cercare di tornare a fare un altro film, di tornare a lavorare, di fare l’ultimo film”.


Tra i tanti presenti anche il sindaco di San Miniato, loro città di origine, Simone Giglioli e il presidente della Toscana Eugenio Giani; e ancora, i collaboratori di una vita: dallo storico montatore Roberto Perpignani alla produttrice Donatella Palermo. Tutti hanno raccontato il desiderio di Paolo Taviani di dirigere l’ultimo film, “Il canto delle meduse” e il dispiacere di non poterlo iniziare a causa dei problemi di salute. Claudio Bigagli, attore di tanti loro film ha detto di essere nato artisticamente con i Taviani: “È l’immagine della mia giovinezza, che si conclude un po’ con Paolo che non c’è più, ho avuto la fortuna di fare vari capolavori con loro in una vita e con Paolo che se ne è andato finisce un ciclo”.

L’addio di Roma a Paolo Taviani, tra foto, ricordi e tanti amici

L’addio di Roma a Paolo Taviani, tra foto, ricordi e tanti amiciRoma, 4 mar. (askanews) – Tanti amici, colleghi del mondo dello spettacolo, familiari, dalla moglie Lina ai figli, Ermanno e Valentina, ai nipoti. Roma ha dato l’ultimo saluto a Paolo Taviani, maestro del cinema, scomparso a 92 anni il 29 febbraio, in una sala della Protomoteca in Campidoglio gremita e commossa. Una cerimonia laica con in sottofondo la colonna sonora del suo ultimo film, “Leonora Addio”, aperta dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che ha ricordato di essersi formato con i film dei fratelli Taviani e ha sottolineato come Roma gli abbia voluto dedicare questo momento di ricordo pubblico in quanto città che Paolo, con il fratello Vittorio, scomparso nel 2018, scelse, partendo dalla Toscana, per realizzare il sogno del cinema.


Nella sala, proiettate le foto di una vita sul set, dei festival, dei momenti più intimi. Tanti attori e registi intervenuti alla cerimonia, da Nanni Moretti a Laura Morante, da Pupi Avati a Roberto Andrò, da Marco Bellocchio a Mario Martone, da Lello Arena a Jasmine Trinca, Antonio Manetti e Paolo Virzì. “La cosa più bella è stata detta dal figlio Ermanno che ha concluso dicendo che il sogno che l’avrebbe tenuto ancora in vita era poter dire ancora ‘Motore, azione’ – ha raccontato a margine Pupi Avati – nelle lunghe telefonate che ci siamo fatti negli ultimi anni il tema era ancora quello: cercare di tornare a fare un altro film, di tornare a lavorare, di fare l’ultimo film”.


Tra i tanti presenti anche il sindaco di San Miniato, loro città di origine, Simone Giglioli e il presidente della Toscana Eugenio Giani; e ancora, i collaboratori di una vita: dallo storico montatore Roberto Perpignani alla produttrice Donatella Palermo. Tutti hanno raccontato il desiderio di Paolo Taviani di dirigere l’ultimo film, “Il canto delle meduse” e il dispiacere di non poterlo iniziare a causa dei problemi di salute. Claudio Bigagli, attore di tanti loro film ha detto di essere nato artisticamente con i Taviani: “È l’immagine della mia giovinezza, che si conclude un po’ con Paolo che non c’è più, ho avuto la fortuna di fare vari capolavori con loro in una vita e con Paolo che se ne è andato finisce un ciclo”. Il video su www.askanews.it

Turismo, apre a Milano il Travel innovation hub di Bluvacanze

Turismo, apre a Milano il Travel innovation hub di BluvacanzeMilano, 4 mar. (askanews) – Un’esperienza immersiva, tra videowall, monitor e strumenti di realtà aumentata dove pregustare le vacanze e costruirsele su misura in salette dedicate con la consulenza di esperti in carne ed ossa. E’ stato presentato oggi a Milano, nei rinnovati spazi di Monte Rosa 91, il Travel Innovation Hub del Gruppo Bluvacanze. “Travel innovation hub è un centro polifunzionale. L’abbiamo immaginato come una hall di viaggiatori che si incontrano e si raccontano ai nostri consulenti, i quali offrono i loro suggerimenti dedicando tempo e competenza – spiega Domenico Pellegrino, Ceo del Gruppo Bluvacanze – Lo abbiamo progettato nel 2020, quando il turismo ha vissuto il momento più incerto della sua storia, ma avevamo una visione chiara del futuro e della digitalizzazione, che avrebbe dovuto coniugare la ricerca di viaggi online con la completezza di una relazione personale”.


Obiettivo è una “visione strategica dell’esperienza d’acquisto, che ridisegna completamente il customer journey, supportato da strumenti visivi e di full immersion nonché da nuove figure professionali dedicate ai clienti”. “Noi, aggiunge Pellegrino, “viaggiamo per incontrare persone, luoghi luoghi e sensazioni, non vogliamo vivere in un mondo virtuale. Un mondo virtuale serve proprio ad avvicinarsi e farci conoscere quei posti e quelle persone”.


“Siamo all’alba però di una trasformazione culturale fortissima” innescata anche dall’intelligenza artificiale, che secondo Pellegrino non avrà un effetto di disintermediazione tra il turista e la meta: “Già con l’avvento del web c’era chi prevedeva la fine dell’organizzazione dei viaggi. Ma premesso che tutto quello che si vende sul web è normalmente intermediato, in realtà l’intelligenza artificiale è un completamento dei processi umani. Noi non la vediamo come u’antagonista ma come un grande alleato: stiamo lavorando e investendo perché sia così”. “Il nuovo flagship store di viaggi a Milano – spiega Bluvacanze – fa da perno al dialogo online to offline instaurato con la strategia di digitalizzazione che il Gruppo sta attuando in tutte le sue tre business unit (Retail, tour operating e business travel). Nel caso specifico, un “hub” su cui convergono le richieste provenienti dal face-to-face, dall’applicazione digitale Blu&cluB e dall’e-commerce Bluvacanze.it.

Giornata mondiale dell’obesità, mostra fotografica a Montecitorio

Giornata mondiale dell’obesità, mostra fotografica a MontecitorioRoma, 4 mar. (askanews) – Immagini e storie emozionanti di persone con obesità, quelle che sono riuscite a riprendere in mano le loro vite e quelle che ancora lottano ogni giorno contro il peso. Un vissuto di sofferenza e di isolamento che si tramuta in rinascita per chi ce l’ha fatta. È quanto racconta in maniera toccante, la Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta – Storie e percorsi di persone con obesità” che, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’obesità, è arrivata per la prima volta nel cuore delle Istituzioni del nostro Paese, ospitata da oggi fino a martedì 12 marzo nella Galleria dei Presidenti della Camera dei Deputati e, in contemporanea, esposta da mercoledì 6 fino a mercoledì 20 marzo presso Spazio Europa, sede gestita dall’Ufficio in Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.


“Siamo felici di accogliere la Mostra fotografica dell’Associazione Amici Obesi in una importante sede istituzionale quale la Galleria dei Presidenti della Camera dei Deputati per sostenere le loro attività a supporto dei pazienti affetti da obesità – ha dichiarato l’On. Annarita Patriarca, Segretario della Presidenza della Camera dei Deputati – l’obesità è una patologia cronica che impatta in modo negativo sulla salute di un italiano su 3 e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come la ‘pandemia’ del nuovo millennio. Il nostro impegno per definire nuove strategie di contrasto all’obesità è forte, crediamo che solo attraverso la collaborazione tra Istituzioni, associazioni dei pazienti, mondo scientifico e industriale, si possa arrivare a tagliare traguardi importanti”. La Mostra fotografica, nata in epoca Covid, ideata e realizzata dall’Associazione Amici Obesi con il patrocinio scientifico di Fondazione ADI – Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica, è stata presentata a Milano nel 2021, in seguito ha fatto tappa a Bergamo, Bologna e attualmente è esposta a Riccione e Messina. Attraverso gli scatti di Stefano Barattini e le narrazioni raccolte da Daniela Consonni, la Mostra ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni politiche e dell’opinione pubblica sulla necessità di contrastare lo stigma sociale che accompagna le persone affette da obesità ed è spesso concausa del suo aggravamento, e innescare un cambiamento culturale di questa patologia nella popolazione. L’On. Roberto Pella, Presidente alla Camera dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, ha sottolineato: “la nostra priorità è il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica invalidante. Come firmatario della proposta di legge sulla prevenzione e cura dell’obesità, attualmente in votazione in Commissione Affari Sociali, intendiamo proprio andare in questa direzione affinché i pazienti affetti da obesità possano, auspicabilmente entro fine anno, vedere la loro patologia riconosciuta e accedere alle cure offerte dal Servizio Sanitario Nazionale tramite i Livelli Essenziali di Assistenza”.


L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato l’obesità come malattia fin dal 1948, nel 1997 l’ha riconosciuta come malattia cronica e nel 2021 ha aggiornato la definizione in “malattia cronica, progressiva e recidivante”. L’obesità è una malattia che porta ad un peggioramento della qualità e dell’aspettativa di vita, le sue cause sono multifattoriali e complesse, per questo il vissuto degli obesi è segnato da traumi emotivi che necessitano anche di un supporto psicologico. Negli ultimi anni l’attenzione dei politici, dei clinici e delle società scientifiche è cresciuta, si avverte il bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dell’opinione pubblica. La persona obesa ha bisogno di aiuto non di essere giudicata. “Abbiamo pensato alla Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta”, come ad uno strumento capace, attraverso i volti e i corpi dei pazienti e le loro narrazioni, di sensibilizzare le Istituzioni e la popolazione generale – ha detto Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi – per creare conoscenza sull’obesità e per scardinare il pensiero comune secondo cui una persona obesa sia colpevole del suo stato e che manchi di forza di volontà per guarire. Dobbiamo sfatare il sentimento che accomuna l’obesità a comportamenti e scelte di vita sbagliati. La necessità di perdere peso non è meramente legata ad un fattore estetico ma alla salute. Il paziente obeso è vittima di una malattia cronica e spesso recidivante con complicanze importanti. Purtroppo, nel nostro Paese vengono gestite le comorbidità ad essa correlate ma non si cura la malattia e le sue cause. La nostra organizzazione, oltre ad essere un valido supporto informativo ed emotivo per i pazienti, è impegnata da anni nella battaglia per il riconoscimento politico e sociale dell’obesità. Partecipiamo ogni giorno ai tavoli tecnici per il suo riconoscimento burocratico, perché ancora oggi questa malattia non è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, generando anche uno stigma clinico. Per queste ragioni il percorso di cura dei pazienti è in salita ed è colmo di ostacoli burocratici, clinici e socio-economici. Occorre disinnescare il meccanismo di disapprovazione sociale e, agendo tutti insieme, promuovere una cultura e una visione diverse, meno superficiale, dell’obesità”. Nell’ambito della Mostra fotografica è stata offerta ai parlamentari l’opportunità di poter usufruire all’interno dell’Ambulatorio medico della Camera dei Deputati di uno screening gratuito e di una consulenza clinica con la partecipazione di un medico esperto in nutrizione e obesità, sono state affrontate tematiche inerenti il peso corporeo, la misurazione del Body Mass Index (BMI), la corretta alimentazione e l’importanza della prevenzione primaria per aumentare la conoscenza e la consapevolezza sull’obesità come patologia complessa che richiede una gestione di lungo termine. “Confermiamo e rafforziamo il nostro impegno contro l’obesità e i disturbi del comportamento alimentare – ha sottolineato l’On. Stefano Benigni, Commissione Affari Sociali – abbiamo chiesto al Ministro della Salute di costituire un Osservatorio dedicato a queste patologie e ci aspettiamo a breve una risposta concreta con formale impegno del Governo a supporto dei molti pazienti italiani, tra cui numerosi giovani”.


L’iniziativa ha inteso promuovere un messaggio in sintonia con quello della Giornata mondiale: diffondere tra i cittadini e l’opinione pubblica la cultura dell’obesità, ma anche sensibilizzare il Parlamento, e collocare il tema dell’obesità al centro dell’agenda politica. “Siamo lieti di affiancare l’Associazione Amici Obesi con la quale collaboriamo da molto tempo e di essere partner scientifico della Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta” – ha commentato Antonio Caretto, Presidente Fondazione ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, Medico specialista in Scienze della alimentazione e dietologia, specialista in Endocrinologia, Responsabile Endocrinologia Diabetologica e Nutrizionale Clinica, Città di Lecce Hospital – riteniamo fondamentale sensibilizzare la politica su una malattia così impattante come l’obesità per stimolare l’attenzione del legislatore sulla necessità di un fattivo riconoscimento dell’obesità dal punto di vista politico, sociale e burocratico. È necessario che l’alleanza tra associazioni dei pazienti e società scientifiche prosegua attraverso un costante dialogo con le Istituzioni e la popolazione”.

Cybersecurity, Mocerino(Netgroup) da fake news rischio per democrazia

Cybersecurity, Mocerino(Netgroup) da fake news rischio per democraziaRoma, 4 mar. (askanews) – “Il 2024 vedrà metà della popolazione mondiale al voto: un numero impressionante di persone per una gigantesca espressione di democrazia. Siamo tuttavia al cospetto di una nuova fase: oggi parliamo di informazione sintetica, un balzo di qualità delle fake news. Sono i falsi che possono condizionare la realtà del momento: un esempio è la foto del Papa con il Moncler oppure le frasi mai dette da Biden. Eppure l’Intelligenza artificiale non è altro che un insieme di algoritmi progettato da persone, dunque non è puramente artificiale, l’uomo può fare molto. Dalle elezioni di Obama a quelle di Trump l’utilizzo del digitale e dei social ha cambiato pelle, da positivo a negativo. Voteremo dunque per colpa di qualcuno contro qualcuno? La tecnologia è costruita dall’uomo e l’utilizzo della stessa deve proteggere gli esseri umani, qui sono i governi che devono chiarirsi . Sento parlare poco di sovranità digitale, eppure siamo al cospetto di un duopolio USA e Cina. L’Europa deve battere un colpo, l’attenzione del prossimo parlamento europeo sul tema della cybersicurezza e dell’Ai deve essere centrale”. Lo ha detto l’esperto di cybersicurezza e presidente di Netgroup Spa Giuseppe Mocerino a Rainews 24.

”Il secondo giro di giostra” Pachy racconta la sua seconda vita

”Il secondo giro di giostra” Pachy racconta la sua seconda vitaMilano, 4 mar. (askanews) – La storia di Pachy Scognamiglio, tra i vocal coach più amati dalle nostre star viene raccontata ne “Il secondo giro di giostra” edito da Feltrinelli. Una storia umana, di dolore, di rinascita e successo. Pachy ha dovuto lasciare la musica a causa della fibromialgia, ma ha reagito, trovando un’opportunità nella grande difficoltà, ha infatti fondato un metodo certificato chiamato HeartVoice. Metodo che usa tuttora non solo nella sua scuola, ma anche con i più importanti artisti della scena, di cui é vocal coach: Elodie, Marracash, Madame, sangiovanni, Fabri Fibra, Mahmood, Big Mama…per dirne alcuni. Dietro al suo successo c’è una storia travagliata, fatta di frenate brusche e incredibili rinascite. La musica, l’amore giusto e quello sbagliato, il dolore e, infine, questo nuovo incredibile giro di giostra. Una storia appassionante che inizia così: “Il festival di Sanremo si è appena concluso. La mattina dopo, da un hotel che affaccia sul mare, arrivano forti e furiose le urla di Pachy, preparatore vocale di otto dei cantanti in gara. “Ci dovevo essere io su quel palco! Non loro, io!”, Pachy grida contro il suo compagno, come per poter dare a qualcuno la colpa di quella sua disperazione. Poi, dalla finestra, comincia a lanciare tutto quello che ha portato da Milano: pantaloni, scarpe, giacche, occhiali. Ha il corpo dolorante, Pachy. È sfinito. La sua malattia, quella che lo ha costretto a smettere di cantare, lo colpisce e ferisce centimetro per centimetro. C’è un’altra finestra, però, in questa storia. Quella della casa di Castellammare di Stabia in cui Pachy è cresciuto. Era solo un bambino, e sua madre passava così le giornate: fissando i vetri, guardando fuori”.


Lo definisco anche mental coach perché il suo metodo prende in considerazione la salute mentale e penso che questo ultimo taglio sia il più interessante: mai come in questo periodo (e finalmente) si parla di salute mentale nel mondo della musica. Lui se ne prende cura, come della voce, bilanciando nel suo metodo esercizi che alimentano non solo l’aspetto tecnico, ma anche quello del benessere psicologico.

8 marzo, NaturaSì racconta le donne che fanno agricoltura bio

8 marzo, NaturaSì racconta le donne che fanno agricoltura bioRoma, 4 mar. (askanews) – Le storie delle donne che fanno agricoltura bio, lottando contro i cambiamenti climatici e in primo luogo contro la siccità senza usare sostanze chimiche. A raccontare le storie delle oltre 600 le donne che fanno parte di questo circuito virtuoso è NaturaSì.


Rosalia Caimo Duc ha recuperato una felce considerata estinta nelle risaie della sua azienda agricola. Ariane Lotti è tornata da New York per introdurre metodi innovativi per la coltivazione biologica nei suoi campi. Anna Federici ha rivitalizzato con l’agricoltura biodinamica 300 ettari abbandonati e aridi alle porte della Capitale. Per Marta Galimberti “fare la spesa è un atto rivoluzionario”, che può cambiare le sorti del Pianeta. E Dora Brio ha unito due piccoli appezzamenti ereditati dalla famiglia per superare le difficoltà di fare agricoltura nel Sud, rispettando metodi di coltivazione naturali. Sono solo alcune delle storie che NaturaSì vuole raccontare in occasione dell’8 marzo. Storie di donne che hanno fatto scelte non scontate e le hanno portate avanti con caparbietà. Donne che ogni giorno si dedicano a una agricoltura bio, che si prende cura dei suoli, producendo cibo buono e nel rispetto dell’ambiente che ci circonda.


Le storie, con il loro corredo fotografico, rappresentano quelle delle circa 600 donne che nell’ecosistema NaturaSì da anni si impegnano nella coltivazione e nella ricerca di metodi innovativi per affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici, a partire dalla siccità. Vere e proprie Guardiane della Terra, oltre che imprenditrici in un settore che, mai come in questi mesi, ha espresso la necessità di riconoscere sostegno a chi garantisce non solo cibo per tutti, ma anche aria, acqua e suoli puliti.

Australia, Giacobbe: Fond. Padre Atanasio fondamentale per italiani

Australia, Giacobbe: Fond. Padre Atanasio fondamentale per italianiRoma, 4 mar. (askanews) – Il senatore del Pd, Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione estero, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, ha tenuto un discorso presso l’annuale evento organizzato dalla Fondazione Padre Atanasio Gonelli di Sydney, presieduta da Felice Montrone.


Giunto da Roma per partecipare a questo evento che ogni anno raccoglie la locale comunità italiana, Giacobbe ha sottolineato che l’Italia è non solo nota per le sue invenzioni, successi artistici e pensatori illustri, ma anche per la compassione, la solidarietà e il sostegno umanitario. Virtù che, per il senatore del Pd, hanno caratterizzato la vita di Padre Atanasio, cui la Fondazione in suo nome si ispira. Il frate, ha detto Giacobbe, “ha dedicato la sua vita agli altri, contribuendo significativamente alla storia degli italiani a Sydney e in Australia, e ringrazio il Presidente Montrone per aver fondato questo ente caritatevole”, affermando che la costituzione della Fondazione è stato il migliore dei modi per celebrare e tramandare la memoria di Padre Atanasio.


Giacobbe ha esortato i presenti a dimostrare la loro generosità donando alle cause supportate dalla Fondazione che ogni anno raccoglie fondi destinati alla ricerca, alla comunità e, particolare, al sostegno delle fasce più deboli della popolazione emigrata dall’Italia, giocando così “un ruolo di primo piano per la vita della nostra comunità nel NSW e in Australia”. Infine il senatore ha lodato l’iniziativa annunciata dal presidente della Fondazione Felice Montrone e dai membri del comitato intitolata Italian language and cultural fund che punta a raccogliere fondi per la promozione della lingua italiana in Australia.