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Autore: Redazione StudioNews

A marzo e aprile tornano le “100 cene” di Emergency

A marzo e aprile tornano le “100 cene” di EmergencyMilano, 3 mar. (askanews) – Tra marzo e aprile 2024 torna in tutta Italia la decima edizione di 100 Cene, l’iniziativa di EMERGENCY che coniuga la passione per la buona cucina con il diritto alla cura grazie a cene, pranzi e aperitivi organizzati da chef, food creators, ristoratori, volontarie e volontari per sostenere gli ospedali dell’Ong. A dare il via all’iniziativa, quest’anno, sarà una cena di apertura a Milano, il 1° marzo, presso l’Enoteca Naturale adiacente a Casa EMERGENCY.


Nei locali aderenti di tante città i gruppi volontari di EMERGENCY organizzeranno serate all’insegna del buon cibo, che saranno anche un’occasione di solidarietà e un modo per conoscere da vicino il lavoro e la storia dell’Associazione, nonché i suoi progetti nel mondo. E saranno i benvenuti anche ristoratori che volessero aderire all’evento diffuso e che possono chiedere informazioni in merito scrivendo una mail all’indirizzo eventi.gruppi@emergency.it. I fondi raccolti grazie alla X edizione di 100 Cene saranno destinati a supportare i progetti di EMERGENCY in Sudan, Sierra Leone, Uganda, Iraq e Afghanistan che, nelle loro mense, offrono più di 130 mila pasti al mese ai loro pazienti. Quest’anno il fil rouge che guiderà 100 Cene sarà, infatti, il concetto di ‘cura’ inteso a tutto tondo: dall’assistenza medico-sanitaria alla corretta alimentazione passando per i pasti garantiti gratuitamente all’interno degli ospedali di EMERGENCY. Un gesto per nulla scontato nei Paesi in cui EMERGENCY lavora, ma necessario perché una sana e adeguata alimentazione è parte essenziale del percorso di guarigione.


Per scoprire dove si tiene l’iniziativa 100 Cene basta consultare la pagina in costante aggiornamento: www.emergency.it/100-cene.

Il Liceo Tasso si fa museo, in mostra opere classiche pubbliche inedite rubate o dimenticate

Il Liceo Tasso si fa museo, in mostra opere classiche pubbliche inedite rubate o dimenticateRoma, 3 mar. (askanews) – “Il ritmo dell vita degli uomini”: Roma 16 marzo-19 maggio”. Ovvero opere d’arte classiche inedite recuperate dal nucleo antifrodi dei Carabinieri o che vivono abitualmente minuziosamente archiviate ma altrettanto consapevolemte abbandonate al buio dei magazzini dei Musei pubblici italiani e collezioni private che riprendono vita e tornano a vedere la luce da metà marzo a metà maggio nella storica aula magna del liceo classico statale di Roma Torquato Tasso di Roma, grazie a lavoro e fatica di studenti e insegnanti della ben nota scuola di formazione classica della capitale.


Il Tasso infatti per due mesi sta per diventare anche museo aperto al pubblico (su prenotazione) con studenti medi nelle vesti di allestitori e guide quella stessa aula magna tardo ottocentesca di via Sicilia a Roma che ha fatto da oltre un secolo del Tasso uno dei più noti autorevoli e storici licei classici statali dall’ Italia unita in poi. Luogo di formazione di molti esponenti della classe dirigente politica e culturale italiana ed insieme culla delle proteste studentesche degli anni settanta e ottanta. E che solo pochi mesi fa è stato teatro apripista della nuova stagione di occupazioni studentesche dei licei che sta attraversando il Paese. I riflettori sul Tasso per due mesi saranno accesi sulla sua identità di luogo simbolo del “made in Italy Cultura” che il liceo classico rappresenta, unicum modello ed eccellenza pressochè mondiale nel sistema di istruzione media. Con il valore doppio di essere geograficamete situato al centro del Muncipio numero uno – ovvero il più centrale- di Roma: il centro del centro mondiale dell’ arte classica .


Sono queste le ragioni che hanno fatto nascere la prima mostra pubblica in una scuola pubblica. Nell’anno in cui si sono aperte le prime iscrizioni on line al nuovo “liceo del made in Italy” news entry nel sistema di istruzione italiano, insomma, è stato altresì siglato quest’accordo di sprimentazione senza precedenti all’insegna del valore del liceo classico quale eccellenza del “made Italy” culturale italino. A metterci la firma sono stati il ministero della Cultura nella persona del direttore generale dei Musei di Stato Massimo Osanna insieme a studenti, insegnanti e preside del liceo classico statale Tasso. Con benedizione e patrocinio di Comune di Roma e Regione Lazio. Più precisamente, a realizzare il progetto sono stati gli studenti di alcune classi che erano state negli anni scorsi in visita agli scavi di Pompei incontrando lì per la prima volta Osanna in qualità allora di Sopraintendente, il dirigente scolastico della scuola Paolo Pedulà, un gruppo di insegnanti di lettere classiche coordinato dalle professoresse Marirosa Bruno e Giuseppina Pirro. Aiutati da un gruppo di genitori che si sono appassionati al progetto. E di alcune grandi aziende che hanno accettato di fare da Mecenate economico e/o tecnico per una iniziativa comunque non alla portata delle sole magre casse di qualsivoglia scuola pubblica del nostro Paese: Ferrovue Poste Italiane, Ferrovie dello Stato Italiane,CompySis, Agenzia Italia Nasce e si apre al pubblico così: “Il ritmo della vita degli uomini”, slogan con copyright d’autore di successo garantito plurimillenario: Archiloco….


Ecco dunque la genesi di “Il ritmo della vita degli uomini Archiloco, fr.128 W. Liceo Torquato Tasso, Roma Esposizione temporanea 16 marzo – 19 maggio 2024 . I busti di Eracle ed Afrodite, le teste votive fittili, vasi di diversa forma e funzione quali kylikes, anfore, crateri, piatti (provenienti prevalentemente dall’Etruria Meridionale) – promette il comunicato stampa redatto dagli studenti del Tasso- sono solo alcuni esempi di quanto è esposto.Un arco temporale ampio, che va dal VII sec. a.C. al II sec. d.C., materiali differenti (marmo, terracotta, ceramica, bronzo, pasta vitrea) sono i “testimoni” di una vita raccontata attraverso il mito, la devozione, la quotidianità”. “Il percorso del visitatore sarà avvincente, dal momento che egli non sarà da solo, ma gli studenti lo accompagneranno rendendolo partecipe della narrazione”, asscurano la scuola e il Mibac. “La Direzione generale Musei e l’Istituzione scolastica hanno collaborato alla realizzazione di un progetto che, nel suo genere, rappresenta un unicum. Una mostra temporanea di cinquanta reperti, la maggior parte dei quali mai esposti, recuperati da Musei, collezioni private e università statunitensi grazie al prezioso intervento dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, e provenienti soprattutto da tombe scavate clandestinamente”.


L’idea nasce dalla proposta “visionaria” del Direttore generale Musei, Massimo Osanna, in occasione di una giornata di dibattito dedicata a Pompei e ai musei italiani organizzata dal Liceo classico, che aveva invitato il professore per un dialogo con gli studenti. È la prima volta che un Liceo accoglie un’esposizione e ne fa propria la descrizione, la “contestualizzazione letteraria” e la divulgazione dei contenuti oggetto di approfondimento. Il valore aggiunto che la scuola, in quanto Liceo Classico, ha potuto ascrivere all’ideazione della mostra, risiede proprio nella “contestualizzazione letteraria”, ovvero nel racconto della suggestione visiva esercitata dai reperti attraverso gruppi di versi tratti da Omero, i Lirici greci, Eschilo, Sofocle, Euripide e Virgilio, Il metodo seguito è stato quello di incardinarne il racconto all’ interno di quattro temi portanti (UOMO – DIO – CORAGGIO – AMORE) grazie ai quali è possibile comprendere appieno la bellezza del mondo antico.Ad ogni tema è stato attribuita una notazione di colore, ben visibile agli occhi del visitatore, al fine di facilitarne l’associazione con gli oggetti descritti. Appuntamento per la presentazione alle stampa venerdi 15 marzo alle 15 al Liceo Torquato Tasso di Roma in via Sicilia 168. E dal giorno dopo, per due mesi no stop, scuola pubblica in mostra aperta al pubblico.

Renato Zero: Baglioni lascia nel 2026? “Se lo dici lo devi fare”

Renato Zero: Baglioni lascia nel 2026? “Se lo dici lo devi fare”Roma, 3 mar. (askanews) – “Se lo dici lo devi fare! Se uno lancia una moneta deve essere o testa o croce… la cosa più elegante, per quello che mi riguarda, sarebbe scendere dal palco, un 24 febbraio che ne so… del 2027-2028 e salutare la sarta, il macchinista, l’elettricista. è stato bello, ‘se semo divertiti e Renatino non c’è più’”: così Renato Zero ha commentato l’annuncio dell’uscita dalle scene del collega Claudio Baglioni, durante la conferenza stampa di presentazione della serie di concerti-evento “Autoritratto” partiti sabato 2 marzo dal Nelson Mandela Forum di Firenze (repliche 3, 5, 6, 9, 10 marzo).


“Pensa a che eleganza e alla fotografia che lasci alla gente di te in salute e propositivo che ti sei fatto ‘i tuoi piantarelli insieme a loro’, una favola che deve avere un finale leggero e soave, dove è tutto evanescente”, ha aggiunto l’artista, 73 anni. Poi avverte: “Se mi dovessi incontrare per strada fai finta di non vedermi, perché potresti convincermi a tornare” sul palco. A seguire “Autoritratto” farà tappa nella sua Roma (Palazzo dello Sport 13, 14, 16, 17, 20, 21, 23, 24 marzo), mentre sono appena state annunciate due date outdoor il 14 giugno a Bari (Arena della Vittoria) e il 21 giugno a Piazza del Plebiscito a Napoli.

Zero commenta la pausa di Sangiovanni: la sua decisione gli fa onore

Zero commenta la pausa di Sangiovanni: la sua decisione gli fa onoreRoma, 3 mar. (askanews) – “Una decisione che ho trovato spiazzante per certi versi. Questo ragazzo ha avuto il coraggio di togliersi dal banchetto, di dire grazie ‘va bene così’. Di prendersi i suoi tempi, magari tornerà, magari non tornerà. É una decisione che fa onore all’artista, alla persona e fa onore a un giovane”: lo ha detto Renato Zero, nel corso di una conferenza stampa online alla vigilia di “Autoritratto”, l’avvenutra live partita sabato 2 marzo da Firenze.


“Si dice infatti che i giovani sono leggeri e piace loro il casino”, ha proseguito Zero, sottolineando che l’esempio dato da questo cantautore 21enne “stabilisce che si può essere anche giovani e si può avere il talento di analizzare la propria professione e di prendersi dei tempi per valutare se continuare oppure prendere un’altra strada”.

”Autoritratto” nuova avventura live di Zero: all’insegna della musica

”Autoritratto” nuova avventura live di Zero: all’insegna della musicaRoma, 3 mar. (askanews) – È partita sabato da Firenze la nuova avventura live di Renato Zero “Autoritratto”, prodotta da Tattica, 14 date quasi tutte sold out in tempi record. “Qui a Firenze è per me un secondo battesimo, a 50 anni di distanza dagli albori della mia carriera”, ha sottolineato l’artista, che dice “a 73 anni suonati mi permetto ancora qualche passetto di danza e di farmi mancare il fiato dopo tre pezzi di seguito tirati”.


I concerti-evento “Autoritratto”, dal nome del suo 33esimo album in studio uscito l’8 dicembre 2023, partono “soprattutto all’insegna della musica grazie alle collaborazioni di maestri come Alterisio Paoletti, Adriano Pennino e Danilo Madonia”, ha voluto sottolineare Zero in conferenza stampa su Zoom alla vigilia del tour. “Autoritratto” è una sorta di “tagliando che ciascuno di noi è tenuto a fare una tantum”, ha affermato. Uno spettacolo definito “più minimale” dei precedenti, ma non per questo meno ricco: “Più che cosa vedremo in ‘Autoritratto’, che cosa sentiremo – ha spiegato – ho grande rispetto per le diottrie, ma credo che l’orecchio sia un po’ in deficit ultimamente, perché sentiamo che questa musica è talmente omologata, che quando hai sentito un brano li hai sentiti tutti”.


L’artista ha così rivelato di aver aumentato la famiglia di una sezione di fiati. Ad affiancarlo sul palco ci sarà una superband composta da 11 musicisti (Danilo Madonia – direzione musicale, tastiere e pianoforte; Lorenzo Poli – basso; Lele Melotti – batteria; Bruno Giordana – tastiere e sax; Rosario Jermano – percussioni; Giorgio Cocilovo – chitarre; Fabrizio Leo – chitarre; Stefano Bergamaschi – tromba; Emanuele Feliciani – tromba; Elisabetta Mattei – trombone; Fabio Tullio – sax). “Non vogliamo andare in pensione sia chiaro”, ha scherzato Renato. E ancora, un coro a 10 voci più l’orchestra Piemme Project coordinata dal primo violino Prisca Amori, mentre gli arrangiamenti sono a cura del maestro Alterisio Paoletti e del maestro Adriano Pennino.


E agli studenti che sono stati manganellati a Pisa e Firenze e che sabato 2 marzo sono tornati in piazza, Zero esprime tutto il suo sostegno: “Renato è con voi. La piazza deve essere riabilitata, l’ho detto tante volte. Torniamo in piazza tutti!”. Zero torna così ad abbracciare i suoi fan al Nelson Mandela Forum, dove si esibirà per 6 sere (oltre al 2, il 3, 5, 6, 9 e 10 marzo) poi tappa 8 giorni al Palazzo dello Sport nella sua amata Roma (13, 14, 16, 17, 20, 21, 23, 24 marzo); a questi 14 concerti-evento si aggiungono due nuove date outdoor: il 14 giugno a Bari (Arena della Vittoria) e il 21 giugno, per la prima volta, a Piazza del Plebiscito a Napoli: “Un portone che si apre, una grande soddisfazione, un grande momento”, ha commentato.


A sublimare le performance di Zero, autentico catalizzatore di energia ed emozione, la scenografia a cura di Igor Ronchese e Gigi Maresca, il light design di Francesco De Cave e i coinvolgenti visual affidati alla direzione di Younuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia), a legare spettacolo e racconto con un impatto fortissimo sulla messa in scena.

Meloni: ottimo rapporto con Mattarella, sinistra vuol creare crepa

Meloni: ottimo rapporto con Mattarella, sinistra vuol creare crepaToronto, 2 mar. (askanews) – “Ce l’avevo con la sinistra, con diversi parlamentari della sinistra, e non con Mattarella”. Così Giorgia Meloni cerca di chiudere il ‘caso’ nato dalle sue dichiarazioni di quattro giorni fa in cui aveva definito “pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni” alla polizia. Parole che molti avevano letto come un attacco al Quirinale, dopo l’intervento del presidente della Repubblica per definire un “fallimento” l’uso dei manganelli contro giovani studenti, come avvenuto a Pisa.


Presentandosi ai giornalisti a Toronto al termine della missione in Usa e Canada per spiegare l’agenda del G7, la premier si dice “soddisfatta” e “ottimista” per il summit a guida italiana, ma sa che l’attenzione dei cronisti è puntata proprio sulla gestione dell’ordine pubblico (che “probabilmente”, ammette, ha visto degli errori anche se “nella maggior parte dei casi sono i poliziotti che “hanno la peggio”) e sui rapporti con il Quirinale. Su questo, è la sua visione, è stato creato un ‘caso’ da parte della sinistra, mentre lei ribadisce “massima stima” e “rapporti ottimi” con Mattarella. “C’è un tentativo – sottolinea – di creare una crepa tra Palazzo Chigi e il Quirinale, i miei rapporti con il presidente della Repubblica sono ottimi. Non c’è una distanza con il presidente della Repubblica su questa tema”. Dunque, viene incalzata, con chi ce l’aveva? Con la “sinistra”, risponde. Quella sinistra, attacca, che usa il capo dello Stato come uno “schermo” per portare avanti la campagna contro il premierato. “Trovo molto sbagliato e una grande mancanza di rispetto nei confronti del presidente della Repubblica – scandisce – tentare di utilizzarlo per un interesse di partito che la sinistra ha: non potendo dire la ragione per la quale non vuole che i cittadini posssano scegliere da chi farsi rappresentare, cerca di creare lo scontro con il capo dello Stato dicendo ‘vedete che la Meloni vuole togliere i poteri al capo dello Stato?’ Ma chi è vagamente serio sa benissimo che ho fatto una riforma costituzionale che volutamente non tocca i poteri del capo dello Stato perchè è una figura di garanzia. Quindi non si potrà usare l’autorevolezza del capo dello Stato per fare una campagna elettorale contro il premierato e si dovrà dire la verità: i governi li vogliamo fare noi nel Palazzo e vogliamo governare quando perdiamo le elezioni”. Meloni ribadisce più volte la convinzione che i poteri del presidente della Repubblica non siano toccati dalla riforma. Del resto, sottolinea, “se avessi voluto toccare i poteri del presidente della Repubblica lo avrei fatto, ma non l’ho voluto fare perchè so che è un’istituzione unificante e non credo che vada toccata”. Tra gli altri temi interni, la premier torna anche sulla sconfitta in Sardegna. Assicura di non essersi pentita della candidatura di Truzzu, perchè “le cose a volte vanno bene e a volte male e ognuno si assume le sue responsabilità”, ma intanto segue con attenzione gli sviluppi sulla riduzione del distacco, non escludendo la richiesta di un riconteggio: “Si sta assottigliando parecchio lo scarto, le cose sono andate meno peggio di quanto si pensasse. Poi valuteremo se è il caso di andare a verificare”.

Mediolanum Padel Cup 2024, domani a Venezia si giocano le finali

Mediolanum Padel Cup 2024, domani a Venezia si giocano le finaliRoma, 2 mar. (askanews) – Grande attesa per le semifinali e le finali del torneo Mediolanum Padel Cup 2024 con 15mila euro di Prize Money, dopo un ‘giro di quarti’ – i quarti di finale dell’Open Fitp maschile e femminile griffato Banca Mediolanum – che ha portato all’epilogo le migliori coppie dei due tabelloni.


La giornata di domenica – ricorda una nota – è articolata su due grandi momenti. A partire dalle 10 del mattino, andranno in scena le due semifinali femminili con le numero 1 del seeding Martina Parmigiani (numero 8 del ranking Fitp) con Erika Zanchetta (22 Fitp) che affronteranno le numero 3 del torneo Giulia Pasini (21 Fitp) e Anna Signorini (13 Fitp) sul Centrale del Venezia Padel Club. In contemporanea, sul Court 4 scenderanno in campo per puntare alla finale le numero due del torneo Flaminia Olmo (18 Fitp) e Paola Ciabattoni (20 Fitp) contro Francesca Campigotto (16 Fitp) e Giorgia Rosi (17 Fitp), coppia numero 3 del Mediolanum Padel Cup. Una volta chiuse le semifinali del femminile, ecco scendere in campo (non prima delle 11:30) le magnifiche quattro del tabellone maschile. La coppia numero uno formata da Riccardo Sinicropi – giocatore della Nazionale, numero 123 del mondo e 9 del ranking Fitp – e Nicolas Brusa (25 ranking Fitp) affronta i numero 4 del tabellone Giacomo Miccini (23 Fitp) e Juan Manuel Restivo (53 Fitp). L’altra semifinale vede di fronte i numero 2 e 3 del tabellone. E cioè l’argentino Cristian Calneggia – classe 1980, argentino con cittadinanza italiana, ex 17 al mondo, numero 15 in Italia e per molti anni protagonista del padel a livello mondiale – e il talento di Bassano del Grappa, il veneto ‘Edo’ Sardella (22 Fitp) sfidano la quotatissima coppia formata da ‘Manu’ Rocafort (35 Fitp) e Julio di Bene (28 Fitp), rispettivamente numero 2 e numero 3 del seeding. Una volta completato il quadro delle coppie finaliste di questo Open Fitp, ecco le finali a partire dalle 15 con le ragazze in campo. A connotare il livello del torneo di Venezia-Mestre, la presenza di sette dei primi trenta giocatori italiani in semifinale, mentre nel femminile troviamo otto giocatrici della Top 25 nazionale.


Sarà però una giornata piena, tra Clinic (12,30) con il top coach italiano e commentatore tecnico del padel su Sky, Saverio Palmieri e Inclusive Padel (12,30) con Alessandro Ossola, cuore e mente dell’associazione Bionic People. Mentre vanno in scena le battute finali del torneo Amateurs dedicato ai clienti di Banca Mediolanum e non solo, la racchetta darà del tu al pallone, perchè in campo a sfidarsi in un gran match di padel, scenderanno quattro ex calciatori che hanno fatto la storia recente del nostro football: le Legends Dida, Christian Panucci, Gigi Di Biagio, Dario Marcolin che daranno vita al mini torneo “Vip ProAm Exhibition” dedicato alla community di Banca Mediolanum. Mediolanum Padel Cup 2024 si inserisce nel tessuto dei Mediolanum Sport Days, una capillare programmazione di attività sportive che trovano riscontro sui social di Banca Mediolanum con gli hashtag #MediolanumSportDays e #MediolanumPadelCup. Mediolanum Padel Cup – concluda la nota – è anche un’occasione di sensibilizzazione per giocatori e spettatori a favore del progetto “Voglio Andare a Scuola”, la raccolta fondi annuale per prevenire e contrastare la dispersione scolastica minorile che in Italia colpisce circa tre milioni di bambini e bambine. Per questo Fondazione Mediolanum ha deciso di impegnarsi per tutto il 2024, insieme a Fondazione L’Albero della Vita, Ciai e Il Manto scs, con la raccolta fondi “Voglio andare a scuola” con l’obiettivo di aiutare, in tutta Italia, 680 minori a rischio abbandono precoce degli studi dando loro sostegno e potenziamento didattico extrascolastico. #voglioandareascuola www.fondazionemediolanum.it

Riyadh Season P1, titolo a Lebron-Galan e Josemaria-Sanchez

Riyadh Season P1, titolo a Lebron-Galan e Josemaria-SanchezRoma, 2 mar. (askanews) – Il Riyadh Season P1, il torneo che inaugura il 2024 del circuito Premier Padel, ha eletto i nomi dei primi vincitori della stagione. E sono i numeri 1 del tabellone, sia tra le donne sua tra gli uomini. Prima Paula Josemaria e Ari Sanchez, poi Juan Lebron e Ale Galan: sono loro ad alzare il primo trofeo della stagione.


Ci sono voluti tre set per incoronare Juan Lebron e Ale Galan che, grazie al 6-7 6-4 6-4 su Arturo Coello e Agustin Tapia, ripartono nel 2024 così come avevano lasciato nel 2023. Da Milano a Riyadh, sono ancora gli spagnoli a trionfare. Eppure la partita era iniziata male, con Coello e Tapia che per tutto il primo set non avevano concesso una palla break, pur non avendone sfruttate cinque. Nel tiebreak, 5-2 per ‘Arturito’ e Agustin, raggiunti fino al 5-5 ma capaci di chiudere grazie anche a una volée sbagliata da Lebron. Nel secondo set, però, la situazione ha iniziato a capovolgersi: prima palla break nel terzo game, poi altre due nel quinto, infine quelle buone nel nono, con due errori di Coello, a cui se n’è aggiunto un altro sul set point che ha regalato al pubblico di Riyadh un altro set di padel stellare. Anche il terzo e decisivo parziale è iniziato meglio per Lebron/Galan, con tre palle break nel terzo game, la prima delle quali subito sfruttata. Gli spagnoli hanno conservato il vantaggio, rischiando soltanto nell’ottavo game, con tre palle break annullate, la seconda con uno smash pazzesco di Galan. E con un altro smash, dopo due ore e 7′, Lebron ha chiuso la partita. “Vincere il primo torneo della stagione era il nostro obiettivo – le parole di Galan -. Dopo tutte le difficoltà dello scorso anno, ci tenevamo a partire bene”. “Faccio i complimenti ad Arturo e Agustin – ha aggiunto Lebron -. Con il passare del torneo abbiamo trovato sempre più fiducia. Grazie a coach Jorge Martinez, a tutto lo staff e al pubblico d’Arabia, che per la prima volta ci ha ospitati”. Ad Ari Sanchez e Paula Josemaria sono bastati invece solo 72 minuti per conquistare la prima finale della stagione. Le spagnole hanno battuto 6-3 6-2 Delfina Brea e Bea Gonzalez (2), al termine di una partita indirizzata già dai primi game verso le numero 1 del mondo. Dopo il break in apertura (3-0), Brea/Gonzalez erano riuscire a tornare nel set nel settimo game, salvo poi concedere di nuovo il servizio nel game successivo. Una volée di Josemaria ha dato un ulteriore vantaggio alle numero 1 nel terzo game del secondo set, con due errori di Delfi Brea che hanno portato a due i break di vantaggio. Impossibile, per Brea/Gonzalez, tornare in partita, con il X3 di Josemaria che ha chiuso una finale dominata anche nei numeri: 25 vincenti a 15 e 27 errori contro i 34 delle avversarie. “La preparazione è stata molto dura, ma siamo riuscite a iniziare bene la stagione – il commento di Paula -. Ringraziamo il nostro team che ha fatto un grande lavoro”. “Sono molto felice – ha proseguito Ari , ma devo fare i complimenti alle nostre avversarie e soprattutto a Paula, che è stata la migliore in campo. Ora, però, guardiamo a Doha”.


Neanche il tempo di celebrare le due coppie vincitrici, infatti, che da domani infatti il circuito Premier Padel si trasferisce a Doha, sede del primo Major dell’anno, l’Ooredoo Qatar Major Premier Padel. Dopo la conclusione delle qualificazioni, domani al via il tabellone principale, con Lebron/Galan e Josemaria/Sanchez subito a caccia del bis.

Schlein e il Pse alzano linea Maginot contro “destra estrema”

Schlein e il Pse alzano linea Maginot contro “destra estrema”Roma, 2 mar. (askanews) – E’ una vera e propria linea Maginot quella che il Pd e il Pse alzano nei confronti della destra, anzi della “destra estrema”, come dicono quasi tutti i leader socialisti che prendono la parola alla ‘Nuvola dell’Eur a Roma. Al congresso dei socialisti europei l’allarme lanciato è corale, un ritornello che ripetono un po tutti da Elly Schlein a Pedro Sanchez, passando per il candidato alla presidenza della Commissione Ue Nicolas Schmit, che qui per tutti è semplicemente ‘Nico.


Le distinzioni e le sfumature sui singoli temi non mancano, tra i socialisti europei, ma di fronte all’avanzata della destra il fronte è più compatto che mai e alla fine il congresso che ufficializza la candidatura di Schmit si conclude sulle note di ‘Bella ciao, nella versione rock dei Modena city ramblers. E per un giorno la Sardegna diventa il centro d’Europa, almeno per i socialisti, perché la vittoria a sorpresa del centrosinistra viene citata quasi da tutti come simbolo della controffensiva avviata per stoppare quella “destra estrema” di cui proprio Giorgia Meloni è un’avanguardia. Schlein incassa il tributo degli alleati europei, “amici dell’Italia”, non come i compagni di strada della Meloni, tipo Viktor Orban, che danneggiano gli interessi nazionali italiani. Tutti le rendono omaggio per il successo e le concedono l’onore di tenere l’intervento conclusivo. Non solo perché lei è la padrona di casa, il Pd e l’Italia diventano inevitabilmente la prima linea contro l’avanzata della destra guidata dalla Meloni.


Schmit lo dice chiaramente, parlando anche in italiano: “Grande risultato ottenuto in Sardegna, grazie al Partito democratico e grazie a Elly, che ha tutta la mia stima e il mio sostegno. Cara Elly, è vero, il vento sta cambiando. Andiamo a vincere queste elezioni”. E il candidato socialista alla presidenza della commissione cita anche le manganellate agli studenti a Pisa e si schiera con il Quirinale: “A Pisa si reprime la libertà dei nostri giovani di manifestare in sicurezza. Io sto con il presidente Mattarella. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento. Insieme contro la destra estrema”. Ma anche Sanchez lancia un allarme, perché la destra mette in discussione “i diritti dei lavoratori, la pari dignità tra uomini e donne, il rispetto dei diritti Lgbt”. Insomma, attacca, “l’anima dell’Europa è in pericolo. Spetta a noi, socialdemocratici sconfiggere i nemici”. E il premier portoghese Antonio Costa aggiunge: “L’Unione europea si trova sotto il fuoco populista: il nostro principale compito, come socialisti e democratici, è contrastare il populismo, affrontandone le cause profonde”. Destra nel mirino anche del cancelliere tedesco Olaf Scholz: “La destra cresce in tutti i nostri Paesi, quello che hanno in mente le destre è un’Europa nazionalista. Cercano di minare il fatto che i nostri stati membri saranno forti solo in una Europa unita”.


La Schlein, appunto, parla per ultima e avverte che quella dei prossimi mesi sarà “una campagna elettorale cruciale per il nostro continente, per decidere quale Europa vogliamo. Parliamo 27 lingue diverse, ma combattiamo la stessa battaglia, condividiamo la stessa visione. Siamo una vera famiglia”. La leader Pd si unisce al coro di no all’ipotesi di inviare truppe in Ucraina – concetto sottolineato anche da Scholz – ma ribadisce che a Kiev bisognerà continuare a fornire “i mezzi necessari”. Inoltre, aggiunge, serve un “cessare il fuoco e il rilascio degli ostaggi” in Medio oriente, e l’Europa deve “andare avanti” e tocca proprio al Pse incalzare perché “l’Ue che conosciamo oggi non è quella che le madri e i padri costituenti avevano in mente”. Bisogna dire no al ritorno all’austerità, superare i voti all’unanimità e cambiare rotta sui migranti, avviando una missione europea di soccorso. Quindi, la Schlein rinnova l’avvertimento al Ppe, lanciato più volte in questi giorni: dopo il voto nessun accordo politico con la Meloni e i suoi amici o il Pse si alza dal tavolo. “Il voto dei socialisti non va dato per scontato: chiedo al Ppe, siete davvero pronti a tradire la vostra storia? Meloni ha aperto le porte a Orban e Zemmour, il Ppe dove si ferma? Questa – ha aggiunto la Schlein – è una destra reazionaria, incapace di risolvere i problemi delle persone e cerca sempre un nuovo nemico”. La platea applaude, e dagli amplificatori parte ‘Bella ciao.

Zes, Schifani: mio governo al lavoro per far fruttare questa opportunità

Zes, Schifani: mio governo al lavoro per far fruttare questa opportunitàRoma, 2 mar. (askanews) – “Lo sportello unico digitale per le attività produttive nella Zes unica del Mezzogiorno può essere un’occasione imperdibile di rilancio dell’economia delle regioni del Sud. E la Sicilia è pronta a coglierla, facendo la propria parte per impiegare al meglio le risorse a disposizione». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.


“La sburocratizzazione e la semplificazione delle procedure – ha aggiunto Schifani – possono spianare la strada per gli imprenditori che vogliano localizzare in una delle regioni del sud le loro imprese e creare così sviluppo e nuova occupazione. Il mio governo ha portato avanti una interlocuzione proficua con il ministro Fitto per far sì che la Sicilia possa sfruttare al meglio le opportunità che si apriranno da questo momento, con le sue specificità. Continueremo a lavorare al massimo delle nostre possibilità per creare infrastrutture e condizioni per favorire le nostre imprese e rendere il nostro territorio attrattivo per nuovi investimenti”.