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Autore: Redazione StudioNews

Firmato protocollo intesa su gestione dati tra DAMA Italy e Emirati

Firmato protocollo intesa su gestione dati tra DAMA Italy e EmiratiRoma, 28 feb. (askanews) – Italian Data Management Association è stata protagonista al recente World Governments Summit 2024 di Dubai. Durante l’evento è stato siglato un importante protocollo d’intesa tra l’associazione italiana, il ministero emiratino delle Infrastrutture e dell’Energia e il Federal Competitiveness and Statistics Centre (FCSC) del Paese del Golfo.


Tra i presenti l’ex premier inglese Blair, il premier turco Erdogan, il direttore AIEA Grossi, l’ambasciatore UE negli EAU Berger, l’ex cancelliere austriaco Kurz e per l’Italia, tra gli altri, l’ex vice premier Di Maio. La Italian Data Management Association è il capitolo italiano di DAMA International, punto di riferimento globale per i professionisti e le organizzazioni che operano nel campo del Data Management. L’accordo riguarda uno scambio di conoscenza, esperienze e best practice nei tre grandi ambiti della Data Strategy, della Data Science e del Data Management e si inserisce nel Piano Centenniale 2071 adottato dal FCSC per la competitività globale. In particolare, la collaborazione rientra nelle attività dell’Istituto per la costruzione di un sistema statistico nazionale integrato e il rafforzamento della presenza economica degli Emirati Arabi Uniti in vari settori, anche rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda 2030) indicati dall’ONU.


“Un grande riconoscimento per il ruolo del chapter italiano in ambito internazionale – commenta il presidente Nino Letteriello – ottenuto grazie anche al nostro coordinamento per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) in ambito DAMA. Siamo considerati un’eccellenza. Il prossimo passo sarà una visita in Italia delle Autorità coinvolte”. Un riconoscimento che Dama Italy ha già avuto lo scorso dicembre ospitando in Italia, a Bologna, il principale evento per l’EMEA Region della community globale DAMA – Data Management Association: 30 Paesi rappresentati, 200 partecipanti in presenza, oltre 800 in streaming. Coordinato da DAMA Italy, eletta miglior Chapter (“Collaboration”).


Nei Paesi dell’area è sempre più alta l’attenzione verso metodi per l’eccellenza nella gestione dei dati aziendali, come il DMBoK®2 (l’ultima versione del framework “Data Management Body of Knowledge”) sviluppato da DAMA International. L’Arabia Saudita, ad esempio, ha adottato nel 2021 i “Data Management and Personal Data Protection Standards” tramite un ufficio (NDMO) dedicato nello specifico al Data Management, all’interno dell’authority nazionale dedicata ai dati e all’intelligenza artificiale. Secondo una ricerca della società IDC, ad esempio, entro il 2030 l’economia dei dati dell’AI arriverà al 12,4% del Prodotto interno lordo saudita.

Lollobrigida: telecamere imbarcazioni, impugnamo provvedimento Ue

Lollobrigida: telecamere imbarcazioni, impugnamo provvedimento UeRoma, 28 feb. (askanews) – “Abbiamo, lo voglio annunciare, scelto di impugnare davanti alla Corte di giustizia questo provvedimento perché agiremo in ogni modo per difendere i nostri agricoltori i nostri pescatori”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time alla Camera a un’interrogazione sulle iniziative a sostegno del comparto della pesca e dell’acquacoltura e riferendosi al provvedimento europeo che prevede l’installazione di telecamere sulle imbarcazioni per la piccola pesca.


“Abbiamo avuto la voglia e la forza di votare contro la scelta delle telecamere a bordo, perché le nostre imbarcazioni piccole vedono i lavoratori essere sottoposti a controlli come fossero dei criminali pericolosi perché nemmeno ai criminali pericolosi si punta la telecamera su quello che fanno”, ha detto il ministro.

Formula1, Horner scagionato resta team manager alla Red BUll

Formula1, Horner scagionato resta team manager alla Red BUllRoma, 28 feb. (askanews) – Christian Horner scagionato da qualsiasi accusa. Il team principal della Red BUll resta al suo posto dopo essere finito sotto indagine interna per le accuse di “comportamenti inappropriati”; chiamato a difendersi dalle accuse di molestia sessuale avanzate da una dipendente della scuderia austriaca. Dopo il faccia a faccia con il pool di avvocati chiamati a fare chiarezza sulla vicenda, l’indagine è andata avanti, mentre Horner aveva preso parte sia alla presentazione ufficiale della nuova monoposto che ai test pre Mondiale 2024. “Una vicenda che distrae, ma siamo una squadra unita”, aveva detto nel giorno dell’unveiling il team principal, facendo già immaginare una prosecuzione del rapporto.


“L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro il signor Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta – si legge nella nota ufficiale -. Il denunciante ha diritto di ricorso. La Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata giusta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini, pertanto non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati. Red Bull continuerà a impegnarsi per soddisfare i più alti standard sul posto di lavoro”.

Favero (Pd): dopo 20 anni Zaia Veneto incapace di gestire cambiamento climatico

Favero (Pd): dopo 20 anni Zaia Veneto incapace di gestire cambiamento climaticoRoma, 28 feb. (askanews) – “Le criticità nella gestione ambientale del Veneto con allagamenti e ore di apprensione, specie nei territori urbani e non di Vicenza e Padova, per sole trenta ore di pioggia dimostra che la nostra regione è purtroppo impreparata al cambiamento climatico. Rispetto al passato il reticolo idrico minore è, anche a fronte di precipitazioni sempre più abbondanti, ampiamente inefficace a ricevere la quantità di acqua che deve accogliere con eventi meteo sempre più estremi. Ad aggravare poi la nostra situazione i terreni impermeabilizzati dal cemento – siamo ahinoi la seconda regione in Italia per consumo di suolo – e le colture intensive che rallentano i drenaggi. Si possono fare giustamente nuove vasche di laminazione, in questo ambito peraltro il Piave lamenta da tempo un piano di messa in sicurezza serio del medio corso del fiume, ma il problema della gestione delle piogge va affrontato con scelte chiare e radicali a cominciare da un nuovo assetto territoriale che fermi il consumo di suolo e permetta a fiumi e fossi di riacquistare almeno in parte le antiche aree di espansione specie durante le piene. Infine c’è da chiedersi, anche in ragione della poca neve in montagna di questo inverno, come trattenere l’acqua che diventa un bene sempre più scarso in estate e che fine ha fatto il cosiddetto piano laghetti promosso dall’ANBI. Ora il Governo Governo sostenga i territori colpiti dal maltempo”. Lo afferma Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del PD Veneto.

Lollobrigida: illogico vendere prodotti vegetali con nomi animali

Lollobrigida: illogico vendere prodotti vegetali con nomi animaliRoma, 28 feb. (askanews) – “Non è del tutto logico, a mio avviso, che chi vuole consumare o vendere prodotti vegetali per motivi etici o salutistici, o per gusto, abbia piacere a definirli con richiami lessicali a prodotti di provenienza animale”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo a interrogazioni sulla revisione del divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali di cui alla legge n. 172.


“L’esempio più banale – ha aggiunto Lollobrigida – è la denominazione ‘bistecca’ etimologicamente legata al termine inglese beefsteack, che tradotto in italiano significa ‘pezzo di bue’; questo termine abbinato ad un prodotto vegetale esprime una contraddizione in termini. Pensiamo a ‘bistecca di ceci’; sarebbe a dire ‘pezzo di bue di ceci’”. Il ministro ha ricordato che la legge “è apprezzata in Europa nei suoi principi, tanto che 14 Nazioni hanno sottoscritto un documento a prima firma Austria, Francia e Italia, nel quale si identifica la carne coltivata come un potenziale pericolo per la salute, per l’agricoltura e gli allevamenti, in grado di portare allo spopolamento delle aree rurali ed al loro degrado, con grande aumento del rischio idrogeologico, nonché un pericolo sociale perché in grado di aumentare le disuguaglianze tra cittadini”


Il ministro ha quindi ricordato che a questo proposito “proprio ieri in Francia è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale un decreto che interviene nuovamente su questo tema, finalizzato a superare le ragioni che avevano indotto il Consiglio di Stato francese a sospendere la prima normativa. Il nuovo decreto contiene un elenco puntuale di termini vietati a cominciare proprio dalla denominazione ‘bistecca’, ma anche ‘prosciutto’, ‘filetto’ e ‘controfiletto’”. “I nostri uffici legislativi stanno verificando la compatibilità del modello francese con il nostro sistema – ha aggiunto – per riprendere eventualmente la strada già seguita in un ordinamento sostanzialmente simile al nostro e al quale spesso voi fate riferimento”.

Da Swisscom 8 miliardi per Vodafone Italia, al via risiko tlc

Da Swisscom 8 miliardi per Vodafone Italia, al via risiko tlcMilano, 28 feb. (askanews) – Svolta nel consolidamento delle tlc in Italia. Swisscom, che nel nostro Paese controlla Fastweb, è in trattative esclusive avanzate con il gruppo Vodafone per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia. Le parti hanno concordato un prezzo di acquisto preliminare di 8 miliardi di euro, su base cash e priva di debiti.


L’annuncio arriva a quasi un mese dallo stop alle trattative con Iliad dopo che Vodafone aveva rifiutato la proposta dei francesi di fusione delle attività italiane. Vodafone, che uscirebbe così dopo oltre 20 anni dal mercato italiano (Omnitel entrò nel gruppo nel 2001), ritiene che questa potenziale operazione offra “la migliore combinazione di creazione di valore, pagamento anticipato di un corrispettivo in cash e certezza della transazione per gli azionisti”. Swisscom intende unire Vodafone Italia con Fastweb, creando così il primo operatore Ftth del Paese con una quota di mercato del 36%. “L’operazione – sottolinea la compagnia elvetica – sarebbe un passo fondamentale per consentire a Swisscom di realizzare il suo obiettivo strategico di creare valore a lungo termine in Italia e sarebbe pienamente conforme agli obiettivi strategici dati del Consiglio Federale”. Il 51% del capitale di Swisscom è nelle mani della Confederazione Svizzera.


Nel dettaglio, l’enterprise value di 8 miliardi rappresenta un multiplo di circa 7,6 volte sul consensus per l’Adjusted EbitdaaL dell’esercizio 2024. “La valutazione preliminare riconosciuta a Vodafone Italia, di circa 8 miliardi, completamente in contanti – sottolineano gli analisti di Intermonte -, risulta di oltre il 20% inferiore rispetto all’offerta presentata da Iliad alla fine di gennaio, che valutava l’asset intorno a 10,45 miliardi. Tuttavia, quest’ultima offerta prevedeva una minor componente in contanti, pari a 6,6 miliardi a vantaggio del gruppo Vodafone, il che dovrebbe rendere l’offerta di Swisscom di gran lunga più attraente”. Non c’è alcuna certezza che la transazione vada a buon fine, hanno sottolineato entrambe le società. Lo scorso 31 gennaio, Vodafone aveva comunicato di non aver accettato la proposta di Iliad, che solo due giorni fa ha siglato un accordo per acquisire il 19,8% dell’operatore telefonico svedese Tele2. L’ultima proposta del gruppo fondato da Xavier Niel prevedeva la fusione di Iliad Italia e Vodafone Italia in una newco (50/50), con Vodafone che avrebbe ottenuto 6,6 miliardi di proventi in contanti e 2 miliardi di prestito agli azionisti, per un enterprise value di 10,45 miliardi.


“Una fusione tra Vodafone e Fastweb – sottolinea ancora Intermonte – dovrebbe incontrare minori ostacoli Antitrust rispetto a una joint venture tra Vodafone e Iliad, ma le sinergie sarebbero inferiori e non determinerebbe alcuna market repair sul segmento mobile”. In base agli ultimi dati Agcom al 30 settembre 2023, la combinazione Vodafone-Fastweb creerebbe il secondo operatore di banda larga fissa (con una quota di mercato aggregata del 30,3%) e del primo player su FTTH (market share combinata 36%), con una forte presenza nel remunerativo segmento business fisso. Iliad, dopo lo stop di Vodafone, aveva spiegato che avrebbe continuato “a rafforzare le sue posizioni in Italia”. Il mercato guarda a WindTre dopo che lo scorso 13 febbraio EQT Infrastructure e CK Hutchison, l’attuale proprietario di WindTre, avevano annunciato di aver risolto l’accordo per l’acquisto da parte del fondo di una quota di maggioranza della rete dell’operatore. “Dopo il fallimento delle trattative con Vodafone, Iliad – spiega Intermonte – potrebbe spostare le sue mire su Wind3 o piuttosto su Tim Consumer. Tuttavia, Tim Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una jv piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale”.

Moda, in Lombardia primato di turisti esteri durante fashion week

Moda, in Lombardia primato di turisti esteri durante fashion weekMilano, 28 feb. (askanews) – Non solo moda. Anche turismo ed economia. Questi gli argomenti affrontati dall’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia, Barbara Mazzali, con gli operatori del settore e i buyer, nazionali ed internazionali, incontrati durante la ‘Milano Fashion Week’ appena conclusa, di cui oggi ha fatto un bilancio. “La spesa media dei turisti extra-Ue in Lombardia – ha rilevato Mazzali – è pari a 1.112 euro a fronte di una media nazionale di 985 euro”.


“La nostra Regione si conferma come meta preferita di ‘shopping tourism’, il turismo finalizzato agli acquisti, soprattutto ‘Fashion&Clothing’”, ha proseguito l’assessore citando i dati forniti da Global Blue, operatore specializzato nel Tax Free Shopping, le cui analisi indicano come la spesa dei turisti che vengono da fuori Europa si concentri per il 78% proprio su moda e abbigliamento. “Il traino fornito dal settore del fashion è indiscutibile”, ha aggiunto Mazzali, che menziona anche i numeri dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio: “Tra le attività svolte dai turisti durante il soggiorno in Lombardia, lo shopping pesa, infatti, per il 20,2% a fronte di un dato nazionale del 16,7%”. Numeri che, se confrontati con quelli dell’Osservatorio su Turismo e Attrattività di Regione Lombardia, ha osservato ancora l’assessore, “prospettano scenari molto positivi per l’indotto legato allo shopping in Lombardia, dove il turismo internazionale segna successi”.


Ricordando che nel 2023 in Lombardia si sono registrate 19 milioni presenze turistiche e 51 milioni di pernottamenti, con una crescita di circa il 17% rispetto al 2019 (anno boom del settore), l’assessore regionale ha bevidenziato che “il 65% dei nostri visitatori è costituito da ospiti internazionali, attratti prevalentemente dai nostri Laghi e dalle città dello shopping”. Il traino del turismo internazionale è legato “al ritorno degli asiatici, primo continente extra UE per presenze, con 3,6 milioni di pernottamenti registrati nel 2023, seguiti dai nord americani con 3 milioni di presenze. Di assoluto rilievo – ha riferito Mazzali sempre sulla base delle elaborazioni regionali – il dato degli statunitensi che con 2,5 milioni di presenze rappresentano la seconda nazione di provenienza”. Considerando che “la ricaduta che la spesa dei turisti genera sulla nostra economia è ormai un fattore di crescita riconosciuto, a vantaggio delle nostre comunità, lavoriamo con attenzione a strategie per aumentare questo indotto”. “Va in questa direzione la nostra nuova campagna di promozione, il ‘Lombardia Style’ – ha concluso Mazzali – che aggrega tutte le eccellenze regionali, dal turismo alla moda, il cui intreccio è oggi più forte che mai”.


Dai numeri di Global Blue lo scontrino medio dei turisti extra Ue in Lombardia è di 1.112 euro, in crescita rispetto al dato 2019 e superiore rispetto alla media nazionale che è di 985 euro. I turisti USA sono la prima nazionalità per spesa ‘tax free’ (visitatori extra Ue), ma i cinesi, invece, hanno lo scontrino medio più alto, che infatti raggiunge i 1.953 euro. Un’ulteriore chiave di lettura dei dati di spesa è fornita da Stefano Rizzi, Managing Director Italy di Global Blue. “Se dal nostro osservatorio sui dati di spesa – ha detto – emerge senza dubbio il primato della Lombardia per volumi di acquisti tax free, rileviamo anche che cresce l’apporto delle province lombarde, da continuare a valorizzare come patrimonio sia culturale sia di shopping”. “Da questo punto di vista, l’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al tax free voluto dal Governo aiuterà l’artigianato locale a crescere ulteriormente. Riteniamo – ha concluso Rizzi – questo primo incontro con Regione Lombardia, quindi, come la base per costruire una futura partnership duratura”.

Fedagripesca: riforma Ig è modello vincente da esportare

Fedagripesca: riforma Ig è modello vincente da esportareRoma, 28 feb. (askanews) – “Il voto del Parlamento europeo di oggi sancisce un momento importante per lo sviluppo del sistema delle Indicazioni Geografiche in UE. Potremo finalmente disporre di un riferimento normativo unico che consentirà agli Stati membri di strutturare al meglio la governance delle Indicazioni Geografiche, costruendo percorsi credibili, sostenibili e capaci di valorizzare al meglio il tessuto socio-economico da cui i prodotti di qualità hanno origine. Quello delle IG europee si appresta sempre di più a diventare un modello economico vincente da esportare in tutto il mondo”. Così il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta l’approvazione definitiva al Parlamento Europeo della riforma delle Indicazioni geografiche (IG) dopo quasi tre anni di negoziato.


“E’ essenziale – prosegue Piccinini – che il nostro sistema dei Consorzi non subisca modifiche sostanziali, ma che venga piuttosto migliorato attraverso il recepimento di alcuni elementi presenti nel testo comunitario che supportano un ulteriore sviluppo del ruolo dei Consorzi, della protezione delle denominazioni, anche sul web, e della sostenibilità delle filiere certificate”. Il sistema cooperativo italiano ha partecipato proattivamente alla definizione del Testo Unico proprio in considerazione del suo forte coinvolgimento nel mondo delle IG. La cooperazione rappresenta una media del 70% della produzione dei principali formaggi DOP, il 52% dei vini DOP e il 65% quelli IGP, oltre a garantire la produzione certificata di buona parte dei prodotti ortofrutticoli a Indicazione Geografica.

Gli inviati di “Chi l’ha visto?” hanno trovato il corpo della donna scomparsa a Ischia

Gli inviati di “Chi l’ha visto?” hanno trovato il corpo della donna scomparsa a IschiaRoma, 28 feb. (askanews) – Gli inviati di “Chi l’ha visto?”, Francesco Paolo Del Re e Marco Monti, hanno ritrovato senza vita Antonella Di Massa, la 51enne scomparsa lo scorso 17 febbraio dopo essersi allontanata dalla propria residenza di Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia. Lo fa sapere il programma di Rai 3 sul suo sito.


Del Re e Monti hanno subito avvisato i familiari e le forze dell’ordine, che sono giunti sul posto. Il corpo della donna è stato trovato in un aranceto: era nei pressi di un sacco di plastica nero, ad alcune centinaia di metri dal parcheggio di Succhivo di Serrara Fontana, dove era stata rinvenuta l’auto della donna scomparsa. Delle ricerche si stava occupando la Prefettura di Napoli, che aveva anche attivato il Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, sotto il coordinamento tecnico dei Carabinieri di Ischia.

Urso: si tratta con Tesla e cinesi per secondo produttore auto

Urso: si tratta con Tesla e cinesi per secondo produttore autoRoma, 28 feb. (askanews) – Tesla e “tre aziende leader cinesi” nella produzione dell’auto elettrica: con questi grandi attori extraeuropei il governo sta già da mesi interloquendo per far posizionare in Italia una seconda casa automobilistica, accanto a Stellantis, che si sta cercando di convincere a “recedere dalla tentazione” di lasciare l’Italia. Ecco quanto ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera.


“Siamo consapevoli che la tutela della componentistica richiede volumi produttivi pari almeno in Italia pari ad almeno 1 milione di vetture e 300mila veicoli commerciali leggeri”, ha segnalato Urso. “Per questo è fondamentale lavorare al raggiungimento di un’intesa con Stellantis, puntando a consolidare la loro rete di fornitura nazionale e facendo sì che il gruppo receda dalla tentazione di trasferire all’estero come emerge dalla stessa comunicazione che il gruppo ha trasmesso alle aziende della componentistica”, ha detto il ministro. “Cioè – ha aggiunto – receda dal piano d’internazionalizzazione, che evidentemente ha realizzato quando è stato costituito 4 anni fa, e che non è compatibile col rafforzamento con la filiera dell’indotto in Italia e con la produzione delle auto nel nostro paese”. Tuttavia, Urso ha anche detto che il governo è consapevole che un solo produttore “non basta” per raggiungere l’obiettivo di 1,3 milioni di veicoli annui prodotti. “Anche in Italia sin dall’inizio della legislatura, nella necessità di rafforzare la produzine nel nostro paese, stiamo lavorando per creare le condizioni affinché un nuovo investitore possa localizzarvisi, così da avere almeno una seconda casa automobilistica che possa far carico dell’esigenza di contribuire a salvaguardare e rafforzare l’indotto”, ha detto il ministro, segnalando che “l’ecosistema nazionale è molto favorevole” in termini di componentistica, design, ricerca e tecnologie. E questi fattori “hanno favorito il dialogo con produttori esteri interessati ad approcciare i mercati europei. Si tratta di case automobilistiche che al momento non producono in Europa, ma che guardano con interesse al nostro mercato consapevoli anche che l’Europa (…) dovrà necessariamente tutelare il mercato interno dalla concorrenza sleale con misure commerciali, come stanno facendo gli Stati uniti, e con misure industriali, come dobbiamo assolutamente fare nel nostro continente”.


Le dichiarazioni di Urso vengono dopo che nei giorni scorsi il principale produttore mondiale di auto elettriche, la cinese BYD, ha dichiarato – secondo l’agenzia di stampa Bloomberg – di aver ricevuto un contatto dall’Italia per produrre in Italia. Urso, dal canto suo, ha detto che sono state avviate “da tempo interlocuzioni con produttori di vari paesi, non soltanto orientali, ma anche occidentali”. E ha segnalato che un canale è aperto anche con la Tesla di Elon Musk. “Sapete anche voi che i residenti della città di Gruenheide, nell’est della Germania, hanno respinto a larga maggioranza un piano di espansione massiccia dell’unico impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una revisione dei piani del gruppo statunitense con il quale, anche con lui, dialoghiamo da mesi”, ha detto il ministro. “Stiamo avendo – ha proseguito – riscontri molto positivi, ma si tratta di un processo ancora in corso, che richiede prudenza”.


Per quanto riguarda, invece, il dialogo aperto con produttori cinesi, Urso non ha fatto nomi specifici, ma ha confermato che sono tre i marchi di auto elettriche della Repubblica popolare a essere interessati. E ha segnalato che “a metà ottobre dello scorso anno una delegazione ministeriale ha visitato” i più importanti produttori di auto elettriche cinesi. “Tre aziende leader cinesi sono venute in Italia a incontrarsi con i nostri uffici per vagliare le possibilità nel nostro paese e in alcuni casi luoghi di possibili stabilimenti”, ha affermato il ministro. Con queste compagnie, “l’interlocuzione continua” e – ha rivendicato il ministro – “tutte e tre ci hanno esplicitamente detto che i preconcetti che avevano sul nostro paese sono stati completamente fugati”.