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Autore: Redazione StudioNews

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislatura

Governo, Tajani: coalizione solida, arriveremo a fine legislaturaRoma, 29 nov. (askanews) – “La coalizione di centrodestra è una coalizione solida, il governo andrà avanti, continuerà a lavorare per fare le riforme, per affrontare una situazione economica che non è sempre semplice, andrà avanti fino alla fine della legislatura”: lo ha detto oggi il vice premier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, interpellato sulle recenti divergerze all’interno dell’esecutivo nel corso della trasmissione “Mattino Cinque News”.


“Non c’è alcun pericolo” per il governo, ha aggiunto, non negando che “siamo tre partiti differenti e su alcune questioni possono esserci idee differenti” come avvenuto per l’emendamento della Lega sul canone Rai. “Era una proposta che sarebbe costata alle casse dello Stato 430 milioni”, ha ricordato Tajani, a fronte di “50 centesimi annui” di beneficio per i cittadini. “Noi diciamo: quei 430 milioni utilizziamoli per tagliare le tasse, cioè per ridurre l’Irpef, ma magari anche per aumentare le pensioni minime e per vedere se si possono ridurre le liste di attesa. Ecco si trattava di spendere meglio, di concretizzare un taglio vero delle tasse. Non c’è nessuna polemica, nessun scontro politico. C’era differenza su un emendamento”, ha puntualizzato Tajani.

Manovra, oggi sciopero Cgil-Uil. Nei trasporti ridotto a 4 ore

Manovra, oggi sciopero Cgil-Uil. Nei trasporti ridotto a 4 oreRoma, 29 nov. (askanews) – Cgil e Uil tornano oggi in piazza per lo sciopero generale contro le scelte “sbagliate” e “ingiuste” della manovra e per chiedere al Governo di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. La mobilitazione si articolerà a livello territoriale con cortei e comizi in 43 città.


La protesta sarà di 8 ore o per l’intero turno di lavoro e riguarderà i settori pubblici e privati. A seguito della precettazione del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo sciopero è stato ridotto a 4 ore nel trasporto pubblico locale e nel trasporto aereo e marittimo. Accogliendo una delle richieste della commissione di garanzia, Cgil e Uil avevano già deciso di escludere dallo sciopero il trasporto ferroviario e quello merci su rotaia. In base alla precettazione bus, metro, tram, navi e traghetti resteranno fermi dalle 9 alle 13. Lo stop degli aerei, compreso i controllori di volo, sarà invece dalle 10 alle 14. Il ricorso d’urgenza contro la precettazione presentato da alcune sigle sindacali (non quello di Cgil e Uil) è stato rigettato dal Tar. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concluderà la manifestazione di Bologna (corteo alle 9.30 da Porta Lame a Piazza Maggiore). Il leader della Uil, Pierpaolo Bombarideri, sarà a Napoli (corteo alle 9.30 da Piazza Mancini a Piazza Matteotti). In contemporanea, in alcune città, i comizi saranno conclusi dai dirigenti sindacali delle segreterie nazionali delle due confederazioni.


Per la Cgil, Luigi Giove sarà a Pordenone; Christian Ferrari a Treviso; Pino Gesmundo a Fabriano; Maria Grazia Gabrielli a Terni; Francesca Re David a Roma; Daniela Barbaresi a Pescara; Lara Ghiglione a Bari. Per la Uil Santo Biondo sarà a Campobasso; Vera Buonomo a Torino; Emanuele Ronzoni a Palermo; Ivana Veronese a Firenze.

Industria, Istat: a settembre fatturato -0,3% e -5,7% su anno

Industria, Istat: a settembre fatturato -0,3% e -5,7% su annoRoma, 29 nov. (askanews) – A settembre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume. Lo rileva l’Istat. Su base tendenziale, a settembre 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-5,7%) sia in volume (-4,7%), sintesi di diminuzioni del 6,8% sul mercato interno (-6,2% in volume) e del 3,6% su quello estero (-1,7% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a settembre 2023. Su base congiunturale, spiega l’Istat, si registrano flessioni sul mercato interno (-0,9% in valore e -0,6% in volume) ed incrementi sul mercato estero (+0,9% in valore e +0,7% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva un aumento dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume, con dinamiche positive sia nel commercio all’ingrosso (+0,2% in valore e +0,3% in volume) sia negli altri servizi (+0,9% in valore e +1,0% in volume).


Gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie registrano a settembre un aumento congiunturale per i beni strumentali (+0,1%), per i beni di consumo (+0,3%) e per in beni intermedi (+1,3%), mentre risulta in diminuzione l’energia (-12,5%). Nel terzo trimestre 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo sia in valore (-1,3%) sia in volume (-1,8%). Nello stesso arco temporale il fatturato dei servizi diminuisce in valore (-0,3%) e in volume (-0,9%).


Su base tendenziale, gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, registrano un marcato calo per l’energia (-22,5%) e per i beni strumentali (-9,7%) e flessioni più contenute per i beni intermedi (-3,3%), per i beni di consumo (-0,6%). Nei servizi, si registrano diminuzioni tendenziali dello 0,6% in valore e dell’1,4% in volume. Si rilevano flessioni consistenti nel commercio all’ingrosso (-3,0% in valore, -2,2% in volume) e un andamento differenziato negli altri servizi con un incremento del 2,0% in valore e una flessione dell’1,0% in volume.

Fao: commercio globale puù favorire modelli alimentari sbagliati

Fao: commercio globale puù favorire modelli alimentari sbagliatiRoma, 29 nov. (askanews) – Il commercio internazionale di prodotti alimentari e agricoli, cresciuto notevolmente negli ultimi decenni, può essere “un acceleratore di cambiamenti indesiderati nei modelli alimentari, aumentando il consumo di alimenti con basso valore nutrizionale e ricchi di grassi, zucchero e/o sale”. E’ quanto emerge dal rapporto The State of Agricultural Commodity Markets (SOCO) 2024 della Fao, pubblicato oggi.


Il rapporto sottolinea la necessità di rafforzare la coerenza delle politiche tra i settori del commercio e della nutrizione per garantire che il commercio non comprometta la qualità della dieta e non contribuisca all’aumento dei tassi di obesità e sovrappeso. Con l’aumento dei redditi, infatti, la domanda di importazioni di alimenti ultra-processati aumenta ancora più rapidamente. Tra gli aspetti positivi, il commercio internazionale raddoppia in media la diversità di alimenti disponibili in un paese, catalizzando una maggiore diversificazione dell’offerta alimentare e delle diete, il che rappresenta un vantaggio netto per gli obiettivi nutrizionali, soprattutto nei paesi con geografie meno diversificate come Kiribati o Norvegia. La diversità guidata dal commercio porta anche a una distribuzione più equa di nutrienti come vitamina C, calcio e zinco, il che è fondamentale, dato che la produzione alimentare nazionale di molti paesi non soddisfa i requisiti nutrizionali delle loro popolazioni. Ancora, i prezzi dei prodotti alimentari tendono a essere più bassi nei paesi aperti al commercio.


Sebbene però il commercio alimentare sia una pietra angolare della sicurezza alimentare, in alcuni contesti può produrre effetti indesiderati, in particolare l’obesità. Secondo il rapporto, un aumento del 10% del reddito si traduce in un aumento dell’11% della domanda di importazioni di alimenti ultra-lavorati e in un aumento del 7% della domanda di importazioni di alimenti non lavorati e minimamente lavorati. Il commercio pro capite di vitamina C e calcio dagli alimenti è aumentato di quasi il 90% tra il 2000 e il 2021. Gli alimenti ultra-elaborati hanno rappresentato il 7% delle calorie scambiate a livello globale e il 12% delle importazioni alimentari nei paesi ad alto reddito nel 2021. In termini monetari, il valore degli alimenti ultra-elaborati importati era molto più grande della loro quota calorica.


In conclusione, mentre la liberalizzazione commerciale ha numerosi benefici per la sicurezza alimentare, permangono dubbi sul fatto che essa favorisca diete sane. Il rapporto SOCO 2024 rileva anche che gli accordi commerciali regionali con un elevato numero di disposizioni sanitarie e fitosanitarie tendono ad aumentare le importazioni di alimenti ultra-processati, che sono anche notevolmente più sensibili alle variazioni di reddito.

Vino, Montana (Allumeuse): Be.Come 2024 ha segnato nuovi traguardi

Vino, Montana (Allumeuse): Be.Come 2024 ha segnato nuovi traguardiMilano, 29 nov. (askanews) – “Questa edizione per noi ha segnato nuovi traguardi: il nostro scopo è sempre stato quello di portare il vino e il suo racconto in avanti verso nuovi linguaggi e obiettivi, e ogni edizione è un ‘mattone’ che aggiungiamo a questo progetto. Ci vediamo nel 2025!”. Con queste parole Alessandra Montana, founder di Allumeuse e di Be.Come ha ringraziato i partners e gli ospiti della quarta edizione di “Be.Come 2024” che si è da poco conclusa al Radisson Collection Hotel Santa Sofia Milan. Il “club event” ha ragionato su come si può valorizzare il mondo del vino andando oltre il prodotto, parlando di scienza, arte, cultura, destinazioni e territori.


Tre giorni di incontri, confronti, cene e pranzi d’autore, oltre che di degustazioni e masterclass progettate “per scoprire la vera natura del vino”: 34 importanti Cantine italiane hanno dialogato con oltre 300 interlocutori selezionati tra f&b manager, general manager di hotel 5 Stelle lusso, esportatori, sommelier, stampa trade e lifestyle. “Il filosofo Michel Serres, uno degli ultimi pensatori globali del nostro tempo, sosteneva che la sola transizione che arricchisce le parti è quella del trasferimento della cultura, ed è proprio quello che cerchiamo di fare in ogni edizione di Be.Come, ovvero espandere e comprendere la cultura del vino” ha spiegato l’MW Gabriele Gorelli, co-founder di Be.Come. Tra i diversi appuntamenti proposti, l’esperimento immersivo di neurogastrofisica con Vincenzo Russo, docente di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing allo Iulm e il progetto “Le 100 Sicilie – Esperienze di Buona Vita” con al centro la produzione vitivinicola e olearia della regione. Antonio Capaldo di Feudi di San Gregorio, Federico Ceretto di Ceretto, Milena Pepe per Tenuta Cavalier Pepe, Marisa Cuomo per Cantine Marisa Cuomo, Alessandro Lunelli per Tenuta Castelbuono-Tenute Lunelli, Allegra Antinori per Marchesi Antinori (Chianti Classico) e Jgor Marini per Castello Banfi sono le sette Cantine italiane di recente premiate a Londra da “World’s Best Vineyards” e, insieme a Chiara Giorleo (Academy Chair Italy – World’s Best Vineyards), e Kate Labate (Head of Partnerships, Iwc & Wbv) si sono confrontati sul percorso che ha portato le loro aziende ad essere oggi delle destinazioni enoturistiche premiate a livello internazionale, definendo ambiti diversi dal semplice “prodotto vino” come l’arte, la storia del territorio e la ricerca. Lo stesso hanno fatto Clizia Zuin, sommelier del ristorante stellato “Atto” di Vito Mollica e Danielle Callegari, Editor at Large di Wine Enthusiast, che illustrato un progetto nuovo di racconto del vino.


Nel panel dedicato alle destinazioni, i protagonisti Michil Costa, Managing director & owner dell’Hotel La Perla, Alia Radetti, Ceo & founder di Dream Beyond e Paolo Cenciarelli, Ceo di Thalamus Charles hanno raccontato come nasce una destinazione attraverso una mappatura culturale e identitaria del territorio, un lavoro di scoperta che porti alla luce luoghi, tradizioni e storie spesso ignorati. Contributi e riflessioni che partono dal vino, “il nuovo driver del made in Italy che ci può condurre in maniera semplice e anche profonda alla comprensione di un territorio e delle sue radici e sviluppare nuove strategie per proiettare il vino e il suo mondo verso il futuro”.

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalato

Agricoltura, Mattarella: contrastare con forza il caporalatoRoma, 29 nov. (askanews) – “La società intera deve essere consapevole e accompagnare l’impegno dei produttori agricoli. La salubrità dei cibi che mangiamo, la qualità dei prodotti destinati al mercato, l’integrità e la cura di territori che costituiscono la nostra bellezza e ricchezza passano dal quotidiano lavoro e dalle capacità progettuali del mondo dell’agricoltura”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della Confederazione Agricoltori Italiani – CIA, Cristiano Fini, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione.


“Lo spopolamento delle aree interne e montane – prosegue il Capo dello Stato – può essere contrastato da rigenerazioni agricole. Produzioni innovative possono dare occasioni di impiego ai giovani. Va assicurato al lavoro il giusto compenso, contrastando con forza le forme di sfruttamento che raggiungono nel caporalato un apice di inaccettabile illegalità”.

Auto e industrie energivore, Urso chiede revisioni al Green Deal

Auto e industrie energivore, Urso chiede revisioni al Green DealBruxelles, 28 nov. (askanews) – “Siamo particolarmente soddisfatti dalla larga convergenza delle posizioni espresse dai paesi Ue sul nostro documento, il ‘Non Paper’ sull’automotive, che abbiamo presentato insieme alla Repubblica Ceca e ad altri sei paesi, e che poi di fatto si è trovato al centro dell’azione della Commissione europea, come ha ribadito oggi la vicepresidente esecutiva (uscente, ndr) Margrethe Vestager, riferendosi a quanto ha detto ieri la presidente della Commissione von der Leyen”.


Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, parlando con la stampa al termine del Consiglio Competitività dell’Ue, questo pomeriggio a Bruxelles. Durante il suo discorso di ieri, a Strasburgo, prima del voto di fiducia del Parlamento europeo alla nuova Commissione, von der Leyen ha annunciato che organizzerà e condurrà a breve un “dialogo strategico” con tutti i portatori d’interesse, per affrontare l’attuale crisi del settore automotive. “Il fatto che di questo dossier, che è così cruciale per il lavoro europeo, si occuperà direttamente lei, ci rassicura che diventerà centrale nell’azione dei primi 100 giorni dell’attività della nuova Commissione”, ha osservato Urso.


“E’ chiaro a tutti – ha sottolineato – che non si può perdere tempo, di fronte alla realtà che incombe: con l’annuncio ogni giorno di progetti che vengono sospesi o annullati sul percorso dell’elettrico, e mi riferisco alle ‘Giga Factory’ nel nostro continente; con l’annuncio di diverse case automobilistiche europee di chiusura di stabilimenti e di licenziamenti di decine di migliaia di operai; e con le conseguenze ancor più drammatiche nella filiera dell’automotive che riguarda anche e soprattutto il nostro paese. A un giornalista che chiedeva se non sia comunque un rischio non avere il sostegno di Francia e Germania alle proposte del ‘Non Paper’ sull’automotive, Urso ha risposto: “Innanzitutto, abbiamo osservato posizioni più che riflessive, disponibili al confronto sia in Francia, sia nelle posizioni espresse dal governo tedesco”. Peraltro, ha aggiunto, “lo sapevamo, perché mi ero incontrato venerdì con i ministri francesi a Parigi, e lunedì con il vice cancelliere tedesco Robert Habeck”.


Inoltre, ha continuato il ministro, “notiamo come i sistemi industriale di questi paesi, con le confindustrie di Francia e Germania, insieme alla Confindustria italiana, venerdì scorso, nella loro trilaterale a Parigi, hanno approvato un documento unitario conclusivo nel quale si trova esattamente quello che noi chiediamo alle istituzioni europee”. E questo “sia per quanto riguarda il settore delle auto, per rendere sostenibile e raggiungibile l’obiettivo, che confermiamo, sempre più sfidante e ambizioso nel 2035; sia per quanto riguarda le industrie energivore, per cui ci apprestiamo a presentare un altro documento su, cui stiamo lavorando con altri paesi Ue, per rivedere i meccanismi del Cbam (‘Carbon Border Adjustment Mechanism’)”. Il Cbam introdurrà dei ‘dazi climatici’ all’importazione nell’Ue di energia e altri prodotti delle industrie energivore come cemento, chimica e fertilizzanti, da paesi che non hanno sistemi equivalenti all’Ets, la “borsa” europea dei permessi di emissione.


Questi meccanismi, ha rilevato Urso, ” “così come sono stati definiti, sono chiaramente inadeguati per sostenere la competitività delle industrie energivore europee, a cominciare dalla siderurgia e dalla chimica, che sono fondamentali per l’industria dell’Ue”. Secondo il ministro, “questa consapevolezza” dei problemi per la competitività dell’economia europea a causa di certi obbloghi imposti dalle norme del Green Deal “si fa largo in Europa: e lo abbiamo notato – ha riferito – nei tanti interventi che hanno fatto riferimento proprio al nostro documento e anche ai documenti successivi” presentati da altri paesi in Consiglio: un documento proposto dai danesi sulla bioeconomia e un documento svedese per accelerare il percorso per la realizzazione in Europa delle batterie elettriche. E si tratta di documenti che “l’Italia sostiene”, ha detto Urso. A un altro giornalista che chiedeva di precisare quali siano le richieste italiane di modifica del Cbam, il ministro ha risposto: “la nostra proposta complessiva la stiamo discutendo con gli altri paesi, e noi vorremmo proporla insieme a loro; quindi ovviamente noi abbiamo un nostro testo, una nostra proposta, che però, come è accaduto per il ‘non paper’ del settore auto, siamo disponibili a modificare e integrare rispetto alle esigenze degli altri paesi promotori” “La richiesta principale – ha continuato Urso – è che sia sostenibile questa transizione energetica che riguarda queste industrie particolarmente energivore. E noi chiediamo la revisione di del Cbam, dato che ormai è chiaro a tutti che i suoi meccanismi, così come dovrebbero scattare dal 2026 in poi, non sono tali da rendere adeguata la sostenibilità del sistema siderurgico e degli altri sistemi delle industrie energivore”. “E chiediamo anche – ha aggiunto – che ci sia un sostegno agli esportatori, per rendere competitivo sui mercati globali il prodotto realizzato in Europa, rispetto ai prodotti realizzati in altri continenti che non rispettano le regole che noi ci siamo dati”. Inoltre, ha continuato il ministro, “chiediamo eventualmente di valutare anche l’ipotesi di graduare diversamente il meccanismo delle quote di emissione Ets”. Il riferimento è probabilmente al fatto che le industrie energivore dei settori inclusi nel Cbam dovranno, quando il nuovo meccanismo dei dazi climatici sarà in funzione, rinunciare ai permessi di emissione gratuiti che oggi gli sono concessi. “Le nostre proposte – ha spiegato Urso – in questo momento sono sul tavolo con quelle di altri paesi europei, per trovare una proposta unitaria che tenga conto anche delle altre esigenze. Noi non abbiamo una visione ideologica: abbiamo una visione molto pragmatica, responsabile. Non vogliamo innalzare delle bandierine, vogliamo risolvere i problemi. E per risolvere i problemi bisogna portare a bordo il maggior numero possibile dei paesi, mi auguro in generale della nostra Unione Europea E questo vale anche per il settore delle auto”, ha concluso.

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governo

Per Fitto il saluto in Cdm, poi il nodo della successione al governoRoma, 28 nov. (askanews) – La firma, stamattina, dell’Accordo di sviluppo e coesione con la Sardegna e, venerdì mattina, di quello con la Puglia. Poi il saluto in Cdm e (probabilmente) l’ultima conferenza stampa da ministro. E’ questa la “passerella” allestita da Giorgia Meloni per Raffaele Fitto, che venerdì si dimetterà per assumere, dal primo dicembre, la carica di commissario europeo e vice presidente esecutivo della Commissione Ue. “Un risultato – ha ribadito la premier stamattina a Cagliari – del quale credo l’Italia debba complessivamente andare fiera” e che “pone la nostra nazione in una condizione di centralità nella prossima Commissione europea”.


Adesso si apre la partita per l’assegnazione delle tante e rilevanti deleghe che erano state affidate a Fitto, ritenuto da Meloni la punta di diamante della sua squadra, l’uomo più affidabile, quello a cui far gestire la maggior parte delle risorse a disposizione. Per questo la sua indicazione a Ursula von der Leyen era stata – aveva ammesso la presidente del Consiglio – una scelta “dolorosa ma necessaria”, perchè sostanzialmente priva di alternative. Meloni, come prima cosa, secondo quanto si apprende, assumerà l’interim. Poi procederà a ‘spacchettare’ il portafoglio, affidando la gestione del Pnrr e della Coesione ai suoi sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Resta la questione degli Affari europei, e qui inizia la partita più squisitamente politica. Con due punti fermi. Il primo è la volontà di Meloni di toccare il meno possibile la squadra, “allergica” – come viene definita – alla parola rimpasto. Il secondo (che varrebbe solo nel caso in cui decidesse di nominare un titolare) è che “se esce un ministro di Fdi entra un ministro di Fdi”. In questo caso il candidato ‘naturale’ sarebbe Edmondo Cirielli, attuale vice ministro agli Esteri. “Però – riflette una fonte di governo – è difficile sostituirlo: ha esperienza e non ci sono altri esponenti di Fdi adeguati per quel ruolo”. Altrimenti c’è l’ipotesi, che si riaffaccia un po’ ogni volta che si tratta di individuare un profilo rilevante, di Elisabetta Belloni, direttrice del Dis, sherpa del G7, abile ed esperta mediatrice.


Dunque la porta sembra “sbarrata” per gli alleati, in primo luogo per Forza Italia, a cui piacerebbe molto la responsabilità dei rapporti con Bruxelles. Antonio Tajani pubblicamente assicura che non ne fa “una questione di poltrone” e che “alla fine deciderà la presidente del Consiglio”. Ma sicuramente – spiega chi ci ha parlato – intende “far pesare” l’aiuto che, per suo tramite, il Ppe ha dato per superare le diffidenze sul ministro pugliese. Così come intende far pesare i “sacrifici” fatti dagli azzurri, premiati dalle urne, ma non ‘ricompensati’ nella compagine dell’esecutivo, dove ormai si ritengono sottorappresentati rispetto alla Lega. Per Fi ci sarebbero già anche alcuni potenziali candidati. “Ma dubito che Meloni voglia privarsi di un ministro ‘suo’ per accontentare Forza Italia. Anche se – spiega una fonte azzurra – sarebbe un ruolo più che altro di rappresentanza, perchè il punto di riferimento in Europa resterà Fitto”. Un fatto, quest’ultimo, che Meloni non nasconde, quando dice che il nuovo vice presidente esecutivo “ci consente di avere un occhio di riguardo rispetto a molte materie che sono di interesse della nostra nazione”. Anche se i Trattati dicono altro, come ha ricordato Fitto, assicurando che opererà “a difesa dell’interesse comune europeo”.

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-Fitto

Meloni a pranzo da Mattarella, sul tavolo manovra e dopo-FittoRoma, 28 nov. (askanews) – Un pranzo di ‘routine’, programmato da “almeno una settimana”, senza nessun collegamento con le “fibrillazioni” che attraversano la maggioranza. Così da Palazzo Chigi definiscono il colloquio di mercoledì al Quirinale – di cui si è appreso solo in giornata – tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


“Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è al governo e che sono quasi ‘automatici’ quando ci sono missioni all’estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni”, hanno spiegato fonti di Palazzo Chigi, smentendo i rumors che parlavano di un vertice d’urgenza e segreto. “Quando Mattarella è tornato dalla Cina – hanno aggiunto le fonti – ha sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Le altre volte non era mai uscita la notizia, questa volta è trapelata”. E non dal Quirinale, bisogna precisare. Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier – hanno sostenuto le fonti – “la manovra, i viaggi internazionali, un excursus sull’Europa dopo l’ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo”. E a questo proposito, secondo fonti di governo, Meloni avrebbe anche spiegato al capo dello Stato la sua idea per l’assegnazione delle deleghe del neo commissario e vicepresidente europeo, che si dimetterà domani. Secondo questa ricostruzione, dunque, “non c’entrano assolutamente nulla le fibrillazioni” ed è solo una “coincidenza” che il pranzo sia caduto nel giorno fino a ora più difficile per la maggioranza, dopo il “no” di Forza Italia all’emendamento leghista per il taglio del canone Rai e la ‘ritorsione’ del Carroccio sul provvedimento forzista (a firma Claudio Lotito) per la sanità calabrese. Una “guerriglia” che ha fatto infuriare la premier, che ieri non ha fatto niente per nascondere la sua irritazione, salutando freddamente Antonio Tajani al suo arrivo ai Med Dialogues. Con il ministro degli Esteri e con l’altro vice premier Matteo Salvini, hanno spiegato fonti governative, nelle ultime ore ci sono stati contatti e a loro Meloni ha ribadito la necessità di evitare nuovi “inciampi”, per non dare l’immagine di un governo diviso.


Un richiamo opportuno, dato che anche oggi la polemica è andata avanti. A riaccenderla le parole di Raffaele Nevi, portavoce azzurro e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it. “Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise” per Nevi, secondo cui Salvini “fa un po’ il ‘paraculetto’ e dice che nel programma c’è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l’emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti”. Parole che, come era prevedibile, hannp fatto andare su tutte le furie i leghisti, costringendo Nevi a scusarsi e a giustificarsi dicendo che è stato “completamente travisato il mio pensiero ed estrapolato ad arte”. Alla fine, in serata, è stato proprio Salvini in versione ‘zen’ a chiudere la questione con Nevi: “Io paraculetto? Peace and love”. Almeno fino al prossimo ‘incidente’. Magari già venerdì, quando in Consiglio dei ministri tornerà il decreto giustizia, rinviato lunedì scorso per la simultanea (e ‘sospetta’) assenza di tutti i ministri di Forza Italia.

Sciopero, Salvini: orgoglioso di garantire una giornata serena

Sciopero, Salvini: orgoglioso di garantire una giornata serenaRoma, 28 nov. (askanews) – “Sono orgoglioso di aver garantito una giornata serena a milioni di italiani”. Lo ha detto Matteo Salvini parlando alla presentazione del libro di Bruno Vespa “Hitler e Mussolini”, al Tempio di Adriano a Roma, della decisione di precettare i trasporti in vista dello sciopero generale di domani.


“Il diritto allo sciopero – ha ribadito – è sacrosanto, così come lo è il diritto allo studio, alla salute e alla mobilità. In due anni sono stati effettuati 949 scioperi, più di uno al giorno, quindi il governo sta garantendo il diritto allo sciopero in maniera ampia rispetto ai precedenti governi. La commissione di garanzia ha chiesto impegno, sacrificio, buonsenso e di limitarlo a 4 ore nell’ambito dei trasporti. È stata apostrofata di salvinismo anche la commissione di garanzia che io non conosco. I sindacati hanno detto noi tiriamo dritto e col mio intervento, rafforzato dal Tar che ha bocciato la richiesta sospensiva di alcuni sindacati, domani milioni di italiani potranno andarsi a curare, a prendere la metropolitana ecc.”.