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Autore: Redazione StudioNews

La Russa: mio figlio non ha commesso reati, l’ho interrogato a lungo

La Russa: mio figlio non ha commesso reati, l’ho interrogato a lungoRoma, 7 lug. (askanews) – “Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante”. E’ quanto afferma in una nota il presidente del Senato Ignazio La Russa con riferimento alle notizie di stampa che vedono il figlio Leonardo Apache indagato per violenza sessuale. “Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinchè faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio”, sottolinea La Russa. “Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti””. “Lascia oggettivamente molti dubbi – prosegue – il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua. Inoltre, incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla”, osserva il presidente del Senato. “Altrettanto sicura è la forte reprimenda rivolta da me a mio figlio per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. Non mi sento di muovergli alcun altro rimprovero”.

Pediatri Bambino Gesù: vademecum per un’estate a misura di bambini

Pediatri Bambino Gesù: vademecum per un’estate a misura di bambiniRoma, 7 lug. (askanews) – Estate, tempo di vacanze. Dagli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù arriva un vademecum per affrontare con serenità l’estate in compagnia dei propri figli. Tanti i consigli per i genitori: dalle punture delle zanzare a quelle delle meduse, dall’alimentazione all’abbigliamento, dall’esposizione al sole ai bagni in mare.

Si comincia dall’esposizione al sole. L’esposizione diretta al sole – informa il Bambino Gesù in una nota – risulta essenziale per la produzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e la sua deposizione nelle ossa, stimola la produzione di melanina, oltre a rivestire molte ad altre importanti funzioni influendo anche sull’umore; esporsi tuttavia per tempo prolungato e nelle ore sbagliate – quelle più calde al centro della giornata – può dar luogo a eritemi e scottature che rappresentano un fattore di rischio per che contribuisce ai tumori cutanei in età adulta. I bambini al di sotto dei 6 mesi è preferibile non esporli mai a ai raggi diretti del sole mentre tra i 6 mesi e i 2 anni è consigliabile evitare l’esposizione tra le 10.30 e le 18.30. I vestiti devono essere adeguati alla temperatura della giornata tenendo presente che i bambini più piccoli hanno maggior difficoltà a mantenere una temperatura costante, soffrendo così di più il caldo. Vanno privilegiati i tessuti naturali e traspiranti, come il lino e il cotone, meglio di colore chiaro. Bisogna prestare particolare attenzione agli sbalzi di temperatura con il passaggio negli ambienti con aria condizionata. L’uso di occhiali da sole protettivi sarebbe auspicabile ma, come il cappellino, pochi sono i bambini piccoli che riescono a tenerli.

Si sa che l’estate è fatta anche per fare qualche eccezione all’alimentazione più regolare, proseguono gli esperti, tuttavia, con l’aumento della temperatura, si deve ridurre l’apporto calorico, in particolare quello dato da cibi grassi: è preferibile quindi assumere carboidrati semplici e a più rapida digeribilità. Una dieta più ricca di frutta e verdura è fortemente consigliata per aumentare l’apporto di acqua e sali minerali, prevenendo così la disidratazione. Anche una maggior assunzione di acqua o spremute di frutta fresca favorisce l’idratazione; vanno evitate invece le bevande fredde, gassate o troppo dolci. Da che età si può portare il bambino al mare? L’organismo dei bambini più piccoli fatica a mantenere una temperatura corporea costante anche per il fatto di avere una più ridotta superficie corporea rispetto a quella dell’adulto, con minore possibilità di disperdere il calore tramite il sudore. Per tale motivo – prosegue la nota – è comunque sconsigliabile portali al mare nei primi 6 mesi di vita e la presenza in spiaggia andrebbe limitata alle primissime ore del mattino e/o al tramonto. Successivamente, si potrà gradualmente portarli in spiaggia fino alle 10.30 o dopo le 18.30, liberalizzando progressivamente gli orari dopo i 2 anni di vita.

Sotto i 6 mesi è sconsigliabile far fare il bagno poiché la delicata pelle del bimbo sarebbe esposta troppo precocemente al sole. Nei primi 6 mesi di vita, più è piccolo il bimbo, e meno c’è la necessità di immergerlo nell’acqua di mare o in piscina. Successivamente il lattante può entrare in acqua, per pochi minuti e se il clima e la temperatura dell’acqua sono confortevoli, in braccio a mamma o papà, avendo l’accortezza di sciacquarlo poi con acqua dolce per togliere il sale e/o il cloro dalla cute. Passando alla montagna, un bambino – spiegano gli esperti del Bambino Gesù – ha la stessa tolleranza di un adulto per l’alta quota, a condizione che non abbia particolari problemi di salute (problemi cardiaci, polmonari o prematurità) e abbia più di 3 mesi di vita in quanto, al di sotto di questa età, vi è ancora una immaturità polmonare. Di massima queste sono le quote consigliabili da preferire in bambini che vivono in pianura o a basse quote: 3 mesi-12 mesi fino a 2.000 metri; 2-5 anni fino a 2.500 metri; maggiori di 5 anni anche oltre i 2.500 metri. In ogni caso è sconsigliato l’uso di cabinovie veloci nei primi 2-3 anni di vita.

Che fare in caso di punture di insetti, di meduse o di tracine? Quando un bambino viene punto da una zanzara si forma un rigonfiamento (pomfo) pruriginoso per cui si può applicare un gel di cloruro di alluminio al 5%, che ha un’azione sia sul prurito sia sulla tumefazione. In alternativa, hanno la stessa azione gli impacchi di ghiaccio, da tenere sulla parte punta per qualche minuto. Per quanto riguarda le meduse, i consigli da seguire nel caso si faccia questo spiacevole incontro sono: grattare con una tessera di plastica le zone della cute venute a contatto, per impedire alla tossina di penetrare la cute ed entrare in circolo; applicare, senza frizionare, sabbia calda essendo la tossina termolabile; successivamente detergere la parte con acqua salata; applicare gel al cloruro di alluminio al 5%; non utilizzare l’ammoniaca; consultare il medico in caso di reazioni più gravi. La puntura della spina dorsale della tracina, pesce che vive nel fondale sabbioso del mare, provoca un dolore estremamente intenso per la liberazione di una tossina. La parte colpita appare rossa e tumefatta e, raramente, possono verificarsi sintomi generalizzati quali aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di respirazione, nausea, difficoltà di movimento dell’arto colpito. Poiché la tossina inoculata dalla tracina è termolabile, è consigliabile immergere il piede in acqua calda per disattivarla, mentre nei casi più gravi o complicati il medico potrà prescrivere antibiotici e antistaminici. Altri suggerimenti e approfondimenti sono disponibili in una sezione dedicata sul sito www.ospedalebambinogesu.it.

La Russa:dubbi su racconto ragazza,mio figlio mai usato cocaina

La Russa:dubbi su racconto ragazza,mio figlio mai usato cocainaRoma, 7 lug. (askanews) – “Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti””. E’ quanto afferma in una nota il presidente del Senato Ignazio La Russa con riferimento alle notizie di stampa che vedono il figlio Leonardo Apache indagato per violenza sessuale.

“Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua. Inoltre, incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla”, osserva il presidente del Senato.

Cina attacca Tokyo: su acqua Fukushima bluffa, è pericolosa

Cina attacca Tokyo: su acqua Fukushima bluffa, è pericolosaRoma, 7 lug. (askanews) – Cina e Giappone hanno innescato tra loro una dura polemica sul progetto nipponico di rilasciare acqua trattata dalla centrale Fukushima Daiichi, teatro del peggiore incidente atomico dopo Chernobyl. Ieri il portavoce del governo giapponese Hirokazu Matsuno ha segnalato che anche le centrali nucleari cinesi scaricano in mare acqua con la presenza dell’isotopo radioattivo dell’idrogeno, il trizio, che sarà presente nell’acqua rilasciata da Fukushima. Oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha risposto molto duramente che Tokyo vuol confondere l’acqua proveniente da un incidente nucleare con quella del normale funzionamento delle centrali cinesi.

Presso la centrale di Fukushima sono presenti circa 1.000 serbatoi di acqua utilizzata per raffreddare i reattori nucleari che hanno subito il meltdown nell’incidente innescato dal terremoto-tsunami dell’11 marzo 2011. Le autorità nipponiche sostengono di non avere più spazio per stoccare questa acqua, che viene trattata presso un impianto definito ALPS per rimuovere i radionuclidi e portarla entro limiti che li renderebbe a loro dire innocui per la salute. Tuttavia questo sistema non è in grado di rimuovere il trizio. Secondo le autorità giapponesi, forti anche di una valutazione dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), questo isotopo radioattivo sarebbe dannoso solo in grandi quantità e quello che verrebbe rilasciato nel Pacifico sarebbe a livelli di diluizione del tutto rassicuranti. Ma la Cina non è affatto d’accordo su questo punto e ha definito per bocca di Wang che l’Aiea è stata “frettolosa” nel diffondere il suo rapporto. Matsuno ha detto ieri – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Kyodo – che “su base scientifica” i 22mila miliardi di becquerel che verranno scaricati in mare sono ben al di sotto della quantità rilasciata dalle centrali della Cina o della Corea del Sud. E nel 2021 la sola centrale cinese di Yangjiang ha scaricato in mare 112mila miliardi di becquerel in trizio.

“Il Giappone confonde l’acqua inquinata dall’incidente nucleare di Fukushima con il normale funzionamento delle centrali nucleari in tutto il mondo: questo è un subdolo cambiamento di concetto e fuorvia l’opinione pubblica. Anche se non sono esperte, non è difficile per le persone comuni immaginare che l’acqua contaminata dal nucleare direttamente a contatto con il nocciolo fuso del reattore nell’incidente nucleare di Fukushima sia fondamentalmente diversa dal normale drenaggio operativo di una centrale nucleare che non non entra direttamente in contatto col nocciolo del reattore”, gli ha risposto Wang Wenbin. Si tratta – ha detto ancora il portavoce cinese – “di due fonti diverse, con diversi tipi di radionuclidi e con diverse criticità nel decadimento, quindi non confrontabili”. In particolare, ha proseguito Wang, “l’Agenzia internazionale per l’energia atomica non ha valutato l’efficacia e l’affidabilità a lungo termine delle apparecchiature giapponesi per la purificazione dell’acqua contaminata dal nucleare e non può garantire che tutta l’acqua contaminata dal nucleare sarà trattata secondo gli standard nei prossimi 30 anni”.

Inoltre, per il rappresentante cinese, il Giappone sta cercando in tutti i modi di “fare il maquillage” al trizio, facendolo apparire come “innocuo” e inventando “termini pseudo-scientifici come ‘acqua trattata’”. Nei suoi documenti, Tokyo fa una specifica differenza tra l’acqua “contaminata”, che contiene alte quantità di radionuclidi, e quella “trattata” che, post-purificazione, presenta pochi isotopi radioattivi al suo interno. “L’acqua contaminata dal nucleare è acqua contaminata dal nucleare, indipendentemente da ciò che dice la parte giapponese: non si può trasformare l’acqua inquinata in acqua normale e non ci si può sottrarre alle conseguenze e alle responsabilità derivanti dallo scarico di acqua inquinata nel mare”.

Vino, nel primo semestre 2023 Doc Maremma Toscana +13% sul 2022

Vino, nel primo semestre 2023 Doc Maremma Toscana +13% sul 2022Milano, 7 lug. (askanews) – Nel primo semestre di quest’anno la Doc Maremma Toscana si conferma essere una delle denominazioni più dinamiche del territorio attestandosi al quarto posto tra le DO per volumi imbottigliati dopo Toscana IGT, Chianti e Chianti Classico, con un aumento del 13% rispetto ai primi sei mesi del 2022 in controtendenza rispetto alla situazione generale della regione. Lo ha comunicato il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, citando gli ultimi dati resi noti dall’Associazione vini toscani a Dop e a Igp (Avito).

“Prosegue il trend di consolidamento per la Denominazione che si dimostra in questo momento più dinamica rispetto alle altre toscane” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei, spiegando che “il Vermentino nei primi sei mesi del 2023 cresce rappresentando ormai quasi il 34% dell’imbottigliato Maremma Toscana DOC, contro il 28% del 2022, e ci aspettiamo che la nuova menzione Superiore per questa tipologia porti anche una forte crescita nella qualità percepita e dell’immagine della Denominazione”. Il Consorzio precisa che contribuisce al trend positivo della Doc anche il crescente interesse per un altro vitigno autoctono, il Ciliegiolo, fortemente radicato in Maremma, “senza dimenticare gli altri vitigni autoctoni e internazionali che costituiscono l’ampia gamma delle tipologie previste dal disciplinare e che contribuiscono a destare un interesse sempre maggiore per la Doc Maremma Toscana”.

Autonomia, Schlein: ostacoleremo in ogni modo nefasto ddl Calderoli

Autonomia, Schlein: ostacoleremo in ogni modo nefasto ddl CalderoliEnna, 7 lug. (askanews) – “Il Partito democratico si muoverà per ostacolare in tutti i modi questi nefasto disegno di legge dell’autonomia differenziata di Calderoli, che vuole spaccare il paese ulteriormente e aumentare le diseguaglianze che colpiscono soprattutto il Sud”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un incontro a Enna. Per la segretaria nazionale del Pd, il ddl Calderoli “mette a rischio i diritti fondamentali delle persone come l’accesso alla sanità, al traportò pubblico locale e all’istruzione”.

Governo, Fi si impegna: “sostegno leale per tutta legislatura”

Governo, Fi si impegna: “sostegno leale per tutta legislatura”Roma, 7 lug. (askanews) – “Il centrodestra è la casa naturale di Forza Italia, nasce dal coraggio e dalla visione del presidente Berlusconi e trova oggi al governo meloni il suo coerente compimento. Per questo Forza Italia è impegnata in un sostegno leale a questo governo per l’intera legislatura e per il futuro, e allo stesso tempo è impegnato a realizzare, come forza di governo responsabile, gli impegni assunti con i cittadini”. E’ quanto si legge nel documento politico-programmatico che il Comitato di Presidenza ha approvato oggi per il Consiglio Nazionale di Forza Italia.

Xi Jinping nel Jiangsu fa una chiamata alle armi tecnologica

Xi Jinping nel Jiangsu fa una chiamata alle armi tecnologicaRoma, 7 lug. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato una vera e propria chiamata alle armi tecnologica, in una ispezione fatta nei giorni scorsi presso le aziende produttrici di semiconduttori e hi-tech nella provincia di Jiangsu. Lo raccontano oggi i media di Pechino.

Xi ha chiesto che le aziende cinesi segueno un “pratico e solido percorso d’innovazione” per raggiungere un “alto livello di autosufficienza nella scienza e nella tecnologia”. Il tema dell’autosufficienza è diventato centrale nella retorica del leader cinese, in seguito alle crescenti restrizioni nell’interscambio hi-tech con gli Stati uniti, che da Pechino sono percepite come episodi di una vera e propria guerra tecnologica condotta da Washington nei confronti dell’ascesa economica e geopolitica cinese.

Xi è stato tra mercoledì e giovedì a Suzhou, uno dei poli tecnologici del paese, con l’obiettivo di “comprendere la costruzione e lo sviluppo dei parchi industriali ad alta tecnologia”. Non a caso la visita è stata accoppiata all’ispezione a Nanchino del Comando di teatro orientale dell’Esercito di liberazione popolare, che ha il compito di occuparsi dello Stretto di Taiwan. La Cina è un grande produttore di tecnologia e recenti studi la vedono in avanguardia su una gran parte delle produzioni tech. Tuttavia ha un ritardo tecnologico sui chip, che invece sono dominati da Taiwan, dalla Corea del Sud e dagli Stati uniti, che a ottobre hanno vietato l’export di chip di fascia alta in Cina citando problemi di sicurezza nazionale.

L’ispezione di Xi è arrivata a ridosso della visita in Cina della segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, giunta ieri a Pechino. Il presidente ha visitato diverse aziende, tra le quali ha HYC di Suzhou, uno dei principali produttori cinesi di semiconduttori. Altrettanto hanno recentemente fatto Giappone e Olanda, che hanno firmato un accordo tra loro in questo senso.

Il M5s denuncia: il centrodestra ha ripristinato i vitalizi per i vecchi senatori

Il M5s denuncia: il centrodestra ha ripristinato i vitalizi per i vecchi senatoriRoma, 7 lug. (askanews) – “Sembra incredibile ma è successo veramente: come denunciato anche dal quotidiano La Repubblica, il Consiglio di Garanzia del Senato, con 4 componenti su 5 del centrodestra e nessun 5 Stelle al suo interno, ha ripristinato i vitalizi dei vecchi senatori. Hanno così annullato la delibera voluta dal Movimento 5 Stelle nel 2018. Hanno riesumato un assurdo e inaccettabile privilegio che in anni di battaglia durissima e solitaria eravamo riusciti a tagliare”. Lo dichiarano i componenti del direttivo M5S al Senato il capogruppo Stefano Patuanelli, la vice Alessandra Maiorino, la tesoriera Elisa Pirro e i segretari Gabriella Di Girolamo e Luigi Nave.

“Addirittura – proseguono- lo hanno fatto usando un collegio il cui mandato era scaduto con la fine della scorsa legislatura e che ha agito in regime di prorogatio. Nell’ultimo giorno utile, il centrodestra ha fatto il colpo di mano. Ennesima promessa tradita da parte di Meloni e Salvini, che nel giugno 2020, quando ci fu il primo annullamento della delibera che poi riuscimmo a far ribaltare, strepitavano ai quattro venti che avrebbero raccolto le firme contro i vitalizi e che loro erano contro questo privilegio. Invece se lo sono ripreso per intero, mentre milioni di cittadini sono alle prese con difficoltà economiche senza precedenti, con i mutui alle stelle, con un caro vita che li costringe a tagliare sui beni di prima necessità e con stipendi da fame. Ecco qual è l’agenda Meloni: cassa sui poveri tagliando il Reddito di cittadinanza, cittadini abbandonati con i loro problemi, no al salario minimo, sì ai vitalizi per i politici”.

Unipi: per un buon vino serve l’acqua giusta, al momento giusto

Unipi: per un buon vino serve l’acqua giusta, al momento giustoRoma, 7 lug. (askanews) – La siccità aiuta a migliorare la qualità e il colore delle uve di Sangiovese, vitigno toscano per eccellenza, ma solo se lo stress idrico è imposto in alcune fasi specifiche della maturazione e secondo precise intensità. La notizia arriva da una ricerca condotta al Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa pubblicata sulla rivista “Frontiers in Plant Science” che ha recentemente ricevuto il Premio SOI-Patron dalla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana.

“I risultati ottenuti hanno evidenziato per la prima volta come la combinazione fra intensità e momento di applicazione del deficit idrico influenzi significativamente l’accumulo e il profilo specifico di antociani e flavonoli nelle uve”, spiega Giacomo Palai, assegnista di ricerca dell’Ateneo pisano e primo autore dello studio. In particolare, – informa l’Università di Pisa – un moderato deficit idrico prima dell’invaiatura (quando l’acino è ancora verde, da giugno sino a metà luglio) aumenta la quantità di flavonoidi nell’uva, mentre un severo stress idrico post-invaiatura (da metà luglio sino alla raccolta) influenza la colorazione degli acini, e quindi del vino, redendoli più scuri e vicini alle tonalità del blu.

“Lo stress idrico come strumento per gestire il contenuto fenolico – continua Palai – è molto importante soprattutto per il Sangiovese in Toscana che spesso risulta un po’ troppo scarico, in questo modo invece si ottengono vini con colore e fenoli più importanti, simili agli standard dei vitigni internazionali”. Lo studio di Palai fa parte di una più ampia attività di ricerca condotta presso il Precision Fruit Growing Lab, coordinato dal professore Giovanni Caruso e presso il Laboratorio di ricerche viticole ed enologiche, coordinato dal professore Claudio D’Onofrio.

“Negli ultimi anni la viticoltura nazionale sta vivendo un periodo di forte pressione dovuto ai cambiamenti climatici con minori precipitazioni e periodi di siccità più lunghi che mettono a rischio la qualità delle uve soprattutto nelle aree maggiormente vocate – dice Giovanni Caruso – In questo contesto, lo sviluppo dell’irrigazione di precisione e di specifici protocolli per gestire il deficit idrico sono strumenti essenziali per mantenere e aumentare la qualità delle uve, sfruttando e volgendo in positivo condizioni potenzialmente critiche”.