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Autore: Redazione StudioNews

Oggi prima riunione operativa al Masaf su aree alluvionate E.-R.

Oggi prima riunione operativa al Masaf su aree alluvionate E.-R.Roma, 4 lug. (askanews) – Per portare l’Emilia-Romagna fuori dall’emergenza serve intervenire in maniera tempestiva con risorse importanti e burocrazia snella in un territorio che sta subendo anche gli effetti devastanti delle gelate tardive di aprile, che hanno pesantemente ridotto la capacità produttiva di molte imprese agricole di quelle zone. Sono queste le richieste ribadite oggi dal presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ala prima riunione del tavolo convocato al Masaf dal ministro Francesco Lollobrigida con il commissario alla ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e le associazioni di categoria.

“Occorre avviare la ricostruzione con il contenimento degli oneri burocratici, trovando le risorse finanziarie necessarie al sostegno economico delle aziende colpite sia sulle colture orticole che su quelle pluriennali – ha detto Fini – E’ necessaria una legge speciale che ricalchi l’intervento legislativo degli eventi sismici del 2012, prevedendo indennizzi per le strutture danneggiate, gli scoli e le infrastrutture a uso irriguo”. Per Fini, un’attenzione particolare deve essere prestata alle zone collinari, dove va fatto un grande lavoro sulle infrastrutture viarie per evitare la chiusura di attività agricole e zootecniche che acuirebbero i fenomeni di spopolamento già in atto da molti anni. Fini ha, infine, posto l’accento sul problema delle gelate tardive di aprile, che hanno causato in Emilia Romagna danni persino più devastanti di quelle del 2020-2021. Occorre, dunque, un intervento urgente per risanare queste imprese agricole, che oltre all’alluvione hanno dovuto affrontare questo ulteriore effetto del clima impazzito di questa primavera e rischiano di non avere alcun reddito nel prossimo anno.

Veneto, Zaia: conti in ordine, leale collaborazione con Corte Conti

Veneto, Zaia: conti in ordine, leale collaborazione con Corte ContiVenezia, 4 lug. (askanews) – “Il rendiconto della Regione è il documento che certifica tutte le entrate e le spese sostenute dall’Amministrazione. Ancora una volta arriviamo a questo banco di prova dopo una meticolosa attenzione nella gestione, con i conti in ordine, un risultato economico di 100 milioni di euro, una situazione patrimoniale di 10.641 milioni e un patrimonio netto che vale 2.628 milioni di euro. Numeri che fotografano il quadro generale in un contesto nazionale in cui il Veneto rimane l’unica regione a statuto ordinario dove non c’è pressione fiscale aggiuntiva: abbiamo scelto di lasciare nelle tasche dei veneti più di un miliardo di euro di prelievo fiscale addizionale, che equivalgono a 250 euro a cittadino. Lo stiamo facendo dal 2010”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia,commentando la seduta della Corte dei conti, tenutasi questa mattina a Palazzo dei Camerlenghi di Venezia, per il giudizio di parificazione sul rendiconto generale regionale dell’esercizio finanziario 2022.

Il Collegio è stato presieduto da Maria Elisabetta Locci, la quale ha introdotto l’udienza e gli interventi dei consiglieri Elena Brandolini e Amedeo Bianchi. La requisitoria finale del Procuratore regionale, Ugo Montella, ha evidenziato come la Regione abbia sempre collaborato con il “censore più severo” nel rispetto reciproco dei ruoli, per garantire il buon andamento dell’azione amministrativa. “Sono particolarmente soddisfatto – ha detto Zaia – perché la parifica riconosce la leale collaborazione tra istituzioni e il ruolo di “Catone il Censore della Corte dei conti”, indispensabile per condividere la gestione finanziaria della Regione. Gestione che abbiamo voluto assumesse le forme di un palazzo di cristallo, nel segno della massima trasparenza e della condivisione dei principali asset di bilancio, in tempo reale, con la magistratura contabile. E il giudizio di parifica è fondamentale per certificare la solidità patrimoniale e le scelte gestionali della nostra Regione”.

Il presidente della Regione del Veneto ha ricordato, inoltre, i principali elementi del rendiconto 2022, tra cui il fondo cassa, che al 31 dicembre ammontava a 1.288.746.214,05 euro: un dato che, similmente a quanto avviene in una buona azienda privata, è indice di stabilità finanziaria e che acquisisce particolare rilevanza se abbinato ai tempi di pagamento. Le fatture, infatti sono state pagate in media 13,20 giorni prima rispetto alla scadenza delle stesse, ovvero i 30 giorni imposti dalla legge. “Lo stato di salute finanziaria di un ente territoriale si misura anche con il risultato di competenza, che è stato ampiamente rispettato dal Veneto – ha sottolineato il Governatore -. Le partecipate, la sanità e le Olimpiadi sono le voci sulle quali poniamo particolare attenzione. Confermiamo il massimo impegno su questi fronti. La partita delle Olimpiadi è particolarmente importante e dovrà lasciare un’eredità composta da infrastrutture, un aumento del Pil regionale, oltre a una visibilità mediatica straordinaria che sarà un volano per la nostra

Approvate modifiche a disciplinare produzione Chianti Classico

Approvate modifiche a disciplinare produzione Chianti ClassicoRoma, 4 lug. (askanews) – E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il primo luglio, il decreto di approvazione delle modifiche al disciplinare della denominazione Chianti Classico. Due i cambiamenti che interessano la tipologia Chianti Classico Gran Selezione: la possibilità di inserire in etichetta il nome di una delle 11 Unità Geografiche Aggiuntive (aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità) e l’obbligo di modificare la base ampelografica, a partire dalla vendemmia 2027, con la percentuale minima di Sangiovese che sale al 90% dall’80% e con l’eventuale apporto di soli vitigni autoctoni ammessi fino al 10%.

“E’ un traguardo storico per la denominazione – spiega il presidente del Consorzio Giovanni Manetti – adesso tutti i consumatori potranno finalmente scegliere vini provenienti dalle diverse UGA e apprezzare le sfumature del territorio del Gallo Nero: un ulteriore passo per la valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico.” Grazie per l’attenzione.

Uif, Serata: sfida criptoasset e fintech passa dall’innovazione

Uif, Serata: sfida criptoasset e fintech passa dall’innovazioneRoma, 4 lug. (askanews) – Per l’Unità di Informazione Finanziaria quella su fintech e criptoasset “indubbiamente è una sfida già attuale: non tanto per il futuro, ma anche nella situazione che stiamo vivendo in questo momento. Ci stiamo attivando da questo punto di vista, sia attraverso il rafforzamento delle professionalità, sia attraverso l’utilizzo di tecniche investigative e di innovazione tecnologica piuttosto significativa”. Lo ha spiegato il direttore dell’Uif, Enzo Serata, a margine della conferenza stampa di presentazione del rapporto annuale, che sè è svolta alla Banca d’Italia.

Quello di criptoasset, fintech e nuovi player e prodotti della finanza digitale “è un tema molto importante che riguarda peraltro non solo la caratteristica tecnologica di questi strumenti, ma anche la circostanza che il rapporto intermediario-cliente è un rapporto non personale – ha rilevato – quindi la rarefazione di questi contatti, dei contatti personali tra intermediario e cliente, è un elemento di ostacolo alla corretta classificazione e individuazione delle segnalazioni sospette”.

Borrell andrà in Cina lunedì, dopo visita cancellata di aprile

Borrell andrà in Cina lunedì, dopo visita cancellata di aprileRoma, 4 lug. (askanews) – L’alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, arriverà lunedì in Cina, recuperando il viaggio che era previsto tre mesi fa e non si è tenuto perché il ministro degli Esteri europeo in quel momento si era ammalato di Covid.

Borrell incontrerà il ministro degli Esteri cinese Qin Gang e altri alti funzionari, ha spiegato lo stesso l’inviato Ue a Pechino nell’annunciare il viaggio, ma non ha chiarito quanto durerà. Il capo della diplomazia europea, che è anche vicepresidente della Commissione, avrebbe dovuto visitare Pechino dal 13 al 15 aprile, subito dopo la presidente dell’esecutivo europeo Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron.

Mattarella a Biden: vincolo transatlantico ancoraggio solido per pace

Mattarella a Biden: vincolo transatlantico ancoraggio solido per paceRoma, 4 lug. (askanews) – “La ricorrenza del 247° anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza mi offre la gradita occasione per formularLe, signor Presidente, i più sinceri auguri della Repubblica italiana, che estendo con piacere a tutti i Suoi concittadini”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, in occasione del Giorno dell’Indipendenza.

“Il profondo legame di amicizia tra i nostri Paesi, radicato nei valori condivisi di libertà, democrazia e diritti umani, è cementato dalla presenza negli Stati Uniti di un’ampia e operosa comunità di origine italiana – ricorda Mattarella -. Tale vincolo trae alimento da intensi e proficui scambi in ogni settore di reciproco interesse. Washington e Roma sono unite nel comune impegno a rafforzare il vincolo transatlantico, che continua a rappresentare l’ancoraggio più solido della pace e della sicurezza internazionale, oltre che il presupposto fondamentale per affrontare con efficacia le più pressanti sfide del nostro tempo. La nostra fermezza e l’unità di intenti dinanzi alla brutale aggressione russa all’Ucraina, e alle sue drammatiche conseguenze, ne hanno dimostrato, ancora una volta, la perdurante vitalità”. “In un contesto internazionale caratterizzato da molteplici sfide, lavoriamo congiuntamente nella Nato, nel G7 e in seno ai principali organismi internazionali per difendere l’ordine internazionale basato sulle regole e i principi sanciti nella carta delle Nazioni Unite. Confido, quindi, che Stati Uniti e Italia proseguiranno lungo il cammino di una collaborazione sempre più articolata e approfondita a favore della pace, della sicurezza e della prosperità internazionale”, conclude il Capo dello Stato.

Malattie valvole cardiache sottostimate: in anziani 3 volte più frequenti

Malattie valvole cardiache sottostimate: in anziani 3 volte più frequentiRoma, 4 lug. (askanews) – Le malattie delle valvole cardiache, principalmente stenosi aortica e insufficienza mitralica, sono una minaccia sommersa: poco note agli stessi pazienti, sottovalutate e sottodiagnosticate – pur se facilmente rivelabili con una visita cardiologica e un ecocardiogramma – colpiscono nelle forme lieve e moderata, circa un anziano su tre, con una frequenza tre volte più alta rispetto a quella del 10-12% fino ad oggi stimata. A rivelarlo, sono i risultati preliminari del primo screening cardiologico per le patologie valvolari mai realizzato in Italia, condotto dalla Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) nell’ambito dello studio PREVASC, che mira a stimare la prevalenza e la gravità di cardiopatie molto diffuse nella popolazione anziana (fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, malattie valvolari), per l’identificazione precoce di problemi cardiaci. Lo studio ha coinvolto circa 1200 over65 in dieci “borghi del cuore”, piccoli comuni con meno di 3mila abitanti di diverse regioni italiane, sottoposti a visita cardiologica, con elettrocardiogramma (ECG) ed ecocardiogramma. Quanto riscontrato nell’indagine dimostra che attività di screening mirate sono fondamentali per far emergere patologie latenti e, quindi, una diagnosi precoce diretta non soltanto a ridurre i danni ma anche la mortalità e i notevoli costi sociali e previdenziali correlati. Per questo medici ed esperti richiamano l’attenzione delle istituzioni sull’importanza di garantire azioni efficaci di prevenzione nella popolazione anziana, attraverso screening cardiologici ‘salvavita’ come per i tumori. L’adozione di programmi strutturati di prevenzione consentirebbe infatti – nel caso delle patologie valvolari – di evitare circa 150mila decessi a cui possono andare incontro coloro che soffrono di forme gravi se non identificate precocemente o trascurate.

“Negli ultimi 50 anni, l’aspettativa di vita media in Italia è aumentata di oltre 10 anni, per cui le malattie cardiache che prima avevano una bassa prevalenza, ora sono più rilevanti. La prevenzione è dunque fondamentale per salvaguardare qualità e durata della vita della popolazione anziana. Però bisogna agire in tempo. Da qui l’idea di avviare uno screening cardiologico sulla popolazione anziana, nella quale i problemi cardiaci sono la prima causa di morte e disabilità”, dichiara Niccolò Marchionni, presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe). “Lo studio PREVASC (PREvalenza malattie cardioVASColari) ha lo scopo di fotografare lo stato di salute del cuore degli italiani over 65”, aggiunge Marchionni, “dai dati raccolti nell’indagine conclusa a maggio su un campione di circa mille anziani in dieci piccoli comuni con meno di 3mila abitanti distribuiti su tutto il territorio nazionale, si osserva una prevalenza di circa il 30% di patologie valvolari nelle forme lieve e moderata, tre volte più alta rispetto a quella stimata fino ad oggi del 10-12%, con un’alta percentuale di ipertesi (83%), 19% di diabetici e 56% di dislipidemici. Tutte nuove diagnosi con sintomi silenti e fattori di rischio per cui gli anziani esaminati non erano in trattamento, in grado di generare negli anni successivi patologie cardiache clinicamente rilevanti. In particolare, anomalie la della valvola aortica sono risultate complessivamente presenti nel 27% e quelle della valvola mitralica nel 34% dei soggetti osservati”. “La valenza davvero unica dello studio PREVASC è quella di aver fatto emergere vizi valvolari latenti che, se non diagnosticati precocemente e seguiti nel tempo, nel 10% dei casi rischiano di evolvere, nell’arco di 4-5 anni, in forme gravi che possono diventare fatali nella metà dei pazienti”, osserva Alessandro Boccanelli, vicepresidente della SICGe e coordinatore dello studio PREVASC. “Tutto questo ha gravi conseguenze per i pazienti, con una stima di 150mila decessi evitabili grazie all’adozione di programmi strutturati di screening ‘salvavita’ come per i tumori mammario, colon-rettale e della cervice uterina. Ciò permetterebbe un aumento del numero delle diagnosi dall’attuale 25% al 60%, consentendo di intervenire precocemente in modo da aumentare la probabilità di sopravvivenza. Una diagnosi tempestiva di queste patologie è possibile – prosegue Boccanelli – con un processo diagnostico non complesso, basta auscultare il cuore con un fonendoscopio e, nel caso si identifichi un sospetto, procedere a successivi esami più semplici come un elettrocardiogramma o più approfonditi, come un ecocardiogramma. Purtroppo questa pratica non è inclusa tra i controlli effettuati nella normale routine medica. Queste patologie – rimarca l’esperto – soffrono pertanto di una debolezza a livello diagnostico, con un importante impatto anche dal punto di vista economico se si considera che, da un recente studio sui dati INPS del CEIS di Tor Vergata, emerge una spesa previdenziale di 29 milioni di euro l’anno”.

Basilicata, al via la XV edizione del “Marateale”

Basilicata, al via la XV edizione del “Marateale”Roma, 4 lug. (askanews) – Dal 25 al 29 luglio si terrà a Maratea, la perla del Terreno”, la quindicesima edizione di “Marateale – Premio internazionale Basilicata”, presso il Teatro sul mare dell’Hotel Santavenere. Ieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione sul Frecciarossa Roma- Maratea, a cui hanno partecipato Nicola Timpone, Direttore Artistico Marateale; Luigi Corradi, AD Trenitalia; Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea; Antonella Caramia, Associazione Cinema Mediterraneo; Valentina Trotta, assessore al Turismo del Comune di Maratea, Madalina Ghenea, Roberto Ciufoli, Roberta Giarrusso e Silvia Salemi.

Tra le celebrità annunciate per la XV edizione si annoverano Giancarlo Giannini, Carlo Verdone, Liz Hurley, Barbara d’Urso, Francesca Fagnani, Edoardo Leo, Rocco Papaleo, Paolo Genovese, i ragazzi della fiction “Mare fuori”, Pio & Amedeo, Laura Chiatti, Marco Bocci, Ema Stokholma, Ermal Meta, Enzo Abitabile e i produttori Tarak Ben Ammar e Gianluca Corti. Come riportato da alcuni quotidiani della Basilicata, “Il Cinema contro la guerra” sarà uno dei temi principali che saranno affrontati durante la XIV edizione del Festival Maratale. Il Direttore Nicola Timpone, infatti, è reduce dalla missione di Pace in Ucraina del Festival della Canzone Cristiana, il cui Direttore artistico è Fabrizio Venturi, in occasione della Festa della Repubblica Italiana tenutasi a Kiev, il 2 giugno, organizzata da l’Ambasciata d’Italia.

Timpone, dopo aver incontrato alcuni Sindaci ucraini, ha avuto modo di visitare l’Ospedale Pediatrico Nazionale Kyiv Regional Children’s Hospital. “Grazie al vostro Paese molti bambini ucraini sono stati curati in Italia. Nel nostro Centro Pediatrico lavorano 100 chirurghi e 160 infermieri. Stiamo aprendo diversi reparti, tra cui quello di oncologia e chiediamo sostegno” ha dichiarato il Ceo dell’Ospedale Kateryna Savinova. Erano presenti all’incontro diversi primari di Ospedali, tra cui anche il Direttore di un Ospedale civile devastato dagli attacchi militari dell’esercito russo. Alcuni di essi emozionati hanno raccontato le atrocità subite dalla popolazione a causa della guerra ed il loro straziante dolore.

“La visita in Ucraina, in occasione della Festa della Repubblica italiana, mi ha fatto capire il forte legame esistente tra il nostro Paese e il popolo ucraino. L’Italia riveste un ruolo fondamentale nella missione di Pace, per quanto attiene la diplomazia. L’Ucraina è una nazione che ha voglia di rinascere, di ricostruire, di tornare a vivere. Osservando le atrocità della guerra sono stato profondamente colpito dagli occhi smarriti dei bambini innocenti, i quali sono costretti a subire l’atroce devastazione della guerra, strappati dai magici sogni dell’infanzia, da cui è lontano il male e la sofferenza. Ad essi mi sono sentito molto vicino ed ho voluto esprimere il mio affetto profondo” ha dichiarato NIcola Timpone. Nicola Timpone e il giornalista Biagio Maimone, anch’egli in visita a Kiev, hanno chiesto la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ottenendo il sostegno del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e della Regione Basilicata Vito Bardi.

Long Covid nei bambini: su Lancet Microbe studio Gemelli-Cattolica

Long Covid nei bambini: su Lancet Microbe studio Gemelli-CattolicaRoma, 4 lug. (askanews) – ‘Long Covid’ è un termine-ombrello che descrive la persistenza di segni e sintomi, non spiegabili altrimenti, dopo un’infezione acuta da Sars CoV-2 (Covid-19), con un impatto negativo sul funzionamento e il benessere nella vita quotidiana di chi ne è affetto. Questa sindrome, riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Post COVID-19 Condition o long COVID), colpisce sia adulti che bambini. In questi ultimi anni sono stati pubblicati centinaia di lavori su entrambe queste popolazioni e sono state individuate diverse alterazioni biologiche associate al Long Covid; ma la sua patogenesi resta a oggi materia di ricerca, non essendo stata definita con precisione. Molti studi si stanno oggi focalizzando sulle conseguenze della persistenza del virus o parti di esso all’interno dell’organismo; questo potrebbe infatti essere il bandolo della matassa per spiegare l’insorgenza del Long Covid. Uno studio appena pubblicato su Lancet Microbe da Danilo Buonsenso, docente di Pediatria all’Università Cattolica e dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e colleghi è andato a fare il punto della situazione. La ricerca, che in poche ore ha superato le 115.000 visualizzazioni sul profilo Twitter di Buonsenso, si innesta sul filone Long Covid pediatrico, che vede impegnato da tempo il giovane ricercatore del Gemelli, indicato lo scorso anno dalla rivista scientifica Science come uno dei tre ricercatori mondiali ‘top’ in questo settore.

“In questa ricerca – spiega Buonsenso – abbiamo analizzato le attuali conoscenze sulla persistenza di parti del virus Sars-CoV-2 nei bambini, dopo la fase acuta dell’infezione. Partendo dalle osservazioni che dimostrano come il virus possa persistere negli adulti, abbiamo effettuato una revisione della letteratura e analizzato gli studi che hanno cercato l’Rna o gli antigeni di Sars-CoV-2 nei bambini deceduti per Covid-19 o sindrome infiammatoria sistemica, o che fossero stati sottoposti a biopsia o intervento chirurgico per vari motivi. Abbiamo condotto questa analisi – spiega – perché ci sono crescenti evidenze che negli adulti la persistenza del virus in diversi organi possa essere la chiave per la comprensione e il trattamento del Long Covid”. La ricerca effettuata dal gruppo del Gemelli ha dimostrato, per la prima volta al mondo, che nei bambini, indipendentemente dalla gravità iniziale del Covid-19, il virus Sars-CoV-2 può diffondersi in tutti gli organi durante le fasi acute dell’infezione e persistere nell’organismo per settimane o mesi. “Alla luce di questi risultati – spiega l’esperto – in questo lavoro siamo dunque andati a riesaminare le attuali conoscenze sugli effetti biologici della persistenza virale nel corso di altre infezioni virali e abbiamo evidenziato nuovi scenari da esplorare tramite la ricerca clinica, farmacologica e di base. Ci auguriamo che lo studio che abbiamo appena pubblicato fornisca le basi per migliorare la comprensione e la gestione delle sindromi post-virali, tra le quali il Long Covid, e guidi il disegno di futuri studi volti ad analizzare queste condizioni”.

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per Long Covid si intende la persistenza o la comparsa di nuovi sintomi (l’OMS ne elenca oltre 200) 3 mesi dopo l’infezione iniziale da Sars CoV-2, che persistano per almeno 2 mesi, senza altra spiegazione. Gli studi condotti finora suggeriscono che a essere affetto da Long Covid potrebbe essere il 10-20% della popolazione che ha contratto l’infezione da Sars CoV-2. Secondo una recentissima stima fatta dall’OMS, questa condizione potrebbe ostacolare il ritorno alla vita normale di 36 milioni di cittadini europei (1 su 30 negli ultimi 3 anni).

Gualtieri: Governo candida Roma per Autorità Ue antiriciclaggio

Gualtieri: Governo candida Roma per Autorità Ue antiriciclaggioRoma, 4 lug. (askanews) – Roma Capitale è stata individuata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il ministero degli Affari Europei, quale candidata italiana a sede dell’Autorità europea antiriciclaggio (Amla).

La decisione – riportata da una nota del Campidoglio – è stata comunicata con una lettera alle città candidate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La scelta del Governo è stata compiuta tenendo conto dei criteri di selezione della sede Amla resi noti al momento dall’Unione Europea e alla luce dell’istruttoria tecnica svolta dai progetti inviati dalle città candidate. Il sottosegretario Mantovano, sottolineando l’alto livello di tutti i progetti delle città candidate, ha rivolto a tutte loro a nome del Governo un ringraziamento per l’impegno profuso per una candidatura italiana “autorevole e forte”.

“Ringrazio il Governo – ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – per aver creduto nel nostro progetto per ospitare a Roma la sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio, una candidatura d’importanza fondamentale non solo per la Capitale ma per tutto il Sistema-Paese. La legislazione e i sistemi antiriciclaggio italiani sono tra i più avanzati al mondo e costituiscono una vera e propria eccellenza nazionale. Questo quadro di regole ha in Roma il suo luogo naturale per la fitta e importante rete di istituzioni che sono radicate nella nostra città, come il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Banca d’Italia, l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia, il Comando Generale della Guardia di Finanza, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e la Direzione investigativa antimafia”. “Vogliamo ospitare la sede di Amla in un quartiere di enorme prestigio e grande importanza strategica come l’Eur – continua Gualtieri – e la Capitale potrà far valere la sua vastissima rete di collegamenti aerei da e verso le città europee e una forte e diffusa offerta di servizi culturali, educativi, sanitari e sportivi che potranno migliorare l’esperienza e la qualità della vita dei futuri dipendenti dell’Autorità. La nostra – conclude Gualtieri – è quindi una candidatura forte che dà una concreta prospettiva di successo all’Italia su quella che è una grande sfida nazionale. Vogliamo vincerla e continueremo a collaborare strettamente con il Governo per raggiungere questo obiettivo ambizioso e importante”.