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Autore: Redazione StudioNews

Raid dell’esercito di Israele a Jenin: almeno 7 morti e 10 feriti

Raid dell’esercito di Israele a Jenin: almeno 7 morti e 10 feritiRoma, 3 lug. (askanews) – E’ salito ad almeno 7 morti il bilancio dell’operazione delle forze di sicurezza israeliane iniziata durante la notte nella città di Jenin, in Cisgiordania: lo ha reso noto l’esercito dello Stato ebraico. Secondo il ministero della Salute palestinese, il bilancio comprenderebbe anche 10 feriti.

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato che stanno “colpendo le infrastrutture terroristiche nell’area di Jenin”. L’IDF ha affermato che le forze di sicurezza israeliane hanno attaccato il quartier generale utilizzato dai militanti locali a Jenin per pianificare attacchi terroristici contro Israele. Il quartier generale ospiterebbe anche un magazzino per lo stoccaggio di armi ed esplosivi, ha detto l’esercito israeliano. L’IDF ha dichiarato che sta conducendo un “ampio sforzo antiterrorismo in tutta la città e nel campo profughi di Jenin”. Tra i siti presi di mira negli attacchi c’è un quartier generale congiunto che sarebbe utilizzato dalle fazioni palestinesi a Jenin come posto di osservazione, luogo di ritrovo per terroristi armati, deposito di armi ed esplosivi e centro di contatto e comunicazione per gli agenti, secondo un comunicato congiunto dell’IDF e dello Shin Bet. Il quartier generale sarebbe stato utilizzato anche per dare rifugio ai terroristi in fuga.

Al momento, riferisce il Jerusalem Post, non esiste una tempistica chiara per la durata dell’operazione, secondo l’IDF. Il primo ministro Benjamin Netanyahu intanto sta ricevendo aggiornamenti costanti.”Jenin è diventata una città santuario per gli agenti terroristici, e le notizie di intelligence raccolte hanno indicato che c’è uno sforzo da parte dell’Iran e dei suoi delegati, Hamas e Jihad islamica, di trasferire molto denaro e armi ai terroristi”, ha spiegato il consigliere per la Sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi a una commissione della Knesset. “L’IDF e le forze di sicurezza stanno ora lavorando per attaccare agenti terroristici, laboratori di esplosivi e centri di produzione di razzi, sulla base di informazioni accurate e di alta qualità, e con l’obiettivo di evitare di danneggiare il più possibile coloro che non sono coinvolti. Truppe del Commando brigata, paracadutisti e militari del Golan prendono parte all’operazione”, ha aggiunto Hanegbi.

Stasera fiaccolata a Primavalle per ricordare la 17enne Michelle, mercoledì i funerali

Stasera fiaccolata a Primavalle per ricordare la 17enne Michelle, mercoledì i funeraliRoma, 3 lug. (askanews) – Si terranno mercoledì alle ore 11, presso la parrocchia di Santa Maria della Presentazione in via di Torrevecchia 1104, le esequie funebri di Michelle Maria Causo. Lo rende noto il Vicariato di Roma che precisa che la messa funebre verrà presieduta da monsignor Baldo Reina, vescovo ausiliare del settore Ovest della diocesi di Roma.

Intanto questa sera, in preparazione alla fiaccolata organizzata dalla scuola che frequentava Michelle Maria Causo, in tutte le parrocchie della prefettura di Primavalle verranno celebrate Sante Messe in suffragio per la ragazza uccisa brutalmente mercoledì scorso. Le celebrazioni eucaristiche saranno seguite alle 18.45 dallo scampanio pasquale da tutti i campanili per esprimere, si precisa dal Vicariato, “un cordoglio che nella preghiera manifesta la forza della risurrezione, la vittoria della vita e del bene sulla morte e sul peccato. L’intento – si spiega – è quello di rendere spiritualmente partecipi tutte le comunità cristiane della prefettura in vista delle esequie”.

Papa: indignato e disgustato per il rogo del Corano in Svezia

Papa: indignato e disgustato per il rogo del Corano in SveziaRoma, 3 lug. (askanews) – “Mi sento indignato e disgustato da queste azioni”. Dialogando con Hamad Al-Kaabi, direttore del quotidiano degli Emirati Arabi Al-Ittihad, Papa Francesco ha così commentato il rogo delle copie del Corano avvenuto nei giorni scorsi in Svezia: “Qualsiasi libro considerato sacro dai suoi autori deve essere rispettato per rispetto dei suoi credenti, e la libertà di espressione non deve mai essere usata come scusa per disprezzare gli altri, e permettere questo va rifiutato e condannato”, ha detto Francesco, come riporta Vatican News.

Francesco ha parlato del suo stato di salute dopo il recente intervento chirurgico all’addome: “È stato difficile, ma ora, grazie a Dio, sto meglio grazie all’impegno e alla professionalità dei medici e del personale infermieristico che ringrazio molto e prego per loro e le loro famiglie e per tutte le persone che mi hanno scritto e pregato per me in questi giorni”. Ricordando poi la visita ad Abu Dhabi nel 2019, il Papa ha espresso apprezzamento per l’Impegno degli Emirati Arabi e dello sceicco Mohamed bin Zayed per il percorso intrapreso per diffondere la fratellanza, la pace e la tolleranza, e chiede che i giovani non siano lasciati dagli adulti in preda a miraggi e scontri di civiltà: “A mio avviso, l’unico modo per proteggere i giovani dai messaggi negativi e dalle notizie false e inventate, e dalle tentazioni del materialismo, dell’odio e del pregiudizio, è non lasciarli soli in questa battaglia, ma dare loro gli strumenti necessari che sono libertà, discernimento e responsabilità. La libertà è ciò che distingue una persona. Dio ci ha creati liberi anche di rifiutarlo, la libertà di pensiero e di espressione sono essenziali per aiutarli a crescere e imparare. Non dobbiamo mai cadere nell’esperienza di trattare i giovani come ragazzi incapaci di scegliere e prendere decisioni – ha continuato – sono il presente e investire su di loro significa garantire continuità”, seguendo sempre la regola d’oro del fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te.

Rispondendo a una domanda sul documento sulla Fratellanza Umana, il Papa ha affermato di donarlo sempre alle delegazioni che riceve in Vaticano “perché credo che sia un testo importante non solo per il dialogo tra le religioni, ma per la convivenza pacifica tra tutti gli esseri umani. Ci sarà la civiltà della fratellanza o quella dell’inimicizia, o costruiamo insieme il futuro o non ci sarà futuro”. Francesco si è detto lieto per l’accettazione da parte della comunità globale del messaggio e degli obiettivi del documento: “La fratellanza umana è l’antidoto di cui il mondo ha bisogno per guarire dal veleno di queste ferite. Il futuro della cooperazione interreligiosa si basa sul principio della reciprocità, del rispetto per l’altro e della verità”. “Il nostro compito – ha aggiunto – è trasformare il senso religioso in cooperazione, in fraternità, in concrete opere di bene. Oggi abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di fabbricanti di armi; oggi abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di istigatori di conflitti; abbiamo bisogno di vigili del fuoco, non di piromani; abbiamo bisogno di fautori della riconciliazione, non di persone che minacciano distruzione”.

A proposito degli impegni concreti in questa direzione, incoraggiando le iniziative caritatevoli avviate dopo la pubblicazione del documento, il Papa ha detto: “È facile parlare di fratellanza, ma la vera misura della fratellanza è ciò che realmente facciamo in modo concreto per aiutare, sostenere, soccorrere, nutrire e accogliere i miei fratelli e sorelle nell’umanità. Ogni bene per sua natura deve essere rivolto a tutti indistintamente. Se faccio del bene solo a chi la pensa o crede come me, allora il mio bene è ipocrisia, perché il bene non conosce discriminazione ed esclusione”. A proposito dell’aumento delle minacce terroristiche, Francesco ha risposto con le parole del documento, condannando “tutte le pratiche che minacciano la vita come i genocidi, gli atti terroristici, gli spostamenti forzati, il traffico di organi umani, l’aborto e l’eutanasia e le politiche che sostengono tutto questo”. Infine, il Papa ha espresso apprezzamento per la Casa di Abramo ad Abu Dhabi, lo spazio comprendente una Chiesa dedicata a San Francesco, una Moschea e una Sinagoga, nata per realizzare il principio della Fratellanza Umana. E a proposito dell’emergenza climatica e ambientale ha detto: L’unico modo efficace per affrontare questa crisi è trovare soluzioni realistiche ai problemi reali della crisi ecologica. Dobbiamo trasformare le dichiarazioni in azione prima che sia troppo tardi.

Regista iraniano Keywan Karimi presenta a Roma “Writing on the city”

Regista iraniano Keywan Karimi presenta a Roma “Writing on the city”Roma, 3 lug. (askanews) – Il celebre regista iraniano Keywan Karimi, più volte punito e imprigionato dal regime di Teheran, presenterà il suo documentario “Writing On The City” (2016) mercoledì 5 luglio alle 20 presso Scena (ex Filmstudio) di Roma, all’interno della settima edizione del Festival Cinema d’iDEA – International Women’s Film Festival, la manifestazione dedicata al cinema delle donne diretta da Patrizia Fregonese de Filippo.

Un’eccezione, quella di ospitare un regista uomo all’interno della manifestazione dedicata al cinema delle donne, che si deve al coraggio del cineasta che non si è mai piegato alle frustate e agli arresti delle autorità – solo questo film gli è costato 223 frustate e sei anni di carcere -, e alla necessità di sostenere un popolo continuamente vessato dalla brutalità del regime. Il documentario, infatti, racconta la storia dei graffiti politici in Iran, ripercorrendo la storia del paese dalla rivoluzione islamica del 1979 alle elezioni del 2009.

Da qui ha avuto inizio un lungo calvario per Karimi, accusato prima di propaganda contro il regime e poi di una serie di reati mai commessi. Grazie alle numerose proteste internazionali e al sostegno incondizionato di importanti registi iraniani come Jafar Panahi e Mohsen Makhmalbaf, una corte d’appello ha ridotto la sua pena a un solo anno di reclusione, contro i sei iniziali richiesti, mantenendo però le 223 frustate.

Considerato uno dei migliori documentari iraniani degli ultimi anni, “Writing On The City” è un vero e proprio documento storico. I muri di Teheran, infatti, si possono considerare una sorta di termometro sociale del paese, uno spazio di espressione pubblico che attraverso immagini e slogan racconta trent’anni di tormentata storia iraniana. Alla fine della proiezione, il regista parteciperà a un incontro moderato dalla direttrice artistica Patrizia Fregonese de Filippo e dalla direttrice della fotografia e mediatrice interculturale Setareh Ali Doost Dafsari.

A fine serata inoltre il Presidente dell’ANAC (Società Nazionale Autori Cinematografici) Francesco Martinotti consegnerà al regista una Tessera Onoraria dell’Associazione, in segno di accoglienza, condivisione e rispetto.

Industria, a giugno il peggior calo nel manifatturiero in Italia dal 2020

Industria, a giugno il peggior calo nel manifatturiero in Italia dal 2020Roma, 3 lug. (askanews) – Si aggrava a metà anno la contrazione nel manifatturiero italiano, con crolli di produzione e nuovi ordini accompagnati a cali rilevanti di approvvigionamenti e relativi prezzi. E’ la fotografia scatta dall’indagine presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi che 43,8 punti a giugno, dai 45,9 di maggio ha segnato i valori più deboli dalla primavera del 2020, secondo S&P Global. La soglia di neutralità è a 50 punti.

Secondo l’inchiesta il manifatturiero italiano ha accusato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi causata dalle restrizioni imposte dai governi nel 2020 a motivo del Covid. I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti. La carenza della domanda e il rapido miglioramento della catena di distribuzione hanno favorito la contrazione dei prezzi di acquisto ad un tasso mai osservato da aprile 2009. Sul versante occupazionale, invece le aziende hanno continuato ad aggiungere personale, anche se la crescita è scivolata ad un tasso marginale a causa dell’ottimismo sulla previsione futura che è diminuito rispetto a maggio.

Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry citato da S&P “la recessione del settore manifatturiero italiano appare intensificata. La ragione principale della debolezza di questo settore ad alta intensità di capitale è probabilmente il notevole aumento dei costi di finanziamento conseguente all’impennata dei tassi d’interesse della Bce”, afferma.

Tajani: bisogna impedire che la protesta in Francia si allarghi ad altri Paesi

Tajani: bisogna impedire che la protesta in Francia si allarghi ad altri PaesiRoma, 3 lug. (askanews) – Questa notte “la situazione” in Francia “è leggermente migliorata”: “abbiamo detto ai cittadini italiani di seguire le indicazioni delle forze dell’ordine e del ministero dell’Interno, di non avvicinarsi mai alle aree degli scontri perché non sappiamo cosa può accadere”, ha spiegato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Agorà Estate, su Rai 3. “La stessa nonna del ragazzo ucciso ha lanciato un grande appello, si rendono conto che c’è strumentalizzazione”, ha aggiunto il ministro, precisando che occorre “impedire” che la protesta violenta “si allarghi a macchia d’olio in altre rgioni della francofonia”. “Bisogna isolare i violenti”, ha aggiunto Tajani.

In Francia muore un pompiere di 24 anni durante le proteste a Saint-Denis

In Francia muore un pompiere di 24 anni durante le proteste a Saint-DenisRoma, 3 lug. (askanews) – Un vigile del fuoco di 24 anni è morto mentre stava cercando di spegnere un incendio, ha annunciato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin.

“Ieri notte, mentre combatteva contro un incendio di diversi veicoli in un parcheggio sotterraneo a Saint-Denis, un giovane caporale capo dei vigili del fuoco di Parigi di 24 anni è morto nonostante il soccorso molto rapido da parte dei suoi compagni di squadra”, ha twittato stamattina il ministro dell’Interno francese.

Industria, a giugno peggior calo manifatturiero Italia dal 2020

Industria, a giugno peggior calo manifatturiero Italia dal 2020Roma, 3 lug. (askanews) – Si aggrava a metà anno la contrazione nel manifatturiero italiano, con crolli di produzione e nuovi ordini accompagnati a cali rilevanti di approvvigionamenti e relativi prezzi. E’ la fotografia scatta dall’indagine presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi che 43,8 punti a giugno, dai 45,9 di maggio ha segnato i valori più deboli dalla primavera del 2020, secondo S&P Global. La soglia di neutralità è a 50 punti.

Secondo l’inchiesta il manifatturiero italiano ha accusato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi causata dalle restrizioni imposte dai governi nel 2020 a motivo del Covid. I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti. La carenza della domanda e il rapido miglioramento della catena di distribuzione hanno favorito la contrazione dei prezzi di acquisto ad un tasso mai osservato da aprile 2009. Sul versante occupazionale, invece le aziende hanno continuato ad aggiungere personale, anche se la crescita è scivolata ad un tasso marginale a causa dell’ottimismo sulla previsione futura che è diminuito rispetto a maggio.

Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry citato da S&P “la recessione del settore manifatturiero italiano appare intensificata. La ragione principale della debolezza di questo settore ad alta intensità di capitale è probabilmente il notevole aumento dei costi di finanziamento conseguente all’impennata dei tassi d’interesse della Bce”, afferma.

”Popotus in classe” di Avvenire, apprezzamento dagli insegnanti

”Popotus in classe” di Avvenire, apprezzamento dagli insegnantiRoma, 3 lug. (askanews) – “Popotus in classe” – l’iniziativa rivolta alla scuola primaria che Popotus, il giornale di attualità per i bambini, inserto di Avvenire, ha replicato anche per l’anno scolatico 2022-2023 – ha registrato ottimi risultati: 2.550 le classi coinvolte che hanno ricevuto Popotus ogni giovedì con Avvenire, raggiungendo così 51.000 bambini con 37.000 copie diffuse a settimana da settembre a giugno, per un totale di oltre 1 milione e 250 mila copie, che aumenteranno per il prossimo anno scolastico. Le continue richieste da parte delle scuole di ricevere Popotus sono state anche alimentate dall’introduzione di una serie di novità: una nuova veste grafica ancora più inclusiva con l’inserimento della font ad alta leggibilità (“Leggimi”) disegnata per facilitare la lettura dei bambini con bisogni educativi speciali e la realizzazione di una versione digitale monotematica pubblicata periodicamente sul sito popotus.it, come ulteriore supporto all’attività didattica dei docenti.

Entrambe le iniziative hanno suscitato un grande apprezzamento da parte degli insegnanti, a testimoniarlo un’indagine condotta in collaborazione con ScuolAttiva onlus su un campione rappresentativo di 500 docenti (per il 96,6% donna con una prevalenza di esperienza nell’insegnamento tra i venti e oltre trent’anni (71,5%). E’ emerso infatti che nel 95% dei casi le classi sono composte per un 10% da alunni con bisogni educativi speciali (BES) e con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per questo la nuova font è stata giudicata uno strumento altamente innovativo e indispensabile. Inoltre, dall’indagine è evidente che l’utilizzo della didattica digitale è ormai prepotentemente entrato nei modelli educativi delle scuole: il 78% delle insegnanti utilizza la didattica digitale come supporto educativo, rimane una percentuale minima (8%) che non fa uso delle nuove tecnologie perché non disponibili a scuola, segno che la digitalizzazione in atto da diversi anni è arrivata in quasi tutte le scuole. I docenti hanno anche espresso preferenze per la didattica interattiva (che coinvolge gli alunni attivamente), laboratoriale e supportata da materiali digitali, rispetto ad altre tipologie di insegnamento come, ad esempio, la didattica frontale o la Flipped Classroom (Lezione capovolta). Il sondaggio si è anche concentrato sui temi d’interesse per i docenti: uno su tutti l’attualità, ad indicare che il posizionamento di Popotus, giornale di attualità per bambini, è certamente un valido strumento e lo è ancora di più per affrontare temi delicati con i bambini di cui spesso Popotus parla. Altro tema di grande interesse per il 76,50% dei docenti è l’ambiente e la sostenibilità, a seguire l’educazione civica per il 69,4% e le nuove tecnologie (45,6%).

Altro dato interessante risulta essere che per il 96% degli insegnanti trova il tempo da dedicare ad attività extracurricolari, segno che l’intuizione di Popotus di proporre da due anni a questa parte, in collaborazione con ScuolAttiva onlus, attività didattiche di approfondimento sia per gli insegnanti sia per i bambini è risultata essere vincente, facilitando il lavoro di ricerca e selezione di contenuti extra di cui i docenti spesso hanno bisogno. Gli insegnanti infatti interrogati sui materiali e gli approfondimenti realizzati durante l’anno hanno espresso parere positivo per oltre il 90%; a questi si sono aggiunti webinar con esperti di settore per i docenti e workshop ludici ed educativi per i bambini, sia in presenza sia online. Il giornale di carta rimane certamente un plus al quale quasi il 70% delle maestre non vuole rinunciare, a conferma che Popotus è un unicum nel panorama editoriale italiano da oltre 27 anni con obiettivi futuri di crescita su più canali per ampliare la community degli insegnanti.

Ipsos: 31% italiani fanno acquisti sostenibili anche se più costosi

Ipsos: 31% italiani fanno acquisti sostenibili anche se più costosiMilano, 3 lug. (askanews) – La sostenibilità costa, ma è un costo che sempre più soggetti sono disposti a sostenere nella consapevolezza che nessuna cambiamento, nessuna evoluzione, è senza contropartita. E’ una valutazione suggerita dai dati di un nuovo sondaggio realizzato da Ipsos per l’edizione 2023 de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, condotto a maggio 2023. Ben il 46% degli italiani – è evidenziato nel sondaggio – è pronto a cambiare stile di vita a beneficio dell’ambiente, ad esempio consumando meno energia, mangiando meno carne o limitando la plastica monouso. E il 31% è disposto a fare acquisti sostenibili, anche se questo ha un impatto sulle sue finanze. I risultati complessivi del report verranno presentati in anteprima all’edizione nazionale del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, il 4 ottobre all’università Bocconi di Milano, durante la prima delle tre giornate di incontri e confronti dedicati al tema “Abitare il cambiamento”.

I primi dati diffusi, però, già ora definiscono in modo sempre più netto una tendenza ormai consolidata: per la gran parte dei cittadini è chiaro che la transizione sostenibile ha un costo, e che perseguirla richiede e richiederà di distogliere risorse da altri ambiti o di aumentare il prelievo fiscale, se non addirittura entrambe le azioni. E non si tira indietro impegnandosi già da tempo nel quotidiano per perseguire uno stile di vita più sostenibile: l’89% delle famiglie si impegna nella raccolta differenziata, l’88% nel risparmio energetico, l’87% nel ridurre il consumo idrico. Inoltre il 60% acquista prodotti biologici, pur con un’ampia forbice tra chi lo fa abitualmente (19%) e chi “abbastanza” (41%). Il quadro è identico nella scelta dei prodotti del marcato equo e solidale, che si attesta al 56% con un 17% di consumatori abituali e un 39% che diversifica maggiormente l’acquisto. “Quello che non cambia, invece, è la consapevolezza che abitare il cambiamento è impegnativo e richiede di uscire dalle proprie abitudini – commenta Andrea Alemanno, principal di Ipsos Strategy3 – Molti si sentono pronti a ‘traslocare’, ma questa disposizione ideale è frenata dalle conseguenze negative, se comparate con un effetto non altrettanto certo. Infatti per il 58% degli italiani sarà impossibile realizzare transizioni energetiche, ambientali, digitali e sociali senza avere ripercussioni negative su alcuni membri o settori della società. Quasi la metà, il 45%, si attende ripercussioni limitate e gestibili, e solo il 18% ritiene che i benefici supereranno largamente i disagi. Accelerare questa fase di trasformazione è fondamentale”.

La maturazione di una consapevolezza collettiva sulle transizioni in atto, dunque sta accelerand; e Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è testimone e attore di questo cambio di velocità: con il Giro d’Italia della Csr, nel corso del 2023, ha infatti portato la sostenibilità al centro della scena in 10 città italiane, coinvolgendo 113 diverse organizzazioni, 133 relatori e oltre 2300 partecipanti che hanno preso parte ai dibattiti sia dal vivo che online. “L’edizione nazionale, che si terrà a Milano dal 4 al 6 ottobre 2023, ha già raccolto l’adesione di 280 organizzazioni superando i numeri dell’edizione del decennale – spiega Rossella Sobrero, del Gruppo Promotore del Salone della Csr – Il programma del 2023 è articolato 12 aree tematiche che toccheranno diversi ambiti: dalla gestione sostenibile della casa all’innovazione nell’agrifood, dall’energia alla comunicazione, dalla finanza alla cultura. Un tema centrale sarà la valutazione degli impatti generati: anche per questo il Salone promuove la seconda edizione del Premio Impatto. Dopo il successo del 2022 ci auguriamo di poter contare sulla partecipazione di un numero ancor maggiore di imprese e di associazioni non profit che decidano di raccontare come e perché è importante misurare il valore creato dalle proprie attività.” Sono diverse le novità dell’undicesima edizione nazionale del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, La prima riguarda un ulteriore coinvolgimento attivo dei giovani, che saranno protagonisti di numerose iniziative nei tre giorni dell’evento. L’ultima giornata del Salone nazionale, il 6 ottobre, ospiterà infatti la sfida finale tra i vincitori della prima edizione di “Hackathon for Impact”, che ha coinvolto i giovani nei tre contest di Udine, Napoli e Bologna che si sono svolti durante il Giro d’Italia della Csr. Saranno i partecipanti del Salone nazionale a scegliere i vincitori finali di questa maratona creativa che ha permesso a studenti universitari e giovani lavoratori di creare soluzioni innovative di economia circolare. “Hackathon for Impact” è stato realizzato con la collaborazione di Big Bloom e il supporto di CiAl, Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio. Sarà inoltre affidata ai ragazzi di CSRnatives la progettazione e l’organizzazione di tre eventi all’interno del Salone dedicati al lavoro, alla crisi climatica e all’economia di prossimità. CSRnatives è il network nato nel 2015 che conta oltre 600 membri e rappresenta la prima e unica rete in Italia di giovani professionisti e studenti “CSR addicted”.

Un’altra occasione sarà offerta ai ragazzi che hanno scelto di mettersi in rete per confrontarsi, studiare per diventare operatori consapevoli, dialogare con imprese e istituzioni. A loro sarà dedicata una nuova edizione di “Meet the Csr Leaders”, un progetto di orientamento realizzato in collaborazione con Amapola per permettere ai più giovani di incontrare esperti del settore e indirizzare il proprio percorso professionale nell’ambito della sostenibilità. Fra le novità dell’edizione 2023, infine, il nuovo format “ping pong”, dedicato alle organizzazioni protagoniste del Salone. Un incontro-confronto di 30 minuti tra due organizzazioni che, accompagnate da un moderatore, discuteranno delle opportunità e delle criticità di un percorso non sempre facile verso la sostenibilità. Gli incontri si focalizzeranno in particolare su tre ambiti dell’abitare il cambiamento: la finanza, l’energia, la cultura. Fin dalla sua nascita Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale si è proposto infatti come piattaforma di confronto sulle opportunità ma anche sulle difficoltà dell’impegno verso lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di far nascere, proprio dal confronto, idee e soluzioni innovative. Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2022 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.