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Autore: Redazione StudioNews

Romagna, 120 psicoterapeute EMDR in prima linea nell’emergenza tra la popolazione

Romagna, 120 psicoterapeute EMDR in prima linea nell’emergenza tra la popolazioneRoma, 8 giu. (askanews) – Dal 2 maggio e successivamente dal 16 maggio, 23 fiumi e corsi d’acqua sono esondati in ben 44 Comuni, le piogge torrenziali hanno creato più di 290 frane in 58 comuni, oltre 500 strade sono state interrotte, 36.000 persone sono state evacuate e 100 scuole e infrastrutture pubbliche sono state interessate dagli effetti dell’alluvione in Emilia-Romagna. L’Associazione EMDR Italia ha oltre 20 anni di esperienza di lavoro in contesti d’emergenza e conosce bene le procedure per meglio coordinarsi con le Istituzioni in contesti complessi ed instabili. In soli 3 giorni, precisamente dal 17 al 20 Maggio l’Associazione EMDR Italia, attivata dalla Regione Emilia-Romagna, è riuscita a costruire una rete operativa capace di fornire supporto e sostegno continuativo agendo in sinergia con le ASL del territorio. In questo momento più di 120 terapeuti volontari stanno intervenendo su vari fronti, rendendosi disponibili- a titolo gratuito-ad implementare vari tipi di supporto con attività di psicoeducazione e sostegno psicologico per la stabilizzazione delle situazioni più acute di stress, dei sintomi ansiosi legati alla paura e per l’elaborazione del trauma. Al momento la rete è composta da terapeuti in loco, che coprono fisicamente tutte le province colpite dall’emergenza, ed altri che lavorano on line per fornire supporto anche a distanza e per coordinare le varie richieste. In particolare gli aiuti sono rivolti soprattutto a:

1. Alle figure dei terapeuti: ogni giorno vengono organizzati gruppi di supporto ai terapeuti dell’Associazione colpiti in maniera diretta e indiretta della catastrofe e che a loro volta stanno intervenendo attivamente per supportare i loro pazienti e gli stessi cittadini. Questo sta permettendo loro di elaborare ciò che stanno vivendo ed essere un sostegno e risorsa sempre più solida ed efficace anche per le persone più vicine. In queste occasioni prendersi cura del benessere psicologico dello psicoterapeuta è il primo passo per metterlo in condizioni di poter aiutare efficacemente gli altri. L’Associazione ha quindi organizzato degli incontri EMDR come gruppi di supporto e di supervisione specifica alle colleghe 2. Alla popolazione: i terapeuti EMDR stanno dando da 3 settimane in forma volontaria il proprio aiuto alla popolazione che ha vissuto e sta ancora vivendo questa catastrofe. La macchina dell’emergenza psicologica EMDR, coordinata dalle varie ASL del territorio e dalla stessa Regione Emilia-Romagna ha più target di riferimento: verso le istituzioni che devono prendere decisioni, verdo le persone che stanno lavorando come soccorritori e volontari ma anche interessando i semplici cittadini. Le maggiori richieste al momento arrivano dalle insegnanti che chiedono sostegno per aiutare i bambini che sono scossi dalla paura ed anche per assistete la popolazione anziana che è isolata. La rete degli psicoterapeuti sta contestualmente entrando nelle aziende e nelle amministrazioni pubbliche e nei prossimi giorni le attività cresceranno per organizzare anche attività di sostegno a piccoli gruppi.

Gli interventi dell’Associazione EMDR Italia sono rafforzati anche dalla diffusione sul territorio di volantini di psicoeducazione che indicano i numeri dell’emergenza utili e le linee guida di comportamento in caso di emergenza. Fondamentali sono i colloqui terapeutici per la gestione dei casi più critici, come i traumi legati alla perdita di una persona cara o all’abbandono della propria abitazione, nel dare assistenza agli sfollati, ma anche a supportare chi, pur non costretto a lasciare la propria casa, ha bisogno di un supporto psicologico per gestire l’impatto emotivo di questo disastro collettivo. “In questa emergenza dobbiamo considerare che anche la maggior parte dei nostri colleghi stanno vivendo situazioni drammatiche sia sul fronte personale che sul fronte lavorativo e allo stesso tempo stanno comunque continuando a dare supporto ai cittadini” afferma Isabel Fernandez Presidente dell’Associazione EMDR Italia.” Da parte dell’Associazione voglio ringraziare tutte le terapeute che si sono immediatamente rese disponibili a dare il proprio contributo professionale alle persone in grave difficoltà. La perdita di una casa ad esempio può portare nell’immediato all’insorgenza di un disturbo post traumatico da stress, caratterizzato dalla continua riesperienza del trauma, come se la nostra mente fosse rimasta lì, congelata, costretta a rivivere l’evento. Questo è spesso causa di patologie come l’insonnia, ansia costante e paura”.

Per rispondere alle esigenze della popolazione è attivo un numero verde che tutti possono chiamare che chiedere aiuto ed assistenza psicologica. Questo numero poi coordina tutte le richieste sul territorio emiliano romagnolo il numero verde è 800024662.

Il Consiglio Ue ha approvato il Patto su Immigrazione e Asilo

Il Consiglio Ue ha approvato il Patto su Immigrazione e AsiloLussemburgo, 8 giu. (askanews) – Il Consiglio Affari interni dell’Ue ha approvato a maggioranza qualificata il testo di compromesso proposto dalla presidenza di turno svedese sul Patto Ue sull’immigrazione e asilo.

L’Italia ha votato a favore, mentre Polonia e Ungheria si sono espresse contro il compromesso e contro il principio stesso del voto a maggioranza qualificata su una materia che secondo loro avrebbe dovuto essere decisa all’unanimità dai capi di stato e di governo nel Consiglio europeo. Solo quattro Paesi (Malta, Bulgaria, Slovacchia e Lituania) si sono astenuti, gli altri hanno votato tutti a favore.Il testo approvato costituisce ora la posizione comune del Consiglio, che ora su questa base dovrà negoziare con il Parlamento europeo, per arrivare al testo definitivo dei due regolamenti, che riguardano le procedure d’asilo (Apr) e la gestione dell’asilo e dell’immigrazione (Ammr).  Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha sottolineato dopo il voto che “l’Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno”.  “In primis – ha affermato il ministro -, abbiamo scongiurato l’ipotesi che l’Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori. L’Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa”.  “Abbiamo ottenuto – ha continuato Piantedosi – la creazione di un nuovo fondo europeo per i Paesi terzi di origine e transito dei flussi (dimensione esterna)”.  Inoltre, “nel sistema, come misura di solidarietà obbligatoria complementare ai ricollocamenti, è prevista anche la compensazione dei ‘dublinanti’”.
“Siamo riusciti a ottenere – ha sottolineato ancora il ministro – un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri. Abbiamo, altresì, evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi”.
“Anche i termini di responsabilità del Paese di primo ingresso per i casi Sar (ovvero per i migranti sbarcati dopo il soccorso in mare, ndr) sono stati ridotti grazie al nostro intervento. Per la prima volta i casi Sar sono considerati sotto la responsabilità dell’Unione europea”.
“Per quanto riguarda le procedure alle frontiere, su cui l’Italia, a livello nazionale, ha precorso i tempi europei, con le misure introdotte dal Decreto Cutro, siamo riusciti a ottenere la creazione di un sistema efficace di controllo europeo delle frontiere esterne”, ha rilevato ancora Piantedosi.
“Abbiamo anche ottenuto una clausola di revisione del sistema dopo un primo test di sostenibilità”, ha aggiunto il ministro, e ha concluso: “È stata, infine, raggiunta anche l’intesa su misure di sostegno finanziario per la realizzazione operativa (anche mediante infrastrutture) delle procedure di frontiera”.

 

Ricerca, nanotrasportatori selettivi per contrastare tumori aggressivi

Ricerca, nanotrasportatori selettivi per contrastare tumori aggressiviRoma, 8 giu. (askanews) – Un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste, in collaborazione con altri istituti internazionali tra cui China Pharmaceutical University e Aix Marseille University, ha progettato, sintetizzato e testato due nanoparticelle capaci di trasportare all’interno della cellula in modo selettivo terapie a base di acido nucleico in grado di contrastare la progressione di tumori molto aggressivi. Il lavoro è stato pubblicato su PNAS.

Le terapie moderne basate sul trasporto e sul rilascio di acidi nucleici – macromolecole di due tipi (DNA e RNA) in grado di trasportare o modificare l’informazione genetica all’interno delle cellule – sono un importante campo di ricerca per contrastare malattie molto gravi, come tumori aggressivi e metastatici e malattie genetiche rare. Affinché queste molecole terapeutiche raggiungano la cellula devono però essere “mascherate” perché altrimenti verrebbero riconosciute come agenti esterni e attaccate dal nostro sistema immunitario. I ricercatori dell’Università di Trieste hanno quindi cercato un modo per “ingannare” la cellula creando due diversi tipi di vettori che utilizzano nanomateriali autoassemblanti: dei “mattoncini” che, ravvicinati, riescono a organizzarsi autonomamente attorno a questi acidi nucleici, nasconderli e trasportarli dentro le cellule in modo selettivo, come una sorta di cavallo di Troia. Inoltre, i ricercatori hanno realizzato due nanoparticelle con caratteristiche diverse tra loro, l’una specifica per le terapie a base di RNA, l’altra per quelle a base di DNA. E’ un risultato molto importante perché queste molecole hanno meccanismi e caratteristiche diverse ed è necessario, affinché svolgano la loro funzione terapeutica in modo efficace, che il vettore sia costruito sulla base del modo con cui ciascuna di esse penetra nella cellula.

“Strumenti tailor-made che soddisfino requisiti specifici per diverse applicazioni sono di grande importanza nella ricerca biomedica – sottolinea Sabrina Pricl, professoressa di ingegneria chimica e responsabile scientifico del team Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory (MolBNL@UniTS), presso l’Università degli studi di Trieste – con questo studio siamo riusciti per la prima volta a creare due nanoparticelle estremamente selettive. Abbiamo studiato e capito come gli acidi nucleici a base RNA e DNA entrano nella cellula e creato il trasportatore “su misura” per ciascuna di esse, testandone l’efficacia sia in vitro che in vivo e verificandone una grande capacità terapeutica. E’ un importante traguardo per una medicina sempre più personalizzata”. I prossimi passi nello sviluppo di questo filone di ricerca sono molteplici e riguarderanno soprattutto il portare a una dimensione industriale la produzione delle nanoparticelle, che richiede il soddisfacimento di una complessa serie di requisiti imposti dalla prassi relativa alla produzione di materiali per uso farmaceutico e la loro successiva possibilità di essere portati finalmente alla fase clinica di verifica. Rispetto a questo ultimo punto, è già stata dimostrata in questo studio l’efficacia e la non tossicità delle nanoparticelle. Aggiunge Sabrina Pricl, professoressa di ingegneria chimica e responsabile scientifico del team Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory dell’Università degli studi di Trieste: “Anche se, quando si tratta di nuove molecole di uso farmaceutico, è sempre molto difficile fare previsioni e non bisogna creare false illusioni, queste nanoparticelle sono promettenti per un ingresso nella pratica clinica in tempi rapidi. Vi sono due condizioni che favoriscono questa prospettiva: da una parte, un sistema di nanoparticelle è stato recentemente approvato velocemente in quanto farmaco orfano per una malattia genetica rara, la malattia di Fabry; dall’altra una richiesta ufficiale di sensibilizzazione verso una maggior regolamentazione e un miglioramento dell’iter approvativo dei sistemi nanotecnologici in campo terapeutico è stata consegnata alla Commissione Europea dall’ Azione COST “Cancer nanomedicine: from the bench to the bedside”, di cui sono chair, congiuntamente ad altri enti che includono, tra l’altro, associazioni di pazienti e enti di sorveglianza/vigilanza sui farmaci”.

Al Roland Garros Muchova batte a sorpresa Sabalenka e vola in finale

Al Roland Garros Muchova batte a sorpresa Sabalenka e vola in finaleRoma, 8 giu. (askanews) – Arriva la sorpresa al Roland Garros. La ceca Karolina Muchova, numero 43 del ranking Wta sorprende la bielorussa Aryna Sabalenka, già pronta a salutare con un ruggito un’altra finale Slam, dimostrando che la potenza senza il controllo non basta.

La Muchova dicenta così la prima finalista del Roland Garros, secondo Slam del 2023 (montepremi 49.600.000 euro) che si sta avviando alle battute conclusive sulla terra parigina. Nella semifinale della parte bassa del tabellone la 26enne di Olomuc, n.43 WTA, ha eliminato 76(5) 67(5) 75, dopo una battaglia di tre ore e tredici minuti, la bielorussa Aryna Sabalenka n.2 del ranking e del seeding, centrando la sua prima finale in un Major. La 25enne di Minsk può recriminare per un match-point non convertito sul 5-2 del set decisivo. “Grazie mille a tutti. Davvero non so cosa sia successo sul 5-2: il pubblico mi ha spinto fino alla fine, io ho cercato di continuare a lottare ed ha funzionato. Sono davvero felice – le prime parole di Muchova, intervistata sul campo da Mats Wilander -. Un tennis speciale e naturale? Sì la gente, me lo dice ma io non voglio crederci, non voglio essere presuntuosa. Voglio solo continuare a giocare il mio tennis e ringrazio il mio team che mi aiuta a farlo. E poi è così bello con tutti i tifosi che scandiscono il mio nome. E’ fantastico”.

Karolina si gode la sua favola parigina, lei che sulla terra francese nelle quattro precedenti partecipazioni non era mai approdata nemmeno alla seconda settimana.

Continua il negoziato sul Patto Ue su immigrazione e asilo

Continua il negoziato sul Patto Ue su immigrazione e asiloLussemburgo, 8 giu. (askanews) – Il negoziato sul Patto Ue su Immigrazione e asilo continua al Consiglio Ue dei ministri dell’Interno, a Lussemburgo, con un focus particolare sulle condizioni dei rimpatri, dopo che la presidenza di turno svedese ha presentato, nel pomeriggio, un nuovo testo di compromesso in cui sembra aver accolto buona parte delle obiezioni e dei suggerimenti proposti dall’Italia. Il nodo su cui si sta discutendo riguarda la possibilità, per gli Stati membri di primo ingresso, di riportare rapidamente non solo nei paesi di origine, ma anche in quelli di transito i “migranti economici” arrivati irregolarmente alle frontiere dell’Ue (quando risulti abbastanza chiaro che non avrebbero diritto all’asilo), se questi paesi sono ritenuti “sicuri” riguardo al rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, come ad esempio la Tunisia.

Il testo proposto dalla presidenza di turno svedese dell’Ue, accogliendo una pressante richiesta del governo tedesco, pone una condizione precisa: che i migranti siano riportati nel paese di transito da cui sono partiti solo se hanno una “connessione”, come ad esempio legami sociali, o di parentela, o una precedente residenza, con quello Stato, (e sempre che si tratti di un “Paese sicuro”). L’Italia respinge fermamente questa condizione, e ha su questo l’appoggio di una parte consistente dei paesi membri. “Riteniamo necessaria una maggiore flessibilità sull’applicazione del principio del Paese terzo sicuro, eliminando l’obbligo di verificare la sussistenza della connessione”, aveva detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel suo primo intervento stamattina al Consiglio. Una posizione ribadita e rafforzata poi questo pomeriggio, quando Piantedosi ha espresso, insieme a una decina di altri colleghi, le sue riserve rispetto al nuovo testo di compromesso della presidenza di turno svedese. “Nell’ultimo testo, rispetto alle mediazioni ultime che avevamo proposto, c’è secondo noi una insufficiente distinzione – ha spiegato il ministro – per quel che riguarda i ‘criteri di connessione’, che escludono la definizione dei ‘paesi sicuri’” in cui rimandare i migranti economici irregolari. In questo senso, ha continuato, “noi avevamo proposto delle specificazioni che ritenevamo ragionevoli” con la possibilità di “attuare iniziative di proiezione esterna”, al di fuori dei confini dell’Ue, ma “pur sempre, consapevolmente, nel rispetto dei diritti fondamentali e e del diritto internazionale. Non abbiamo mai immaginato – ha puntualizzato Piantedosi – che si possa gestire il fenomeno migratorio con accordi con paesi esterni all’Unione europea che potessero presentare problemi di rispetto delle basilari regole del diritto internazionale”.

Tuttavia, ha continuato il ministro, “vedo che tuttora sussiste una affermazione di un ‘principio di connessione’ che escluderebbe” o “limiterebbe fortemente ogni azione in questo senso”. Su questo punto, “manteniamo ferma la proposta di trovare qualche formula che sia più vicina alle ipotesi di mediazione che l’Italia aveva proposto. Altrimenti, pur ringraziando per tutte le mediazioni che sono state sviluppate, anche nella direzione di molti punti che l’Italia aveva proposto e che ritengo importanti, per nboi questo rimane uno dei punti dirimenti per cui abbiamo difficoltà” a sostenere il testo, “se non troviamo una formula ulteriore di compromesso e nella direzione che avevamo proposto”, ha concluso Piantedosi. La mediazione, dunque, continua. Appare abbastanza evidente che la presidenza di turno svedese è intenzionata a sottoporre il testo di compromesso al voto a maggioranza qualificata (con l’inevitabile opposizione della Polonia e dell’Ungheria) solo se avrà la sicurezza di “avere a bordo” anche l’Italia.

Per il Papa giornata di riposo al Gemelli. Riceve l’Eucarestia nel giorno del Corpus Domini

Per il Papa giornata di riposo al Gemelli. Riceve l’Eucarestia nel giorno del Corpus DominiCittà del Vaticano, 8 giu. (askanews) – Papa Francesco “ha trascorso una giornata di riposo” dopo l’intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi, effettuata ieri dall’equipe guidata dal prof. Sergio Alfieri. Lo afferma una nota della Sala Stampa Vaticana, che fa il punto sulla prima giornata di degenza di Papa Francesco al Policlinico Gemelli di Roma dopo l’operazione di ieri.

Il Papa si è alimentato con una dieta idrica” con i “parametri emodinamici e respiratori stabili” e, quindi, un decorso post operatorio che “risulta regolare”. “Nel pomeriggio di oggi, – ha poi informato il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni – Solennità del Corpus Domini, ha ricevuto l’Eucarestia. Tra i tanti messaggi di vicinanza è stato colpito dall’affetto della famiglia del piccolo Miguel Angel, battezzato da Papa Francesco lo scorso 31 marzo durante la visita nei reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile dell’ospedale, che gli ha inviato un poster di auguri di pronta guarigione. Il Santo Padre ha voluto personalmente ringraziare la mamma con una breve telefonata”.

Meloni ha incontrato il Cancelliere Scholz e domenica di nuovo a Tunisi per missione Ue

Meloni ha incontrato il Cancelliere Scholz e domenica di nuovo a Tunisi per missione UeRoma, 8 giu. (askanews) – Giorgia Meloni incontra a Palazzo Chigi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con cui ci sono “rapporti intensi”, ma intanto lavora alla missione che domenica la porterà nuovamente (dopo la visita ‘lampo’ di martedì scorso) a Tunisi, questa volta insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al primo ministro olandese Mark Rutte.

Il rapporto con la Germania, non sempre facile, è fondamentale per l’economia italiana, ma soprattutto in vista delle principali partite a livello europeo, a cominciare dalla questione dei migranti e dalla revisioni del Patto di stabilità. Per quanto riguarda il primo punto, già in una intervista pubblicata questa mattina dal ‘Corriere della Sera’, il cancelliere si era detto convinto che “non possiamo lasciare l’Italia e gli altri Paesi da soli”. Nel punto stampa al termine dell’incontro, Meloni rivendica il lavoro “straordinario” che l’Italia fa “abbastanza in solitudine” per salvare vite nel Mediterraneo, e la Germania, assicura, conosce l’importanza dei Paesi “di frontiera”. Il punto, però, per lei, è che il tema non è la redistribuzione tra i partner ma la “difesa dei confini esteri” e la collaborazione con i Paesi di partenza. Di questo occorre tenere conto anche nel Patto Ue su immigrazione e asilo di cui si discute proprio oggi a Lussemburgo. Un Patto su cui l’Italia ha fatto alcuni rilievi, ma Meloni assicura che “stiamo lavorando per cercare delle soluzioni, per arrivare a un punto di accordo” anche se “bisogna dare attenzione ai Paesi maggiormente sotto pressione”. Sulla questione migranti, Scholz non sembra sbilanciarsi, dicendosi “fiducioso in una risposta comune europea”. Per far questo però, precisa, forse proprio riferendosi all’Italia, “puntare il dito gli uni contro gli altri non aiuta, occorre cooperare”.

Per l’Italia, nell’ottica di limitare i flussi, è prioritaria la stabilizzazione della Tunisia e per questo domenica Meloni sarà nuovamente nella capitale africana, per una visita durante la quale saranno portate al presidente Saied “delle proposte, un pacchetto di iniziative di cooperazione e sostegno” che “può essere anche propedeutico a chiudere l’accordo con il Fmi su cui continuiamo a lavorare”. Se la crisi tunisina deflagrasse, è la preoccupazione del governo, si creerebbe un effetto “domino”, con un incremento delle partenze potenzialmente incontrollabile. Altro tema al centro del confronto la riforma del Patto di Stabilità e crescita. La Germania ha posizioni abbastanza lontane da quelle italiane sul tema e Scholz, nella sua dichiarazione, non sfiora la questione. Meloni, però, assicura che “siamo d’accordo che le vecchie regole sono superate e che le nuove devono tenere conto della competitività dei nostri sistemi”. La premier – non è una novità – chiede un nuovo Patto “che guardi molto al sostegno alla crescita”.

Sul piano bilaterale, Germania e Italia hanno due economie strettamente interconnesse e “collaboriamo molto bene”, garantisce il cancelliere. E che gli interessi siano “convergenti”, per la presidente del Consiglio, è dimostrato anche dall’accordo per la cessione del 41% di Ita a Lufthansa. La collaborazione tra i due Paesi è destinata a crescere, con la firma del Piano d’Azione Italia-Germania su cui è stata raggiunta un’intesa e che dovrebbe essere siglato nel prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno. “Il Piano di azione – spiega la premier – intende rendere ancora più regolare e intenso il nostro dialogo bilaterale, sul piano politico e a livello tecnico. Cosa che ci permetterà di lavorare con un approccio pragmatico su molti temi di importanza fondamentale: l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo, il mercato del lavoro, la coesione sociale, la crescita ecologicamente sostenibile, sia in ottica bilaterale che come coordinamento delle nostre posizioni in ambito europeo e internazionale”. Anche l’energia è un capitolo su cui gli interessi convergono: Roma e Berlino, insieme all’Austria, collaborano al progetto SoutH2 corridor per l’idrogeno verde. Sintonia, naturalmente, sull’aggressione all’Ucraina. “La compattezza europea è un punto di forza, Putin ha sottostimato l’Europa: tutti assieme siamo a fianco dell’Ucraina”, ribadisce Scholz a cui fa eco Meloni: “Il nostro sostegno alla causa Ucraina non è in discussione”.

Meloni incontra Scholz, domenica di nuovo a Tunisi per missione Ue

Meloni incontra Scholz, domenica di nuovo a Tunisi per missione UeRoma, 8 giu. (askanews) – Giorgia Meloni incontra a Palazzo Chigi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con cui ci sono “rapporti intensi”, ma intanto lavora alla missione che domenica la porterà nuovamente (dopo la visita ‘lampo’ di martedì scorso) a Tunisi, questa volta insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e al primo ministro olandese Mark Rutte.

Il rapporto con la Germania, non sempre facile, è fondamentale per l’economia italiana, ma soprattutto in vista delle principali partite a livello europeo, a cominciare dalla questione dei migranti e dalla revisioni del Patto di stabilità. Per quanto riguarda il primo punto, già in una intervista pubblicata questa mattina dal ‘Corriere della Sera’, il cancelliere si era detto convinto che “non possiamo lasciare l’Italia e gli altri Paesi da soli”. Nel punto stampa al termine dell’incontro, Meloni rivendica il lavoro “straordinario” che l’Italia fa “abbastanza in solitudine” per salvare vite nel Mediterraneo, e la Germania, assicura, conosce l’importanza dei Paesi “di frontiera”. Il punto, però, per lei, è che il tema non è la redistribuzione tra i partner ma la “difesa dei confini esteri” e la collaborazione con i Paesi di partenza. Di questo occorre tenere conto anche nel Patto Ue su immigrazione e asilo di cui si discute proprio oggi a Lussemburgo. Un Patto su cui l’Italia ha fatto alcuni rilievi, ma Meloni assicura che “stiamo lavorando per cercare delle soluzioni, per arrivare a un punto di accordo” anche se “bisogna dare attenzione ai Paesi maggiormente sotto pressione”. Sulla questione migranti, Scholz non sembra sbilanciarsi, dicendosi “fiducioso in una risposta comune europea”. Per far questo però, precisa, forse proprio riferendosi all’Italia, “puntare il dito gli uni contro gli altri non aiuta, occorre cooperare”.

Per l’Italia, nell’ottica di limitare i flussi, è prioritaria la stabilizzazione della Tunisia e per questo domenica Meloni sarà nuovamente nella capitale africana, per una visita durante la quale saranno portate al presidente Saied “delle proposte, un pacchetto di iniziative di cooperazione e sostegno” che “può essere anche propedeutico a chiudere l’accordo con il Fmi su cui continuiamo a lavorare”. Se la crisi tunisina deflagrasse, è la preoccupazione del governo, si creerebbe un effetto “domino”, con un incremento delle partenze potenzialmente incontrollabile. Altro tema al centro del confronto la riforma del Patto di Stabilità e crescita. La Germania ha posizioni abbastanza lontane da quelle italiane sul tema e Scholz, nella sua dichiarazione, non sfiora la questione. Meloni, però, assicura che “siamo d’accordo che le vecchie regole sono superate e che le nuove devono tenere conto della competitività dei nostri sistemi”. La premier – non è una novità – chiede un nuovo Patto “che guardi molto al sostegno alla crescita”.

Sul piano bilaterale, Germania e Italia hanno due economie strettamente interconnesse e “collaboriamo molto bene”, garantisce il cancelliere. E che gli interessi siano “convergenti”, per la presidente del Consiglio, è dimostrato anche dall’accordo per la cessione del 41% di Ita a Lufthansa. La collaborazione tra i due Paesi è destinata a crescere, con la firma del Piano d’Azione Italia-Germania su cui è stata raggiunta un’intesa e che dovrebbe essere siglato nel prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno. “Il Piano di azione – spiega la premier – intende rendere ancora più regolare e intenso il nostro dialogo bilaterale, sul piano politico e a livello tecnico. Cosa che ci permetterà di lavorare con un approccio pragmatico su molti temi di importanza fondamentale: l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo, il mercato del lavoro, la coesione sociale, la crescita ecologicamente sostenibile, sia in ottica bilaterale che come coordinamento delle nostre posizioni in ambito europeo e internazionale”. Anche l’energia è un capitolo su cui gli interessi convergono: Roma e Berlino, insieme all’Austria, collaborano al progetto SoutH2 corridor per l’idrogeno verde. Sintonia, naturalmente, sull’aggressione all’Ucraina. “La compattezza europea è un punto di forza, Putin ha sottostimato l’Europa: tutti assieme siamo a fianco dell’Ucraina”, ribadisce Scholz a cui fa eco Meloni: “Il nostro sostegno alla causa Ucraina non è in discussione”.

Lombardia, Terzi: avanti con piano rifacimento di 29 stazioni

Lombardia, Terzi: avanti con piano rifacimento di 29 stazioniMilano, 8 giu. (askanews) – “Anche la stazione di Mariano Comense, sulla linea Milano-Asso di Ferrovienord sarà rimessa a nuovo. Sono stati infatti avviati i lavori per il rifacimento degli spazi esterni seguendo le nuove linee guida, che nei mesi scorsi abbiamo approvato in Giunta regionale”. Ad annunciarlo è Claudia Maria Terzi, assessore a Infrastrutture e Opere pubbliche della Regione Lombardia.

“Questo intervento – ha aggiunto – rientra nel più ampio progetto di rifacimento di 29 stazioni sulle linee Milano-Asso e Saronno-Como, finanziato da Regione Lombardia con 11,5 milioni di euro e che prevede interventi su coperture, facciate, serramenti, sale d’attesa, sottopassi pedonali e rampe di accesso, pensiline, e lavori volti a migliorare l’accessibilità delle stazioni”. “Siamo molto soddisfatti di come sta procedendo il piano di rifacimento che – ha aggiunto Terzi – ha già portato a completare le manutenzioni in due stazioni e ad avviare i lavori in altre dieci. L’obiettivo è portare a termine gli interventi nel 2024, consegnando ai cittadini lombardi e agli utenti stazioni maggiormente accessibili e più confortevoli e sicure”.

Milano, a Palazzo Marino i premi Nobel per la pace del 2022

Milano, a Palazzo Marino i premi Nobel per la pace del 2022Milano, 8 giu. (askanews) – Milano accoglie i premi Nobel per la Pace 2022. Domani, venerdì 9 giugno, alle ore 17 in Sala Brigida a Palazzo Marino, è previsto infatti un incontro con i rappresentanti delle Ong russa Memorial e ucraina Center for Civil Liberties, premiate con il Nobel per “l’impegno per i diritti e contro gli abusi di potere”. Le due organizzazioni, rappresentate da Elena Zemkova, direttore esecutivo di Memorial Russia, Andrea Gullotta, Presidente Memorial Italia e Mykhailo Savva, membro del board del Center for Civil Liberties di Kiev, parteciperanno nei prossimi giorni alla festa di Radiopopolare.

Ad accoglierle in Comune, la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e la vicepresidente della commissione Esteri della Camera Lia Quartapelle. Con loro anche Michele Migone di Radiopopolare e Anna Zafesova, giornalista e scrittrice, collaboratrice dei quotidiani La Stampa e Il Foglio. “L’Europa e Milano conoscono bene queste due Ong – afferma la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi – per l’impegno in favore del rispetto dei diritti civili e lo sforzo nel documentare le violenze, le violazioni e gli abusi di potere connessi alla guerra. Siamo lieti di averle insieme a Milano, che sempre nel 2022 ha conferito a Memorial Italia la Benemerenza civica”.

“Abbiamo invitato i premi Nobel nella casa dei cittadini perché Milano continua a stare dalla parte della libertà e della democrazia – dichiara la vicepresidente della commissione Esteri della Camera, Lia Quartapelle -. Milano ha sostenuto l’Ucraina dal primo momento dell’invasione russa, e oggi vuole dare il suo benvenuto a chi lotta per un’Ucraina libera e una Russia democratica”.