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Autore: Redazione StudioNews

Ospedale israelitico, Roberto Cupellaro nuovo direttore generale

Ospedale israelitico, Roberto Cupellaro nuovo direttore generaleRoma, 18 mag. (askanews) – Il Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Israelitico ha nominato Roberto Cupellaro nuovo direttore generale del nosocomio ebraico, che prende le consegne da Giovanni Naccarato che ha gestito per un lungo periodo di risanamento dell’ente.

“A seguito di un attento processo di valutazione e selezione delle migliori professionalità manageriali in campo sanitario – afferma il presidente del CdA, Antonio Spizzichino – comunichiamo di aver individuato nella figura di Roberto Cupellaro la persona in grado di proseguire e implementare la strategia sanitaria dell’Ospedale Israelitico. Ringraziamo il dott. Naccarato per i sei anni di lavoro in cui l’ospedale ha maturato una profonda ristrutturazione e affrontato il complesso periodo di gestione dell’emergenza Covid. Desideriamo rivolgere a nome del CdA i migliori auguri all’ing. Cupellaro, certi del prezioso contributo che apporterà alla struttura”. Nato a Latina 58 anni fa, Cupellaro è ingegnere elettronico. Laureato all’università “La Sapienza” di Roma, ha poi conseguito un Master in Business Administration alla SDA Bocconi di Milano. Ha ricoperto numerosi incarichi manageriali in Italia e all’estero, con una comprovata esperienza nel settore sanitario. Già direttore generale di società, aziende specializzate nella fornitura di componenti per il settore dell’automotive e di multiutility per la gestione del servizio idrico e del servizio rifiuti.

“È per me oggi un grande onore e onere assumere l’incarico conferitomi dal Consiglio di Amministrazione – afferma Cupellaro – desidero ringraziare per la fiducia accordata e sono pronto a mettere a disposizione tutte le mie competenze ed esperienze maturate al servizio dell’Ospedale Israelitico, un’istituzione storica ed eccellenza riconosciuta nel panorama sanitario. Consapevole delle sfide che ci attendono, sono fortemente convinto che, in sinergia con il lavoro di ogni singolo dipendente dell’Israelitico, saremo in grado di confermare la nostra assistenza sanitaria di alto livello e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. A tal proposito, in questi giorni incontrerò i lavoratori, medici e operatori dell’ente, da sempre in prima linea per garantire alla popolazione tutta servizi sanitari altamente qualificati e che distinguono l’offerta del nostro gruppo ospedaliero”.

Stadio Roma, Gualtieri: avanti in modo spedito senza un euro pubblico

Stadio Roma, Gualtieri: avanti in modo spedito senza un euro pubblicoRoma, 18 mag. (askanews) – “Sullo Stadio della Roma stiamo andando avanti in modo molto spedito, e il voto sul pubblico interesse è stato fondamentale. Noi abbiamo fatto pochi annunci e molto lavoro con la società che si sta impegnando molto seriamente per un investimento privato: non c’è un euro pubblico”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un’intervista a SkySport24.

“Un investimento che è uno stadio e basta – ha sottolineato Gualtieri – rigenera un quadrante della città dove oggi c’è una spianata”. Uno stadio “green – ha sostenuto il sindaco – con percorsi ciclopedonali nella zona più infrastrutturata della Capitale. Una bellissima opportunità”, ha concluso.

Maltempo, Bonaccini: presto documento su danni da inviare a governo

Maltempo, Bonaccini: presto documento su danni da inviare a governoBologna, 18 mag. (askanews) – “In queste ore sono in corso interlocuzioni con i ministri per i primi adempimenti, per le sospensioni mutui, gli adempimenti fiscali. Ieri abbiamo incontrato i sindacati e le associazioni di categoria e i rappresentanti delle banche. Oggi arriveremo a scrivere un documento unitario con le parti sociali da trasmettere al governo per fare le cose tutti insieme e cercare il massimo di unità possibile. Avremo bisogno di provvedimenti urgenti e straordinari”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, durante la conferenza stampa nella sede della Protezione civile a Bologna con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e l’assessore regionale alla Protezione civile Irene Priolo.

“Abbiamo bisogno quotidianamente di capire come rispondere ai primi interventi – ha aggiunto Bonaccini -, come pianificare una mole di lavori che durerà tempo e che dovrà essere accompagnata da una rigida, severa, ma mi portante programmazione comune. Dovremo fare opere che aiutino nella prevenzione e non solo nell’emergenza. Noi siamo pronti assieme a tutto il sistema delle amministrazioni locali”.

Vino, fine contenzioso tra Cons. Valpolicella e Famiglie storiche

Vino, fine contenzioso tra Cons. Valpolicella e Famiglie storicheMilano, 18 mag. (askanews) – Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e la società Famiglie Storiche hanno annunciato di “avere definito ogni contenzioso tra loro pendente, avente ad oggetto l’utilizzo della Docg ‘Amarone della Valpolicella’”.

In una nota il Consorzio e le Famiglie spiegano di condividere l’obiettivo “di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo della Docg Amarone della Valpolicella e delle altre denominazioni della Valpolicella, favorendo un clima di equa competizione tra produttori, rispetto reciproco, collaborazione e dialogo”. Inoltre, “rribadiscono l’importanza della difesa della Docg Amarone della Valpolicella e delle altre denominazioni del territorio e della loro promozione in Italia e all’estero, “con l’obiettivo di favorire la loro conoscenza e di consolidarne il successo, nell’interesse di tutta la collettività”. Il comunicato congiunto, firmato dal presidente del Consorzio (nato nel 1924 e che rappresenta oltre l’80% delle aziende) , Christian Marchesini, e da quello delle Famiglie, Pierangelo Tommasi. Quest’ultima è nata nel 2009 e conta tredici soci: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.

In estrema sintesi, la rottura tra Consorzio e Famiglie avvenne dopo una scontro relativo al ruolo giocato nel Consorzio dalle Cantine cooperative e per la volontà di estendere i vigneti generando una sovrapproduzione di Amarone. Ne è nata una lunga “guerra” legale di cui oggi viene sancita la fine. Il business dell’Amarone si aggira intorno ai 350 milioni di euro.

”Bellu guaglione”, nuovo singolo di Rosa Chemical

”Bellu guaglione”, nuovo singolo di Rosa ChemicalMilano, 18 mag. (askanews) – Esce venerdì 19 maggio “Bellu guaglione”, il nuovo singolo di Rosa Chemical. Il brano è stato scritto da Rosa Chemical e Alessandro La Cava e prodotto da Bdope e Greg Willen, collaboratori storici dell’artista con i quali ha già pubblicato numerosi successi tra cui l’iconica saga Polka, e sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali (Capitol Records/Universal Music), oltre che in radio.

Libero dal pregiudizio e simbolo dell’amore senza norme prestabilite, in questo nuovo brano nato dal sample di “O’ Sarracino” di Renato Carosone e Nicola Salerno, Rosa Chemical rovescia il modello del “Bellu guaglione” che “tutt”e ffemmene fa ‘nnammurà”, proponendo il racconto di un ragazzo che indossa i tacchi per uscire, ama senza distinzione e non vuole essere giudicato per questo: “Sarracino si sveglia nel 2023 e scopre che l’amore non è più solo quello di una volta. Piace a tutti nella sua fluidità, nel suo essere libero e privo di pregiudizi”

Dopo la partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo con “Made in Italy” (certificato platino Fimi/Gfk) e un tour di successo appena terminato con tre date sold out ai Magazzini Generali di Milano, Rosa Chemical è pronto ad entrare nel campionato estivo con un messaggio ben preciso: ancora una volta, l’artista invita a essere se stessi senza farsi condizionare dalle norme imposte della società.

Nel G7 rivolto al Pacifico Meloni guarda alla centralità del Mediterraneo

Nel G7 rivolto al Pacifico Meloni guarda alla centralità del MediterraneoHiroshima, 18 mag. (askanews) – In un G7 che guarda al Pacifico, Giorgia Meloni è arrivata a Hiroshima con l’obiettivo di sottolineare l’importanza del Mediterraneo come ‘ponte’ tra gli oceani, da un punto di via geopolitico ed economico. Questo anche (o forse soprattutto) in vista del G7 2024, di cui l’Italia sarà presidente.

La presidente del Consiglio al debutto nel summit (unica donna alla guida di un Paese seduta al tavolo) avrà anche l’occasione di avere contatti con gli altri leader, non solo tra i sette, ma anche tra gli ospiti. Possibile dunque, ma ancora non formalmente in agenda, un colloquio con il presidente americano Joe Biden. Con gli Usa, in attesa della visita a Washington della premier, ci sono dossier aperti e anche qualche tensione, come la fuga dell’imprenditore russo Artem Uss e il ‘pressing’ per non rinnovare l’accordo sulla Via della Seta con la Cina. Altro colloquio rilevante – anch’esso da costruire – potrebbe essere quello con il presidente francese Emmanuel Macron, dopo le tensioni degli ultimi mesi con Parigi sui migranti, ravvivate dalle recenti dichiarazioni del ministro degli Interni Gerald Darmanin e dal capo del partito Renaissance Stéphane Séjourné. “Immagino che vedrò Macron nei prossimi giorni, le occasioni per vederci saranno molte ma a me non risulta che ci siano problemi tra Italia e Francia”, aveva assicurato Meloni poco più di una settimana fa a Praga. Si vedrà se a Hiroshima ci sarà la ricucitura. Per il resto, il focus del summit, guidato dal Giappone e con due ‘big’ (Usa e Canada) che affacciano sul Pacifico, guarda molto alla Cina e all’Asia. Il premier Fumio Kishida, incontrando Meloni in un bilaterale, ha sottolineato la necessità di “mantenere la coesione” nei confronti di Pechino. Meloni ha più volte ricordato il rischio della dipendenza dalla Cina e anche oggi con Kishida ha sottolineato il bisogno di spingere sulla transizione energetica per non “creare nuove dipendenze strategiche”. L’Indo-Pacifico è comunque un’area a cui Roma guarda con attenzione e il recente viaggio di Meloni a Nuova Dehli ne è la dimostrazione. Proprio in quell’occasione la premier aveva proposto il Mediterraneo come ‘mare di mezzo’ tra Atlantico e Indo-Pacifico. Certo per l’Italia, nel rapporto con la Cina, c’è da risolvere il problema dell’accordo sulla Via della Seta, in scadenza quest’anno. Pechino preme per un rinnovo, l’America per la sua chiusura. Meloni, sempre a Praga, aveva sottolineato che “una decisione non è stata ancora presa”. In realtà, secondo fonti governative, “non c’è un’urgenza, non c’è tutta questa pressione sull’Italia”. La riflessione è in corso e riguarda, si fa notare, anche Parlamento e Copasir. Alla fine l’accordo dovrebbe essere sciolto, ma occorrerà trovare il modo di farlo senza creare un eccessivo ‘strappo’ con la Cina.

Tema in agenda molto sentito dall’Italia è poi quello del cosiddetto Global South, i Paesi del Sud del mondo. Per la presidente del Consiglio occorre uscire da una divisione in blocchi tra Paesi ricchi e poveri nel segno del “West and the rest”, un approccio ritenuto “disastroso”. L’Italia in particolare (con il piano Mattei) vuol essere protagonista in Africa. Altro tema centrale è quello della guerra in Ucraina: i 7 grandi ribadiranno il pieno appoggio a Kiev fino a quando sarà necessario. Prevista anche la partecipazione – probabilmente da remoto – del presidente Volodymyr Zelensky. Su questa linea l’Italia è fermamente schierata e l’accoglienza del leader ucraino a Roma sabato scorso ne è la conferma.

Sicurezza economica, coercizione economica, salute, ambiente gli altri temi sul tavolo, così come il disarmo nucleare, molto sentito dal Giappone, che si trova stretto fra tre potenze nucleari (Russia, Cina, Nord Corea) in alcuni casi molto aggressive: la scelta di Hiroshima come sede del G7 non è casuale.

In un G7 che guarda al Pacifico Meloni vuole sottolineare la centralità del Mediterraneo

In un G7 che guarda al Pacifico Meloni vuole sottolineare la centralità del MediterraneoHiroshima, 18 mag. (askanews) – In un G7 che guarda al Pacifico, Giorgia Meloni è arrivata a Hiroshima con l’obiettivo di sottolineare l’importanza del Mediterraneo come ‘ponte’ tra gli oceani, da un punto di via geopolitico ed economico. Questo anche (o forse soprattutto) in vista del G7 2024, di cui l’Italia sarà presidente.

La presidente del Consiglio al debutto nel summit (unica donna alla guida di un Paese seduta al tavolo) avrà anche l’occasione di avere contatti con gli altri leader, non solo tra i sette, ma anche tra gli ospiti. Possibile dunque, ma ancora non formalmente in agenda, un colloquio con il presidente americano Joe Biden. Con gli Usa, in attesa della visita a Washington della premier, ci sono dossier aperti e anche qualche tensione, come la fuga dell’imprenditore russo Artem Uss e il ‘pressing’ per non rinnovare l’accordo sulla Via della Seta con la Cina. Altro colloquio rilevante – anch’esso da costruire – potrebbe essere quello con il presidente francese Emmanuel Macron, dopo le tensioni degli ultimi mesi con Parigi sui migranti, ravvivate dalle recenti dichiarazioni del ministro degli Interni Gerald Darmanin e dal capo del partito Renaissance Stéphane Séjourné. “Immagino che vedrò Macron nei prossimi giorni, le occasioni per vederci saranno molte ma a me non risulta che ci siano problemi tra Italia e Francia”, aveva assicurato Meloni poco più di una settimana fa a Praga. Si vedrà se a Hiroshima ci sarà la ricucitura. Per il resto, il focus del summit, guidato dal Giappone e con due ‘big’ (Usa e Canada) che affacciano sul Pacifico, guarda molto alla Cina e all’Asia. Il premier Fumio Kishida, incontrando oggi Meloni in un bilaterale, ha sottolineato la necessità di “mantenere la coesione” nei confronti di Pechino. Meloni ha più volte ricordato il rischio della dipendenza dalla Cina e anche oggi con Kishida ha sottolineato il bisogno di spingere sulla transizione energetica per non “creare nuove dipendenze strategiche”. L’Indo-Pacifico è comunque un’area a cui Roma guarda con attenzione e il recente viaggio di Meloni a Nuova Dehli ne è la dimostrazione. Proprio in quell’occasione la premier aveva proposto il Mediterraneo come ‘mare di mezzo’ tra Atlantico e Indo-Pacifico. Certo per l’Italia, nel rapporto con la Cina, c’è da risolvere il problema dell’accordo sulla Via della Seta, in scadenza quest’anno. Pechino preme per un rinnovo, l’America per la sua chiusura. Meloni, sempre a Praga, aveva sottolineato che “una decisione non è stata ancora presa”. In realtà, secondo fonti governative, “non c’è un’urgenza, non c’è tutta questa pressione sull’Italia”. La riflessione è in corso e riguarda, si fa notare, anche Parlamento e Copasir. Alla fine l’accordo dovrebbe essere sciolto, ma occorrerà trovare il modo di farlo senza creare un eccessivo ‘strappo’ con la Cina.

Tema in agenda molto sentito dall’Italia è poi quello del cosiddetto Global South, i Paesi del Sud del mondo. Per la presidente del Consiglio occorre uscire da una divisione in blocchi tra Paesi ricchi e poveri nel segno del “West and the rest”, un approccio ritenuto “disastroso”. L’Italia in particolare (con il piano Mattei) vuol essere protagonista in Africa. Altro tema centrale è quello della guerra in Ucraina: i 7 grandi ribadiranno il pieno appoggio a Kiev fino a quando sarà necessario. Prevista anche la partecipazione – probabilmente da remoto – del presidente Volodymyr Zelensky. Su questa linea l’Italia è fermamente schierata e l’accoglienza del leader ucraino a Roma sabato scorso ne è la conferma. Sicurezza economica, coercizione economica, salute, ambiente gli altri temi sul tavolo, così come il disarmo nucleare, molto sentito dal Giappone, che si trova stretto fra tre potenze nucleari (Russia, Cina, Nord Corea) in alcuni casi molto aggressive: la scelta di Hiroshima come sede del G7 non è casuale.

Estate 2023: una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati” tra Belpaese ed Europa

Estate 2023: una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati” tra Belpaese ed EuropaRoma, 18 mag. (askanews) – Il 70% degli italiani non ha ancora prenotato le proprie vacanze estive: la motivazione principale, per oltre il 54% delle persone, è il non aver ancora deciso quale sarà la propria meta. Meno impattanti, invece, altre motivazioni come i costi troppo elevati (19%), la preferenza per viaggi autunnali/invernali (8%) oppure ragioni di carattere personale (19%).

È quanto emerge dal primo Osservatorio sui trend di viaggio degli italiani per l’estate 2023 di PiratinViaggio – la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia – che ha analizzato gli elementi chiave della prossima estate: dalle tempistiche di prenotazione ai driver di scelta delle mete, dalla durata del soggiorno alle destinazioni più gettonate fino ad arrivare agli aspetti fondamentali tenuti in considerazione nell’organizzazione delle proprie vacanze. I trend di prenotazione ed organizzazione di viaggio degli italiani

– Early birds or latecomers: in merito alle tempistiche di prenotazione, quasi il 40% degli intervistati ha affermato di prenotare con circa 3 mesi di anticipo e quasi il 30% un mese prima di partire; meno coloro che prenotano molto prima, con 3-6 mesi di anticipo (il 22%) oppure last minute (solo il 9%). Si nota, in particolare, come la Gen Z sia più propensa a prenotare con più anticipo: il 48% dei rispondenti ha infatti affermato di prenotare con 3 mesi di anticipo e il 25% un mese prima di partire. – Team mare, montagna o città: sulle preferenze di viaggio è interessante notare come, in generale, il mare sia la meta preferita da oltre il 50% dei rispondenti (53%), rispetto alla città e alla montagna che hanno ottenuto rispettivamente il 34% e il 13% delle preferenze. Analizzando nello specifico le generazioni, però, si nota come questo dato venga confermato dai Millennials e dalla Gen X (entrambe 55%) e Baby Boomers (51%) mentre per la Gen Z è la città a spiccare come meta preferita, scelta da quasi il 50% delle persone. Il mare risulta essere la meta preferita anche tra chi ha figli (59%) rispetto alla città (28%) mentre chi non ha figli si divide più equamente tra mare (48%) e città (40%). La montagna ottiene meno preferenze, il 13% per i genitori e il 12% per chi non ha figli.

– Interessi personali ed hobby, i principali driver di scelta: l’ispirazione per un nuovo viaggio, per il 71% dei rispondenti, deriva principalmente dai propri hobby e interessi personali; importanti, tuttavia, anche i consigli di famiglia, amici e conoscenti (42%), i contenuti degli account social dei brand (25%) e delle persone che si seguono (18%). Meno rilevanti, invece, la pubblicità (15%) e le serie TV e i film (13%). Più nello specifico, analizzando i vari target di pubblico, l’ordine di importanza dei vari driver di scelta resta lo stesso; si può notare una leggera variazione nella Gen Z: per i più giovani, le serie tv e i film sono più impattanti (22%) rispetto alle altre generazioni nella scelta del proprio viaggio. – Gen Z campioni di sostenibilità: i viaggi più sostenibili, per il 43% delle persone, risultano essere più interessanti rispetto al passato. La metà delle persone intervistate ha però dichiarato che il proprio interesse verso l’argomento non è cambiato e quasi il 7% ha affermato addirittura di non poterne più della tematica. Questa divisione, con piccole variazioni, si conferma in tutti i target generazionali tranne per la Gen Z che si dimostra più attenta alla propria impronta ecologica: più della metà (52%) infatti ha dichiarato di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei propri viaggi.

– La lotta tra meta e budget: il fattore più importante, nella definizione delle proprie vacanze estive, per ben il 76% delle persone risulta essere la destinazione; rilevante anche il budget (69%) e a pari merito le esigenze della persona con cui si viaggia e la temperatura e il tempo della meta da selezionare (17%). Anche in questo caso si possono notare differenze tra le diverse generazioni: se per la Gen Z il budget è l’elemento chiave al 78%, per i Baby Boomer è il luogo a distaccarsi maggiormente dalle altre opzioni, tanto da essere scelto dall’80% dei rispondenti. – Solo travel, ormai una certezza: i viaggi in solitaria sembrano non spaventare gli italiani: il 66% delle persone ha affermato di non temerli più e di vederli come un’opportunità particolarmente apprezzata per le proprie vacanze. Una leggera differenza, tuttavia, si riscontra confrontando le risposte degli uomini, per i quali la percentuale arriva al 77% rispetto alle donne, per le quali scende al 62%. A livello generazionale, infine, si può notare una piccola differenza, con la Gen Z più pronta ad affrontare i viaggi in solitaria (67%) rispetto ai Baby Boomer (62%).

– Fun fact, c’è sempre solo ed esclusivamente un “planner”: per quanto riguarda l’organizzazione e la prenotazione dei viaggi il sondaggio evidenzia che circa il 70% delle persone – senza differenze di genere ed età – si ritengono i veri organizzatori delle vacanze! Vi è quindi sempre solo ed esclusivamente una persona all’interno della coppia, della famiglia o del gruppo che dichiara di prendere in mano personalmente tutto il processo la quale, pertanto, non percepisce una suddivisione equa dei compiti.

Grazie ai dati derivati dall’Osservatorio, PiratinViaggio rivela quali sono le scelte di chi ha già prenotato le proprie vacanze dell’estate 2023.

– Italia ed Europa, le regine estive: nella scelta della destinazione, i rispondenti si dividono equamente tra Italia ed Europa (rispettivamente al 40%); un numero nettamente inferiore contraddistingue coloro che hanno scelto mete al di fuori dei confini europei (20%). Più nello specifico, per la Gen Z “domina” l’Europa, scelta da ben il 60% del campione intervistato – rispetto all’Italia (23%) e all’extra-Europa (17%). Per i Millennials la divisione risulta meno netta con il 43% di preferenze per l’Europa, il 36% per l’Italia e il 21% per altre mete internazionali. Per le generazioni meno giovani, le preferenze si invertono: ben il 48% della Gen X e il 46% dei Baby Boomer ha scelto, infatti, destinazioni italiane, a discapito dell’Europa (34% della Gen X e 33% dei Baby Boomer) e dell’extra-Europa (18% Gen X e 21% Baby Boomer). Differenti le scelte della destinazione delle prossime vacanze di genitori e non genitori: se per i primi a prevalere è il Bel Paese (50%), i secondi preferiscono l’Europa (46%).

– Durata della vacanza, vince la via di mezzo: anche in merito alla durata della vacanza è interessante notare come, a livello generale, la maggior parte delle persone soggiornerà da una a massimo due settimane (62%); meno coloro che vivranno una vacanza più breve (15% per meno di una settimana) o più lunga (23% per oltre le due settimane). La durata del viaggio varia, tuttavia, in base all’età dei rispondenti: se la vacanza da una e due settimane resta la scelta più gettonata da tutte le fasce di età, un numero significativo di Gen Z viaggerà per meno di una settimana (32%) mentre per i Baby Boomer le vacanze saranno più lunghe con un 38% che ha optato per soggiorni di lunga durata (oltre le due settimane). Vacanze di oltre due settimane anche per chi ha figli (scelte dal 27%) rispetto a chi viaggia senza figli (19%).

– Compagni di viaggio, una scelta da non sottovalutare: la coppia è la scelta più popolare, con il 42% delle preferenze, seguita dalla famiglia (36%), dagli amici (18%) e dal viaggio in solitaria (4%). La Gen Z viaggia principalmente in coppia (53%) o con gli amici (34%), mentre i Millennials e la Gen X apprezzano anche il viaggio in famiglia (36% e 49%).

Bankitalia: per riforma fisco coperture adeguate, più tasse su rendite

Bankitalia: per riforma fisco coperture adeguate, più tasse su renditeRoma, 18 mag. (askanews) – Per la riforma fiscale sono necessarie “coperture adeguate, strutturali e credibili”, che al momento la delega non prevede. Il carico fiscale andrebbe redistribuito utilizzando i proventi dalla lotta all’evasione in primo luogo per alleggerire i contribuenti che versano regolarmente le imposte. Il sistema fiscale deve favorire la crescita economica e questo è possibile incentivando gli investimenti e spostando il carico tributario “dai fattori produttivi, ossia lavoro e capitale, alle rendite e ai consumi”. Questa la posizione della Banca d’Italia sulla delega per la riforma del sistema tributario, illustrata dal Caposervizio assistenza e consulenza fiscale dell’Istituto di Via Nazionale nel corso dell’audizione in Commissione finanze alla Camera.

“L’elevato peso del nostro debito pubblico impone la necessità di conseguire e mantenere nel tempo significativi avanzi primari, per cui – ha spiegato Ricotti – a fronte di qualsiasi riduzione nelle entrate pubbliche vanno individuate coperture adeguate, strutturali e credibili”, che al momento la delega prevede soltanto per l’eliminazione dell’Irap, a fronte della quale viene introdotta una sovraimposta Ires. La lotta all’evasione fiscale, fenomeno “inaccettabilmente iniquo e distorsivo della concorrenza tra imprese”, deve continuare con determinazione e “la prima forma di redistribuzione dovrebbe essere quella di utilizzare i proventi per alleggerire il carico tributario dei contribuenti in regola”.

Nell’ottica di orientare il sistema fiscale a favorire la crescita, ha sottolineato ancora la Banca d’Italia “andrebbe spostato l’onere tributario dai fattori produttivi, lavoro e capitale, alle rendite e ai consumi”. Ricotti ha ricordato che “dal confronto con i principali paesi dell’Unione europea emerge come in Italia le aliquote implicite di tassazione su lavoro e capitale siano tra le più elevate e sempre superiori a quelle medie registrate nell’area dell’euro”. Nel merito della delega, che prevede l’approdo a regime ad un sistema basato sulla flat tax contestualemente alla riduzione del carico tributario, Bankitalia sostiene che questo modello “potrebbe risultare poco realistico” per un Paese come l’Italia “con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica”. Secondi Ricotti “andranno attentamente valutati gli effetti redistributivi” derivanti dalla tassa piatta. “La sfida – ha detto – sarà tradurre in pratica i principi cui si ispira la delega tenendo insieme i vincoli di bilancio pubblico, l’equità orizzontale e verticale”.

L’analisi di Bankitalia si è poi soffermata sui meccanismi preventivi di lotta all’evasione che la riforma introduce, come la cooperative compliance e il concordato preventivo. Questi strumenti, secondo Ricotti, non devono indebolire i controlli successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi che, anzi, andrebbero rafforzati “per non rischiare di vanificare i risultati finora ottenuti dalla lotta all’evasione”.

Maltempo, Anas: il punto della viabilita’ lungo le statali

Maltempo, Anas: il punto della viabilita’ lungo le stataliRoma, 18 mag. (askanews) – Prosegue senza sosta l’impegno del personale e dei mezzi Anas (Gruppo FS Italiane) per fronteggiare la nuova forte ondata di maltempo che dalla scorsa notte sta interessando la regione Emilia-Romagna. Anas, dall’avvio dell’emergenza, sta impiegando 240 persone, tra personale Anas e Squadre incaricate per il servizio di Pronto Intervento. Per le principali operazioni sono stati impiegati sul territorio oltre 50 tra veicoli e mezzi operativi. La strada statale 9 “via Emilia” è stata riaperta al traffico lungo tutto tratto ricadente in Emilia-Romagna. Riaperta al traffico la strada statale 253 “San Vitale” a Villafontana (BO) e la strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola” a Mercato Saraceno (FC). Sulla strada statale 3bis “Tiberina” (E45) è stato riaperto al traffico lo svincolo di Case Murate. Riaperta al traffico – in entrambe le direzioni di marcia – la strada statale 253 bis “Trasversale di Pianura” nel territorio di Budrio (BO) tra il km 30,400 ed il km 36,770 precedentemente chiusa per rischio esondazione del fiume Gaiana. La strada statale 16 “Adriatica” è stata riaperta al traffico a Ravenna nei pressi del km 201 mentre permane la chiusa al traffico, per rischio esondazione, ad Alfonsine (RA) nei pressi del km 122, a Bagnacavallo (RA) dal km 136,100 al km 147.

Per allagamento è stata disposta la chiusura della strada statale 67 “Tosco Romagnola” a Coccolia (RA) dal km 201 al km 197,400 con percorso alternativo su viabilità secondaria. La SS 67 “Tosco Romagnola” è altresì chiusa al traffico – per frane e smottamenti – nel comune di Portico e San Benedetto (FC), nei pressi del km 146,700, del km 148 e nei pressi del km 154,400; a Rocca San Casciano è disposta la chiusura nei pressi del km 163,800 e nel comune di Dovadola , nei pressi del km 168,600 e del km 170,400.

Nella città metropolitana di Bologna è altresì attiva la chiusura al traffico, per rischio di esondazione del fiume Savena, la strada statale 65 bis “Fondovalle Savena” a Pianoro tra il km 0,500 ed il km 2,500. A Cesena per allagamento della sede stradale è chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, la strada statale 726 “Secante di Cesena” dallo svincolo n.3 (km 26,700) allo svincolo n.5 (km 31,200) ed è inoltre chiuso al traffico lo svincolo n.6, per chi viaggia in direzione Roma.

La strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola” è chiusa al traffico – per frane e smottamenti – dal km 226,800 al km 233,400 nei comuni di Sarsina e Quarto con deviazione del traffico sulla SS3 bis (E45). La strada statale 65 “della Futa”, nella città metropolitana di Bologna, a causa della presenza di frane e smottamenti è chiusa al traffico nel comune di Loiano dal km 76,400 al km 72,600 e nei pressi del km 84 in comune di Livergnano.

Per smottamento, la strada statale 64 “Porrettana” è chiusa a Marzabotto (BO) nei pressi del km 70,500 con deviazione del traffico sulla viabilità locale e a Sasso Marconi (BO) dal km 73,500 al km 71,800. La strada statale 726 “Secante di Cesena” è chiusa al traffico dallo svincolo n. 5 (km 31,500) allo svincolo n.3 (km 26,700).

Inoltre, lungo la strada statale 727bis “Tangenziale di Forlì” permane la chiusura della carreggiata in direzione Bologna dal km 0 al km 5 mentre è disposta la chiusura – in entrambe le direzioni di marcia – nei pressi del km 4,900 mentre è riaperta in carreggiata opposta, direzione Rimini.

Come già comunicato in precedenza, al fine di alleggerire il traffico e facilitare le operazioni di soccorso nelle aree colpite dall’emergenza maltempo, su disposizione della Prefettura di Forlì Cesena, Anas ha temporaneamente istituito il divieto di transito ai mezzi pesanti sulla la strada statale 3 bis “Tiberina” (E45) tra Sansepolcro (AR) e Ravenna. In alternativa è possibile utilizzare l’autostrada A1. I mezzi pesanti sulla E45 in direzione nord sono deviati con uscita obbligatoria a Sansepolcro e prosecuzione sulla SS73 in direzione Arezzo/A1.