Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Meloni: Cdm il primo maggio perché dobbiamo dare l’esempio. Salvini: aumenteremo buste paga e pensioni

Meloni: Cdm il primo maggio perché dobbiamo dare l’esempio. Salvini: aumenteremo buste paga e pensioniRoma, 22 apr. (askanews) – “Crediamo che i primi a dover dare l’esempio debbano essere quelli come noi che, in fondo, sono dei privilegiati, dunque ho deciso di tenere un Cdm in questa giornata dove tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro, tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, compresi i tecnici impegnati in Piazza San Giovanni nel Concertone del Primo Maggio. È una giornata importante che il governo dedicherà al lavoro, prendendo decisioni sul lavoro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando della decisione di convocare un Consiglio dei ministri dedicato al lavoro per il primo maggio in un’intervista a Milano Finanza.

E il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, promette: “Il primo maggio faremo un consiglio dei ministri dove ci sarà un altro sostanzioso e sostanziale aumento delle buste paga e delle pensioni più basse”, ha detto a margine della sua visita a Rho al Salone del Mobile, dove ha parlato della riunione del Cdm annunciata ieri dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadendo che “il lavoro paga”.

Il New York Times rivela: la fuga di documenti top secret dal Pentagono andava avanti da oltre un anno

Il New York Times rivela: la fuga di documenti top secret dal Pentagono andava avanti da oltre un annoRoma, 22 apr. (askanews) – La falla d’intelligence che ha portato alla diffusione di documenti riservati del Pentagono per mano del giovane aviere della Guardia nazionale Jack Teixeira si è manifestata ben prima di quanto finora si credesse. Il New York Times, in base a una revisione dei post pubblicato sulla piattaforma di chat popolare tra i gamer, Discord, si è reso conto che Teixera aveva già pubblicato informazioni riservate a partire da febbraio 2022, subito dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Non solo. Secondo il NYT, oltre al piccolo gruppo di 50 membri su cui sono state rinvenute in un primo momento le foto dei documenti riservati – Thug Shaker Central – ce n’è un altro con circa 600 membri col quale l’aviere 21enne avrebbe condiviso di documenti. Teixeira, come esperto IT, aveva le credenziali per accedere a documento top secret. Non è chiaro se le autorità fossero o meno consapevoli, al momento della pubblicazione dell’articolo sul NYT, dell’esistenza di questo secondo e più ampio gruppo di persone che ha avuto accesso a segreti. Il giornale ha appreso del secondo gruppo da un utente di Discord. E questo gruppo più ampio è pubblicamente visibile come canale YouTube e facilmente accessibile, secondo il NYT. Il primo “leak” sarebbe apparso sul gruppo meno di 48 ore dopo l’inizio dell’invasione russa. “Ho visto un report del Pentagono il quale dice che un terzo della forza è usata per invadere”, scrisse allora l’utente, voglioso di impressionare gli altri componenti della chat room.

Alcune delle intelligence condivise dall’aviere alludono a situazioni sul campo di battaglia. Il 27 marzo 2022 condivise informazioni del ritiro dei russi da Kiev che, a suo dire, proverrebbero da “un sito della NSA”. Sostanzialmente annunciava che “potrebbe esserci un ritiro delle truppe a ovest di Kiev” ed effettivamente due giorni dopo i russi annunciarono il ritiro dalla capitale ucraina.

Mosca ha ordinato l’arresto di un giornalista investigativo bulgaro

Mosca ha ordinato l’arresto di un giornalista investigativo bulgaroRoma, 22 apr. (askanews) – Un tribunale di Mosca ha ordinato l’arresto in contumacia del giornalista investigativo bulgaro Christo Grozev, aggiungendolo alla sua lista di “agenti stranieri”. L’ha riferito l’agenzia di stampa statale Ria Novosti. Grozev è il principale corrispondente russo per il Bellingcat. Grozev ha svolto un ruolo chiave nelle sue indagini sull’avvelenamento del politico dell’opposizione Alexei Navalny (da cui è stato tratto anche il pluri premiato documentario, anche con l’Oscar, “Navalny” di Daniel Roher, in cui il giornalista appare mentre svolge proprio il suo lavoro di indagine), e ha ampiamente raccontato l’offensiva di Mosca in Ucraina.

Grozev non è attualmente in Russia. Nel 2022 è stato inserito nella lista dei ricercati dalle autorità russe, che lo hanno accusato di aiutare l’intelligence ucraina.

Incontro a Manila tra ministri Esteri Cina-Filippine

Incontro a Manila tra ministri Esteri Cina-FilippineRoma, 22 apr. (askanews) – I ministri degli Esteri di Cina e Filippine si sono incontrati oggi in un momento di deterioramento delle relazioni bilaterali, in seguito all’allargamento dell’accordo di sicurezza tra Manila a Washington che consente agli Usa di aprire altre quattro nuove basi militari nell’arcipelago del Sudest asiatico. Lo riferisce Nikkei Asia.

Il segretario filippino per gli affari esteri Enrique Manalo ha aperto un incontro con il ministro degli Esteri cinese Qin Gang, la cui visita di tre giorni a Manila coincide con la più grande esercitazione militare filippino-statunitense di sempre. I ministri hanno parlato dell’incontro tra il presidente filippino Ferdinando Marcos Jr. e il presidente cinese Xi Jinping a Pechino a gennaio, quando i leader hanno deciso di rafforzare i legami. I diplomatici hanno anche discusso disputa marittima nel Mar Cinese Meridionale e di altre questioni regionali.

“In mezzo a una situazione regionale fluida e turbolenta, una relazione Cina-Filippine sana e stabile non solo soddisfa le aspirazioni dei nostri due popoli, ma è anche in linea con le aspirazioni comuni dei paesi della regione”, ha affermato Qin. “Dobbiamo lavorare insieme – ha aggiunto – per continuare la nostra tradizione di amicizia e risolvere adeguatamente le nostre divergenze nello spirito di credibilità, consultazione e dialogo, oltre a mantenere le nostre promesse reciproche in modo da portare maggiori benefici ai nostri due Paesi”.

Manalo ha notato gli “sviluppi significativi” che mostrano “non solo la vivacità, ma anche la profondità e l’ampiezza delle nostre relazioni”, aggiungendo, “c’è, ovviamente, molto lavoro da fare”. Ha detto che gli impegni di investimento di 22,8 miliardi di dollari che Marcos si è assicurato durante la sua visita in Cina si stanno lentamente realizzando.

I due ministri hanno anche discusso di “questioni di sicurezza regionale di reciproco interesse”, ha detto il ministero degli Esteri di Manila in una dichiarazione prima dei colloqui, senza approfondire. Pechino si è opposta alla decisione di Marcos di concedere agli Stati Uniti l’accesso a quattro nuove basi, oltre ai cinque siti originari. Tre delle nuove basi si trovano nelle Filippine settentrionali vicino a Taiwan, mentre un’altra è vicina al Mar cinese meridionale. Marcos ha affermato che le basi hanno lo scopo di rafforzare la difesa del suo paese e non sono destinate ad alcuna “azione offensiva” verso paesi terzi.

Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cinese, in seguito all’annuncio del rafforzamento dell’accordo Filippine-Usa, ha lanciato un avvertimento: “Vorremmo ricordare ancora una volta al paese interessato che assecondare forze al di fuori della regione non porterà maggiore sicurezza, ma causerà tensioni, mettendo a rischio la pace e la stabilità regionali e alla fine potrà ritorcersi contro”.

L’amministrazione Marcos ha anche accolto con favore i pattugliamenti congiunti con gli Stati Uniti nel Mar cinese meridionale, che la Cina rivendica per gran parte entrando in rotta di collisione con le Filippine, il Vietnam e altri paesi della regione.

Manalo ha detto a Qin che la disputa marittima “non dovrebbe essere la somma totale delle nostre relazioni” e “non dovrebbe impedirci di cercare modi per gestirle in modo efficace”.

Marcos – che ha dato una svolta filo-Usa dopo che il suo predecessore Rodrigo Duterte aveva dato allineato in maniera inedita Manila a Pechino – vedrà il presidente americano Joe Biden il primo maggio a Washington. Il viaggio ha lo scopo di “ribadire il rapporto speciale tra le Filippine e gli Stati uniti”, secondo l’ufficio di Marcos. Qin incontrerà Marcos oggi.

Unni-Xiongnu, il primo impero nomade della storia era multietnico

Unni-Xiongnu, il primo impero nomade della storia era multietnicoRoma, 22 apr. (askanews) – Li ricordiamo come i più distruttivi tra i “barbari” che misero fine all’Impero romano. Ma gli Unni, quelli di Attila, hanno probabilmente rappresentato nell’Eurasia antica una grande potenza, il primo “impero nomade”, in grado di spostarsi tra la Cina, dove – ammesso che, come pensano molti storici, siano lo stesso popolo – erano conosciuti col nome di Xiongnu, e l’Occidente. Ma chi erano questi fieri e crudeli cavalieri? Un nuovo studio genetico, pubblicato su Science Advances, ha confermato un fatto che mette nuova luce sulla loro storia: dal punto di vista del Dna si trattava di un popolo molto più articolato di quanto un tempo si pensasse. Inoltre, sempre sulla base di questo studio, si è capito che i Xiongnu assegnavano un ruolo di primo piano alle donne.

L’Impero unno per quasi tre secoli, dal 200 a.C., ha controllato la steppa eurasiatica orientale, dove si trova l’odierna Mongolia, la Cina settentrionale, la Siberia meridionale e l’Asia centrale. Molti storici inoltre suggeriscono anche che il ramo settentrionale degli Xiongnu siano Unni europei. Al suo apice, il primo impero nomade era una forza centrale nelle economie politiche dell’Asia centrale, interna e orientale, creando vaste reti commerciali per importare merci straniere, come il vetro romano, i tessuti persiani, l’argento greco e la seta cinese.

Quello che mancava loro era un sistema di scrittura e gran parte di ciò che si sa dei Xiongnu è stato scritto e tramandato dai suoi principali rivali politici, i cinesi della dinastia Han che governava l’Impero cinese. Gli storici Han indicarono sprezzantamente l’Impero Xiongnu come una semplice élite nomade, senza approfondire troppo i dettagli della loro organizzazione sociale e della loro cultura.

Gli studi hanno avevano già in passato rilevato nei campioni di Dna antico un alto livello di diversificazione genetica, il che fa pensare che l’Impero Xiongnu fosse un’”entità multietnica, multiculturale e multilingue”. Qualcosa di estremamente moderno. Quel che non si sapeva finora era se la diversità al suo interno si organizzasse attorno a cluster culturali omogenei o se vi fosse un livello di mescolanza tale per cui all’interno di una stessa comuniutà vivessero persone di origini diverse.

Gli studiosi hanno condotto un’intensa indagine archeogenetica su tutto il genoma di due cimiteri Xiongnu – un cimitero di alto livello e uno di basso livello – in Mongolia, e hanno generato dati per 19 individui. Da ciò hanno dedotto che sia l’impero nel suo insieme sia le comunità locali che lo componevano presentavano alti livelli di diversità genetica, con gli individui di status più basso maggiormente diversificati, il che fa pensare che provenissero da parti lontane dell’impero. “Ciò suggerisce ulteriormente l’esistenza di un’aristocrazia nell’Impero Xiongnu, che lo status e il potere d’élite fossero concentrati all’interno di sottogruppi specifici della popolazione più ampia”, afferma lo studio. Inoltre, continua, “l’elevata diversità genetica riscontrata tra gli Xiongnu durante tutti i periodi impedisce qualsiasi tentativo significativo di definire un profilo genetico ‘rappresentativo’ di Xiongnu”.

Inoltre, Bryan Miller, coautore dello studio e assistente professore presso l’Università del Michigan, ha affermato al South China Morning Post che lo studio ha rilevato come le donne svolgessero un ruolo importante nell’Impero Xiongnu. “Le nostre indagini di archeogenetica – ha sostenuto – hanno dimostrato che in luoghi come la frontiera occidentale, le donne svolgevano un ruolo significativo nelle interazioni a lunga distanza e nelle alleanze di parentela, ed erano agenti attivi dell’impero assumendo ruoli politici-chiave all’interno di comunità lontane”.

Nel cimitero dell’élite aristocratica, gli autori hanno trovato tombe contenenti i resti di donne adulte sepolte in bare di assi di legno decorate con cavalli, pecore, dischi d’oro e oggetti a mezzaluna che rappresentano il sole e la luna, e pezzi di carri cinesi in bronzo.

“I nostri risultati confermano la lunga tradizione nomade delle principesse d’élite che svolgono ruoli critici nella vita politica ed economica degli imperi, specialmente nelle regioni periferiche – una tradizione iniziata con gli Xiongnu e continuata più di mille anni dopo sotto l’impero mongolo “, ha detto il coautore dello studio Jamsranjav Bayarsaikhan. Del Max Planck Institute tedesco. “Mentre la storia – ha continuato – a volte ha liquidato gli imperi nomadi come fragili e brevi, le loro forti tradizioni non sono mai state infrante”.

Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare: NatPower nuovo partner

Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare: NatPower nuovo partnerMilano, 22 apr. (askanews) – NatPower, società indipendente attiva nello sviluppo di infrastrutture energetiche sostenibili in tutto il mondo, entra nel Partnership Program dell’Osservatorio Nazionale per la Tutela del Mare. L’annuncio arriva in occasione della Giornata della Terra, istituita nel 1970 dalle Nazioni Unite.

NatPower, infatti, nell’ottica di perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, ha deciso di supportare le attività di ONTM e contribuire attivamente alla realizzazione di progetti che prevedano la valorizzazione dell’ecosistema ambientale e, in particolare, marino, attraverso azioni concrete in campo Green Defence, Blue Economy e, più genericamente, innovativo, tali da garantire la tutela della biodiversità e uno sviluppo sostenibile della società. “Siamo felici che una realtà quale è NatPower, attiva in tutto il mondo esportando l’eccellenza italiana, abbia deciso di abbracciare il nostro progetto, apportando competenza ed esperienza nella promozione di dinamiche virtuose in ambito ambientale, con la progettazione e realizzazione – tra i tanti – di impianti di produzione da energie rinnovabili rispettosi dell’ecosistema in cui insistono. Siamo pronti a collaborare insieme per lanciare iniziative che siano in grado di coinvolgere anche le nuove generazioni, utilizzando il linguaggio dell’innovazione e della tecnologia per avvicinarli alle tematiche ambientali che oggi ci obbligano a nuove riflessioni e consapevolezze”, commenta Roberto Minerdo, Presidente ONTM.

Grande soddisfazione viene espressa dal CEO di NatPower Fabrizio Zag che sottolinea: “Siamo lieti di sostenere ONTM in occasione dell’Earth Day, il più famoso evento mondiale sulla tutela dell’ambiente e della terra, siamo infatti convinti che preservare la biodiversità sia essenziale per il futuro e l’abbondanza delle risorse naturali. Ogni azione concreta ha un impatto positivo e può fare la differenza in tema di sostenibilità”. “Ciò che ha avvicinato ONTM a NatPower è la chiara e concreta attenzione di questa società agli obiettivi di sostenibilità ambientale che ha voluto prefissarsi nell’ambito delle proprie attività – aggiunge Federico Ottavio Pescetto,Segretario Generale e Vicepresidente Esecutivo ONTM -. Al riguardo, nell’Osservatorio non ci stancheremo mai di sottolineare come debba essere ritenuta condizione necessaria per ogni attività di tutela dell’ambiente la capacità di portare a sintesi quest’ultima con le necessità produttive e di sviluppo economico: ebbene, NatPower rappresenta al meglio questa consapevolezza, perseguendo i propri obiettivi aziendali in maniera sostenibile, con una vision di lungo periodo, a tutela delle generazioni future”.

Il Tutto, il tempo, il mistero: “Everything” dei Nohlab a Milano

Il Tutto, il tempo, il mistero: “Everything” dei Nohlab a MilanoMilano, 22 apr. (askanews) – Un’installazione video che prova a indagare il Tutto, guidando il pubblico in una nuova dimensione della percezione, per offrire una visione diversa sull’universo, il tempo, la nostra stessa esistenza. Si tratta di “Everything”, opera dello studio turco Nohlab, ospitata a Milano da MEET Digital Culture Center con il Museo Nazionale di Arte Digitale e in collaborazione con Filmmaster Events. Nei 12:30 minuti del viaggio visivo gli artisti cercano di ritrarre “il tutto come appare”, aprendo lo spazio a “nuove possibili interazioni”.

“In Everything, come in tutti i progetti di Nohlab – ha detto ad askanews Candas Sisman, che insieme a Deniz Kader compone lo studio – noi creiamo esperienze immersive e la tecnologia ci permette di manipolare le percezioni dei sensi umani, per creare un nuovo ambiente per i corpi”. Luci, immagini, suoni, movimenti, geografie spaziali e biologiche, immaginario fantascientifico e scientifico si intrecciano in maniera affascinante, e la sensazione è quella di essere realmente trasportati altrove. “Abbiamo cercato di mettere il pubblico davanti a delle domande – ha aggiunto Sisman – davanti a dei problemi. Noi non diamo risposte, ma qualche idea e qualche suggestione sul futuro: una delle più importanti è che non dovremmo avere paure dell’ignoto e dell’oscuro, perché ci sono molte possibilità e ogni scelta definitiva finisce per escludere tutte le altre, che invece sono opportunità senza limiti”.

Il messaggio che passa è che ci sono moltissime cose che non riusciamo a percepire né a prendere in considerazione, ma proprio accettare quanta conoscenza ci sfugge può portare a una apertura al mondo in trasformazione, così come a una visione libera nei confronti delle tecnologie e delle macchine che abbiamo creato. Oltre che a una riflessione in aggiornamento sulle possibilità dell’arte digitale.

Area Sud Basilicata patrimonio Unesco: chiesto sostegno a Lombardia

Area Sud Basilicata patrimonio Unesco: chiesto sostegno a LombardiaMilano, 22 apr. (askanews) – “La Regione Basilicata sosterrà, con convinzione, la proposta del Gal ‘La Cittadella del Sapere’ di candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco”. ha affermato il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. “Si tratta – ha aggiunto – di un’area vasta che include il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea. Territori incontaminati, i quali, per la loro immensa valenza paesaggistica, meritano di essere annoverati tra i siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Mi auguro che l’iniziativa del Gal riesca a catalizzare l’attenzione degli Enti locali e del mondo associativo, in modo da rafforzare una proposta importante per l’intera Basilicata”.

La dichiarazione di Bardi arriva in seguito all’invito rivoltogli, nei giorni scorsi, dal Gal, “La Cittadella del Sapere”, il cui Presidente è Franco Muscolino e il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, nonchè dal giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e creatore del sito www.progettodivitasud.it, fondato per il riscatto socio-economico del Mezzogiorno, promotori della richiesta, che, nei prossimi giorni, sarà fatta pervenire all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, di avviare l’iter per l’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il giornalista Biagio Maimone ha chiesto sostegno anche al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: “Le chiedo di voler sostenere, con un Suo messaggio, la proposta che lo scrivente ed il Gal, ‘La Cittadella del Sapere’ intendono formulare all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, affinché venga avviato l’iter per ottenere l’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco”, scrive Maimoni che aggiunge: “Riteniamo la Lombardia un territorio all’avanguardia nel tessuto socio-economico e politico della nazione italiana” e “desideriamo creare tra il Nord Italia e il Sud Italia un legame solidale e culturale, sia sotto il profilo socio-economico, sia sotto il profilo della cultura sostenibile, che rappresenta attualmente il tema fondante il benessere dei cittadini. E’ nostro intento avviare un processo di cooperazione tra le Regioni italiane, le cui culture e le cui tradizioni sono diverse. Oggi, più di ieri, la cooperazione costituisce il fattore propulsivo di benessere per l’intero territorio italiano, se sorretta da buone prassi. Siamo convinti che lo sviluppo dei territori meridionali può determinare anche un miglioramento dell’intera economia nazionale”.

“La nostra Regione, che è la Basilicata, intende tessere relazioni costruttive con la Regione Lombardia al fine di realizzare una serie di interazioni finalizzate al benessere reciproco”, evidenzia ancora il giornalista rivolto al governatore lombardo. “La Lombardia e la Basilicata possono, anche insieme ad altre Regioni italiane, diventare artefici di un cambiamento culturale che pone al centro la pari dignità dei territori italiani, il cui ruolo è paritario per quanto attiene lo sviluppo della nazione italiana, seppure da una prospettiva diversa per questioni di natura geografica”. In questo contesto, prosegue Maimone, “la Basilicata potrà essere non solo l’esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell’economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di un’ economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l’essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali. E’ ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonchè la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. La civiltà del popolo lucano può essere un modello di vita, che dimostra cosa debba intendersi per vero progresso umano”.

Best Energy Conference 2023: la prima edizione a Milano

Best Energy Conference 2023: la prima edizione a MilanoMilano, 22 apr. (askanews) – A Milano, il 10 maggio 2023, nel Palazzo Biandrà, sede della Banca Mediolanum, in via S.Margherita, 1, dalle ore 17.30 alle ore 20.00, si terrà la prima edizione di BEC 2023, Best Energy Conference, dal titolo “L’economia circolare in Lombardia tra innovazione, rigenerazione e sviluppo sostenibile”. Si parlerà dello scenario presente e futuro dell’economia circolare in Lombardia, tra innovazione, rigenerazione e sviluppo sostenibile. Aziende, istituzioni ed enti del terzo settore saranno insieme per un pomeriggio di confronto, condivisione di buone pratiche e networking.

IL BEC 2023, brand gestito dall’ Associazione A.I.R.S.E., è il convegno specialistico delle green economy. Si rivolge agli operatori del risparmio energetico, del riuso, del riciclo e al mondo della ricerca. Grazie alla fattiva collaborazione con la Banca Mediolanum, il BEC 2023 si qualifica come nodo di ricerca, innovazione, rigenerazione, formazione e produzione di nuovi progetti e attività da promuovere sul territorio in modo da trasformare “la comunità sostenibile lombarda” in luogo di conoscenza ed evoluzione. BEC 2023 è un progetto allargato di sostenibilità ed educazione ambientale che ha come obiettivo quello di facilitare le relazioni che si intrecciano su determinati territori, tra dinamiche delle istituzioni e dinamiche delle imprese, con lo scopo di determinare ruoli consoni nelle valutazioni scientifiche e nell’analisi strategica di chi decide nell’ambito della collettività.

La conferenza, moderata dal giornalista Roberto Salvini, che si aprirà con i saluti istituzionali di Marco Bestetti, Consigliere del Comune di Milano e di Annamaria Romeo, Presidente A.I.R.S.E, Consigliere A.I.C.C.R.E., vedrà la partecipazione di personaggi del mondo della finanza, del mondo accademico e della cultura che affronteranno specifiche tematiche riguardanti l’economia circolare quale veicolo di sviluppo, di ricerca e di innovazione, nonché la sostenibilità e la green economy, fattore di nuove opportunità economiche che pongono al centro la tutela dell’ambiente. Le tematiche affrontate saranno: “I princìpi dell’economia circolare”, relatore Laura Cantoni, AD Astarea ricerche di mercato;”Lo sviluppo dell’economia circolare tra innovazione e ricerca” , relatore Massimo Beccarello, professore associato Università Bicocca; “Materia Rinnovabile: una finestra internazionale sulla transizione circolare” relatore Emanuele Bompan, Direttore Materia Rinnovabile – Edizioni Ambiente; “La Green Economy fattore di sviluppo umano”, relatore Biagio Maimone, giornalista, docente di comunicazione socio-umanitaria; “Sostenibilità e investimenti ESG: cosa sono e perché sceglierli”, relatore Mirko Maisto, ESG Financial planner Banca Mediolanum. I casi studio saranno affrontati da Georges Papa, Ceo Tortona & Design Fashion e da Giorgio Cozzi, Presidente Isoinformazione.

Giappone schiera missili per eventuali lanci missili Nordcorea

Giappone schiera missili per eventuali lanci missili NordcoreaRoma, 22 apr. (askanews) – Il Giappone ha messo in stato di prontezza operativa le sue Forze di autodifesa in vista di un possibile lancio missilistico da parte della Corea del Nord. Secondo quanto riportano i media nipponici, il ministro delal Difesa Yasukazu Hamada ha ordinato di schierare unità missilistiche intercettrici a Okinawa e in altri luoghi.

La Corea del Nord ha annunciato nei giorni scorsi di aver completato il suo primo satellite da ricognizione militare e prevede di fare gli ultimi preparativi per il suo lancio. In risposta, Hamada ha emesso un ordine alle forze di autodifesa di prepararsi a distruggere missili balistici nel caso in cui alcuni di essi cadessero nel territorio del Giappone.

Nello specifico, le Forze di autodifesa aerea schiereranno unità di missili intercettori a terra “PAC3” nella Prefettura di Okinawa e la Forza di autodifesa marittima dislocherà una nave di classe “Aegis” dotata di radar ad alte prestazioni e missili intercettori. La Forza di autodifesa terrestre schiererà unità per ridurre al minimo i danni in caso di caduta di oggetti nella prefettura di Okinawa. La Corea del Nord non ha rivelato la data e la traiettoria di lancio, ma nel 2012 e nel 2016, quando ha lanciato missili balistici con il pretesto di “satelliti artificiali”, sono caduti vicino alle isole Sakishima nella prefettura di Okinawa. Questo il motivo per cui anche questa volta le forze di autodifesa schiereranno i sistemi “PAC3” nella principale delle isole Ryukyu.