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Autore: Redazione StudioNews

Gli italiani scelgono l’Italia per le vacanze di Pasqua

Gli italiani scelgono l’Italia per le vacanze di Pasqua



Gli italiani scelgono l’Italia per le vacanze di Pasqua – askanews.it


Gli italiani scelgono l’Italia per le vacanze di Pasqua – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – Gli italiani hanno ritrovato la voglia di viaggiare. Secondo il motore di ricerca di voli e hotel Jetcost, le loro ricerche di voli sono aumentate del 32%, mentre quelle degli hotel del 41% rispetto alla Pasqua 2019, l’anno precedente alla pandemia. E una buona percentuale di italiani che ha in programma di viaggiare in queste vacanze ha optato per l’Italia, in particolare per 14 città: Napoli (al primo posto), Palermo (quarta), Catania (quinta), Roma (sesta), Milano (ottava), Torino (decima), Venezia (11esima), Bari (15esima), Cagliari (17esima), Lamezia Terme (18esima), Bologna (19esima), Brindisi (23esima), Verona (24esima) e Firenze (25esima) sono tra le prime 25 città più ricercate al mondo dai turisti italiani.

Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito. I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli durante la Pasqua 2023 indicano che nei primi venticinque posti, oltre alle città italiane, ci sono le capitali e le grandi città dei paesi europei come Parigi, che si piazza al secondo posto, Barcellona (terza), Amsterdam (settima), Madrid (nona), Londra (12esima), Valencia (13esima), Praga (14esima), Lisbona (16esima), Vienna (20esima) e Siviglia (21esima). Dubai è la destinazione a lungo raggio più popolare, al 22esimo posto.

Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr

Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr



Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr – askanews.it


Giorgia Meloni ha detto alcune cose sul Pnrr – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Abbiamo ereditato il Pnrr e siamo impegnati a renderlo concreto, più di quanto lo fosse sulla carta. I Governi che ci hanno preceduto dovevano scriverlo e dargli una cornice legislativa, noi invece l’abbiamo preso quando entrava nella fase di esecuzione – dobbiamo farlo – i progetti non sono nostri e su alcuni sono sorte difficoltà che, stranamente, nessuno aveva colto prima, né a Bruxelles né a Roma. Abbiamo ereditato questo Pnrr, avremmo fatto altro, ma il nostro impegno per l’interesse nazionale ci impone di lavorare per la sua realizzazione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una intervista al ‘Messaggero Veneto’.

“E in corso – spiega – un confronto con la Commissione europea, alcuni progetti hanno delle criticità e il Governo lavora per superarle. I limiti del Pnrr sono legati alla fine dell’era in cui il Piano è stato concepito. Doveva servire a traghettare l’Italia in un mondo ideale, poi è arrivato quello reale: inflazione e guerra. Le premesse si sono scontrate con l’aumento dei prezzi delle materie prime che servono a costruire le infrastrutture e allo choc energetico accelerato dall’invasione dell’Ucraina. Ci sono margini per rivedere alcuni aspetti, il confronto con la Commissione aperto”.

Papa Francesco è uscito dal Gemelli, “sono ancora vivo”

Papa Francesco è uscito dal Gemelli, “sono ancora vivo”



Papa Francesco è uscito dal Gemelli, “sono ancora vivo” – askanews.it


Papa Francesco è uscito dal Gemelli, “sono ancora vivo” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – Si è fermato a scambiare due parole con i giornalisti uscendo dal Gemelli, Papa Francesco, che da mercoledì scorso era ricoverato per accertamenti. “Sono ancora vivo”, ha detto. “Nel lasciare il Policlinico, Papa Francesco è uscito dall’auto e ha salutato le persone presenti. Ha abbracciato una coppia di genitori che ha perso la figlia ieri notte, fermandosi a pregare con loro”. Lo ha reso noto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

La Russia da oggi presiede il Consiglio di Sicurezza dell’Onu

La Russia da oggi presiede il Consiglio di Sicurezza dell’Onu



La Russia da oggi presiede il Consiglio di Sicurezza dell’Onu – askanews.it


La Russia da oggi presiede il Consiglio di Sicurezza dell’Onu – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – La Russia assume oggi la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un mese. Mosca, che è uno dei cinque membri permanenti del Consiglio Onu, con diritto di veto, rileva l’incarico dal Mozambico. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha descritto l’agenda della Russia all’Onu come “movimentata”. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha in programma di presiedere un dibattito aperto ad alto livello del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul “multilateralismo effettivo” e sulla protezione dei principi stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite. Il 25 aprile è previsto un dibattito sul processo di pace in Medio Oriente. Altri temi all’ordine del giorno dell’agenda russa includono l’evacuazione dei bambini ucraini dalla zona di conflitto e le sospette violazioni degli accordi di esportazione di materiale militare.

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”



La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it


La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Basta, mi sono stancato. D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità, e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico su temi di attualità, non sul passato del quale, semmai, parlerò con gli storici e non con i giornalisti. Quindi non fatemi più domande su queste cose perché non rispondo”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, in un colloquio con il Corriere della Sera.

La Russa dice di essere sorpreso per le polemiche sulle sue parole su via Rasella nell’intervista al podcast di Libero Quotidiano, durante la quale aveva parlato un po’ di tutto, anche “aprendo in qualche modo alle adozioni gay, e non è scontato da un esponente della destra come me”. “E invece – aggiunge – tutti si attaccano a una parola, la mistificano, fanno gli indignati, parte uno e tutti pronti con il trenino di dichiarazioni dietro, come i bambini alle elementari… Io non ho mai detto ‘atto ignobile’ su via Rasella. Ci furono anche processi, ci sono studi su quell’azione, ma appunto basta, non mi va di parlare più di queste cose. Perché la verità è che le opposizioni montano casi sul nulla”.

“Mi dispiace – prosegue – se Ruth Dureghello, che io stimo e apprezzo, ci è rimasta male. Forse avrei potuto specificare meglio che si trattava effettivamente di nazisti, quello sì, ma mi pareva una cosa ovvia. Però in effetti potevo essere più preciso su quello. Ma la mia intenzione era proprio spegnere la polemica assurda che si era creata sulle parole della Meloni, non attizzarla. Perché se avessi voluto su via Rasella avrei detto ben altro…”. Per La Russa “ce ne sono stati di ben più gloriosi di atti della Resistenza, come il sacrificio di Salvo D’Acquisto” mentre a via Rasella non ci fu “uno scontro a fuoco faccia a faccia con i nazisti: si trattava di un battaglione che tornava in caserma colpito con una bomba, e morirono anche due passanti innocenti, italiani… Eppure mica le ho dette queste cose, proprio perchè non volevo si creassero problemi, volevo chiuderli”. Per il 25 aprile, conclude, “quello che farò lo saprete il 22, 23 aprile, non prima. Sarà una sorpresa”.

Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali

Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali



Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali – askanews.it


Pnrr, Bonomi: scegliere i progetti essenziali – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – “Sul Pnrr era evidente che c’era un problema, ma il problema c’era fin dall’inizio. Siamo davanti a un bivio: scegliere i progetti essenziali per il Paese o fare una marea di interventi”. Lo ha detto il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in videocollegamento con l’evento di Sky a Napoli. “Questo è un paese che ha poca memoria – ha sottolineato Bonomi -. Confindustria già al governo Conte, quando si discuteva della presentazione del progetto, aveva detto che era molto critica e l’abbiamo ribadito anche con il governo Draghi. Il problema è a monte, il governo Draghi è arrivato e ha dovuto chiudere il tutto in 40 giorni perché c’era una scadenza. Sono stati fatti una serie di provvedimenti a pioggia e non si sono concentrate le risorse su quei progetti che servivano davvero al paese. Per le opere pubbliche sopra i 100 milioni ci mettiamo in media 5,7 anni ed ora siamo di fronte ad un bivio: bisogna scegliere quei progetti che sono essenziali per il paese e creano Pil potenziale oppure fare una marea di interventi, ricordandoci però che non sono soldi gratis. Questo è un debito la cui ultima rata sarà pagata da un diciottenne che non è ancora nato. Così stiamo gravando le nuove generazioni”.

Cam

Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno

Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno



Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno – askanews.it


Cgia: sprechi e cattiva burocrazia ci costano 225 miliardi l’anno – askanews.it



















Roma, 1 apr. (askanews) – Il cattivo funzionamento della nostra macchina pubblica grava su famiglie e imprese per almeno 225 miliardi di euro all’anno. Le regole tortuose e complicate della nostra burocrazia statale, i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA), la lentezza della giustizia civile, lo spaventoso deficit infrastrutturale, gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale sono da tempo una spina nel fianco dell’economia del nostro Paese. Sono le stime dell’Ufficio studi della Cgia, secondo cui se è “sbagliato generalizzare, visto che anche la nostra PA può contare su punte di eccellenza centrali e locali che ci sono invidiate in molti paesi europei, gli sprechi, gli sperperi e le inefficienze presenti nella nostra burocrazia pubblica sono una amara realtà che, purtroppo, hanno e continuano a ostacolare la modernizzazione del Paese”.

Cam

Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà

Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà



Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà – askanews.it


Pnrr, Gentiloni: non preoccupato, da Governo grandissima buona volontà – askanews.it




















Cernobbio (Co), 1 apr. (askanews) – Sul Pnrr “io sono ottimista, non sono preoccupato affatto per l’erogazione richiesta a fine dicembre”. Lo ha dichiarato il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, a chi gli chiedeva se fosse a rischio la terza rata del Pnrr all’Italia da circa 19 miliardi di euro. “Penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti – ha spiegato, parlando a margine del Forum Ambrosetti -, vedo una grandissima buona volontà da parte del governo”.

“Però le decisioni – ha sottolineato Gentiloni – vengono prese quando la Commissione dà un parere favorevole e questo avverrà nel giro di pochissime settimane e, mi auguro, senza difficoltà, tenendo conto che la stragrande maggioranza degli obiettivi sono già raggiunti, e poi ci vuole l’approvazione finale”.

Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri

Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri



Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri – askanews.it


Enoturismo, Cna: quest’anno si prevedono 10 milioni di vacanzieri – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – Nel 2023 saranno 10 milioni i vacanzieri, di cui circa tre milioni stranieri, che pernotteranno fuori casa “grazie al vino”. Il picco si raggiunge nelle settimane della vendemmia. E’ quanto prevede una indagine di Cna Turismo e Commercio, condotta in tutta Italia e per la quale si stima un movimento economico quantificabile intorno ai 2,5 miliardi di euro.

“Sempre più turisti, soprattutto provenienti da centri urbani italiani e stranieri – si legge in una nota -, chiedono di essere coinvolti in questo momento importantissimo dell’annata agraria. La raccolta manuale dell’uva diventa così un’esperienza turistica e didattica, che avvicina all’affascinante mondo del vino un pubblico crescente di appassionati promuovendo spesso territori lontani dai classici itinerari ma ricchi di eccellenze artigianali, a partire dai prodotti enogastronomici”. “Se la vendemmia ne rappresenta il clou – prosegue la Cna -, ormai il turismo enologico – con le visite a cantine, gli assaggi e le degustazioni, le pratiche esperienziali – è diventato un fenomeno annuale. E riveste un ruolo sempre più rilevante nel movimento turistico italiano in generale e soprattutto nel turismo enogastronomico e nel turismo esperienziale, quello dove ci si ‘sporca’ le mani e si finisce per essere coinvolti in attività manuali ritenute a torto desuete, pratiche di coltivazione tradizionale in testa”.

Gli enoturisti provenienti da oltre confine nel 2023 arriveranno principalmente da Francia, Germania, Regno Unito, Austria, per quanto riguarda l’Europa, e da Stati Uniti d’America e Giappone, fuori dal Vecchio Continente. La maggioranza degli enoturisti incastona l’esperienza vinicola in una vacanza più lunga, magari deviando per un giorno o due dall’itinerario prestabilito.

Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza”

Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza”



Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza” – askanews.it


Dramma climatico in Myanmar, a Bergamo la mostra “Semi di speranza” – askanews.it




















Roma, 1 apr. (askanews) – Temperature estreme, cicloni, allagamenti, frane, incendi. E quindi morte, fame e mancanza d’acqua, povertà, epidemie e migrazioni. Il Myanmar è il secondo Paese al mondo più soggetto a eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici, mentre gli effetti di questi ultimi si sommano alle conseguenze di instabilità politica e scontri armati, alla crisi economica, agli effetti della pandemia di Covid-19. Nel mondo negli ultimi 20 anni si sono susseguiti 11mila disastri climatici che hanno provocato la morte di oltre 475mila persone e a pagarne le conseguenze più gravi sono tuttora i Paesi poveri e più vulnerabili, ancora oggi impreparati ad affrontare e reagire a tali catastrofi. L’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente e sulla popolazione del Myanmar è raccontato dalla mostra fotografica “Semi di speranza. Voci e volti dal Myanmar” di Gianfranco Ferraro, curata da Sandro Iovine, fino al primo maggio al Palazzo Ex Ateneo, in piazza Giuliano, a Bergamo.

L’esposizione rientra nel calendario delle iniziative Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura e ha ottenuto il patrocinio dell’Aics – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. All’inaugurazione, oltre al fotografo Gianfranco Ferraro, il curatore Sandro Iovine, la presidente di Cesvi Gloria Zavatta, Massimo Pasquali per Aics, Sylvie Wabbes Candotti Resilience Advisor, Strategic Advocacy team, Emergency and Resilience Office di Fao, il sindaco Giorgio Gori per il Comune di Bergamo. La mostra non racconta un problema “lontano”, ma un allarme che riguarda tutto il pianeta. “Negli ultimi anni anche il nostro lato del mondo ha sofferto gli effetti reali dell’emergenza climatica: i fiumi si sono prosciugati, i ghiacciai si sono sciolti, gli incendi hanno distrutto boschi e campi, mentre trombe d’aria, piogge e grandinate hanno causato danni a strutture e ambienti. Di fronte alla consapevolezza che il pianeta sia ‘un’unica casa da preservare’, va ricordato che sono sempre i più poveri a subire le conseguenze più devastanti”, ha dichiarato Gloria Zavatta presidente di Fondazione Cesvi. In Italia nel solo 2022 gli eventi climatici estremi sono stati 310, il 55% in più in un anno, con un bilancio di almeno 29 morti. L’aumento più significativo ha riguardato siccità, grandinate, trombe d’aria e alluvioni. “Da quasi 40 anni ci occupiamo di emergenza climatica in tutto il mondo, in questo momento abbiamo attivi progetti di sostegno alle popolazioni colpite dagli effetti del cambiamento climatico in diversi Paesi, tra cui il Myanmar. Nell’area del Corno d’Africa, in Etiopia, Somalia e Kenya, colpite da estrema siccità e forte insicurezza alimentare, supportiamo mamme e bambini con programmi nutrizionali, agricoltori e allevatori attraverso formazione su pratiche sostenibili ed efficienti di agricoltura e allevamento. In Zimbabwe interveniamo con progetti agricoli innovativi e sostenibili per garantire un corretto ed efficiente sfruttamento del terreno e offrire alle popolazioni autosufficienza e guadagno dalle proprie colture. In Pakistan, vessato dalle alluvioni, siamo presenti con interventi di preparazione alle calamità e di emergenza legati a igiene e salute”, ha aggiunto Zavatta.

“Il cambiamento climatico, con i suoi effetti di breve e lungo termine che si stanno manifestando con una potente accelerazione nel corso degli anni, si è imposto prepotentemente alla riflessione internazionale, concretizzatasi nel programma d’azione dell’Agenda 2030. L’azione dell’Aics è tesa a sostenere i Paesi partner nella riduzione della vulnerabilità dei loro sistemi umani e naturali agli impatti del cambiamento climatico, migliorandone la capacità di adattamento e riducendo la loro esposizione ai rischi derivanti dai fattori climatici”, ha dichiarato Massimo Pasquali, referente Aics per i progetti promossi in Myanmar. “È importante che la fotografia affianchi gli interventi di realtà come Cesvi, perché grazie ad essa si offre la possibilità non solo di venire a conoscenza di cosa accade in certe aree del mondo, ma soprattutto si permette alle persone di soffermare lo sguardo per il tempo necessario a elaborare una riflessione su quanto stanno osservando, cosa che con i media più diffusi non sempre è facile o possibile”, ha dichiarato Sandro Iovine, curatore della mostra.