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Autore: Redazione StudioNews

Tajani: taglio canone Rai slogan, nessun inciampo, noi coerenti

Tajani: taglio canone Rai slogan, nessun inciampo, noi coerentiRoma, 27 nov. (askanews) – “Non c’è nessun problema, non c’è per quanto mi riguarda nessuno inciampo”, come affermato da Palazzo Chigi, sul canone Rai. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine dei Med Dialogues.


“Questo – ha aggiunto – non ha nulla a che vedere con la maggioranza, l’abbiamo sempre detto, ma la maggioranza è composita, non è un impegno del programma. Si possono avere idee diverse, ma sulla strategia del taglio delle tasse noi siamo in prima linea, lo siamo sempre stati, siamo il partito di Silvio Berlusconi: la nostra regola è meno tasse, meno tasse, meno tasse, quindi i 430 milioni” che costerebbe il taglio del canone di 20 euro “invece di fare una partita di giro utilizziamoli per tagliare veramente le tasse, altrimenti diventava soltanto uno slogan, invece dobbiamo veramente tagliare le tasse utilizzando poi i soldi per aiutare i contribuenti”. “Lo abbiamo sempre detto fin dall’inizio – ha concluso – che eravamo contrari a questo emendamento e siamo stati coerenti con quello che abbiamo detto. Il problema è essere coerenti sempre. Noi vogliamo abbassare le tasse, utilizziamo i 430 milioni per tagliare veramente le tasse”.

Giappone, uomo viola 1.000 domicili come anti-stress

Giappone, uomo viola 1.000 domicili come anti-stressRoma, 27 nov. (askanews) – Un po’ come nel film “Ferro 3” del regista sudcoreano Kim Ki-duk, un 37enne giapponese ha confessato di aver violato oltre 1.000 case private per un semplice impulso. Lo racconta oggi JapanToday.


La polizia della città di Dazaifu, nella prefettura di Fukuoka (Giappone meridionale), ha arrestato l’uomo con l’accusa di violazione di domicilio. Il trentasettenne, identificato come Yuta Sugawara, impiegato presso un’azienda, ha ammesso le accuse, dichiarando: “Il mio hobby è entrare senza permesso nelle proprietà altrui. E’ eccitante e divertente, mi chiedo sempre se verrò scoperto”. L’arresto è avvenuto lunedì, quando il proprietario di una casa ha sorpreso Sugawara nel suo giardino. Il proprietario lo ha trattenuto mentre tentava di fuggire, mentre la moglie chiamava il numero di emergenza 110.


Sugawara ha riferito alla polizia di aver violato proprietà private oltre 1.000 volte, e ha detto: “L’eccitazione nervosa di chiedermi se verrò scoperto mi aiuta a alleviare lo stress”.

Festival del Mare, Roma al centro del Mediterraneo

Festival del Mare, Roma al centro del MediterraneoRoma, 27 nov. (askanews) – Roma al centro del Mediterraneo, anche nelle opinioni delle popolazioni degli altri Paesi che insistono su tale area. A novembre, l’Istituto Piepoli ha condotto una ricerca di opinione (3.500 interviste online) su sette Paesi che si affacciano nel Mediterraneo per capire meglio il tema della centralità di Roma e dell’Italia, nel “nostro” mare. I tre Paesi del “Nord Mediterraneo” scelti sono stati Italia, Francia e Grecia per un totale di oltre 130 milioni di abitanti, quelli del “Sud Mediterraneo” sono stati Algeria, Marocco, Egitto e Tunisia che oggi sono popolati da poco meno di 200 milioni di abitanti in rapida espansione.


Le domande che riguardano la strategicità e centralità dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo registrano, in tutti i casi – informa una nota della Camera di Commercio di Roma – un alto livello di riconoscimento. Interrogati sulla strategicità della posizione geografica dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo, la risposta è ampiamente positiva: Tunisia 88%, Algeria 87%, Francia 84%, Egitto 83%, Marocco 81%, Grecia 77%. Per gli intervistati italiani la percentuale è del 77%. Sull’affermazione che la città di Roma è un importante centro economico di riferimento per l’Europa, la risposta è molto positiva. Percentuali più alte per Grecia (74%) e Tunisia (71%), rispetto alle pur alte percentuali di Algeria (68%), Egitto (68%) e Francia (66%). La domanda, poi, sulla rilevanza di Roma per lo sviluppo economico del Mediterraneo vede gli intervistati concordare su questa affermazione con percentuali molto elevate che vanno dal 72% della Grecia (la più alta) al 64% dell’Egitto (la più bassa). Quanto agli ambiti in cui l’Italia si distingue maggiormente c’è un coro generale su tre campi: la cultura, l’arte e il turismo, con una prevalenza di quest’ultimo aspetto soprattutto per i tre Paesi del “Mediterraneo del sud” coinvolti nell’indagine. Sugli aggettivi che descrivono Roma c’è una pressoché unanimità nel definirla città storica, ricca di cultura, turistica, bella e affascinante.


Una domanda interessante e drammaticamente attuale è stata posta su “Roma e lo sviluppo della pace nel mondo”: Tunisia ed Egitto hanno fatto registrare la percentuale più alta (64%) nel ritenere la Capitale come città importante per questo obiettivo. Per gli intervistati italiani la percentuale è pari al 53%. Un altro aspetto importante che emerge dall’indagine è il giudizio sulle relazioni commerciali tra i Paesi presi in esame e l’Italia. Gli intervistati dei Paesi del Sud Mediterraneo, in particolare, giudicano insufficienti le relazioni tra l’Italia e i loro Paesi: Tunisia 64%, Marocco 59%, Algeria 54%. Nel caso della Francia e della Grecia, questa percentuale si attesta rispettivamente al 48% e al 44%. In generale, per gli intervistati il fatto che l’Italia mantenga delle relazioni economiche con i loro Paesi è di supporto anche alla crescita economica dell’Italia ed è opinione trasversale che il nostro Paese debba intensificare i rapporti commerciali con quelli del Mediterraneo. “La ricerca internazionale condotta dall’Istituto Piepoli – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – mette in evidenza come la strategicità e centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo siano fortemente percepite da tutti i Paesi oggetto dell’indagine e, dunque, come il Mediterraneo rientri, inevitabilmente, fra le nostre priorità. L’economia del mare è una leva fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, per l’ampiezza e la complessità delle filiere interessate. A livello nazionale questa realtà rappresenta 228mila imprese e oltre un milione di occupati e vale 64,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto. In totale, la filiera del mare genera 178,3 miliardi di euro di valore aggiunto: 10,2% del totale dell’economia nazionale. E’ necessario, dunque, puntare su questa grande opportunità, finora non adeguatamente valorizzata, e porla – conclude Tagliavanti – al centro dello sviluppo della nostra città e del nostro Paese”.

Il Papa: tutti devono essere operatori di pace, non di guerre

Il Papa: tutti devono essere operatori di pace, non di guerreMilano, 27 nov. (askanews) – “Non tutti nella Chiesa possono essere apostoli, profeti, evangelisti; ma tutti indistintamente possono e debbono essere caritatevoli, pazienti, umili, operatori di pace e non di guerre”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza generale in Piazza San Pietro nel corso della quale ha incontrato in Vaticano gruppi di pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo.


“Tra i frutti dello Spirito elencati dall’Apostolo, mi piace metterne in risalto uno, richiamando le parole iniziali dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: ‘La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia’. Delle volte ci saranno momenti tristi ma sempre c’è la pace” ha evidenziato il Santo Padre. “La gioia, frutto dello Spirito, ha in comune con ogni altra gioia umana un certo sentimento di pienezza e di appagamento, che fa desiderare che duri per sempre. Sappiamo per esperienza, però, che questo non avviene, perché tutto quaggiù passa in fretta: giovinezza, salute, forze, benessere, amicizie, amori durano cent’anni ma non di più, passano presto. Del resto, anche se queste cose non passassero presto, dopo un po’ non bastano più, o vengono addirittura a noia, perché, come diceva Sant’Agostino rivolto a Dio: ‘Tu ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non risposa in te’. La gioia evangelica, a differenza di ogni altra gioia, può rinnovarsi ogni giorno e diventare contagiosa” ha osservato il Papa.


“‘Solo grazie all’incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata e dall’autoreferenzialità. Lì sta la sorgente dell’azione evangelizzatrice. Perché, se qualcuno ha accolto questo amore che gli ridona il senso della vita, come può astenersi dal comunicarlo agli altri?’. È la duplice caratteristica della gioia frutto dello Spirito: non solo essa non va soggetta all’inevitabile usura del tempo, ma si moltiplica condividendola con altri! Una vera gioia si condivide con gli altri, si contagia” ha continuato Francesco. “Cinque secoli fa, viveva qui a Roma un santo chiamato Filippo Neri. Egli è passato alla storia come il santo della gioia. Ai bambini poveri e abbandonati del suo Oratorio diceva: ‘Figlioli, state allegri; non voglio scrupoli o malinconie; mi basta che non pecchiate’. E ancora: ‘State buoni, se potete!’. Meno conosciuta, però, è la sorgente da cui veniva la sua gioia. San Filippo Neri aveva un tale amore per Dio che a volte sembrava che il cuore gli scoppiasse nel petto. La sua gioia era, nel senso più pieno, un frutto dello Spirito. Il santo partecipò al Giubileo del 1575, che egli arricchì con la pratica, mantenuta in seguito, della visita alle Sette Chiese. Fu, a suo tempo, un vero evangelizzatore mediante la gioia e aveva questo, proprio di Gesù, che perdonava sempre” ha proseguito.


“Forse qualcuno di noi può pensare ‘ho fatto questo peccato, questo non avrà perdono’. Sentite bene questo: Dio perdona tutto, perdona sempre, e questa è la gioia, essere perdonati dai Dio, e ai confessori io dico ‘perdonate tutto e sempre’. La parola ‘Vangelo’ significa lieta notizia. Perciò non si può comunicare con musi lunghi e volto scuro, ma con la gioia di chi ha trovato il tesoro nascosto e la perla preziosa. Ricordiamo l’esortazione che San Paolo rivolgeva ai credenti della Chiesa di Filippi, e ora rivolge a noi: ‘Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti’ con la gioia di Gesù nel nostro cuore” ha concluso.

Luca Lunetta è ufficialmente parte dell’Arma dei Carabinieri

Luca Lunetta è ufficialmente parte dell’Arma dei CarabinieriMilano, 27 nov. (askanews) – Luca Lunetta è ufficialmente parte dell’Arma dei Carabinieri. Il pilota Pata Talento Azzurro FMI, impegnato nel Mondiale Moto3 con il team SIC 58, ha infatti prestato giuramento ieri, 26 novembre, presso la Scuola Allievi di Torino. Un passaggio che ha segnato l’ingresso formale di Lunetta nel Centro Sportivo dell’Arma dei Carabinieri, facendolo diventare il primo pilota motociclista ad entrare nel gruppo sportivo dell’Arma. Un avvenimento importante per il futuro di Lunetta e non solo, che darà la possibilità anche ad altri piloti di seguire lo stesso percorso, reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra i Carabinieri e la FMI, che resta costantemente impegnata nella crescita e nel supporto di giovani talenti. L’annuncio di Lunetta come primo pilota del Centro Sportivo dell’Arma era stato dato in un’affollata conferenza tenutasi ad inizio settembre a Misano, in concomitanza con il GP di San Marino e della Riviera di Rimini. Evento in cui erano intervenuti tra gli altri Carmelo Ezpeleta (Ceo Dorna) e Paolo Simoncelli.


Luca Lunetta, nato a Roma il 27 maggio 2006, è uno dei piloti di punta del progetto Pata Talenti Azzurri, con il quale la FMI supporta la crescita dei giovani più promettenti, abbracciando diverse specialità. Nel 2024 infatti la lista conta ben 70 piloti suddivisi per otto discipline (Velocità, Motocross, Enduro, Trial, Supermoto, Speedway, Flat Tack e Quad). Il romano è al suo settimo anno di presenza tra i Talenti. Giovanissimo ma già ricco di esperienza, Lunetta ha seguito il percorso formativo FMI che ha contribuito ad accompagnarlo al Mondiale. Raccogliendo successi in ogni fase, a partire dalle Minimoto, passando per il titolo di Campione Italiano CIV Premoto3 (2019) e approdando alle competizioni internazionali. Fino ad arrivare, grazie al supporto di Paolo Simoncelli e del suo Team, al Mondiale Moto3 nel 2024. In questa stagione Lunetta ha ottenuto due podi, con il secondo posto conquistato in Thailandia che è stato il primo piazzamento mai ottenuto nel motomondiale da un atleta del Centro Sportivo Carabinieri. Risultati conquistati sempre con il numero 58 sulla carena, che gli hanno permesso di essere il miglior italiano della Moto3 nel 2024. “Ieri è stata una giornata indimenticabile: il sogno di entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri è diventato realtà” ha detto Lunetta. “Sono profondamente onorato di essere il primo pilota a rappresentare l’Arma dei Carabinieri e spero con tutto il cuore di portarne il nome sempre più in alto nelle prossime stagioni, continuando a crescere insieme nel motociclismo. Desidero ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo traguardo, a partire dalla mia famiglia, per cui questa giornata è stata speciale tanto quanto per me. Un grazie di cuore all’Arma dei Carabinieri e alla Federazione Motociclistica Italiana per il supporto e la fiducia”.

Giappone, procuratore s’inchina di fronte a ex condannato a morte

Giappone, procuratore s’inchina di fronte a ex condannato a morteRoma, 27 nov. (askanews) – Il procuratore capo del Giappone centrale si è scusato personalmente oggi con Iwao Hakamata, l’uomo di 88 anni assolto in un processo di revisione per un caso di omicidio quadruplo avvenuto nel 1966, dopo aver trascorso oltre quarant’anni nel braccio della morte. Il giudice si è inchinato in segno di scuse di fronte all’ex condannato a morte. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


“Mi dispiace profondamente che sia stato lasciato in uno stato legale incerto per così tanto tempo” ha dichiarato Hideo Yamada, procuratore capo dell’Ufficio della Procura distrettuale di Shizuoka, durante una visita alla casa di Hakamata a Hamamatsu. Yamada ha aggiunto di aver “accettato l’assoluzione e di non considerare il signor Hakamata colpevole”. La sorella 91enne di Hakamata, Hideko, era al suo fianco, dato che per lui è diventato difficile comunicare a causa del deterioramento del suo stato mentale durante i decenni di incarcerazione. In Giappone i condannati a morte possono essere portati al luogo dell’esecuzione, che avviene per impiccaggione, in qualsiasi momento dopo che la condanna è stata resa definitiva. Serve solo il via libera del ministro della Giustizia.


“Iwao e io pensiamo che fosse destino. Ora siamo felici che la sua assoluzione sia definitiva”, ha detto Hideko a Yamada in nome del fratello. Hakamata fu arrestato nel 1966 e la sua condanna a morte fu confermata nel 1980. Rilasciato nel 2014 dopo che nuove prove avevano sollevato dubbi sulla sua condanna, è stato assolto in un processo di revisione lo scorso settembre. Il verdetto è stato reso definitivo con la decisione del pubblico ministero di non presentare appello.


Hakamata è stato il detenuto nel braccio della morte più longevo al mondo. Il Tribunale distrettuale di Shizuoka ha affermato nella sentenza che Hakamata era stato sottoposto a “dolori fisici e mentali” durante gli interrogatori e che le sue dichiarazioni di confessione del crimine erano state “fabbricate”.


Takayoshi Tsuda, capo della Polizia prefetturale di Shizuoka, ha visitato la casa di Hakamata in ottobre per scusarsi, promettendo di “condurre indagini più approfondite e appropriate in futuro”. Hakamata era un ex pugile professionista e lavorava come dipendente convivente presso un produttore di miso – polpa di soia – quando fu arrestato con l’accusa di aver ucciso il direttore dell’azienda, sua moglie e due dei loro figli, trovati morti per ferite da arma da taglio nella loro casa nella Prefettura di Shizuoka, che era stata incendiata.

Kauno Grudai inaugura stabilimento da 32 mln in Lituania

Kauno Grudai inaugura stabilimento da 32 mln in LituaniaRoma, 27 nov. (askanews) – Kauno Grudai, una delle più grandi aziende di produzione alimentare della Lituania e focalizzata nella produzione di cibo istantaneo, ha inaugurato il suo nuovo stabilimento da 32 milioni di euro ad Alytus. Lo stabilimento è destinato a creare 250-300 nuovi posti di lavoro su circa 7.400 metri quadrati di spazio produttivo. E’ il secondo stabilimento di cibo istantaneo dell’azienda nella città e la sua terza filiale di produzione locale.


Una offerta che risponte alla domanda di cibo istantaneo in aumento in tutta Europa: si prevede infatti che il mercato globale del cibo istantaneo raggiungerà circa 200 miliardi di dollari entro il 2032. Mentre i consumatori europei abbracciano prodotti come noodles istantanei e porridge, Kauno Grudai attualmente esporta il 96% della sua produzione e rifornisce i principali rivenditori in 30 paesi europei, tra cui Spagna, Germania e Regno Unito. Il nuovo stabilimento amplierà significativamente le capacità produttive, aggiungendo 240 milioni di unità di cibo istantaneo all’anno. Ciò include 120 milioni di tazze di noodle e snack pot e 120 milioni di confezioni di noodle, aumentando la capacità produttiva totale dell’azienda a 500 milioni di porzioni all’anno, quasi un quinto del mercato europeo.


Il fatturato annuo del gruppo supera 1,5 miliardi di euro, con esportazioni che raggiungono l’Europa occidentale, la Scandinavia e gli Stati Uniti. Il tutto con una attenzione agli obiettivi di sostenibilità: l’azienda usa solo olio di palma sostenibile certificato RSPO e si è impegnata a sostituire il 45% dell’olio di palma utilizzato con olio di girasole entro la fine del 2025. Questo cambiamento fa parte della più ampia strategia ambientale che include iniziative volte a ridurre le emissioni di carbonio e a minimizzare gli sprechi. La struttura funzionerà con energia verde, utilizzerà imballaggi riciclabili e ridurrà al minimo gli sprechi. In futuro, l’azienda continuerà a dare priorità alla crescita delle esportazioni, in particolare verso l’Europa occidentale, i paesi scandinavi e gli Stati Uniti.

Ok Commissione Ue all’Igp per il Torrone de Montelimar francese

Ok Commissione Ue all’Igp per il Torrone de Montelimar franceseRoma, 27 nov. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato l’inserimento del “Torrone di Montélimar” nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp). Questo nuovo prodotto si aggiungerà all’elenco dei 3.636 prodotti già protetti nell’Unione Europea.


Il “Nougat de Montélimar” è un prodotto dolciario fabbricato nel comune di Montélimar, in Francia, costituito da una pasta a base di colore da bianco a crema, aerata con albume e composta da sostanze dolcificanti, in particolare miele, una guarnizione composta da mandorle ed eventualmente integrato con pistacchi. In bocca si presenta in due diverse consistenze: torrone duro, croccante e friabile, e torrone tenero, morbido e cremoso alla masticazione. Il “Torrone di Montélimar” è prodotto utilizzando un know-how specifico sviluppato nel corso di diversi secoli e con ingredienti fedeli alle antiche ricette. Strategica è la formazione di mastri pasticceri o cuochi che devono tenere conto del tipo di attrezzatura utilizzata, delle caratteristiche delle materie prime e delle condizioni del giorno di produzione (umidità dell’aria, temperatura ambiente) per adattare i tempi e le temperature di cottura e ottenere la consistenza desiderata. La fama del “Torrone di Montélimar” è ampiamente diffusa in tutta la Francia dalla fine del XIX secolo e continua ancora oggi.

Ue,von der Leyen: la strategia economica per la nuova Commissione

Ue,von der Leyen: la strategia economica per la nuova CommissioneStrasburgo, 27 nov. (askanews) – “Posso annunciare che la prima grande iniziativa della nuova Commissione europea sarà una ‘Bussola della competitività’, che inquadrerà il nostro lavoro per il resto del mandato. La Bussola sarà costruita sui tre pilastri del rapporto Draghi: il primo è colmare il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina; il secondo è un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività; e il terzo è aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze”.


Lo ha detto Ursula von der Leyen presentando la sua nuova Commissione europea al dibattito prima del voto di fiducia oggi a Strasburgo, nella plenaria del Parlamento europeo. á “In un mondo in cui ogni debolezza è trasformata in un’arma, ogni divisione e ogni dipendenza sono sfruttate, la nostra libertà e sovranità dipendono più che mai dalla nostra forza economica. La nostra sicurezza – ha sottolineato von der Leyen – dipende dalla nostra capacità di competere, innovare e produrre. E il nostro modello sociale dipende da un’economia in crescita mentre affronta il cambiamento demografico”. “Ecco perché – ha ricordato – ho chiesto a Mario Draghi di tracciare la strada da seguire. La sua diagnosi è stata netta e la sua tabella di marcia per l’azione altrettanto ambiziosa. Molte delle sue proposte sono state riprese nelle lettere di missione” dei nuovi commissari designati. “I leader hanno approvato il suo lavoro nel Consiglio europeo all’inizio di questo mese. E ho ascoltato attentamente le audizioni. Ho sentito i vostri ripetuti appelli a realizzare il cambiamento sostanziale che sta proponendo. Con rapidità e con ambizione”. Q Riguardo al primo pilastro della “Bussola”, von der Leyen ha rilevato che “la quota globale di domande di brevetti in Europa è pari a quella degli Stati Uniti o della Cina. Ma solo un terzo dei brevetti europei viene sfruttato commercialmente. Siamo bravi più o meno quanto gli Stati Uniti nel creare start-up. Ma quando si tratta del loro sviuppo sul mercato, andiamo molto peggio dei nostri concorrenti. Dobbiamo colmare questo divario”.


“Quindi – ha annunciato ancora la presidente della Commissione – metteremo la ricerca e l’innovazione, la scienza e la tecnologia al centro della nostra economia. Investiremo di più e cn un focus migliore, e faremo in modo che le nostre piccole aziende, le nostre start-up, possano prosperare qui in Europa. Sappiamo che cosa bisogna fare: una start-up della California può espandersi e raccogliere fondi in tutti gli Stati Uniti. Ma una start-up in Europa – ha lamentato von der Leyen – deve fare i conti con 27 diverse barriere nazionali”. Insomma, “dobbiamo rendere più facile la crescita in Europa”.

Calcio,Mancini al Giornale: pentito di aver lasciato la Nazionale

Calcio,Mancini al Giornale: pentito di aver lasciato la NazionaleRoma, 27 nov. (askanews) – “Lasciare la Nazionale italiana è stata una scelta sbagliata, che non rifarei”. Roberto Mancini compie sessant’anni, si guarda indietro e racconta in esclusiva al Giornale – in una intervista – i successi, i rimpianti e i sogni. Sessant’anni di vita tra sport e affetti. Un’ora di intervista dopo tanti mesi di riservatezza e silenzio. Una confessione fiume. Il rammarico per non aver finito gli studi, la fissazione per il pallone da quando era piccolissimo, la vita a Jesi con la madre infermiera, il padre falegname e la sorella piccola, poi l’avvenura a Bologna iniziata quando aveva tredici anni.


“Quello che mi brucia di più – dice – è stata l’eliminazione della Nazionale dal Mondiale”. E l’errore più grande? Oggi lo ammette: “Sono state le dimissioni da Ct, uno sbaglio che non rifarei”. “Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così”. Mancanza di dialogo: Allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla, mi creda, non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza. Fra noi c’è sempre stato un rapporto basato sulla grande stima e il dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza non è stato fatto”. I soldi dell’Arabia: “Non nego che per un allenatore la proposta di una cifra così alta – anche se inferiore rispetto a quella dei giornali – ti metta in crisi. Però non è stata determinante. Ha incisio ma non è stato solo per quello che ho lasciato la Nazionale. Una scelta sbagliata che non rifarei”. Mancini giudica soddisfacente la sua avventura in Arabia Saudita, “credo di avere lasciato buone basi”. E sulla panchina della Roma “mi avrebbe fatto piacere ma non sono stato contattato”.


Infine la biografia di sua figlia Camilla sui temi del bullismo: “Sono orgogliosissimo di lei, ha dovuto sopportare molte difficoltà a causa del problema al volto che porta dalla nascita” Dal momento che è la sua festa gli chiedono qual è il regalo che si farebbe. Lui sorride: “Alzare la coppa del mondo”.