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Autore: Redazione StudioNews

Ucraina, un anno dopo: la campagna di UNHCR per donare al 45588

Ucraina, un anno dopo: la campagna di UNHCR per donare al 45588Roma, 20 feb. (askanews) – Un anno fa, la storia di milioni di persone stava per essere stravolta dal deflagrare della più grave crisi, nel cuore dell’Europa, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dal 24 febbraio 2022, 8 milioni di bambini, donne, uomini sono stati costretti a lasciare l’Ucraina per cercare sicurezza oltreconfine mentre sono 5,3 milioni gli sfollati interni. Fuggono da un conflitto crudele, che sta causando livelli di distruzione sconcertanti: civili uccisi, tra cui bambini e anziani, infrastrutture energetiche danneggiate o rase al suolo e oltre 17 milioni di persone che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria e protezione.
UNHCR è in Ucraina dal primo momento e oggi, per continuare a rispondere ai bisogni urgenti delle persone in fuga, lancia la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore. Perché purtroppo l’emergenza umanitaria continua e anche il dolore di milioni di persone sradicate dalle loro case e dai loro affetti. In questo scenario drammatico anche il più piccolo aiuto è decisivo. Dal 19 febbraio al 12 marzo 2023 la campagna può essere sostenuta donando al numero solidale 45588.
OLTRE I NUMERI, L’IMMENSO DOLORE DI MILIONI DI BAMBINI, DONNE E UOMINI
Quella in corso in Ucraina è la crisi di rifugiati più grave e con la crescita più rapida dalla Seconda Guerra Mondiale. Fra le persone che hanno lasciato il Paese, oltre 1 milione e mezzo si trova in Polonia, oltre 480 mila nella Repubblica Ceca e oltre 100 mila in Bulgaria, Moldavia, Romania e Slovacchia.
I numeri da soli non riescono però a raccontare fino in fondo questo atroce conflitto: milioni di bambini, donne e uomini che prima della guerra avevano una vita normale, in poche ore, sono precipitati nella disperazione. In questo momento stanno affrontando un rigido inverno in case danneggiate o in edifici inadatti a proteggerli dal gelo, senza energia elettrica, riscaldamento e forniture idriche e senza mezzi di sussistenza. Purtroppo, da ottobre in poi, anche l’inverno è stato utilizzato come un’arma. Secondo i dati diffusi dalle autorità ucraine, almeno 12 milioni di persone nel Paese, in questo momento, non hanno accesso all’energia elettrica e al riscaldamento per via dei danni alle infrastrutture causati dai bombardamenti, mentre le temperature continuano a scendere.
“Attraverso la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore vorremmo rimettere al centro del dibattito e dell’attenzione dell’opinione pubblica la sofferenza enorme delle persone che subiscono le conseguenze drammatiche di questo crudele conflitto – commenta Laura Iucci, Direttrice della Raccolta Fondi di UNHCR Italia. Crediamo sia fondamentale tornare a parlare degli aspetti umanitari e dei bisogni urgenti delle persone e non solo quindi delle componenti militari e politiche. L’emergenza purtroppo continua e colpisce famiglie innocenti, i bombardamenti seminano ancora terrore e l’inverno rigido rappresenta una ulteriore minaccia per la sopravvivenza dei più vulnerabili. Oggi, un anno dopo, a maggior ragione, servono il sostegno e la solidarietà di tutti. Doniamo al 45588, anche una piccolo contributo può essere decisivo”.r
UNHCR: UNA PRESENZA COSTANTE AL FIANCO DI RIFUGIATI E SFOLLATI UCRAINI
Operativa in Ucraina sin dal 1994, già prima dell’inizio delle ostilità l’Agenzia ONU per i Rifugiati aveva messo in atto una serie di misure di preparazione e pianificazione della risposta all’emergenza, come ad esempio lo stoccaggio e il preposizionamento di beni di prima necessità sia all’interno dei confini che nei Paesi circostanti. Questo ha consentito – nonostante le grandi difficoltà e la velocità con cui la crisi si è sviluppata – di garantire una risposta immediata. Ad oggi, oltre 4,3 milioni di persone sono state raggiunte da UNHCR e dai suoi partner con servizi di protezione, assistenza economica diretta, fornitura di beni di prima necessità e alloggi di emergenza. 626 convogli umanitari sono partiti per assistere oltre 500 mila persone nelle aree più colpite; oltre 1 milione e 200 mila persone hanno ricevuto servizi di protezione – dall’assistenza ai valichi di frontiera e nei centri di transito e di accoglienza al supporto psicosociale e all’assistenza legale; quasi 1 milione di persone ha ricevuto assistenza economica diretta, uno strumento molto efficace che consente alle famiglie vulnerabili di far fronte alle spese principali, tra i quali l’affitto, il riscaldamento e il cibo; oltre 1 milione e 700 mila persone hanno ricevuto beni essenziali per la sopravvivenza, tra i quali coperte, materassi, lampade; quasi 160 mila persone hanno ricevuto supporto per la riparazione delle abitazioni danneggiate dai bombardamenti e per l’isolamento termico degli alloggi di emergenza.
UCRAINA. È PASSATO UN ANNO DI GUERRA, NON IL DOLORE: SI PUO’ DONARE AL 45588
Dal 19 febbraio al 12 marzo con la campagna Ucraina. È passato un anno di guerra, non il dolore tutti possiamo offrire un aiuto concreto donando, con una telefonata da fisso o con un SMS, al numero solidale 45588. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita di chi sta combattendo quotidianamente col freddo, con la mancanza di adeguati mezzi di sussistenza e con la paura: con i fondi raccolti infatti UNHCR potrà continuare a distribuire beni di prima necessità specifici per l’inverno – coperte, stufe, abiti invernali; a garantire assistenza economica diretta alle famiglie più vulnerabili che in questo modo potranno provvedere alle spese essenziali; a dare supporto alle famiglie le cui abitazioni sono state danneggiate dai combattimenti.
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.
Molti volti noti dello spettacolo e dello sport supportano questa campagna. Tra gli altri, Lino Guanciale, Greta Scarano, Lorena Bianchetti, Francesco Pannofino, Cecilia Dazzi, Carolina Crescentini, Elena Sofia Ricci, Francesco Arca, Irene Ferri, Giovanni Scifoni, Paola Minaccioni e la giornalista Laura delli Colli. Tra gli sportivi: Beppe Bergomi, Demetrio Albertini, Alessandro Florenzi, Myriam Silla e la giornalista Giorgia Rossi. Inoltre la Lega Calcio Serie A dedicherà alla campagna di UNHCR la 24a giornata di campionato di Serie A Tim (25-28 Febbraio 2023).
La campagna ha il sostegno di Rai per la Sostenibilità ESG dal 20 al 26 Febbraio, di Sky per il Sociale dal 19 Febbraio al 5 marzo, di Tv 2000 dal 22 febbraio al 3 Marzo, La 7 dal 27 Febbraio al 12 marzo.

Cremlino minaccia premier Moldova: stia “molto, molto attento”

Cremlino minaccia premier Moldova: stia “molto, molto attento”Milano, 20 feb. (askanews) – I rappresentanti delle autorità moldave dovrebbero stare “molto, molto attenti” alle dichiarazioni sulla presenza delle forze di pace russe in Transnistria, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in risposta alle parole del nuovo primo ministro moldavo, l’europeista Dorin Recean, e sulla smilitarizzazione della regione. L’addetto stampa del presidente russo ha osservato che Mosca e Chisinau hanno rapporti “molto tesi”, la Moldova sta “scivolando in una tale isteria anti-russa” ed è improbabile che una tale “mancanza di costruttività” aiuti la repubblica.
Parole pesanti, pronunciate mentre la Moldova annuncia un’esercitazione militare a Balti, nel centro del Paese. Parole che sembrano presagire un deterioramento della situazione in una regione attigua all’Ucraina, che venerdì 24 febbraio arriva a un anno di conflitto dopo l’inizio dell’invasione russa. Con tutti gli annessi rischi.
Il capo del ministero degli Esteri della non riconosciuta Repubblica Moldava Pridnestroviana (Transnistria) ha definito “controproducente” la dichiarazione del primo ministro moldavo sulla necessità di ritirare le forze di pace russe: “siamo pronti per il dialogo con la Moldova a qualsiasi livello”, ha aggiunto Vitaly Ignatiev in onda sul canale televisivo russo Rossiya-24.
Recean aveva anche sottolineato che è in corso una “guerra ibrida” contro la Moldova e, sebbene il Paese abbia dichiarato la propria neutralità, deve prendersi cura di rafforzare la propria difesa per respingere “una potenziale aggressione”. Il tutto mentre Chisinau annuncia che i soldati della brigata di fanteria motorizzata “Moldova” partecipano da domani e sino al 23 febbraio, a un’esercitazione tattica che si svolgerà presso il campo di addestramento dell’unità a Balti, nella parte centrale del Paese. Il personale dei plotoni di fanteria sarà addestrato in una complessa esercitazione, giorno e notte. Va notato che l’addestramento viene svolto in conformità con il Piano di addestramento dell’Esercito nazionale per l’anno 2023, scrive il ministero della Difesa moldavo.
Le forze di pace russe sono in Transnistria dal 1992, quando finì la fase attiva del conflitto tra la repubblica non riconosciuta e la Moldavia. Il Paese ha ripetutamente affermato la necessità di ritirare questo contingente dal territorio. Mentre l’Onu non riconosce l’autodichiarata statualità della Transnistria, e il governo de facto, che rimane in una situazione di tensione con la Moldova, sostenuto economicamente, politicamente e militarmente dalla Russia.
La Moldavia sovietica prima della seconda guerra mondiale comprendeva quella che oggi è conosciuta come la regione secessionista della Repubblica di Moldova di Transnistria più un’ulteriore porzione dell’Ucraina di area approssimativamente uguale. Lo stesso decorso del processo di secessione per la Transdnistria dalla Moldova è stato attivato ancor prima dello scioglimento formale dell’Urss, negli ultimi giorni dell’Unione Sovietica, quando nella regione del Dnestr c’era allarme per il crescente nazionalismo moldavo e la possibile riunificazione della Moldova con la Romania. Una legge del 1989 che ha reso il moldavo lingua ufficiale si è aggiunta alla tensione e la Transnistria ha proclamato la sua secessione nel settembre 1990.
Le forze paramilitari del territorio separatista nel 1991 hanno preso le istituzioni pubbliche moldave nell’area. I combattimenti si sono intensificati, culminati in una battaglia sulla riva destra del Dnestr nel giugno 1992, con almeno 700 morti nel conflitto. Nel luglio 1992 è stato firmato un cessate il fuoco ed è stata istituita una zona di sicurezza smilitarizzata di 10 km dalle forze della 14a armata russa già di stanza sul posto. La ragione principale per cui la Russia è stata coinvolta nel conflitto tra il governo moldavo e le forze armate della regione separatista è quella classica nella maggior parte dei primi conflitti del periodo post-sovietico: la presenza di un esercito russo nella regione come eredità dell’Unione Sovietica.
Il gruppo operativo delle truppe russe nella regione della Transnistria è stato creato il primo luglio 1995 sulla base della direttiva del Ministro della Difesa della Federazione Russa a seguito della trasformazione e riforma della 14a armata. In un saggio dell’analista militare Leonid Nersisyan “Niente più ritirate: le basi militari russe” del 2015 si legge che le “truppe russe sono impegnate” nel mantenimento della pace e anche “nella protezione di enormi magazzini militari vicino al villaggio di Cobasna. Ci sono più di 2.500 vagoni di munizioni, più di 100 carri armati T-64, circa 150 AFV, ecc. Due distinti battaglioni di fucilieri motorizzati (per missioni di mantenimento della pace), un battaglione di sicurezza e manutenzione, un distaccamento di elicotteri e diverse unità di supporto rimangono nel gruppo operativo a Pridnestrovie (Transnistria in russo). Il numero del personale del gruppo, secondo varie stime, è di 1000-1500 persone. Nel 2012 sono state fatte dichiarazioni relative al fatto che il gruppo si sarebbe riarmato: si parlava persino di sostituire diversi elicotteri da combattimento Mi-24 disponibili con il nuovo Mi-28N”.
In uno studio antecedente all’annessione della Crimea, John Beyer (St. Anthony’s College, Università di Oxford) scrive: “La Russia vede il suo interesse storico e strategico nella conservazione la sua influenza, sia in Transnistria che nel resto della Moldova. Strategicamente, la Russia considera la presenza delle sue forze in Transnistria come un serio ostacolo all’espansione della NATO ad Est. Circa 1.500 uomini svolgono due diverse funzioni: custodire un deposito di armi e partecipazione alle forze di pace. Il sostegno finanziario russo alla Transnistria varia da 200 a 400 milioni all’anno”.

Pd,domenica ballottaggio primarie Bonaccini (52,8%)- Schlein (34,8%)

Pd,domenica ballottaggio primarie Bonaccini (52,8%)- Schlein (34,8%)

Risultati ufficiali del primo turno nei circoli: Cuperlo 7,9%, De Micheli 4,2%. Hanno votato 151.530 iscritti

Roma, 20 feb. (askanews) – La commissione nazionale per il congresso del Partito Democratico ha reso noti i risultati definitivi dei congressi di circolo che si sono svolti dal 3 al 19 febbraio. Al secondo turno di votazione, domenica prossima 26 febbraio ai gazebo dalle 8 alle 20 in tutta Italia, si sfideranno Stefano Bonaccini ed Elly Schelein. Potranno votare anche i non iscritti che paghino la quota di 2 euro dichiarandosi elettori del centrosinistra.
I votanti alle primarie nel primo sono stati 151.530.I risultati sono i seguenti: Bonaccini 79787 voti, pari al 52,87%. Schlein 52637 voti, pari al 34,88%.Cuperlo 12008 voti pari al 7,96%. De Micheli 6475 voti, pari al 4,29%.

Vino, è morto Vito Planeta, erede della famiglia di viticoltori siciliani

Vino, è morto Vito Planeta, erede della famiglia di viticoltori sicilianiMilano, 20 feb. (askanews) – È morto a 57 anni per un male incurabile, il palermitano Vito Planeta, erede della storica famiglia di imprenditori vitivinicoli siciliani.
Figlio del barone Gigi Planeta, con un passato da manager in Publitalia a Milano e un grande amore per il poker, Planeta era tornato in Sicilia proprio per seguire l’azienda omonima nata nel 1985 e di cui era socio, diventata via via sempre più importante e conosciuta. Appassionato di cultura, era stato animatore di diverse iniziative tra cui la rassegna di teatro di prosa “Sciaranuova festival” nella tenuta sull’Etna, una delle cinque di proprietà delle sei realtà che in tutta l’isola contano su quasi 400 ettari vitati per una produzione di circa 2,4 milioni di bottiglie.

Auto,Marchesini (Confindustria):stop diesel-benzina?Temo effetto Cuba

Auto,Marchesini (Confindustria):stop diesel-benzina?Temo effetto CubaRimini, 20 feb. (askanews) – Con lo stop ai motori diesel e benzina voluto dal Parlamento europeo a partire dal 2035 “si rischia l’effetto Cuba”, il paese dell’America centrale “dove viaggiano auto vecchissime” perché le famiglie non si possono permettere di acquistare quelle più moderne. Lo stesso può avvenire in Italia, secondo il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Marchesini: “le auto elettriche costano care, le famiglie non se lo possono permette” e a questo si aggiungono i problemi “infrastrutturali”.
Quelli della sostenibilità sono “obiettivi troppo ambiziosi”, ha spiegato Marchesini intervenendo alla presentazione del Rapporto Italgro-Censis “Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa” alla fiera Beer attraction a Rimini. Tra l’altro “si è fissato un unico modo per raggiungere gli obiettivi: il motore elettrico – ha aggiunto il vicepresidente di Confindustria -. Il problema è che se all’industria si dà un termine breve e un solo mezzo” per realizzare gli obiettivi “cerca il metodo di adesso, non quello del futuro”. In questo modo si “smette di fare ricerca, perché non c’è spazio, tempo e modo”. Un problema che sta investendo tutto il settore dell’automotive: “le ricerche su tipi di batterie diverse e sull’induzione per ricarica sono tutte abbandonate: lo scopo è di arrivare al 2035 senza auto diesel-benzina e addirittura nei piani industriali della case automobilistiche è indicato il 2030: ovviamente i tempi non ci sono e non ci sono i denari”.
Così, secondo Marchesini “si rischia l’effetto Cuba, dove hanno auto vecchissime. Temo molto anche per il nostro paese. Le auto elettriche costano care, le famiglie non se lo possono permette, ci sono problemi di infrastrutture, non conviene comprare le macchine endotermiche perché a un certo punto usciranno di produzione e di costo”. Quindi “avremo le vecchie macchine” in circolazione.

Giappone, Ambasciatore Benedetti incontra online comunità italiana

Giappone, Ambasciatore Benedetti incontra online comunità italianaRoma, 20 feb. (askanews) – L’ambasciatore d’Italia in Giappone Gianluigi Benedetti avrà martedì 28 febbraio un incontro online con la comunità italiana nel paese. Lo si apprende dal Comites Tokyo-Fuji.
“Siamo felici di invitare la comunità italiana in Giappone al primo incontro online ra l’Ambasciatore d’Italia in Giappone S.E. Gianluigi Benedetti e la comunità locale”, si legge in un annuncio del Comites.
L’incontro avrà luogo tra le 18.30 e le 19.30 locali. E’ possibile effettuare la registrazione attraverso un link fornito dal sito internet del Comites.

Liguria, Toti: realizzate opere rigenerazione urbana per 100 mln

Liguria, Toti: realizzate opere rigenerazione urbana per 100 mlnGenova, 20 feb. (askanews) – “La Regione Liguria negli ultimi sette anni ha indicato tra i principali obiettivi quello della rigenerazione urbana, con la finalità di restituire ai cittadini luoghi che versavano in stato di degrado o abbandono, migliorando la qualità abitativa, l’assetto urbanistico e paesaggistico. L’obiettivo è stato anche quello di non aumentare i metri cubi di cemento, garantendo il rispetto dell’ambiente. Il convegno di oggi è stato quindi pensato come momento di confronto importante per stilare un bilancio di ciò che è stato fatto in questi anni, con la realizzazione di opere per più di 100 milioni di euro”. Lo hanno detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola, a margine del convegno “Rigenerazione Urbana: oltre il passato la nuova Liguria” al palazzo della Borsa di Genova.
“Grazie al Programma Regionale di Rigenerazione Urbana – hanno aggiunto Toti e Scajola – da ottobre 2021 abbiamo infatti finanziato 76 progetti, prevalentemente in Comuni medio-piccoli che avevano più difficoltà a reperire le risorse, i progetti ‘Restart Begato’, la riqualificazione della Pigna di Sanremo e del Borgo di Marinella di Sarzana. Interventi che hanno attirato ingenti investimenti anche da parte di privati”.
“Ad ottobre del 2022 – ha ricordato Toti – è stato finanziato anche il progetto per la riqualificazione di Borgo Castello ad Andora, un intervento di grande rilevanza che mette in campo un’articolata serie di azioni con l’obiettivo di recuperare, valorizzare e in prospettiva permettere il ripopolamento di uno dei borghi storici più affascinanti della nostra Liguria. L’obiettivo non è semplicemente il recupero dei luoghi, ma anche della vita, dell’economia e delle attività”.
Al convegno, dove è stato presentato anche il punto di vista degli stakeholders, hanno partecipato anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il sindaco di Imperia Claudio Scajola, il sindaco di Savona Marco Russo, il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, il sindaco di Andora Mauro Demichelis, il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova Mario Mascia, gli ordini professionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Ance Liguria.

Milano, Spiga 26: chiusa locazione spazi, in arrivo ristorante e temporary

Milano, Spiga 26: chiusa locazione spazi, in arrivo ristorante e temporaryMilano, 20 feb. (askanews) – Spiga 26, il nuovo hub creativo di cui Hines è investitore e development manager, ha concluso la locazione degli spazi, ampliando la diversificazione in ambito food&beverage con la nuova location del ristorante “Il baretto” e dedicando area all’allestimento di temporary shop per brand innovativi tra fashion e design, già scelta da Boyy e Diesel Living with Moroso.
Nata dalla riqualificazione dello storico Palazzo Pertusati, Spiga 26 è diventata una destinazione nel cuore del quadrilatero milanese per brand e clienti di respiro internazionale. Il baretto e lo spazio temporary destinato ad accogliere brand contemporanei completano l’offerta di Spiga 26, che nei 3.000 metri quadrati retail su tre livelli già ospita altre realtà del lusso e della moda, tra cui Moschino, Sergio Rossi, Peserico, Borsalino, Drumhor, Baldinini, unitamente al nuovo headquarter milanese di Kering.
A partire da fine febbraio 2023, Spiga 26 si arricchirà con la ristorazione. Con ingresso da via della Spiga, il ristorante si estenderà su una superficie complessiva di oltre 550 metri quadrati, con uso esclusivo della corte interna di 180 metri quadrati. Nei prossimi mesi Spiga 26 dedicherà uno spazio a temporary shop per ospitare realtà innovative tra fashion e design: con una superficie di 100 metri quadrati, l’area sarà caratterizzata da un affaccio su via della Spiga con due vetrine e da spazi flessibili atti ad allestimenti personalizzati.

Lombardia, Fontana: nuova giunta al massimo in 4 settimane

Lombardia, Fontana: nuova giunta al massimo in 4 settimaneRho (Mi), 20 feb. (askanews) – La formazione della nuova giunta in Regione Lombardia “si concluderà nello spazio tre o quattro settimane al massimo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di una visita insieme al vicepremier Matteo Salvini al Micam, la fiera internazionale delle calzature. “Sono arrivato da tre giorni di vacanza, sono venuto al Micam, abbiamo parlato della fiera e delle meraviglie di questo comparto – ha aggiunto – della giunta non ho parlato con nessuno”.

Cinque stelle contro Meloni: calcoli governo sono indegni

Cinque stelle contro Meloni: calcoli governo sono indegni

I capigruppo Silvestri e Floridia: lo pseudoragionamento sui costi della premier e Giorgetti è ridicolo

Roma, 20 feb. (askanews) – “I calcoli fatti dal governo Meloni sui costi del Superbonus sono indegni e dimostrano un’incompetenza di fondo a dir poco preoccupante. Un Presidente del Consiglio e un ministro dell’Economia dovrebbero conoscere il funzionamento degli investimenti e sapere che essi servono a generare dei ritorni economici in termini di gettito fiscale, di posti di lavoro, del taglio delle emissioni inquinanti, di risparmio di gas e di minori costi in bolletta per i cittadini. Questo è tutto quello che il governo Meloni non dice nel suo pseudo ragionamento, di fatto semplicemente ridicolo”. Lo affermano i capigruppo M5s alla Camera e al Senato Francesco Silvestri e Barbara Floridia.
“Inoltre, anche volendo seguire la logica della matematica farlocca avanzata da Giorgia Meloni e da Giorgetti – proseguono i capigruppo M5s- i calcoli si rivelerebbero comunque sbagliati. Il governo ha suddiviso 110 miliardi di euro per 60 milioni di abitanti, ma i miliardi attivati dal superbonus fino a ora sono 70. E questo senza tener conto che quei numeri andavano semmai spalmati in 5 anni di detrazioni e di un recupero del gettito fiscale fino al 70%. Ma questa matematica, lo ripetiamo, è già di per sé del tutto erronea e senza logica. Questo governo sta facendo del male all’Italia. L’auspicio è che nella sua sordità riesca a sentire la voce del Paese reale e fermi questo scempio”.