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Autore: Redazione StudioNews

Sisma Turchia, partiti dalle Marche aiuti per popolazioni

Sisma Turchia, partiti dalle Marche aiuti per popolazioniRoma, 15 feb. (askanews) – La Regione Marche ha risposto positivamente alla richiesta di aiuto pervenuta dal Dipartimento nazionale di protezione civile per fornire attrezzature e materiali per l’emergenza sisma che ha coinvolto la Turchia e la Siria. Questa mattina il dipartimento di Protezione civile regionale ha predisposto un carico diretto a Palmanova (UD) dove partiranno nuovi aiuti dell’Italia coordinati dal Dipartimento nazionale. “Siamo vicini alla popolazione turca e siriana colpita duramente dal sisma che ha sprigionato una forza inaudita causando gravi perdite di vite umane – ha affermato l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – La Regione Marche si è resa subito disponibile a dare ogni sopporto utile all’emergenza”. Il materiale messo a disposizione dalla Regione riguarda un gruppo elettrogeno da 200kwa, oltre a materiale logistico come 1800 giacconi antipioggia, 1500 giacche k-way, 390 coperte di lana, 50 sacchi a pelo. È stato trasportato su due mezzi messi a disposizione da Anpas Marche e dal Gruppo Protezione civile di Filottrano. Inoltre, in un secondo invio verrà spedito un potabilizzatore per acqua con capacità produttiva di lt 1500/ora. Per il materiale sanitario, il dipartimento Sanità, insieme alle Aziende sanitarie territoriali, sta procedendo a una ricognizione generale per mettere a disposizione medicinali a lunga scadenza, dispositivi sanitari e elettromedicali che saranno spediti in un secondo momento.

Sisma Turchia, da Cuneo partito team sanitario Regione Piemonte

Sisma Turchia, da Cuneo partito team sanitario Regione PiemonteRoma, 15 feb. (askanews) – Sono partiti questa mattina dall’aeroporto di Cuneo Levaldigi i due aerei della Guardia di Finanza con a bordo il team sanitario della Maxiemergenza della Regione Piemonte alla volta della Turchia, dove l’organico sarà impiegato nell’ospedale da campo Emergency medical team type 2 (Emt2) messo a disposizione dalla stessa Regione per il soccorso dei terremotati turchi.
L’ospedale è arrivato ieri al porto di Alessandretta, trasportato dalla nave militare San Marco, insieme ad oltre 40 volontari della Protezione civile del Piemonte, che ne stanno curando l’allestimento nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia distrutto dal terremoto. A salutare la partenza dei sanitari piemontesi della Maxiemergenza, sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.
“Aiutare chi ha bisogno non è solo un dovere istituzionale – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -, ma un dovere etico e morale, scritto nel cuore di ognuno di noi. A un anno dai voli che da Torino partivano per andare a prendere i bambini e i ragazzi malati di cancro dell’Ucraina per curarli in Piemonte al Regina Margherita, oggi il nostro ospedale da campo per le emergenze internazionali parte per prestare soccorso alle popolazioni terremotate della Turchia. Diciamo grazie ai nostri sanitari e ai nostri volontari della Protezione civile che rappresentano l’orgoglio piemontese e italiano nel mondo”.
Al gruppo riunito sulla pista di decollo, è giunto anche il messaggio di ringraziamento che il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio ha affidato alla lettura dello stesso presidente Cirio.
“Ringrazio il personale sanitario piemontese – ha osservato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, che ancora una volta si è dimostrato pronto a rispondere con generosità e grande spirito di servizio all’ennesima chiamata della Protezione civile nazionale sul fronte delle catastrofi che maggiormente richiedono soccorsi sanitari tempestivi ed efficaci. Mettiamo a disposizione della Comunità internazionale le migliori professionalità sanitarie della nostra Regione, l’ospedale da campo Emergency Medical Team Type 2 (Emt2) del Piemonte è unico in Italia e tra le dodici strutture di questo genere al mondo”.

Sardegna: destinazione sempre più richiesta, aumentano le rotte

Sardegna: destinazione sempre più richiesta, aumentano le rotteRoma, 15 feb. (askanews) – “La Sardegna è reduce da due settimane di intensa promozione turistica (Fiera Baltur a Riga, Sanremo in occasione del Festival e Bit a Milano), concluse con un bilancio estremamente positivo. L’aumento di due rotte, operate da Ryanair dall’aeroporto di Cagliari, conferma che la promozione produce risultati e che la ‘Destinazione Sardegna’ è sempre più gradita e richiesta. Nel 2023, grazie anche alla consolidata collaborazione coi vettori, possiamo puntare a superare il già prestigioso risultato del 2022 con oltre 4.500 arrivi nei tre aeroporti isolani, garantendo anche il diritto alla mobilità dei sardi”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, questa mattina all’aeroporto di Cagliari, durante la presentazione dei due nuovi voli della Compagnia irlandese in partenza da Cagliari: Genova e Goteborg (Svezia), che portano a 39 le destinazioni dal Capoluogo.
“L’attività promozionale della Regione non conosce pause perché c’è la necessità di far conoscere nel mondo le proposte e le bellezze della Sardegna – ha aggiunto l’assessore Chessa – Dobbiamo credere nelle nostre potenzialità per concretizzare il sogno di un’isola che vive di turismo tutto l’anno. Anche l’intenso calendario di eventi di promozione turistica, soprattutto sportivi e culturali, rappresenta una componente fondamentale di questo progetto di sviluppo”.

Tajani: Zen non sappiamo che fine ha fatto, continuano ricerche

Tajani: Zen non sappiamo che fine ha fatto, continuano ricercheRoma, 15 feb. (askanews) – “Abbiamo mandato una squadra specializzata” per la ricerca di Angelo Zen, italiano disperso nella città di Kahramanmaras, “attraverso la nostra unità di crisi per cercare di individuare” il connazionale “che ancora manca all’appello. Non è stato trovato fra le vittime, non sappiamo ancora che fine abbia fatto. Continuiamo le ricerche”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’evento di presentazione del progetto sul Turismo delle radici.
Dmo

Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”

Ucraina e Cina, la Conferenza di Monaco a “un punto di svolta”Roma, 15 feb. (askanews) – “Zeitenwende”, punto di svolta. Così, a Berlino, definiscono il cambio di paradigma storico della politica di difesa tedesca nella direzione di una militarizzazione più assertiva. Una scelta obbligata, dopo l’aggressione russa all’Ucraina. E’ iniziata il 24 febbraio scorso e la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (Msc) si era chiusa da pochi giorni. A un anno dall’invasione, il conflitto è ancora in corso, più cruento e sanguinoso che mai. “Non ci sono segnali che Putin voglia la pace”, ha detto appena ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E intatte sono rimaste la necessità di una riscrittura delle regole, della riforma delle istituzioni, di un ripensamento dell’intero strumento di difesa europeo, del sistema di alleanze internazionali, alla luce di minacce nuove o precedentemente non rilevate. Non si tratta solo della Russia di Putin. A preoccupare è anche la Cina e la sua recente, e al momento solo presunta, offensiva di intelligence in svariati Paesi del mondo. Telecamere, droni e palloni spia di fabbricazione cinese hanno costretto le autorità di molti Stati – Usa, Regno Unito, Australia e Canada, su tutti – a ‘drizzare le antenne’ per evitare il furto di informazioni sensibili.
Di questo, e di molto altro ancora, si discuterà dunque da venerdì prossimo durante i tre giorni di lavoro dell’edizione 2023 della Conferenza di Monaco, costretta a rifocalizzarsi sulle sue origini – l’ordine di sicurezza in Europa – dopo le digressioni degli anni scorsi su questioni globali come il clima, la biodiversità, il digitale, la salute e il cibo. Tutti temi che resteranno sul tavolo, di certo, ma nel quadro di una valutazione su un calo della sicurezza globale che ha inevitabili ripercussioni sulla prosperità economica, il cambiamento climatico, gli interessi nazionali contrastanti e, in generale, la sensazione che nell’attuale ordine mondiale le “regole” non si applicano sempre allo stesso modo per tutti. “Se non affrontiamo il risentimento che i paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia nutrono nei confronti dell’ordine internazionale, che non sempre ha servito i loro interessi, faticheremo a vincere i recinti come alleati nella difesa di regole e principi fondamentali”, ha commentato il presidente della Msc, Christoph Heusgen.
Con queste premesse, è facile capire perché quasi tutti i Paesi invitati parteciperanno con delegazioni di alto livello. Gli Stati Uniti invieranno una folta rappresentanza, guidata dalla vicepresidente Kamala Harris. A fare gli onori di casa ci sarà il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E’ prevista la presenza del presidente francese Emmanuel Macron, mentre per l’Italia ci saranno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma a Monaco arriveranno centinaia di altri capi di stato e di governo, ministri e dignitari stranieri. E poi vertici militari, responsabili della sicurezza, spie e funzionari dell’intelligence. La minaccia per l’Europa legata alla guerra in Ucraina è un motivo per raddoppiare il dialogo, ha evidenziato Heusgen. E in questo contesto si inserirà anche la discussione sull’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia. “La guerra russa è solo l’attacco più sfacciato all’ordine basato sulle regole”, ha scritto nel Rapporto sulla sicurezza di Monaco, pubblicato alla vigilia della Conferenza. “Attori revisionisti stanno cercando di minare lo status quo e cambiare l’ordine internazionale in molti modi diversi”.
A Monaco, dunque, dove è atteso anche il responsabile della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi, ci si interrogherà su cosa ha gettato le basi per l’invasione della Russia, sul perché molti stati al di fuori delle sfere più ricche ed eurocentriche esitano a sostenere l’Ucraina, e su quali lezioni si applicano alle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina nella regione indo-pacifica. Per quanto riguarda l’Ucraina, i paesi neutrali o di tendenza russa ospitano la maggior parte della popolazione mondiale. Dallo Yemen alla Siria, dall’Etiopia e al Mali, fino all’India, al Pakistan e alla stessa Cina, la guerra in Ucraina può apparire solo come un altro conflitto brutale, ma distante dai loro interessi, dai loro confini. I paesi di quelle regioni si chiedono perché dovrebbero schierarsi apertamente al fianco dell’Occidente in una guerra che non considerano “propria”, quando lo stesso Occidente ha fatto ben poco per risolvere i loro stessi problemi. “L’immediata risposta dell’Occidente alla guerra in Ucraina non ha certamente aiutato”, rileva il Rapporto sulla sicurezza di Monaco. “Piuttosto che assistere i paesi nell’affrontare l’impennata dei prezzi del cibo e dell’energia, li ha richiamati per non aver mostrato sufficiente solidarietà a Kiev”.
Ecco allora riemergere – e tornerà a galla anche a Monaco – l’esigenza di un “riequilibrio delle relazioni economiche”, tema che necessita di ben altra sostanza rispetto a semplici iniziative o incontri diplomatici atti a mostrare una presenza fine a se stessa. Vale per la guerra in Ucraina, vale per la Cina e il desiderio statunitense di contenere il suo ruolo smepre più assertivo nel Pacifico. A margine della conferenza potrebbe esserci un incontro, al momento non confermato ufficialmente, tra Wang Yi e il segretario di Stato Antony Blinken. Il momento è di grande tensione. La vicenda dei presunti palloni spia rischia di provocare un’escalation. Così come la decisione di alcuni Paesi – in particolare il Regno Unito – di rimuovere dagli uffici governativi tutte le telecamere di sorveglianza di fabbricazione cinese. Il timore è che Pechino possa acquisire informazioni sensibili che dovrebbero rimanere riservate.
Il rischio, segnala Politico, è reale anche a Monaco. Mentre l’élite mondiale della sicurezza sarà impegnata nei colloqui, i telefoni cellulari di tutti potrebbero essere agganciati alle apparecchiature di telecomunicazione cinesi che circondano la sede dei lavori, l’Hotel Bayerischer Hof. Alcune delle antenne che è possibile scorgere ammirando lo skyline della città, entro 300 metri dal luogo che ospita la conferenza, sono dotate di hardware fornito dal colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, che continua a negare di rappresentare un rischio per la sicurezza europea. L’Hotel Bayerischer Hof ha inoltrato agli organizzatori dell’evento alcune domande sull’infrastruttura mobile montata sul tetto. “Per principio, non commentiamo i dettagli esatti dell’infrastruttura utilizzata per la conferenza principale di Monaco”, è stata la risposta. “Siamo in stretto contatto con tutte le autorità competenti al fine di proteggere di conseguenza la sede della conferenza, i partecipanti e lo spazio digitale”. Da parte sua, l’Ufficio federale per la sicurezza delle informazioni (BSI) ha tenuto a precisare che la Conferenza sulla sicurezza di Monaco è “al di fuori della responsabilità del BSI”. Un’incertezza di fondo, precisano alcuni esperti europei e americani, che conferma quanto sia necessario porre l’accento sul rafforzamento della cooperazione attraverso la definizione congiunta di norme in materia di tecnologia e sicurezza informatica, in particolare tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. (di Corrado Accaputo)

Bernini: no stop fuga cervelli ma facciamoli tornare più forti

Bernini: no stop fuga cervelli ma facciamoli tornare più fortiRoma, 15 feb. (askanews) – “Non dobbiamo puntare a fermare i cervelli in fuga, ma la vera sfida è farli tornare più forti di prima, puntando sul capitale umano che deve accrescere i propri percorsi formativi ibridandosi all’estero ma dando loro ragioni per tornare al di là del patriottismo”. Lo ha dichiarato Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca alla presentazione del Progetto PNRR Turismo delle Radici, una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19.

Con CeliachiaFacile anche i dolci di Carnevale sono gluten free

Con CeliachiaFacile anche i dolci di Carnevale sono gluten free

Le aziende specializzate propongono anche le versioni gluten free dei dolci tipici regionali

Roma, 15 feb. (askanews) – Anche i dolci di Carnevale hanno una versione senza glutine, i celiaci in questo modo non dovranno rinunciare a una parte fondamentale della festa. Ogni Regione ha i propri piatti tipici: non solo frappe, bugie, chiacchiere e castagnole, ma anche graffe, ravioli dolci, zeppole, cicerchiata e crescionda. Tutti a base di farina e di cereali e quindi altamente pericolosi per chi è intollerante al glutine. “Ma che Carnevale sarebbe senza dolci? – chiede Michele Mendola, che ha anche creato la piattaforma online CeliachiaFacile per aiutare i soggetti celiaci a affrontare la vita di ogni giorno. – E questo vale soprattutto per i bambini che magari vanno a una festa in maschera con gli amichetti”.
Per i celiaci, durante questo periodo bisogna prestare un’attenzione particolare, non solo a cosa si mangia, ma anche a come lo si fa. Per questo Mendola sottolinea che “Quando si va a una festa e ci sono tanti cibi sulla tavola, bisogna stare molto attenti alle contaminazioni accidentali. Basta una semplice mollica di pane per scatenare l’intolleranza al glutine. E chi prepara dei piatti per soggetti celiaci, si deve ricordare di lavarsi bene le mani, prima di toccare farine e pietanze gluten free”. Ovviamente, poi, bisogna sempre “assicurarsi che tutti gli alimenti consumati siano certificati come prodotti senza glutine: è necessario leggere con attenzione gli ingredienti presenti sulla confezione ed evitare eventuali contaminazioni con prodotti contenenti glutine durante la preparazione o la conservazione degli alimenti”.
Le aziende specializzate in cibi senza glutine ormai offrono anche un’ampia scelta di dolci di carnevale. E per i dolci e i piatti regionali, ci sono delle ottime produzioni semi-artigianali. “In Sicilia ad esempio si trovano senza problemi le versioni gluten free della pignolata, che sono palline di pasta fritta al miele, e degli sfinci, ovvero delle frittelle di pasta che vengono coperte di zucchero o di miele, oppure vengono farcite di creme o uva sultanina” spiega Mendola. “Ci sono persino i cuddrureddri, le frittelle alla cannella tipiche della provincia di Caltanissetta”.
I più intraprendenti poi possono provare a sostituire le farine tradizionali (come grano, orzo, segale) con altre farine naturalmente senza glutine. La scelta è ampissima, ci sono quelle di riso, mais, avena, miglio, quinoa, amaranto, teff, mandorle, ceci, lenticchie, grano saraceno, cocco. “Si prestano molto bene per preparare dei dolci e basta scegliere quella che si preferisce in base al proprio gusto. Chi cucina dei piatti gluten free deve però seguire la regola che va sempre rispettata: occorre utilizzare degli utensili da cucina appositi e tenerli separati da quelli usati per tutti gli altri piatti. Questo – conclude Mendola – serve a evitate che gli alimenti con glutine possano contaminare quelli per i celiaci”.

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometria

Scalo Francoforte con Sita e Nec facilita i viaggi con la biometriaRoma, 15 feb. (askanews) – A partire da quest’anno, i passeggeri che viaggiano attraverso l’aeroporto di Francoforte (Fraport) potranno superare le varie fasi del viaggio – dal check-in all’imbarco – semplicemente scansionando il proprio volto ai touchpoint biometrici presenti in tutto lo scalo. È questo il risultato della collaborazione tra l’aeroporto di Francoforte, SITA e NEC per l’utilizzo della soluzione biometrica SITA Smart Path, che sarà implementata e resa disponibile a tutte le compagnie aeree che volano nello scalo tedesco.
Entro la primavera del 2023, informa una nota, saranno infatti installati altri touchpoint biometrici, che consentiranno ai passeggeri di utilizzare la biometria per passare senza problemi attraverso ogni fase del viaggio, dal check-in al chiosco o al banco fino ai gate automatizzati di pre-sicurezza e ai gate per l’imbarco autonomo, con una semplice scansione del volto. Il progetto spiana la strada per la diffusione del viaggio digitale, fornendo una vera e propria piattaforma biometrica di uso comune in tutti i terminal di Fraport, aperta a tutte le compagnie aeree che operano nello scalo, unendo sotto la piattaforma SITA Smart Path le registrazioni giornaliere dei viaggi, Star Alliance Biometrics e altri hub biometrici.
In particolare per i passeggeri Lufthansa, grazie all’integrazione di SITA Smart Path con Star Alliance Biometrics, la tecnologia si avvale delle identità biometriche dei viaggiatori della compagnia aerea registrati sulla piattaforma di Star Alliance. Questo consente un’identificazione immediata senza dover ripetere le fasi del processo in più aeroporti e compagnie aeree dell’alleanza.
Questa implementazione svolge un ruolo chiave nel preparare la strada per l’introduzione della biometria in tutta la rete globale di Star Alliance, che si impegna a estendere progressivamente l’utilizzo della biometria per i suoi 26 membri e altri vettori. I principali insegnamenti tratti dal progetto con Fraport saranno presi in considerazione per ulteriori implementazioni in tutta la rete.
Sergio Colella, Presidente Europa di SITA, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con i principali operatori del settore aereo per estendere i vantaggi della tecnologia biometrica ai passeggeri di tutto il mondo. Con questa implementazione, Fraport si pone all’avanguardia nel comparto contribuendo da una parte a rispondere tempestivamente alle mutevoli richieste dei passeggeri, sempre più orientati ad una maggiore autonomia e comodità, dall’altra, a massimizzare l’efficienza operativa”.
Pierre Dominique Prümm, Membro del CdA ed Executive Director Aviation & Infrastructure di Fraport AG, ha dichiarato: “Dopo la pandemia, i passeggeri stanno abbracciando la tecnologia per aumentare l’efficienza e avere il controllo dei loro viaggi. Siamo davveroentusiasti di poter trasformare l’esperienza dei passeggeri in tutti i terminal e compagnie aeree grazie a una soluzione semplice e intuitiva. Inoltre, apprezziamo il fatto che la tecnologia innovativa di SITA e NEC consenta alla nostra infrastruttura di essere veramente all’avanguardia, con la capacità di adattarsi alle esigenze del settore e ai modelli di viaggio che cambiano velocemente”.
Jason Van Sice, Vicepresidente di NEC Advanced Recognition Systems, ha dichiarato: “Abbiamo una grande esperienza che combina il nostro know-how tecnico con la conoscenza di SITA dell’industria del trasporto aereo. Siamo orgogliosi di migliorare l’esperienza dei clienti di Lufthansa e Fraport con la tecnologia biometrica di nuova generazione e ci complimentiamo con Star Alliance per l’iniziativa di estendere i vantaggi di questa tecnologia alle compagnie della sua rete.
La piattaforma di gestione dell’identità digitale NEC I:Delight, completamente integrata con SITA Smart Path, si è classificata più volte al primo posto come tecnologia di riconoscimento facciale più accurata al mondo nei test condotti dal US National Institute of Standards and Technology (NIST). Questa tecnologia consente ai passeggeri che hanno scelto di utilizzare il servizio di essere identificati in modo rapido e preciso, anche in movimento. I viaggiatori che non desiderano utilizzare questa soluzione possono effettuare il check-in utilizzando un banco tradizionale.

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officer

Bernoni Grant Thornton,Alberto Poli chief transformation officerRoma, 15 feb. (askanews) – Alberto Poli è stato nominato Chief Transformation Officer (CTO) di Bernoni Grant Thornton, member firm italiana del network di consulenza internazionale Grant Thornton International Ltd, specializzata nei servizi di consulenza tributaria, societaria, advisory, IT e di outsourcing. Lo rende noto l’azienda in un comunicato
Classe ’65, nato a Monza, con una laurea in Ingegneria Aerospaziale conseguita al Politecnico di Milano e un master in Management alla SDA Bocconi, Alberto Poli ha alle spalle una carriera ultraventennale maturata in primarie realtà nell’ambito della consulenza aziendale.
Prima del suo ingresso in Bernoni Grant Thornton, Poli era Responsabile Strategic Business Development di F2A, tra i player principali sul mercato italiano dell’outsourcing dei servizi amministrativi, dove, dal 2016 al 2021, ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato e Responsabile Strategy & Corporate Development.
È stato inoltre ideatore e Amministratore Delegato di F2D, la start-up digitale del gruppo F2A, costituita con l’obiettivo di creare una piattaforma completamente digitale rivolta a professionisti e microimprese per la commercializzazione e l’erogazione dei servizi di outsourcing paghe e contabilità.
In precedenza, dal 2007 al 2013 è stato Responsabile Corporate Development & Control e Direttore BU Business Advisory Services del Gruppo FIS-Antex, realtà all’epoca attiva da oltre 40 anni nei servizi di amministrazione del personale e, dal 2002 al 2006, Responsabile Organizzazione & Controllo di FIS Fiduciaria Generale SpA, società di outsourcing contabile e dell’amministrazione del personale all’interno del network EY (da cui si stacca nel 2002).
Nel suo nuovo incarico in Bernoni Grant Thornton, Poli avrà la responsabilità di guidare la trasformazione di una realtà professionale di eccellenza in una organizzazione aziendale adeguatamente strutturata e pronta per affrontare al meglio una crescita importante.
“Siamo molto contenti dell’ingresso di Alberto (al quale do il mio personale benvenuto) nella nostra organizzazione” – ha commentato Alessandro Dragonetti, Managing Partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton. “Le sue capacità e la sua esperienza rappresentano un elemento fondamentale del processo di ridefinizione della nostra organizzazione al fine di consentire un più veloce ed efficace percorso di crescita verso i nostri obiettivi strategici”.
“Sono entusiasta di affrontare la sfida che Alessandro e Bernoni Grant Thornton mi hanno proposto e pronto a mettere al servizio della member firm tutta la mia esperienza e le mie idee – ha commentato Alberto Poli, neo Chief Transformation Officer di Bernoni Grant Thornton. L’obiettivo è quello di accompagnare una realtà professionale di assoluta eccellenza nel passaggio verso una realtà strutturata ed organizzata, in grado di costruire il proprio futuro facendo leva su due elementi chiave: l’innovazione e le persone. Il mio auspicio è che BGT possa arrivare ad essere riconosciuta sul mercato come un’azienda che fa dell’innovazione, anche tecnologica, il suo elemento distintivo, che offre ai suoi clienti il meglio che si possa chiedere in termini di connubio tra innovazione e competenza e che mette al primo posto le persone”.

##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominio

##Lavrov: Occidente verso punto non ritorno, porre fine suo dominioMilano, 15 feb. (askanews) – L’Occidente vuole trasformare l’Ucraina in una roccaforte antirussa ma così facendo sta per toccare “il punto di non ritorno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov intervenendo davanti alla Duma nel question time. “La dottrina di politica estera, aggiornata, della Federazione Russa si concentrerà sulla necessità di porre fine al dominio dell’Occidente nella vita internazionale”, ha aggiunto.
Per contro Mosca si avvicina sempre di più alla Cina. “Avremo una serie di contatti ad alto livello politico con la Cina in un futuro molto prossimo” ha detto durante il question time russo la settimana che precede il primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina. “Per cominciare, continueremo a discutere i dossier, tenendo conto dei documenti che sono stati firmati di recente, tra cui il documento sulle ‘nuove relazioni in una nuova era’, siglato un anno fa, quando il presidente russo Vladimir Putin era a Pechino per colloqui con (il presidente cinese) Xi Jinping”, ha detto il ministro, intervenendo alla Duma di Stato.
La Russia inoltre starebbe preparando una riunione speciale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul tema delle esplosioni al Nord Stream. “Ci siamo rivolti all’Onu” ha detto Lavrov. Il tutto dopo che il Consiglio della Federazione, il senato russo, ha proposto al ministero degli Esteri russo di condurre un’indagine internazionale sugli attacchi terroristici ai gasdotti Nord Stream, tenendo conto delle accuse mosse dal giornalista americano Seymour Hersh. Secondo il reporter americano Hersh, Premio Pulitzer nel 1970, dietro le fughe di gas dal Nord Stream ci sarebbe un sabotaggio orchestrato dagli Stati Uniti in collaborazione con la sola Norvegia, sfruttando come copertura un’esercitazione annuale Nato nel Mar Baltico. La pubblicazione di Hersh afferma che i sommozzatori americani durante le esercitazioni NATO Baltops nell’estate del 2022 hanno installato esplosivi sotto i tronconi Nord Stream, che i norvegesi hanno attivato tre mesi dopo. Ma una serie di fact check avrebbero dimostrato che le dichiarazioni sono frutto di una sola fonte, e non di una vera inchiesta.