Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Roncadin alla conquista degli Usa: nuovo impianto pizze surgelate a Chicago

Roncadin alla conquista degli Usa: nuovo impianto pizze surgelate a ChicagoMilano, 19 nov. (askanews) – Le pizze surgelate di Roncadin alla conquista del mercato americano. Il gruppo friulano ha aperto un nuovo stabilimento a Chicago – Vernon Hills (Illinois): un polo produttivo da 7.000 metri quadri e 100 addetti per iniziare, dove la prima linea produttiva installata potrà sfornare fino a 30 milioni di pizze surgelate all’anno, destinate al mercato nordamericano, che vale 6 miliardi di dollari. Per il 2025 il fatturato previsto di Roncadin Inc è di 78 milioni di dollari; a regime arriverà a 200 milioni di dollari.


L’inaugurazione del nuovo plant è avvenuta il 18 novembre (nella notte tra il 18 e il 19, ora italiana), in concomitanza con la fiera Plma di Chicago, la più grande manifestazione nordamericana dedicata al mondo della private label. Roncadin, infatti, produce pizze per la grande distribuzione nazionale e internazionale con un fatturato che nel 2023 ha raggiunto i 175 milioni di euro. “Il nuovo stabilimento di Chicago, frutto di un investimento di 30 milioni di euro, è un passo importantissimo per la crescita di Roncadin, la realizzazione di un progetto al quale lavoriamo duramente da anni e che aprirà a nuove e grandi opportunità per il gruppo Roncadin e le sue persone, nonché per la filiera e il made in Italy legato alla produzione della pizza surgelata – afferma l’amministratore delegato Dario Roncadin, presente con suo padre Edoardo all’inaugurazione – Produrre direttamente negli Usa per noi vuol dire poter servire al meglio un mercato strategico, dove siamo entrati nel 2013 importando le pizze prodotte a Meduno”. In tutto il Nordamerica (Usa e Canada) il 68% delle pizze Roncadin “sono destinate alle marche dei distributori locali, mentre il brand rappresenta il 32% delle vendite” ha aggiunto l’ad.


La decisione di costruire uno stabilimento a Chicago, la “città del food” statunitense, al centro di un’area di notevole importanza logistica, si è concretizzata nel 2023 con l’acquisto della struttura. Nell’estate dello scorso anno, poi, sono stati assemblati in Italia i materiali che costituiscono la linea produttiva attuale, il cui montaggio è iniziato a dicembre 2023. A questa linea, nei progetti dell’azienda, se ne affiancherà a breve una seconda (sempre della capacità di 30 milioni di pizze all’anno, che porterà quindi a raddoppiare i volumi); Roncadin sta inoltre valutando la possibilità di installare una linea dedicata alle pinse. Ogni linea richiede il lavoro di 100 addetti circa. A Chicago opera un reparto R&D indipendente e la direzione dell’azienda è affidata ad Alessio Lucchese, Ceo di Roncadin Inc: friulano, si è trasferito nel 2013 negli Usa con la famiglia per seguire il progetto sin dall’inizio ed elaborare il piano di sviluppo della produzione per i prossimi anni.


“Il business di Roncadin avrà grandi benefici dalla possibilità di rispondere ancora più velocemente alle richieste del mercato locale, dove essere presenti direttamente rappresenta, per i nostri clienti, una garanzia di affidabilità. Al contempo – prosegue Dario Roncadin – si libera capacità produttiva nel nostro stabilimento di Meduno, attualmente quasi al limite: perciò potremo servire meglio anche il mercato italiano ed europeo. Non dover trasportare i prodotti dall’Italia agli Usa inoltre comporta un significativo risparmio di emissioni inquinanti, e questo per una Società Benefit e B Corp come Roncadin è un tema importante. Infine, avere uno stabilimento a Chicago sarà un’opportunità per tutti i dipendenti del gruppo, che se vorranno potranno partecipare a programmi di scambio e fare esperienza negli Stati Uniti. Stiamo anche pensando di organizzare iniziative che coinvolgano i figli dei nostri dipendenti”. Per l’internazionalizzazione Roncadin ha ricevuto un finanziamento da 14 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo, che si inserisce nell’accordo di collaborazione fra le due realtà sul tema delle filiere.

Scienza, ricerca: per sopravvivere anguille puntano su diversità

Scienza, ricerca: per sopravvivere anguille puntano su diversitàRoma, 19 nov. (askanews) – Anche nel mondo delle anguille, la diversità è resilienza. A rischio di estinzione a causa della pesca illegale e di altre molteplici minacce, questi pesci dalla caratteristica forma che ricorda un serpente, sembrano però avere un asso nella pinna: comportamenti migratori dissimili che li aiutano ad adattarsi colonizzando habitat distinti. Ed è proprio questa varietà di strategie che potrebbe fare la differenza per la loro conservazione.


Un recente studio condotto dall’Università di Ferrara, insieme all’Università di Padova e all’Istituto di biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibf), ha infatti scoperto che non tutte le anguille si comportano allo stesso modo durante la migrazione. Alcune sono esploratrici instancabili, pronte a risalire forti correnti, altre sono più “scalatrici”, esperte nel superare barriere come dighe e sbarramenti. Un bel vantaggio, visto che questo approccio individualizzato riduce la competizione per le risorse e aumenta le probabilità di sopravvivenza della specie. La ricerca, che offre nuove prospettive per comprendere meglio le esigenze ecologiche delle anguille e contribuire alla loro tutela, è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.


Dalla schiusa delle uova nel lontano Mar dei Sargassi, le larve di anguille europee, trasparenti e a forma di foglia di salice, vengono trasportate dalle correnti marine attraverso l’Oceano Atlantico e, dopo aver superato lo Stretto di Gibilterra, raggiungono ogni anno le nostre coste. Ma qui non finisce la loro straordinaria avventura: le larve si trasformano in piccole anguille, note come “ceche”, pronte a vivere in acque dolci e a diventare nuotatrici attive. Una volta giunte alle foci dei fiumi, le ceche iniziano la risalita, spingendosi sempre più a monte fino a trovare l’habitat ideale per la crescita e la maturazione sessuale. Questo percorso fluviale è pieno di ostacoli: le giovani anguille devono superare barriere naturali e artificiali come dighe e sbarramenti, imparare a evitare predatori, cercare nuove fonti di cibo e infine individuare i luoghi più adatti alla loro crescita e sopravvivenza. E come riescono a farlo? Semplice: ciascuna con la propria strategia.


Secondo il team di ricerca, che ha condotto una serie di osservazioni su un gruppo di ceche campionate nel delta del Po, questa diversità di comportamento – o “personalità migratorie” – è un elemento cruciale per la sopravvivenza della specie. “Contrariamente a quanto si pensa, una migrazione non è sempre un movimento coordinato di massa – spiega il dottor Paolo Domenici del Cnr-Ibf -. In alcune specie, per esempio, ci sono individui che migrano prima, seguiti da altri, o individui che scelgono di non migrare ogni anno. È il caso del salmone, dove alcuni individui maturano nei fiumi e nelle loro foci, mentre altri si spostano fino al mare aperto. Nello studio sulle anguille, ci siamo concentrati proprio su queste differenze”.


Le anguille campionate nel fiume Po sono state collocate in vasche sperimentali che simulavano l’ambiente fluviale. In metà degli esperimenti il flusso d’acqua era continuo, mentre nell’altra metà era presente uno scivolo d’acqua, a imitare una barriera come uno sbarramento o una diga. I risultati hanno mostrato che alcuni individui erano molto abili nel risalire il flusso continuo, ma trovavano difficoltà con le barriere; al contrario, altri individui avevano successo sugli sbarramenti ma faticavano nel flusso d’acqua. Il gruppo di ricerca ha dunque concluso che le anguille adottano strategie migratorie diverse, che potenzialmente permettono ai diversi individui di raggiungere habitat distinti del fiume. Gaia De Russi, dottoranda del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie di Unife, spiega: “Distribuirsi in ambienti diversi non solo aiuta a ridurre la competizione per le risorse, ma offre anche una garanzia: se un habitat diventa inospitale, ci sono anguille in altri luoghi che possono sopravvivere e mantenere viva la specie”. Insomma, quando si dice che la diversità è ricchezza, le anguille lo prendono alla lettera. Non solo cercano strade diverse, ma ognuna ha i propri metodi per cavarsela nel vasto mondo fluviale.

E’ nato il Distretto Biologico di Montecucco, il decimo in Toscana

E’ nato il Distretto Biologico di Montecucco, il decimo in ToscanaMilano, 19 nov. (askanews) – È stato ufficialmente istituito il nuovo Distretto Biologico del Montecucco, il decimo in Toscana, che rafforza il ruolo della regione come leader nazionale del biologico. Il nuovo biodistretto ha l’obiettivo di valorizzare e tutelare un territorio dalle radicate tradizioni agricole, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile sia a livello ambientale che socioeconomico. Un traguardo significativo per il territorio, che punta a diventare un modello di eccellenza nell’agricoltura biologica e sostenibile, sia in Italia che a livello internazionale. La Toscana si conferma come una delle regioni leader nel biologico, con oltre il 37,5% di superficie utile coltivata bio, rispetto a una media nazionale del 19,8%, e un’incidenza di aziende biologiche del 13,3%, quasi il doppio del dato nazionale del 7,4%. Il nuovo distretto si distingue per l’elevata percentuale di superficie agricola biologica che supera attualmente il 56% di quella agricola utilizzata.


Il Distretto Biologico di Montecucco nasce con il sostegno di istituzioni quali la Regione Toscana, il Distretto Rurale della Toscana del sud, CIA, Coldiretti e Unione Agricoltori Montecucco, per promuovere un’agricoltura che valorizzi la biodiversità, incoraggiando un modello di sviluppo sostenibile sia a livello ambientale che socioeconomico. Otto le aziende agricole che attualmente rappresentano il biodistretto e che hanno contribuito alla sua creazione: ColleMassari, Salustri, L’Impostino, Franci, Podere dei Fiori, La Pollinosa, Le Colline Amiatine, e Podere Ciuffoni. Otto realtà, tutte impegnate nel biologico, che rappresentano il cuore pulsante del Distretto e che con i loro prodotti, dal vino all’olio, dal miele alle farine, alle produzioni animali, incarnano le eccellenze che caratterizzano il Montecucco. Un gruppo che si accinge a crescere in termini di partecipazioni, con numerose aziende agricole che a pochi mesi dall’annuncio del progetto hanno già presentato domanda di adesione. Tutti i prodotti delle aziende aderenti riporteranno in etichetta il logo del biodistretto, garantendo ai consumatori un marchio di qualità e impegno per il territorio. Le aziende che desiderano aderire devono rispettare un requisito essenziale: almeno il 30% della loro produzione deve essere certificata biologica.


“Questo traguardo è il frutto di un’idea nata più di un anno fa, quando abbiamo iniziato a parlare della possibilità di creare un Distretto Biologico che potesse valorizzare e sostenere il nostro territorio” ha spiegato Francesco Saverio Benedetti, presidente del Distretto Biologico del Montecucco e chief financial officer di ColleMassari, aggiungendo che “l’impegno di tutti, grazie a una coesione straordinaria e a una visione condivisa, siamo riusciti in pochissimo tempo a trasformare questa idea in realtà”. Il Distretto Biologico di Montecucco ha già individuato i prossimi obiettivi, articolati su tre fasi temporali. “A breve termine: sensibilizzare e supportare ulteriormente i produttori locali già impegnati nel biologico, ampliando il numero di aziende e promuovendo la conoscenza del distretto attraverso campagne di informazione e comunicazione. A medio termine: consolidare la rete di cooperazione includendo anche il settore turistico e culturale, per valorizzare l’offerta territoriale e promuovere il Montecucco come destinazione per il turismo sostenibile. A lungo termine: affermare il Distretto come modello di riferimento nell’agricoltura biologica e sostenibile a livello regionale e internazionale”.

Silvia Toffanin racconta i talenti di “Amici” in “This Is Me”

Silvia Toffanin racconta i talenti di “Amici” in “This Is Me”Milano, 19 nov. (askanews) – Mercoledì 20 novembre, in prima serata su Canale 5, al via il programma evento di questo autunno in tv: “This Is Me”, racconto in tre puntate che vede protagonisti tantissimi talenti del canto e della danza che hanno mosso i primi passi all’interno del talent show più longevo della Tv, Amici. Lo show, condotto da Silvia Toffanin è il racconto di com’è nato il sogno, da dove è partito e come si e’ evoluto. In un bellissimo e spazioso studio televisivo la Toffanin -che ha seguito l’evoluzione artistica di tanti di questi ragazzi- accoglie, si confronta e dialoga con tanti protagonisti della musica e della danza per rivivere insieme le tappe della loro carriera iniziata tra i banchi della scuola del talent. Li’ i ragazzi, non solo hanno studiato la tecnica, ma hanno imparato a seguire regole, disciplina, a stare su un palco, a conoscersi meglio e a fondo, a capire le proprie potenzialità, e grazie ai preziosi consigli di professionisti del settore hanno cominciato a capire come gestire le emozioni e rapportarsi con il pubblico. Il racconto prosegue con la loro storia di oggi che li vede protagonisti di un lungo viaggio che li ha consacrati Artisti trasformando i loro sogni in realta’. Realta’ che oggi conta esibizioni live, grandi tour, firmacopie, classifiche… un successo riconosciuto dalle grandi compagnie di danza nazionali ed internazionali, e dalle major discografiche o etichette indipendenti. Il cast artistico del programma prevede nella prima puntata di “This Is Me” la presenza di artisti del calibro di: Emma, vincitrice di “Amici” nel 2010, protagonista in questi 14 anni di una scalata vertiginosa sull’Olimpo della musica Italiana, cantante multiplatino, vincitrice del Festival di Sanremo e co conduttrice sempre al 65° Festival di Sanremo con Carlo Conti; Giuseppe Giofrè, vincitore di “Amici” della categoria Danza nel 2011, da tanti anni ballerino di fama internazionale che ha condiviso il palco con stelle del calibro di Taylor Swift, Kylie Minogue, Jennifer Lopez, Dua Lipa, Ariana Grande, Justin Timberlake, Selena Gomez, Ricky Martin e …tanti altri. E ancora…il talento visionario del cantautore multiplatino Irama, uscito trionfante dall’accademia di Amici nel giugno 2018 oggi importante e amatissimo artista multiplatino. La storia della ballerina Elena D’Amario ballerina professionista da tanti anni al talent “Amici” di Maria De Filippi, volata in America nel 2010 scelta da una delle compagnie di danza piú rinomate al mondo: la “Parsons Dance Company”; e poi Stash, musicista, autore e interprete che si iscrive ai provini di Amici e vince l’edizione del 2015; l’ironia di Diana Del Bufalo talentuosa attrice di cinema, fiction e teatro oggi in scena con il Musical “Tra sogni e Desideri”; la caparbietà e la bravura della ballerina professionista australiana Isobel e ancora… i talenti piú recenti come la ballerina Serena Carella i nuovi talenti della scena musicale Petit, Mida e la strepitosa ballerina Marisol vincitrice lo scorso anno della categoria ballo. Per ognuno di loro, grandi emozioni, ricordi, esibizioni potenti e commoventi e uno sguardo sempre rivolto al futuro, a cosa ancora li attende. Ai momenti piu’ intimi raccontati da immagini e parole si alternano grandi performance di ballo e di canto. In studio grandi nomi del panorama musicale: Fabri Fibra e Baby Gang, Ermal Meta, Raf, Villabanks e Ava, Slf e Fred De Palma. Ad ogni appuntamento ilarita’, divertimento e risate con un intermezzo comico che nella prima puntata è affidato alla bravura e simpatia travolgente di Francesco Cicchella. Last but no least le imperdibili sigle storiche di “Amici” come “Fame, It’s Raining Men e Maniac” interpretate dagli strepitosi Prof, ballerini e coreografi d’eccellenza: Alessandra Celentano, Lorella Cuccarini ed Emanuel Lo. A guidare lo show la dolcezza, la bravura e la professionalita’di Sivia Toffanin coadiuvata dal genio e dall’estro creativo di Stephane Jarny, Direttore Artistico del programma e di un corpo di ballo di professionisti di livello internazionale.

Leone 1857 apre due negozi monomarca a Shanghai e Hangzhou

Leone 1857 apre due negozi monomarca a Shanghai e HangzhouRoma, 19 nov. (askanews) – Leone 1857, storica azienda dolciaria italiana fondata ad Alba, in Piemonte, sbarca in Asia e apre i suoi due primi annuncia con orgoglio l’apertura dei suoi primi negozi monomarca in Cina, a Shanghai e Hangzhou.


“Siamo entusiasti e orgogliosi di inaugurare i primi due store monomarca di Leone in Cina, un passo strategico per consolidare la nostra presenza a livello internazionale e portare l’eccellenza dell’arte della confetteria italiana anche in Asia” ha detto Michela Petronio, presidente dell’Azienda. Gli eventi di apertura hanno avuto luogo il 15 e 17 novembre scorsi: i negozi sono situati nei centri commerciali di lusso Raffles City a Shanghai e Hangzhou Kerry Centre a Hangzhou. Al loro interno, i visitatori possono scoprire le tre principali linee di prodotto di Leone: caramelle, cioccolato e gelato. Questo progetto rappresenta una tappa significativa il brand e segna un passo nel percorso di crescita internazionale dell’azienda, che conferma il suo impegno all’espansione in nuovi mercati.

Cybersecurity, a Roma la prima assemblea sinodale in digitale

Cybersecurity, a Roma la prima assemblea sinodale in digitaleRoma, 19 nov. (askanews) – “La prima assemblea sinodale phygital, ovvero metà fisica e metà digitale che si è tenuta nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma, rappresenta un esempio straordinario di come la tecnologia possa essere messa al servizio di obiettivi più grandi, in questo caso il dialogo, la sostenibilità e la partecipazione democratica nella Chiesa. Come Netgroup abbiamo fornito una rete intranet altamente sicura per connettere oltre mille dispositivi durante l’evento”. Così in una nota Pietro De Angelis, direttore della BU Cyber di Netgroup.


“Questa infrastruttura tecnologica – prosegue – unica nel suo genere, ha permesso di rendere interattiva e partecipativa l’assemblea, garantendo al contempo un elevato livello di cyber-sicurezza per proteggere i dati e le comunicazioni sensibili dei partecipanti. La sfida era complessa: garantire una rete sicura ed efficiente in un contesto storico come una basilica, mantenendo alti standard di innovazione e cyber-sicurezza. Siamo orgogliosi di aver progettato una soluzione che non solo protegge i dati sensibili, ma consente una collaborazione fluida e moderna. Questo progetto ci ha permesso di dimostrare come la tecnologia possa contribuire a una Chiesa all’avanguardia, capace di coniugare tradizione, modernità e responsabilità ambientale grazie ai notebook ricondizionati”.

Accordo Fai-Cisl e sindacato marocchino Fnsa-Umt per formazione

Accordo Fai-Cisl e sindacato marocchino Fnsa-Umt per formazioneRoma, 19 nov. (askanews) – È stato siglato a Casablanca il Memorandum di cooperazione e sostegno reciproco tra la Fai-Cisl e l’omologo sindacato marocchino Fnsa-Umt, con l’obiettivo di rafforzare reciprocamente l’efficacia delle attività in difesa degli interessi dei lavoratori, in particolare degli immigrati di origine marocchina impiegati nel settore agroalimentare e negli altri settori della categoria. In Italia, risiedono oltre 400.000 cittadini marocchini. Nel settore agricolo i lavoratori marocchini sono 38.000 e rappresentando il 15,4% dei braccianti non comunitari sono la prima comunità straniera tra quelle extra Ue.


Tra i punti dell’accordo, siglato dai vertici della Federazione agroalimentare della Cisl e della Fédération Nationale du Secteur Agricole dell’Umt, lo scambio di informazioni ed esperienze, la realizzazione di incontri e seminari di studio, iniziative sindacali e culturali di interesse comune, la costruzione di reti di solidarietà e l’implementazione dell’efficacia delle campagne congiunte nell’ambito delle Federazioni internazionali del settore agroalimentare. L’accordo, rende noto la Fai Cisl, punta inoltre a tutelare i diritti sindacali e contrattuali dei lavoratori, riguardanti condizioni di lavoro e di sicurezza, aumenti salariali, tutela dell’occupazione, a sostenerne la partecipazione e la formazione attraverso l’utilizzo di fondi nazionali ed europei, che siano focalizzati all’inserimento lavorativo e sociale dei lavoratori migranti del settore agroalimentare e anche nell’ambito dei decreti flussi stagionali.


“Con 600 miliardi di fatturato e 70 di export – ha detto il leader della Fai-Cisl Onofrio Rota commentando con soddisfazione la sigla del Memorandum – l’agroalimentare è diventato uno dei settori trainanti dell’economia italiana: il ruolo dei lavoratori immigrati è sempre più determinante ma occorre valorizzarlo puntando su formazione e competenze, su corridoi migratori legali, su un mercato del lavoro più efficiente e tracciabile per debellare qualsiasi forma di sfruttamento ed economia sommersa. Governare l’immigrazione in modo più strutturato e garantendo le opportune dinamiche di inclusione – ha aggiunto – vuol dire anche dare risposte concrete all’inverno demografico e alla drastica diminuzione di lavoratori attivi, visto che nel 2040 ne usciranno dal mercato del lavoro 4 milioni e nel 2050 circa 7 milioni”.

Giubileo, accordo franchigie straordinarie scioperi con no Cgil

Giubileo, accordo franchigie straordinarie scioperi con no CgilRoma, 19 nov. (askanews) – Questa mattina è stato sottoscritto, su iniziativa della commissione di garanzia sugli scioperi, il protocollo tra le parti sociali per il Giubileo 2025 che contempla, relativamente ad alcuni eventi in cui si prevede una significativa partecipazione di pubblico, franchigie straordinarie durante le quali evitare astensioni dal servizio (nei settori trasporti, sicurezza, igiene ambientale e sanità), in un arco temporale in cui si consideri anche il giorno precedente e successivo all’evento. La Cgil ha non firmato il protocollo.


Nel corso delle riunioni svoltesi presso la sede dell’autorità (con la partecipazione della presidenza del consiglio dei ministri, del Comune di Roma il cui sindaco è il commissario straordinario per il Giubileo, e dei ministeri dei Trasporti, dell’Interno e della Salute) sono stati individuati nove eventi strategici per la Capitale nei quali è previsto un grande flusso di partecipanti: 23-24-25 dicembre 2024 apertura Porta santa Basilica di San Pietro; 4-5-6-7 aprile 2025 Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità; 24-25-27-28 aprile 2025 Giubileo degli adolescenti; 27-28-29-30 aprile 2025 Giubileo delle persone con disabilità; 30 aprile-1-4-5 maggio 2025 Giubileo dei lavoratori; 15-16-18-19 maggio 2025 Giubileo delle Confraternite; 29-30 maggio-1-2 giugno 2025 Giubileo delle famiglie, nonni e anziani; 27 luglio-5 agosto 2025 Giubileo dei giovani; 5-6-7 gennaio 2026 chiusura Porta santa Basilica di San Pietro. “L’intesa tra le parti sociali siglata oggi presso la nostra commissione rappresenta un momento davvero importante, cruciale non solo per la città di Roma”, commenta Paola Bellocchi, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi. “L’impegno comune di istituzioni, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, per garantire, in determinati specifici eventi, una regolare fruizione dei servizi pubblici essenziali a milioni di pellegrini attesi nell’arco del prossimo anno giubilare – aggiunge – rappresenta un esempio virtuoso da evidenziare e da portare ad esempio per il senso di responsabilità espresso da tutti i soggetti firmatari, che ringrazio a nome di tutta la Commissione. Dispiace che la Cgil e qualche altra organizzazione sindacale abbiano ritenuto di non sottoscrivere, dimostrando di non cogliere lo spirito di questo documento”.


Vis

Dal 29 novembre a 1 dicembre Sovicille festeggia Cinta senese Dop

Dal 29 novembre a 1 dicembre Sovicille festeggia Cinta senese DopRoma, 19 nov. (askanews) – Dal 29 novembre al primo dicembre, nelle campagne senesi tra i comuni di Sovicille e Murlo, si festeggia uno degli animali più famosi al mondo per le sue caratteristiche organolettiche: la Cinta Senese DOP. In questi giorni, infatti, è in programma “La Festa della Cinta Senese DOP”, evento voluto dal Consorzio di Tutela della Cinta Senese DOP, che rappresenta un vero e proprio traino per un turismo sostenibile legato alle eccellenze gastronomiche di questa terra.


Il territorio di Sovicille, nel cuore della campagna senese, rappresenta l’essenza della Cinta Senese DOP grazie ad un ambiente che conserva l’autentica varietà paesaggistica Toscana. Al centro della Festa c’è un programma ricco di iniziative enogastronomiche e di conoscenza delle caratteristiche del prodotto, oltre a percorsi di Trekking della Cinta Senese DOP, Masterclass promossa dal Consorzio con Fondazione Qualivita per gli operatori professionali con esperti di produzione e gastronomia. E infine un Concorso Internazionale di taglio del prosciutto da Cinta Senese DOP con la partecipazione dei celebri cortadores spagnoli, da anni impegnati a valorizzare le caratteristiche organolettiche distintive dei prodotti iberici. L’iniziativa prevede un vero e proprio concorso dove sei tagliatori professionisti, tre spagnoli e tre italiani, si sfideranno nella realizzazione dei piatti, mentre Mirko Giannella, tagliatore esperto di livello internazionale, racconterà gli elementi di un corretto e consapevole consumo e di un servizio ottimale.

Le pastiglie del Leone sbarcano in Cina con 2 store a Shanghai e Hangzhou

Le pastiglie del Leone sbarcano in Cina con 2 store a Shanghai e HangzhouMilano, 19 nov. (askanews) – Leone 1857, azienda dolciaria italiana nota per le sue pastiglie, apre i suoi primi negozi monomarca in Cina, a Shanghai e Hangzhou. Con questo debutto in Asia, spiega l’azienda piemontese, Leone consolida la propria presenza internazionale, rafforzando la connessione con i mercati esteri e portando avanti l’impegno di promuovere la tradizione dolciaria italiana a livello globale.


“Siamo entusiasti e orgogliosi di inaugurare i primi due store monomarca di Leone in Cina, un passo strategico per consolidare la nostra presenza a livello internazionale e portare l’eccellenza dell’arte della confetteria italiana anche in Asia – ha dichiarato la presidente Michela Petronio – Il nostro costante impegno nella selezione di ingredienti di alta qualità, forte di oltre 160 anni di heritage, ci consente di offrire non solo una vasta gamma di prodotti dolciari, ma una vera e propria esperienza di gusto che aspira a creare momenti di felicità capaci di unire culture e tradizioni diverse”. L’inaugurazione dei due store monomarca Leone sono avvenute il 15 e 17 novembre scorsi, all’interno di due centri commerciali di lusso, Raffles City a Shanghai e Hangzhou Kerry Centre a Hangzhou. All’interno dei due negozi, i visitatori troveranno le tre principali linee di prodotto: caramelle, cioccolato e gelato, con le iconiche pastiglie, accanto ai Cri Cri, “i cioccolatini vestiti da caramella”, e una selezione di gusti di gelato artigianale.