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Autore: Redazione StudioNews

Nel 2023 esportate nel mondo 254.000 tonn. formaggi italiani Dop

Nel 2023 esportate nel mondo 254.000 tonn. formaggi italiani DopRoma, 18 nov. (askanews) – Sono quasi 600mila i ristoranti nel mondo che si autodefiniscono italiani, ma secondo Fipe oltre 2.200 lo sono davvero, e numerosi mettono in carta i formaggi Dop del Belpaese, che sono la prima voce del fatturato cibo Dop del nostro Paese e rappresentano circa il 60% dell’export mondiale dei prodotti caseari italiani, con 254 mila tonnellate esportate nel 2023, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro (+11%).


Lo spaccato è fornito da Afidop, Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp ed è stato reso noto in occasione della “Settimana della Cucina Italiana nel mondo”, l’annuale rassegna del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in programma dal 16 al 22 novembre, a cui l’Associazione partecipa negli USA, con un corner formaggi Afidop che vedrà protagonisti, il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, il Piave Dop ed il Provolone Valpadana Dop, in occasione di due incontri che si terranno il 18 e 19 novembre presso l’ambasciata italiana a Washington. “I formaggi Dop e Igp sono parte integrante dell’eredità culturale della cucina italiana, portabandiera della qualità e del Made in Italy nel mondo – ha detto Antonio Auricchio, presidente di Afidop – pertanto è indispensabile promuovere, soprattutto all’estero, strumenti per proteggerli e valorizzarli, come le nostre Linee Guida, che abbiamo in programma di esportare oltreconfine. Un altro strumento che intendiamo rilanciare, per offrire un racconto argomentato delle nostre eccellenze, è il carrello dei formaggi: un percorso all’insegna del gusto nella storia e nelle tradizioni dei nostri territori, tra stagionature e metodi di produzione unici”.


I formaggi a Dop costituiscono un ingrediente essenziale dei piatti italiani più amati e iconici al mondo, in Canada e USA come in Oriente: ad esempio, la Cacio e pepe con Pecorino Romano Dop. Quest’ultima, in particolare, è diventata così di moda nei ristoranti italiani a Tokyo e in Giappone da aver fatto schizzare le vendite dei prodotti caseari: dopo aver messo a segno un +33% nel 2022, l’export verso il Giappone nel 2023 è cresciuto del 14,9% per un valore di circa 15,7 miliardi di yen, pari a 96 milioni di euro, come riporta Ice. La passione dell’estero per l’eccellenza italiana è testimoniata anche dalle vittorie ai concorsi internazionali: 12 i formaggi italiani ad aver conquistato la medaglia d’oro agli International Cheese Awards 2024, con alcune delle produzioni Dop più famose dello Stivale: dal Parmigiano Reggiano al Taleggio, dalla Mozzarella di Bufala Campana al Gorgonzola.


Tra i formaggi Dop più esportati il Grana Padano (il 52% delle sue vendite va all’estero e sono 1,5 milioni le forme esportate nei primi 7 mesi del 2024 con un +10,18%), Parmigiano Reggiano (34.924 tonnellate esportate nei primi 6 mesi 2024, +17,5%), Mozzarella di Bufala Campana (l’export vale il 38,3% delle vendite totali), Gorgonzola (oltre 1 milione le forme esportate nel primo semestre 2024, +4%), e Pecorino Romano (il 70% della sua produzione è destinata ai mercati internazionali). Secondo la piattaforma di social intelligence Blogmeter, a livello globale i primi quattro formaggi certificati più citati nelle ricerche online sono la Mozzarella di Bufala Campana Dop (56.700 ricerche), il Gorgonzola Dop (23.200), il Parmigiano Reggiano Dop (18.300) e il Grana Padano Dop (9.200).

Ucraina, il Cremlino: Usa coinvolti nel conflitto. Biden getta benzina sul fuoco

Ucraina, il Cremlino: Usa coinvolti nel conflitto. Biden getta benzina sul fuocoRoma, 18 nov. (askanews) – “È ovvio che l’amministrazione uscente di Washington intende adottare misure, anzi ne hanno parlato, per continuare a gettare benzina sul fuoco e continuare a provocare un’ulteriore aumento della tensione attorno a questo conflitto”: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando durante il briefing con la stampa dopo le notizie sul via libera dell’amministrazione Biden all’uso in territorio russo dei missili a lungo raggio forniti a Kiev.


Per il Cremlino la decisione di autorizzare Kiev a usare le armi per lanciare attacchi in profondità in territorio russo “cambia totalmente la modalità del coinvolgimento dei paesi occidentali nel conflitto”, perché “questi attacchi non sono lanciati dall’Ucraina, questi attacchi sono effettuati da quei paesi che danno il permesso, perché l’individuazione degli obiettivi e altre operazioni non sono eseguite da militari ucraini, sono condotte da specialisti militari di questi paesi”. Stando a quanto dichiarato oggi dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel briefing con la stampa, “questo è il pericolo e la sfida di questa situazione”. Peskov ha quindi ricordato che il presidente russo, Valdimir Putin, “ha spiegato chiaramente la sua posizione, la posizione del nostro Paese” nel corso di un forum a San Pietroburgo “solo qualche mese fa”, riguardo all’uso di queste armi.


Come ricorda oggi l’agenzia di stampa Tass, Putin rimarcò lo scorso 12 settembre che senza l’assistenza occidentale, l’Ucraina non sarebbe in grado di lanciare attacchi all’interno della Russia. “Se si prendesse una decisione del genere – aveva ammonito – non significherebbe altro che il coinvolgimento diretto dei paesi della Nato, compresi gli Stati Uniti e le nazioni europee, nella guerra in Ucraina. Saranno direttamente coinvolti, il che cambierà sicuramente l’essenza e la natura del conflitto”. Putin aveva quindi aggiunto la Russia avrebbe adottato “decisioni appropriate, a seconda delle minacce”.

Copagri: ancora no soluzioni obbligo assicurazione veicoli fermi

Copagri: ancora no soluzioni obbligo assicurazione veicoli fermiRoma, 18 nov. (askanews) – “A distanza di diversi mesi dalla sua entrata in vigore, e nonostante i ripetuti appelli della filiera a intervenire in tal senso, non esistono ancora soluzioni per sciogliere il pericoloso paradosso venutosi a creare a seguito della mancanza di strumenti atti a garantire l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi per tutti i mezzi agricoli, anche se fermi o non circolanti su strada”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista alla vigilia dell’inizio dell’esame in aula del Senato del ddl in materia di sicurezza stradale, che delega al Governo la revisione del Codice della strada.


“Parliamo di un obbligo entrato in vigore a luglio e derivante da una direttiva comunitaria che l’Italia ha recepito alla lettera, andando a modificare il Codice della strada e il Codice delle assicurazioni private; tale disposizione, per la quale non esistono al momento idonei strumenti assicurativi che tengano conto della bassa incidenza dei danni a terzi per mezzi fermi o non circolanti su strada, ha creato non poche criticità a tutti i produttori agricoli”, rimarca il presidente, ricordando le richieste di proroga avanzate in tal senso dalla Copagri già in occasione delle audizioni sul DEF 2024 e dei confronti sui ‘DL Agricoltura’ e ‘DL Omnibus’. “Queste istanze, però, al netto del positivo rinvio di sei mesi accordato con l’ultimo ‘DL Milleproroghe’ e fortemente caldeggiato dalla Copagri, sono cadute nel vuoto, pur trattandosi di una misura che non comporterebbe ulteriori oneri per la finanza pubblica”, prosegue Battista, ad avviso del quale “senza un intervento normativo rapido e risolutivo, si rischia che il costo della norma vada ad aggravare la già delicata situazione del Primario nazionale, stretto tra gli effetti del meteo avverso e i rincari dei fattori produttivi”.


“Proprio per queste ragioni, reiteriamo il nostro appello affinché, ‘approfittando’ della riforma del Codice della strada all’esame di Palazzo Madama, ci si adoperi per accordare un rinvio dell’obbligo di assicurazione per tutti i mezzi agricoli, così da sgravare i produttori da una ulteriore incombenza burocratica ed economica; contestualmente, sarà importante continuare a lavorare a una soluzione assicurativa ad hoc che con il coinvolgimento del governo e dell’IVASS, l’autorità amministrativa indipendente che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano, possa definitivamente risolvere tale problematica”, conclude il presidente.

Liguria, Bucci presenterà la nuova giunta oggi pomeriggio

Liguria, Bucci presenterà la nuova giunta oggi pomeriggioGenova, 18 nov. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, come annunciato giovedì scorso al termine della quarta riunione con i rappresentanti dei partiti della maggioranza di centrodestra, presenterà questo pomeriggio la nuova giunta regionale. L’appuntamento è alle 16 e 30 nella Sala Trasparenza della Regione Liguria, poco dopo la chiusura delle urne in Emilia Romagna e Umbria.


Secondo le ultime indiscrezioni, Fratelli d’Italia dovrebbe fare la parte del leone, con il nuovo presidente del Consiglio regionale, che dovrebbe essere, Stefano Balleari, e ben tre assessori: il civico ed ex vicesindaco di Genova Massimo Nicolò alla sanità, l’imperiese, Luca Lombardi, al lavoro e al turismo e l’ex assessora regionale, Simona Ferro, allo sport e alla scuola, che dovrebbe essere donna in giunta. La Lega dovrebbe ottenere due assessori: l’ex presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, all’agricoltura ed il savonese, Marco Ripamonti, allo sviluppo economico. Forza Italia dovrebbe invece accontentarsi di un solo assessore, Marco Scajola, che dovrebbe essere riconfermato all’urbanistica. Noi Moderati, infine, dovrebbe poter contare sull’ex assessore totiano, Giacomo Giampedrone, che dovrebbe riottenere la delega alla protezione civile.

Roma, scontro tra due volanti: morto un agente, tre feriti

Roma, scontro tra due volanti: morto un agente, tre feritiRoma, 18 nov. (askanews) – E’ di un agente morto e tre feriti il bilancio dell’incidente stradale tra due volanti della Polizia di Stato, avvenuto questa mattina a Roma, nel quartiere Trionfale. Tra le persone ferite nello scontro tra le auto, all’incrocio tra viale dei Monfortani e via dell’Acquedotto del Peschiera, ci sono altri due agenti e un passeggero. Sono in corso i rilievi della Polizia locale di Roma Capitale per ricostruire la dinamica dell’incidente.


L’agente che ha perso la vita si chiamava Amar Kudin, 32 anni. Originario di Treviso, era arrivato giovanissimo dalla Croazia e faceva parte delle Fiamme Oro Rugby. Da poco era passato ai servizi operativi. “Oggi è un triste giorno per tutta la famiglia della Polizia di Stato. All’alba, in un grave incidente stradale, è morto Amar, giovane poliziotto della questura di Roma”, scrive la polizia in un post su Facebook, spiegando che Amar, insieme ad una collega, autista della volante del commissariato Primavalle, stavano portando in ufficio un uomo fermato con degli arnesi da scasso. Nell’impatto con un’altra volante, l’agente 32enne ha perso la vita, mentre l’altra agente, i due poliziotti dell’altra volante e l’uomo fermato, hanno riportato gravi ferite e sono stati ricoverati in ospedale. “Amar – si legge nel post – dopo una carriera da sportivo nella squadra di Rugby delle Fiamme oro, aveva scelto di restare in Polizia per ‘tallonare’ i criminali e aiutare i cittadini in difficoltà. La sua scomparsa lascia un grande vuoto incolmabile nel cuore dei suoi familiari, amici e colleghi, ai quali la Polizia si stringe in un commosso abbraccio”.


Numerosi i messaggi di cordoglio, a partire dalle alte cariche istituzionali, in primis il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un messaggio al capo della polizia, prefetto Vittorio Pisani.: “Ho appreso la notizia del decesso dell’Agente Scelto della Polizia di Stato, Amar Kudin, avvenuto a Roma nelle prime ore di oggi, in occasione di un incidente stradale che ha coinvolto due vetture della Polizia di Stato. Profondamente rattristato, esprimo sentimenti di solidarietà e vicinanza a Lei e a tutto il Corpo, pregandola di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio. Agli agenti feriti rivolgo il più sentito augurio di pronta guarigione”.

R. Piemonte pensa a Distratto della carne per la Razza Piemontese

R. Piemonte pensa a Distratto della carne per la Razza PiemonteseRoma, 18 nov. (askanews) – “L’allevamento della Razza Piemontese rappresenta la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro. La carne di Piemontese oggi è riconosciuta anche dai giapponesi e dagli americani come la migliore al mondo in assoluto. Dobbiamo investire sulla sua promozione a livello nazionale e internazionale, puntando sulla tracciabilità in tutti i passaggi e studiando la possibilità di costituire un Distretto della Carne che assicuri la migliore redditività ai produttori”. Lo ha sottolineato l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni oggi nel corso della presentazione dei risultati raggiunti dai progetti I-BEEF1 ed I-BEEF2 durante il convegno “Biodiversità, sostenibilità efficienza e benessere dei bovini da carne italiani”.


A partire dal 2017, le tre Associazioni Nazionali degli allevatori di bovini da carne italiani, Anaborapi (razza Piemontese), Anabic (razze Chainina, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Podolica) ed Anacli (razze Charolaise, Limousine e razze da carne a limitata diffusione), sono state impegnate su due importanti progetti, I-BEEF1 ed I-BEEF2, finanziati dalla sottomisura 10.2 del PSRN (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale) che pone l’attenzione su aspetti relativi al benessere animale, al miglioramento dell’efficienza riproduttiva, alla riduzione delle emissioni di gas serra nonché la salvaguardia della biodiversità. “Con 4.000 aziende, 300.000 capi e un fatturato di 350 milioni l’anno alla stalla nel solo territorio regionale – ha sottolineato Bongioanni – Tutto ciò non può che avvenire attraverso il dialogo e l’interlocuzione continua con gli allevatori e le associazioni di categoria, per reperire le risorse necessarie e scrivere i provvedimenti e i bandi nel modo più efficace”.


Grazie a un finanziamento complessivo pari a circa 15 milioni di euro, messi a disposizione da Masaf e cofinanziati dall’UE, Anaborapi Anabic ed Anacli hanno potuto ampliare le tradizionali attività svolte a favore degli allevatori affrontando nuovi ed importanti temi e ricerche. L’obiettivo è stato quello di conoscerne e valorizzarne l’unicità e le potenzialità produttive attuali e future, in considerazione dell’importanza che esse rivestono ai fini scientifici, economici, ecologici e storico-culturali.

Arte, a Roma VII edizione di Nuvola Creativa – Festival delle Arti

Arte, a Roma VII edizione di Nuvola Creativa – Festival delle ArtiRoma, 18 nov. (askanews) – Dal 30 novembre al 14 dicembre a Roma si terrà la settimana edizione di Nuvola Creativa – Festival delle Arti, con la direzione artistica a cura di Antonietta Campilongo, presso Villa di Massenzio e il Mausoleo di Romolo. Anche per l’edizione 2024, il Festival riaccende i riflettori su un tema cruciale e attualissimo: il legame tra uomo e natura, affrontato attraverso il sottotitolo “Terra / Riflessioni sul rapporto uomo e ambiente”. Attraverso opere d’arte e letteratura contemporanea, l’appuntamento invita infatti il pubblico a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva verso l’ambiente, stimolando domande e prospettive nuove per un futuro più sostenibile.


L’inquinamento nella storia dell’arte è un racconto visivo che inizia da lontano e continua fino a oggi. Nei dipinti dell’artista inglese Turner, l’effetto “sporco ma bello” è, forse, la prima testimonianza dell’aria inquinata a contatto con l’industrializzazione. Fumo e vapore si vedono bene nel quadro di Umberto Boccioni, Officine a Porta Romana, dove all’orizzonte sono raffigurati comignoli industriali sbuffanti che si immettono nel cielo. L’arte, dunque, riesce ad andare nel profondo, a entrare nelle situazioni a raccontare quello che le parole non sempre riescono a fare. Terra è una rassegna di racconti e di atmosfere, di rimandi e di storie in cui lo sguardo è puntato sull’universo dell’ambiente. Se per Turner, probabilmente, era soltanto una rappresentazione della realtà visiva, non conoscendo pienamente il punto in cui saremmo arrivati, gli artisti di oggi, al contrario, producono con desiderio di denuncia, per manifestare a difesa di un ambiente troppo a lungo violato. Più di trenta gli artisti in mostra: Andrea Ádány, Teresa Bianchi, Giorgio Binda, Maristella Campolunghi, Antonella Catini, Marie Laure Colasson, Cinzia Colombo, Giovanna Colone, Alexander Luigi Di Meglio, Pino de Notariis, Ignazio Fresu, Gruppo Pavlovsky, Stefano Imbratta, Maria Korporal, Antonella Laganà, Marco Mirra, Lucia Nicolai, Giorgio Ortona, Veronika Palkovics, Luciano Pizzuti, Enrico Porcaro, Fabio Romoli, Loredana Salzano, Renzo Sbolci, Valentina Sisto, Villo Steiner, Andrea Sterpa, Krisztina Szabó, Anna Tonelli, Flora Torrisi, Valter Vari, Klara Varhelyi, Tommaso Maurizio Vitale, Mona Zahedi.


Tra le performance in programma, quelle di Artisti Innocenti – Laura De Carolis con Laura Frau, Caterina Priolo, Luca Camuffo, Silvia Pinti – Francesca di Ciaula, Barbara Lalle con Marco Marassi e Martino Pirella – Gabriele Manili e Valeria Danesi – I Poeti Viandanti con: Sandra Cervone, Sara di Mare, Catia Ferrara, Marilina Manzo, Loredana Nugnes, Simona Saletti, Stefania Simeoni con l’azione della Performance degli artisti: Letizia Alessandroni, Eva Brozzetti Stramer, Shanti Monica Bruni, Gaia Casanova, Lucrezia Ciocci, Giulia Decina Dorazio, Marion Nugnes. E, ancora, Eugenia Serafini con Nicolò Giuseppe Brancato e la partecipazione di molte voci poetiche – Silvia Stucky – Villò Steiner. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali; con la collaborazione di Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, servizi museali di Zètema Progetto Cultura; con il Patrocinio del Municipio Roma VIII e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; organizzazione Associazione Neworld ETS. Ingresso libero e gratuito.

Emilia Romagna, Schlein ha votato a Bologna in tarda mattinata

Emilia Romagna, Schlein ha votato a Bologna in tarda mattinataBologna, 18 nov. (askanews) – La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ha votato a Bologna per il rinnovo della presidenza e dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, di cui lei stessa è stata assessore alle Politiche sociali prima dell’elezione alla segreteria del partito.


Arrivata poco dopo le 11,30 nei seggi allestiti presso la Scuola primaria Ercolani alle porte del centro storico di Bologna, Schlein si è recata al secondo piano per espletare le procedure di voto. Il presidente del seggio nel porgerle la scheda a la matita ha detto: “speriamo che sia più fortunata dell’ultima volta quando si è spezzata la matita” alludendo all’incidente accaduto alle elezioni europee. Dopo il voto la segretario non ha voluto rilasciare dichiarazioni.


In Emilia-Romagna il candidato del centrosinistra “allargato”, Michele de Pascale, risulta il favorito rispetto alla candidata del centrodestra Elena Ugolini.

Wwf: non sufficienti modifiche Masaf a Dl Contaminazioni

Wwf: non sufficienti modifiche Masaf a Dl ContaminazioniRoma, 18 nov. (askanews) – Sono “non sostanziali” le modifiche apportate dal Masag al Decreto che alza i limiti tollerati della contaminazione dei pesticidi per i prodotti biologici dopo la riunione svoltasi la settimana scorsa con le associazioni di categoria dell’agricoltura biologica organizzata dopo la denuncia pubblica del WWF Italia e della rivista “Il Salvagente”.


Il ministero dell’Agricoltura, prosegue il Wwf, dovrebbe presentare nei prossimi giorni la versione aggiornata del testo del Decreto. E l’associazione rinnova l’invito ad eliminare gli articoli 3 e 5 ed auspica massima trasparenza e completa informazione sulle modifiche del Decreto. Secondo le indiscrezioni trapelate, riporta il Wwf, nel corso della riunione sono state concordate alcune correzioni al testo dell’art. 3 del Decreto che prevedeva il blocco della commercializzazione del prodotto biologico in caso di una contaminazione uguale o inferiore al limite di 0,01 mg/Kg. Le modifiche minime riguarderebbero l’eliminazione della compromissione dell’integrità del prodotto biologico dovuta alla presenza di tracce di più di una sostanza chimica non ammessa (il multiresiduo), per superare il problema delle miscele commerciali dei prodotti fitosanitari (punto c, comma 4, art. 3); sarebbe stata eliminata la norma che prevedeva la garanzia da parte dell’operatore di escludere la reiterazione di un avvenimento causa della contaminazione non sotto il suo controllo (punto b, comma 6, art. 3), “una banalità perché è evidente che l’agricoltore non avrebbe mai potuto fornire tale garanzia indipendente dalla sua volontà”, commenta il Wwf.


sarebbe stato eliminato anche il “formalmente” come criterio di riconoscimento del falso positivo, dato che non esiste un elenco formale di falsi positivi (punto b, comma 7, art. 3); sarebbero stati eliminati i riferimenti alle generiche “tracce” dei contaminanti nel titolo e nel testo dell’allegato. “In definitiva – commenta il Wwf – si tratta di modifiche che non cambiano i contenuti e gli effetti del contestato art. 3 del Decreto”. Non sarebbe invece stato modificato l’art. 5 del Decreto “che resta il vero scandalo del controverso provvedimento del Ministero che prevede sostanzialmente, anche in caso di contaminazione accidentale, involontaria e inevitabile, un aumento della tolleranza della presenza di una sostanza chimica non ammessa nei prodotti biologici, con una assurda complicazione della normativa”. Sarebbe bastato, per il WWF Italia, mantenere il limite massimo complessivo di 0.01 mg/kg di sostanze chimiche non ammesse, prevedendo alcune deroghe per casi eccezionali, documentati con motivazioni scientifiche come nel caso dei fosfiti.


Rimarrebbe poi inalterato “l’aspetto bizzarro del Decreto che prevede l’assenza di sanzioni, ma l’obbligo di non commercializzazione del prodotto qualora si rilevi la presenza di una contaminazione oltre i nuovi limiti indicati dall’art. 5, ed emerga che questa non è intenzionale, ma è accidentale con l’agricoltore che aveva posto in essere a sue spese, anche se invano, tutte le misure ragionevoli per evitarla”. L’agricoltore sarebbe considerato non colpevole della contaminazione, ma subirebbe un danno economico e non verrebbe indennizzato per la perdita del prodotto.

Danza, è mistero sulla morte del “bellissimo” Vladimir Shklyarov

Danza, è mistero sulla morte del “bellissimo” Vladimir ShklyarovMilano, 18 nov. (askanews) – Troppo bravo e bello per essere vero, Vladimir Shklyarov, premier dancer del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo è morto all’età di 39 anni lasciando due figli meravigliosi che ogni tanto apparivano sui suoi profili social insieme con i suoi virtuosismi. Nel 2020 era diventato Artista meritevole di Russia, titolo dal retaggio sovietico e imperiale ma comunque indicante risultati eccezionali nelle arti e nel suo caso nella danza. “Il mio bellissimo Romeo e coraggioso principe di Cenerentola”, ha scritto la superstar internazionale del balletto Diana Vishneva sui social, definendo la scomparsa “una terribile tragedia”.


Il servizio stampa del teatro pietroburghese ha confermato la notizia del decesso, senza entrare nei particolari di esso, ma definendo Shklyarov “un attore espressivo, assolutamente inimitabile e un ballerino virtuoso, accademicamente impeccabile, in grado di padroneggiare tutti gli stili: è così che sarà ricordato dal pubblico”, si legge. “Questa è una perdita enorme per l’intero staff del Teatro Mariinsky”, continua il messaggio. Secondo i dati delle indagini preliminari, la causa della morte è stato un incidente. Ovvero la caduta da una finestra del quinto piano (di un condominio di lusso), ha detto l’ex ballerina Irina Bartnovskaya. Gli investigatori hanno avviato un’indagine. “Volodya era a casa, sotto terapia antidolore e in preparazione per l’intervento chirurgico al piede. È uscito sul balcone per prendere aria e fumare, ha perso l’equilibrio (su balcone molto stretto) ed è caduto (dal quinto piano). Un incidente stupido e insopportabile. Amava la vita, la famiglia, adorava i figli e il suo pubblico”, ha scritto Bartnovskaya sui social.


Come riportato dal media pietroburghese Fontanka, il corpo di Shklyarov è stato trovato all’una e mezza della notte tra venerd’ e sabato vicino all’argine sull’isola Vasilyevskij. Numerose le illazioni emerse sulla carta stampata russa sulla morte del bellissimo ballerino, compreso il suicidio. Difficile sicuramente ricostruire gli ultimi attimi di vita. In suo ricordo in molti hanno iniziato a portare fiori presso l’edificio del Teatro Mariinsky: Shklyarov non era un’icona ma godeva di grande popolarità. In particolare gli scatti di una spettacolare danza sui tetti di San Pietroburgo lo ha reso celebre tra i più giovani. Il suo repertorio comprendeva le più famose produzioni di balletto del Mariinsky, come La Sylphide, Giselle, Corsair, La Bayadère, La Bella Addormentata, Il Lago dei Cigni, Raymonda, Don Chisciotte, Lo Schiaccianoci, “Romeo e Giulietta” e decine di altri, dove ha spesso interpretato nel ruolo principale. Era stato inoltre tra le stelle del balletto “Don Chisciotte” del Teatro Mariinsky rappresentato per la prima volta in un quarto di secolo sullo storico palcoscenico del Teatro accademico statale Bolshoi di Mosca.


Anche la società calcistica Zenit ha espresso il suo cordoglio. Il servizio stampa dell’FC ha osservato che Shklyarov “era un ospite frequente della Gazprom Arena, ha sempre sostenuto sinceramente il popolo di San Pietroburgo ed era amico dei giocatori e degli allenatori dello Zenit”. (Di Cristina Giuliano)