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Autore: Redazione StudioNews

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve sane

Chiude la vendemmia siciliana 2024: calo medio del 20% ma uve saneMilano, 7 nov. (askanews) – Uve sane e di qualità nonostante la siccità abbia messo a dura prova la vendemmia siciliana appena conclusa con un calo medio di circa il 20%. Iniziata a metà luglio negli areali della Sicilia occidentale, con oltre quindici giorni di anticipo, la vendemmia si è chiusa in questi giorni nei territori dell’Etna. “Il bilancio conclusivo che possiamo fare dalla vendemmia 2024 rispecchia quanto già potevamo presagire: abbiamo avuto un calo nella produzione che si attesta intorno al 20%, dovuto sicuramente alle scarse piogge durante tutto l’inverno che non hanno permesso di rimpinguare le riserve idriche del terreno e di affrontare nelle migliori condizioni un’estate lunga e calda” dichiara Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia, spiegando che la situazione, a fine vendemmia, è eterogenea nel territorio siciliano. A Nordest la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad Ovest le perdite sono state maggiori. Se la quantità lascia i produttori insoddisfatti – aggiunge Rallo – la qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d’Avola, Grillo e Frappato”.


“Il calo stimato è del 10-15% rispetto all’annata 2022 ma le uve sono perfettamente sane e di qualità. Perricone, Grillo, Catarratto e Syrah hanno mostrato in questa annata grande resistenza e qualità” commenta Mario Di Lorenzo, presidente del Consorzio Doc Monreale, che conta dieci associati, un Disciplinare rinnovato e territori con un’altezza che varia dai 300 ai 600 metri sul livello del mare. “Il Marsala di questa vendemmia sarà unico e di qualità eccellente perché i vini base di Grillo, Catarratto e Insolia, hanno raggiunto, grazie ad una perfetta maturazione, una gradazione ottimale di quasi due gradi in più, arrivando fino a 12 gradi” racconta Benedetto Renda, presidente del Consorzio per la tutela del vino Marsala Doc, Denominazione che chiude questa vendemmia con una perdita che si assesta in media al 30%. Bilancio positivo anche per il Cerasuolo di Vittoria Docg, il cui Consorzio stima rese inferiori a quelle degli ultimi anni ma grande qualità. “Il nostro areale ha nel Frappato e Nero d’Avola un grande punto di forza: sono due varietà tipicamente meridionali e particolarmente adatte ad areali contraddistinti da scarsa piovosità” dice il presidente Guglielmo Manenti, sottolineando che “grazie al lavoro di selezione del viticoltore, hanno incrementato la capacità di resilienza nel superamento di annate siccitose, aiutato anche dalle importanti escursioni termiche tra la notte e il giorno, di cui gode l’areale, insieme a condizioni di ventilazione ristoratrici”.


Nei territori del versante Nord-Est, a Messina, l’unica provincia che vanta tre Doc (Faro, Malvasia delle Lipari, Mamertino) tra la terraferma e le isole Eolie, la presidente del Consorzio Faro Doc, Enza La Fauci, afferma che “ci aspettiamo dei rossi freschi con una buona complessità e struttura”, spiegando che “tra i vitigni che hanno reagito meglio alla siccità: il Nocera, perché robusto, ma anche il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio”. “Il calo è in media del 20-30%” aggiunge la presidente della Doc Mamertino, Flora Mondello, che parla di “una qualità senza dubbio indiscutibile, con rossi eleganti e bianchi profumati”. Il Consorzio Malvasia delle Lipari registra anch’esso un calo produttivo tra il 20 e il 30%. “Una vendemmia di qualità – commenta il presidente Mauro Pollastri – con bianchi dal profilo organolettico che punta su aromaticità, intensità, persistenza e dal lungo invecchiamento”. “A Pantelleria, nella maggior parte dei vigneti, la vendemmia dello Zibibbo è iniziata e si è conclusa in anticipo di circa una settimana e sono state raccolte uve sane e ben mature, caratterizzate da una qualità più che buona con punte di eccellenza nonostante il calo stimato sia del 40%” afferma Benedetto Renda, presidente del Consorzio Pantelleria Doc che vanta 406 ettari vitati e 322 viticoltori. A chiudere la lunga vendemmia siciliana, i produttori del vulcano. In attesa dei dati ufficiali del Sian, il Consorzio Etna Doc conferma la previsione di un +60% rispetto al 2023, quando si registrò un -42%. “Dopo un periodo di siccità, la maggior parte della produzione etnea in area Doc ha goduto di leggere ma continue piogge da fine luglio e ciò ha permesso alle piante di riequilibrare il proprio stato idrico” spiega il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria, rimarcando che “per molti produttori la 2024 sarà un’annata decisamente interessante”.

Anima (+9%) corre in Borsa sopra prezzo Opa Banco Bpm (+6%)

Anima (+9%) corre in Borsa sopra prezzo Opa Banco Bpm (+6%)Milano, 7 nov. (askanews) – Anima e Banco Bpm sotto i riflettori a Piazza Affari dopo l’annuncio del lancio da parte di Banco Bpm Vita di un’Opa volontaria sulla totalità delle azioni di Anima al prezzo di 6,2 euro per azione, finalizzata al delisting. I titoli Anima corrono dell’8,7% a 6,25 euro, quelli del Banco Bpm, che nei primi minuti non riuscivano a fare prezzo, salgono del 6,3% a 6,712 euro.


Il corrispettivo in contanti rappresenta un premio pari al +24,9% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali degli ultimi 6 mesi. L’operazione mira a creare un campione nazionale integrato nel settore dell’assicurazione Vita e del risparmio gestito. Gli attuali principali azionisti di Anima sono Banco Bpm con il 22,38%, Poste con l’11,95%, FSI con il 9,77%, Gamma (Francesco Gaetano Caltagirone) con il 3,46%. L’offerta è condizionata, tra l’altro, al raggiungimento di una quota complessiva nel capitale di Anima pari ad almeno il 66,67%.

Fukushima, recuperato campione residui radioattivi da reattore

Fukushima, recuperato campione residui radioattivi da reattoreRoma, 7 nov. (askanews) – La Tepco, compagnia che gestisce la centrale nucleare Fukushima Daiichi, teatro del peggiore incidente atomico dopo Cernobyl, ha dichiarato oggi di esser riuscita per la prima volta a recuperare una piccola quantità di combustibile fuso altamente radioattivo dal reattore n. 2, danneggiato dal devastante terremoto e dallo tsunami che hanno colpito il nord-est del Giappone nel marzo 2011.


Si tratta di un’operazione particolarmente delicata, che la Tepco non era riuscita già in un precedente caso a portare a termine col braccio robotico creato ad hoc per questa attività. La permanenza nei reattori di circa 800 tonnellate di detriti e combustibile fuso è l’ostacolo più grave al definitivo smantellamento della centrale. La rimozione di questi materiali, presenti nei reattori n. 1-2-3, si prevede che durerà decenni. L’operatore ha comunicato di aver raccolto una quantità di combustibile fuso utilizzando la pinza situata all’estremità di un dispositivo telescopico. Si stima che nei reattori n. 1, 2 e 3, che hanno subito una fusione del nucleo durante la crisi nucleare, rimangano circa 800 tonnellate di detriti di combustibile.


Il materiale è stato estratto dal fondo del recipiente di contenimento dell’unità n. 2 e sarà collocato in un contenitore protetto. Poi sarà inviato per l’analisi presso la struttura dell’Agenzia giapponese per l’energia atomica nella vicina prefettura di Ibaraki. Le dimensioni e il peso dei detriti recuperati saranno determinati da un’apparecchiatura sigillata chiamata “glovebox” all’interno dell’edificio che ospita il reattore n. 2. Tepco ha pianificato di estrarre campioni di detriti da 5 millimetri e di peso non superiore a 3 grammi.


L’operazione di recupero è ripresa il 28 ottobre dopo diverse sospensioni avvenute all’inizio dell’anno a causa di errori e di un malfunzionamento che ha disabilitato le telecamere collegate al dispositivo. Tepco aveva inizialmente programmato l’avvio dello smaltimento del materiale radioattivo dai reattori nel 2021.

Telefonata Yoon-Trump, presidente eletto propone incontro a breve

Telefonata Yoon-Trump, presidente eletto propone incontro a breveRoma, 7 nov. (askanews) – Nella telefonata con cui il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si è congratulato con il presidente eletto degli Stati uniti Donald Trump, il prossimo leader americano ha proposto un incontro col numero uno di Seoul il “prima possibile”. Lo ha comunicato oggi l’ufficio presidenziale sudcoreano.


“Il presidente eletto Donald Trump ha espresso il desiderio di incontrare il presidente Yoon il prima possibile. Collaboreremo per concordare una data per l’incontro attraverso discussioni” si legge nella dichiarazione dell’ufficio di Yoon. Yoon e Trump hanno discusso anche della cooperazione bilaterale e della collaborazione nella regione Asia-Pacifico, oltre al presunto coinvolgimento della Corea del Nord nel conflitto ucraino durante una conversazione di 12 minuti. Yoon ha espresso la speranza che il partenariato tra Stati uniti e Corea del Sud continui ad essere un’alleanza stretta che copra tutti gli aspetti della sicurezza e dell’economia, ha aggiunto la dichiarazione.


Il presidente sudcoreano e Trump hanno inoltre parlato delle ultime informazioni d’intelligence sul programma nucleare nordcoreano, sui lanci di missili balistici intercontinentali e di altri tipi di missili balistici da parte di Pyongyang, oltre che sul lancio di palloni che trasportano rifiuti e volantini verso la Corea del Sud.

Messaggio di Xi a Trump: congratulazioni, ma non contrapponiamoci

Messaggio di Xi a Trump: congratulazioni, ma non contrapponiamociRoma, 7 nov. (askanews) – Non c’è dubbio che il confronto strategico e commerciale con la Cina sarà uno dei punti focali della politica della prossima amministrazione Trump negli Stati uniti. E i primi passi tra le due potenze sono molto importanti. A Pechino ne sono consapevoli e, subito dopo la conferma elettorale che Donald Trump tornerà a risiedere alla Casa bianca, Xi Jinping si è mosso con insolita rapidità e ha inviato un messaggio di congratulazioni nel quale auspica collaborazione e non contrapposizione tra Washington e Pechino.


L’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, oggi, ha fornito dettagli sul contenuto del messaggio inviato dal presidente cinese a Trump. Questo ricalca i toni assunti dagli ufficiali di livello inferiore a caldo. Cina e Stati uniti “beneficeranno dalla cooperazione e perderanno dalla contrapposizione”, ha affermato il leader di Pechino, secondo la Xinhua. “Una relazione stabile, sana e sostenibile tra Cina e Stati uniti è nell’interesse comune dei due paesi e nelle aspettative della comunità internazionale” ha continuato il presidente cinese. “Si spera – ha detto ancora Xi – che le due parti mantengano i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per entrambe, rafforzino il dialogo e la comunicazione, gestiscano adeguatamente le differenze, espandano la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e trovino un modo corretto per Cina e Stati Uniti di convivere”. Il tenore del messaggio fa trasparire la preoccupazione di Pechino. Donald Trump, nel suo primo mandato, ha spinto con forza la contrapposizione sino-americana, in particolare innescando una guerra commerciale con la Cina con l’introduzione di dazi e con restrizioni a importanti marchi cinesi, come per esempio la Huawei. Anche nella campagna elettorale appena conclusa, ha fatto trasparire una volontà di continuare sulla strada del “disaccoppiamento” tra le economie delle due principali potenze economiche e ha minacciato di imporre dazi del 60% su tutte le importazioni cinesi.


Il messaggio di Xi è stato piuttosto rapido, rispetto ai precedenti. Quattro anni fa, le congratulazioni a Joe Biden erano arrivate due settimane dopo le elezioni presidenziali, anche se con contenuti sostanzialmente simili. Pechino non vuol perdere tempo e sembra interessata a intrecciare una conversazione il prima possibile. Oltre a Xi, diversi altri alti funzionari cinesi hanno inviato messaggi a Trump e al suo staff. Tra questi, l’ambasciatore cinese negli Usa Xie Feng, che avrà un ruolo chiave in questa fase di transizione. E oggi anche il vicepresidente cinese Han Zheng si è congratulato col suo futuro omologo americano JD Vance.


Il leader cinese si è unito a una lunga lista di leader mondiali che hanno fatto gli auguri a Trump per la sua vittoria elettorale. E, anche nella regione dell’Asia orientale, è stata una corsa a prendere il telefono per chiamare il presidente eletto. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha concordato con Trump un incontro il più presto possibile, seguendo una linea che si dimostrò vincente al primo mandato di Trump, quando premier giapponese era l’ora defunto Shinzo Abe. Anche il numero uno sudcoreano Yoon Suk Yeol ha già avuto un abboccamento con Trump, mentre non ci sono segnali dalla Corea del Nord di Kim Jong Un, che ebbe un momento di disgelo con gli Usa proprio durante la prima presidenza Trump, poi terminato in una bolla di sapone. Dall’Asia sudorientale si sono fatti sentire dal presidente eletto diversi leader, tra i quali il filippino Ferdinand Marcos Jr. Non sono mancate le telefonate dall’India del primo ministro Narendra Modi e dall’Australia del premier Anthony Albanese.

Torino, gli spazi di Mario Merz e un nuovo video 3D di Gaillard

Torino, gli spazi di Mario Merz e un nuovo video 3D di GaillardTorino, 7 nov. (askanews) – Nella settimana di Artissima a Torino si inaugurano molte mostre, una delle più forti è il secondo capitolo che la Fondazione Merz dedica proprio a Mario Merz in vista del centenario della nascita dell’artista, che cade il 1 gennaio 2025. “Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola”, questo il titolo dell’esposizione, raccoglie disegni, tele, ma soprattutto igloo e tavoli che negli spazi del museo vogliono abitare la sensazione del fare esperienza dell’essere al mondo. Merz ha sempre creduto che l’artista dovesse abitare il luogo, non solo esporvi le proprie opere, e questa intenzione si percepisce da subito.


Seguendo la lezione dell’antropologo Lévi-Strauss, il lavoro di Mario Merz continua, anche oggi, a inseguire la natura profonda che si cela dietro i modelli, per arrivare alle leggi che stanno alla base del pensiero umano. In questo senso i tavoli, forse anche più degli igloo, svolgono il ruolo di struttura fondamentale sulla quale apparecchiare l’accoglienza e le risposte ai bisogni essenziali. Temi che restano di bruciante attualità, e che qui continuano a trasmettere emozioni. Alle OGR è invece ospitata una personale di Cyprien Gaillard, “Retinal Rivalry”, curata da Samuele Piazza, costruita intorno al video che dà il titolo alla mostra e prosegue la ricerca sulle immagini stereoscopiche in movimento e il loro potenziale scultoreo, spettrale e psichedelico. Un’opera che utilizza la cinematografia 3D e tecniche di ripresa e proiezione a elevata frequenza di fotogrammi per indagare l’ambiente architettonico della Germania. Una co-produzione tra le OGR e musei molto importanti come la Fondation Beyeler di Basilea e la Haus Der Kunst di Monaco di Baviera.

Borgo Conventi arricchisce linea Cru con il “Pinot Nero Collio Doc 2021″

Borgo Conventi arricchisce linea Cru con il “Pinot Nero Collio Doc 2021″Milano, 7 nov. (askanews) – La storica Tenuta Borgo Conventi di Farra d’Isonzo (Gorizia) presenta il suo primo Pinot Nero, “Euda” che si affianca al “Braida Nuova” e a “Luna di Ponca Collio Bianco Doc” arricchendo la linea Crù. Si tratta di un Collio Doc dell’annata 2021 progettato e realizzato assieme al celebre enologo Riccardo Cotarella che da oltre vent’anni collabora con la famiglia Moretti Polegato (Villa Sandi) che ha acquisito la Cantina friulana nel 2019 dalla famiglia Folonari.


Coltivare un vitigno difficile come il Pinot Nero in questa splendida mezzaluna in provincia di Gorizia celebre soprattutto per i suoi grandi bianchi, è una scommessa coraggiosa praticata da un pugno di viticoltori più o meno in 13 ettari complessivi sui circa 1.500 del Collio. “Euda” è ottenuto da uve selezionate in un vigneto di appena un ettaro a Dolegna, nell’area più a Nord della Doc Collio, al confine con la Slovenia, dove il suolo è caratterizzato dalla disgregazione di marne e arenarie stratificate ed è tendenzialmente argilloso. Dopo una macerazione prefermentativa a freddo sulle bucce, inzia la fermentazione in acciaio che poi si conclude in barriques di rovere francese, quindi affina circa un anno sempre nelle piccole botti e poi in bottiglia. Vino di fascia alta prodotto complessivamente in 1.800 bottiglie, è destinato esclusivamente ad un circuito selezionato di ristoranti ed enoteche. “Siamo orgogliosi di presentare la nuova etichetta: un vino pregiato, dalla forte personalità, che prosegue la tradizione di eccellenza della Cantina” ha dichiarato Giancarlo Moretti Polegato, sottolineando che “il nostro obiettivo è quello di continuare a produrre vini eccezionali, con rispetto e amorevole cura per ogni dettaglio, trasferendo in ogni bottiglia i sapori, i colori e i profumi straordinari di questa terra”.


Euda è il diminutivo di Eudaimonia, “la felicità intesa in senso filosofico come fine ultimo dell’esistenza, una condizione dell’anima attribuita ad Amedeo Modigliani, cui è ispirata l’etichetta che raffigura un volto senza età, realizzato con una microincisione su lamina grigia con un effetto tattile progettata dal designer Massimiliano Gosparini per Tonutti Tecniche Grafiche, che ha vinto il premio “Best Excellence in Embellishment” al Vinitaly Design Award 2024.

Tajani: Trump è un amico sicuro dell’Italia

Tajani: Trump è un amico sicuro dell’ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – Donald Trump? E’ un “amico sicuro dell’Italia” e gli italo-americani sono un “legame potente” con il nuovo presidente degli Stati uniti. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera.


“Gli Usa sono una grande democrazia. Sono contento che il popolo degli Stati Uniti abbia deciso con chiarezza a chi affidarsi per i prossimi 4 anni”, ha detto Tajani.“Sono contento che la decisione sia stata presa in maniera pacifica, serena, al momento senza scontri. Il nuovo presidente è stato eletto con una chiara maggioranza di elettori votanti e di grandi elettori: non c’è incertezza su cosa hanno scelto gli americani”, ha continuato il vicepremier.


Trump, secondo Tajani, “è un amico sicuro dell’Italia, e gli italo-americani sono un legame potente fra la nostra nazione e il nuovo presidente. Sono sicuro che il governo italiano e la nuova amministrazione americana sapranno lavorare insieme per proteggere i nostri popoli”.Preoccupa, tuttavia, il rischio che Trump innalzi i dazi provocando una guerra commerciale. “Dovremo evitare uno scontro sui dazi, parlando e negoziando: l’interscambio Ue-Usa nel 2023 ha sfiorato gli 850 miliardi di euro, con un saldo commerciale a favore dell’Europa di 156 miliardi di euro. La sola Italia ha avuto nel 2023 un saldo positivo di 40 miliardi di euro, gli Usa sono il nostro secondo mercato dopo la Germania”, ha ricordato Tajani. “L’export – ha proseguito – è la vita stessa dell’Italia. Trump ha sempre dimostrato di guardare con occhio attento all’Italia, già in passato ha fatto scelte diverse per noi rispetto ad altri Paesi”.


 

La Germania verso il voto anticipato

La Germania verso il voto anticipatoMilano, 7 nov. (askanews) – Germania a un passo da elezioni legislative anticipate dopo il siluramente del ministro delle finanze, il liberale Christian Lindner, su decisione del Cancelliere, Olaf Scholz. La maggioranza di governo, che si regge su una coalizione “semaforo” composta da socialdemocratici, verdi e liberali, sembra infatti arrivata al capolinea.


“Abbiamo bisogno di un governo efficace che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro Paese. Questo è ciò di cui mi sono preoccupato negli ultimi tre anni. Questo è ciò che mi preoccupa adesso” ha detto Scholz in un video pubblicato sui social. “Ho chiesto al presidente federale di destituire il ministro delle finanze. Chiunque si rifiuti di trovare una soluzione a questa situazione agisce in modo irresponsabile. Non esiste alcuna base di fiducia. Ho prestato giuramento: terrò sempre presente il benessere di tutto il nostro Paese” ha aggiunto il cancelliere.


“Questo o/o è veleno. O la sicurezza o la coesione, il sostegno all’Ucraina o l’investimento nel futuro della Germania: creare questa dicotomia è sbagliato, pericoloso e del tutto inutile. Non darò ai cittadini questa scelta” ha continuato.

Usa2024, Ishiba sente Trump: avremo presto un incontro

Usa2024, Ishiba sente Trump: avremo presto un incontroRoma, 7 nov. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, che cerca lunedì una conferma nel voto parlamentare per la premiership dopo una forte flessione elettorale nelle recenti elezioni politiche per la camera bassa, ha sentito per telefono il presidente eletto Usa Donald Trump e i due hanno concordato che si incontreranno presto. Lo ha detto lo stesso Ishiba, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Kyodo.


“Oggi ho avuto una telefonata con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che è durata circa cinque minuti. Nel corso della conversazione, gli ho fatto sinceri complimenti per la sua vittoria e ho detto che rispetto il fatto che il suo appello a ‘Rendere di nuovo grande l’America’ trovi riscontro in un gran numero di cittadini statunitensi” ha detto Ishiba in una conferenza stampa. “Ho avuto l’impressione di una persona amichevole. Ho sentito che, parlando con lui, posso esprimermi onestamente, senza mascherare o abbellire le mie parole”, ha aggiunto il primo ministro nipponico. Il Giappone, quarta potenza economica mondiale dopo Usa, Cina e Germania, è il principale alleato in Asia orientale degli Stati uniti. Ishiba, diventato primo ministro all’inizio di ottobre, ha proposto di creare una versione asiatica della Nato e di rivedere l’accordo bilaterale che definisce lo status delle forze statunitensi stanziate in Giappone, una questione delicata.


Durante il suo primo mandato come presidente degli Stati Uniti, Trump aveva costruito un rapporto personale con l’allora primo ministro giapponese Shinzo Abe, che aveva sottolineato l’importanza dell’alleanza di sicurezza a lungo termine in risposta all’assertività crescente della Cina e allo sviluppo nucleare e missilistico della Corea del Nord. Abe si era recato come primo leader straniero alla Trump Tower a New York nel 2016 per incontrare Trump quando era presidente eletto, aprendo la strada a una relazione personale più profonda. Il governo giapponese punta a organizzare un incontro di persona tra Ishiba e Trump il prima possibile, hanno riferito alcuni funzionari. Durante la conversazione di circa cinque minuti, Ishiba e Trump non hanno discusso della possibilità che il Giappone aumenti ulteriormente la spesa per la difesa o si faccia carico di una maggiore quota dei costi delle basi militari statunitensi in Giappone.


Ishiba ha dichiarato di voler discutere i modi per rafforzare l’alleanza bilaterale su vari fronti, inclusa una maggiore interoperabilità tra le Forze di Autodifesa giapponesi e l’esercito statunitense.