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Autore: Redazione StudioNews

Vino, è di Cantine Volpetti di Ariccia il miglior Novello d’Italia

Vino, è di Cantine Volpetti di Ariccia il miglior Novello d’ItaliaMilano, 19 nov. (askanews) – Il “Note d’Autunno” delle Cantine Volpetti di Ariccia (Roma) ha vinto il “Concorso nazionale miglior Novello d’Italia” che si è tenuto allo Stadio Olimpico della Capitale durante “Excellence Food Innovation”. Il concorso ha visto la partecipazione di 26 Cantine da tutta Italia. Al secondo posto si è classificata l’azienda Velenosi di Ascoli Piceno e al terzo la Casa Vinicola Criserà di Reggio Calabria.


“Esprimo grande soddisfazione e faccio i miei complimenti alla Cantina Volpetti per questo straordinario risultato: il vino novello, troppo spesso sottovalutato rispetto ai vini più strutturati, è invece un prodotto con potenzialità enormi e la vittoria di un vino della provincia di Roma dimostra che, puntando sulla qualità, possiamo rilanciare un prodotto che merita un ruolo di primo piano, soprattutto per avvicinare i giovani al mondo del vino” ha commentato l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, aggiungendo che “oggi i consumatori bevono meno ma cercano qualità, identità e sostenibilità e il novello può rispondere a queste esigenze ma per farlo serve una revisione normativa che valorizzi chi produce con il 100% di macerazione carbonica, elevando gli standard produttivi. Da Roma, con le sue politiche di food policy, vogliamo guidare un rinascimento per questo prodotto”. “Roma è il palcoscenico ideale per portare i nostri prodotti di qualità nei mercati internazionali” ha proseguito l’assessora, sottolineando che “la vittoria delle Cantine Volpetti ci riempie di orgoglio e speranza: è un segnale che, da qui, possiamo rilanciare il vino novello come simbolo di tradizione, territorio e innovazione”. Tommaso Caporale, direttore dell’Istituto nazionale del vino e dell’olio novello, ha fornito dati incoraggianti sulla produzione 2024, che registra un lieve aumento: “Grazie alle politiche innovative dell’assessora Alfonsi e del sindaco Gualtieri, Roma sta diventando un centro nevralgico per promuovere il vino novello e il Made in Italy”.

Wwf: il clima mette in crisi le colture tradizionali italiane

Wwf: il clima mette in crisi le colture tradizionali italianeRoma, 19 nov. (askanews) – Una Italia spaccata in due da eventi climatici estremi che, negli ultimi 10 anni, si sono quintuplicati. Con il rischio che, sia a Nord sia a Sud per eccessiva piovosità nel primo caso e per siccità nel secondo si perdano o cambino radicalmente produzioni agroalimentari tradizionali come cereali, ciliegie e olio al Sud e mais, miele e colture vinicole costrette a alzarsi di quota al Nord. Aumentano, invece, le colture tropicali al Sud.


A fotografare la situazione è il Wwf che, nell’ambito della campagna Our Future, pubblica un resoconto di valutazione sugli effetti degli eventi meteorologici estremi. In soli dieci anni il numero di queste manifestazioni atmosferiche violente è più che quintuplicato con devastanti impatti sulla nostra agricoltura: da un lato la siccità che ha colpito le regioni del Centro-Sud in modo pesante ha compromesso molti raccolti, dall’altro al Nord il maltempo e gli eventi piovosi estremi hanno causato allagamenti e perdita di raccolti per le motivazioni opposte. Al Sud, i dati del CNR-IBE evidenziano una situazione di “siccità severo-estrema” sul 29% della superficie agricola di 5 regioni (Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), con picchi del 69% della superficie agricola colpita in Sicilia e del 47% in Calabria. Ad aggravare il quadro ha contribuito un’estate molto più calda della media. La siccità ha comportato uno scarso livello di riempimento degli invasi che danno acqua alle campagne. Tra gli impatti della siccità al Sud, c’è il calo della produzione agricola. Il grano duro, per esempio, ha mostrato un calo della produzione di quasi l’8% rispetto alla campagna precedente.


In Sicilia la siccità primaverile ha portato danni a varie colture da seme: al 60% della produzione di legumi, al 70% dei cereali e all’80% delle foraggere, con punte del 100%. In Basilicata, la campagna di raccolta del kiwi ha patito il clima siccitoso nella fase di ingrossamento dei frutti, che ha portato a una riduzione della pezzatura media ma soprattutto a raccolti del 30% più bassi rispetto allo scorso anno. Le pere sono diventate l’emblema della crisi produttiva che negli ultimi anni sta interessando gli alberi da frutto del nostro Paese. Alte temperature e siccità agiscono producendo uno stress termico e idrico che indebolisce le piante di pero e le espone all’azione dei patogeni. Negli ultimi anni, queste avversità hanno compromesso la produttività del pero con una variazione del -75% e una perdita totale quantificabile in 340 milioni di euro. La Puglia è la maggiore produttrice di ciliegie in Italia: il caldo anomalo della primavera ha più che dimezzato la produzione delle pregiate ciliegie Ferrovia con una riduzione di oltre il 50% rispetto allo scorso anno.

La Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleare

La Russia ha aggiornato la sua dottrina nucleareRoma, 19 nov. (askanews) – “Inoltre, una risposta nucleare da parte della Russia è possibile in caso di una minaccia critica alla sua sovranità, anche con armi convenzionali, in caso di un attacco alla Bielorussia come membro dello Stato dell’Unione, (o) in caso di un lancio massiccio di aerei militari, missili da crociera, droni, altri aerei e del loro attraversamento del confine russo”. E’ quanto si legge nel documento che aggiorna la dottrina nucleare di Mosca, approvato dal presidente russo Vladimir Putin e pubblicato sul sito del governo.

Rutte (Nato): se Putin prevale, Russia incoraggiata ai confini

Rutte (Nato): se Putin prevale, Russia incoraggiata ai confiniMilano, 19 nov. (askanews) – “È così importante che Putin non ottenga ciò che vuole, perché avremmo una Russia incoraggiata ai nostri confini, che avrà guadagnato in termini di territorio, di capacità militare. E sono assolutamente convinto che non si fermerà qui”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte a Bruxelles, in un doorstep trasmesso in streaming.


– “Quindi dobbiamo assicurarci che Putin non ottenga ciò che vuole, che l’Ucraina prevalga nella sua lotta, e oggi questo sarà all’ordine del giorno” ha detto.

Panetta (Bankitalia): Bce deve tagliare i tassi fino a neutralità

Panetta (Bankitalia): Bce deve tagliare i tassi fino a neutralitàRoma, 19 nov. (askanews) – Limitarsi a ridurre la restrizione monetaria non basta: la Banca centrale europea deve tagliare i tassi di interesse fino a riportarli “al livello di neutralità”, altrimenti rischia di schiacciare eccessivamente l’inflazione facendola finire al di sotto del suo livello obiettivo (2% simmetrico). È il messaggio chiave lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento oggi presso l’università Bocconi, a Milano.


Secondo il banchiere centrale gli shock straordinari di 2022 2023 “stanno gradualmente svanendo e l’inflazione media nell’eurozona non è solo calata ma è anche meno volatile di quanto sia stata per un lungo periodo”. Al tempo stesso le sfide che ci si trova di fronte nel contesto economico globale, con le accresciute tensioni geopolitiche e l’economia dell’area valutaria in stagnazione richiedono “una nuova fase” della politica monetaria. Che secondo Panetta passa da tre implicazioni principali. La prima è la suddetta necessità di riportare i tassi alla neutralità, dato che condizioni monetarie restrittive “non sono più necessarie – ha detto – e nella fase attuale dovremmo concentrarci più sulla debolezza dell’economia reale. Senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di finire ben sotto il livello obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe più difficile contrastare e che quindi bisogna evitare”.


“Secondo – ha proseguito il governatore – oggi possiamo tornare ad un approccio più tradizionale della politica monetaria, che guardi al futuro e all’orizzonte di medio termine”. Laddove nei passati due anni le circostanze eccezionali hanno spinto la Banca centrale a fare meno affidamento sulle previsioni e ad adottare un approccio decisionale del “volta per volta” in base all’evolversi dei singoli dati. Panetta ha sintetizzato questa istanza con la necessità di procedere a “un passo coraggioso” verso quello quello che ha chiamato “Ritorno al futuro”, parafrasando il titolo di una celebre saga cinematografica.


Terzo, coerentemente con i due primi aspetti “la nostra comunicazione dovrebbe fornire maggiori indicazioni sulle attese degli sviluppi della nostra linea rispetto a quanto è stato di recente. Questo aiuterà imprese e famiglie a farsi delle aspettative sul futuro percorso dei tassi, sostenendo domanda e ripresa nell’economia reale”. Come tutti i governatori di Banche centrali nazionali dell’eurozona, il numero uno ddell’istituzione di Via Nazionale siede nel Consiglio direttivo della Bce. Il direttorio tornerà a riunirsi per le decisioni operative di politica monetaria il prossimo 12 dicembre ed è atteso che operi un nuovo taglio ai tassi. Viste le spinte di Panetta per normalizzare la linea, la portata del taglio (se 0,25 o 0,50 punti percentuali) potrebbe essere oggetto di dibattito.

Fao: partner e membri aderiscano a Global Alliance contro la fame

Fao: partner e membri aderiscano a Global Alliance contro la fameRoma, 19 nov. (askanews) – Il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, QU Dongyu, esorta tutti i membri e i partner della Fao ad aderire alla nuova Global Alliance contro la fame e la povertà, che è stata ufficialmente lanciata ieri al vertice dei leader del G20 in Brasile.


La Global Alliance, un’iniziativa elaborata dalla presidenza brasiliana del G20, mira a offrire una piattaforma ambiziosa e urgente per accelerare i progressi verso il raggiungimento degli impegni internazionali di sradicamento della povertà e della fame entro il 2030 e di riduzione delle disuguaglianze. Intervenendo a una sessione speciale del Summit del G20 sulla lotta contro la fame e la povertà, ieri Qu ha elogiato il governo del Brasile e il presidente Luiz Inácio Lula da Silva per l’impegno personale nel portare la riduzione della fame, della povertà e delle disuguaglianze al centro delle discussioni del G20, con un’iniziativa concreta e azioni per sostenerla.


“Raggiungere la fame zero è possibile – ha affermato Qu Dongyu – ichiede sforzi e strategie collettive ancora più forti per affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e istituzionali che perpetuano la povertà e la fame”. La FAO è entrata a far parte della Global Alliance come membro fondatore insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite, governi, istituzioni finanziarie internazionali, fondazioni filantropiche e istituti di conoscenza e ospiterà il meccanismo di supporto della Global Alliance dalla sede centrale dell’Organizzazione a Roma, in stretta collaborazione con altre agenzie delle Nazioni Unite e istituzioni finanziarie internazionali.


La FAO fornirà assistenza tecnica ai paesi attuatori, mettendo a loro disposizione il suo vantaggio comparativo nella conoscenza della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale inclusivo, con l’obiettivo di portare conoscenza, competenza ed esempi di buone pratiche nelle parti del mondo in cui sono più necessari. Gli sforzi per ridurre la fame e sradicare la povertà sono stati rallentati dalla ripresa economica irregolare dalla pandemia di COVID-19, dai conflitti, dagli impatti della crisi climatica e da altre cause. Circa 733 milioni di persone, ovvero il 9,1% della popolazione mondiale, soffrono di fame cronica e circa 2,8 miliardi di persone non potrebbero permettersi una dieta sana, secondo le ultime stime della FAO.

Bce, Panetta: deve tagliare tassi fino a riportarli a neutralità

Bce, Panetta: deve tagliare tassi fino a riportarli a neutralitàRoma, 19 nov. (askanews) – Limitarsi a ridurre la restrizione monetaria non basta: la Banca centrale europea deve tagliare i tassi di interesse fino a riportarli “al livello di neutralità”, altrimenti rischia di schiacciare eccessivamente l’inflazione facendola finire al di sotto del suo livello obiettivo (2% simmetrico). È il messaggio chiave lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento oggi presso l’università Bocconi, a Milano.


Secondo il banchiere centrale gli shock straordinari di 2022 2023 “stanno gradualmente svanendo e l’inflazione media nell’eurozona non è solo calata ma è anche meno volatile di quanto sia stata per un lungo periodo”. Al tempo stesso le sfide che ci si trova di fronte nel contesto economico globale, con le accresciute tensioni geopolitiche e l’economia dell’area valutaria in stagnazione richiedono “una nuova fase” della politica monetaria. Che secondo Panetta passa da tre implicazioni principali. La prima è la suddetta necessità di riportare i tassi alla neutralità, dato che condizioni monetarie restrittive “non sono più necessarie – ha detto – e nella fase attuale dovremmo concentrarci più sulla debolezza dell’economia reale. Senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di finire ben sotto il livello obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe più difficile contrastare e che quindi bisogna evitare”.


“Secondo – ha proseguito il governatore – oggi possiamo tornare ad un approccio più tradizionale della politica monetaria, che guardi al futuro e all’orizzonte di medio termine”. Laddove nei passati due anni le circostanze eccezionali hanno spinto la Banca centrale a fare meno affidamento sulle previsioni e ad adottare un approccio decisionale del “volta per volta” in base all’evolversi dei singoli dati. Panetta ha sintetizzato questa istanza con la necessità di procedere a “un passo coraggioso” verso quello quello che ha chiamato “Ritorno al futuro”, parafrasando il titolo di una celebre saga cinematografica.


Terzo, coerentemente con i due primi aspetti “la nostra comunicazione dovrebbe fornire maggiori indicazioni sulle attese degli sviluppi della nostra linea rispetto a quanto è stato di recente. Questo aiuterà imprese e famiglie a farsi delle aspettative sul futuro percorso dei tassi, sostenendo domanda e ripresa nell’economia reale”. Come tutti i governatori di Banche centrali nazionali dell’eurozona, il numero uno ddell’istituzione di Via Nazionale siede nel Consiglio direttivo della Bce. Il direttorio tornerà a riunirsi per le decisioni operative di politica monetaria il prossimo 12 dicembre ed è atteso che operi un nuovo taglio ai tassi. Viste le spinte di Panetta per normalizzare la linea, la portata del taglio (se 0,25 o 0,50 punti percentuali) potrebbe essere oggetto di dibattito. (fonte immagine: Banca d’Italia).

Federer scrive a Nadal: viaggio incredibile, tifo per te

Federer scrive a Nadal: viaggio incredibile, tifo per teRoma, 19 nov. (askanews) – A pochi giorni dalle Finali di Coppa Davis, ultimo torneo della carriera da professionista di Rafael Nadal, il suo grande rivale Roger Federer gli ha mandato un messaggio pieno d’affetto: “Hai fatto un viaggio incredibile, rendendo la Spagna e il mondo intero orgogliosi. Nessuno mi ha messo alla prova come hai fatto tu e da tuo fan ti auguro il meglio per qualsiasi cosa farai”.


“Mentre ti prepari a congedarti dal tennis, ho alcune cose da condividere prima di commuovermi – il suo post – Cominciamo con l’ovvio: mi hai battuto molte volte. Più di quanto io sia riuscito a farlo. Mi hai messo alla prova come nessun altro. Sulla terra battuta, mi è sembrato di entrare nel tuo giardino di casa, mi hai fatto lavorare più duramente di quanto avessi mai pensato di poter fare solo per mantenere la mia posizione. Mi hai fatto rivedere il mio gioco, arrivando persino a cambiare le dimensioni della testa della mia racchetta, nella speranza di ottenere un vantaggio”. “Non sono una persona molto superstiziosa, ma tu hai portato la cosa a un livello superiore. Tutti quei rituali. Sistemare le bottiglie d’acqua come soldatini in formazione, sistemarsi i capelli, aggiustarsi la biancheria intima…Tutto con la massima intensità. In segreto, mi piaceva un po’ tutto questo. Perché era così unico, così tuo”.

In 5 anni 4 italiani su 10 hanno aumentato consumo cibi surgelati

In 5 anni 4 italiani su 10 hanno aumentato consumo cibi surgelatiMilano, 19 nov. (askanews) – L’abitudine all’acquisto di alimenti surgelati da parte degli italiani è cresciuta negli ultimi anni: se nove su 10 li consumano abitualmente, negli ultimi cinque anni, il 39,3% ne ha aumentato il consumo, in particolare uomini (43%), giovani (Gen Z 50%, Millennials 45%) e famiglie con bambini (48%). E’ quanto emerge da un’indagine AstraRicerche per l’Istituto italiano alimenti surgelati, che ha indagato quanto sanno gli italiani di alimenti surgelati e, a partire dai risultati, Iias ha sviluppato un vademecum con alcune informazioni utili per scoprire “cosa c’è dietro a un surgelato”.


In effetti sui surgelati gli italiani sanno molto, ma non tutto, stando alla survey. A esempio, il 68,4% dei nostri connazionali sa che “congelato” e “surgelato” non sono sinonimi e il 64,5% del campione dimostra di sapere che non è possibile surgelare in casa, perché la surgelazione è una tecnica applicabile solo a livello industriale. Dall’altro lato, però, solo poco più tre italiani su 10 (31%) sanno che non è possibile acquistare prodotti surgelati sfusi, perché, per legge, devono sempre essere preconfezionati, al fine di garantire la maggiore sicurezza, o non sa che le verdure surgelate conservano per lungo tempo le stesse proprietà nutrizionali delle fresche (poco più di un consumatore su due) o ancora ignora che i surgelati non contengono conservanti (59,9%), poiché la loro lunga durata è garantita esclusivamente dal freddo. Sulle curiosità del comparto, i giovani sono i più preparati: il 45% degli italiani, soprattutto Gen Z e Millennials, conosce il trattamento di scottatura prima della surgelazione, che esalta il colore dei prodotti e si chiama blanching. Per quanto riguarda, invece, le giuste tecniche di scongelamento, solo quattro italiani su 10 sanno che il metodo più corretto consiste nel togliere il prodotto dal freezer e riporlo in frigorifero per qualche ora; mentre solo il 15% – in particolare i più giovani – sa che un prodotto surgelato, una volta scongelato può essere ricongelato a livello domestico, solo a patto che venga prima cotto.


“Chi sceglie i surgelati sa tutto o quasi di loro. Oltre alle campagne di informazione, ad aiutare i consumatori a compiere scelte sempre più consapevoli ci pensano le etichette dei nostri prodotti – Giorgio Donegani, presidente Iias – Circa 8 intervistati su 10 ci hanno detto di controllare scrupolosamente le indicazioni relative a tempi e modalità di cottura dei prodotti surgelati. Anche questo è un chiaro segnale di quanto sia cresciuta l’attenzione verso la qualità e la sicurezza alimentare. Inoltre, l’86,4% di chi consulta le etichette conferma di impegnarsi a seguire fedelmente le indicazioni riportate, segnale di una maggiore consapevolezza verso gli alimenti che si mettono nel carrello”.

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partiti

Ue, Prodi-Monti: su voto Commissione no rese dei conti fra partitiRoma, 19 nov. (askanews) – “Abbiamo auspicato per anni che le scelte dell’Unione Europea fossero animate dal dibattito tra le forze politiche, anche per accrescere nei cittadini la consapevolezza delle grandi poste in gioco. Quando è condotto con serietà e rigore, il voto del Parlamento Europeo sui candidati Commissari è una componente essenziale di questo processo democratico. Se però diventa un modo per scaricare sull’Europa regolamenti di conti tra partiti, perdono credibilità sia la politica sia l’Europa”. È quanto si legge in una nota congiunta firmata dall’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi e dal senatore a vita Mario Monti, a sua volta ex presidente del Consiglio ed ex commissario Ue, che lanciano un appello: “In questo momento, con le enormi sfide che l’Unione Europea deve fronteggiare ad Est e ad Ovest, confidiamo che, davanti a candidati qualificati come Teresa Ribera o Raffaele Fitto, non prevalgano le tensioni intestine, in particolare tra i gruppi considerati più europeisti quali i popolari e i socialisti”.


“Tali tensioni – sostengono Prodi e Monti – porterebbero a un grave conflitto tra Parlamento e Commissione, proprio i due fattori di spinta verso un’Europa più unita. Potrebbe addirittura derivarne la caduta della Commissione von der Leyen 2, dopo una gestazione di cinque mesi e prima ancora della sua entrata in carica, proprio quando i cambiamenti nella politica americana ci obbligano a costruire un’Europa più forte e più coesa. Il mondo intero guarderebbe all’Europa con derisione. Auspichiamo che in questo grave momento prevalga in tutti il senso di responsabilità”, concludono.