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Concours Mondial de Bruxelles: sessione su spumanti sarà ad Alghero

Concours Mondial de Bruxelles: sessione su spumanti sarà ad AlgheroMilano, 16 nov. (askanews) – Alghero è stata scelta dal Concours Mondial de Bruxelles (CMB) per ospitare la sessione dedicata agli spumanti. Lo ha annunciato la stessa organizzazione della manifestazione, spiegando che le degustazioni si svolgeranno nella cittadina sarda dal 10 al 12 luglio 2024.

L’organizzazione del CMB si svolge in quattro diverse sessioni per valutare ogni tipologia di vino secondo le sue specificità. Oltre a quella dedicata alle bollicine ospitata dall’Italia, le altre si terranno in Croazia dal 20 al 22 marzo 2024 (vini rosati) e in Messico dal 7 al 9 giugno 2024 (vini rossi e bianchi), mentre la sessione sui vini dolci e fortificati è ancora in via di definizione. Ricordando come “negli ultimi anni la qualità della produzione vinicola sarda è cresciuta costantemente”, il CMB sottolinea che “le aziende vinicole dell’isola hanno contribuito ad alimentare notevoli progressi per i suoi vini spumanti, rinomati per il loro carattere unico e le loro radici che affondano profondamente nelle tradizioni vinicole locali. Questa crescita è alimentata dall’esplorazione innovativa dei vitigni autoctoni”.

Il Concours Mondial de Bruxelles è un concorso internazionale in cui oltre 10mila vini vengono iscritti dai produttori per essere giudicati da una giuria di esperti. Nel 2023, il CMB ha riunito un panel di 350 degustatori internazionali provenienti da 50 nazionalità diverse.

Il 15 dicembre a Gorizia proclamazione vincitori di “Spirito di Vino”

Il 15 dicembre a Gorizia proclamazione vincitori di “Spirito di Vino”Milano, 16 nov. (askanews) – Si sono riuniti il 15 novembre allo storico ristorante “Rigolo” di Milano, i membri della giuria della 24esima edizione del concorso internazionale di vignette e illustrazioni satiriche “Spirito di Vino”. La manifestazione, organizzata annualmente dal Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia presieduto da Elda Felluga, è quello di comunicare il vino con il linguaggio graffiante e immediato della satira. Il 15 dicembre a Gorizia si terrà la proclamazione dei vincitori e l’inaugurazione della mostra che ospiterà le opere selezionate per la fase finale e quelle realizzate appositamente dai vignettisti membri della giuria.

Giuria capitanata dal presidente Alfio Krancic e dal presidente onorario Giorgio Forattini, assieme a Emilio Giannelli e Valerio Marini. A loro si uniscono Gianluigi Colin, Franz Botré, Carlo Cambi, Silvestro Serra, Paolo Marchi, Aldo Colonetti, Francesco Salvi, Fede & Tinto, e Elda Felluga. Le vignette saranno inserite nel calendario “Spirito di Vino”, mentre il premio è rappresentato da una selezione di etichette di vini friulani. “Anche quest’anno saremo in ‘prima linea’ per portare a buon fine la rassegna satirica internazionale di ‘Spirito di Vino’” ha spiegato Krancic, aggiungendo che “come è avvenuto negli anni precedenti i nostri artisti vi meraviglieranno con le loro opere pregevoli sia nella grafica che negli originali contenuti”.

Al Rigolo ha preso il via anche il progetto di (Eno)Satira, sviluppo di Spirito di Vino, che riunirà Gorizia e Nova Gorizia, in un itinerario satirico e che raggiungerà il suo apice nel 2025 in occasione del “Festival mondiale della (Eno)Satira”. Il progetto è stato presentato dal Movimento Turismo del Vino FVG per il bando “GECT GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura 2025”. “Non possiamo che essere felici nel vedere che dal 2000 ad oggi abbiamo avuto una risposta straordinaria di partecipazione da quasi tutto il mondo, con oltre 9000 opere che sono arrivate in Friuli Venezia Giulia” ha affermato Elda Felluga, sottolineando che “ancora una volta il vino diventa l’ambasciatore che unisce terre e persone in un articolato viaggio di scoperta e curiosità: è bello osservare i vari punti di vista dei vignettisti che tracciano con le loro opere il variopinto caleidoscopio di linee e contenuti senza confini”.

Dieta mediterranea, scienziati Icqc: non si può fare a meno dei carboidrati

Dieta mediterranea, scienziati Icqc: non si può fare a meno dei carboidratiMilano, 16 nov. (askanews) – Una dieta più salutare riducendo l’apporto dei carboidrati è una tendenza che preoccupa gli esperti dell’International carbohydrate quality consortium. In occasione dell’anniversario del riconoscimento della Dieta mediterranea come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco (16 novembre 2010), ricercatori, nutrizionisti, clinici ed epidemiologi da tutto il mondo, basandosi sulle più recenti ricerche scientifiche, promuovono i carboidrati e il loro ruolo nella Dieta mediterranea, dove rappresentano fino al 60% delle calorie.

La principale accusa rivolta ai carboidrati dai promotori delle diete “low carb” è di provocare picchi glicemici. In realtà, sottolineano gli scienziati di Icqc, i carboidrati complessi a lento assorbimento provocano un più graduale innalzamento della glicemia. Anzi, a favorire il controllo dell’indice glicemico è un’alimentazione ad alto contenuto di carboidrati complessi a lento assorbimento – come la pasta cotta al dente, gli ortaggi e la frutta – e di fibra, di cui sono particolarmente ricchi frutta, legumi, avena, orzo, alimenti a base di cereali integrali, crusca di frumento e verdure. Se il ritorno della carbofobia preoccupa gli scienziati, non ci sono invece dubbi sui vantaggi nutrizionali della Dieta Mediterranea, supportata da una vastissima letteratura scientifica. È la migliore per gestire il peso e prevenire le malattie croniche non trasmissibili, prima di tutto il diabete di tipo 2. Secondo gli esperti di Icqc, la dieta mediterranea non è solo un modello alimentare, ma soprattutto uno stile di vita, in cui c’è posto per ogni alimento, improntato alla varietà e ad un approccio verso il cibo inclusivo e non punitivo, che deve fare parte di un comportamento complessivo, nel quale sono l’educazione e la consapevolezza nutrizionale a fare la differenza. I carboidrati sono la nostra principale fonte di energia e alcune cellule come globuli rossi, cervello, muscoli, il cui metabolismo energetico è basato sul glucosio, ne hanno in particolare necessità.

Nel ribadire il ruolo nutrizionale dei carboidrati, gli scienziati di Icqc sottolineano come la qualità di questi nutrienti (contenuto in fibra, in ingredienti integrali, indice glicemico, componenti minori) possa essere preservata e ottimizzata nel processo produttivo di alimenti come pane, pasta e altri cibi ricchi in carboidrati. Per esempio, la macinazione selettiva dei cereali, che elimina solamente lo strato esterno del chicco, senza toccare lo strato aleuronico, più interno, nel quale si concentrano le proteine, garantendo così un maggior apporto di fibre, di antiossidanti e minerali. O anche alcune tecniche di estrusione che influenzano la digeribilità degli amidi riducendo l’indice glicemico degli alimenti che li contengono. Il valore aggiunto di alcuni processi di trasformazione dei cereali mette più di un punto interrogativo sull’attendibilità scientifica della classificazione degli alimenti cosiddetti “ultra-lavorati” proposta da Nova, che ha già diviso la comunità scientifica e su cui anche molti degli esperti di ICQC invocano prudenza. Secondo gli esperti di Icqc, la distinzione degli alimenti a base di carboidrati proposta da Nova non considera la qualità dei carboidrati, porta a sottovalutare i vantaggi degli alimenti a basso indice glicemico, importante soprattutto per diverse categorie di consumatori (come sportivi, donne in gravidanza, anziani) e non aiuta quindi, almeno per quanto riguarda i carboidrati stessi, a orientare le scelte alimentari delle persone verso una dieta complessivamente più salutare.

Vino, al via domani “Benvenuto Brunello”: si brinda con il 2019

Vino, al via domani “Benvenuto Brunello”: si brinda con il 2019Milano, 16 nov. (askanews) – Si accendono i riflettori sulla 32esimaedizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima dedicata al principe dei rossi toscani che dal 17 al 27 novembre porterà a Montalcino (Siena) giornalisti, professionisti, esperti, buyer, estimatori e wine lover da tutta Italia e dai Paesi chiave della domanda di vino italiano nel mondo. Protagonisti, oltre al Rosso di Montalcino 2022, il Moscadello e il Sant’Antimo, la Riserva 2018 e, soprattutto, il Brunello 2019,finalmente pronto per le prime degustazioni.

Con 119 cantine e 310 etichette in assaggio, al Chiostro Sant’Agostino del borgo medievale toscano, i primi a roteare saranno i calici degli oltre 100 giornalisti e critici italiani ed esteri selezionati per la due giorni (17-18 novembre) di “full immersion” nei tasting. Il programma prosegue sabato 18 novembre (ore 11, teatro degli Astrusi) con la tavola rotonda su “Il vino e la sfida della sostenibilità: il futuro del vigneto Italia” a cui porteranno i propri saluti il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli, il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, e, in videocollegamento, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. A seguire gli interventi del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, di Simona Petruccim embro dell’ottava Commissione permanente del Senato, del direttore generale di Valoritalia, Giuseppe Liberatore, e di Angelo Riccaboni, professore Ordinario di Economia aziendale dell’Università di Siena. Tra i momenti ormai irrinunciabili, poi, la presentazione dell’annata agronomica 2023, l’assegnazione del 32esimo premio Leccio d’Oro e, a seguire, la posa sulla costa del Municipio della tradizionale piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno.

Dal 19 al 22 novembre e dal 25 al 27 novembre si tengono le giornate riservate agli operatori di settore, mentre il 20 novembre sei “Master of Wine” si danno appuntamento per valutare le nuove annate. Chiude il calendario in Italia il fine settimana dedicato ai “wine lover” (25-27 novembre), mentre si accendono le luci del “Brunello Day” (28 novembre) a New York, Dallas, Miami, Toronto, Vancouver, Zurigo, Shangai e Tokyo. L’evento internazionale in contemporanea, anticipato dalla tappa di Londra il 21 novembre, raddoppia quest’anno le città estere coinvolte.

Torna il Roma Bar Show on Tour

Torna il Roma Bar Show on TourRoma, 16 nov. (askanews) – È partita la terza edizione del Roma Bar Show ON TOUR! Il format, promosso da Roma Bar Show per promuovere tutte le novità nel mondo della miscelazione, ha iniziato il suo “Giro d’Italia” e lo ha fatto partendo da Cagliari dove ha registrato il tutto esaurito.

Tre i locali coinvolti per il capoluogo isolano e quattro guest d’eccezione – Daniele Armaro e Leonardo Di Vincenzo per Latta Soda Company, Jordy Di Leone per Ron Colon e Gianni Zottola per l’amaro Bitter Fusetti- che hanno guidato masterclass specializzate da oltre 50 presenze, alla scoperta di nuovi sapori e miscelazioni. Il progetto ON TOUR, infatti, nasce dall’esigenza di raccontare il mondo del beverage sotto l’aspetto della formazione, spesso trascurato, e per offrire l’occasione ai bartender iscritti di approcciarsi a una nuova idea di bere che educhi al consumatore consapevole. Le prossime tappe saranno Milano (il 13 novembre) da Dripstillery, Moebius e Turbo; Genova (l’11 dicembre) negli spazi di Gradisca, Le Rouge Cucina & Cocktails e Veracruz; e Firenze (il 22 gennaio) al Four Season, Gucci Garden e La Ménagère. Anche qui ci saranno ospiti speciali come Riccardo Cerboneschi, Luca Help, Marco Gheza, Federico Leone e Beppe Mancini, per esempio, che saranno i relatori della tappa meneghina. Per prenotarsi alle masterclass basterà contattare direttamente il locale che ospita la lezione cui si è interessati per garantirsi la partecipazione, i posti sono limitati; mentre le guest night sono aperte anche al pubblico.

“Il Roma Bar Show è diventato negli anni un vero e proprio punto di riferimento dell’industria del beverage e del mondo della mixology – spiega Andrea Fofi, tra i fondatori di RBS – non solo su scala nazionale, ma anche in campo internazionale. Con il progetto ON TOUR vogliamo ribadire l’importanza della formazione di settore, valore fondamentale della nostra mission, che costruiamo attraverso queste masterclass di altissimo livello che attirano protagonisti di calibro mondiale – tra aziende e barman – in un suggestivo viaggio alla scoperta dei locali più interessanti del nostro Paese”. Un percorso formativo fuori dal comune grazie al quale i partecipanti si troveranno immersi in una giornata di studio e di svago per implementare capacità e informazioni su tutte le ultime novità nel settore. Non solo barman, però, grazie a questo progetto Roma Bar Show dà la possibilità alle aziende coinvolte di sponsorizzare i singoli eventi usufruendo di una copertura social con dirette live e di un video report della tappa cui hanno partecipato.

”Guida Oro I Vini di Veronelli 2024″: ecco i 30 ‘Grandi esordi’

”Guida Oro I Vini di Veronelli 2024″: ecco i 30 ‘Grandi esordi’Milano, 15 nov. (askanews) – In occasione della presentazione in anteprima nazionale della “Guida Oro I Vini di Veronelli 2024”, che si terrà il prossimo 20 novembre alle 14,30 al “Paganini Congressi” di Parma, il Seminario Permanente Luigi Veronelli, che cura e pubblica il volume, ha reso noto i trenta “Grandi esordi”, i vini d’eccellenza che entrano nella pubblicazione annuale per la prima volta o che rientrano per assoluto merito dopo una lunga assenza.

Si tratta delle etichette di aziende affermate o di realtà emergenti, che al primo assaggio e alla prima apparizione sulla guida hanno raccolto l’entusiasmo dei curatori, meritandosi una valutazione di almeno 94 centesimi. Il Piemonte, con sette etichette, è primo nella classifica dei “Grandi esordi”, grazie a “Barbaresco Riserva Bricco di Neive Etichetta Storica 2016” di Dante Rivetti, “Barolo Bussia 2019” di Giuseppe Rinaldi, “Barolo Lazzarito Vigna La Delizia 2019” di Fontanafredda, “Barolo Riserva Bricco Voghera 2013” di Azelia, “Barolo Villero 2019” di Poderi Luigi Einaudi, “Spumante Brut Quarantatre Edizione Speciale 2000” e “Trecento Vino Rosso 2015” di Franco Martinetti. Segue con cinque vini la Toscana, con “Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame 2019” di Ruffino, “G. Punto Costa Toscana Rosso 2021” di Duemani, “Parva Domus Cabernet Sauvignon Toscana 2020” e “Vallepicciola Rosso Toscana 2020” di Vallepicciola, e “Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice 2009” di Poggio Bonelli. Terza regione per numero è l’Alto-Adige, grazie a “Alto Adige Lagrein Riserva Kunst.Stück 2020” di Kaltern, “Alto Adige Merlot Cabernet Riserva Tres 2015” di Kurtatsch, “Alto Adige Pinot Nero Riserva Vigna Das Langefeld 2019” di Pfitscher, e “Alto Adige Pinot Noir Riserva Aton 2018” di Elena Walch. Tocca poi alla Campania con tre etichette: “A Ren’ ‘e Lav Piedirosso Campania s.a” di Agnanum, “Fiano di Avellino Riserva Erminia 2004” di Di Meo, e “Greco di Tufo Pietra Rosa 2020” di Di Prisco. L’Umbria si posizione al quinto posto con due vini: “Amelia Vin Santo 10 anni 2011” di La Palazzola, e “Montefalco Sagrantino Il Bisbetico Domato 2019” di Tabarrini. Gli altri “Grandi esordi” sono quelli di “Diciassettemaggio Ruzzese Liguria di Levante Passito Bianco 2020″di Cà du Ferrà, “Franciacorta Riserva Brut Nature Mia 2007” di Bersi Serlini, “Amarone della Valpolicella Classico Riserva 50 Years 2006” di Le Ragose, “Friuli Colli Orientali Pignolo Riserva 2010” di La Viarte, “Romagna Sangiovese Superiore Marzeno Riserva Vigna Montale 2019” di Cà di Sopra, “Frontone Pecorino Terre Aquilane 2020” di Cataldi Madonna, “Aglianico del Vulture Riserva Ròinos 100 Anni 2012” di Eubea, “Etna Rosso Pignatuni Vecchie Vigne 2020” di Famiglia Statella, e “Mandrolisai Superiore Angraris 2019” di Fradiles.

In occasione della presentazione a Parma, le Cantine insignite dei premi “Sole” e “Migliori Assaggi”, riceveranno i riconoscimenti dalle mani dei curatori, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli, Alessandra Piubello e Andrea Alpiche. Dalle 18 alle 21 è inoltre prevista una degustazione speciale aperta al pubblico dei capolavori enologici premiati: un’occasione preziosa per incontrare i vignaioli e per conoscere da vicino il mondo veronelliano. La guida, su cui sono recensiti 15.786 i vini di 1.944 produttori selezionati, sarà disponibile dal 21 novembre nelle librerie e sul sito del Seminario Veronelli, e l’acquisto del volume darà diritto a consultare in modo completo e gratuito l’app “I Vini di Veronelli 2024” sul proprio smartphone.

Consorzio Vini Montefalco: Michelin attesta qualità ristorazione umbra

Consorzio Vini Montefalco: Michelin attesta qualità ristorazione umbraMilano, 15 nov. (askanews) – “Un successo meritatissimo per la nostra regione che certifica l’alta qualità della ristorazione del nostro territorio e che rende ciascuno di noi straordinariamente fiero di appartenere ad un territorio eccezionale come quello umbro. Esprimiamo sincera gratitudine a chi quotidianamente in tutti i settori dell’agroalimentare e del turismo lavora con cura, attenzione e passione per raggiungere obiettivi di cui l’intero territorio beneficia”. Così il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Giampaolo Tabarrini ha commentato le tre nuove stelle, le tre confermate e la stella verde, appena assegnate dalla Guida Michelin ai ristoratori umbri.

“L’Umbria vive una fase importante di posizionamento del proprio brand a livello soprattutto internazionale, confermata dai risultati che arrivano dalle più prestigiose guide enogastronomiche, da ogni parte del mondo” ha proseguito Tabarrini, aggiugendo che “è stato raggiunto un altro importantissimo traguardo e non possiamo che esserne tutti fieri e felici, consapevoli però che ogni traguardo serve a rimboccarsi di più le maniche per dare il proprio contributo, ognuno nel suo ruolo, per rendere sempre più forte l’immagine dell’Umbria nel mondo”.

Presentata a Milano “Vitae 2024”, la guida ai vini italiani dell’Ais

Presentata a Milano “Vitae 2024”, la guida ai vini italiani dell’AisMilano, 15 nov. (askanews) – E’ stata presentata a Milano “Vitae 2024”, la guida dell’Associazione italiana sommelier (Ais) che raccoglie le recensione di oltre 12mila vini di 2.354 Cantine italiane selezionate. “Abbiamo scelto il paesaggio come tema dell’edizione 2024 di Vitae: un’edizione importante poiché segna i primi dieci anni della nostra pubblicazione”, ha spiegato il presidente nazionale di Ais, Sandro Camilli, sottolineando che “abbiamo voluto invitare i nostri lettori a intraprendere un viaggio, fisico e sentimentale, nei tanti luoghi d’Italia dove un filare diventa sinonimo di bellezza e umanità. Non un invito astratto ma reale ha aggiunto Camilli – grazie agli appuntamenti di ‘Esperienze di Vitae’, il ciclo di presentazioni locali della nostra guida da quest’anno declinati anche in ottica interregionale, per offrire esperienze di degustazione ancora più ricche”.

La presentazione ufficiale del volume di ben 1.326 pagine, che viene aggiornato ogni anno, si è tenuta alla “Listone Giordano Arena” nella centralissima via Santa Cecilia, luogo dalla forte valenza simbolica: negli anni Trenta l’edificio ospitò infatti il celebre ristorante “La Penna d’Oca” progettato da Giò Ponti e culla della cucina futurista, il cui Manifesto fu annunciato proprio qui il 15 novembre 1930: esattamente 93 anni fa. Nel corso della presentazione sono stati assegnati i 22 Tastevin Ais regionali, il premio che l’associazione conferisce a chi ha contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, a chi rappresenta un modello di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona o a chi ha riportato sotto i riflettori vitigni dimenticati. Riconoscimento attribuito a Cantine grandi e piccole dell’intero Stivale, a partire dal “Sicilia Nero d’Avola Don Antonio Riserva 2020 di Morgante, fino al “Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri 2021” di La Vrille. “Le numerose eccellenze sono la consacrazione di alcuni grandi millesimi dell’ultimo lustro, con un 2019 memorabile, seguito a breve distanza dall’eccellente 2020” ha ricordato il referente nazionale Nicola Bonera, evidenziando che “non c’è luogo dello Stivale che non abbia esaltato queste vendemmie, con una serie di grandi rossi, quasi sempre frutto di singola vigna”.

L’ultima edizione vede tre nuove segnalazioni in guida. La prima è la “foglia”, che evidenzia le aziende che investono risorse o si distinguono per un dichiarato profilo sostenibile, il secondo è la “torre” che identifica la “virtus loci” per segnalare i siti di valore storico, artistico o ambientale in cui risiede l’azienda vinicola, o che l’azienda stessa rappresenta o testimonia: una novità quest’ultima che è stata illustrata dalla presidente dell’Associazione dei paesaggi rurali di interesse storico (Pris), Patrizia Lusi. Infine, il simbolo della “chiave” a rappresentare il vino “passepartout”, una referenza preziosa per le carte dei vini dei professionisti della ristorazione poiché si dimostra ampiamente versatile negli abbinamenti. La presentazione milanese si è conclusa con le citazioni delle 100 “Gemme”, i vini che hanno ottenuto il massimo del punteggio assoluto in guida, e la presentazione del fitto calendario di appuntamenti di “Esperienze di Vitae”, grazie al quale nei prossimi mesi sarà possibile in tutta Italia assaggiare le tante eccellenze segnalate.

Da Milano all’Onu Amarena Fabbri ambasciatrice gusto italiano nel mondo

Da Milano all’Onu Amarena Fabbri ambasciatrice gusto italiano nel mondoMilano, 15 nov. (askanews) – A rappresentare nel mondo il lato dolce della cucina italiana, candidata dall’Unesco a patrimonio dell’Umanità, c’è anche Amarena Fabbri: creata più di un secolo fa dall’azienda bolognese, l’Amarena Fabbri è tra i protagonisti di uno speciale “Gran Tour” che fino al 18 novembre unirà Europa, Stati Uniti e Asia nel segno dell’enogastronomia tricolore.

Il format Journey in Italy, dell’ideatrice Antonella Bondi, è stato sposato dall’Onu e ha lo scopo di far conoscere, come i celebri viaggi dell’800, i capisaldi della Dieta Mediterranea, il suo valore culturale ma anche i suoi riflessi positivi sull’economia, la salute e l’ambiente. “L’iniziativa – spiega la famiglia Fabbri – rappresenta un’opportunità per raccontare tutti i valori che stanno dietro ai nostri prodotti e al nostro modo di lavorare. Da più di un secolo cerchiamo infatti di portare in ogni preparazione i sapori genuini e autentici della buona tradizione italiana, con una particolare sensibilità agli aspetti di sostenibilità e di cultura”.

Tutte le tappe del Gran Tour sono organizzate in forma di simposio, nella tradizione greca e romana, che prevedeva un convivio di cibo e prelibatezze che serviva a raccogliere intorno alla tavola opinion leader e personaggi di rilievo coinvolgendoli in conversazioni di interesse generale. Ad aprire le danze l’evento organizzato presso il ristorante Il Foyer del Teatro alla Scala di Milano sul legame tra dieta tradizionale e sostenibilità. Appuntamento clou, giovedì 16 novembre, il simposio organizzato presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, che vedrà la presenza di 250 ospiti, tra cui 193 rappresentanti delle Nazioni Unite nel Mondo, il rappresentante permanente delle Nazioni Unite a New York, ambasciatore Maurizio Massari, il direttore Unesco a New York, Mr. Eliot Minchenberg, accademici, scienziati e giornalisti, oltre allo chef stellato Heinz Beck.

In “Top 100” Wine Spectator 24 vini italiani, Chianti Classico super

In “Top 100” Wine Spectator 24 vini italiani, Chianti Classico superMilano, 14 nov. (askanews) – Sono 24 i vini italiani che compaiono nella “Top 100” 2023 della nota rivista specializzata statunitense “Wine Spectator”. Un numero in crescita rispetto allo scorso anno, quando i nostri vini erano stati venti. A dominare, con sette etichette, è il Chianti Classico, seguito dal Piemonte.

Oltre ai già annunciati “Brunello di Montalcino 2018” al primo posto, il “Taurasi Radici Riserva 2016” di Mastroberardino al quinto e il “Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020” al settimo, troviamo “Castello di Bossi Chianti Classico Gran Selezione 2019” (11esimo), “Fattoria di Fèlsina Chianti Classico Berardenga Riserva 2020” (22esimo), “Tenuta di Arceno Chianti Classico Riserva 2020” (24esimo) e “G.D. Vajra Barolo Bricco delle Viole 2019” (26esimo). A seguire “Dei Vino Nobile di Montepulciano 2019” (34esimo), “Pico Maccario Barbera d’Asti Lavignone 2021” (36esimo), “Giuseppe Cortese Barbaresco 2019” (39esimo), “Castello di Querceto Chianti Classico 2020” (42esimo), “Poggerino Chianti Classico 2021″ (45esimo) e Ratti Barbera d’Asti Battaglione 2021” (47esimo).

Alla 51esima posizione compare l’unica bollicina in classifica, il “Mionetto Brut Valdobbiadene Prosecco Superiore”, seguito al 54esima da “Michele Chiarlo Nizza Cipressi 2019”, alla 59esima da “Cecchi Chianti Classico Storia di Famiglia 2021”, alla 63esima da “Nino Negri Valtellina Superiore Inferno Ca’ Guicciardi 2019” e al 67esimo da “Bisci Verdicchio di Matelica 2021”. Gli ultimi vini italiani in classifica sono “Abbazia di Novacella Kerner Alto Adige Valle Isarco 2022” (70esimo), “Poggio San Polo Rosso di Montalcino 2020” (72esimo), “Catabbo Tintilia del Molise Colle Cervino 2019” (75esimo), “Paolo Scavino Barolo 2019” (78esimo), “Isole & Olena Toscana Cepparello 2020” (80esimo) e “Morgante Nero d’Avola Sicilia 2020” (83esimo).

Dal 1988, ogni anno, i redattori di Wine Spectator esaminano i vini recensiti negli ultimi 12 mesi e realizzano la “Top 100”, dove quest’anno metà delle aziende presenti non erano mai comparse in classifica.