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Vino, Il Marroneto celebra 50 anni dalla prima vinificazione

Vino, Il Marroneto celebra 50 anni dalla prima vinificazioneMilano, 24 feb. (askanews) – Il Marroneto, azienda fondata dalla famiglia Mori e oggi condotta da Alessandro e dal figlio Iacopo, celebra 50 anni dalla prima vinificazione. Era infatti il 1975, l’anno successivo all’acquisto del podere, quando i Mori diedero inizio alla produzione di Brunello di Montalcino.


“Ogni bottiglia che abbiamo prodotto è stata il riflesso della nostra anima e della nostra terra: non abbiamo mai seguito le mode ma solo la nostra convinzione che il vino sia arte, storia e cultura” ha affermato Alessandro Mori, sottolineando che “per noi il vino non è solo un liquido da bere, è la mano e il cuore di chi lo crea: ogni annata è una piccola parte di me, e tutte insieme raccontano la mia storia”. Il Marroneto, che ha sede in località Madonna delle Grazie a Montalcino, ha sempre mantenuto una produzione fedele ai metodi tradizionali, con una cura maniacale della vigna. “Non ho mai voluto piegare il mio vino alle regole del mercato, ogni bottiglia è il frutto di un lavoro attento, di una selezione meticolosa e di un profondo rispetto per la natura” prosegue il produttore, evidenziando che “la longevità dei nostri vini è dovuta alla loro purezza: niente lieviti selezionati, niente additivi, solo uve che rispettano il tempo e la tradizione”.


Un aspetto fondamentale della filosofia de Il Marroneto è l’uso esclusivo del Sangiovese. “Abbiamo sempre creduto nella purezza del Sangiovese, senza compromessi” raccontano padre e figlio, spiegando che “è l’unico vitigno che abbiamo mai utilizzato, perché crediamo fermamente che il Brunello debba rappresentare al 100% la sua terra, senza contaminazioni. Il nostro obiettivo è raccontare l’essenza del Sangiovese in ogni calice – aggiungono – e non abbiamo mai ceduto alla tentazione di ‘ibridare’ o seguire tendenze di mercato, perché ciò che ci interessa è rispettare l’identità della nostra terra e tramandarla attraverso il vino. La nostra vinificazione è rimasta la stessa per 50 anni, senza scorciatoie tecnologiche: i nostri vini fermentano spontaneamente, senza lieviti selezionati e affinano nel rispetto dei cicli naturali, esposti ai cambiamenti di temperatura e alle stagioni. Crediamo – concludono – che il vino debba evolversi nel tempo e rispecchiare la sua annata in modo autentico”. Per celebrare questo traguardo, nel corso dell’anno Il Marroneto presenterà una grafica speciale dedicata ai 50 anni della sua prima vinificazione, un tributo alla storia e all’identità dell’azienda.

Vino, all’enologo Marco Zito il “Premio Gambelli 2025” di Aset

Vino, all’enologo Marco Zito il “Premio Gambelli 2025” di AsetMilano, 24 feb. (askanews) – E’ Marco Zito, responsabile della produzione nelle Cantine di Terenzuola, il vincitore del “Premio Gambelli 2025”, riconoscimento che ogni anno l’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset) e il network di giornalisti “IGP – I Giovani Promettenti”, assegna al miglior enologo under 40 che rispecchi lo spirito di Giulio Gambelli nella vinificazione.


La targa, dedicata al “Maestro del Sangiovese” scomparso nel 2012 e di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, è stata consegnata dal presidente di Aset, Leonardo Tozzi, assieme ai familiari di Giulio Gambelli e al presidente del Consorzio Chianti Classico, Giovanni Manetti, che ha ospitato e sostenuto l’evento. Classe 1992, nato a Livorno ma di origini campane, Marco Zito ha studiato Viticoltura ed Enologia e successivamente Produzioni agroalimentari e gestione degli agroecosistemi presso l’Università di Pisa laureandosi con il massimo dei voti. Parallelamente ha conseguito il Diploma in Scienze Agrarie presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In concomitanza con la fine del percorso universitario ha svolto un periodo di ricerca in Australia, presso l’Università di Adelaide. Negli anni ha maturato diverse esperienze lavorative: nel Sannio, in Australia nella rinomata Barossa Valley, presso l’azienda Gaja a Bolgheri e da Antinori in Maremma.


“Spesso, quando si parla di espressività di un vino, si tende a focalizzarsi sulla varietà e sul territorio, dimenticando il fattore più importante: le persone del territorio che coltivano l’uva e fanno vino” ha commentato Zito, spiegando che “dalla vigna alla cantina, c’è una cura e dedizione, di donne e uomini, che permettono ad una varietà e ad un territorio di esprimersi in maniera identitaria. Così come Gambelli fu illustre interprete dell’identità del Sangiovese in Toscana, noi, a Terenzuola, abbiamo cercato di fare lo stesso con il Vermentino della Lunigiana”. Oltre alla targa, al vincitore va anche un premio di 1.500 euro, reso possibile grazie al sostegno di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli fu storicamente amico e consulente. La prossima edizione del premio è in programma nel 2026 a Montepulciano ospite del Consorzio del Vino Nobile.


Foto di Gianluca Moggi

Le mele Melinda incontrano a Milano la creatività di Love Therapy

Le mele Melinda incontrano a Milano la creatività di Love TherapyMilano, 23 feb. (askanews) – Per la Milano fashion week Melinda e Love Therapy uniscono dolcezza e creatività dando vita a un’inedita collaborazione. Il Consorzio Melinda, uno dei più importanti produttori di mele a livello italiano ed europeo, arriva, infatti, nella città della moda stringendo un legame con il progetto ideato da Elio Fiorucci. Protagonisti di questa collaborazione Dolcevita di Melinda e il nanetto Lovely di Love Therapy.


Dal 25 febbraio al 3 marzo l’Edicola Civic in Corso Garibaldi 83, diventa un riferimento per chi vorrà immergersi nell’atmosfera fiabesca che questa unione richiama. Qui verranno distribuite tote bag in tessuto che contengono un omaggio ispirato alla settimana della moda e, ovviamente, una mela Dolcevita. “Siamo entusiasti di questa prima collaborazione con Love Therapy, un brand che condivide con noi valori di autenticità e creatività – afferma Jessica Paternoster, trade marketing manager di Melinda – La mela Dolcevita è simbolo di dolcezza e qualità, e unirla al mondo colorato e fiabesco di Love Therapy è un’opportunità unica per raccontare la nostra anima innovativa e il nostro impegno nel creare esperienze speciali per i consumatori”. “L’amore e la dolcezza sono la base di questa combinazione che unisce la nostra creatività con il sapore autentico di Melinda, perchè come diceva spesso Elio ‘L’amore salverà il mondo’”, aggiunge Floria Fiorucci co-founder di Love Therapy.


Il Consorzio Melinda, con le sue 400 mila tonnellate di mele raccolte ogni anno in Trentino, genera un fatturato medio di circa 300 milioni di euro e offre opportunità di lavoro a oltre 1.300 addetti. Esso rappresenta 4.000 piccole imprese agricole consorziate in 16 cooperative che coltivano complessivamente oltre 6.500 ettari di meleti.

Al via il premio Ruggero Bauli per giovani talenti della pasticceria

Al via il premio Ruggero Bauli per giovani talenti della pasticceriaMilano, 21 feb. (askanews) – Il gruppo Bauli dà il via al “Premio Ruggero Bauli”, in collaborazione con Cast, scuola di alta formazione nelle arti e tecniche culinarie e nel settore hospitality, per promuovere i talenti e la formazione dei giovani talenti. Per il vincitore in premio ci sono un assegno da 5mila euro e l’accesso a corsi di alta formazione offerti da Cast per un valore di 10.000 euro. Inoltre, la ricetta vincitrice potrà essere realizzata come referenza ufficiale del gruppo Bauli, trasformando un’idea in un prodotto concreto sul mercato.


I partecipanti si sfideranno nella creazione di una propria versione del pandoro, nella sua versione tradizionale o in varianti speciali. Dopo una prima selezione basata su creatività, tecnica e originalità, i finalisti accederanno a una prova pratica, all’interno dei laboratori del Campus Cast di Brescia, durante la quale dovranno dimostrare la fattibilità del loro prodotto. La competizione si concluderà con la presentazione delle creazioni alla giuria e la prova di assaggio, che decreterà il vincitore. “Siamo orgogliosi di proseguire la collaborazione con Cast e di offrire ai migliori talenti un’occasione unica per emergere – afferma Michele Bauli, presidente del gruppo Bauli – Il nostro impegno nella formazione è costante: dopo il successo della Bauli patisserie Academy, vogliamo continuare a valorizzare la creatività e le competenze dei giovani pasticceri, dando loro la possibilità di mettersi alla prova e di lasciare il segno nel settore”. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere un’idea di pasticceria innovativa, capace di coniugare tradizione artigianale e processi produttivi industriali.

Catena Fancytoast introduce il brunch a tutte le ore del giorno

Catena Fancytoast introduce il brunch a tutte le ore del giornoMilano, 18 feb. (askanews) – La catena di ristoranti Fancytoast – The Original Brunch Bar, che ha introdotto in Italia l’open toast californiano dal 2016, ha introdotto stabilmente nei locali della catena il “Brunch All Day”, ovvero un menù che vede il celebre pasto americano slegarsi dalla fascia oraria tradizionale e durare tutto il giorno, con particolare attenzione al “Late Brunch”, ovvero due ore, dalle 18 alle 20, durante le quali pancake dolci e salati, toast, uova e altri piatti caratteristici vengono accompagnati dallo Spritz Free Refill.


Il “Brunch all Day” viene presentato ufficialmente con l’evento aperto al pubblico “Epic Party”, che si terrà venerdì 21 febbraio dalle ore 19 nella sede di Milano Bicocca in piazza della Trivulziana 5. “Abbiamo cominciato quasi dieci anni fa come precursori della cultura del brunch e dell’open toast in Italia – ha spiegato Veronica Giorgi, CEO e co-founder di Fancytoast – per arrivare oggi a fare un nuovo salto nel percorso di innovazione con questo format. L’idea è di rendere omaggio, attraverso l’atmosfera, la cucina e i suoi momenti di fruizione più diffusi, a due mondi lontani fisicamente ma accomunati dalla stessa passione per la convivialità, il cibo, le buone vibrazioni e la scoperta di nuove modalità di stare a tavola. Ciò si concretizza non solo nel momento in cui in Italia si fa l’aperitivo e in California il brunch, ma anche in un ampliamento di quest’ultimo a tutto il giorno, contaminando con ingredienti nostrani i piatti tipici del Golden State”.


Il menu del Brunch All Day è stato ideato per far dialogare la cucina moderna californiana con ingredienti e abbinamenti tipici della tradizione gastronomica italiana, dando così vita a un brunch componibile tanto autentico quanto innovativo nelle commistioni. La formula del “Brunch all day”, composta da quattro elementi, consente di scegliere un “epic toast”, ovvero una delle ricette “storiche” che ha determinato la notorietà della catena, un piatto a base di uova, un dolce e i drink, inclusi i free refill di caffè americano e, se orario di aperitivo, di spritz. I toast, disponibili anche in versione “chiusa”, bagle o pancake, spaziano dai più semplici french, avocado e uova o italiano classico, ai più elaborati, quali: salmone affumicato, crema di formaggio al basilico, pomodori secchi, rucola, maionese agli agrumi; crema di avocado, uovo pochè, maionese al wasabi ed erba cipollina; hummus di barbabietola, avocado a fette, formaggio di capra caramellato, datterino, cipolla croccante e sesamo nero; pulled chicken, crema di avocado, bacon croccante, uova strapazzate, maionese alla senape; pulled pork, crema di formaggio al basilico, smashed potatoes al rosmarino, crucnch di nachos e cipolla. Le uova possono essere servite in camicia, con crema di avocado e bacon, al tegamino con avocado fresco, semi misti e maionese alla senape, oppure strapazzate con bacon, sempre accompagnate da un croccante pane ai cereali. Tra i dolci compaiono invece i soffici pancake, sostituibili con i waffle, addolciti da sciroppo d’acero, frutta, marmellate, crema di pistacchio o Nutella, oppure diverse opzioni di pie e cake americane in versione vegana. Per chiudere in dolcezza, debutta la sintesi tra l’open toast e il più noto dessert italiano: il Tiramibread. Infine, le due bevande che accompagnano il ricco brunch sono un succo a scelta tra mela e spremuta d’arancia e una tra caffè, cappuccino e americano con free refill in qualsiasi momento. Se in orario di aperitivo, queste si possono sostituire con lo Spritz free refill.


Alla composizione è possibile aggiungere opzioni salutari come le bowl di yogurt greco, arricchite da frutta fresca e secca o granola, e opzioni più caloriche, come le patate con ripieni di salmone, uova, bacon, formaggio o avocado, oppure le patate al forno con burro e rosmarino e le patate dolci americane servite con apposito dip leggermente affumicato e piccante. Chiudono il menu proposte più light, quali diverse tipologie di nachos e di insalate, inclusa l’iconica Ceasar. Per i tradizionalisti dell’aperitivo che non vogliono immergersi nell’esperienza del brunch “fuori orario”, è comunque previsto un menu extra pre-serale, sempre studiato sull’asse California-Italia, con dieci tapas tra cui scegliere. Il bar, accanto alla drink list e a una piccola selezione di soft drinks, birre e vini, propone cinque twist sullo spritz, oltre al classico, per il quale è previsto il free refill, e all’ormai immancabile Hugo: mela verde e vodka, mango e liquore al passion fruit, liquore alla violetta, blue curaçao e succo di limone, sciroppo alla barbabietola e tequila con ginger beer a sostituire il prosecco.

Vino, Ais Veneto: a “Vinetia Tasting 2025” 700 vini di 130 aziende

Vino, Ais Veneto: a “Vinetia Tasting 2025” 700 vini di 130 aziendeMilano, 16 feb. (askanews) – Domenica 23 marzo gli spazi del polo fieristico di Santa Lucia di Piave (Treviso) accoglieranno la quarta edizione di “Vinetia Tasting – I vini della Guida Vinetia in degustazione”, l’appuntamento annuale di Ais Veneto dedicato ai migliori vini della regione. Con la partecipazione di oltre 130 aziende e più di 700 etichette, la manifestazione offre un’ampia panoramica sulle numerose eccellenze venete selezionate dai degustatori Ais, confermandosi come un’occasione importante per esplorare il patrimonio vitivinicolo regionale.


L’evento avrà inizio alle 10 con l’apertura dei banchi d’assaggio, dove i visitatori potranno degustare le etichette premiate dalla guida “Vinetia” e confrontarsi direttamente con i produttori. Il programma della giornata sarà arricchito da sei masterclass tematiche curate da docenti Ais e campioni regionali e nazionali in collaborazione con i Consorzi di tutela, che accompagneranno i partecipanti in diversi percorsi di approfondimento. Tanti gli argomenti trattati durante le degustazioni: il primo appuntamento, in collaborazione con il Consorzio di tutela vini della Valpolicella, sarà interamente dedicato alle diverse espressioni della Valpolicella. Seguirà un approfondimento sui caseifici artigianali assieme al Consorzio tutela formaggio Asiago, alla scoperta del perfetto abbinamento tra i vini selezionati e le diverse stagionature del formaggio Asiago. Sarà poi la volta della masterclass dedicata ai vini del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, e di quella con il Consorzio di tutela vino Custoza. La giornata proseguirà con l’incontro promosso dal Consorzio tutela Lugana Doc sulla Turbiana, e infine la degustazione dedicata al Soave, in collaborazione con il Consorzio tutela vini Soave e Recioto di Soave, dimostrerà come questo vino da uve garganega e trebbiano di Soave sia capace di regalare grandi emozioni nel corso degli anni. La giornata celebrerà la cultura del vino anche attraverso la consegna dei diplomi a 250 neo sommelier. Accanto a masterclass e consegna dei diplomi, Vinetia Tasting offrirà anche la possibilità di prendere parte alle degustazioni guidate dedicate al sigaro Toscano, a cura del “Club Amici del Toscano”.

Banfi amplia la produzione con un nuovo rosato: “La Pettegola Rosé”

Banfi amplia la produzione con un nuovo rosato: “La Pettegola Rosé”Milano, 16 feb. (askanews) – Banfi amplia la propria produzione con un nuovo rosato: “La Pettegola Rosé” che, disponibile a partire da oggi, si affianca al Vermentino. Frutto di un assemblaggio di Sangiovese e Merlot, questa bottiglia enfatizza in etichetta gli elementi che, fin dall’inizio, hanno reso la linea “La Pettegola” ben riconoscibile: l’uccellino e la scia con le sue linee sinuose.


“Siamo particolarmente felici per il lancio di questo vino – ha commentato Rodolfo Maralli, presidente e direttore Sales & marketing di Banfi – fiduciosi per il felice binomio che sposa due successi, l’indiscutibile affermazione sul mercato del brand ‘La Pettegola’ e l’attuale trend positivo dei vini rosati” Il 2025 è un anno particolarmente intenso per “La Pettegola” iniziato con il restyling del packaging del Vermentino, e proseguito con la presentazione della ottava edizione della “Limited Edition”, firmata quest’anno da Elisa Seitzinger.

Vino, “Uomini a la carte”: cibo e vino svelano il partner ideale

Vino, “Uomini a la carte”: cibo e vino svelano il partner idealeMilano, 16 feb. (askanews) – Francesca Negri e Anna Mazzotti, giornaliste e sorelle di scorribande enogastronomiche, firmano “Uomini à la carte” (Leonardo J. Edizioni, 140 pagine, disponibile solo su Amazon), un manuale semiserio enogastro-sentimentale per scegliere “in modo infallibile l’uomo giusto in base alle sue preferenze a tavola e nel bicchiere”. Una cartina tornasole per stabilire fin dal primo appuntamento se quello che avete di fronte potrebbe essere il partner giusto oppure no. E, dopo che l’avete trovato, una serie di consigli su come conquistarlo giorno per giorno con manicaretti e vini.


Dopo la prefazione dell’astrologo Antonio Capitani, ecco allora farsi largo l’uomo “Canederlo”, “Carbonara” o “Tiramisù”, e comparire l’uomo “Champagne”, “Pinot Nero” o “Barolo”. “Non è solo un aiuto per comprendere meglio chi avete di fronte, ma anche per capire sé stessi e le proprie abitudini alimentari” spiegano le autrici, che dedicano la prima parte del volume a raccontare come il cibo sia importante non solo per la salute fisica, ma anche per la sua influenza sull’umore e sul comportamento, per le diverse tipologie di diete e le loro correlazioni con la personalità. “I cibi, così come i vini che scegliamo, raccontano molto di una persona, dalle inclinazioni emotive ai valori fondamentali” precisa Negri, che sottolinea di aver individuato con la collega ben 50 profili di uomini legati ai piatti di maggior successo, più altri ricavati per similitudini e altri ancora legati a tipologie di vino, che compongono un menù per individuare il proprio partner ideale. Che non sempre arriva o arriva dopo diversi tentativi, leggasi appuntamenti poco riusciti o addirittura disastrosi. Ecco allora il capitolo “Incipriata e Fuga” con “dieci validi motivi per non farsi illusioni sul candidato partner o, nei casi peggiori, per assentarsi dal tavolo con la scusa di incipriarsi il naso e battere decisamente in ritirata”.

Vino, Tenuta Hans Rottensteiner lancia la cuvée “Kitz Rosso”

Vino, Tenuta Hans Rottensteiner lancia la cuvée “Kitz Rosso”Milano, 16 feb. (askanews) – La Tenuta Hans Rottensteiner lancia il “Kitz Rosso”, una cuvée che unisce Schiava, Lagrein e Merlot che si affianca al già conosciuto “Kitz Bianco” che ha debuttato nel 2017, ampliando una linea rappresentata dagli unici due uvaggi misti dell’azienda, pensata per celebrare l’immediatezza, convivialità e freschezza, costruita a partire dai vitigni che incarnano l’anima dell’Alto Adige.


Con il termine “Kitz” in Sudtirol si indica il “cucciolo di stambecco”, animale che richiama il simbolo araldico della Tenuta di una famiglia che da più di 500 anni è un punto di riferimento della viticoltura bolzanina. La Cantina è stata fondata nel 1956 e oggi è condotta da Hannes e dalla moglie Judith alla presa non solo con i circa dodici ettari vitati di proprietà, ma anche con le uve che da oltre sessant’anni conferiscono 45 masi della zona. Negli anni i Rottensteiner hanno cercato conferitori in zone vinicole importanti, come il cuneo verde di Gries per il Lagrein, oppure ad Appiano per il Sauvignon e il Pinot Nero (Nussbaumerhof), e si è prodigata per dare valore a vigneti particolarmente adatti alla coltivazione di alcune varietà per le selezioni, come il Tollhof per il Pinot Bianco Carnol. La scelta, fin dall’inizio, è stata quella di concentrarsi sulla tipicità, puntando alla miglior espressione delle varietà tipiche del territorio: il Lagrein e il Santa Maddalena.


Il “Kitz Rosso” sarà disponibile sul mercato a partire da marzo.

Sul mercato le prime bottiglie del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”

Sul mercato le prime bottiglie del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”Montepulciano (Siena), 15 feb. (askanews) – E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 5 febbraio scorso il decreto con annesso Disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, e la nuova tipologia sarà in commercio a partire dai prossimi giorni con l’annata 2021. I produttori che sono pronti con le bottiglie già quest’anno dovrebbero essere tra i 15 e i 20 ma, secondo i calcoli del Consorzio, nel giro di due anni la percentuale dovrebbe superare il 50%. La presentazione ufficiale del progetto è stata fatta oggi, 15 febbraio, nell’ambito dell’”Anteprima” nella fortezza di Montepulciano (Siena) e poi in quello straordinario capolavoro del Cinquecento toscano che è il Tempio di San Biagio che il Consorzio del Nobile ha allestito a festa. Presenti le autorità ecclesiastiche, gli amministratori locali, i produttori e molti rappresentanti della stampa di settore internazionale.


“Questa terza tipologia di Vino Nobile sarà il prodotto di punta, l’apice della piramide qualitativa della Denominazione e nonostante sarà una piccola quantità rispetto alla totalità sarà un prodotto che farà parlare nuovamente di questo territorio” ha commentato il presidente dell’ente consortile, Andrea Rossi, spiegando che, da una prima stima, la produzione potrebbe aggirarsi tra il 3 e il 5% del totale del Vino Nobile di Montepulciano. “L’idea nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici” ha ricordato Rossi, indicando “un percorso che ha portato alla nascita di una ‘visione’ univoca del Nobile”. Un tema questo che il Consorzio sviluppa dagli anni Novanta (è stato tra i primi in Italia a lavorare sulla zonazione del territorio di produzione) attraverso uno studio storico della geologia e della geografia del territorio che ha portato all’individuazione di 12 zone (Unità geografiche aggiuntive, Uga), che ora vengono anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi nasce dalla volontà del Consorzio di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna. L’uvaggio è legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal Disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice.


Territorio, tradizione, raffinatezza, eleganza e storia: sono le parole chiave evocate negli addetti ai lavori dal Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”. È uno dei dati che il campione di professionisti del settore Horeca intervistato da Nomisma ha messo in evidenza sul nuovo Disciplinare che da quest’anno determina la nuova Docg di Montepulciano. Un prodotto che desta interesse soprattutto alle enoteche (l’82%) e che per quanto riguarda la fascia di prezzo attesa dalle rivendite dovrà rispondere a un prodotto dai 40 ai 70 euro (per il 60%) e da 70 a oltre 100 euro (per il 17% degli intervistati). Tra i punti di forza messi in evidenza da Nomisma la “forte identità e tradizione di Montepulciano incarnata da questo nuovo progetto” (31%), “la qualità superiore attesa” (20%) poi “il prestigio del marchio” (12%). Tra i punti di forza del Disciplinare “Pieve”, secondo il campione preso in analisi, l’identità delle singole Pievi (23%), l’esperienza gustativa di questo nuovo vino (18%) e la storia del terroir che lo rappresenta. Nel frattempo, dopo la chiusura in sostanziale parità dell’anno scorso, i dati delle vendite di gennaio registrano “una crescita significativa” che fa ben sperare.