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Vino, 5 stelle su 5 per il Vino Nobile di Montepulciano 2022

Vino, 5 stelle su 5 per il Vino Nobile di Montepulciano 2022Montepulciano (Siena), 15 feb. (askanews) – Ha preso il via oggi nella Fortezza di Montepulciano (Siena), la prima delle due giornate dell’”Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” dedicate alla stampa di tutto il mondo intervenuta per scoprire le nuove annate in commercio, le anteprime dell’ultima vendemmia e confrontarsi da vicino con la Denominazione. La giornata ha preso il via con i banchi d’assaggio e un seminario sul clima che ha introdotto al rating dell’annata da quest’anno in commercio, la 2022, che è stata valutata 5 stelle su 5, e il “Grifo Nobile”, il riconoscimento del Consorzio a persone impegnate nella comunicazione e nella promozione del vino, che è stato attribuito al giornalista e critico Raffaele Vecchione.


Nel corso del seminario dedicato a clima, viticoltura e paesaggio durante il quale sono intervenuti il Tenente Colonnello Guido Guidi e Luigi Mariani, agrometeorologo dell’Università di Brescia, è emerso che rispetto al periodo fresco e piovoso degli anni 1950-80, sono aumentate le temperature di circa 1,5 gradi a livello di medie annue e di conseguenza è aumentato lo stress termico e lo stress idrico. Tuttavia a Montepulciano questa tendenza ha influito positivamente sulle condizioni fenologiche del Sangiovese: si è allungata e anticipata la stagione vegetativa, il che mantiene un rischio sensibile di danni da gelate tardive, e al contempo l’uva matura 10-15 giorni prima sfuggendo così più facilmente alla fase piovosa autunnale. Tutto questo ha spinto i viticoltori ad aumentare l’attenzione al vigneto.

Vino, il premio Aset “Kyle Phillips” assegnato ad Anna Prandoni

Vino, il premio Aset “Kyle Phillips” assegnato ad Anna PrandoniFirenze, 14 feb. (askanews) – Il Premio “Kyle Phillips” è stato assegnato ad Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, coordinatrice di “Gastronomika”, verticale di food & wine del quotidiano “Linkiesta”. Il riconoscimento, intitolato al giornalista statunitense prematuramente scomparso, viene assegnato ogni anno dall’Associazione stampa enogastroagroalimentare toscana (Aset) “ad un collega del settore che incarni l’approccio di franchezza, curiosità professionale, mancanza di pregiudizi e serenità di giudizio”.


Il premio è stato consegnato oggi a Firenze in occasione di “PrimAnteprima” dalla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi e dal presidente di Aset, Leonardo Tozzi.

Vino, nel 2024 cresce produzione toscana: 2,6 mln hl, +900mila

Vino, nel 2024 cresce produzione toscana: 2,6 mln hl, +900milaFirenze, 14 feb. (askanews) – Malgrado le difficoltà e le incertezze di mercato, il vino toscano mantiene la sua solidità, grazie soprattutto alla qualità riconosciuta e al prestigio delle sue storiche Denominazioni. Nel 2024 cresce la superficie vitata regionale, superando per la prima volta i 61mila ettari, resta stabile quella coltivata a biologico (23.534 ettari ovvero il 38% contro il 17% della media nazionale) e migliorano produzione (2,6 milioni di ettolitri, 900mila in più rispetto all’anno precedente) ed export, soprattutto delle Dop ferme, cresciute del 5% in volume e del 10% in valore nei primi 10 mesi del 2024. Restano tuttavia le incertezze del futuro, legate soprattutto all’evoluzione del mercato globale nel medio-lungo periodo e al peso del climate-change. È questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai dati presentati da Fabio del Bravo, dirigente della Direzione servizi per lo sviluppo rurale di Ismea, a “PrimAnteprima”, l’appuntamento promosso da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze che apre la “Settimana delle Anteprime del vino toscano” in cui si presentano al mondo le nuove annate.


Ad inaugurare la Settimana il workshop ospitato il 14 febbraio, nella splendida sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, dal titolo “Il vino toscano di fronte alle sfide globali: identità, mercati e sostenibilità” a cui hanno preso parte i vertici delle amministrazioni locali, organizzatori ed esperti del settore. Qui è stato presentato il report realizzato ad hoc per “PrimAnteprima” da Ismea con i dati di scenario, trend ed export del vino toscano. A punteggiare la mattinata di lavori una serie di video racconti realizzati da intoscana.it, redazione giornalistica di Fondazione Sistema Toscana. La fotografia del vino toscano mostra che il 95% dei ettari vitati è destinato a vini a Denominazione, rispetto ad una media nazionale che si ferma al 65%. Il report segnala anche che il 55% dei vigneti ha meno di venti anni e oltre 12mila sono le aziende viticole della regione che coltivano una media di quasi quattro ettari ciascuna. Con una produzione in netta crescita rispetto all’anno precedente, la Toscana occupa la settima posizione a livello nazionale per quantità di vino prodotto, con 58 indicazioni geografiche riconosciute, delle quali 11 Docg, 41 Doc e sei Igt. Due le Denominazioni che dominano per estensione: Chianti e Chianti Classico, che occupano rispettivamente il 41% e il 21% della superficie rivendicata. Per quanto riguarda la tipologia dei vitigni coltivati, forte la predominanza del Sangiovese, al 59%, seguito a distanza da Merlot e Cabernet Sauvignon rispettivamente con l’8 e e il 6%. Poco spazio è lasciato ai vitigni a bacca bianca: il Trebbiano toscano copre meno del 4% della superficie a vite e il Vermentino il 3%. Riguardo l’imbottigliamento i dati sono ancora provvisori, ma, dalle prime stime, si nota che nel 2024 sono stati imbottigliati 1,2 milioni di ettolitri di vini DOP, con il Chianti che da solo rappresenta il 47% del totale del volume imbottigliato, seguito dal Chianti Classico al 20%.


Se il ritmo di crescita dell’export fosse confermato anche dai dati degli ultimi due mesi del 2024, in Toscana si supererebbero i 730mila ettolitri per un valore di 740 mln di euro. A crescere maggiormente è stata la richiesta dei Paesi Extra-Ue (+7%), a fronte del +1% maturato all’interno dei confini comunitari, con un divario che in valore diventa molto più evidente: +16% dei Paesi extraeuropei contro il -4% in ambito Ue. Il 54% delle consegne è stato verso Stati Uniti, Germania e Canada, con gli Usa che da soli rappresentano il 33% in volume ed il 40% in valore. Se l’export cresce, i consumi domestici (Horeca escluso) si sono ridotti del 3% per le Dop toscane, che rappresentano il 14% del valore dei vini Dop venduti nella Gdo, mentre il valore complessivo della relativa spesa è sceso dell’1%. Anche per i vini Igt toscani, che nel 2024 hanno rappresentato l’8,5% del valore complessivo degli IGT venduti nella Distribuzione Moderna, si è rilevato un indebolimento della domanda con flessione degli acquisti in volume del 3%. Il profilo del consumatore tipo di vino DOP toscano, che acquista nella Gdo, è prevalentemente over 60 (il 68% degli acquirenti) con reddito medio-alto, residente nel Centro Nord, mentre l’identikit del consumatore casalingo, che si rifornisce nel canale retail è over 55 e, sei volte su dieci, con un reddito sopra la media.


Foto di Ilaria Costanzo

Dai social al piatto: la pasta per San Valentino è a forma di cuore

Dai social al piatto: la pasta per San Valentino è a forma di cuoreMilano, 14 feb. (askanews) – Metti insieme: marketing, social e una ricorrenza, come San Valentino, a cui l’industria alimentare non si sottrae. Nascono così i Rigacuore de La Molisana, il rigatone con sezione a forma di cuore nato da un post sui social dell’azienda e approdato poi sugli scaffali dei supermercati.


Dal claim “Innamoratevi ogni giorno” che accompagnava il post due cuori di pasta vicini su Instagram, due anni fa, alla produzione di un formato di pasta che avesse il cuore come sezione il passo è stato breve: prima la creazione di una nuova trafila poi un processo di ingegnerizzazione che consentisse al cuore di prende forma nella pasta. E ora, in tema con la settimana sanremese, quel formato di pasta, che sempre la community social ha voluto si chiamasse Rigacuore, è diventato la fonte di ispirazione e il titolo della nuova canzone di Creta, giovane cantautrice romana. “Rigacuore è nato dalla riflessione su quanto l’amore possa essere imperfetto, complicato e difficile da esprimere. L’idea mi è venuta dopo aver ricevuto una foto di un formato di pasta a forma di cuore. Quel piccolo dettaglio mi ha colpito profondamente, rappresenta quel gesto silenzioso e delicato di dire ‘ti amo’ quando non si è ancora pronti a farlo con le parole, quando le parole sembrano premature” racconta Creta. “Ci emoziona molto sapere che un’artista emergente sia stata ispirata dal nostro Rigacuore per parlare d’amore e di sentimenti – afferma soddisfatta Rossella Ferro, Direttore Marketing de La Molisana – Il nostro formato a forma di cuore ha una storia autentica: è nato grazie al nostro pubblico che lo ha fortemente voluto e gli ha dato il nome. Il Rigacuore, dal design particolare ed accattivante, è diventato rapidamente un’icona del nostro brand”.

Nomisma WM: nel 2024 export vino italiano cresce trainato da Prosecco

Nomisma WM: nel 2024 export vino italiano cresce trainato da ProseccoMilano, 14 feb. (askanews) – Dopo un 2023 che aveva visto ridimensionarsi sensibilmente i consumi di vino a livello mondiale (successivamente all’euforia registrata l’anno precedente dai consumatori di tutto il mondo in risposta alla fine della pandemia), il 2024 ha confermato il trend negativo, in particolare sul fronte degli scambi internazionali. Tra i 12 principali mercati di import (che, per inciso, pesano per oltre il 60% nelle importazioni mondiali di vino), si sono registrate variazioni positive solo per Stati Uniti, Canada, Cina e Brasile. In questo quadro, gli acquisti di vino dall’Italia crescono più della media, grazie soprattutto agli spumanti che, nello stesso panel di 12 mercati, registrano un +4,8% di export a valore contro una media aggregata del -5,1%, con punte del +11% negli Stati Uniti, del 10% in Australia e del 9% in Canada. Sono alcune delle principali evidenze emerse durante l’”XI Forum Wine Monitor” che si è tenuto oggi, in diretta streaming dalla Sala Incontri di Nomisma, e ha visto alternarsi approfondimenti sul mercato del vino da parte degli esperti del Team Wine Monitor e di NielsenIQ (nella persona di Eleonora Formisano, Sales Director SMB & Global Snapshot Italy) con il contributo di Igor Boccardo, Ad di Tenute Leone Alato-Genagricola, Carlo De Biasi, Dg di Agricola San Felice (Gruppo Allianz) e Massimo Romani, Ad di Argea.


“Purtroppo – ha sottolineato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma – i principali mercati di import hanno chiuso il 2024 in ulteriore calo e quelli che sono andati in controtendenza sottendono consumi di vino ancora in sofferenza come nel caso degli Stati Uniti o della Cina, dove il rimbalzo del 38% nelle importazioni è interamente ascrivibile al ritorno dei vini australiani dopo che erano stati messi al bando dal governo cinese nel 2021 con un superdazio del 218%”. Un ritorno che ha permesso all’export di vino australiano di chiudere il 2024 in crescita del 30% rispetto all’anno precedente, quando invece aveva subito un crollo del 10%. E chi invece non è riuscito a recuperare dal calo del 2023 è stato il vino francese che, nel complesso, ha perso un altro 2,4% nel valore dei vini esportati (dopo il -2,7% dell’anno precedente). “Se nel 2023 l’export di vino francese è calato a causa della riduzione nelle vendite oltre frontiera di vini rossi – ha aggiunto Pantini – nel 2024 è stato lo Champagne a trascinare al ribasso le esportazioni transalpine, con il 10% in meno di bottiglie spedite nel mondo”.


Sul mercato nazionale, la fiammata inflazionistica degli ultimi anni ha lasciato un consumatore italiano con minori capacità di spesa e aspettative future ancora improntate alla prudenza. È quanto si deduce dalle quantità di vino vendute nella Distribuzione Moderna che, per il 2024, evidenziano una riduzione di quasi il -2% nel canale Iper e Super, con punte più elevate nel caso dei vini rossi (-4,6%) e frizzanti (-7,4%). I volumi venduti hanno invece tenuto nel discount, mettendo a segno anche una crescita a valori dell’1,2%, in particolare grazie agli spumanti. In questo scenario “così complesso e incerto, minato da rigurgiti di protezionismo e minacce di dazi aggiuntivi, la ricerca di nuovi mercati di sbocco diventa sempre più prioritaria per le imprese del vino italiano”. In questi ultimi tre anni, l’export vinicolo dall’Italia è cresciuto nelle aree dell’Est Europa e dell’America Latina: Polonia (+26% rispetto al 2022), Repubblica Ceca (+47%), Romania (+22%), Messico (+3%) ed Ecuador (+56%) sono alcuni dei mercati dove i vini del Bel Paese sono sempre più apprezzati. Senza dimenticare il Brasile, un grande mercato di oltre 200 milioni di abitanti e facente parte dell’accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur, dove “i vini rossi, in particolare toscani e piemontesi, sono quelli più apprezzati dal consumatore brasiliano, in particolare della Regione Sud-Est, con titolo di studio e reddito medio-alto, appartenenti alla generazione dei Millennials”, come messo in luce dall’approfondimento di Fabio Benassi, Project Manager di Nomisma Wine Monitor.


Tasto delicato emerso dalla presentazione è rappresentato dal fatto che in Italia e nei principali mercati, come, ad esempio, gli Stati Uniti, la maggior parte dei consumi di vino è ancora sostenuto dagli over 60. “In Italia i giovani appartenenti alla Gen Z consumano vino solo in occasioni speciali, hanno una scarsa conoscenza del prodotto e quando lo scelgono prestano attenzione primariamente alla gradazione alcolica e alla sostenibilità” ha rimarcato Ilaria Cisbani, Market Analyst di Nomisma Wine Monitor, spiegando che “lo stesso accade anche negli Stati Uniti e questo spiega perché i ‘no alcol wines’, negli Usa, sono già una realtà diffusa nel consumo delle giovani generazioni”.

Vino, Artur Vaso nuovo curatore Guida “ViniPlus” di Ais Lombardia

Vino, Artur Vaso nuovo curatore Guida “ViniPlus” di Ais LombardiaMilano, 14 feb. (askanews) – Classe 1974, sommelier professionista, degustatore e relatore, Artur Vaso è il nuovo curatore della guida “ViniPlus di Lombardia”, il vademecum alle eccellenze della regione, realizzata ogni anno da Ais Lombardia e accessibile solo on line all’indirizzo www.viniplus.wine.


Laureato in Scienze Gastronomiche, insegnante di sala all’istituto alberghiero Caterina de’ Medici di Gardone Riviera (Brescia), Artur Vaso è stato Miglior sommelier della Lombardia nel 2017, più volte finalista del concorso Miglior Sommelier d’Italia e vicecampione nell’ultima edizione del 2024. Certificato Court of Master Sommelier Europe, Vaso subentra come curatore a Sebastiano Baldinu. La guida “ViniPlus”, che quest’anno, con l’edizione 2026 taglierà il traguardo delle 20 edizioni, è frutto del lavoro di un nutrito gruppo di sommelier degustatori, che ogni anno affronta un attento e meticoloso percorso di formazione, coordinato dal sommelier Luigi Bortolotti e dal suo team, che si conclude con le sessioni di degustazione alla cieca per l’assegnazione delle prestigiose “Rose Camune” e “Oro”, simboli delle eccellenze vitivinicole lombarde. Un lavoro articolato che consente poi la selezione delle aziende e dei vini presenti nella sezione riservata alla Lombardia nella guida nazionale “Vitae”.


2Artur Vaso è un sommelier di grande esperienza, uno dei relatori più stimati e apprezzati nella nostra regione dai nostri soci” ha commentato Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di Ais Lombardia, sottolineando che “la sua preparazione sarà di grande stimolo per tutto il gruppo dei degustatori e una garanzia per tutti i lettori della guida ViniPlus”.

Vino, Rita Babini nuova presidente dei Vignaioli indipendenti (Fivi)

Vino, Rita Babini nuova presidente dei Vignaioli indipendenti (Fivi)Milano, 13 feb. (askanews) – Rita Babini è stata eletta nuova presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi). Lo ha deciso l’Assemblea degli associati che si è svolta oggi a Imola, che ha inoltre approvato il Rendiconto finanziario 2024 e il Bilancio previsionale 2025.


Al termine dei lavori assembleari, durante i quali hanno votato oltre 800 vignaioli e vignaiole da tutta Italia, sono risultati eletti nel Consiglio Direttivo per il triennio 2025-2028, oltre a Babini, vignaiola in Romagna, anche Clementina Balter (Trentino), Ludovico Maria Botti, (Lazio), Fabio de Beaumont (Campania), Camillo Favaro (Piemonte), Francesco Mazzone (Puglia), Pietro Monti (Piemonte), Ninive Pavese (Valle d’Aosta), Désirée Pascon Bellese (Veneto), Andrea Pieropan (Veneto), Stefano Pizzamiglio (Emilia-Romagna), Carmela Pupillo (Sicilia), Valeria Radici (Lombardia), Alessandro Starrabba (Marche), Stefan Vaja (Alto Adige-Südtirol). Sette i Consiglieri uscenti confermati e otto quelli al primo mandato. Babini succede a Lorenzo Cesconi che, dopo tanti anni di impegno associativo a livello territoriale e nazionale, aveva preannunciato l’intenzione di fare un passo a lato, per dedicarsi a tempo pieno all’azienda e alla famiglia. Classe 1971, Babini è stata segretaria nazionale dell’associazione negli ultimi due mandati. Con il marito gestisce la sua azienda agricola a Oriolo dei Fichi, sulle colline di Faenza.


“L’ambizione dei nostri obiettivi principali è alta, siano questi il riconoscimento della figura giuridica del vignaiolo, la rappresentatività nei Consorzi di tutela o la semplificazione ed unificazione dei controlli” ha detto la nuova presidente, spiegando che “a questi obiettivi di carattere nazionale si uniscono sfide talvolta ancora maggiori a livello europeo, che ci vedono già coinvolti oggi e che cresceranno ulteriormente nei prossimi anni. Vogliamo poter vivere dignitosamente del nostro lavoro – ha continuato – e garantire che il nostro ‘mestiere’ esista ancora domani: per arrivare a ciò occorre una grande perseveranza nell’operato di Fivi, e sono certa che le vignaiole e i vignaioli eletti in Consiglio sapranno garantirla con l’impegno e la passione che ha sempre contraddistinto la nostra associazione”. Foto di Mauro Monti

Consorzio Vini Montecucco festeggia 25 anni con +10% bottiglie Doc e Docg

Consorzio Vini Montecucco festeggia 25 anni con +10% bottiglie Doc e DocgMilano, 13 feb. (askanews) – Nel 2025 il Consorzio Tutela Vini Montecucco Doc e Docg festeggia un traguardo importante: 25 anni dalla sua fondazione, un quarto di secolo dedicato alla valorizzazione di un territorio autentico e vocato alla viticoltura, che oggi può finalmente celebrare una crescita significativa. Il 2024 si è infatti chiuso con un incremento importante: la vendemmia 2024 ha visto un aumento del 41% dell’uva conferita in cantina rispetto all’anno precedente (da 12.682 quintali nel 2023 a 17.924), e l’imbottigliato ha fatto segnare un deciso +10%, con 5.500 ettolitri nelle tipologie Doc e Docg, equivalenti a poco più di 720mila bottiglie nel formato da 0,75 litri, oltre a qualche migliaio in altri formati.


“Finalmente un anno che ci fa tirare il fiato dopo una serie di stagioni complicate e che ci riempie di soddisfazione e ottimismo per il futuro della nostra Denominazione” commenta Giovan Battista Basile, presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco, aggiungendo che “i dati di crescita confermano il valore del nostro territorio e delle scelte produttive delle nostre aziende, sempre più orientate alla qualità e alla sostenibilità”. L’”annuncio” del venticinquesimo anniversario avverrà in occasione della quarta edizione de “L’Altra Toscana 2025”, in programma il 20 febbraio a Palazzo degli Affari a Firenze, dove il Consorzio Montecucco sarà presente con una selezione di 33 etichette a rappresentare tutte le tipologie della DO, tra cui Montecucco Vermentino Doc, Rosso Doc, Rosso Riserva Doc, Sangiovese Docg, Sangiovese Riserva Docg e Vin Santo Doc. “L’Altra Toscana è un appuntamento fondamentale per noi – rimarca Basile, durante il quale presentiamo a giornalisti e professionisti annate diverse, scelte in base alle caratteristiche stilistiche di ogni azienda e alla grande longevità dei nostri vini, che ci permettono di offrire etichette in commercio nel momento ideale della loro evoluzione”.

Vino, un progetto per tutelare il Prosecco Doc dai cambiamenti climatici

Vino, un progetto per tutelare il Prosecco Doc dai cambiamenti climaticiMilano, 13 feb. (askanews) – Il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc e Veneto Agricoltura hanno lanciato un progetto sperimentale, denominato “Ampelopros”, volto a testare numerosi vitigni, sia già presenti nel panorama viticolo italiano, che nuove varietà resistenti alle principali patologie della vite, in due areali nel territorio della Denominazione.


“Dopo la sperimentazione, in presenza di risultati che riescano ad assicurare, da un lato, l’identità e le peculiarità della Denominazione e, dall’altro, un vantaggio in termini di sostenibilità per il territorio, la filiera produttiva, considerando i principi che stanno alla base del riconoscimento di una Denominazione di origine, potrà valutare l’opportunità o meno di ampliare la base ampelografica del disciplinare di produzione” ha spiegato il direttore di Veneto Agricolutra, Nicola Dell’Acqua, spiegando che “la nostra Agenzia si inserisce nel progetto ‘Ampelopros’ mettendo a disposizione un’esperienza pluriennale nell’ambito della sperimentazione vitivinicola ed enologica condotta su varietà resistenti alle malattie fungine (PIWI) e vitigni autoctoni”. “In particolare, nelle aziende pilota di Veneto Agricoltura saranno messi a dimora vigneti sperimentali” ha proseguito Dell’Acqua, aggiungendo che “successivamente, con micro-vinificazioni e micro-spumantizzazioni, in blend, si intende identificare varietà di vite potenzialmente in grado di integrarsi con la base ampelografica prevista dal disciplinare della denominazione Prosecco Doc. Veneto Agricoltura – ha concluso – avrà anche il ruolo di formazione di uno specifico gruppo di analisi sensoriale specializzato per la verifica della tipicità del Prosecco”.


“Questo accordo con Veneto Agricoltura rappresenta un passo fondamentale per la valorizzazione e la tutela della denominazione Prosecco DOoc in un contesto di cambiamenti climatici” ha dichiarato il presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Giancarlo Guidolin, mettendo in risalto che “la nostra missione è supportare il settore viticolo-enologico del Prosecco con progetti che possano garantire competitività e sostenibilità. Un contesto internazionale come Wine Paris – ha aggiunto – ha rappresentato l’occasione adatta per riaffermare l’impegno del Consorzio e di tutta la sua Filiera nel creare sinergie tra scienza e imprese a beneficio del territorio e delle comunità”.

Assodistil: spirits i più penalizzati da European Beating Cancer Plan

Assodistil: spirits i più penalizzati da European Beating Cancer PlanMilano, 13 feb. (askanews) – : “Il settore delle bevande spiritose è quello più penalizzato dalla revisione del piano contro il cancro ‘Beating Cancer Plan’ su cui la Commissione Europea è al lavoro”. A lanciare il grido d’allarme è AssoDistil, l’associazione che da oltre 75 anni rappresenta e tutela le principali realtà del settore della distillazione italiana, dopo la pubblicazione di un Documento di lavoro della Commissione Ue che minaccia aumenti delle accise sui prodotti alcolici e un’altra serie di misure con l’obiettivo di disincentivare l’abuso nel consumo di bevande alcoliche.


“Non contestiamo la volontà di incentivare un consumo moderato e consapevole delle bevande alcoliche, cosa che rientra pienamente nei nostri valori e nello stile di vita italiano. Quello su cui vogliamo porre l’attenzione sono le misure che andrebbero ulteriormente a danneggiare un settore strategico per il nostro Paese: un eventuale innalzamento della tassazione sulle bevande spiritose, che ricordiamo già avere l’accisa di gran lunga più alta rispetto alle altre bevande alcoliche, graverebbe in maniera inesorabile su un comparto già in sofferenza e che rischia di scontare un drastico calo dei consumi a seguito del Decreto Salvini” ha spiegato in una nota il direttore di AssoDistil, Sandro Cobror, aggiungendo che “inoltre si tratta di un provvedimento che, nel caso della Grappa e del Brandy italiano, graverebbe su due indicazioni geografiche protette dall’Unione europea e per le quali la stessa Commissione europea incentiva programmi di promozione in tutto il mondo: un vero controsenso! A questo – ha concluso Cobror – si aggiunge l’introduzione delle etichettature informative che, oltre a riportare i valori nutrizionali del prodotto, ci auguriamo non porti a un vero e proprio terrorismo psicologico dell’etichetta”.