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Vino, Cantina Torrevilla: un’ottima annata per le basi spumante

Vino, Cantina Torrevilla: un’ottima annata per le basi spumanteMilano, 9 ott. (askanews) – “Nonostante le piogge insistenti questa è stata un’ottima annata per le basi spumante: i mosti ottenuti sono contraddistinti da buone acidità, che sicuramente daranno vita a dei vini eleganti e longevi. Per quanto riguarda i rossi, grazie alla scrupolosa selezione delle uve effettuata prima della pigiatura e a un meticoloso lavoro in cantina siamo certi di ottenere un ottimo risultato”. A dirlo è Simone Fiori, enologo di Torrevilla, storica Cantina sociale di Torrazza Coste nell’Oltrepò Pavese (Pavia) che produce oltre 2,5 mln di bottiglie grazie ad una superficie vitata di circa 600 ettari.


Una vendemmia tutt’altro che semplice quella di Torrevilla, così come per la maggioranza dei produttori che operano in questo territorio la cui produzione quest’anno è stata falcidiata dal maltempo che ha scatenato anche attacchi virulenti di Peronospora. “L’Oltrepò Pavese, con il suo territorio prevalentemente collinare, esprime un’altissima vocazionalità ma allo stesso tempo le forti pendenze rendono esponenziali i costi di gestione per le imprese che sono messe ancora più in difficoltà in termini di energie e sforzi economici dall’impatto dei cambiamenti climatici degli ultimi anni” ha affermato il presidente della Cantina sociale, Massimo Barbieri, aggiungendo che “la produzione dei vigneti ha subito cali dovuti alla siccità negli anni passati e alle piogge intense nell’annata corrente, favorendo la proliferazione di questo fungo patogeno e il conseguente calo produttivo. Nonostante le difficoltà di questo periodo – ha concluso Barbieri – sono certo che i vignaioli saranno in grado di far fronte all’ennesima sfida”.

Milano Wine Week Awards: l’”Oscar del vino” a Riccardo Cotarella

Milano Wine Week Awards: l’”Oscar del vino” a Riccardo Cotarella

Milano, 8 ott. (askanews) – E’ andato all’enologo Riccardo Cotarella l’”Oscar del vino” lo speciale premio alla carriera assegnato nell’ambito della quarta edizione dei “Milano Wine Week Awards”, andata in scena ieri sera al Teatro Manzoni del capoluogo lombardo.


Premiato “per lo straordinario contributo professionale e culturale portato al vino italiano e per la valorizzazione della nostra scuola enologica nel mondo”, il presidente di Assoenologi, co-fondatore della Cantina Famiglia Cotarella, e consulente di un centinaio di aziende vitivinicole in tutto il mondo, ha affermato tra l’altro che “non arriveremo mai al vino perfetto ma il compito degli enologi è di migliorarlo anno dopo anno e narrarlo come merita”. Nella pioggia di riconoscimenti assegnati, da citare anche quello “Famiglie del vino, passato, presente e futuro del vino italiano” attribuito a Marco Felluga (Azienda Vinicola Russiz Superiore) per “lo straordinario contributo di crescita e visione che Marco e Roberto Felluga hanno portato al territorio del Collio Friulano e al settore vinicolo italiano, una straordinaria eredità che Ilaria Felluga proietta nel futuro”.


Foto di Loris Scalzo

Vino, pubblicata la settima edizione della “Guida Top 100” di winemag

Vino, pubblicata la settima edizione della “Guida Top 100” di winemagMilano, 8 ott. (askanews) – E’ stata pubblicata la settima edizione della “Guida Top 100 – I migliori vini italiani 2025”, che in oltre 350 pagine (nel formato digitale) raccoglie il meglio della produzione enologica del nostro Paese secondo la redazione di winemag.it, il “wine magazine indipendente” diretto dal giornalista Davide Bortone.


Come sempre, la guida si distingue per il suo taglio alternativo e per la passione con la quale va alla ricerca e propone nuovi produttori. È il caso della “Cantina dell’anno del Nord Italia”, la ligure Cà du Ferrà, artefice, tra l’altro, del rilancio del dimenticato vitigno autoctono Ruzzese, o dell’azienda (anche lei vincitrice nella medesima categoria) guidata dal giovanissimo Ivan Sosol, “nuovo astro del Collio”, o ancora, di Luca Leggero, produttore di Erbaluce di Caluso premiato come “Cantina Rivelazione 2025”. Tutt’altro che scontati anche i “Vini dell’anno”, spesso lontani dai circuiti più battuti dalla critica enologica “tradizionale”. Ampia e preziosa anche la selezione dei “Vini quotidiani”, quelli caratterizzati da un interessante rapporto qualità-prezzo. Diverse le novità che accompagnano l’edizione 2025, la più importante delle quali è l’abolizione delle note di degustazione. “Una scelta drastica, speriamo definitiva, dettata dalla presa di coscienza dell’inutilità della sfilza di sentori-profumi e sapori, veri o immaginari, troppo spesso elargiti, un ‘tot al chilo’ da questo o quel degustatore” spiega Bortone, sottolineando che “ci sarà sempre chi sentirà più pesca che albicocca, più sandalo di monaco tibetano che reminiscenze di farina di ciabatta, più erba appena sfalciata che ricordi di pino mugo valdostano”. Per Bortone serve “un linguaggio semplice e diretto, capace di arrivare a tutti”, e quindi le bottiglie qui sono descritte con una manciata di punti, da 1 a 10, che definiscono quanto sia floreale, fruttato, speziato, fresco, tannico, sapido, alcolico, armonico, facile da bere e abbinabile, nonché quale sia il periodo migliore per stapparla. Il tutto accompagnato da un voto in centesimi, in continuità (questo sì) con la critica internazionale di settore.


“Snodo importante nella costruzione della Guida Winemag è poi il desiderio di sotterrare l’ascia dell’integralismo e di quello che ci piace definire ‘razzismo enologico’: ciò che deve colpire è il vino nel calice, non la filosofia produttiva, ‘convenzionale’, ‘naturale’, ‘biologico’ e via dicendo” prosegue il fondatore di Winemag, aggiungendo che “l’altro focus della guida è su produttori e vignaioli che puntano sulla valorizzazione delle espressioni dei singoli Cru del proprio parco vigneti, alla parcellizzazione e alla valorizzazione della macro eccellenza nella micro-selezione. Un modo – conclude – per premiare il coraggio dei produttori che osano”. Per farsi un’idea del taglio di questa guida ecco alcuni dei principali premi assegnati: “Cantina dell’anno 2025 del Sud Italia” è la campana Fontanavecchia, quella “Bio” la siciliana Valle dell’Acate (Sicilia). “Miglior vino italiano 2025” è “Alto Adige Doc Riserva Pinot Nero 2020 Burgum Novum” di Castelfeder, mentre il miglior rosso è il “Toscana Igt 2020 Tenuta Il Pareto” di Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, il miglior rosato il “Costa d’Amalfi Doc Rosato 2023” di Marisa Cuomo, e il miglior bianco il “Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore 2021 Moss Blanc, Santa Barbara” di Stefano Antonucci. Le migliori bolle sono andate a tre vini: “Vsq Metodo classico Pinot Nero Extra Brut Blanc de Noir Roccapietra” di Scuropasso, il “Valdobbiadene Docg Rive di Santo Stefano Extra Dry 2023 Nazzareno Pola” di Andreola e il “Moscato d’Asti Docg 2023” di Fabio Perrone.

Vino, in Francia si stima un calo della produzione del 22% sul 2023

Vino, in Francia si stima un calo della produzione del 22% sul 2023Milano, 8 ott. (askanews) – Secondo le stime elaborate il 1 ottobre da Agreste, il servizio statistico del ministero dell’Agricoltura transalpino, la vendemmia 2024 in Francia è prevista intorno ai 37,5 mln di ettolitri, in calo del 22% rispetto all’anno precedente e del 15% rispetto alla media del quinquennio 2019-2023. In pratica la produzione di quest’anno sarebbe più o meno equivalente a quella del 2021, quando il Paese fu colpito da intense gelate.


Il calo, dovuto alle condizioni climatiche sfavorevoli, riguarderebbe tutti i vini e in particolare quelli della Borgogna, del Beaujolais e della Champagne, nonché quelli per la produzione di acquaviti, reduci da un raccolto eccezionale nel 2023. Agreste spiega che in molti vigneti “la fioritura è avvenuta in condizioni fredde e umide, con conseguente ‘coulure’ (caduta dei fiori e degli acini giovani) e ‘acinellatura’ (formazione di piccoli acini)”, e si sono inoltre “verificate perdite dovute a gelo, muffa e grandine”. A seguito delle piogge di settembre, in alcune regioni la raccolta è stata anticipata per limitare il rischio di marciume e di ulteriori perdite.

Cina annuncia introduzione depositi cauzionali su import distillati Ue

Cina annuncia introduzione depositi cauzionali su import distillati UeMilano, 8 ott. (askanews) – Il ministero del Commercio cinese (MOFCOM) ha annunciato che a partire dall’11 ottobre, gli importatori cinesi di acquaviti dell’Unione europea dovranno trattenere depositi cauzionali basati sui dazi antidumping, annunciati a fine agosto. La decisione delle autorità cinesi è stata assunta come contromisura all’esito del voto dell’Ue di venerdì scorso che ha stabilito l’applicazione di dazi compensativi definitivi sui veicoli elettrici provenienti dal Paese asiatico.


Sulla vicenda è intervenuta la presidente di Federvini, Micaela Pallini sottolineando che “l’immediata reazione della Cina rappresenta un ulteriore passo verso una vera e propria escalation. Gli operatori, in così poco tempo, dovranno sostenere degli oneri improvvisi” ha proseguito Pallini, aggiungendo “chiediamo con urgenza al governo italiano di attivarsi con la Commissione europea affinché siano intrapresi tutti gli sforzi diplomatici possibili con la Cina per individuare una soluzione negoziata. La contromisura cinese – ha concluso la presidente di Federvini – lascia presagire un forte irrigidimento che non tiene minimamente in considerazione i numerosi sforzi di collaborazione che il settore ha profuso sin dall’inizio dell’indagine”.

Vino, “Braida” è diventato Marchio storico di interesse nazionale

Vino, “Braida” è diventato Marchio storico di interesse nazionaleMilano, 8 ott. (askanews) – La celebre Cantina di Rocchetta Tanaro (Asti) Braida, una dei simboli del vino piemontese nel mondo, ha ottenuto il prestigioso Marchio storico di interesse nazionale conferito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un riconoscimento riservato alle aziende italiane che, per oltre mezzo secolo, hanno mantenuto una qualità produttiva d’eccellenza e un forte legame con il territorio, attestando la loro storicità e autenticità.


Fondata nel 1961 da Giacomo Bologna, l’azienda, che celebra quest’anno la sua 63esima vendemmia e conta su 70 ettari vitati, lega da sempre il proprio nome soprattutto alla Barbera (“La Monella”, “Bricco dell’Uccellone”, “Bricco della Bigotta” e via dicendo), ma anche ai vitigni autoctoni come Grignolino, Moscato e Brachetto. “Nostro padre Giacomo oltre a produrre vini piemontesi, nei primi anni commercializzava grandi etichette italiane ed estere, a volte anche scoprendo e lanciando nuovi talenti enologici. Anche per questo, a casa nostra, si sono sempre aperte bottiglie di ogni provenienza, stimolando la nostra immaginazione e il nostro gusto, aprendo la nostra concezione del mondo del vino e della sua produzione e alzando continuamente l’asticella della qualità” raccontano Raffaella e Giuseppe Bologna, attuali proprietari dell’azienda, aggiungendo che “di pari passo, cresceva la nostra consapevolezza e si definiva Braida per come è adesso: dalle prime fiere degli anni Sessanta e Settanta, con uno stand interamente fatto di vino, all’importante lavoro con Giacomo Bersanetti e Chiara Veronelli nei primissimi anni Ottanta, che assieme ai nostri genitori Giacomo Bologna e Anna Martinengo, costruirono un’immagine e uno stile Braida, e le nostre etichette simbolo, che sono le stesse da oramai più di quarant’anni”.


“Oggi – concludono Raffaella e Giuseppe Bologna – la quarta generazione della famiglia Bologna, quella dei nostri figli, si affaccia in azienda con il desiderio di mantenere vivi i valori e lo spirito di innovazione che hanno reso celebri i vini di Braida nel mondo, dando seguito all’impegno profuso finora da tutti noi”.

Vino, “Premio nazionale poesia”: Cantine di Verona celebra sostenibilità

Vino, “Premio nazionale poesia”: Cantine di Verona celebra sostenibilitàMilano, 8 ott. (askanews) – Sono 329 i componimenti presentati alla prima edizione del “Premio nazionale poesia Cantine di Verona”, promosso dal gruppo cooperativo scaligero che riunisce dal 2021 Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici. I componimenti vincitori verranno svelati alle 16 di sabato 23 novembre al teatro Fucina Culturale Machiavelli di Verona: a dare il via alla premiazione sarà l’intervento di Luigi Turco, presidente di Cantine di Verona.


La giuria esaminatrice è presieduta dal poeta e docente Antonio Seracini, e vede la presenza dello storico e docente Bruno Avesani, della docente e socia di Cantine di Verona, Annamaria Fraccaroli, delle poetesse Nerina Poggese e Fabiola Ballini, del poeta Francesco Bugnola e di Alessandro Arnesano, in qualità di segretario della competizione. La cerimonia, aperta al pubblico, sarà presentata dalla giornalista Susanna Carli, l’attrice veronese Isabella Rossi darà voce alle poesie finaliste e l’intrattenimento verrà curato dal Coro Scaligero dell’Alpe diretto da Matteo Bogoni, anche lui socio di Cantine di Verona. Il tema dell’edizione 2024 ha riguardato la sostenibilità, da tempo filo conduttore delle attività del gruppo cooperativo scaligero che ha di recente ottenuto la certificazione Equalitas. “La poesia è una forma d’arte, uno strumento che ci connette profondamente alla terra, riflettendo il nostro impegno per un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente” ha affermato il presidente Turco, rimarcando che “con questo concorso ci proponiamo di valorizzare i talenti poetici che sanno trasmettere, attraverso i propri versi, la stessa attenzione e cura che ogni giorno noi e i nostri soci mettiamo nell’attività vitivinicola”.

Il 20 e 21 ottobre Modena diventa capitale italiana dello champagne

Il 20 e 21 ottobre Modena diventa capitale italiana dello champagneMilano, 7 ott. (askanews) – Mancano ormai pochi giorni al’apertura della settima edizione di “Champagne Experience”, manifestazione di riferimento in Italia dedicata allo champagne, che si svolgerà negli spazi di ModenaFiere domenica 20 e lunedì 21 ottobre. L’evento è organizzato da Excellence-Società italiana distributori e importatori Srl, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza.


Anche questa edizione offrirà agli operatori professionali e agli appassionati un’occasione unica per approfondire la conoscenza del mondo dello champagne grazie alla presenza di più di 900 etichette in degustazione in rappresentanza di 167 tra storiche Maison e piccoli vigneron. Come da tradizione, all’interno dei cinquemila metri quadrati dei Padiglioni di ModenaFiere, gli espositori sono suddivisi in base alle diverse zone di produzione della Champagne, Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Cote des Blancs, Cote des Bar, oltre alle maison “classiche” che sono invece riunite in una specifica area. “La macchina organizzativa di ‘Champagne Experience’ è pronta per accogliere tutti i professionisti, gli operatori e gli amanti dello champagne che si sono già accreditati” ha affermato Luca Cuzziol, presidente della Società italiana distributori e importatori, spiegando che “sono oramai quasi esauriti anche i posti a disposizione per le masterclass che, come ogni anno, rappresentano un fiore all’occhiello della manifestazione e consentono di approfondire temi specifici grazie alla presenza di ospiti esclusivi e relatori di grande professionalità”.


Saranno infatti sei le masterclass nei due giorni di manifestazione. Si parte domenica 20 ottobre alle 12.30 con “Da Chouilly a Mesnil-Sur-Oger” condotta da Alberto Lupetti. Allo stesso orario, il sommelier Luca Boccoli condurrà “Il buio oltre il perlage”: i partecipanti assaggeranno sei cuvee bendati guidati da un grande degustatore non vedente. Il relatore d’oltralpe di quest’anno è Geoffrey Orban, direttore di “Educavin”, che domenica 20 ottobre alle 14 condurrà “Aube, Riceys e Montgueux” e alle 15.30 “Qualità tra piccole e grandi maison”. Lunedì 21 ottobre le masterclass saranno affidate sempre ad Alberto Lupetti che alle 12.30 terrà “Da Bouzy ad Ay” e alle 15.30 “Coteaux Champenois”. Infine, si rinnova quest’anno la collaborazione tra Modena Champagne Experience e Champagne de Vignerons, associazione creata nel 2001 dal Syndicat Général des Vignerons de la Champagne con l’obiettivo di diffondere il lavoro svolto dai piccoli vignerons.

Vino, Pastorelli confermata presidente Consorzio Primitivo di Manduria

Vino, Pastorelli confermata presidente Consorzio Primitivo di ManduriaMilano, 7 ott. (askanews) – L’avvocato ed esperta di diritto vitivinicolo Novella Pastorelli (Cantine Due Palme) è stata riconfermata all’unanimità e per acclamazione alla guida del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria per il secondo mandato, in un anno simbolico che celebra il 50esimo anniversario della Doc. Ad affiancarla in questo nuovo triennio ci saranno i vicepresidenti Roberto Erario e Salvatore Mero. Il Consorzio ha spiegato che la scelta di eleggere due viticoltori alla carica di vicepresidenti “nasce dalla particolare necessità di prestare maggiore attenzione a questa filiera, che sta soffrendo significativamente in questo contesto storico”.


Oltre che dalla presidente e dai vicepresidenti, il nuovo organigramma del Consorzio è composto da Eleonora Brunetti (Cantine Erario), Ernesto Malagnino (Produttori di Manduria), Saverio Zappimbulso (singolo viticoltore), Leonardo Palumbo (Oria Wine) Pietro Pantaleo (Cantine Madonna delle Grazie) e Antonio Masilla (Cantine Pliniana). Uno degli obiettivi prioritari del nuovo Consiglio di Amministrazione “sarà la vinificazione del Primitivo di Manduria Doc Rosato”. “Questo progetto mi sta particolarmente a cuore” ha spiegato Pastorelli, ricordando che “già il precedente Cda aveva avviato lavori in questa direzione”. “La possibilità di vinificare in rosato rappresenta un’opportunità importante per ampliare l’orizzonte commerciale delle nostre Cantine, specialmente nei mercati esteri dove si prediligono vini più leggeri” ha proseguito Pastorelli, rimarcando che “ci aspettano molte sfide nei prossimi anni e spero di poter continuare il lavoro di valorizzazione della nostra Dop e dell’intero territorio”. L’avvocato ha poi aggiunto che le parole chiave del suo mandato saranno “promozione, enoturismo, sostenibilità e tutela”, evidenziado che “il nostro obiettivo principale sarà consolidare il posizionamento del Primitivo di Manduria a livello internazionale, facendo leva su queste quattro direttrici per garantire non solo la qualità del prodotto, ma anche la valorizzazione del nostro territorio, ricco di storia e cultura vitivinicola”.


Sottolineand l’importanza della coesione interna e della collaborazione con tutti gli attori coinvolti nella filiera, Pastorelli ha ribadito la necessità di un approccio collettivo per affrontare le sfide future: “Gestire la nostra ‘casa comune’ è tanto importante quanto la gestione delle nostre singole aziende, solo attraverso un impegno collettivo, in cui ogni attore della filiera si sente parte di un progetto più grande, possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Ci attendono – ha concluso – anni di impegno e duro lavoro ma sono certa che, con la collaborazione di tutti, raggiungeremo risultati ancora più importanti per il nostro territorio e per il Primitivo di Manduria”. Il Consorzio di Tutela del Primitivo è attualmente composto da 115 aziende socie e 2.000 viticoltori. L’area di produzione si estende su oltre 5.000 ettari in 18 comuni delle province di Taranto e Brindisi.

Vino, a Rho Fiera torna il Simei con oltre 540 espositori (+13%)

Vino, a Rho Fiera torna il Simei con oltre 540 espositori (+13%)Milano, 7 ott. (askanews) – Oltre 540 aziende e marchi in vetrina, più di 30mila metri quadrati espositivi e delegazioni estere da 32 Paesi. Sono i numeri di Simei 2024 (Fiera Milano Rho, 12-15 novembre), il Salone internazionale leader per le macchine per enologia e imbottigliamento che, in vista della 30esima edizione, si prepara a tagliare il nastro con numeri in crescita sia per partecipazione che per internazionalità.


“Abbiamo aumentato la superficie espositiva dell’8% e registriamo il +13% anche tra gli espositori” spiega Paolo Castelletti, segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), che organizza l’evento biennale, parlando di “una crescita che riflette da un lato l’ampliamento dell’offerta merceologica in fiera, dall’altro l’attesa di un appuntamento importante per un comparto, quello delle macchine e tecnologie, cruciale per l’innovazione dell’intero settore beverage in un momento particolarmente sfidante sul fronte del mercato. A questo – conclude Castelletti – si aggiunge la sempre più consistente partecipazione di delegazioni di operatori esteri, selezionati assieme ad Agenzia Ice, che vedrà presenti, tra le 32 delegazioni in rappresentanza di tutti i continenti, 70 buyer statunitensi, soprattutto californiani, provenienti da altrettante aziende di altissimo profilo”. Con tutte le novità e innovazioni su prodotti e processi per l’enologia, i liquid food, l’olio, la birra e gli spiriti, Simei accende i riflettori sul meglio della tecnologia applicata alla filiera vitivinicola e all’industria beverage in tutte le sue fasi. Il programma conta al momento circa 70 appuntamenti tra convegni, presentazioni di casi di studio e approfondimenti tecnici.


Tra le novità 2024, l’affondo del Salone nei segmenti spirits, birra e olio, con la nuova partnership con “Distillo”, la fiera dedicata alle attrezzature per le micro-distillerie che realizzerà la sua terza edizione all’interno di Simei; la prima edizione di “Beer Forum”, gli stati generali della birra in Italia organizzati da Luca Grandi di Birra Nostra; e “L’Oleoteca di Olio Officina” diretta da Luigi Caricato. A completare la panoramica sul versante vino, torna anche “Enovitis Business”, la fiera indoor dedicata proprio alle tecnologie per la coltivazione del vigneto che, insieme a Simei, rappresenta l’unico appuntamento fieristico internazionale per l’intera filiera produttiva del vino, dalla barbatella alla bottiglia. È infine confermato il concorso dedicato alle novità tecnologiche del settore, l’innovation challenge “Lucio Mastroberardino”, che anche quest’anno assegnerà i riconoscimenti “Technology Innovation Award”, “New Technology” e “Green Innovation Award”.