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Da Carosello a Spotify: Barilla “cala” la musica in vista di Sanremo

Da Carosello a Spotify: Barilla “cala” la musica in vista di SanremoMilano, 9 feb. (askanews) – Anche Barilla entra in modalità Sanremo: l’azienda di Parma per il 75esimo Festival racconta il binomio musica-cibo aprendo gli “scaffali” del suo Archivio storico. E’ ancora nella memoria di molti la melodia Hymn del compositore greco e premio Oscar Vangelis che accompagnava il claim “Dove c’è Barilla c’è casa” in uno spot tv a cavallo tra gli anni 80 e 90.


In realtà le prime testimonianze di questo rapporto con la musica risalgono ai primi anni del ‘900: dalle intersezioni utili a promuovere iniziative musicali come il Centenario Verdiano ai programmi dell’Orchestra delle Regie Terme Berzieri di Salsomaggiore. Tuttavia, è nel Secondo Dopoguerra, con l’arrivo della televisione nelle case e nei bar italiani, che questa connessione diventa davvero iconica. In quegli anni, le posate e la pasta Barilla danzano armoniosamente sulle note de “La gazza ladra” e “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, trasformando oggetti e alimenti di uso quotidiano in protagonisti di scene musicali. A rafforzare ulteriormente questo connubio, una locandina del 1965 che raffigura un direttore d’orchestra, intento a dirigere Il Barbiere di Siviglia, impugnando un grissino al posto della bacchetta. Gli anni di Carosello segnano un momento decisivo nel consolidamento del rapporto con la musica popolare italiana. Negli anni ’50, Giorgio Albertazzi mescola ricordi e realtà pubblicitaria, accompagnato dalla filastrocca di Madama Dorè. Negli anni ’60 e ’70, però, questa connessione si intensifica ulteriormente, con i grandi nomi della musica italiana che diventano protagonisti degli spot Barilla. Mina, ad esempio, interpreta i suoi successi in scenografie firmate da Mario Ceroli, con le confezioni di pasta che si integrano nella performance. Negli anni ’70, Massimo Ranieri, con la sua “Rose Rosse”, prende il testimone, portando il calore e la tradizione della cultura napoletana nel racconto della pasta, sottolineando la genuinità del prodotto e l’autenticità delle emozioni. Nel 1975, è la volta delle “mazurchette” di Raul Casadei. Anche Dario Fo, durante il “Controfestival” del 1969, e la compilation in musicassetta “Sanremo nel cuore” del 1987, segnano un ulteriore passo nel consolidamento del rapporto tra Barilla e la più importante manifestazione musicale del Paese. Anche quest’anno ci sarà un sottile legame tra le due cose, e porta il nome di Peppino Mazzullo, sul palco con Lucio Corsi per interpretare “Nel blu dipinto di blu”. Mazzullo è lo storico doppiatore di Topo Gigio, personaggio che tra il 1963 e il 1975 è stato anche testimonial dei biscotti Pavesini.


Tra le altre collaborazioni memorabili si annovera anche quella di Zucchero Fornaciari, che nel 1994 ha emozionato gli italiani con la sua interpretazione di White Christmas, accompagnato da un coro di bambini. La musica ha avuto un ruolo chiave anche nella comunicazione di Mulino Bianco, che nel 1994, sotto la regia del regista indiano Singh Tarsem, trasforma le piazze italiane in oasi verdi, accompagnando le immagini con melodie senza tempo come “O Mio Babbino Caro” di Puccini, interpretata da Renata Tebaldi e “Caterina” di Perry Como, “Parlami D’Amore Mariù” cantata da Vittorio De Sica e “Come Te non c’è nessuno” di Rita Pavone. . Ma per mantenere al passo coi tempi la sua tradizione musicale Barilla nel 2021 lancia la Playlist Timer su Spotify, una raccolta di brani dei quattro generi musicali più ascoltati in Italia (pop, hip hop, indi e grandi classici), che anche da timer quando si cucina la pasta. Un’altra novità è la Barilla Al Bronzo Soundtrack Experience, una playlist creata da Charles Spence, psicologo sperimentale dell’Università di Oxford e Cristobal Tapia de Veer, compositore e tre volte vincitore dell’Emmy Award. Quest’ultima unisce il suono della pasta con la musica, creando un’esperienza multisensoriale che abbina la pasta a una musica scientificamente studiata per esaltare il gusto e la consistenza del piatto.

Vino, 5 e 6 aprile torna “Summa”: 112 Cantine di qualità da 8 Paesi

Vino, 5 e 6 aprile torna “Summa”: 112 Cantine di qualità da 8 PaesiMilano, 9 feb. (askanews) – Sabato 5 e domenica 6 aprile la Tenuta Alois Lageder apre, come succede da oltre 25 anni, le sue porte per celebrare “Summa”, manifestazione che trasforma il piccolo borgo altoatesino di Magrè in un punto d’incontro per la scena vitivinicola internazionale. Con la presenza di 112 produttori di vino internazionali e prestigiosi esperti del settore, “Summa” diventa una splendida occasione per incontrarsi, condividere idee e approfondire il mondo del vino in un ambiente unico, stimolante e conviviale.


L’evento ruota attorno a qualità, agricoltura sostenibile (biologica, biodinamica o in conversione) e passione per la sperimentazione. A “Summa” 2025 partecipano 112 viticoltori provenienti da otto Paesi diversi. Dall’Italia, per esempio, Cà La Bionda, Azienda Agricola Frank Cornelissen, Giulia Negri – Serradenari, Barone Pizzini, Podversic Damijan, Tenuta delle Terre Nere e G.D. Vajra. Dai Paesi di lingua tedesca, tra gli altri, la cantina Dr. Burklin-Wolf, Bernhard Huber, Franz Keller, Lichtenberger González, la cantina Rings, la Cantina famigliare Tement e Christian Tschida. Con Chateau Musar sarà presente anche un’azienda vinicola libanese. Oltre alle degustazioni ai tavoli, dove i produttori presenteranno i loro vini, anche quest’anno la manifestazione offre un ricco programma di masterclass e degustazioni guidate da Isacco Giuliani (Miglior Sommelier d’Italia 2024 e sommelier del ristorante Makorè di Ferrara), Lukas Gerges (Head Sommelier dell’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler), Willi Schlögl (dell’enoteca berlinese Freundschaft), Sascha Speicher, (Meiningers Sommelier), e Christine Mayr (sommelier WSET ed ex presidente Ais Alto Adige). Inoltre la Cantina Heitlinger terrà un seminario tra le vigne sul tema “Droni nella viticoltura”, discutendo il potenziale e le sfide di questa tecnologia nella produzione del vino. Un altro highlight del programma sono le degustazioni verticali, dove i produttori condivideranno la loro visione e le storie legate ai loro vini, offrendo un approfondimento unico sul loro lavoro e sulla loro filosofia.


A pranzo, i visitatori potranno fare una pausa nei “Gastronomy Corners”, dove avranno l’opportunità di assaporare piatti sostenibili offerti dai food truck dei “Summa” partner. La Vineria & Osteria Paradeis della Tenuta Alois Lageder, in collaborazione con partner locali, organizzerà anche un food tasting dedicato ai prodotti del proprio ecosistema agricolo. Come ogni anno, una parte del ricavato dei biglietti sarà destinata ad un’organizzazione benefica altoatesina. Nel 2025, il contributo andrà a favore della rivista di strada “Zebra”, dell’Oew – Organizzazione per un mondo solidale di Bressanone.

Vino, “RNA 15 anni”: la dedica di Villa Franciacorta al suo fondatore

Vino, “RNA 15 anni”: la dedica di Villa Franciacorta al suo fondatoreMilano, 9 feb. (askanews) – Roberta Bianchi, alla guida di Villa Franciacorta, dedica un vino frutto di una permanenza sui lieviti lunga 15 anni al padre Alessandro Bianchi, fondatore della Cantina di Monticelli Brusati (Brescia) e tra i promotori del Consorzio di Tutela. Si tratta di “RNA – Riserva Nobile Alessandro Bianchi Franciacorta Riserva Extra Brut Millesimato 2007”.


“‘RNA 15 anni’ è un progetto che condensa passione, esperienza e pazienza – racconta Roberta Bianchi – espressione massima di un suolo di origine marina e di un terroir unico quale quello di Villa Franciacorta”. Prodotto con le uve di propria produzione selezionate nella vendemmia 2007, da un vigneto con densità di 4.650 piante/ha, “RNA 15 anni” è composto per l’85% da uve Chardonnay da vigne vecchie, simbolo dell’azienda, e per il 15% da Pinot Nero dai cru di collina. Dopo aver riposato 15 anni sui lieviti nelle cantine sotterranee di Villa Franciacorta, ed essere state movimentate manualmente una ad una sulle pupitres, le bottiglie, in edizione limitata, sono finite in un cofanetto con l’etichetta in rame placato Oro Rosa che Matteo Pizziol, figlio di Roberta e suo marito Paolo, ha ideato per ricordare il nonno. Un uomo speciale “che nel 1978 produsse per primo un Millesimato e, a 26 anni, diede vita al recupero di un borgo del Cinquecento grazie ad un progetto sociale”.

Vino, Duca di Salaparuta con il territorio di Bagheria alla BIT a Rho

Vino, Duca di Salaparuta con il territorio di Bagheria alla BIT a RhoMilano, 8 feb. (askanews) – Bagheria (Palermo) sarà tra le città protagoniste della 45esima edizione della Borsa internazionale del turismo (Bit), in programma dal 9 all’11 febbraio presso il quartiere fieristico di Rho, a Milano. A rappresentare l’anima di questa terra, lunedì 10 febbraio, ci sarà anche Duca di Salaparuta, storica Azienda vitivinicola che, per l’occasione, racconterà il patrimonio enoculturale di Bagheria, una città che non è solo una perla architettonica e artistica, ma anche il cuore pulsante di un territorio ricco di storia, tradizione e creatività.


Bagheria e la sua provincia saranno protagoniste di “The Best of Western Sicily”, il progetto nato nel 2020 che porta la Sicilia Occidentale alla BIT come Regione Europea della Gastronomia 2025. In questo contesto, Istituzioni pubbliche e realtà private collaborano per promuovere un territorio che si distingue per la sua offerta turistica variegata, tra bellezze naturali, storia ed eccellenze enogastronomiche riconosciute a livello internazionale. Duca di Salaparuta, che nel 2024 ha celebrato le sue 200 vendemmie, ha saputo valorizzare questa terra, trasformando il suo atto d’amore per il terroir di Bagheria in un motore di crescita culturale ed economica. Un legame profondo che affonda le radici nella storia di Giuseppe Alliata, il principe che oltre due secoli fa diede il via a una delle sfide enologiche più longeve della Sicilia. “Un territorio senza persone sarebbe asettico, perché sono le persone a renderlo vivo e ricco di emozioni” spiega Roberto Magnisi, direttore di Duca di Salaparuta, sottolineando che “i viaggiatori cercano non solo bellezza, ma anche esperienze autentiche, ed è ciò che vogliamo offrire con questa visione condivisa della Sicilia, fatta di cultura, radici e futuro”.


Sempre il 10 febbraio alle 16.30, Duca di Salaparuta prenderà infine parte a “Itinerari Turistico Culturali in Sicilia”, un incontro dedicato a Palermo Arabo Normanna, e al quale seguirà una degustazione di vini del territorio.

Vino, Mww Group e Lifegate Way verso l’edizione 2025 di Wine in Action

Vino, Mww Group e Lifegate Way verso l’edizione 2025 di Wine in ActionMilano, 9 feb. (askanews) – Un hub di innovazione e sostenibilità per l’intero settore vitivinicolo italiano per dare una risposta concreta alle trasformazioni in atto. In occasione del “Wine Pairing Innovation Day” che si tenutosi il 6 febbraio nel Dazio di Ponente a Milano, sono state ripercorse le tappe fondamentali di “Wine in Action”, il primo programma di accelerazione per sostenere la crescita delle startup che operano nel settore vitivinicolo con un focus su sostenibilità e innovazione.


Il progetto nasce dalla collaborazione tra LifeGate Way, il primo ecosistema in Italia dedicato alle startup sustainable native, e Milano Wine Week la cui ottava edizione è in agenda dal 4 al 12 ottobre. Novanta ore di formazione erogate secondo un programma gratuito ed “equity free”, otto investor coinvolti, con una main partner, quattro incontri, oltre 300 connessioni create tra startup, mentor, aziende e professionisti del settore. Sono questi alcuni dei numeri che contraddistinguono il percorso di alta formazione e mentorship intrapreso dalle tre start up vincitrici: Dewy, VisioNing e Green Ant, selezionate tra 35 realtà candidate per le loro soluzioni tecnologicamente all’avanguardia e il loro focus sulla sostenibilità nell’ambito dell’agricoltura di precisione e agritech. “Vogliamo accelerare l’adozione di soluzioni innovative e sostenibili, creando un network che unisca startup, aziende e investitori” ha detto Federico Gordini, presidente di Milano Wine Week, spiegando che “‘Wine in Action’ si conferma quindi un catalizzatore di crescita e trasformazione per il mondo del vino, con l’ambizione di continuare a guidare il cambiamento e l’innovazione nel settore, individuando le realtà destinate a determinare il futuro della viticoltura sostenibile con soluzioni tecnologiche all’avanguardia”.


“‘Wine in Action’ si è confermato un percorso estremamente utile per le realtà che desiderano innovare il settore vitivinicolo. Siamo orgogliosi di aver offerto loro, attraverso questo programma, gli strumenti necessari per realizzare il cambiamento” ha aggiunto Stefano Alexander Martini, Senior Project Manager di LifeGate Way, evidenziando che “il nostro obiettivo è proprio questo: dare a chi vuole creare un impatto positivo la possibilità non solo di farlo, ma anche di crescere e continuare a farlo nel tempo. Lo stesso principio – ha concluso – guida un altro nostro importante programma di accelerazione, ‘Women in Action’, ideato per sostenere l’imprenditoria sostenibile e al femminile”.

Vino, Gabriele Bianchi nuovo sommelier del “Barbagianni”

Vino, Gabriele Bianchi nuovo sommelier del “Barbagianni”Milano, 9 feb. (askanews) – Il ristorante “Barbagianni” di Colle di Val d’Elsa (Siena) dà il benvenuto al nuovo sommelier Gabriele Bianchi che in sala accompagnerà il menu ideato dal resident chef Lorenzo Neri e dall’executive Alessandro Rossi, ristorante 1 Stella Michelin Gabbiano 3.0 di Marina di Grosseto.


Classe 1995, originario di Cecina (Livorno), Gabriele rientra nella sua Toscana dopo esperienze di alto profilo che l’hanno portato dalle Alpi alla Puglia, passando per la Lombardia. Bianchi ha le idee chiare e la volontà forte di imprimere la propria impronta sulla cantina del “Barbagianni”: la carta non includerà solamente i grandi classici toscani, ma anche etichette di nicchia con un particolare occhio alle produzioni naturali e biodinamiche. È inoltre previsto l’inserimento di abbinamenti alternativi che prevedono tè, infusi e succhi artigianali, per offrire esperienze che vadano oltre il wine pairing tradizionale. “Credo che il ruolo del sommelier non sia solo quello di proporre un buon vino ma di accompagnare il cliente in un viaggio” ha dichiarato Bianchi, sottolineando che “la mia visione si basa su una sala accogliente e calda, dove ogni dettaglio è pensato per far sentire l’ospite al centro di un’esperienza unica”.

Vino, Florio e la Città di Marsala alla BIT 2025 alla Fiera di Rho

Vino, Florio e la Città di Marsala alla BIT 2025 alla Fiera di RhoMilano, 8 feb. (askanews) – Marsala e il suo vino diventano protagonisti alla 45esima edizione della Borsa Internazionale del Turismo (Bit), in programma dal 9 all’11 febbraio nel quartiere fieristico di Rho, a Milano.


“Oggi la sfida è rappresentata dalla capacità dei territori a far squadra, con l’obiettivo di rendere più fluido il sistema di relazioni che occorrono tra i diversi soggetti in campo” spiega Roberto Magnisi, direttore delle Cantine Florio, rimarcando che “c’è la dedizione, la passione di una cultura viticola ed enologica che ci appartiene, che va oltre il tempo. Raccontarla e renderla accessibile è una strada doverosa, e sono felice di farlo in una manifestazione di respiro internazionale”. Marsala alla BIT di Milano sarà tra le destinazioni della Sicilia Occidentale che punta a distinguersi per le iniziative che potranno richiamare il titolo ottenuto dalla Sicilia di Regione europea della gastronomia 2025, e che, oggi più che mai, guarda al domani promuovendo una produzione plurisecolare, eredità di un sistema produttivo che attraversa tre secoli e che, alle porte del ‘900 coinvolgeva oltre 200 cantine che, con Florio, hanno scritto la leggenda del vino Marsala e dei suoi territori. Un patrimonio immateriale dal grande valore identitario per l’isola, ma anche per l’Italia e l’intera Europa.


“C’è in atto un processo di convergenza tra le diverse filiere che può generare nuove opportunità di sviluppo che la città non può mancare, il nostro impegno va oltre le mura delle nostre Cantine e vuole stimolare nuove energie e nuovi processi, soprattutto per un turismo che esprime eccellenza e unicità” chiosa Magnisi, precisando che “il Consorzio di Tutela vuole essere un soggetto attivo in tal senso, perché Marsala può lavorare tutto l’anno e diventare quella destinazione internazionale del vino che merita di raggiungere”. Sono i vini fortificati, dal carattere artigianale, che si distinguono per tradizione, tecniche produttive, spessore culturale e che continuano ad avere un grande appeal per la loro modernità, e il Marsala è la sintesi suprema. Grazie ad una offerta diversificata e completa, anche nel 2024, Florio si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento “Travellers’ choice” di Tripadvisor. Alla BIT, la storica Cantina non porterà solo il racconto della sua secolare tradizione ma anche una visione innovativa del futuro del vino che passa attraverso una rete di collaborazioni internazionali con altri grandi nomi dell’enologia. Madeira, Samos, Sherry, Porto e Marsala sono infatti le Denominazioni storiche che fanno parte della cosiddetta Cintura del Sole, una fascia climatica dell’Europa meridionale dove da secoli si producono i più importanti vini fortificati al mondo.


Proprio in questa direzione si muove il recente protocollo d’intesa siglato tra i Consorzi di tutela di queste denominazioni, che hanno avviato un percorso congiunto per la candidatura a Patrimonio UNESCO. Un riconoscimento che punta a valorizzare la storicità di questi vini e a promuoverli come modello di sviluppo sostenibile, capace di unire tradizione, innovazione e tutela del paesaggio vitivinicolo. Un percorso condiviso e che verrà raccontato nel corso del talk Scoprire il territorio tra storia, natura ed enogastronomia, in programma domenica 9 febbraio alle 13.30. Tra i presenti Maria Elena Bello di Cantine Florio, Pamela Toti archeologa della Fondazione Whitaker Isola di Mothia e Leonardo Vasile, experience guide specializzato sulla Sicilia Occidentale.

Vino, Consorzio del Brunello debutta a “Wine Paris” con 45 aziende

Vino, Consorzio del Brunello debutta a “Wine Paris” con 45 aziendeMilano, 8 feb. (askanews) – Quarantacinque aziende rappresentate di cui 32 nello stand dell’area collettiva di 150 metri quadrati. È la squadra del Consorzio del vino Brunello di Montalcino che per la prima volta presenzia a “Wine Paris”, la rassegna francese per l’industria enologica internazionale in programma dal 10 al 12 febbraio, dove nell’enoteca consortile (Padiglione 6, stand B234) porterà in degustazione 110 etichette. Nei calici le nuove annate sul mercato: il Brunello 2020 e la Riserva 2019, oltre al Rosso di Montalcino 2023 e il Moscadello.


Si tratta del primo appuntamento fieristico della staffetta di promozione firmata dall’ente toscano, che farà poi scalo a Prowein (Dusseldorf, 16-18 marzo) per approdare infine al Vinitaly di Verona (6-9 aprile). Nei mesi successivi, in calendario gli eventi strategici sul territorio a partire da “Red Montalcino” (20 giugno) e la 34esima edizione di “Benvenuto Brunello” (dal 20 al 24 novembre). Al Paris Expo Porte de Versailles, dove sono in programma incontri b2b e degustazioni, parteciperanno Abbadia Ardenga, Argiano, Camigliano, Caparzo – Altesino, Caprili, Casanova di Neri, Castello Romitorio, Castello Tricerchi, Castiglion del Bosco, Cerbaia, Col D’Orcia, Donatella Cinelli Colombini, Fanti, Fattoria dei Barbi, Ferrero, Il Poggione, Innocenti, La Casaccia di Franceschi, La Magia, Máté, Patrizia Cencioni, Pian Delle Querci, Poggio Antico, Sassetti Livio Pertimali, Scopone, Sesta Di Sopra, Siro Pacenti, Tassi, Tenuta di Sesta, Tenute Silvio Nardi, Uccelliera – Voliero, e Vasco Sassetti.

Uiv: Commissione Ue ancora contro il vino nel nuovo dossier Beca

Uiv: Commissione Ue ancora contro il vino nel nuovo dossier BecaMilano, 7 feb. (askanews) – “È stato pubblicato in questi giorni il nuovo documento di lavoro della Commissione Ue del piano Beca (Beating Cancer), lo stesso che tre anni fa proponeva forti limitazioni al commercio oltre all’introduzione di etichette allarmistiche e altro. Proposte, le cui linee più oltranziste furono bocciata dall’Europarlamento. Questo nuovo testo presenta alcuni aspetti addirittura peggiorativi rispetto a quello che ha trovato opposizione politica”. Lo denuncia in una nota Unione italiana vini (Uiv).


In particolare, la Commissione “afferma di essere al lavoro per introdurre nuove misure più stringenti riguardanti la tassazione, anche per il vino, dei prodotti e la limitazione delle vendite transfrontaliere, l’informazione ai consumatori attraverso l’introduzione avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche e la regolamentazione della pubblicità degli alcolici” spiega Uiv, che con il suo segretari generale, Paolo Castelletti, sottolinea che “cambia la squadra ma purtroppo il leit motiv della Commissione europea rimane lo stesso. Speravamo che la nuova Commissione incentrasse il suo lavoro su misure volte a rafforzare la competitività delle imprese, non a inasprire la tassazione e a creare nuove distorsioni nel mercato unico”. “La sensazione è che nella Ue la mano destra non sappia cosa faccia quella sinistra: è il caso degli ‘health warning’, riproposto nel documento quando lo stesso Commissario alla Salute Varhelyi, in audizione in Parlamento Europeo, aveva detto che non era una priorità per la nuova Commissione” prosegue Castelletti, spiegando che “ci appelliamo agli Stati membri e in particolare agli europarlamentari italiani per bloccare in sede di Consiglio e del Parlamento Ue un documento redatto senza alcuna consultazione pubblica con gli stakeholder. Sarebbe – conclude – un esordio shock della nuova legislatura per un settore che vale per il Vecchio Continente oltre 100 miliardi di euro e milioni di posti di lavoro”.


“Nel testo di revisione, la Commissione afferma che oltre il 90% delle azioni del piano sono state avviate, con molte già completate” precisa Uiv, evidenziando che “attualmente, la direttiva sulle aliquote fiscali sugli alcolici stabilisce una quota minima di accisa pari a 0 euro per il vino e altre bevande fermentate, una delle proposte è di cambiare questo principio”.

Vino, prende il via a Wine Paris il tour promozionale dei vini Imt

Vino, prende il via a Wine Paris il tour promozionale dei vini ImtMilano, 7 feb. (askanews) – Trasferta in Francia per i vini dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), il consorzio che riunisce oltre 500 aziende associate per 16 Denominazioni di origine e la maggior parte dell’export regionale. L’appuntamento, con una collettiva marchigiana di 20 aziende di cui 12 afferenti a Imt è quello di Wine Paris (dal 10 al 12 febbraio), una delle fiera internazionali di riferimento per il settore del vino. Una quarantina le etichette protagoniste a Parigi (padiglione 6, stand F158), in rappresentanza delle maggiori Denominazioni, a partire dal Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica fino al Conero, Colli Maceratesi Ribona, Lacrima di Morro d’Alba, Colli Pesaresi.


“La nostra seconda partecipazione a Wine Paris è particolarmente significativa perché conferma l’obiettivo di allargare il raggio di azione per le vendite dei nostri vini” ha affermato il presidente Imt, Michele Bernetti, aggiungendo che “in una fase complessa per il comparto a livello globale, su cui grava anche la minaccia dei dazi statunitensi, la risposta deve arrivare da una maggior attività di promozione: non a caso dopo Parigi saremo presenti al ProWein di Dusseldorf (16-18 marzo) e al Vinitaly a Verona (6-9 aprile)”. Assieme alla Regione Marche, l’Imt ha inoltre pianificato una serie di iniziative promozionali in programma nel corso dell’anno. Tra le azioni previste attraverso i fondi Csr 2023-2027 “Promozione dei prodotti di qualità”, figurano incontri b2b e b2c, degustazioni, workshop, eventi dedicati a buyer ed esperti di settore nazionali e europei, campagne di informazione e promozione. I Paesi obiettivo nel mercato comunitario sono Germania, Belgio, Paesi Bassi, Svezia ma anche aree considerate emergenti, come Francia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca. Azioni di promozione anche nell’extra-Ue, con Stati Uniti, Canada, Svizzera, Regno Unito e Giappone individuati come Paesi target per la promozione attraverso i programmi Ocm.


Nella “collettiva” di Wine Paris saranno presenti Belisario, Conti degli Azzoni, Fattoria Mancini, Filodivino, Luigi Giusti, Santa Barbara, Sartarelli, Tenuta dell’Ugolino, Tenuta Santi Giacomo e Filippo, Umani Ronchi, Vignamato e Vignedileo. Le aziende che fanno capo a Imt con avranno stand propri sono invece Casa Vinicola Garofoli e Terre di Serrapetrona.