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Vino, dal 23 al 25 febbraio 2025 a Bologna la quarta Slow Wine Fair

Vino, dal 23 al 25 febbraio 2025 a Bologna la quarta Slow Wine FairMilano, 4 dic. (askanews) – E’ stata presentata a Milano la quarta edizione di Slow Wine Fair, la fiera internazionale del “vino buono, pulito e giusto”, in programma a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025 con la direzione artistica di Slow Food. Dopo il focus sulla salute del suolo dello scorso anno, la fiera lancia un nuovo dibattito (“Packaging e logistica: la sostenibilità del vino, oltre il vino”) per ragionare di innovazioni e alleanze possibili per alleggerire il costo economico e ambientale del vino. La manifestazione si terrà in contemporanea a “Sana Food”, il nuovo format sulla sana alimentazione nei consumi fuori casa dello storico salone “Sana”, giunto alla sua 36esima edizione. La business community del cibo biologico verrà dunque affiancata in padiglioni attigui da una mostra con 500 produttori di vino biologico e biodinamico. Inoltre, grazie al supporto di Ice e alla contemporaneità delle due fiere, l’organizzazione prevede l’arrivo di oltre 300 buyer esteri, il 50% in più della passata edizione, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa, dal Nord America e dal Canada, e le significative new entry di Cina e Giappone.


“Con la quarta edizione della Slow Wine Fair allarghiamo la riflessione sull’impatto ambientale del vino ai processi che ne accompagnano la produzione, il packaging e il suo ruolo nelle strategie di marketing. Gli imballaggi, tra questi il vetro, danno un contributo rilevante all’impronta ecologica di una etichetta, più che le tecniche di coltivazione o le pratiche in cantina in termini di energia usata per produrre bottiglie e per il trasporto. Fattori che spesso noi cittadini prendiamo in considerazione solo quando rendono un prodotto facilmente riconoscibile sullo scaffale” ha spiegato il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, sottolineando che “l’edizione 2025 vuole lanciare un appello, intanto ai produttori, a dare pari dignità a tutti i propri vini, frutto delle stesse pratiche agronomiche e che quindi esprimono la stessa garanzia di qualità. Da quelli nella bag in box a quelli in bottiglia. Un appello al mondo dei Consorzi e alle associazioni di settore ma anche della critica enologica e agli operatori, a concentrarsi sulla valutazione dei fattori di valore intrinseco del vino e a raccontare il vino nella sua essenza, senza sovrastrutture e orpelli che rischiano di confondere o di fuorviare il consumatore finale”. “Slow Wine Fair, alla quarta edizione sta finalmente raggiungendo la fisionomia che avevamo pianificato quando l’abbiamo ideata: una fiera che raccoglie una qualità media altissima dei vini proposti, grazie a una ferrea selezione” ha precisato Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition, rimarcando che “la sua forza è anche l’omogeneità della fisionomia delle Cantine espositrici: la maggioranza sono certificate biologiche, e tutte seguono la produzione dall’uva alla bottiglia secondo i principi del ‘Manifesto del vino buono pulito e giusto’, che prevede la rinuncia al diserbo e a diversi prodotti di chimica di sintesi. Proprio questa offerta così alta e omogenea – ha evidenziato – è la chiave del successo di pubblico che sta riscuotendo Slow Wine Fair: sempre più buyer e professionisti considerano la manifestazione un luogo dove è più semplice fare scouting o trovare le etichette giuste per completare la gamma che offrono ai loro clienti”.


Per tre giorni, vignaioli e vigneron, appassionati e buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier si ritroveranno per parlare di sostenibilità del vino a 360 gradi, portando ad esempio innovazioni che produttori, Consorzi e operatori del settore stanno sviluppando per far evolvere il proprio approccio alla produzione vinicola, riducendo ulteriormente il proprio impatto sull’ambiente, con conseguenti investimenti e ritorni economici. “Un mondo in divenire – dicono gli organizzatori – in cui non esistono risposte univoche ma soluzioni che vengono sperimentate e alleanze fruttuose che possono fare la differenza”. La Slow Wine Fair ospita inoltre l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition, la rete internazionale “inclusiva e collaborativa” che unisce i protagonisti del mondo del vino. Quest’anno sono previste circa un migliaio di Cantine, a cui si aggiunge l’area degli spirits, pensata per coinvolgere il mondo della mixology e suddivisa in sezioni tematiche, tra cui quella dedicata agli amari, che ruota intorno alla quinta edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e con Anadi. Infine, per la prima volta, sarà presente anche uno spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition e al mondo del caffè, e uno per i produttori di sidro. Chiudono la ricca offerta il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, le degustazioni guidate rivolte agli appassionati e le masterclass per i professionisti del settore, e il programma di appuntamenti che in contemporanea a Slow Wine Fair si svolgono nei locali di Bologna e dintorni.

Vino, Uiv: l’Italia è il Paese più esposto in caso di dazi Usa

Vino, Uiv: l’Italia è il Paese più esposto in caso di dazi UsaMilano, 4 dic. (askanews) – “Gli annunciati dazi Usa rischiano di aggravare una congiuntura già difficile se non si diversifica il mercato e soprattutto se si perseguono politiche di chiusura commerciale. Per questo Unione italiana vini (Uiv) sostiene fermamente l’accordo Mercosur e condivide il via libera dell’Italia ai vini dealcolati, una nicchia che potrebbe comunque aprire le porte a nuovi target e Paesi”. Lo ha detto oggi il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi, aprendo i lavori dell’ultimo consiglio nazionale 2024 dell’associazione di riferimento per il settore.


“Il 60% dell’export italiano è concentrato su cinque mercati, con gli Stati Uniti che da soli valgono quasi un quarto delle nostre spedizioni” ha spiegato Frescobaldi, aggiungendo che “non possiamo chiuderci anche verso mercati, come il Brasile e l’America Latina, che per radici culturali potrebbero ampliare i nostri orizzonti commerciali”. Secondo un focus dell’Osservatorio Uiv presentato oggi, l’Italia sarebbe il Paese fornitore europeo maggiormente esposto in caso di nuovi dazi aggiuntivi statunitensi. Dall’analisi delle importazioni nei primi 9 mesi di quest’anno emerge infatti come gli Usa siano oggi la “stampella commerciale” delle vendite italiane (+4,4% nel periodo), con una domanda che ha contribuito a limitare il calo a valore delle spedizioni verso 11 Paesi top buyer a -1,5%. Al netto del mercato Usa, la perdita salirebbe infatti a -4,9%. Meno traumatico l’effetto sulla Francia, che passerebbe dall’attuale -7,3% a -8,5%.


Commercio internazionale, vino e salute, dealcolati, nuova politica Ue sono i temi affrontati dall’Associazione, che ha fornito i numeri della propria rappresentatività: sono 812 i soci Uiv, che complessivamente esprimono un fatturato di 10,6 miliardi di euro, se si considera anche gli iscritti Anformape (macchine e prodotti per l’enologia). In aumento anche i giovani di Agivi, che conta oramai 134 soci (+10% solo nell’ultimo anno).

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo Metodo

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo MetodoMilano, 4 dic. (askanews) – Il 21 dicembre l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) celebra uno dei personaggi che più ha contribuito a scrivere l’enologia moderna: Federico Martinotti, inventore del metodo di rifermentazione in autoclave con il quale sono prodotti spumanti come il Prosecco, l’Asti, il Lambrusco e il Brachetto. “Martinotti: cento anni di spumantistica italiana” è il convegno che si terrà sabato 21 dicembre presso la sede dell’Organizzazione in piazza Santa Maria Nuova 5 ad Asti, a partire dalle ore 9.15.


Originario di Villanova Monferrato, Martinotti è lo scienziato visionario che, nel 1895, ha rivoluzionato la produzione di spumanti con la sua innovativa scoperta del metodo di rifermentazione in autoclave. Questo processo, brevettato successivamente da Charmat nel 1907, ha consentito di ottenere spumanti preservando le note varietali dell’uva e riducendo significativamente i tempi di produzione, passando da anni a soli pochi mesi, rispetto al Metodo Champenoise (o Metodo Classico), l’unico utilizzato fino a quel momento. L’incontro del 21 dicembre sarà un’occasione non solo per conoscere la figura di Martinotti ma anche l’evoluzione dell’enologia italiana dall’inizio del Novecento ad oggi. Moderati da Vincenzo Gerbi (vicepresidente Aivv e presidente del Consiglio scientifico Onav) al convegno interverranno Giusi Mainardi (direttrice responsabile della rivista specializzata “Oicce Times”), Antonella Bosso, (dirigente tecnologo del Crea-Ve), Andrea Desana (presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc), Pierstefano Berta (direttore dell’associazione Oicce), Enzo Cagnasso (docente dell’Università di Torino), Diego Tomasi (direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg), e Stefano Ricagno (presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg).


“L’incontro sarà un momento importante per l’intero comparto spumantistico italiano – ha dichiarato Vito Intini, presidente di Onav – perché andrà alle radici della storia del Metodo Martinotti ma sarà anche una interessante occasione per capire gli scenari futuri grazie all’intervento di due delle più importanti Denominazioni spumantistiche italiane, Asti e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”. La partecipazione all’evento in presenza è gratuita fino ad esaurimento posti, mentre per seguire la diretta tramite webinar è necessario iscriversi.

Franciacorta, Brescianini: 2025 sarà un anno di grandi opportunità

Franciacorta, Brescianini: 2025 sarà un anno di grandi opportunitàMilano, 3 dic. (askanews) – “Fra pochi mesi, il mio secondo e ultimo mandato alla guida del Consorzio volgerà al termine. Questo percorso è stato per me un’esperienza di grande crescita personale e professionale, che mi ha permesso di comprendere la complessità di una macchina che non è semplicemente un’azienda ma una realtà che richiede sforzi collettivi per raggiungere i suoi obiettivi. È con questo spirito che invito ciascuno di voi a continuare il lavoro di squadra, uniti nella tutela e valorizzazione del Franciacorta, del Curtefranca e del Sebino”. Lo ha detto il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, il Ceo di Barone Pizzini classe 1967, che a maggio dovrà lasciare, dopo sei anni, la guida dell’ente consortile bresciano, di cui è stato anche vicepresidente dal 2009.


Prendendo la parola all’assemblea ordinaria dei soci del Consorzio Franciacorta che riunisce 123 Cantine e si è tenuta oggi a Erbusco (Brescia), Brescianini ha presentato la previsione di chiusura del bilancio 2024, con “risultati positivi che confermano il buon andamento e la solidità dell’organizzazione”, rimarcando che “il 2025 si preannuncia come un anno di grandi opportunità, e con il supporto di tutti, il Consorzio è pronto ad affrontare nuove sfide e a continuare il suo percorso di crescita”. Quindi ha spiegato che “guardando al futuro, la mia principale preoccupazione riguarda la crisi che sta attraversando il settore del vino, segnato da nuovi orientamenti nei consumi e da politiche sempre più restrittive, che riguardano trasversalmente il mondo delle bevande alcoliche”. “Nonostante le difficoltà, il nostro comparto ha mostrato una certa resilienza, anche grazie alle attività di programmazione che ora godono di un importante supporto da parte di strumenti comunitari e nazionali, ai quali il nostro Consorzio ha avuto per la prima volta accesso” ha proseguito il presidente uscente, sottolineando che “questi strumenti ci consentiranno, nei prossimi tre anni, di incrementare gli investimenti su alcuni mercati strategici, come il Giappone, Hong Kong e Singapore riducendo gli investimenti diretti e destinando le risorse così liberate al rafforzamento di altre iniziative e mercati. Questo regolamento europeo – ha concluso – sarà in collaborazione con il ‘Groupement Qualité Huitres Marennes Oleron’, un organismo di difesa e gestione che contribuisce alla preservazione e alla valorizzazione delle ostriche”. Nei primi nove mesi di quest’anno le bottiglie vendute sono state 10,6 mln, il -5,9% rispetto al medesimo periodo del 2023, ma il Consorzio evidenzia che questa parte dell’anno presenta tassi di crescita molto positivi se confrontati con il periodo pre-pandemico: rispetto al 2019, segna infatti un +10,1% in volumi, +25,4% in fatturati e +13,4% nei prezzi medi. Da gennaio a settembre 2024, inoltre, il trend nei fatturati presenta performance migliori rispetto ai volumi, con un conseguente incremento nei prezzi medi sullo stesso periodo dell’anno scorso. Più nel dettaglio, il mercato interno rappresenta alla chiusura del terzo trimestre l’84,6% del venduto in termini di volumi, in flessione del 6,1% rispetto al periodo gennaio-settembre 2023 (+9,1% sul 2019). L’export costituisce il restante 15,4%, con un tasso di variazione pari al -4,5% rispetto al periodo gennaio-settembre 2023 (+15,9% sul 2019).


Analizzando le esportazioni, a livello di singole nazioni la Svizzera conferma il proprio primato, rappresentando il 20,6% dell’export totale. Seguono gli Stati Uniti, che rappresentano in questi primi nove mesi il 12,9% del totale export, il Giappone (12,6% del totale), la Germania (10,7%) e il Belgio (4,6%). Facendo il bilancio delle tantissime attività svolte e dei tanti traguardi raggiunti, Brescianini ha, tra l’altro, augurato “buon lavoro al neo presidente della Strada del Franciacorta, Giorgio Vezzoli, impegnato nel rilancio di una realtà di grande valore per il nostro territorio”. Ora per il Consorzio Franciacorta sono finalmente in arrivo nel Disciplinare 134 unità geografiche (Uga) il cui iter era iniziato nel 2016.

Vino, “Grandi Langhe”: il 27 e 28 gennaio 2025 500 Cantine a Torino

Vino, “Grandi Langhe”: il 27 e 28 gennaio 2025 500 Cantine a TorinoMilano, 3 dic. (askanews) – Saranno quasi 500 le Cantine dalle Langhe, Roero e dal resto del Piemonte, pronte a presentare in anteprima le nuove annate delle Docg e Doc alla prossima edizione di “Grandi Langhe” la manifestazione riservata agli operatori professionali organizzata dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, e al Consorzio di tutela Roero. L’importante manifestazione giunta alla IX edizione si terrà lunedì 27 e martedì 28 gennaio 2025 (dalle 10 alle 17) alle Officine grandi riparazioni (Ogr) in corso Castelfidardo 22 a Torino.


L’edizione 2025, a cui sono state aperte le iscrizioni, vede il patrocinio del Comune di Torino e avvia la collaborazione con Piemonte Land Of Wine, ampliando la rappresentatività ai diversi territori vitivinicoli piemontesi. Per tutta la durata dell’evento è inoltre prevista una sala degustazione dedicata alla stampa con le ultime annate rilasciate in commercio di tutte le Docg e Doc del Piemonte. L’ingresso è consentito previa prenotazione o invito. Foto: Grandi Langhe

Ais Lombardia: è on-line la 19esima edizione della “Guida ViniPlus”

Ais Lombardia: è on-line la 19esima edizione della “Guida ViniPlus”Milano, 3 dic. (askanews) – E’ online la 19esima edizione della Guida ViniPlus dell’Associazione italiana sommelier (Ais) Lombardia che fotografa lo stato dell’arte della produzione vinicola lombarda. “Per numero di tipologie, varietà allevate e vivacità produttiva, presente anche in areali più piccoli ma non meno importanti sul fronte qualitativo, la nostra regione è diventata un approdo sicuro per tutti gli appassionati e gli operatori del settore” commenta Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di Ais Lombardia, aggiungendo che “la Guida ViniPlus lo testimonia con chiarezza ogni anno, rappresentando ormai uno strumento fondamentale per tutti i nostri soci, più di 8.500, che possono consultarla agevolmente on line in maniera gratuita”.


In questa edizione sale a 420 il numero di vini che hanno ottenuto le 4 Rose Camune, il punteggio più alto assegnato a un vino, mentre sono 150 le etichette alle quali è stata assegnata anche la Rosa Oro, riconscimento attribuito quando oltre alle qualità organolettiche si unisce la valorizzazione del territorio, del vitigno, della tecnica di produzione o l’attenzione all’ambiente. “Siamo particolarmente soddisfatti di quanto emerso anche quest’anno dalla nostra ricognizione del vigneto lombardo” afferma Sebastiano Baldinu, curatore della Guida ViniPlus 2025, sottolineando che “le 4 Rose Camune sono superiori rispetto a quelle assegnate l’anno scorso, così come le Rose Oro, con una distribuzione provinciale che naturalmente vede in cima gli areali più importanti del vino lombardo: Brescia (70 Rose oro), Pavia (33 Rose Oro), Sondrio (26 Rose Oro) e Bergamo (13 Rose Oro). Da una parte cresce la qualità media complessiva, grazie a vini che riescono a ben interpretare le varietà di partenza e il territorio di origine ma dall’altra l’accelerazione delle Rose Oro – conclude – testimonia come l’eccellenza, in tutti i suoi aspetti, sia un obiettivo che sempre più realtà mettono in cima ai loro pensieri”. Le sessioni di degustazione hanno, come di consueto, visto la partecipazione di un numero consistente di sommelier degustatori, ben 161,” ai quali bisogna aggiungere il fondamentale lavoro dietro le quinte dei colleghi impegnati nel servizio, nell’analisi dei dati, nella logistica e nella redazione delle schede”. Lo storico e collaudato metodo di lavoro dei sommelier lombardi prevede non solo la degustazione alla cieca di tutti i campioni, ma anche che la stessa bottiglia sia esaminata da diverse commissioni contemporaneamente, senza alcuna possibilità di confronto tra i vari commissari.


Infine, anche quest’anno, il riconoscimento delle Rose Verdi (assegnato a 492 vini), introdotto a partire dall’edizione 2011 e che segnala quei vini che contengono quantità sostanzialmente basse di anidride solforosa (il limite stabilito è di 75 mg/l di SO2 totale), sono state assegnate al 50% delle etichette presenti in guida. Un apposito simbolo, inoltre, segnala anche i vini “Senza solfiti aggiunti”. Il premio “Personaggio dell’anno”, giunto alla terza edizione e conferito a una personalità che si è distinta nel mondo della produzione vitivinicola della regione Lombardia per la qualità del suo lavoro e per il suo impegno nei confronti dei temi legati alla sostenibilità, è stato assegnato a Francesca Seralvo, al timone dell’azienda di famiglia, Tenuta Mazzolino ed eletta quest”nno presidentessa del Consorzio Tutela Oltrepò Pavese. È invece l’azienda franciacortina Ca’ del Bosco ad aggiudicarsi la prima edizione del premio “Enoturismo e Ospitalità”, che ha l’obiettivo di premiare l’azienda che nell’ultimo anno si è contraddistinta attraverso attività e iniziative che valorizzano l’accoglienza all’interno della propria struttura. La menzione speciale “Partner di valore”, riconoscimento che viene conferito in via eccezionale a persone o strutture che hanno collaborato in sinergia e partnership con AIS Lombardia per la valorizzazione e la promozione del vino in Lombardia, è stata, infine, assegnata all’azienda Guido Berlucchi.

Vino, Consorzio Bivongi Doc: una masterclass per i ristoratori

Vino, Consorzio Bivongi Doc: una masterclass per i ristoratoriMilano, 1 dic. (askanews) – “Rafforzare le competenze sulla somministrazione di vini e fornire nozioni in materia di abbinamenti e analisi sensoriale”: è stato questo l’obiettivo della masterclass ‘Spirito giovane’ che si è tenuta nei giorni scorsi all’Agriturismo Costantino di Maida (Catanzaro).


Un appuntamento organizzato dal Consorzio Bivongi Doc dedicato a “produzioni giovani e ambiziose”, che ha visto la presenza di molti ristoratori calabresi. La presidente dell’ente consortile, Adele Anna Lavorata, ha guidato la degustazione di sette etichette assieme a Gennaro Convertini, presidente dell’Enoteca Regionale Calabrese con l’obiettivo di illustrare ai ristoratori le caratteristiche distintive dei vini Bivongi Doc, e di fornire strumenti pratici per migliorare l’abbinamento dei vini con i piatti tipici calabresi, valorizzando sia il vino che la cucina locale. “Promuovere la collaborazione tra i nostri produttori di vino e i ristoratori, creando un network di eccellenze che possa contribuire allo sviluppo enogastronomico della regione, è uno dei principali obiettivi del nostro Consorzio” ha ribadito Lavorata, sottolineando che “è stata presentata una panoramica sulla storia, le caratteristiche geografiche e climatiche della zona di produzione, con particolare attenzione alle varietà di uve utilizzate, fino al pranzo ed alla degustazione di piatti tradizionali, spiegando come abbinare al meglio i vini Bivongi DOC per esaltare i sapori e creare un’esperienza gastronomica armoniosa”.

Vino, a Napoli oltre 2.000 visitatori per Anteprima VitignoItalia 2025

Vino, a Napoli oltre 2.000 visitatori per Anteprima VitignoItalia 2025Milano, 1 dic. (askanews) – E’ calato il sipario su “Anteprima VitignoItalia 2025”, l’appuntamento dedicato alle eccellenze enologiche italiane che introduce l’omonimo evento, in programma dall’11 al 13 maggio 2025, si chiude “con un’edizione che conferma Napoli mercato di riferimento del settore enologico”. Il 25 novembre 500 etichette di oltre cento Cantine hanno animato gli spazi dell’Hotel Excelsior con una giornata di degustazioni che ha raccontato agli oltre 2.000 visitatori (di cui 400 operatori del trade), “grandi terroir e i produttori più interessanti della Penisola”.


“Anche quest’anno l’evento ha conquistato Napoli registrando un grande successo di pubblico, sempre più attento, e un forte interesse da parte del trade e della stampa” – ha affermato Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia, parlando di “un evento che guarda al futuro della promozione del vino coniugando il piacere dell’esperienza degustativa all’attenzione alla stampa estera e nazionale con attività su misura, come l’educational tour, il progetto, in collaborazione con Ice, che ha visto grandi firme del settore protagoniste di degustazioni, masterclass e visite in cantina, per una giornata di approfondimento del territorio salernitano che ha riscosso un notevole successo. Con questo grande entusiasmo – ha concluso – siamo già proiettati a maggio, in vista della nuova edizione di VitignoItalia e continueremo a migliorarci coinvolgendo sempre più realtà enologiche e ideando contenuti sempre nuovi, adatti a ogni target”. “Anteprima VitignoItalia 2025” ha dedicato ancora più attenzione al lato food, selezionando prodotti d’eccellenza, dagli oli Evo pugliesi ai salumi e un’ampia scelta di limoncelli, liquori amari, nonché un’attenta selezione di pasticceria.

Vino, il Consorzio Chianti Classico premiato dalla Regione Toscana

Vino, il Consorzio Chianti Classico premiato dalla Regione ToscanaMilano, 1 dic. (askanews) – “Al Consorzio Chianti Classico Ambasciatore della Toscanità nel Mondo ed espressione dell’eccellenza del vino Toscano nei 100 anni dalla fondazione”. E’ quanto si legge nella targa che il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha consegnato ieri al presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti, in occasione del Centenario dalla fondazione dell’ente.


“Tutto ebbe inizio il 14 maggio 1924, quando 33 coraggiosi viticoltori decisero di unirsi con una visione chiara: proteggere e promuovere il loro territorio, raccontarne la storia e portare questa eccellenza oltre i confini locali. Un atto che non fu solo difensivo, ma una vera e propria dichiarazione d’amore verso la terra che li aveva cresciuti” ha ricordato il presidente Mazzeo, aggiungendo che “oggi, a cento anni dalla nascita del Consorzio, il Chianti Classico è molto più di un vino, è la storia di uomini e donne, di mani che lavorano la terra, di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. È il paesaggio unico di colline e vigneti che incantano il mondo e che oggi candidiamo con orgoglio a Patrimonio dell’Umanità Unesco”. Nel ricevere il premio, Manetti ha sottolineato che quello del Vino Chianti Classico “è il primo Consorzio non solo di viticoltori ma dell’intero settore agroalimentare italiano”. Per continuare nel solco della tradizione e dei successi fin qui ottenuti – il vino Chianti Classico è presente in 160 mercati nel mondo – Manetti ha indicato tre obiettivi: continuare a tutelare la produzione e i suoi standard sempre più alti, tutelare il territorio, inteso come ecosistema, e il paesaggio, e salvaguardare le comunità che abitano il territorio e la loro storia e le loro tradizioni.


A proporre il riconoscimento al Consorzio è stato il consigliere regionale Cristiano Benucci. Alla cerimonia erano presenti anche la direttrice del Consotrzio Carlotta Gori, diversi consiglieri regionali e i sindaci di Greve in Chianti e di Castellina in Chianti, Paolo Sottani e Giuseppe Stiaccini.

”Premio Roma”: i vini della Capitale e del Lazio che hanno vinto

”Premio Roma”: i vini della Capitale e del Lazio che hanno vintoMilano, 30 nov. (askanews) – Si è tenuta ieri, nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma, la cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio per i migliori vini “Premio Roma”. Le 68 aziende partecipanti hanno presentato oltre 200 referenze che sono state sottoposte al giudizio di sei degustatori professionisti che, sulla base di una rigorosa griglia di requisiti organolettici e sensoriali, hanno scelto chi far salire sul podio. Il premio, infatti, si propone di valorizzare i migliori vini di Roma e del Lazio, con particolari caratteristiche di pregio, storicità o particolare innovazione.


Per i bianchi fermi Dop, Docg e Doc, primo si è classificato il “Circeo DOP Bianco Innato 2023” di Cantina Villa Gianna, seguito dal “Cori DOC Bellone Enyo 2022” di Cincinnato Società Cooperativa e poi dal “Roma DOC Bianco Classico Ad Decimum 2023” di Ranchella Emanuele. Per i rossi tranquilli Dop, Docg e Doc, sul podio è salito il “Roma Doc Rosso Julius 2023” di Azienda Agricola Pesoli Giulio, seguito dal “Roma DOC Rosso Vinea Domini 2020” di Gotto d’Oro Società Cooperativa, e dal “Atina DOC Cabernet Realmagona 2021” di La Ferriera. Per i bianchi tranquilli del Lazio Igp e Igt, primi a pari merito il “Lazio IGP Viognier Soente 2023” di Famiglia Cotarella, e il “Lazio IGT Chardonnay Incanto 2023” dell’Azienda Agricola Belardi Giuseppe, dopo i quali sono arrivati il “Lazio IGT Bianco Lapis Lunae 2022” dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni”, e il “Lazio IGP Bianco Jacobini 2022” dell’Azienda Agricola Carafa Jacobini. Per quanto riguarda invece i rossi fermi del Lazio Igp e Igt primo è arrivato il “Lazio IGP Syrah Sesto 21 2022” di Alma Vini, secondo il “Lazio IGT Cesanese Le Piantate 2023” di Cantine Volpetti, e terzo il “Lazio IGT Nero Buono Pietra Pinta 2021” di Agri Iuvenia Società Cooperativa Agricola.


Nella sezione vini spumanti e frizzanti, sul podio c’è “Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOP Spumante Brut Best Brut” di Famiglia Cotarella, seguito dal “Lazio IGT Bombino Spumante Brut Enfasi 2023” di Società Agricola Parvus Ager, e dal “Lazio IGP Bellone Spumante Brut MareDivino” di Azienda Agricola Casa Divina Provvidenza. Per quanto riguarda i vini liquorosi, passiti e muffati, primo si è classificato il “Moscato di Terracina DOC Passito Capitolium 2021” di Cantina Sant’Andrea, secondo il “Lazio IGP Aleatico Colle de’ Poggeri 2023” di Cantina Stefanoni, e terzo il “Colli Cimini IGT Passito Corusco 2021” di Viticoltori dei Colli Cimini.


Riconoscimenti anche al “Roma DOC Rosso Julius 2023” dell’Azienda Agricola Pesoli Giulio (Miglior vino prodotto da nuova impresa); “Moscato di Terracina DOC Passito Capitolium 2021” di Cantina Sant’Andrea (Miglior vino di fattoria); “Frascati Superiore DOCG Bio 1960 2023” di Alma Vini (Miglior vino biologico); “Lazio IGP Syrah Sesto 21 2022” di Alma Vini (Miglior vino di interesse per i mercati nazionali ed esteri). Infine, il premio per la categoria “Migliore carta dei vini” è stato assegnato a Osteria Palmira di Roma. Questa seconda edizione si è arricchita di una nuova sezione nazionale, aperta quindi non solo alle aziende del territorio regionale, ma anche a quelle italiane con produzioni similari per tradizione. A confronto vini bianchi e rossi tranquilli da vitigni autoctoni. Le bottiglie sono state proposte da sette aziende di Roma città, 29 della Città metropolitana di Roma Capitale, 15 di Frosinone, 12 di Latina, tre di Viterbo e due di Calabria e Valle d’Aosta. Primo per i bianchi si è classificato il “Frascati Superiore Docg Bio 1960 2023” di Alma Vini, mentre per i rossi il “Valle d’Aosta Doc Mayolet Coin Noble 2023” di Cave des Onze.