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Vino, Colomba Bianca: puntiamo ad accrescere redditività delle vigne

Vino, Colomba Bianca: puntiamo ad accrescere redditività delle vigneMilano, 30 nov. (askanews) – “In un momento drammatico per la viticoltura della provincia di Trapani e per la cooperazione viticola in generale, a causa di difficoltà climatiche, economiche e politiche, siamo fieri di aver garantito ai soci gli anticipi e le liquidazioni promesse, nei tempi attesi e con valori ai migliori livelli del nostro settore. Siamo molto soddisfatti inoltre di aver fatto lo stesso anche con i viticoltori di Cantine Europa che quest’anno hanno potuto conferire in Colomba Bianca: speriamo che il nostro sforzo di sostenerla stia rappresentando un contributo efficace nella speranza di ricostruire un futuro sereno per questa storica realtà. Riteniamo che fare squadra sarà l’unico modo per affrontare ogni complessità”. A dirlo è Dino Taschetta, presidente (dal 1997) della Cantina cooperativa siciliana Colomba Bianca che il 1 dicembre a Salemi (Trapani) terrà l’Assemblea dei soci. Con 2.480 viticoltori che operano su una superficie di seimila ettari, di cui ben 1.800 biologici, Colomba Bianca è stata infatti capace di reagire alle disastrose crisi climatiche degli ultimi anni rispettando gli impegni remunerativi nei confronti dei soci, con anticipo 2024 e saldo 2023.


“Lavoriamo duramente sulla revisione dell’assetto industriale con l’intento di monetizzare al massimo la remunerazione delle uve e perseguiamo la valorizzazione sui mercati sia del vino sfuso che del confezionato” spiega Taschetta, aggiungendo che “i numeri ci danno ragione, così come i riscontri positivi sui mercati globali, l’interesse della critica e della clientela verso le produzioni di Colomba Bianca. Puntiamo ad accrescere la redditività delle vigne per ettaro – precisa – la valorizzazione è dovuta per la qualità delle nostre uve ed è necessaria per riposizionare la viticoltura come attività esclusiva, remunerante, sostenibile a livello economico per ogni nostro socio”. La Cantina con sede a Mazara del Vallo ha recentemente ottenuto due Medaglie d’Oro per i vini Zibibbo e Syrah al “World Bulk Wine Exhibition” di Amsterdam, e nel suo Annuario 2024 Luca Maroni ha valutato il “Quarantanni Rosso Riserva” come il “Miglior Vino in Assoluto” per la sua categoria. Medaglia d’oro al “Berliner Wein Trophy” anche per il “Resilience Perricone” e il “Lavì Blanc de Noir Brut”.

Vino, “Viaggio in Franciacorta”: un diario firmato Armando Castagno

Vino, “Viaggio in Franciacorta”: un diario firmato Armando CastagnoMilano, 30 nov. (askanews) – Dal 6 dicembre va nelle librerie “Viaggio in Franciacorta” (Treccani, 304 pagine) è il racconto di un itinerario tra i luoghi e nelle terre della Franciacorta. Armando Castagno, colto degustatore e prolifico scrittore, accompagna il lettore in un pellegrinaggio attraverso i diciannove Comuni di questo territorio, partendo da Paratico e proseguendo per Capriolo, Adro, Erbusco, Cologne, Coccaglio, Rovato, Cazzago San Martino, Corte Franca, Iseo, Provaglio d’Iseo, Passirano, Paderno Franciacorta, Monticelli Brusati, Ome, Rodengo Saiano, Gussago e Cellatica, fino ad arrivare a Brescia. Il volume è arricchito dalle immagini realizzate ad hoc dal fotografo Andrea Federici: un percorso scandito da edifici, spazi suggestivi, personaggi e paesaggi, “alla scoperta di un patrimonio culturale e di una collettività articolata ma compatta, che si distingue per aver fatto di una vocazione, quella per il vino, la propria missione comune”.


Un diario di viaggio che racconta l’essenza di questo territorio collinare tra Brescia e l’estremità Sud del Lago d’Iseo. “Tutto sommato, questa è la ragione per cui è nato il libro che avete tra le mani: per popolare di personaggi, paesaggi e accadimenti effimeri lo scenario di una Franciacorta libera da filtri encomiastici – spiega Castagno – per condividerne, cioè, una visione ad altezza d’uomo e aggiungere alla sua bibliografia, come tassello di precarietà, la dimensione passeggera delle cose”. Diciannove tappe per un’esperienza che testimonia le unicità di un territorio sia a livello ambientale sia a livello umano e imprenditoriale: agricoltura sostenibile e proficua, biodiversità, volontà di innovare e proiettarsi nel futuro a partire dalla riscoperta del passato ed etica abbinata al rispetto. Nel libro, Castagno narra le sue esperienze e osservazioni, esplorando non solo le vigne e le Cantine che hanno reso famosa questa regione, ma anche la sua storia, la cultura e le tradizioni che la caratterizzano. “Nel raccontare la Franciacorta, l’autore ci invita a riflettere su temi più ampi e universali: il rapporto tra uomo e paesaggio, l’importanza della tutela del patrimonio locale di fronte alle pressioni della globalizzazione e la necessità di preservare non solo i prodotti tangibili, come i vini eccelsi di questa regione, ma anche quei valori immateriali che costituiscono l’autenticità di un territorio” ha commentato Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani.

Vino, “Wine Paris”: l’Italia raddoppia la sua area espositiva

Vino, “Wine Paris”: l’Italia raddoppia la sua area espositivaMilano, 29 nov. (askanews) – La sesta edizione di “Wine Paris”, la fiera del vino che andrà in scena dal 10 al 12 febbraio 2025 a Parigi ospitata da Vinexposium, annuncia la presenza di oltre 4.600 espositori provenienti da 50 Paesi, prevedendo circa 50mila visitatori da 140 nazioni. Lo ha annunciato la stessa “Wine Paris” sottolineando la crescita a due cifre della superficie espositiva per diversi Paesi, tra cui Germania (+ 65%), Austria (+ 35%), Cina (+ 60%), Spagna (+ 40%), Portogallo (+ 61%) e Romania (+ 75%). L’Italia ha nuovamente raddoppiato l’area espositiva e si appresta a ospitare 30 padiglioni regionali in un intero padiglione, il 6.


La fiera accoglierà anche numerosi nuovi padiglioni internazionali: Sudafrica, Argentina, Armenia, Cile, Ungheria, Macedonia del Nord, Uruguay e, soprattutto, l’Australia, che nell’edizione 2025 quadruplicherà lo spazio espositivo. Sempre secondo quanto annunciato dalla fiera parigina, anche la partecipazione francese, colonna portante dell’evento, è destinata a crescere, con un aumento del 7% del numero di produttori grazie alla presenza dei maggiori realtà vitivinicole e il ritorno di marchi leader, come i marchi di Champagne Bollinger, G.H Martel, Lanson e Vranken. Come evento nell’evento, “Be Spirits” accoglierà distributori, barman ed esperti da tutto il mondo, con oltre 200 produttori (di cui 38% esordienti e il 30% provenienti da 27 Paesi. Sarà esposta una gamma di 47 tipi di alcolici (Armagnac, baiju, brandy, Calvados, Cognac, gin, malto, mezcal, pastis, rum, sake, soju, tequila, umeshu, vermouth, vodka, ecc.) Dieci produttori di whisky parteciperanno sotto la bandiera della French Whisky Federation, mentre i produttori di Cognac saranno 40 e quelli di Armagnac 19. Anche la gamma di bevande No/Low alcol è annunciata in enorme crescita (+ 50% di produttori registrati finora), così come aumenterà lo spazio occupato da birre e sidri.


“In tempi di grande incertezza, crisi economica e perdita di significato, l’isolazionismo non è un’opzione. Possiamo trovare delle soluzioni solo unendo i punti di forza e promuovendo l’innovazione, con l’impegno di tutti gli operatori collegando le arene economiche e politiche” ha dichiarato il Ceo di Vinexposium, Rodolphe Lameyse, sottolineando che “il Salone 2025 svolgerà un ruolo cruciale per tutti gli attori nazionali e internazionali dell’industria del vino e degli alcolici”.

Vino, Consorzio Franciacorta intitola la sua sede a Luigi Veronelli

Vino, Consorzio Franciacorta intitola la sua sede a Luigi VeronelliMilano, 29 nov. (askanews) – Nel giorno in cui ricorre il ventesimo anniversario dalla scomparsa di Luigi Veronelli, padre della critica enologica e gastronomica italiana, il Consorzio Franciacorta ha deciso di dedicargli la sua sede a Erbusco (Brescia), celebrando il suo impegno nella valorizzazione dei prodotti d’eccellenza italiani, in particolare del vino. L’inaugurazione ufficiale si è svolta questa mattina alla presenza dei soci del Consorzio, delle autorità locali, e di diversi esponenti del mondo enogastronomico e dei suoi familiari. Sul bel palazzo di tre piani in stile Liberty che è il quartier generale dell’ente consortile, da oggi compare una targa con scritto: “La via della migliore conoscenza delle possibilità del proprio territorio è, se non la sola, la più efficace per portare gli uomini al benessere” firmata Veronelli.


“Luigi Veronelli ha segnato un prima e un dopo nella cultura enogastronomica del nostro Paese” ha affermato il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, sottolineando che “la sua capacità di raccontare e valorizzare i territori e i produttori italiani è un’eredità che ancora oggi accompagna il nostro lavoro”. Nel maggio scorso era stato aperto ufficialmente “Il Veronelli”, un prezioso spazio permanente nel bellissimo ex Convento dei Neveri a Bariano (Bergamo), che raccoglie il cuore del patrimonio culturale dell’intellettuale anarchico milanese scomparso a 78 anni nel 2004. Un luogo di riflessione e di educazione, aperto a tutti coloro che desiderano scoprire l’incredibile percorso di questo celebre editore, scrittore, giornalista e conduttore televisivo.

Vino, Coldiretti Alessandria: urge rilancio comparto del Brachetto

Vino, Coldiretti Alessandria: urge rilancio comparto del BrachettoMilano, 29 nov. (askanews) – L’attuale situazione di mercato del vino Brachetto desta forte preoccupazione e per questo Coldiretti Alessandria e Coldiretti Asti hanno organizzato ad Acqui Terme (Alessandria) un incontro per fare il punto della situazione, che ha visto la partecipazione dei produttori di Brachetto e dei vertici locali dell’organizzazione degli imprenditori agricoli. In Piemonte si coltivano circa mille ettari di Brachetto per un totale di 16.600 ettolitri distillati nel 2023, con una giacenza a fine settembre 2024 di 11.500 ettolitri (non compresa la vendemmia 2024), che porta a registrare una produzione complessiva di circa 32.841 quintali per oltre 22.988 ettolitri. Tuttavia, se si analizzano i dati degli ultimi sei anni, si è passati dai 31.527 ettolitri prodotti nel 2017 ai circa 23.000 del 2023.


“E’ necessario attivarsi concretamente per ridare fiducia e slancio al comparto: stiamo parlando di un prodotto di elevata qualità che identifica un territorio ricco di storia e che, quindi, va tutelato evitando di creare flussi paralleli concorrenziali” ha dichiarato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, sottolineando che “servono un progetto concreto e programmi ben chiari per valorizzare questo vitigno anche oltre i confini nazionali e per supportare quelle aziende al fine di cercare nuovi sbocchi per promuovere un prodotto di elevata qualità che identifica un territorio ricco di storia. Solo una visione d’insieme lungimirante può portare ad un’immediata inversione di tendenza”. “Il nostro obiettivo è dare nuovo impulso alla redditività delle imprese, per trovare soluzioni ad una situazione insostenibile che richiede un’immediata inversione di tendenza” ha aggiunto il presidente di Zona, Bruno Roffredo, evidenziando che “l’Acquese è una terra ricca e generosa, lo sono soprattutto i suoi vigneti, poter pensare ad una programmazione sulle rese è condizione primaria per uscire dalla crisi, soprattutto evitando di incappare in speculazioni che comprometterebbero definitivamente il reddito di molte aziende”.


“E’ necessario riposizionare questo prodotto sul mercato: non dimentichiamoci anche dell’Acqui Docg Rosé, – ha detto il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco – un prodotto dalle grandi potenzialità, visto che questa tipologia di vini ultimamente sta incontrando il gusto dei consumatori, e per il quale sarebbe auspicabile una specifica strategia di lancio proprio per farlo spiccare in un momento così favorevole”.

Vino, a Verona incontro dedicato al consumo consapevole tra i giovani

Vino, a Verona incontro dedicato al consumo consapevole tra i giovaniMilano, 29 nov. (askanews) – Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, in collaborazione con Coldiretti Veneto, organizza venerdì 29 novembre al “Dome Wine Word Experience” di Verona, l’evento “Il valore del vino: promuovere la qualità e il consumo consapevole tra i giovani”. L’incontro, che ha il patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto e del museo del vino “MuVin”, vede la partecipazione di esperti, istituzioni e giovani produttori del territorio, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni al valore culturale e qualitativo del vino, promuovendo un consumo consapevole e responsabile.


“In un momento in cui il settore vitivinicolo affronta sfide importanti, è fondamentale puntare su una cultura della qualità che possa avvicinare le giovani generazioni a un consumo consapevole” ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, aggiungendo che “il vino rappresenta l’essenza di un territorio, racconta la storia e la tradizione di chi lo produce. Con questo evento desideriamo fornire ai giovani non solo una comprensione più profonda del vino, ma anche la consapevolezza del valore sociale, culturale ed economico che esso rappresenta” Oltre che di Marchesini, sono previsti gli inverventi di Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor per Nomisma, Alberto Bozza, consigliere della Regione Veneto, Beatrice Benini, in rappresentanza del Gruppo Giovani del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, e Sofia Fugolo, giovane esponente di Coldiretti. Modererà il convegno la giornalista Laura Peloso.


L”incontro vuole offrire una panoramica ampia e dettagliata delle nuove dinamiche del settore vinicolo, dando voce a chi, ogni giorno, si impegna a valorizzare le eccellenze del territorio veneto. Un’occasione “per riflettere insieme su come i giovani possano diventare ambasciatori di una tradizione secolare, reinterpretandola in chiave moderna e sostenibile”.

Vino, a Piero Antinori la cittadinanza onoraria di Brindisi Montagna

Vino, a Piero Antinori la cittadinanza onoraria di Brindisi MontagnaMilano, 29 nov. (askanews) – Un evento che celebra il legame tra storia, tradizione e futuro: sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre al Castello Fittipaldi Antinori di Brindisi Montagna (Potenza), si terrà “Dalla Toscana al Ducato di Brindisi: gli Antinori, storie di uomini e tradizioni tra passato e futuro”, un’iniziativa organizzata dal locale Comune con il supporto del Gal Percorsi e della Camera di Commercio della Basilicata. Un evento per mettere in luce le eccellenze enogastronomiche, culturali e architettoniche del territorio e che vedrà il suo momento centrale nel conferimento della cittadinanza onoraria e nella consegna delle Chiavi della Città al Marchese Piero Antinori, figura simbolo dell’eccellenza vitivinicola italiana, “in segno di riconoscenza per il legame indissolubile che unisce la Sua illustre famiglia alla nostra comunità”


“Il conferimento della cittadinanza onoraria al Marchese Piero Antinori a Brindisi Montagna non è solo un atto formale ma ha anche un forte valore simbolico” ha dichiarato il sindaco Gerardo Larocca, rimarcando che “rappresenta un riconoscimento alla sensibilità dimostrata nel corso degli ultimi anni da parte di Piero Antinori a questo frammento di storia familiare e segna un importante passo nel rafforzamento del legame tra il territorio di Brindisi Montagna con una delle famiglie nobili fiorentine più importanti anche in prospettiva di una valorizzazione del territorio e della sua storia”. La cerimonia si terrà il 30 novembre alle 10.30 e a seguire è prevista una tavola rotonda che diventerà un luogo di dialogo e confronto tra la Basilicata e la Città Metropolitana di Firenze. Il tema centrale sarà la promozione del territorio, con focus sulle opportunità legate alla riqualificazione dei beni architettonici. Oltre a Larocca (che è anche presidente di Anci Basilicata), Nicola Armentano (consigliere della Città Metropolitana di Firenze e vicepresidente di Anci Toscana), e Piero Antinori (presidente di Marchesi Antinori). A seguire i saluti di Caterina Salvia (presidente Gal Percorsi) e di Michele Somma (presidente Camera di Commercio della Basilicata) e gli interventi di esponenti di spicco del settore enogastronomico, accademico e istituzionale. Le conclusioni saranno affidate a Carmine Cicala, assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata.


La giornata si concluderà con due masterclass: alle 16 degustazione di Aglianico del Vulture e alle 18 di Chianti Classico, entrambe a cura dell’Enoteca Regionale Lucana e guidate da Luciano Pignataro. Domenica alle 10 è in calendario una degustazione di prodotti tipici e vini Doc e Igt della Basilicata, a cura del Gal Basilicata. Nel Castello sarà inoltre allestita una mostra dedicata a Michele Carlucci, maestro di viticoltura ed enologia. Gli intermezzi musicali saranno curati dal Pino Melfi Trio.

Vino, Montana (Allumeuse): Be.Come 2024 ha segnato nuovi traguardi

Vino, Montana (Allumeuse): Be.Come 2024 ha segnato nuovi traguardiMilano, 29 nov. (askanews) – “Questa edizione per noi ha segnato nuovi traguardi: il nostro scopo è sempre stato quello di portare il vino e il suo racconto in avanti verso nuovi linguaggi e obiettivi, e ogni edizione è un ‘mattone’ che aggiungiamo a questo progetto. Ci vediamo nel 2025!”. Con queste parole Alessandra Montana, founder di Allumeuse e di Be.Come ha ringraziato i partners e gli ospiti della quarta edizione di “Be.Come 2024” che si è da poco conclusa al Radisson Collection Hotel Santa Sofia Milan. Il “club event” ha ragionato su come si può valorizzare il mondo del vino andando oltre il prodotto, parlando di scienza, arte, cultura, destinazioni e territori.


Tre giorni di incontri, confronti, cene e pranzi d’autore, oltre che di degustazioni e masterclass progettate “per scoprire la vera natura del vino”: 34 importanti Cantine italiane hanno dialogato con oltre 300 interlocutori selezionati tra f&b manager, general manager di hotel 5 Stelle lusso, esportatori, sommelier, stampa trade e lifestyle. “Il filosofo Michel Serres, uno degli ultimi pensatori globali del nostro tempo, sosteneva che la sola transizione che arricchisce le parti è quella del trasferimento della cultura, ed è proprio quello che cerchiamo di fare in ogni edizione di Be.Come, ovvero espandere e comprendere la cultura del vino” ha spiegato l’MW Gabriele Gorelli, co-founder di Be.Come. Tra i diversi appuntamenti proposti, l’esperimento immersivo di neurogastrofisica con Vincenzo Russo, docente di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing allo Iulm e il progetto “Le 100 Sicilie – Esperienze di Buona Vita” con al centro la produzione vitivinicola e olearia della regione. Antonio Capaldo di Feudi di San Gregorio, Federico Ceretto di Ceretto, Milena Pepe per Tenuta Cavalier Pepe, Marisa Cuomo per Cantine Marisa Cuomo, Alessandro Lunelli per Tenuta Castelbuono-Tenute Lunelli, Allegra Antinori per Marchesi Antinori (Chianti Classico) e Jgor Marini per Castello Banfi sono le sette Cantine italiane di recente premiate a Londra da “World’s Best Vineyards” e, insieme a Chiara Giorleo (Academy Chair Italy – World’s Best Vineyards), e Kate Labate (Head of Partnerships, Iwc & Wbv) si sono confrontati sul percorso che ha portato le loro aziende ad essere oggi delle destinazioni enoturistiche premiate a livello internazionale, definendo ambiti diversi dal semplice “prodotto vino” come l’arte, la storia del territorio e la ricerca. Lo stesso hanno fatto Clizia Zuin, sommelier del ristorante stellato “Atto” di Vito Mollica e Danielle Callegari, Editor at Large di Wine Enthusiast, che illustrato un progetto nuovo di racconto del vino.


Nel panel dedicato alle destinazioni, i protagonisti Michil Costa, Managing director & owner dell’Hotel La Perla, Alia Radetti, Ceo & founder di Dream Beyond e Paolo Cenciarelli, Ceo di Thalamus Charles hanno raccontato come nasce una destinazione attraverso una mappatura culturale e identitaria del territorio, un lavoro di scoperta che porti alla luce luoghi, tradizioni e storie spesso ignorati. Contributi e riflessioni che partono dal vino, “il nuovo driver del made in Italy che ci può condurre in maniera semplice e anche profonda alla comprensione di un territorio e delle sue radici e sviluppare nuove strategie per proiettare il vino e il suo mondo verso il futuro”.

Coop agroalimentari: sì a vini dealcolati ma con paletti precisi

Coop agroalimentari: sì a vini dealcolati ma con paletti precisiMilano, 28 nov. (askanews) – “Apprezziamo l’impegno del ministro Francesco Lollobrigida, così come il lavoro svolto dagli uffici ministeriali preposti, nel voler arrivare alla definizione del decreto che regolamenta la produzione dei vini dealcolati anche in Italia già entro la fine del 2024. Un segmento di mercato ancora di nicchia ma che sta vivendo, nel nostro Paese così come nel resto del mondo, un trend di crescita rilevante”. È questo il commento delle organizzazioni Agci Agrital, Confcooperative FedagriPesca e Legacoop Agroalimentare componenti l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che sono intervenute alla riunione alla presenza del ministro Lollobrigida e dei presidenti delle organizzazioni della filiera vitivinicola in cui è stata presentata la proposta di decreto.


“È importante offrire al sistema vino nazionale parità di condizioni operative che consentano anche alle nostre Cantine di esplorare nuove opportunità e di poter essere competitive anche in questo nuovo segmento di mercato, al pari di altri Paesi competitor europei” continuano le centrali cooperative, aggiungendo che “con la pubblicazione di tale decreto sui vini dealcolati, si gettano le basi per esplorare nuovi ambiti commerciali in cui, ci auguriamo, anche le Cantine cooperative e le distillerie italiane potranno essere protagoniste, con ricadute positive sui soci viticoltori e su tutto il comparto in generale”.

Oss. Federvini: nel 2024 tengono mercati vini, spiriti e aceti

Oss. Federvini: nel 2024 tengono mercati vini, spiriti e acetiMilano, 28 nov. (askanews) – Nel 2024 i comparti produttivi rappresentati da Federvini “hanno confermato una significativa capacità di resilienza, pur messa a dura prova da un quadro economico incerto, da un Pil italiano stimato in lieve crescita (+0,8%), e da un andamento debole del clima di fiducia di imprese e consumatori”. È questa la fotografia restituita dall’ultima edizione dell’Osservatorio Federvini, a cura di Nomisma e TradeLab. “I dati dimostrano quanto la filiera dei vini, spiriti e aceti italiani pur affrontando sfide complesse, continui ad essere un asset strategico per l’economia italiana” ha affermato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, mettendo in risalto che “non mancano però segnali di difficoltà legati anche ai precari equilibri geopolitici ed è quindi fondamentale continuare ad investire nella promozione internazionale e nella difesa dei nostri comparti. Per garantire stabilità e crescita a lungo termine – ha concluso – è necessaria un’azione di sistema tesa a rafforzare il ruolo dell’Italia in sinergia con tutti gli attori della filiera, per valorizzare le eccellenze e rispondere con prontezza alle nuove esigenze dei mercati internazionali”.


Il 2024 si conferma un anno complesso per il settore: “a fronte di una riduzione dei costi energetici, quelli relativi al packaging, seppure in lenta discesa, sono ancora decisamente più alti rispetto ai valori di inizio 2021, in particolare Pet +24%, carta +47% e vetro +67%. Lo scenario è stato inoltre caratterizzato negativamente da tensioni sui mercati internazionali, dovuti anche alla recente introduzione dei dazi cinesi sulle importazioni di acquaviti e dal rallentamento dei consumi fuori casa, legato al contesto economico non favorevole”. Secondo Nomisma, nei primi otto mesi dell’anno, l’export di vini supera i 5 mld di euro e si attesta nella media dei principali esportatori mondiali con un +4,7% in valore e +3,2% a volumi rispetto al 2023, mentre soffrono competitor di peso quali Francia e Spagna. Gli spumanti italiani restano i protagonisti con importazioni in aumento in Australia (+11,2%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+5,3%). Gli spiriti italiani registrano un incremento del 4% in valore per 1,2 mld di euro di valore generato nei primi otto mesi dell’anno: su tutti si distinguono i mercati cinese (+24,9%), tedesco (+7,5%) e statunitense (+5,5). L’export di liquori cresce in particolare in valore in Francia (+16%), Stati Uniti (+10%) e Germania (+3%), mentre la Grappa registra un rallentamento generale limitando la sua crescita al Canada (+27%).


Il comparto degli aceti con esportazioni del valore di 236 milioni di euro nei primi otto mesi dell’anno, segna una crescita significativa, con un incremento del 18,6% in valore e del 15% in volume tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Corea del Sud emerge come il mercato di destinazione dell’export di aceti italiani a maggiore tasso di crescita (+70% a valore). Sempre secondo Nomisma, le vendite in GDO si mantengono in positivo sul fronte dei valori ma continuano a cedere in volume (-1,1% rispetto al 2023), con i vini che nei primi nove mesi dell’anno raggiungono i 2,1mld di euro (+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti si distinguono per un’ulteriore crescita (+3,5% in valore), guidata da Metodo Classico (+4,6%) e da Charmat Secco, con in testa il Prosecco (+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono i vini a marchio Igp (+1,6% in valori e +3,7 a volume) mentre i Dop, che rappresentano oltre la metà del valore totale delle vendite, si mantengono stabili a valori (+0,2%) ma si riducono nei volumi (-2,9%).


Nello stesso periodo gli spiriti mostrano andamenti differenziati flettendo lievemente in valore (-0,1%) rispetto al 2023 e con un giro d’affari di 861 mln di euro. Gli aperitivi alcolici premiscelati crescono del 9,2% a valore mentre distillati ed acquaviti confermano la loro posizione preminente rappresentando insieme il 42,6% delle vendite. La Grappa resta il prodotto più consumato del segmento generando vendite per 90 mln di euro, al contrario, soffrono i liquori dolci come Sambuca (-4,7% a valori) e quelli cremosi (-1,4% a valori) compensato però dall’ottima performance dei prodotti a base di amaretto (+5,3% a valori) e di quelli a base d’uovo (+6,1% a valori). Sul fronte degli aceti, nei primi 9 mesi del 2024, la performance in Gdo si contrae leggermente (-0,3%) con un valore di 105 milioni di euro. L’aceto di mele si conferma la categoria più dinamica (+5,4% in valore), mentre quello Balsamico di Modena Igp registra una lieve contrazione (-1,5%). L’approfondimento a cura di TradeLab evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita dell’1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una diminuzione dell’1,1% nelle visite. La colazione si conferma il momento di consumo più stabile (+1,5% a valore), grazie alla sua accessibilità economica e all’abitudine consolidata degli italiani. Prosegue invece la sofferenza delle occasioni serali: l’aperitivo cede l’1,9% in termini di presenze, la cena lo 0,8% che però segna un +1% a valore, mentre diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte (-4,4%).


Quest’anno le bollicine mantengono una tendenza positiva (+1% a valore), soprattutto nelle occasioni di aperitivo serale mentre i vini, i cocktail alcolici e gli spiriti lisci subiscono un calo del 2%. Per gli amari e i dopo pasto la flessione risulta invece più marcata (-5%) a causa della contrazione del consumo a cena pur mantenendo una discreta popolarità nelle pizzerie.