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Carbonara day: spaghetti, rigatoni (o ravioli)? La disfida del formato

Carbonara day: spaghetti, rigatoni (o ravioli)? La disfida del formatoMilano, 2 apr. (askanews) – Se c’è un ingrediente della Carbonara che non è in discussione nella preparazione della ricetta è la pasta. Ma per il primo più discusso, imitato e replicato al mondo anche sulla pasta l’accordo è difficile. Lunga o corta? Liscia o rigata? Di fronte al dilemma del formato il dibattito, inutile dirlo, è aperto. Perchè se tutti (o quasi) concordano sul fatto che sia importante per la buona riuscita del piatto, poi però il 57,9% preferisce i formati lunghi alla pasta corta (36,8%), e quella rigata (61%) a quella liscia (32,2%). La vittoria va, con poca sorpresa, agli spaghetti scelti quasi dal 60% degli italiani, il formato preferito per il 51,7%. (nel 2024, secondo i dati NielsenIQ in Italia ne sono stati consumati oltre 100 milioni di kg). Tra i formati di pasta corta troviamo invece i rigatoni e le mezze maniche due formati “classici” della Carbonara, a cui si aggiungono inaspettatamente per due italiani su 10 le penne (formato preferito per il 10,1%. Nel 2024 sono stati consumati 105,5 milioni di kg).


In tutta questa partigianeria per i formati, la maggioranza degli italiani si dice comunque disposta a optare per un formato meno tradizionale. Per esempio l’alternativa più votata dopo gli spaghetti sono le linguine (26,5%), seguite da sedani (12,6%) e vermicelli (10,4%). Ma a stupire è la classifica dei 18-29enni che subito dopo le linguine scelgono ravioli, conchiglie e orecchiette. A raccontare la disfida del formato di pasta più adatto alla carbonara una indagine di AstraRicerche per i pastai di Unione italiana food che per la nona edizione del CarbonaraDay ha scelto proprio il tema Formato Carbonara: spaghetto, rigatone, mezza manica o tonnarello, qual è il formato ideale perla Carbonara? Il 6 aprile torna infatti la spaghettata social per celebrare questo piatto che ha estimatori in tutto il mondo.


Stando alla ricerca per i Pastai di Unionfood i criteri per scegliere il formato di pasta ideale per la carbonara accomunano la maggioranza degli italiani: deve raccogliere al meglio il condimento (72,3%), essere facile da mantecare (26,9%) e da mangiare (21,6%). E se molti la gustano quando vanno a mangiare fuori, in tanti la preparano a casa: più di 1 italiano su 2 (55,3%) la prepara più volte al mese e più di 1 su 5 (21,5%) lo fa una volta al mese. Solo il 4,3% dichiara di non prepararla mai a casa. E se le fazioni dei Carbonara lovers si dividono tra puristi e innovatori, su una cosa concordano: gli ingredienti per prepararla, escludendo la pasta, sono quattro, ma il guanciale è quello considerato essenziale per oltre 6 italiani su 10 (61,1%) e deve essere croccante (43,8%) o almeno leggermente croccante (45,3%). Ma cosa rende questo piatto così amato? Per 6 italiani su 10, la carbonara piace soprattutto perché è golosa, segue chi lo considera un piatto della tradizione (29,1%). Ma c’è anche chi le riconosce un ruolo nel generare buonumore: per 1 italiano su 4 (25,3%) mette allegria per il suo gusto e i suoi colori.


Secondo Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food, “Ci sono ricette capaci di emozionarci anche fuori dal piatto. La carbonara è il caso più eclatante e forse oggi possiamo definirla il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto, tra ingredienti nuovi e formati non convenzionali. E va benissimo così. È una sorpresa per noi pastai riscontrare nel consumatore una consapevolezza così alta dei 500 formati di pasta che il mercato mette a disposizione e dell’apertura a quelli meno convenzionali da abbinare alla carbonara. Questo piatto è sinonimo di libertà e le tante versioni in tutto il mondo di questo piatto ne sono la prova”.

A Vinitaly le Marche presenti con 111 Cantine ed eventi dedicati

A Vinitaly le Marche presenti con 111 Cantine ed eventi dedicatiMilano, 2 apr. (askanews) – Le Marche si preparano alla 57esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile, con la partecipazione di 111 aziende espositrici, di cui 53 riunite nella collettiva promossa dalla Regione Marche, composta da 43 realtà dell’Istituto marchigiano di tutela vini (IMT) e 10 del Consorzio tutela vini piceni. L’area espositiva regionale, al Padiglione 7 (Stand C6-C7-C8-C9), si estenderà per oltre 1.000 metri quadrati, a cui si aggiunge la “Terrazza Marche”, uno spazio di 360 metri quadrati dedicato alla degustazione libera di 215 etichette.


“Il settore vitivinicolo marchigiano non è solo un motore economico strategico ma anche un ambasciatore del nostro territorio e della nostra cultura” ha commentato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, spiegando che “l’enoturismo e l’enogastronomia rappresentano un’opportunità fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio e attrarre sempre più visitatori. Le Marche sono una terra autentica, fatta di tradizioni e innovazione, – ha concluso – e il nostro impegno è quello di sostenere le imprese che investono nella qualità, nell’accoglienza e nella promozione delle nostre eccellenze”. “In una fase particolarmente delicata per il comparto, le Marche del vino partiranno dai grandi punti di forza che possono esibire in quello che si conferma uno dei grandi eventi del settore” ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, sottolineando che “la qualità certificata dei prodotti, con 21 Indicazioni geografiche, la vocazione al biologico e le politiche attente sull’enoturismo sono leve fondamentali per il nostro sviluppo”.


Durante i quattro giorni di manifestazione, il Padiglione 7 ospiterà un ricco calendario di eventi, approfondimenti e degustazioni. Domenica 6 aprile alle 13 si terrà il brindisi inaugurale, a cui seguirà alle 15 nella Sala Raffaello, il convegno “Genetica e biotecnologie per la viticoltura e l’enologia del futuro”, promosso dal Consorzio Tutela Vini Piceni. Alle 16, degustazione guidata sull’Igt Marche Rosso (Grenache), condotta dal presidente Ais Marche, Stefano Isidori. Lunedì 7 aprile alle 10, sempre in Sala Raffaello, si parlerà di “40 anni di Lacrima di Morro d’Alba” con l’enologo Roberto Potentini e il sommelier Cesare Lapadula. Alle 12, presentazione del “Premio Etichetta d’Oro – Progetto Me(ET)Cupra”, con il sindaco di Cupramontana, Enrico Giampieri e l’assessore Antonini. Alle 13, alla Terrazza Marche, sarà consegnato il premio “Talenti & Imprese” della Banca del Piceno BCC, mentre alle 14, lo stesso assessore parteciperà ad un convegno su “L’Agricoltura sociale nelle Marche”, con focus sul reinserimento lavorativo dei detenuti. Alle 16, verticale guidata dell’azienda Monte Coriolano, a cura dell’enologo Peppino Morelli. Martedì 8 aprile, la Sala Raffaello ospiterà cinque sessioni di degustazione organizzate da IMT e Consorzio Vini Piceni, alle 10, 11.30, 13, 14.30 e 16, dedicate a stampa e operatori specializzati. Infine, mercoledì 9 aprile alle 10, focus sull’export 2022-2024 dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini con Carlo Flamini (Osservatorio Uiv) e Michele Bernetti, presidente del Consorzio. Alle 11.30, l’incontro con gli studenti di enologia degli Istituti Agrari marchigiani con la presentazione di progetti sul futuro del settore.

Vino, in E-R crescono produzione ed export guardando al biologico

Vino, in E-R crescono produzione ed export guardando al biologicoMilano, 2 apr. (askanews) – Il vigneto dell’Emilia-Romagna chiude il 2024 con un bilancio positivo per rese e produzione, grazie anche a condizioni climatiche favorevoli e all’assenza di stress idrico sia sul versante emiliano che su quello romagnolo. In vista di Vinitaly 2025, la Regione registra 8,61 milioni di quintali di uva conferiti in cantina (+8% rispetto ai 7,97 mln del 2023), provenienti da oltre 51mila ettari di vigneti, con una resa media in campo di circa 170 quintali per ettaro e una produzione potenziale di circa 7 mln di ettolitri.


Secondo le dichiarazioni di produzione, il volume totale di vino finito ha raggiunto i 6,65 mln di ettolitri, con un incremento dell’8,4% rispetto ai 6,13 mln del 2023. La ripartizione vede al primo posto il vino da tavola (46,4% del totale), seguito da Igt (35,5%), Doc (16,4%), varietali (1,3%) e Docg (0,4%). Fatta eccezione per i vini Doc, in flessione del 3,6%, tutte le altre categorie risultano in crescita. Le preferenze dei consumatori continuano a orientarsi sui bianchi, che rappresentano il 61,4% della produzione, seguiti dai rossi (37,3%) e dai rosati (1,2%). Il comparto si conferma solido anche sul fronte dell’export: secondo Istat, nel 2024 il valore delle esportazioni è stato di 464,5 milioni di euro, in lieve aumento (+0,6%) rispetto all’anno precedente. Con 52.975 ettari di superficie vitata, l’Emilia-Romagna è la quinta regione vitivinicola italiana per estensione, dopo Veneto, Sicilia, Puglia e Toscana. Rispetto al picco di 53.235 ettari registrato nel 2022, si rileva una lieve contrazione (-260 ettari), mentre crescono le superfici certificate biologiche, passate da 4.653 ettari del 2018 a 6.204 nel 2024 (+33,3%). In rapporto alla superficie totale, la quota di vigneti bio è salita dal 9,1% al 12%. Le aree a maggiore presenza bio si trovano nelle province di Forlì-Cesena (1.441 ettari), Piacenza (1.198), Modena (838), Reggio Emilia (762), Bologna (688), Ravenna (602), Rimini (412), Parma (232) e Ferrara (31).


Nel decennio 2014-2024 si registra una riduzione del 30,5% nel numero di aziende viticole, passate da oltre 21.000 a 15.243, con una perdita media di 669 imprese l’anno. Il calo si accompagna a una leggera crescita della superficie coltivata (+2,1%), segnale di un processo di concentrazione e riorganizzazione in atto. Ravenna è la provincia con il maggior numero di aziende (3.563), seguita da Modena (2.441), Reggio Emilia (2.251), Forlì-Cesena (2.210), Bologna (1.777), Piacenza (1.286), Rimini (761), Parma (644) e Ferrara (310). La contrazione più marcata è stata registrata a Rimini (-44%). Dal 2018 al 2024 la Regione ha investito circa 100 mln di euro nel comparto vitivinicolo, con un budget aggiuntivo di 21 milioni previsto per il 2025. Ogni anno, una media di 256 milioni è stata erogata a livello nazionale a favore della filiera. L’Emilia-Romagna si è collocata al quarto posto per entità dei fondi, dopo Sicilia, Veneto e Toscana. La maggior parte delle risorse è stata destinata alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (11 mln di euro in media all’anno), seguita da investimenti in innovazione e tecnologie (8 mln) e da iniziative di promozione nei Paesi terzi (5,7 mln), con focus su Stati Uniti (35% dei contributi), Messico (24%), Canada (17%), Cina (10%), Giappone e Russia (4%), Sud Est Asiatico e Oceano Indiano (3%).

Vino, Francesco Sorelli nuovo direttore del Consorzio Chianti Rufina

Vino, Francesco Sorelli nuovo direttore del Consorzio Chianti RufinaMilano, 2 apr. (askanews) – Il Consorzio Chianti Rufina ha annunciato la nomina di Francesco Sorelli come nuovo direttore e ambasciatore, “un incarico che rappresenta un passo importante per le ambizioni di crescita e valorizzazione della Denominazione del Chianti Rufina”.


Sorelli ha un bagaglio di oltre 20 anni di esperienza internazionale nel settore vinicolo, maturata soprattutto in Ruffino e prima ancora al Consorzio Vino Chianti Classico, occupandosi di comunicazione, strategia ed eventi. Ha anche sviluppato competenze nel campo del marketing territoriale, dell’enoturismo e della sostenibilità, ed è inoltre autore e relatore sul tema della storia e della civiltà del vino. “In questi mesi difficili per tutto il comparto, credo che il vino debba riappropriarsi della propria civiltà, della bellezza che ha saputo generare nei suoi millenni di storia, delle sue raffinatissime forme di convivialità, delle carezzevoli occasioni di felicità che un calice condiviso nel piacere di stare insieme può creare, senza sovrastrutture, linguaggi astrusi e metafore poco intellegibili” ha dichiarato il nuovo direttore, aggiungendo che “ci sarà da rimboccarsi le maniche, da lavorare duramente: le minacce ora sono concrete e da diversi fronti ma sono convinto che questa sia la strada per arrivare a una nuova primavera e che il mondo del vino toscano e italiano abbia in sé l’orgoglio, le capacità e la creatività per risorgere”.


“Sono convinto che Sorelli possa rappresentare la persona giusta al momento giusto” ha detto il presidente del Consorzio, Federico Giuntini (Fattoria Selvapiana), sottolineando che “la sua esperienza internazionale, unita alla sua conoscenza e passione per il mondo del vino e delle sue dinamiche e, soprattutto, il suo legame profondo con il nostro territorio (Francesco è nato e vive qui) sono risorse da cogliere per la nostra Denominazione. Ci sono infatti nuove generazioni fra le nostre aziende vinicole – ha proseguito – che stanno portando idee, slancio ed entusiasmo e collaboreranno attivamente con Francesco per lo sviluppo e l’implementazione di un solido piano strategico volto ad accrescere la visibilità e la reputazione del Chianti Rufina”. Il Chianti Rufina è una piccola e prestigiosa Docg chiantigiana di 12mila ettari che abbraccia i Comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, a Nord-Est di Firenze. Si compone di 22 aziende vitivinicole che producono annualmente, dai circa 700 ettari vitati, circa 3,5 milioni di bottiglie.

Vino, il Consorzio dei Vini Etna Doc al Vinitaly con 45 aziende

Vino, il Consorzio dei Vini Etna Doc al Vinitaly con 45 aziendeMilano, 2 apr. (askanews) – Il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc si presenta alla 57esima edizione del Vinitaly con una rappresentanza di 45 aziende al Padiglione 2 Sicilia. La storica Denominazione dell’Etna, con vigneti che si estendono fino ai 1.000 metri sul livello del mare, su suoli profondi e sabbiosi di origine vulcanica, è una delle più importanti e sorprendenti realtà del panorama enologico contemporaneo.


Nonostante le difficoltà produttive riscontrate nelle vendemmie 2022 e 2023, che hanno registrato un calo dei volumi, il valore commerciale dei vini Etna Doc ha continuato a crescere, soprattutto nei mercati extra Ue. “Il rischio di nuovi dazi Usa potrebbe rappresentare un freno ad un’espansione che vede i nostri prodotti sempre più apprezzati sui mercati internazionali” ha affermato il presidente dell’ente consortile, Francesco Cambria, ricordando che “l’Etna è oggi una delle aree vitivinicole più dinamiche e in forte ascesa in Europa: servono strategie chiare e un sostegno istituzionale per tutelare questa eccellenza e garantirne la competitività nel mondo”. Per approfondire la conoscenza delle peculiarità dei versanti etnei e delle loro molteplici espressioni enologiche, il Consorzio promuove la masterclass dal titolo “Andare per versanti: tutti pazzi dell’Etna”, che si terrà lunedì 7 aprile alle 15 presso lo stand del Gambero Rosso. L’evento, condotto da Gianni Fabrizio, curatore della guida “Vini d’Italia”, sarà riservato a un massimo di 24 ospiti e offrirà una degustazione dei vini simbolo delle diverse contrade del vulcano.


Parallelamente, si terrà un incontro istituzionale dedicato ai prodotti tipici del vulcano con il giornalista Pierangelo Buttafuoco, l’assessore regionale dell’Agricoltura Salvatore Barbagallo e il direttore della Doc Etna, Maurizio Lunetta, che si confronteranno sulla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari che condividono con la viticoltura etnea lo stesso terroir e una storia millenaria. “Il nostro obiettivo è valorizzare il territorio etneo non solo attraverso i suoi straordinari vini ma anche mettendo in risalto la ricchezza agroalimentare che lo caratterizza” ha proseguito Cambria, evidenziando che “l’Etna è un ecosistema unico al mondo, dove viticoltura e produzioni tipiche convivono in un perfetto equilibrio, raccontando una storia di eccellenza, tradizione e sostenibilità”.

Terrazza Aperol a Milano si rifà il look per l’aperitivo con vista Duomo

Terrazza Aperol a Milano si rifà il look per l’aperitivo con vista DuomoMilano, 2 apr. (askanews) – Terrazza Aperol, luogo simbolo dell’aperitivo milanese con vista su Piazza Duomo, riapre al pubblico in tempo per l’avvio della design week. La Terrazza è un omaggio al bitter – oggi prodotto da Campari – nato nel 1919 in Veneto da dove è partito alla conquista del mondo grazie a un cocktail, l’Aperol Spritz. Oggi questo luogo, nel cuore del capoluogo meneghino nato dalla partnership tra Autogrill e Campari, è stato sottoposto a un radicale restyling, firmato dallo studio di architettura Vudafieri-Saverino Partners.


Gli spazi rinnovati, riflettono il concetto di golden hour, il momento dell’aperitivo italiano, grazie all’utilizzo dell’oro, dell’arancione e del blu. Il nuovo design, insieme alle ampie vetrate, crea una connessione tra gli spazi interni ed esterni, con la terrazza che affaccia sulla piazza simbolo della città. Nelle illustrazioni firmate dall’artista Vahram Muratyan si ritrova, invece, un omaggio alla milanesità. Cuore di Terrazza Aperol, il bancone e il social table posizionati nella sala interna. Anche il menù, come il format, riflette la tradizione dei tipici bacari veneziani e l’energia cosmopolita di Milano. “Terrazza Aperol è un esempio di quanto, grazie a un lavoro di sinergia con un partner strategico come Autogrill, sia possibile costruire progetti duraturi e di valore – dichiara Gabriele Ornaghi, managing director Campari group – Grazie a una connessione profonda e diretta con uno dei riti più antichi e significativi della città di Milano, l’aperitivo, e un legame con le tradizioni veneziane più autentiche, Terrazza Aperol vuole affermarsi come luogo preferito di convivialità dei milanesi e non solo, riuscendo ad attrarre anche un pubblico internazionale che sappia riconoscere la potenza dell’Aperol Spritz way of life”.


“Terrazza Aperol rappresenta ormai da anni una location iconica e punto di riferimento per l’aperitivo meneghino – commenta Massimiliano Santoro, Ceo Italy F&B di Avolta – Grazie alla collaborazione con un partner come Campari oggi celebriamo il reopening di un luogo in cui il connubio tra tradizione e innovazione dà vita a una location internazionale nel cuore del capoluogo lombardo che, grazie alla sua collocazione strategica all’interno di una fucina del gusto come Mercato del Duomo, diventa simbolo delle radici della cultura eno-gastronomica italiana”. Situata al secondo piano del Mercato del Duomo, la Terrazza è raggiungibile tramite l’ingresso di Motta-Autogrill.

Vino, successo a Torino per “Anteprima Ruchè” con la nuova annata

Vino, successo a Torino per “Anteprima Ruchè” con la nuova annataMilano, 2 apr. (askanews) – Il 31 marzo Torino ha ospitato l’edizione 2025 di “Anteprima Ruchè”, evento organizzato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato insieme con GoWine. Una giornata interamente dedicata alla nuova annata del Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, piccola quanto preziosa Denominazione piemontese.


“Anteprima Ruchè è nata per raccontare il valore di questa Denominazione attraverso la voce dei suoi produttori” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, spiegando che “i risultati ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta. L’edizione 2025 è stata un successo in termini di partecipazione e qualità percepita – ha aggiunto – ma soprattutto ha ribadito la forza e la coerenza di un progetto condiviso. Il Consorzio, anche attraverso questi eventi, si fa portavoce di un territorio ricco di sfumature ed eccellenze, perseguendo il fine di tutelare, promuovere e comunicare le Denominazioni”. L’NH Collection di piazza Carlina ha ospitato numerose aziende consorziate, realtà diverse accomunate dalla stessa dedizione alla valorizzazione di uno dei vitigni più identitari del Monferrato astigiano. Il prossimo appuntamento è in programma il 17 e 18 maggio con la “Festa del Ruchè” presso Tenuta La Mercantile a Castagnole Monferrato (Asti).

Doc Monreale porta a Vinitaly l’enoturismo tra esperienza e racconto

Doc Monreale porta a Vinitaly l’enoturismo tra esperienza e raccontoMilano, 2 apr. (askanews) – La Doc Monreale torna al Vinitaly con un progetto di rilancio basato su strumenti digitali e una comunicazione più contemporanea, con l’obiettivo di rafforzare la Denominazione e consolidarne il posizionamento sui mercati.


Alla 57esima edizione della manifestazione di Veronafiere, in programma dal 6 al 9 aprile, il “Vigneto di Palermo” presenterà il restyling del sito web arricchito da nuovi contenuti riguardanti l’offerta enoturistica delle dieci aziende aderenti, pensati per accrescere l’attrattività del territorio, creare sinergie e condividere piani d’azione, promuovendo l’esperienza enologica in cantina. Presenti anche nuovi contenuti audio-video e storytelling, che guideranno i winelover alla scoperta della carta dei vini della Denominazione più estesa della provincia. Alessandro di Camporeale, Case Alte, Dei Principi di Spadafora, Di Bella Vini, Feudo Disisa, Marchesi de Gregorio, Porta del Vento, Principe di Corleone, Sallier de La Tour e Terre di Gratia sono le aziende protagoniste del progetto guidato dal presidente Mario Di Lorenzo. Tre i vitigni simbolo: Catarratto, Perricone e Syrah, interpretati secondo “una filosofia moderna ma profondamente legata alle radici della terra”.


“Torniamo al Vinitaly per raccontare la nostra storia e la qualità dei nostri vini” ha dichiarato Mario Di Lorenzo, aggiungendo che “la Doc Monreale rappresenta un patrimonio di inestimabile valore, e giorno dopo giorno ci impegniamo a promuoverlo nel miglior modo possibile. Credo che l’impiego della tecnologia a supporto di una comunicazione sempre più puntuale possa rivelarsi la vera chiave di volta per affermare un turismo enologico particolare e coinvolgente”. Da Monreale a Piana degli Albanesi, attraversando i Comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena, si estende un’area rurale plasmata nei secoli dalle tradizioni contadine. Un territorio di media e alta collina, caratterizzato da suoli prevalentemente argillosi e di medio impasto, in cui le diverse pendenze e i microclimi conferiscono unicità ai vini prodotti, esaltando le peculiarità di ogni varietà coltivata. Il patrimonio arabo-normanno e i musei delle aree archeologiche arricchiscono l’itinerario, offrendo un viaggio che intreccia storia, natura e sapori autentici.


Tra gli appuntamenti in calendario, il 6 aprile alle 16.45 nella Meeting Hall del Padiglione 2 Sicilia, si terrà il talk “Donne del vino Sicilia”, promosso dal Consorzio Doc Monreale e Assostampa Sicilia. Moderato da Maria Antonietta Pioppo, vedrà la partecipazione di Enrica Spadafora (Dei Principi di Spadafora), Dominique Marzotto (Baglio di Pianetto), Simona Barbera (Alessandro di Camporeale), oltre al presidente Di Lorenzo. Chiuderanno l’incontro i saluti istituzionali del sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono e del commissario Irvo Giusy Mistretta.

A Messina 10 panchine delle meraviglie: spazi di condivisione urbana

A Messina 10 panchine delle meraviglie: spazi di condivisione urbanaMilano, 1 apr. (askanews) – Per quasi 8 giovani italiani su 10 (78,2%) la capacità di meravigliarsi è strettamente legata alla socializzazione, perché la meraviglia nasce spesso dal confronto con l’altro (39,7%, più le donne 18-24enni 45% e gli uomini 25-34enni 44%, nei piccoli comuni fino a 10mila abitanti 43%). È quanto emerge da un’indagine AstraRicerche per Birra Messina, che esplora le esperienze che “accendono” la meraviglia negli italiani. Oggi più che mai, infatti, vivere momenti di autentica condivisione acquisisce un valore determinante per le giovani generazioni: oltre 7 giovani su 10 (72,1%) fra Gen Z e Millennials italiani, considerano la socialità essenziale nella propria vita (più le giovani donne 18-24enni 79% e gli uomini 25-34enni 79%).


E a proposito di meraviglia condivisa, Birra Messina Cristalli di Sale ha lanciato un nuovo progetto artistico: Le panchine delle meraviglie, un’opera d’arte collettiva di rigenerazione urbana che trasforma la Passeggiata a mare di Messina da luogo ordinario a un nuovo punto di incontro. Proprio trascorrere del tempo a chiacchierare con una persona cara seduti su una panchina è per l’82,3% degli intervistati un momento di meraviglia sperimentato dai giovani italiani nel corso dell’ultimo anno (è capitato a quasi metà del campione). Ma c’è anche un 32,8% a cui è capitato raramente a causa dell’assenza di panchine nel luogo in cui vive. Di qui l’idea di Birra Messina di installare dieci panchine d’autore realizzate da artisti e artiste siciliani, gli stessi che negli ultimi anni hanno firmato anche i bicchieri in edizione limitata della marca: nove panchine reinterpretano i decori dei bicchieri ispirati alle bellezze iconiche delle province siciliane, e una decima panchina è dedicata alla storia di passione e tradizione del Birrificio Messina, partner determinante. L’opera è stata donata da Birra Messina alla città per renderle omaggio. “Abbiamo voluto rendere omaggio in modo autentico alla città natale di Birra Messina, con un invito a riscoprire la forza sorprendente della meraviglia nella semplicità del quotidiano e immaginando un progetto per l’intera comunità – ha commentato Ilaria Zaminga, external communication manager Heineken Italia – Con le panchine delle meraviglie, Birra Messina Cristalli di Sale rinnova in modo concreto il suo legame con la Sicilia attraverso un progetto di decorazione urbana che celebra l’arte, la cultura e l’identità dell’isola, ma soprattutto che trasforma spazi comuni in luoghi di incontro e condivisione”.


Dalla Sicilia, la meraviglia arriva anche alla Milano Design Week con due appuntamenti che trasformano elementi urbani comuni – come un muro e un’edicola – in scenari inaspettati, capaci di emozionare e affascinare il pubblico.

”Vinitaly and the City”: il taglio del nastro con Deborah Compagnoni

”Vinitaly and the City”: il taglio del nastro con Deborah CompagnoniMilano, 1 apr. (askanews) – Sarà la campionessa olimpionica di sci alpino, Deborah Compagnoni, a tagliare il nastro di “Vinitaly and the City” 2025 con un brindisi proiettato verso i XXV Giochi olimpici invernali. Con al collo tre ori e un argento olimpici, Compagnoni è infatti Ambassador delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026, che vedranno proprio l’Arena di Verona ospitare le Cerimonie di apertura e chiusura.


Nei calici per l’evento inaugurale del fuori salone di Vinitaly, in calendario venerdì 4 aprile nella Loggia di Fra Giocondo, in Piazza dei Signori alle 18, il “Teàtrico Castello di Meleto Classico 1256 – Metodo classico toscano”, official wine 2025 della rassegna dedicata a winelover ed enocuriosi. Con già oltre 70 appuntamenti tra degustazioni, masterclass, conferenze, incontri e visite guidate in programma, “Vinitaly and the City” è l’evento diffuso dedicato al pubblico del Salone internazionale dei vini e distillati che, ogni anno, chiama a raccolta a Verona appassionati di tutta Italia per una tre giorni all’insegna del vino. Gli appuntamenti si svolgono nel suggestivo triangolo che comprende Piazza dei Signori (con la Loggia di Fra Giocondo e la Loggia Antica), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, luoghi simbolo della città patrimonio Unesco.


Vinitaly and the City, organizzato da Veronafiere in collaborazione con Comune di Verona, Provincia di Verona e Fondazione Cariverona, è aperto venerdì 4 aprile dalle 18 alle 23, e sabato 5 e domenica 6 dalle 15 alle 23.