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Stoppani (Fipe): causa dazi temiamo calo turisti dagli Usa

Stoppani (Fipe): causa dazi temiamo calo turisti dagli UsaRoma, 9 apr. (askanews) – La ristorazione “resta un settore strategico per il sistema paese” e il rapporto 2025 sulla ristorazione italiana presentato oggi da Fipe-Confocommercio “restituisce un quadro estremamente composito sul settore della ristorazione, alle prese con un lungo recupero dei livelli pre-pandemia che, tuttavia, non sembra essersi ancora concluso”: lo ha detto Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, sottolineando che il rapporto arriva in un “momento tempestoso”. I dazi imposti dal presidente americano Donald Trum potrebbero infatti causare un “probabile deprezzamento del dollaro che porterà inevitabilmente a un aumento dei prezzi per i turisti americani che vogliono venire in Italia e che potrebbero ridurre la loro presenza sui nostri territori”. Quanto alla posizione di Fipe sui dazi, ha ricordato, resta quella “espressa ieri da Confcommercio: negoziare, non fare ritorsioni e accelerare sugli aiuti alle imprese per traghettare questa fase di turbolenza ecoomica”.


“Le perduranti difficoltà nella ricerca di personale qualificato, nonostante la crescita complessiva degli occupati, deve far accendere un faro sulle prospettive del settore – ha detto Stoppani – in termini di mantenimento degli elevati standard di offerta e di servizio che lo hanno sempre contraddistinto. Le leve devono essere indirizzate a rafforzare sicurezza contrattuale e stabilità economica”. Quanto al Rapporto Fipe, Stoppani ha sottolineato l’importanza del “dato sulle donne, a riprova dell’attenzione del settore, quello sui giovani che dimostra che è un settore di auto-imprenditorialità e quello sugli stranieri che dimostra come la ristorazione sia anche uno strumento di grande inclusione sociale”.


Per quanto riguarda i consumi, “siamo cresciuti – ha detto Stoppani – e anche se pesano le difficoltà del paese, il settore conferma la sua vitalità: sui prezzi, anche se con l’inflazione più alta, abbiamo un dato assolutamente positivo, come anche gli investimenti di 5 miliardi, soprattutto nell’area digitale”. Tema clou di questa edizione è il lavoro, ha sottolineato il presidente di Fipe, è il lavoro: a giugno 2024 c’è stato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che “ha rappresentato un passaggio importante”. Certo, la crisi demografica “impatta molto e va affrontata con politiche serie sulla famiglia e sulla immigrazione, per avere dagli immigrati il contributo atteso rispetto alle carenze di manodopera italiana”.


Infine, il “lavoro resta un tema sociale su cui agire in 3 direzione: assicurare la sicurezza contrattuale, attuare una flessibilità organizzativa anche intervenendo sui modelli di businnes e gli orari di lavoro e sui temi della formazione sia per gli addetti sia per le imprese”.

Ristorazione, in 2025 crescono occupati ma numero imprese -1,2%

Ristorazione, in 2025 crescono occupati ma numero imprese -1,2%Roma, 9 apr. (askanews) – Un anno di crescita moderata, in dui si consolidano alcuni andamenti positivi osservati nel 2023, ma persistono anche diverse criticita strutturali. Aumentano del 5% gli occupati nel settore, a quota 1,5 milioni, ma la produttività cala di mezzo punto percentuale e persistono le difficoltà a trovare una manodopera qualificata. Nel 2024 si è attestato a 328mila il numero di imprese, in calo dell’1,2% sull’anno precedente. A mostrare la maggior contrazione sono i bar (-3,3%), a causa della continua migrazione verso altri modelli di offerta (ristorazione) e delle crescenti difficoltà in cui si imbatte questo format. Sul versante dei prezzi, il 2024 si è chiuso con aumenti medi al di sopra del 3%, in forte calo rispetto al +5,8% del 2023, ma al di sopra del tasso di inflazione generale.


E la fotografia scattata dal Rapporto Ristorazione 2025 di Fipe- Confcommercio sul settore. Il rapporto annuale della Federazione dei Pubblici Esercizi è stato presentato oggi a Roma, alla presenza del presidente Lino Enrico Stoppani, del direttore del Centro Studi Luciano Sbraga e del presidente dell’Inps Gabriele Fava. Il valore aggiunto sale a 59,3 miliardi di euro, dando continuità al trend positivo che ha portato prima a recuperare e poi superare il livello pre-pandemia: rispetto al 2023 c’è stata una crescita in termini reali dell’1,4%, In aumento anche i consumi, a oltre 96 miliardi di euro, +1,6% in termini reali sul 2023, ma ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia (-6%). Un risultato, spiega Fipe, che va interpretato anche alla luce del rallentamento della crescita economica.


Quanto ai prezzi, allargando lo sguardo agli ultimi tre anni si registra un tasso di crescita dei prezzi del 14,6%, a fronte di un’inflazione generale del 15,4%. Prosegue inoltre la propensione a investire da parte delle imprese: nel 2024 oltre il 40% delle imprese ha fatto almeno un investimento, per un valore complessivo stimato in 2 miliardi di euro. Nel 2024 si è consolidato il trend positivo dell’occupazione. Nel 2024 sono 1,5 milioni gli occupati in bar, ristoranti, aziende di banqueting e mense, di cui oltre 1,1 milioni dipendenti. Rispetto al 2023 si registra un incremento complessivo del 5%, mentre i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 6,7%, pari, in valore assoluto, a 70mila unità.


Ci sono ombre anche qui però, visto che la crescita dell’occupazione non è accompagnata da un parallelo aumento della produttività, che anzi cala di mezzo punto percentuale rispetto al 2023 e soprattutto si mantiene ben al di sotto dei livelli di dieci anni fa. La composizione della forza lavoro dipendente, in un Paese profondamente segnato dal calo demografico e dall’invecchiamento della popolazione, ha il 39,7% di lavoratori under 30, che arriva al 61,8% considerando anche gli under 40. Tuttavia, la categoria che registra il maggior incremento è quella degli over 50 (+10% sul 2023) in linea con quanto sta avvenendo nel mercato del lavoro. Persistono, infine, le difficoltà strutturali nel reperire personale, soprattutto qualificato.

Sara Consalvo nuova presidente Consorzio ricotta bufala Dop

Sara Consalvo nuova presidente Consorzio ricotta bufala DopRoma, 9 apr. (askanews) – È Sara Consalvo la nuova presidente del Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop. Agronoma, 35 anni, mamma di due bambine, è la prima donna al vertice dell’organismo di tutela. Originaria di Salerno, dove lavora nell’azienda di famiglia “FILAB srl”, Consalvo è stata acclamata all’unanimità dal consiglio di amministrazione appena rinnovato e di cui fanno parte Giuseppe Cutillo, Giuseppe Della Valle, Marco Garofalo, Benito La Vecchia, Marco Nobis e Gaetano Sorrentino. Vicepresidenti del Consorzio sono stati eletti La Vecchia e Nobis.


La produzione di Ricotta di Bufala Campana DOP ha registrato un incremento straordinario nel 2024, raggiungendo un totale di 230.542 kg e segnando un aumento del +59,2% rispetto al 2023. Un trend in continua crescita: già nel 2023, infatti, si era osservato un incremento del +7,4% rispetto al 2022. Il Consorzio conta oggi 26 soci produttori. La presidente Consalvo è anche componente del CdA del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. “Nel prossimo triennio – ha detto Consalvo – puntiamo a sviluppare le potenzialità straordinarie di un prodotto unico per caratteristiche organolettiche e proprietà nutrizionali. Dobbiamo raccontare questo prodotto e pertanto occorre mettere in campo una forte attività di promozione, capace di far conoscere sempre più l’unicità della ricotta di bufala campana Dop”.


Il primo evento del nuovo corso sarà la fiera Tuttofood di Milano, dal 5 all’8 maggio, dove il Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop sarà presente in sinergia con quello della Mozzarella di Bufala Campana Dop e della Pasta di Gragnano Igp tra show cooking e degustazioni guidate.

Lavazza entra nell’Istituto Espresso Italiano

Lavazza entra nell’Istituto Espresso ItalianoRoma, 9 apr. (askanews) – Lavazza entra nell’Istituto Espresso Italiano (IEI), di cui oggi fanno parte 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di più di 700 milioni di euro, e utilizzerà la certificazione IEI per valorizzare “Tales of Italy”, la nuova collezione di miscele dedicate ai professionisti che reinterpreta la tradizione dell’espresso italiano in chiave moderna.


“Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a Lavazza all’interno dell’Istituto Espresso Italiano – commenta in una nota il presidente Luigi Morello – questa adesione rappresenta un passo importante per tutta la filiera e conferma il valore del nostro impegno nella promozione della cultura dell’espresso italiano, in Italia e nel mondo”. “Lavazza ha scelto di aderire alla certificazione dello IEI per valorizzare il lancio della nuova gamma Tales of Italy – ha detto Michele Cannone, Lavazza Brand Away from Home Director – attraverso questa collaborazione, vogliamo garantire standard qualitativi sempre più elevati, offrendo una certificazione riconosciuta e una formazione specializzata per i nostri trainer e baristi”.

Coldiretti-Terranostra: enoturismo cresce, stimato +10% in 2025

Coldiretti-Terranostra: enoturismo cresce, stimato +10% in 2025Roma, 9 apr. (askanews) – Dalle degustazioni 3D, con gli occhiali per visitare le vigne mentre si assaggia il vino, al pilates e alla pittura tra i filari, fino all’astrotesting cresce il fenomeno dell’enoturismo con un aumento previsto delle presenze del 10% rispetto allo scorso anno. Lo riporta un’analisi di Coldiretti e Terranostra diffusa in occasione del Consiglio nazionale dell’associazione agrituristica a Casa Coldiretti al Vinitaly. A trainare il fenomeno – rileva Coldiretti – è soprattutto la spinta all’innovazione che viene dalle aziende vitivinicole, capaci di intercettare la domanda verso un tipo di turismo sempre più esperienziale che proviene da italiani e stranieri. Alle tradizionali degustazioni si sono così aggiunte attività che vanno dall’arte allo sport fino al wellness.


C’è chi, come in Toscana, ha collocato cavalletti da pittore in mezzo alle vigne del Chianti per offrire un’esperienza ancora più completa a turisti ed appassionati di arte. Accompagnati da un pittore-docente, i partecipanti imparano ed affinano le tecniche di disegno e pittura sorseggiando un bicchiere di vino della cantina. In Puglia, nel Leccese, si combinano degustazioni reali a tour virtuali della cantina e della vigna con gli occhiali 3D, ma si può anche fare pilates o yoga tra i filari o osservare le stelle e le costellazioni sorseggiando un calice di rosso con l’astrotasting. In Piemonte, nel Cuneese, a chi va in cantina viene dato un cesto con tutto l’occorrente per fare l’aperitivo con passeggiata tra le vigne, con il via libera ad assaggiare anche l’uva direttamente dal tralcio nel periodo in cui è matura


Un segnale importante viene in tale ottica anche dal nuovo Piano Ue per il vino – ricorda Coldiretti – presentato dalla Commissione Europea che riconosce l’enoturismo come un elemento chiave per diversificare e rafforzare il settore vinicolo europeo, contribuendo allo sviluppo economico delle regioni rurali e rispondendo alle nuove tendenze del mercato. “Solo i produttori di vino possono raccontare con autenticità la naturalità del loro prodotto: conoscono ogni fase, dalla vigna alla bottiglia, e ne custodiscono storia, territorio e passione – sottolinea la presidente di Terranostra Dominga Cotarella – Questo legame diretto diventa un valore aggiunto per i consumatori sempre più attenti alla sostenibilità e alla trasparenza. In questo contesto, l’enoturismo sta diventando un potente volano di sviluppo per le aree interne, favorendo economia locale, valorizzazione culturale e promozione di pratiche agricole virtuose”.

Salame Felino Igp: fatturato 89 mln, export raddoppia al 5%

Salame Felino Igp: fatturato 89 mln, export raddoppia al 5%Roma, 9 apr. (askanews) – Un fatturato al consumo a 89 milioni di euro, con una crescita del 16% negli ultimi 5 anni, e una quota export al 5%, raddoppiata rispetto al 2023. Sono alcuni dei principali dati economici relativi al 2024 comunicati dal Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp, l’associazione che racchiude 13 aziende produttrici del celebre salume della Parma Food Valley a raggruppare circa 500 addetti tra lavoratori diretti e legati all’indotto.


Nel 2024 i valori produttivi del Salame Felino Igp sono rimasti in linea con l’anno precedente: a fronte di 5,3 milioni di chilogrammi di carne lavorata, 3,5 sono stati destinati al prodotto certificato, numeri che hanno portato il valore alla produzione a 46 milioni di euro. Mentre andando a ritroso, il Consorzio negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2019 al 2024, ha visto aumentare il proprio fatturato del 16%, passando da 75 agli attuali 89 milioni di euro. Merito anche dell’ottima tenuta del preaffettato, che dai 526mila chilogrammi destinati del 2019 è arrivato ora a quota 573mila chili. Infine, per quanto riguarda l’export, il Consorzio del Salame Felino Igp è passato dal 2,5% del 2023 all’attuale 5%. All’interno dell’Unione Europea, Germania e Francia rimangono i mercati di riferimento mentre continua la crescita della Svizzera in una quota esportazioni che rimane prevalentemente legata al vecchio continente.


Umberto Boschi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp, sottolinea che il 2024 è stato “un anno tutto sommato positivo, considerando un mercato schizofrenico per quanto riguarda il costo della materia prima, che ha purtroppo confermato i picchi del 2023. E il trend non è destinato a migliorare, considerando che nel periodo di alta richiesta, ovvero dopo l’estate, sappiamo già di dover fronteggiare un calo dei suini disponibili che non aiuterà il mercato”. Inoltre il Consorzio a inizio anno ha aggiornato il proprio disciplinare, già approvato dal Ministero e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La modifica principale riguarda il preso dei suini: non è più previsto il peso medio vivo, che era di 160 chilogrammi con 10% in più o in meno di tolleranza, quanto invece quello della singola carcassa, ora compreso tra 110,1 e 190 chili, rilevato al momento della macellazione.

Prandini (Coldiretti) a Meloni: da dazi impatto di oltre 3 mld

Prandini (Coldiretti) a Meloni: da dazi impatto di oltre 3 mldRoma, 8 apr. (askanews) – “Stiamo affrontando un problema che è europeo e servono diplomazia e risorse europee. Qualsiasi risorsa sarà messa disposizione a livello nazionale per contrastare questo delicato momento dovrà essere distribuita in base alla percentuale di export per settore e quindi all’agroalimentare chiediamo venga destinato almeno il 13% circa”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che nel pomeriggio ha partecipato al confronto a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per affrontare l’impatto dei dazi Usa sui prodotti agroalimentari italiani.


Prandini ha voluto sottolineare che i dazi avranno un “impatto che potrebbe superare i 3 miliardi di euro tra mancate vendite, stoccaggi, deprezzamenti e perdita di quote di mercato”. Durante il vertice a cui hanno partecipato le rappresentanze agricole, Prandini ha illustrato i dati che preoccupano e confermano come le tariffe al 20% decise dal presidente Trump colpiscano duramente l’export Made in Italy, minacciando un comparto strategico per l’economia nazionale. Ricordano che nel solo 2024, “l’agroalimentare italiano ha registrato un valore record di esportazioni verso gli Stati Uniti pari a 7,8 miliardi di euro”, Prandini ha rimarcato che il dazio “se applicato su questi livelli, rischia di tradursi in una perdita diretta di oltre 1,6 miliardi per gli importatori americani, che inevitabilmente scaricheranno i costi su produttori italiani e consumatori americani”.


Ecco che allora è la diplomazia che deve giocare un ruolo determinate con l’Europa che deve parlare “con un’unica voce – ha spiegato Prandini – senza seguire la logica del contro dazio che non porterebbe da nessuna parte ma rischierebbe di peggiorare una situazione già delicata”. Al termine dell’incontro, Prandini ha consegnato alla premier un documento contenete una serie di proposte per mitigare gli effetti delle tariffe e per sostenere le aziende: tra queste potenziare i fondi per l’internazionalizzazione e la valorizzazione dei prodotti autentici contro l’Italian sounding e sostenere accordi commerciali internazionali con reciprocità, per contrastare la concorrenza sleale e altre possibili soluzioni concrete. “È il momento dell’unità – ha aggiunto il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – del coraggio e della visione. Non possiamo permettere che anni di lavoro sui mercati internazionali vadano perduti per una guerra commerciale che penalizza tutti”.

Assolatte a Meloni: dazi, aprire confronto costruttivo con Usa

Assolatte a Meloni: dazi, aprire confronto costruttivo con UsaRoma, 8 apr. (askanews) – “Serve aprire immediatamente un negoziato costruttivo con l’amministrazione americana, dimostrarsi disponibili a fare le necessarie concessioni utili ad ottenere l’azzeramento, o, almeno, la drastica riduzione dei dazi negli scambi tra un Unione Europea e Stati Uniti”. Lo ha detto Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, che oggi pomeriggio ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per un confronto sul tema dei dazi USA.


Al termine della riunione, Zanetti ha confermato le preoccupazioni del settore per la situazione che si sta creando. I nuovi dazi, infatti, colpiscono duramente il settore lattiero caseario e avranno un effetto nefasto sui bilanci delle aziende del sistema latte Italia. Gli Stati Uniti rappresentano la prima destinazione extra europea per i formaggi italiani tradizionali. Nel 2024, le esportazioni in USA hanno superato le 40.000 tonnellate di prodotti, per un controvalore di 500 milioni di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2023. Un primato costruito con molti investimenti e grande fatica.


“Tre quarti dell’avanzo commerciale del nostro settore è garantito proprio dall’export verso gli Stati Uniti, non c’è quindi un minuto da perdere – ha commentato Zanetti – Non è il momento di alzare barricate e siamo sicuri che la presidente Meloni saprà farsi portavoce anche dei nostri timori durante i determinanti incontri che la aspettano nei prossimi giorni”.

Dazi, Confcooperative a Meloni:sostegno imprese e rinvio Sugar Tax

Dazi, Confcooperative a Meloni:sostegno imprese e rinvio Sugar TaxRoma, 8 apr. (askanews) – “Attivare misure di crisi Ue, prevedere sgravi fiscali sul costo del lavoro, semplificare accesso a strumenti per l’export e sostenere investimenti nelle rinnovabili” perchè “una contrazione del 10% dell’export agroalimentare potrebbe comportare la perdita di 18.000 – 20.000 occupati, in modo particolare nelle filiere del vitivinicolo e del lattiero caseario”. Sono le proposte avanzate oggi da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, nell’incontro con il governo sui dazi Usa.


“No al muro contro muro – ha sottolineato Gardini – occorre piuttosto puntare sul dialogo per scongiurare una lunga guerra commerciale che rischia di lasciare sul campo migliaia di imprese e milioni di occupati su entrambe le sponde dell’Atlantico. Servono risposte immediate e strutturali per difendere il Made in Italy”. Per Confcooperative l’innalzamento dei dazi statunitensi sulle importazioni dall’Europa “minaccia di colpire duramente il settore agroalimentare italiano, con ricadute economiche e sociali che potrebbero superare i 400 milioni di euro di perdite solo nel comparto vitivinicolo e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro”.


Gardini auspica anche che la BCE non interrompa il percorso avviato di riduzione dei tassi di interesse per non appesantire ulteriormente le condizioni di accesso al credito per le imprese e propone al governo di attivare misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite. In particolare sul fronte dei fondi comunitari l’attivazione di misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite rimodulando anche la collocazione di risorse del Pnrr su alcune voci di spesa. Ancora, in tema di riduzione dei costi Confcooperative chiede di prevedere sgravi fiscali per i settori più colpiti e il rinvio della sugar tax prevista a oggi dal 1 luglio, l’estensione delle agevolazioni vigenti per le imprese industriali energivore di trasformazione alle imprese agricole che svolgono analoghe attività e sul fronte della burocrazia la semplificazione deel’accesso a strumenti per l’export (es. Simest) e rimuovere vincoli nell’uso dei fondi OCM vino.

Al Vinitaly premiazione concorso enologico per Istituti Agrari

Al Vinitaly premiazione concorso enologico per Istituti AgrariRoma, 8 apr. (askanews) – Si svolta oggi, a Vinitaly, la premiazione del Concorso Enologico per Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal Masaf/Crea/Mim alla presenza del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi e del sottosegretario al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra, che hanno premiato le scuole vincitrici.


Il concorso, giunto alla 9 edizione, ha visto la partecipazione di 27 scuole, provenienti da 15 diverse Regioni, per un totale di 72 vini in gara, di cui 28 bianchi, 36 rossi e 8 rosati, suddivisi in tranquilli, spumanti, passiti, a denominazione IGP, DOC, DOCG, VSQ (Vini Spumanti di Qualità). I vini sono stati valutati in base a 5 categorie: vini tranquilli DOC e DOCG, vini tranquilli IGT, vini spumanti DOC, vini spumanti VSQ (vini spumanti di qualità), vini passiti. La giuria, composta da due diverse commissioni esaminatrici, ciascuna formata da 5 enologi professionali (3 interni CREA e 2 esterni), ha utilizzato la scheda per l’analisi sensoriale “Union Internationale des Oenologues”, che prevede un massimo di 100 punti. Hanno raggiunto il punteggio minimo (80 punti) per essere premiati ben 63 vini, a testimonianza del crescente interesse e della maggiore partecipazione delle scuole. Si segnala anche una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente con 11 vini biologici presentati.


Il Crea Viticoltura ed Enologia quest’anno ha deciso di conferire un ulteriore premio, una targa al miglior vino classificato per ciascuna delle 5 categorie del concorso (vini bianchi tranquilli, vini rosati tranquilli, vini rossi tranquilli, vini spumanti, vini passiti). Infine, a latere del concorso enologico, la Sezione Idea Marketing lanciata da Crea e Renisa e dedicata alla comunicazione. Quest’anno, oltre a premiare il prodotto comunicativo più efficace in relazione al proprio vino, verrà insignito di un attestato di merito la classe che ha realizzato lo spot più efficace per convincere gli altri ragazzi a scegliere l’Agrario per proseguire il proprio percorso di studi.