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Ok Comm. Ue a 155 mln aiuti Stato in Danimarca in settore pesca

Ok Comm. Ue a 155 mln aiuti Stato in Danimarca in settore pescaRoma, 10 dic. (askanews) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, un regime danese da 155 milioni di euro per promuovere investimenti verdi nel settore della trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.


Il regime è finalizzato a sostenere le grandi aziende danesi di trasformazione del pesce nella realizzazione di progetti per ridurre le emissioni di CO2 e risparmiare energia, attraverso la transizione verso fonti energetiche ecocompatibili. Ai sensi del regime, che durerà fino al 31 dicembre 2029, l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette. La Commissione ha valutato il regime ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, in particolare dell’articolo 107(3)(c) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di determinate attività economiche a determinate condizioni, e degli orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore della pesca e dell’acquacoltura. “La Commissione – si legge in una nota – ha ritenuto che il regime sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti pertinenti nel settore della trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura e ha ritenuto che il regime sia proporzionato, in quanto è limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri”.

Mappate in Italia le buone pratiche di transizione agroecologica

Mappate in Italia le buone pratiche di transizione agroecologicaRoma, 10 dic. (askanews) – Stimolare la costruzione di una rete di pratiche virtuose per guidare economie del cibo eque e sostenibili, diffondere un approccio integrato e trasformativo fra gli attori chiave del sistema agroalimentare, facilitando lo scambio di esperienze, sono questi i principi ispiratori della mappatura di buone pratiche di transizione agroecologica promossa dalla coalizione Azione TerrAE, formata da 7 associazioni di cooperazione e 2 reti della società civile: ACRA, CISV, COSPE, DEAFAL, LVIA, Mani Tese, Terra Nuova, Rete Semi Rurali e Agroecology Europe.


L’iniziativa è stata realizzata nel progetto CHALLENGE – chiamata all’azione per un cambiamento agroecologico locale e nazionale promosso da nuove generazioni ecologiste, sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e guidato da Deafal, che affronta il tema dei cambiamenti climatici e degli impatti antropici sugli ecosistemi, attraverso un programma di iniziative che chiama all’azione cittadini e istituzioni, per un cambiamento verso un mondo più sostenibile e giusto. In seguito alla “chiamata” rivolta a realtà italiane ed estere è stato ora possibile mappare 28 buone pratiche di transizione agroecologica provenienti da tutto il mondo. Delle 28 pratiche, 10 sono realizzate in Italia – Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia-Romagna, Campania, Sardegna, Basilicata – e 18 all’estero, in 15 Paesi: Croazia, Serbia, Turchia, Grecia, Portogallo, Perù, Ciad, Marocco, Kenya, eSwatini, Burkina Faso, Senegal, Benin, Guinea Bissau, Niger.


“La varietà e la diversità delle proposte conferma che la transizione agroecologica non riguarda solo organizzazioni e agenzie specializzate, ma coinvolge tutta la rete dei soggetti e delle relazioni sociali che si creano e si sviluppano intorno al cibo, in Italia come nel resto del mondo”, spiega in una nota Giorgio Menchini, portavoce di Azione TerrAE. Per la Lombardia si è contraddistinta la buona pratica “Filiera degli 11 grani” del Distretto di Economia Solidale Rurale del Parco Agricolo Sud Milano che ha presentato la sua filiera del pane, prodotta da coltivazioni biologiche di 11 varietà tradizionali di semi. Avviata dal 2010, è frutto di un percorso partecipativo che ha coinvolto agricoltori, panificatori e consumatori, permettendo di riavvicinare la campagna alla città. La pratica è generatrice di biodiversità e rappresenta un ritorno alla tradizione contadina milanese degli anni ’40, prima della rivoluzione verde che ha introdotto uniformità e monocolture.


Arriva dalla Sardegna l’esperienza di Mesa Noa, cooperativa fondata a Cagliari nel 2019 da una comunità che pratica il consumo responsabile e che ha aperto in città il primo emporio autogestito della regione. Conta oltre 400 socie e soci che gestiscono gratuitamente tutte le fasi di organizzazione e vendita. Il risparmio così generato consente di avere prodotti di qualità a prezzi competitivi e di riconoscere il giusto compenso a chi produce. I fornitori sono principalmente agricoltori e artigiani che condividono il rispetto della terra e dei cicli stagionali, la dignità del lavoro, la salute di chi lavora e di chi consuma. La cooperativa promuove sul territorio anche eventi divulgativi sull’economia circolare.

Efsa: casi listeriosi in Ue a livello più alto dal 2007

Efsa: casi listeriosi in Ue a livello più alto dal 2007Roma, 10 dic. (askanews) – Malattie zoonotiche in aumento nell’Unione Europea. Lo sottolinea il rapporto annuale sulle zoonosi dell’UE One Health di EFSA ed ECDC. In particolare, nel 2023, i casi di listeriosi hanno raggiunto il livello più alto dal 2007, mentre la campilobatteriosi e la salmonellosi sono rimaste le malattie zoonotiche più frequentemente segnalate nell’UE. Nel complesso, i casi segnalati di malattie zoonotiche negli esseri umani sono aumentati, ma le epidemie di origine alimentare hanno registrato un leggero calo.


Il numero di casi segnalati di listeriosi nell’uomo (2.952) ha mostrato un aumento costante nel periodo 2019-2023, raggiungendo i livelli più alti dal 2007. Ciò, spiega l’Efsa, potrebbe essere collegato all’invecchiamento della popolazione europea (il 21,3% degli europei ha ora più di 65 anni) che, in relazione alla crescente prevalenza di malattie croniche legate all’età, aumenta il rischio di sintomi gravi nelle fasce di età più avanzate. Gli alimenti pronti al consumo (RTE) contaminati, come salmone affumicato a freddo, prodotti a base di carne e latticini, sono la fonte più comune di infezioni. I dati più recenti mostrano che la percentuale di campioni di categorie di alimenti RTE che superano i limiti di contaminazione per la sicurezza alimentare per Listeria monocytogenes variava dallo 0,11% allo 0,78%, con il livello più alto segnalato per le salsicce fermentate.


La campilobatteriosi e la salmonellosi sono state le malattie zoonotiche più frequentemente segnalate negli esseri umani nell’UE. Nel 2023 sono stati segnalati 148.181 casi di campilobatteriosi, con un aumento rispetto ai 139.225 del 2022. Dopo la campilobatteriosi, la salmonellosi è stata la seconda infezione gastrointestinale più segnalata negli esseri umani, con 77.486 casi, rispetto ai 65.478 casi del 2022. Solo 15 Stati membri e il Regno Unito (Irlanda del Nord) hanno raggiunto con successo tutti gli obiettivi stabiliti per la riduzione della Salmonella nel pollame. Ciò rappresenta una diminuzione rispetto al 2022, quando 19 Stati membri hanno raggiunto la piena conformità, sottolinea l’Efsa. “La presenza persistente di Salmonella nelle popolazioni di pollame evidenzia la necessità di una vigilanza continua nella lotta alle malattie trasmesse dagli alimenti. Strumenti di sorveglianza avanzati come il sequenziamento dell’intero genoma sono preziosi per rilevare e controllare i focolai in modo più efficace”, ha detto Frank Verdonck, responsabile dell’unità Rischi biologici e salute e benessere degli animali dell’Efsa.

Von der Leyen:in primi 100 giorni daremo nuova visione agricoltura

Von der Leyen:in primi 100 giorni daremo nuova visione agricolturaRoma, 10 dic. (askanews) – “Nei primi 100 giorni della nuova Commissione, presenteremo una nuova Visione per l’agricoltura e l’alimentazione, esaminando come sostenere la competitività e la sostenibilità del vostro settore. E il nostro impegno con voi continuerà”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aprendo con il suo intervento le Giornate europee dell’agroalimentare a Bruexelles.


“Questa settimana – ha annunciato la presidente – proponiamo di rivedere due importanti leggi: il regolamento sull’organizzazione comune dei mercati, per creare più trasparenza e prevedibilità, sia sui contratti che sui prezzi che ricevono gli agricoltori. E la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, per offrire una migliore protezione alle piccole aziende agricole e alle aziende alimentari quando hanno a che fare con acquirenti più grandi. Gli agricoltori devono essere in una posizione di contrattazione più forte nei confronti di chi stabilisce i prezzi. Il vostro duro lavoro merita di essere ricompensato”. Sottolineando poi che “i giovani hanno bisogno dei giusti incentivi per intraprendere questa nobile professione: un reddito equo, accesso alla terra, accesso ai finanziamenti e altro ancora”, von der Leyen ha anche detto che “la Banca europea per gli investimenti annuncerà oggi 3 miliardi di euro in investimenti agroalimentari”.


“La scorsa settimana, abbiamo lanciato il Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione, un’altra richiesta chiave del Dialogo strategico. Le candidature sono aperte e spero che molti di voi ne facciano parte – ha concluso – Il Consiglio sarà la naturale continuazione del Dialogo strategico. Fornirà consulenza su iniziative strategiche di politica e promuoverà il dialogo tra i suoi membri. Il settore agroalimentare è al centro del nostro stile di vita europeo. Il vostro futuro è essenziale per il futuro dell’Europa. E voglio che questo futuro sia plasmato con voi”.

Comm. Ue: dalla Bei 3 miliardi finanziamenti per l’agricoltura

Comm. Ue: dalla Bei 3 miliardi finanziamenti per l’agricolturaRoma, 10 dic. (askanews) – Un pacchetto di 3 miliardi di euro di finanziamenti del Gruppo BEI per agricoltura, silvicoltura e pesca in tutta Europa, insieme a misure per rafforzare l’assicurazione agricola. Il pacchetto di finanziamenti è stato annunciato oggi dalla presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen e dalla presidente del Gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI) Nadia Calviño.


Si tratta della più grande iniziativa di finanziamento sostenuta dalla BEI per l’agricoltura europea e sarà rivolta alle piccole e medie imprese (PMI) e alle mid-cap. Il finanziamento sarà distribuito nei prossimi tre anni, con i primi prestiti che dovrebbero essere firmati nella prima metà del 2025. Una quota dei prestiti sarà destinata ai giovani o ai nuovi agricoltori perché in genere hanno più difficoltà a ottenere finanziamenti bancari tradizionali. Il sostegno sarà inoltre mirato alle agricoltrici per superare uno squilibrio di genere in agricoltura, nonché agli investimenti verdi per aiutare gli agricoltori a rendere la transizione verde un successo, a sostegno degli obiettivi di sostenibilità dell’Unione europea. “Accolgo con favore il forte impegno della BEI a favore della comunità agricola dell’UE, in particolare per i giovani agricoltori e le donne agricoltrici – ha detto il Commissario per l’agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen – Colmare il divario di finanziamento nel settore è fondamentale e, con il supporto del Gruppo BEI, stiamo dando all’agricoltura gli strumenti per prosperare e crescere. Collaboreremo a stretto contatto con la BEI per garantire che questa opportunità di finanziamento venga sfruttata sul campo e produca risultati. Insieme, stiamo garantendo un futuro sostenibile per il settore”.


Il Gruppo BEI sta inoltre collaborando con la Commissione europea per migliorare l’assicurazione agricola contro i più frequenti incidenti meteorologici estremi, tra cui inondazioni e siccità.

Da Comm. Ue nuove misure per sostenere e rafforzare agricoltori

Da Comm. Ue nuove misure per sostenere e rafforzare agricoltoriRoma, 10 dic. (askanews) – Migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e sostenere il loro reddito, e migliorare l’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali. E’ l’obiettivo delle nuove misure proposte oggi dalla Commissione Europea, che ha presentato modifiche mirate all’attuale quadro giuridico stabilito nel regolamento che istituisce un’organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (OCM) e un nuovo regolamento sull’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali. “Entrambe le proposte riflettono direttamente diverse raccomandazioni del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE e rispondono ad alcune delle sfide più urgenti che il settore agricolo deve affrontare”, si legge in una nota.


“L’equità per gli agricoltori è una priorità fondamentale. Reddito dignitoso, prezzi equi, posizione contrattuale più forte nella filiera alimentare e migliori protezioni. Ecco perché, come una delle prime misure di questo mandato, sono orgogliosa di annunciare proposte che rafforzeranno la loro posizione competitiva”, ha detto in conferenza stampa la presidente Ursula von der Leyen. “Questi emendamenti mirati andranno a vantaggio degli agricoltori rafforzando i contratti, stimolando e semplificando la cooperazione tra agricoltori – ha aggiunto Christophe Hansen, Commissario per l’agricoltura e l’alimentazione – promuovendo iniziative cooperative volontarie a favore della sostenibilità e garantendo che gli agricoltori traggano realmente vantaggio dalle iniziative che commercializzano filiere di fornitura eque e corte per i consumatori. Inoltre, migliorare gli scambi tra le autorità nazionali di controllo sarà fondamentale per affrontare in modo efficace le pratiche commerciali sleali e garantire un trattamento equo per gli agricoltori e gli attori agroalimentari più piccoli in tutta l’UE”.


Tra le misure, il miglioramento delle norme per i contratti tra agricoltori e acquirenti, rendendo i contratti scritti un obbligo generale e migliorando il modo in cui i contratti a lungo termine tengono conto degli sviluppi del mercato e delle fluttuazioni dei costi e delle condizioni economiche. Uno dei punti qualificati è che viene resa obbligatoria l’istituzione di meccanismi di mediazione tra agricoltori e acquirenti e che saranno rafforzate le organizzazioni di produttori e le loro associazioni migliorandone il potere contrattuale, consentendo agli Stati membri di concedere loro un maggiore sostegno finanziario nell’ambito degli interventi settoriali della PAC e semplificando le norme sul loro riconoscimento legale. Inoltre, si consente all’Unione europea di sostenere finanziariamente le organizzazioni di produttori che intraprenderebbero iniziative private per gestire le crisi.

Comm. Ue: esenzione aiuti Stato agricoltura da 25 a 50mila euro

Comm. Ue: esenzione aiuti Stato agricoltura da 25 a 50mila euroRoma, 10 dic. (askanews) – La Commissione Europea ha adottato oggi una modifica al regolamento “de minimis” per il settore agricolo. Il regolamento esenta piccoli importi di sostegno nel settore agricolo dal controllo sugli aiuti di Stato, “poiché si ritiene che non abbiano alcun impatto sulla concorrenza e sugli scambi all’interno del mercato unico”, si spiega in una nota. La modifica adottata aumenta il tetto massimo del “de minimis” per azienda in tre anni da 25.000 euro a 50.000 euro. Il regolamento rivisto entrerà in vigore tre giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e si applicherà fino al 31 dicembre 2032.


“Con l’emendamento approvato oggi – si legge in una nota della Commissione – gli Stati membri possono in misura maggiore supportare gli agricoltori in modo semplice, rapido, diretto ed efficiente, poiché tale sostegno de minimis non deve essere notificato né approvato dalla Commissione”. Ai sensi dell’attuale regolamento de minimis agricolo, gli Stati membri possono concedere un sostegno al settore agricolo fino a 20.000 euro per beneficiario (25.000 euro se lo Stato membro ha un registro centrale per registrare gli aiuti de minimis) per un periodo di tre anni fiscali senza previa notifica per l’approvazione della Commissione. Oltre a questi massimali per beneficiario, ogni Stato membro dell’UE ha un importo nazionale massimo per tale sostegno (un cosiddetto “massimale nazionale”), per evitare qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza.


L’emendamento adottato oggi modifica l’aumento del massimale de minimis per azienda in tre anni, da 25.000 a 50.000 euro, per riflettere diversi fattori tra cui l’esperienza acquisita, nonché gli sviluppi del mercato e l’eccezionale inflazione specifica del settore negli ultimi anni, nonché l’inflazione prevista fino alla data di scadenza del regolamento. Inoltre, prevede l’adeguamento dei “limiti nazionali”, calcolati in base al valore della produzione agricola dello Stato membro. I limiti nazionali vengono aggiornati dall’1,5% al 2% della produzione agricola nazionale e il periodo di riferimento viene esteso dal 2012-2017 al 2012-2023. Ciò consente di tenere conto dell’aumento del valore della produzione agricola in particolare negli ultimi anni, aumentando così il limite nazionale per tutti gli Stati membri.


Inoltre, prevede l’eliminazione del “limite settoriale” che impediva agli Stati membri di concedere aiuti de minimis superiori al 50% del limite nazionale allo stesso settore di prodotti. Prevista anche l’introduzione di un registro centrale obbligatorio degli aiuti de minimis a livello nazionale o europeo. Ciò aumenterà la trasparenza e ridurrà l’onere amministrativo per gli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione. Inoltre, non dovranno più autocontrollare la conformità (attualmente, questi registri centrali sono volontari per gli Stati membri). Infine, prevede ‘estensione della validità del regolamento agricolo de minimis rivisto fino al 31 dicembre 2032. Parallelamente all’emendamento di oggi, la Commissione ha adottato ulteriori misure per rafforzare la posizione degli agricoltori nell’UE. La Commissione ha proposto emendamenti mirati all’attuale quadro giuridico stabilito nel regolamento che istituisce un’organizzazione comune di mercato per i prodotti agricoli (OCM) e un nuovo regolamento sull’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali.

Da Crea la tecnologia per sostenere agricoltura di precisione

Da Crea la tecnologia per sostenere agricoltura di precisioneRoma, 10 dic. (askanews) – I dispositivi digitali sono l’indispensabile supporto di un’agricoltura che intenda essere al contempo sostenibile, produttiva e resiliente ai cambiamenti climatici. Proprio in questa ottica, la ricerca del CREA, ha sviluppato prodotti e servizi avanzati, dedicati al mondo governativo e della ricerca.


Si tratta di un’attività svolta dai sottoprogetti AgroModelli ed AgriInfo, nell’ambito di Agridigit – il più importante programma di ricerca pubblica sull’agricoltura di precisione finora mai finanziato dal Masaf – con l’obiettivo di creare infrastrutture digitali per ricerche e applicazioni operative, anche attraverso casi studio, i cui i risultati sono stati presentati oggi presso la sede centrale del Crea. Il team di ricercatori Crea ha sviluppato risorse, analizzato dati e predisposto modelli, utilizzando applicazioni di AI e infrastrutture informatiche al fine di sostenere l’agricoltore nelle grandi sfide e nella gestione del rischio che deve affrontare quotidianamente.


In particolare, sul fronte meteorologico è stato messo a punto un servizio “verifica qualità” dei dati italiani, sia relativi al meteo sia ai suoli italiani ed è stata realizzata una libreria virtuale per la gestione delle variabili meteorologiche. Molto significativo anche lo sforzo fatto sul fronte dei modelli: ne sono stati progettati per la crescita colturale, per il bilancio idrico del suolo e per prevenire l’insorgenza di patogeni.


Infine, ma non ultime, sono state predisposte tre piattaforme digitali: la prima, condivisa e co-sviluppata con 10 regioni e basata su modelli per allerta fitopatologica; la seconda per l’implementazione della tracciabilità di prodotti con modelli Blockchain e la terza – definita “Agricoltore Digitale” – per la raccolta e la fruizione di dati e servizi da terze parti. “L’impiego di modelli durante il ciclo delle colture si traduce nell’implementazione dei sistemi di supporto alle decisioni e nelle applicazioni di agricoltura di precisione – spiega il coordinatore Marcello Donatelli – mentre, nell’analisi di medio periodo, è finalizzato alla simulazione di scenari utili alla pianificazione e all’analisi di rischio. Il progetto ha esaminato casi applicativi per ognuna di queste tipologie di modelli, tutte però con il comune obiettivo di ridurre l’uso di mezzi di produzione, limitando la pressione dell’agricoltura sull’ambiente”.

Xylella, Pentassuglia: servono fondi e solidarietà Regioni

Xylella, Pentassuglia: servono fondi e solidarietà RegioniRoma, 10 dic. (askanews) – Risorse per pagare i danni subiti dagli agricoltori dal 2020 in poi, semplificazione del quadro di azione con bandi più semplici e veloci, una grande solidarietà tra le regioni e un piano decennale che serva a mettere in campo le buone pratiche per recuperare del territorio pugliese. E’ quanto ha chiesto Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura, Risorse Idriche, Tutela delle Acque e Autorità idraulica della Regione Puglia in audizione davanti alla Commissione agricoltura della Camera per fare il punto sulla questione Xylella Fastidiosa. “Chiedo grande collaborazione e interazione istituzionale per fare ritornare produttivo questo territorio: il danno è stato enorme”.


“Le risorse – ha spiegato – servono per pagare i danni e per rimettere in pista una economia sana: essere lasciati soli non è bello”. Pentassuglia ha ricordato che ad oggi “non ci sono evidenze scientifica su una soluzione del problema” della Xylella Fastidiosa, “che impatta a 360 gradi sul territorio, dalla pianta alle comunità. La fitopatia – ha detto – continua a camminare, seppure più lentamente: abbiamo scoperto un focolaio a Triggiano, a ridosso del comune di Bari, di una specie diversa, la Xylella Fastidiosa Fastidiosa che ha toccato anche il mandorlo, e poi a Sant’Eramo ne abbiamo scoperta un’altra, la Xylella Multiplex”. Per quanto riguarda la mutazione della Xylella Fastidiosa, è “oggetto di valutazione da parte della comunità scientifica: l’abbiamo scoperta qualche mese fa. Sul primo insetto vettore sappiamo tutto, ora stiamo facendo un lavoro puntuale rispetto al tema che a distanza di 25 km c’è una specie diversa”.


Ricordando di avere chiesto più volte “di rivedere la strategia messa a disposizione del Masaf e il decreto Centinaio perché serve una trasversalità di approccio”, Pentassuglia ha sottolineato che anche la filiera dei controlli “ha bisogno di maggiore consistenza”. Fondamentale, nell’ottica di tuttela sia dell’economia regionale sia del paesaggio, il recupero dei territori: un percorso “che va foraggiato con risorse vere, risorse attuali: noi abbiamo implementato 2 volte i famosi 40 milioni del decreto Centinaio – ha ricordato – siamo arrivati prima a 60 milioni e poi a 80 milioni. Di questi, 59 li abbiamo già messi a disposizione e stiamo lavorando le pratiche non appena arrivano. Il resto è tutto in lavoraione sapendo che c’è un ritardo quando le aziende devono fare le varianti, per questo – ha sottolineato – il tema delle risorse è importante ma si deve semplificare il quadro di azione e quindi servono bandi più semplici e veloci”. Pentassuglia ha anche ricordato che oggi esistono 4 varietà di piante più resistenti “che hanno sorpassato quanto contenuto nel decreto Centinaio e con cui si possono diversificare le colture. Proviamo – ha detto – a cambiare la storia di questo disastro che sfigura mezza regione”. Sulla questione delle risorse, il punto è che con il decreto Centinaio sono stati rifusi i danni fino al 2019, ma non c’è copertura finanziaria per rifondere i danni per gli anni successivi: “ci sono stati emendamenti e mozioni ma la partita con il governo è ancora aperta e in una discussione molto serrata”.


Attualmente, il danno stimato solo per le 3 province maggiormente colpite, esclusa la zona di Bari, ammmonta a circa 1,5 miliardi “solo per fare i reimpianti, che sono fondamentali perché dove la fitopatia non si eradica corre molto più velocemente”. L’assessore pugliese ha anche detto di avvere avuto una serie di incontri con il sottosegretario al Masaf La Pietra sul programma che ha elaborato la Regione “per una idea di ricostruione che mi auguro – ha aggiunto – venga attenzionato dal governo italiano e supportato”. Poi, un appello alle Regioni: “come Puglia abbiamo fatto tanta solidarietà – ha sottolineato – e qui serve una grande solidarietà tra le regioni e un piano pluriennale, decennale che serva a mettere in campo le buone pratiche per recuperare l’attività di un territorio”. Sotto la lente di ingrandimento anche la questione del fotovoltaico: “con il decreto del Governo sul fotovoltaico e con le nostre decisioni noi andiamo avanti cercando di sbarrare la strada a chi cerca terreno per fare il business del fotovoltaico. Noi – ha detto Pentassuglia – abbiamo bisogno di terreno agricolo e su questo non si farà un passo indietro. Puntiamo a produrre Igp e Dop che facciano grande l’economia del nostro paese”.


Pentassuglia ha anche fatto riferimento al sistema vivaistico pugliese che “oggi con il Crea, il Cnr e l’università ha piante resistenti. Noi certifichiamo la produzione anche per tranquillizzare le regioni che prendono le barbatelle: lavorare con i vivai pugliesi significa avere la certezza che le piante sono tracciate e certificate e non c’è alcun problema”. “Semplifichiamo i bandi per fare arrivare prima le risorse – ha concluso Pentassuglia – il 14 gennaio scadono i termini massimi per le prime aziende a cui è stata concessa la misura e se entro 10 giorni non mi avranno dato riscontro di quanto fatto io farò scorrere la graduatoria al secondo, perché le pratiche rimaste sono solo 34. Ciascuno deve fare la propria parte e con il nuovo anno farò partire anche i controlli perché chi ha avuto i soldi per fare i reimpianti deve fare i reimpianti”.

Dalla partnership tra Tonitto 1939 e Sperlari nasce il gelato Galatine

Dalla partnership tra Tonitto 1939 e Sperlari nasce il gelato GalatineRoma, 10 dic. (askanews) – Dalla partnership tra Tonitto 1939, azienda ligure leader in Italia per il sorbetto, i gelati senza zuccheri aggiunti e i gelati speciali Vegan e High Protein, e Sperlari, azienda cremonese leader nel settore dolciario, arriva il gelato Galatine. La storica ricetta diventa gelato e sarà presentata in anteprima alla fiera Marca di Bologna per poi essere disponibile a scaffale da primavera 2025.


Il settore frozen si conferma un segmento in costante crescita, tanto che nell’ultimo anno ha fatto registrare un giro d’affari di 1,5 miliardi di euro, +8,6% rispetto all’anno precedente. Il Gelato Galatine sarà in vendita al gusto Fiordilatte con gocce di cioccolato bianco, Stracciatella con scaglie di cioccolato fondente, e Fragola con fragoline, realizzato con un packaging in cartoncino riciclabile. Sarà disponibile dalla prossima primavera all’interno dei più importanti player della Gdo. Il marchio Galatine, secondo la Ricerca consumer Gfk del 2024, ha come target principale i genitori con figli che la scelgono perché la ritengono una caramella golosa, ma più sana. Allo stesso tempo, come Secondary Target ci sono i giovani adulti che la consumano se l’hanno gustata da bambini oppure la approcciano come momento di “dolce ritorno al passato”.


Tonitto 1939 dal 2020 a oggi ha fatto segnare una crescita del fatturato del 100% anche grazie all’aumento della capillarizzazione sul territorio italiano e all’approdo in numerose e redditizie geografie estere.