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In Puglia allarme per Citrus black spot, macchia nera degli agrumi

In Puglia allarme per Citrus black spot, macchia nera degli agrumiRoma, 3 apr. (askanews) – Cresce in Puglia l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’. A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia, sulla base del report dell’Europhyt Interceptions che ha tracciato in sei mesi, da luglio a dicembre 2024, la presenza della Citrus black spot, il parassita Phyllosticta citricarpa, malattia definita della macchia nera degli agrumi, su 31 carichi di agrumi dal Sud Africa, 9 dallo Zimbabwe, 3 dall’Argentina, 1 dall’Uruguay e 1 dall’Eswatini.


Intanto, è stato pubblicato il regolamento di esecuzione UE n° 505/2025 che proroga le misure temporanee relative agli agrumi provenienti da Argentina, Brasile, Sudafrica, Uruguay e Zimbabwe, al fine di impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione del parassita. Il regolamento entrato in vigore il primo aprile 2025 e proroga tali misure fino al 31 marzo 2028, come richiesto da Coldiretti che avrebbe però voluto che fossero potenziati i meccanismi di blocco delle importazioni qualora siano riscontrate un numero di violazioni tale da mettere a repentaglio le produzioni di agrumi europee. “La Puglia non può permettersi l’invasione di altri virus alieni, dopo la ‘tristeza’ degli agrumi e la Xylella fastidiosa. Ogni anno le campagne agrumicole in Puglia subiscono insidie letali per il settore – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo – dalle importazioni selvagge di prodotto dall’estero senza passaporto verde, al crollo dei prezzi, ai rischi ambientali che le imprese agricole stanno subendo quotidianamente, un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire drasticamente”.


Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell’imprenditoria agroalimentare jonica, con una produzione di clementine, arance e mandarini di 1,9 milioni di quintali.

Associazione frantoiani incontra La Pietra su blocco anticipi

Associazione frantoiani incontra La Pietra su blocco anticipiRoma, 3 apr. (askanews) – Si è svolto questa mattina a Roma un incontro tra il presidente della associazione italiana frantoiani oleari-Aifo, Elia Pellegrino, e il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra. Al centro del confronto, le criticità emerse nell’attuazione della misura PNRR per l’ammodernamento dei frantoi oleari, finanziata con 100 milioni di euro.


In particolare, Aifo ha sollevato il problema del blocco degli anticipi: ad oggi, secondo quanto riferito dall’associazione, nessuna Regione ha ancora proceduto all’erogazione degli acconti previsti dal bando, nonostante i beneficiari abbiano già depositato le fideiussioni richieste. Una situazione che sta generando una paralisi a catena, ostacolando la consegna e l’installazione dei macchinari. “La mancanza degli anticipi impedisce alle imprese di onorare i contratti con i fornitori – ha spiegato Pellegrino – e senza consegne non si può rispettare il cronoprogramma previsto dal decreto, che impone la conclusione degli investimenti entro il 31 gennaio 2026”. Inoltre, la campagna olearia inizia a ottobre e già da fine settembre i lavori di ammodernamento devono essere terminati, altrimenti si blocca la produzione. “È inaccettabile che i frantoiani si trovino stretti tra l’incudine delle macchine non consegnate e il martello delle scadenze improrogabili”, ha detto Pellegrino.


Proprio per questa ragione, AIFO ha chiesto anche una modifica del cronoprogramma, proponendo di spostare la scadenza del 31 gennaio almeno al 31 marzo 2026. Una proroga che permetterebbe di completare le installazioni nel caso in cui la consegna dei macchinari avvenisse in piena campagna olearia o immediatamente dopo. Anche in quest’ottica, l’eventuale arrivo di risorse aggiuntive da parte del Masaf renderebbe possibile garantire tempi tecnici più distesi per la produzione, l’installazione e il collaudo degli impianti. Il sottosegretario La Pietra, rende noto Aifo, ha espresso “massima disponibilità” ad affrontare la questione, impegnandosi a sollecitare le Regioni per verificare lo stato delle erogazioni e individuare eventuali criticità operative. Ha inoltre annunciato che il Masaf “sta lavorando per destinare ulteriori risorse del Pnrr alla misura, in modo da consentire uno scorrimento delle graduatorie e finanziare anche i progetti attualmente esclusi”.


Durante l’incontro si è discusso anche del tavolo olivicolo nazionale. La Pietra, riporta Aifo, ha anticipato che nelle prossime ore verrà inviata una comunicazione ufficiale a tutti i componenti per la designazione dei rappresentanti nei cinque gruppi di lavoro incaricati di elaborare il Piano Olivicolo Nazionale.

Copagri: con dazi Usa colpo durissimo ad agroalimentare

Copagri: con dazi Usa colpo durissimo ad agroalimentareRoma, 3 apr. (askanews) – “L’introduzione da parte degli USA di dazi del 20% sulle merci provenienti dall’UE rischia di assestare un colpo durissimo alla tenuta del comparto agroalimentare, che fa dell’export uno dei suoi punti di forza e che ha proprio negli Stati Uniti uno dei principali mercati di sbocco, secondo solo alla Germania”. E, per il solo comparto agroalimentare, le perdite nel breve periodo sono stimabili nell’ordine del 10-15%”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista all’indomani delle pesanti barriere tariffarie annunciate dall’amministrazione statunitense, che entreranno in vigore dal prossimo 5 aprile e sulla base di elaborazioni effettuate dalla Copagri.


“Guardando ai numeri, parliamo di circa 58 miliardi di euro di tariffe aggiuntive che andranno a gravare sull’export nazionale, colpendo circa tre quarti delle esportazioni italiane verso gli USA e andando a danneggiare in maniera sostanziale l’interscambio commerciale agroalimentare tra il nostro Paese e gli Stati Uniti”, evidenzia Battista. Le esportazioni agroalimentari dell’Italia verso gli USA ammontano a quasi 8 miliardi di euro, pari al 25% di quelle comunitarie e a circa un decimo dell’export agroalimentare complessivo del Belpaese, che a fine 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro in valore. Ad essere principalmente colpite, spiega la Copagri, saranno le produzioni di punta del Made in Italy agroalimentare, a partire dai vini e dagli spumanti e passando per l’olio extravergine d’oliva, la pasta, i formaggi e i salumi. “Tutti prodotti che nell’annata appena trascorsa hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra negli Stati Uniti, con un aumento complessivo stimabile nell’ordine del 17%”, prosegue Battista.


“Per il solo comparto agroalimentare, le perdite nel breve periodo, sulla base di elaborazioni della Copagri, sono stimabili nell’ordine del 10-15% – precisa poi Battista – percentuali sulla quali andranno però a pesare le ricadute nel medio-lungo periodo, legate al rischio concreto che l’export italiano venga rimpiazzato da quello di altri paesi con dazi più favorevoli; senza contare, poi, l’ulteriore rischio di vedere arrivare sul mercato comunitario, e di conseguenza nazionale, le produzioni agroalimentari precedentemente esportate negli USA e provenienti da paesi stranieri colpiti da dazi ancora più salati”, aggiunge il presidente. Per questo il presidente della Copagri condivide “l’invito del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ad evitare pericolosi allarmismi, confidando nel lavoro della diplomazia e nell’operato delle istituzioni nazionali e comunitarie, che già dalle prime ore di oggi hanno iniziato a lavorare sulle azioni da intraprendere in seguito agli annunci dell’amministrazione statunitense”.

Assica: con dazi Usa a rischio terzo mercato per salumi italiani

Assica: con dazi Usa a rischio terzo mercato per salumi italianiRoma, 3 apr. (askanews) – Il mercato statunitense, terza destinazione per l’export dei salumi italiani, rischia un duro colpo a causa dei nuovi dazi annunciati dal governo Trump. Lo sottolinea in una nota Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi, che sottolinea la necessità di un dialogo con le istituzioni italiane ed europee per individuare strategie di supporto alle aziende del settore e tutelare la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali.


Nel 2024, le esportazioni di salumi verso gli USA hanno raggiunto 20.188 tonnellate (+19,9%), per un valore di 265 milioni di euro (+20,4% rispetto al 2023). Tuttavia, l’introduzione di un ulteriore dazio del 20% potrebbe compromettere gravemente questa tendenza positiva. “Questo nuovo onere, rappresenta una fonte di preoccupazione per le nostre imprese. L’aumento dei costi per i consumatori americani avrà sicuramente una incidenza negativa – commenta Lorenzo Beretta, presidente di Assica – Se nel 2019 i dazi statunitensi colpirono solo alcune categorie di prodotti, come salami, mortadelle e alcune preparazioni cotte, oggi il provvedimento coinvolge l’intera gamma, con un impatto particolarmente grave sui prosciutti crudi che sono la categoria più esportata”.


I dazi arrivano in un momento già critico per l’industria dei salumi italiani, che sta affrontando anche sul fronte export le difficoltà legate alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA), come la chiusura di importanti mercati come il Giappone e la Cina e l’adozione di altre misure restrittive. “Il mercato statunitense che negli ultimi anni è quello che ha avuto un maggiore sviluppo e ha rappresentato anche un importante sbocco tra i Paesi terzi, rischia di vedere l’arresto di questa crescita, tornando ai risultati del 2022. Questa decisione del governo USA rappresenta un ulteriore ostacolo per le nostre imprese, già messe alla prova da sfide sanitarie e commerciali”, ha concluso Beretta.

Federalimentare: con dazi -10% fatturato e -30% export, governo ci convochi

Federalimentare: con dazi -10% fatturato e -30% export, governo ci convochiMilano, 3 apr. (askanews) – “I dazi dell’amministrazione di Trump ci preoccupano e non poco. Il +20% di tasse, che si sommano a quelle già previste per le nostre esportazioni, unite alla possibilità di averne ulteriori di tipo verticale su alcuni nostri prodotti merceologici come il vino, rischiano di avere effetti devastanti lungo tutta la catena del valore che come Federalimentare stimiamo in un -10% sui fatturati e un -30% nei volumi dell’export”. Lo dichiara il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, all’indomani dell’annuncio del presidente americano, Donald Trump.


“Il momento è molto delicato, come industria alimentare siamo consapevoli che ogni decisione dovrà essere presa a livello europeo. Il negoziato, così come ha sostenuto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini – prosegue Mascarino – dovrà essere prudente e fermo, evitando di innescare una guerra dei dazi fra Ue e America che sarebbe ancora più drammatica con scenari ritorsivi che potrebbero peggiorare ulteriormente i dazi al nostro settore. Dobbiamo trattare con gli Stati Uniti perché è un mercato per noi fondamentale, e al tempo stesso dobbiamo diversificare le destinazioni del nostro export così da compensare le nostre eventuali perdite derivanti dal mercato americano. Quindi ben vengano da parte dell’Europa proposte in tal senso”. “Federalimentare è convinta – conclude Mascarino – che sarà decisivo poterci presentare in Ue con una proposta univoca e pragmatica che metta al centro gli interessi nazionali e del nostro comparto alimentare, trainante per l’economia del Paese. Per questa ragione, così come è avvenuto in Spagna e Francia, chiediamo al Governo di essere convocati insieme a Confindustria per gestire insieme e al meglio questa situazione”.

Assitol celera a Roma le professionalità dell’industria olearia

Assitol celera a Roma le professionalità dell’industria oleariaRoma, 3 apr. (askanews) – Assitol, l’associazione italiana degli industriali dell’olio d’oliva, organizzerà a Roma un evento dedicato alle figure professionali del settore, soffermandosi anche sul tema della formazione. L’incontro si lega alla Seconda Giornata Nazionale del Made in Italy, in programma il 15 aprile, anniversario della nascita di Leonardo da Vinci. Durante il convegno si discuterà anche dell’opportunità di inserire la materia “olio d’oliva” nei programmi degli istituti tecnici e nel liceo del Made in Italy.


L’olio d’oliva è l’ambasciatore del Made in Italy nel mondo grazie all’apporto essenziale delle professionalità dell’industria olearia. Saranno queste figure, altamente qualificate ma poco conosciute al di fuori del comparto, le protagoniste del convegno “Professione olio d’oliva: l’eccellenza del saper fare italiano”, che si terrà a Roma mercoledì 9 aprile a Palazzo Piacentini. All’incontro parteciperà Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Il Made in Italy non è un semplice dato geografico – spiega Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di Assitol – l’amore per tutto ciò che è ‘fatto in Italia’ si deve all’impegno di donne e uomini che, nel tempo, hanno saputo proporre prodotti apprezzati in tutto il mondo, costruendo competenze specifiche, che oggi esportiamo anche all’estero”.

Citterio lancia la colomba salata di salumi per Pasqua

Citterio lancia la colomba salata di salumi per PasquaRoma, 3 apr. (askanews) – Colomba sì, ma salata. Citterio e Ziva Pasticceria, il laboratorio artigianale di Marcello Salvatori ex lievitista di Cracco, hanno deciso di creare in occasione della Pasqua 2025 una Colomba Salata con salumi, ideale per un antipasto o un aperitivo conviviale.


Fondata nel 2020 dal maestro pasticcere Marcello Salvatori, Ziva Pasticceria è un laboratorio artigianale specializzato in lievitati d’eccellenza, noto per la reinterpretazione della tradizione italiana con creazioni originali, dalle colombe pasquali ai panettoni, fino a dolci contemporanei dal gusto raffinato. Negli ultimi anni, il trend del salato ha conquistato un numero sempre maggiore di italiani, che cercano alternative creative ai classici prodotti dolciari. La particolarità della colomba salata è quella di avere una quantità diversa di zucchero, ma allo stesso tempo di non contenere aromi all’interno dell’impasto. Ciò che la distingue dalla classica colomba è l’aggiunta dell’olio extravergine di oliva e delle sospensioni salate: Grancotto di Vignola Citterio e Salame di Milano Citterio, 100% italiani, entrambi amalgamati nella struttura del lievitato.

Squeri (Steriltom): per pomodoro da industria dazi sono mannaia

Squeri (Steriltom): per pomodoro da industria dazi sono mannaiaRoma, 3 apr. (askanews) – I dazi aggiuntivi del 20% annunciati dall’amministrazione Trump per il pomodoro da industria “rischiano di essere una mannaia che potrebbero metterci in ginocchio”: così Alessandro Squeri, direttore generale di Steriltom, società leader a livello Ue nella produzione di polpa di pomodoro per il settore Food Service e Industriale.


Per l’export di salse e sughi pronti gli Usa “rappresentano un mercato di primo piano grazie al quale esportiamo italianità, eccellenza di prodotto e Made in Italy. Come Steriltom – aggiunge Squeri – siamo molto preoccupati e siamo convinti che sia necessaria una risposta univoca da parte dell’Europa che possa favorire un negoziato positivo che tuteli le nostre filiere e che disinneschi eventuali controdazi. Il rischio – prosegue – è che a pagarne il prezzo più alto siano i livelli occupazionali con evidenti ricadute anche su quelli produttivi”. “Come ha detto il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini – continua – è importante che la trattativa fra Ue e Usa sia ferma e prudente. In questo scenario di grande incertezza – conclude Squeri – auspichiamo che il Governo possa con visione e pragmatismo incidere positivamente sui tavoli negoziali europei favorendo una de-escalation tutelando l’Italia, l’export e i migliaia di posti di lavoro che rischiano di scomparire”.

Lollobrigida su CreaFuturo: a Vinitaly raccontiamo eccellenza

Lollobrigida su CreaFuturo: a Vinitaly raccontiamo eccellenzaRoma, 3 apr. (askanews) – “Al Vinitaly raccontiamo l’Italia che sa esprimere eccellenza, creare valore, trasmettere cultura. Lo facciamo attraverso un prodotto per noi irrinunciabile, frutto di una storia millenaria che, oggi più che mai, trova un alleato fondamentale nella ricerca”. Lo si legge nell’editoriale di apertura scritto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nello speciale Vinitaly di CREAFuturo, da oggi on line e che sarà in distribuzione in formato cartaceo al Padiglione Masaf a Vinitaly.


Lollobrigida sottolinea che “in questo percorso, dove camminano insieme tradizione e innovazione, produttività e sostenibilità, qualità e lavoro, il Crea rappresenta un fondamentale motore di sviluppo”. Il ministro ha poi ricordato che con la legge di bilancio, il Governo ha assegnato al Crea 21 milioni di euro “per accompagnare il progresso delle migliori tecnologie, portando avanti anche il filone di ricerca sulle Tecniche di Evoluzione Assistita. La nostra Nazione è stata la prima in Europa ad autorizzare la sperimentazione in campo delle TEA e oggi finalmente si avvia il negoziato a livello Ue per una regolamentazione sulle nuove tecniche genomiche”.  L’obiettivo delle TEA, precisa poi il ministro Lollobrigida, è “rendere le nostre piante più capaci di resistere alle fitopatie e ai cambiamenti climatici, riducendo l’uso di fitofarmaci, tutelando la biodiversità, la produttività e la qualità che contraddistingue il made in Italy. Abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti della transizione, proteggendo e portando avanti le nostre tradizioni. Ma serve fiducia. Fiducia nella ricerca, nei nostri agricoltori, nei nostri tecnici, nei nostri giovani. Fiducia nella Nazione”, conclude il ministro dell’Agricoltura. 


Nello speciale Vinitaly del Crea c’è anche un intervento del presidente Andrea Rocchi che, intervenendo sul tema delle Tea, spiega: “senza trasferimento tecnologico non c’è innovazione, porteremo a Vinitaly un emozionante video immersivo, realizzato con il Masaf per mostrare cosa sono e come funzionano. Perché le TEA non devono fare paura e si ha paura solo di quel che non si conosce”.

A Rimini FierAvicola insieme a Macfrut: nasce polo agrifood

A Rimini FierAvicola insieme a Macfrut: nasce polo agrifoodRoma, 3 apr. (askanews) – “La sinergia tra FierAvicola e Macfrut crea un polo unico dell’agrifood, molto attrattivo non solo per gli operatori italiani ed europei, ma anche per quelli del bacino del mediterraneo e dell’Africa che hanno bisogno di produrre di più e con minori risorse. Una fiera di filiera è un’ottima occasione per toccare con mano le novità del settore e confrontarsi sulle strategie da mettere in atto”. Lo ha detto Renzo Piraccini, presidente di Fieravicola, nel corso della presentazione della prossima edizione di Macfrut che quest’anno si svolgerà in concomitanza con la 54esima edizione di FierAvicola, la fiera dedicata all’avicoltura.


Entrambe le fiere sono in programma al Rimini Expo Centre dal 6 all’8 maggio 2025. L’appuntamento biennale di FierAvicola è organizzata da Fieravicola e Assoavi e prevede opportunità di business, rafforzamento del networking con un servizio esclusivo b2b gratuito destinato ad espositori e buyer su piattaforma dedicata e ampliamento delle conoscenze grazie alla qualità dei temi trattati nel programma convegnistico. Per l’edizione 2025 la superficie espositiva cresce del 10% rispetto al 2023, impegnando 3 padiglioni con 160 espositori di cui il 27% estero. Nell’ambito di Fieragricola sono stati predisposti progetti di incoming in collaborazione con Agenzia ICE e sono state effettuate due missioni di promozione in aree strategiche: in Senegal, lo scorso dicembre, per l’Africa Occidentale, in Azerbaigian, in febbraio per l’Asia centrale. Due nazioni che registrano percentuali di incremento di produzione nel settore avicolo a doppia cifra e che sono locomotive di sviluppo per le rispettive aree.


La tre giorni di FierAvicola sarà occasione per approfondire e dibattere i principali focus di interesse della filiera, che si trova di fronte a profonde trasformazioni anche normative ed è sempre più impegnata in un percorso di sostenibilità. Il terzo giorno di fiera, giovedì 8 maggio, sono in programma le visite dei buyer più interessanti direttamente presso le sedi delle aziende espositrici.