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Arriva la sala colazioni inclusiva per ospitalità accessibile

Arriva la sala colazioni inclusiva per ospitalità accessibileRoma, 9 dic. (askanews) – Arriva la sala colazioni inclusiva e accessibile per una ospitalità che tengo conto di ognuno. Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza rinnova infatti il proprio commitment per un’ospitalità inclusiva con la seconda edizione di “Di ognuno”, il progetto pluriennale sviluppato in collaborazione con Lombardini22 e Village for all – V4A.


La Sala Colazioni Inclusiva “Di ognuno” vuole dimostrare come una progettazione attenta possa trasformare le esigenze di accessibilità in abilità spaziale, rendendo la colazione un’esperienza di vera inclusione per tutte le persone, indipendentemente dalle loro necessità. “Il progetto indaga l’inclusività in ogni dettaglio e da tutte le angolazioni, considerando non solo gli aspetti fisici di ogni persona, ospite o professionista dell’ospitalità, ma anche quelli sensoriali, culturali e alimentari. Con Di ognuno vogliamo mostrare come sia possibile creare spazi belli, funzionali e inclusivi, capaci di accogliere ogni ospite e di generare valore sociale ed economico”, spiega Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi. A Hospitality 2025 l’area Di ognuno offrirà spunti di riflessione e soluzioni concrete, mostrando come sia possibile progettare un ambiente capace di superare le barriere architettoniche grazie a percorsi accessibili, tavoli regolabili in altezza, segnaletica chiara e leggibile. Senza dimenticare come favorire l’inclusione sensoriale, con un’acustica bilanciata e un’illuminazione studiata per rispondere a sensibilità diverse e creare un’atmosfera accogliente e rilassante. Lo spazio darà inoltre suggerimenti su come rispondere alle esigenze alimentari, con una proposta che tenga conto di intolleranze, allergie e scelte etiche e personali, accompagnata da informazioni semplici, facili e dettagliate.


In tema di colazione, infatti, l’inclusività alimentare, è un elemento rilevante considerando che, secondo i dati Istat 2022-2024, il 12,7% degli italiani soffre di intolleranze alimentari, con una prevalenza significativa di sensibilità al lattosio e al glutine. Da qui l’importanza di un’ospitalità sempre più attenta e sensibile alle diverse esigenze alimentari, per contribuire a promuovere una cultura dell’accoglienza che rispetti necessità, tradizioni e ritmi di vita diversi. Lo spazio sarà suddiviso in due aree che rappresentano il comfort e il discomfort, guidando i visitatori attraverso un confronto diretto tra situazioni di disagio e spazi confortevoli. Ciò per evidenziare gli ostacoli quotidiani legati a una progettazione non inclusiva e le soluzioni progettuali che fanno percepire come l’area colazione possa diventare un ambiente accogliente che offre benessere e accessibilità per tutti, eliminando le barriere fisiche e mentali.

A Lollobrigida premio Honorary Advisor Forum Italia-Giappone

A Lollobrigida premio Honorary Advisor Forum Italia-GiapponeRoma, 9 dic. (askanews) – C’è anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, tra i premiati con l’onrificienza Honorary advisor, il premio del Forum Italia-Giappone conferito per la prima volta a personalità italiane: un importante riconoscimento per chi si è particolarmente distinto nel promuovere le relazioni tra Italia e Giappone.


Il Forum è organizzato da Jief (Japan Italy Economic Federation) in collaborazione con il Crea, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Japan Business Federation (Confindustria giapponese) e della Camera di Commercio e Industria giapponese in Italia, e con il supporto di Cia Agricoltori Italiani, Camera di Commercio Italo Orientale e Iuss (International Union of Soil Sciences). Si tratta di una riunione annuale per favorire il dialogo e lo scambio tra decisori pubblici e importanti players privati dei 2 Paesi, mantenendo così un osservatorio stabile non solo sulle dinamiche economiche, ma anche su quelle scientifiche, sociali e culturali in atto tra Italia e Giappone. Questa XII riunione del Forum Italia Giappone, per il secondo anno consecutivo a Roma, su iniziativa di Luca De Carlo, presidente della IX Commissione del Senato, sarà focalizzata sulle tante collaborazioni in corso negli ambiti più disparati, senza dimenticare i due importanti appuntamenti internazionali all’orizzonte: Osaka 2025 e Yokohama 2027.


Sebbene Italia e Giappone abbiano tradizioni e storie molto diverse, la loro cooperazione si basa su caratteristiche condivise (assenza di materie prima, società che invecchiano, l’esercizio di un soft power universalmente riconosciuto) e valori comuni, come la vocazione per l’eccellenza, la capacità di creare innovazione e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale-naturale e rappresenta un esempio di come i due paesi, pur geograficamente lontani, possano lavorare insieme per promuovere la crescita culturale, economica e scientifica reciproca. Dalla tecnologia all’arte, dall’agricoltura sostenibile alla cultura del cibo, la sinergia è in continua evoluzione con un obiettivo comune: la ricerca di soluzioni sostenibili e avanzate per un futuro migliore. Gli esperti italiani e giapponesi si confronteranno sui temi caldi e sulle collaborazioni in corso: suolo (Giuseppe Corti Direttore CREA Agricoltura e Ambiente, Head of IUSS Secretariat e Takashi Kosaki Former President IUSS), economia circolare, energia e ambiente (Matteo Favero Presidente Globe Italia), ricambio generazionale in agricoltura (Enrico Calentini Presidente AGIA-CIA).

Pandoro e panettone protagonisti su tavole, ma diminuisce peso

Pandoro e panettone protagonisti su tavole, ma diminuisce pesoRoma, 9 dic. (askanews) – Anche quest’anno pandoro e panettone saranno protagonisti della spesa alimentare per le Feste. E i consumatori, pur di mettere a tavola i dolci natalizi, risparmieranno sulle quantità, magari prediligendo i prodotti da mezzo chilo, ma non sulla qualità. Il panettone resta il dolce per eccellenza e trova nuovi spazi di consumo, mentre il pandoro torna ad essere protagonista. A prevedere un buon andamento per il comparto dei lievitati è Aibi, l’associazione Italiana Bakery Ingredients, che rappresenta le aziende dell’ingredientistica per pane, pizza e pasticceria all’interno di Assitol.


“Nella lista della spesa delle Feste, il grande lievitato è ormai una voce intoccabile – osserva il presidente Alberto Molinari – Il consumatore sceglie il prodotto preparato secondo i canoni di artigianalità, capace di assicurargli un’esperienza di gusto di alto livello, da condividere nei momenti conviviali”. Lo scorso anno i dolci da ricorrenza hanno conquistato il terzo posto nella classifica dei ricavi nella panificazione, quindi subito dopo pane e pizza, producendo il 10% circa delle entrate per gli artigiani. “Le prenotazioni di panettone e pandoro, promosse anche sui social media, sono partite addirittura a ottobre – aggiunge Molinari – un segnale che ci racconta come il grande lievitato stia attraversando un momento positivo, forte di un consumo non solo natalizio”.


I due terzi del mercato del panettone sono rappresentati dalla ricetta classica, nella versione lombarda, quindi alta e con i canditi, e in quella piemontese, più bassa e con la glassa. Tuttavia le generazioni più giovani prediligono le varianti speciali. Cioccolato, frutta secca, crema, e, per provocare un impatto gustativo forte, pomodori, peperoncino, mozzarella, formaggi stagionati, salumi, peperoni: sono soltanto alcuni degli estrosi abbinamenti del “nuovo panettone”, degustato in momenti differenti durante la giornata. Se il lievitato nato a Milano valica l’ambito natalizio, il pandoro piace tradizionale. “Anche qui ci sono alcune novità – sottolinea Molinari – questo lievitato si conferma ‘old style’ ma cioccolato, caramello e frutti di bosco entrano sempre più spesso nella sua ricetta, allo scopo di regalare una ‘pandoro experience’ più originale”.


Negli ultimi mesi il settore dell’ingredientistica si è trovato a fronteggiare i forti incrementi delle quotazioni delle materie prime essenziali per la produzione, come zucchero, burro e cioccolato, cercando in tutti i modi di mantenere sotto controllo i costi. “La scommessa attuale è di proseguire nella destagionalizzazione – prevede il presidente di AIBI – che piace al mercato italiano e ancora di più all’estero, dove già oggi il panettone viene gustato al di fuori della ricorrenza natalizia. Grazie al saper fare dei nostri maestri pasticceri e all’impegno delle aziende produttrici di ingredienti, i grandi lievitati possono contribuire alla nostra economia e rafforzare l’immagine del Made in Italy”.

AgrofoodBIC e Eatable Adventures puntano su crescita startup

AgrofoodBIC e Eatable Adventures puntano su crescita startupRoma, 9 dic. (askanews) – AgrofoodBIC e Eatable Adventures insieme per la selezione e il supporto di nuove start-up in grado di rispondere alle crescenti esigenze del comparto agroalimentare nazionale, promuovendo l’innovazione e nuove forme di collaborazione tra imprese tradizionali e realtà emergenti.


Fortemente voluto da un cluster di eccellenze italiane del settore, come Granarolo, Camst, Conserve Italia, IMA e Eurovo, AgrofoodBIC mira a sostenere le start-up nella conversione delle loro idee in iniziative imprenditoriali concrete. Il polo offre ai progetti emergenti una serie di servizi di accelerazione, supporto in ricerca e sviluppo, accesso a una rete di relazioni nel mondo delle imprese, credito, accesso a stabilimenti pilota e mentoring. In questo contesto, Eatable Adventures si occuperà della ricerca di nuove realtà con elevate potenzialità di crescita e della gestione del deal flow, ossia l’identificazione delle opportunità di investimento, delle startup già parte dei programmi di AgrofoodBIC. Eatable Adventures sosterrà le startup in un percorso di crescita, fornendo loro ulteriore sostegno di esperti di settore per massimizzare le possibilità di successo delle nuove realtà coinvolte.


La ricerca prevederà la presentazione di circa 30 tra le più promettenti start-up nel food & beverage e agro-industriale, in sei differenti aree di interesse: Packaging sostenibile e supply chain, Agricoltura smart e sostenibile, Nuovi cibi e bevande, Benessere animale, Tecnologie per una migliore nutrizione ed Economia Circolare. L’obiettivo principale della collaborazione è quello di accelerare l’innovazione del comparto e di supportare il tessuto imprenditoriale italiano, contribuendo alla crescita di nuove realtà e nuove sinergie che possano avere un impatto significativo sull’industria agroalimentare.

Arriva progetto Novarancia: innovazione per rispondere a sfide

Arriva progetto Novarancia: innovazione per rispondere a sfideRoma, 9 dic. (askanews) – Tecnologia e innovazione per rispondere alle sfide che si presentano davanti ai produttori di arancia rossa di Sicilia Igp. Ad Acireale sono stati illustrati venerdì scorso i risultati e gli obiettivi del progetto Novarancia, misura 16.1, su Tecnologie Innovative e Agrumicoltura Sostenibile. I partner del progetto sono il Crea, il Parco Scientifico e Tecnologico, Piante Faro, AgroBioteh, il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, il Consorzio Euroagrumi e le aziende agricole Oliveri Lucio, capofila del progetto, Di Lella Carmine, Giovanni Crispi e Eredi Motta.


Il progetto Novarancia analizza gli aspetti di natura genetica, fitosanitaria e agronomica. Le innovazioni che Novarancia ha iniziato a valutare con i vivaisti e i produttori sono tre. Una di natura genetica riguarda l’uso della tecnologia di sequenziamento ad alta processività (Ngs), per l’identificazione genetica (univoca) della pianta capostipite e quindi del materiale di moltiplicazione, e per la tracciabilità dei prodotti derivati. L’altra fitosanitaria con l’utilizzo dell’analisi bioinformatica degli Rna virali e viroidali, per l’accertamento fitosanitario globale delle piante capostipite per l’identificazione di infezioni da patogeni noti e di eventuali altri ancora ignoti e asintomatici su alcuni ospiti. Infine, la terza, agronomica, include la validazione di tecniche vivaistiche e pratiche colturali, efficienti e sostenibili, per la produzione in vivaio e la messa a dimora di piante molto giovani, a rapida crescita ed entrata in produzione anticipata, nonché varie metodologie di monitoraggio e governo dell’agrume.


Innovare è infatti l’unica risposta possibile alle sfide che si trovano oggi di fronte i produttori di Arancia Rossa di Sicilia IGP, ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Gerardo Diana, nel corso del convegno. “Dobbiamo innovare rapidamente perché le imprese ce lo chiedono e ce lo chiedono i confezionatori e il mercato. Perché i nostri associati hanno bisogno di una ricerca sempre più veloce per affrontare le nuove sfide”, ha detto Diana. Tra le sfide principali “quelle ambientali, lo abbiamo visto quest’anno quando in molti hanno dovuto sacrificare le piante più vecchie a favore delle piante più giovani con varietà sempre più apprezzate dai consumatori. E poi c’è da affrontare la sfida delle nuove malattie. E questo proposito chiediamo un aiuto agli enti competenti, perché si facciano maggiori controlli sullo stato fitosanitario delle piante”. Controlli che, invece, avvengono “su quanto viene venduto. In un anno ne sono stati 55mila dall’Icqrf mentre su tre verifiche sul biologico da parte dei Carabinieri della Tutela Agroalimentare, 2 risultano non conformi”. Va meglio, invece, per “Dop e Igp dove le sanzioni sono molte meno anche se dobbiamo fare di più sull’origine del prodotto come lavorare sul Dna delle piante per garantire il rispetto di quanto previsto dal disciplinare”.

Gdf sequestra 263 ton. Sementi con falsi richiami a made in Italy

Gdf sequestra 263 ton. Sementi con falsi richiami a made in ItalyRoma, 9 dic. (askanews) – Nell’ambito dell’operazione “Via dei semi”, la Guardia di Finanza di Torino e Piacenza ha sequestrato oltre 263 tonnellate di sementi da orto provenienti da Cina, India, Ungheria e Tanzania, bloccando un sistema di confezionamento che sfruttava falsi richiami all’origine italiana. Il controvalore dei prodotti sequestrati è stato stimato in oltre 38 milioni di euro. Lo rende noto il Masaf.


“La lotta contro le frodi agroalimentari è cruciale per preservare l’autenticità dei prodotti nazionali e per proteggere il nostro mercato da pratiche ingannevoli, per salvaguardare la qualità e la trasparenza a beneficio dei cittadini e degli imprenditori onesti”, si legge in una nota del ministero dell’Agricoltura.

Olio di oliva, in Toscana rese basse e costi raccolta alle stelle

Olio di oliva, in Toscana rese basse e costi raccolta alle stelleRoma, 9 dic. (askanews) – Campagna olio in chiaroscuro per la Toscana olivicola. Ottima la qualità delle olive per l’assenza della temuta mosca delle olive, e ottima qualità dell’olio. Buona la produzione, meglio le aree interne rispetto alla costa, con zone in cui si è raddoppiato il raccolto dello scorso anno. Male le rese, soprattutto in ottobre a causa delle piogge, ma anche a fine raccolta. Fra le criticità maggiori quella degli alti costi di raccolta, aumentati del 30-40% rispetto ad un anno fa e condizionati dalle basse rese produttive. Così c’è chi ha deciso di lasciare le olive sulla pianta senza raccogliere. E’ questa in sintesi la situazione della campagna olearia 2024-25 in Toscana, ormai agli sgoccioli, per Cia Agricoltori Italiani della Toscana.


“Annata finalmente interessante dal punto di vista della produttività, purtroppo scarsa nelle rese – evidenzia Valentino Berni, presidente Cia Toscana – Poco olio dentro alle olive, causato dalla siccità estiva e piogge ad inizio autunno. Dobbiamo investire in impianti, infrastrutture per aiutare questa filiera che presenta dati interessanti sull’export, ma c’è ancora poca produzione rispetto alle richieste del mercato: i prezzi sono aumentati, ma ancora lontani dall’ottimo per la redditività dei nostri agricoltori”. Il costo della manodopera preoccupa il comparto: “per i prossimi anni il problema principale sarà trovare manodopera qualificata a prezzi sostenibili per l’azienda – dice Berni – Il costo della raccolta incide troppo sul totale della produzione, siamo arrivati ad un’annata attuale in cui il costo ha inciso per l’80% sul prezzo finale dell’olio. Dobbiamo trovare altre soluzioni per fare in modo che l’olio possa andare sul mercato a prezzi accettabili e sia redditizio per gli agricoltori”.


Il frantoio dell’OTA, Olivicoltori Toscani Associati (sede a Scandicci, Fi) ha lavorato 4 volte in più le olive rispetto allo scorso anno, passando da 6mila quintali del 2023 a 25mila quintali del 2024. “Nelle aree interne la campagna di raccolta – spiega il presidente OTA, Sandro Piccini – stata ottima, i numeri parlano chiaro, e la qualità è stata davvero elevata. Sulla costa produzione praticamente in linea con lo scorso anno. Più basse del solito le rese: da un 7-8% di ottobre, ad un massimo di 13-14% di fine novembre”. Per quanto riguarda i prezzi: “Si sono ormai stabilizzati con tendenza verso l’alto – dice Piccini -: il prezzo non risente più della produzione, per le grandi campagne si va dai 15 ai 18 euro al litro al dettaglio, all’ingrosso dai 10,30 agli 11 euro, biologico 1 euro in mezzo in più”. Ma per il presidente OTA il problema più grande dell’olivicoltura toscana è diventato quello della raccolta: “con l’abbassamento delle rese, c’è chi ha lasciato le olive nella pianta perché non conviene raccogliere. E’ diventato un dramma”. “Oggi per far raccogliere un quintale di olive si va dai 50 euro fino ad 80 euro come nella provincia di Firenze (ma in tutte le aree interne collinari situazione simile). Quindi con questi costi di raccolta, ed una resa al 10%, conviene lasciare le olive nella pianta”.

Fedagripesca: in arrivo altri 3,7 mln per lotta al granchio blu

Fedagripesca: in arrivo altri 3,7 mln per lotta al granchio bluRoma, 9 dic. (askanews) – In arrivo ulteriori 3,7 milioni di euro per combattere il granchio blu, incrementando così i fondi messi a disposizione con il decreto legislativo 102. Lo rende noto Confcooperative Fedagripesca nell’esprimere soddisfazione per il via libera al decreto fiscale collegato alla manovra finanziaria che prevede il rifinanziamento degli indennizzi per le imprese colpite dal granchio blu. Lo annuncia il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca Paolo Tiozzo.


“Con questa norma, promossa ed ora accolta con soddisfazione da Confcooperative, aumentano complessivamente le risorse a disposizione – spiega Tiozzo – per corrispondere gli indennizzi già ammessi ma non finanziabili, se non in piccola parte, in favore degli operatori colpiti dall’emergenza granchio blu esplosa nell’estate del 2023 che ha visto in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia andare in fumo oltre il 90% della produzione di vongole veraci”. Il testo è stato approvato definitivamente dall’aula del Senato e si attende ora la promulgazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Uno spazio per Romagna Business Matching al Macfrut 2025

Uno spazio per Romagna Business Matching al Macfrut 2025Roma, 9 dic. (askanews) – Un nuovo salone per Macfrut, che si arricchisce di uno spazio per ospitare Romagna Business Matching (RBM), grazie alla collaborazione con Confindustria Romagna. L’iniziativa di networking e b2b di Confindustria Romagna, nata nel 2018 in Fiera a Cesena per favorire l’incontro e i contatti tra aziende, cresce e si unisce a una delle principali manifestazioni per i professionisti del settore ortofrutticolo in Italia e all’estero, diventato appuntamento chiave per operatori e buyer. Organizzata da Cesena Fiera e in programma al Rimini Expo Centre, Macfrut è la fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta. Giunta alla 42esima edizione, l’evento sempre di più si caratterizza per la sua anima internazionale tanto da ospitare oltre il 40% di espositori esteri e 1500 buyer da tutto il mondo.


Dal 6 all’8 maggio 2025 dunque si aggiungerà un padiglione alla Fiera di Rimini, e RBM passerà da una a tre giornate: “volentieri abbiamo colto questo invito di Cesena Fiera, che ringrazio – spiega il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi – abbiamo intravisto subito un importante potenziale per le nostre associate che magari non hanno la propria attività core nel settore, ma lavorano lungo la filiera, dai macchinari e impianti fino alla logistica e all’Information Technology. Macfrut ha prospettive di decisa crescita, e pensiamo possa essere una cornice in cui collocare un’iniziativa altrettanto in crescita, per dare nuovi spazi e prospettive all’interno di una community professionale molto dinamica e proiettata a una forte internazionalizzazione, con migliaia di espositori e buyer da tutto il mondo”. “Accogliamo molto volentieri la presenza di Romagna Business Matching nell’ambito della 42esima edizione della fiera – afferma il presidente di Macfrut, Renzo Piraccini – Macfrut si caratterizza quale evento di business in cui incontrare clienti e fornitori di tutta la filiera ortofrutticola, oltre che momento per acquisire ed ampliare le proprie conoscenze sul settore grazie a eventi di caratura scientifica con i massimi esperti mondiali. E proprio in virtù di fiera di filiera è stata pensata questa sinergia con Romagna Business Matching per la contiguità con alcuni settori che intersecano operatori e buyer presenti in fiera”.

Copagri Sardegna: subito tavolo partenariato aree interne

Copagri Sardegna: subito tavolo partenariato aree interneRoma, 9 dic. (askanews) – “In un momento di grande difficoltà per l’agricoltura sarda, stretta nella morsa tra le sempre più evidenti ricadute del cambiamento climatico, i danni causati dalle fitopatie e dalle epizozie e, non da ultimo, i tagli agli aiuti comunitari, è fondamentale fare massa critica e puntare sull’interlocuzione tra le parti, così da arrivare a soluzioni condivise che apportino benefici concreti al Primario isolano”. Lo ha detto il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri a margine di un incontro con il direttore generale dell’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura-ARGEA Gianni Ibba.


“Tale assunto assume una rilevanza ancora maggiore alla luce dei dati presentati da ARGEA sul pagamento degli acconti della campagna 2024, dai quali è emerso che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mancano all’appello oltre 40 milioni di euro di anticipi PAC per il primo pilastro”, precisa il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu, ricordando che “tale mancanza va a sommarsi ai tagli sul bilancio agricolo UE, che per la Sardegna hanno comportato la perdita di aiuti al reddito per circa 22 milioni di euro, e alle trattenute verso il fondo AGRICAT, per un totale di poco inferiore ai 30 milioni di euro lordi”. “Ulteriori criticità sono poi legate all’avvio della Carta Nazionale dei Suoli-CNS, di cui è necessario efficientare e implementare il funzionamento, poiché allo stato attuale non considera in maniera adeguata le particolarità della superficie agricola regionale, andando ad esempio a ignorare completamente la piena pascolabilità delle aree boschive e creando non poche perdite economiche a numerosi paesi situati nelle zone centrali dell’Isola”, aggiunge il direttore, facendo notare che “sul settore pesa, inoltre, la spada di Damocle del rischio di disimpegno di decine di milioni di euro di fondi derivanti dalla vecchia programmazione e la definizione del sostegno per le misure di primo insediamento, che i giovani agricoltori sardi attendono ormai dal 2017”.


“Non possiamo che reiterare il nostro appello alla politica regionale – conclude – affinché mantenga alta l’attenzione sulla situazione allarmante in cui versa l’agricoltura sarda, e soprattutto alla Regione Sardegna, affinché si adoperi urgentemente per la rapida convocazione di un tavolo straordinario di partenariato nel quale ragionare concretamente, oltre che della gestione delle emergenze, del futuro dell’agricoltura sarda e delle aree interne”, conclude Patteri, evidenziando che la Copagri Sardegna in più occasioni aveva messo in guardia le istituzioni sulle difficoltà dei produttori agricoli, non da ultimo con un partecipato convegno svoltosi appena un paio di mesi fa a Nuoro.