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Battista (Copagri): al lavoro su proposte per premier Meloni

Battista (Copagri): al lavoro su proposte per premier MeloniRoma, 7 apr. (askanews) – “L’internazionalizzazione è una delle chiavi di volta della tenuta e dello sviluppo di uno dei settori di eccellenza che fanno grande il Made in Italy nel mondo; questo assunto è ancora più vero proprio in questi giorni, quando sul settore si sta cominciando ad abbattere la scure dei pesanti dazi imposti dall’amministrazione statunitense”. Lo ha detto il presidente della Copagri, Tommaso Battista, spiegando che la Copagri sta lavorando su diverse proposte in merito, da presentare alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’annuncio è arrivato ieri nel corso dell’inaugurazione dello spazio di Copagri alla 57esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati Vinitaly, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida


“Anche di fronte a queste difficoltà, resta motivo di grande orgoglio aver portato in fiera un’ampia selezione di cantine che hanno saputo nel tempo dare prova della grande resilienza del comparto vitivinicolo, confrontandosi con numerose ataviche problematiche, in molti casi comuni agli altri settori produttivi nazionali; proprio queste aziende hanno avuto la possibilità di presentare l’eccellenza delle loro produzioni al massimo esponente della politica agricola nazionale”, ha detto Battista. La quattro giorni veronese, nella quale la Confederazione intende dare grande risalto alle eccellenze enologiche delle cantine associate provenienti da tutta la Penisola, prosegue nei prossimi giorni con le altre iniziative in programma; nella giornata di domani, lunedì 7 aprile, spazio all’eccellenza delle produzioni biologiche, grazie a un apposito wine tasting; degustazione bio che verrà riproposta anche martedì 8 aprile, quando sarà seguita da un esclusivo food tasting a cura dello chef stellato Enrico Mazzaroni; analoghi wine tasting caratterizzeranno la giornate di mercoledì 9 aprile; a completare il tutto, oltre ai walk around con i buyer internazionali, saranno diversi approfondimenti sulla situazione della viticoltura tradizionale e bio.

Agea: il sistema dei pagamenti ha bisogno di programmazione

Agea: il sistema dei pagamenti ha bisogno di programmazioneRoma, 7 apr. (askanews) – “Dobbiamo entrare nell’ottica che il sistema dei pagamenti ha bisogno di programmazione. E la programmazione deve coinvolgere più interlocutori: la task force è diventato il leit motiv dell’operato di Agea, per ogni misura e ogni intervento. Solo così raggiungiamo i risultati auspicati dai nostri agricoltori e allevatori”. Lo ha detto Fabio Vitale, il direttore generale dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, nel corso della tavola rotonda dedicata alla Promozione Vino verso i Paesi Terzi che ieri ha coinvolto le sigle nazionali e i consorzi del settore.


Durante la tavola rotonda dal titolo “Vino e promozione nei Paesi Terzi: la normativa, la filiera del territorio e il ruolo di Agea” si è aperta la riflessione sulla Promozione del Vino verso i Paesi Terzi. Luca Rigotti di Confcooperative-FedagriPesca, ha sottolineato che gli USA sono il primo mercato dell’export italiano e ha auspicato la costruzione e il rafforzamento di un confronto attivo e collaborativo con Ue, Masaf e Agea per evitare di perdere la competitività italiana e Cristina Tinelli di Confagricoltura ha aggiunto: “siamo la culla della promozione attraverso l’OCM e adesso è il momento di aggredire nuovi mercati. I dazi? Situazione difficile ma di vigile attesa, anche sulle barriere non tariffarie ma senza allarmismi”. Anche la posizione di Federdoc, espressa da Filippo Mobrici, è quella di aprire nuovi scenari in cui le istituzioni abbiano una parte fondamentale. La priorità, ha affermato, è quella di non cedere alla preoccupazione ma di focalizzare l’attenzione sulla resilienza del nostro Paese. L’atteggiamento è rivolto al monitoraggio di quello che succederà nei prossimi mesi, ma è fin d’ora indispensabile mantenere aperto il tavolo di confronto per poter attivare tutte le risorse e le competenze.


Per Carmen Caruccio di Unione Italiana Vini, la principale preoccupazione sono i dazi al momento, “gli USA sono lo specchio dell’export – ha detto – Il 35% dei progetti presentati dai nostri associati è diretto al mercato americano. ll sistema è troppo complesso, troppo difficile, soprattutto le piccole e micro aziende hanno paura di eventuali sanzioni a fronte di errori”. Per Fabio Refrigeri di Coldiretti, “abbiamo un anno di fronte e parametriamo quello che abbiamo fatto. Il colloquio non è mai mancato: oggi è il primo weekend dopo i dazi aspettiamo di vedere cosa succede. Si è prodotto un allarme di grande incertezza, introdurre deroghe è prezioso ma vediamo e analizziamo se c’è qualche altro mercato. È un tempo completamente nuovo. Tra un anno ne riparliamo dati alla mano”.


Domenico Mastrogiovanni, responsabile settore vino di Cia, spiega che è necessario semplificare: “se con il Masaf c’è un rapporto reciproco e fruttuoso, Agea ha dimostrato capacità di reazione alle difficoltà intervenute. Vi chiediamo supporto perché spesso non riusciamo a capire dove sbagliamo: serve un vocabolario condiviso che faccia capire ai piccoli come muoversi e intercettare progetti facili da realizzare” ha detto, evidenziando che se il problema sono gli USA, proporre progetti su nuovi paesi target aumenta e alimenta nuove strade.

Coldiretti: no di 8 italiani su 10 a etichette allarmistiche vino

Coldiretti: no di 8 italiani su 10 a etichette allarmistiche vinoRoma, 7 apr. (askanews) – Il 79% dei consumatori italiani, praticamente 8 su 10, dicono no alle etichette allarmistiche sul vino, giudicando inappropriato apporre scritte di questo tipo sulle bottiglie di un prodotto che nel corso degli anni è diventato il simbolo del consumo consapevole. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione degli incontri a casa Coldiretti al Vinitaly, ai quali hanno partecipato il presidente Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, il Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi e il Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, durante i quali si è svolto anche un flash mob dei giovani della Coldiretti.


Per Coldiretti occorre che la Commissione Ue metta definitivamente da parte ogni ipotesi di imposizione di etichette allarmistiche contenuta nell’ambito del Documento di lavoro pubblicato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro. Sarebbe d’altro canto paradossale, ribadisce Coldiretti, andare a penalizzare il settore proprio nel momento in cui è stato presentato un Piano per sostenerlo. Secondo l’indagine, se la grande maggioranza dei consumatori bocciano le etichette allarmistiche sul vino, c’è anche un 81% che le rifiuta per la birra, mentre è diverso il caso dei superalcolici, dove la percentuale di contrari si dimezza fino al 34%. Il segno evidente è che “il consumo di vino è giustamente percepito come abitudine che fa parte appieno della Dieta Mediterranea, grazie alla quale gli italiani hanno conquistato record di longevità, ben lontani dall’assunzione frenata di alcol, tipica del Nord Europa”, spiega Coldiretti, che cita i numerosi studi osservazionali che “hanno ampiamente dimostrato i benefici del vino sulla salute in soggetti che ne fanno un utilizzo moderato rispetto a soggetti astemi”.


L’inserimento di scritte allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiarne i consumi metterebbe poi a rischio il record di 8,1 miliardi fatto segnare dal vino italiano all’estero nel 2024, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, ribadisce Coldiretti. Nell’Ue a 27 ne finisce il 40% in valore ma è chiaro che l’affermarsi a livello globale di posizioni che penalizzano il consumo, anche moderato – sottolinea Coldiretti – andrebbe ad incidere su tutto il commercio, in un momento reso peraltro difficile dall’imposizione dei dazi americani.

Findus, i pisellini primavera compiono 60 anni: nel 2024 fatturato +5%

Findus, i pisellini primavera compiono 60 anni: nel 2024 fatturato +5%Milano, 6 apr. (askanews) – Sono il simbolo di un’azienda che, con i cibi surgelati, ha contribuito a cambiare le abitudini a tavola degli italiani. Ma con quell’azienda condividono anche la nascita 60 anni fa, nella pianura pontina. Perchè i pisellini primavera, oggi presenti nei freezer di 4 milioni di famiglie, compaiono per la prima volta sul mercato nel 1965, un anno dopo l’apertura dello stabilimento Findus di Cisterna di Latina, creando, con la loro portata innovativa, una nuova categoria merceologica e gettando le basi per la leadership di Findus in quel mercato.


“I pisellini primavera nascono con l’installazione della fabbrica a Cisterna di Latina di Findus. La fabbrica nasce il 13 giugno del 1964, i pisellini primavera arrivano sul mercato nel 1965, rappresentando il primo segnale di una mentalità dedita all’innovazione e al miglioramento della qualità – ci ha detto Renato Roca, country manager di Findus Italia – Perché non solo segnano la nascita della surgelazione veloce dei vegetali, ma anche la capacità di andare a determinare qualità, calibro e differenziazione all’interno di una categoria merceologica come quella dei piselli, inventando una segmentazione che porta alla nascita dei piselli novelli da un lato e dei pisellini primavera dall’altro lato. Per noi, oggi, questo prodotto è ancora una colonna portante del nostro assortimento e siamo contenti di celebrarne un traguardo così importante”. In questi 60 anni i pisellini primavera Findus, non solo hanno unito le generazioni – 9 su dieci li mangiavano da bambini e da genitori, il 95%, li propone ai propri figli – ma sono approdati, secondo un’indagine commissionata da Findus ad AstraRicerche, nel freezer di quasi tutti gli italiani. Li conoscono, infatti, tutti e oltre l’80% li porta in tavola, per un pasto quotidiano o in occasioni speciali. A conferma di questo apprezzamento i dati di mercato che confermano Findus come leader nel segmento dei piselli surgelati con una quota di mercato del 61%.


“I pisellini primavera sono presenti all’interno di 4 milioni di famiglie italiane, se consideriamo tutti i nostri piselli surgelati superiamo i 6 milioni – ha spiegato Roca – l’anno scorso abbiamo venduto 24.000 tonnellate tra pisellini primavera e piselli novelli e i piselli primavera da soli sono cresciuti del 5% del fatturato. Questo vuol dire che è un prodotto che malgrado i 60 anni ha ancora una forza nell’entrare all’interno del repertorio di consumo delle famiglie italiane”. Nello specifico, nel settore dei piselli (piselli novelli e pisellini primavera), Findus ha raggiunto un valore delle vendite “pari a quasi 124 milioni di euro, con un +3,4% rispetto al periodo precedente (Circana, year ending Febbraio 2024), confermando la sua leadership indiscussa, con una quota di mercato pari a 61% delle vendite a valore” evidenzia il country manager. La categoria dei piselli rientra nel più ampio segmento dei vegetali surgelati nel quale Findus, oggi parte del gruppo Nomad foods, registra dati in costante crescita. “Findus si conferma un attore chiave nel mercato dei surgelati, con una crescita costante e positiva che interessa diversi comparti e categorie di prodotto, continuando a consolidare la sua posizione di leader non solo nel segmento dei pisellini, ma anche nell’intero comparto veg” ha affermato Roca, evidenziando che “anche altre referenze strategiche del comparto vegetale stanno registrando ottimi risultati. Gli spinaci segnano oltre 8 milioni di euro in vendite a valore, con un incremento del 5,5% rispetto al periodo precedente (Circana, year ending Febbraio 2024). I fagiolini si distinguono particolarmente, con oltre 8 milioni di euro in vendite a valore e un significativo +9,9% rispetto al periodo precedente. Anche il comparto delle zuppe e dei minestroni cresce, con un valore di vendite pari a quasi 66 milioni di euro e un incremento del 2,5% rispetto al periodo precedente”.


Dal 1965 i pisellini primavera vengono prodotti nello stabilimento Findus di Cisterna di Latina da dove arriva l’80% dei volumi di Findus Italia e dove si producono fino a 17.000 tonnellate di vegetali. Un lavoro che vede tradizione agricola e innovazione viaggiare di pari passo: “C’è innovazione, c’è lavoro, c’è meticolosità, c’è una sorta di magia, come la definisco io, nel senso che tutto nasce dalla definizione delle aree di coltivazione, aree vocate per caratteristiche pedoclimatiche molto specifiche che favoriscono la coltivazione di piselli con quelle caratteristiche – ha spiegato Roca – Soprattutto c’è un grandissimo lavoro da parte dei nostri agronomi, sia in termini di preparazione dei campi sia nel momento della raccolta”. La raccolta dei piselli, spiega “ha un orizzonte temporale ridottissimo, dagli inizi di maggio fino al massimo a metà giugno ed è un lavoro che va seguito giorno per giorno perché ritardare o anticipare la raccolta di 24 ore può cambiare completamente la qualità del prodotto e quindi i nostri agronomi sono lì con strumenti come il tenderometro a misurare la tenerezza dei piselli”. Ma c’è anche un altro aspetto che Roca ritiene fondamentale: “E’ la capacità di raccogliere e surgelare i piselli entro tre ore per bloccarne le caratteristiche nutrizionali. Dopo una leggera scottatura che serve a mantenere consistenza e colore, vengono subito surgelati in modo da mantenere tutta l’essenza e la naturalità del prodotto fresco”.

Nonno Nanni: fatturato 2024 sale a 134 mln, ora ampliare gamma prodotti

Nonno Nanni: fatturato 2024 sale a 134 mln, ora ampliare gamma prodottiMilano, 6 apr. (askanews) – Il 2024 per Nonno Nanni, il marchio della Latteria Montello di Giavera del Montello, nel Trevigiano, si è chiuso in crescita del 9,8% a volume e del 5,7% a valore con un fatturato che sale così a 134,2 milioni di euro, rafforzando la propria quota in quasi tutti i mercati in cui opera. Per l’azienda veneta, guidata dalla famiglia Lazzarin, si tratta di una performance superiore al mercato, che ha registrato tassi positivi sia nei mercati storici dove il brand è leader, come il mercato dello stracchino e squaquerello, sia in mercati più recenti come quello delle paste filate, come mozzarella, burrata, stracciatella.


Segnali positivi arrivano anche dai primi mesi del 2025 quando, accanto allo sviluppo del core business, l’azienda lattiero-casearia punta ad ampliare la propria offerta in nuovi segmenti ed espandere il business internazionale. In questa direzione vanno i nuovi formati nella gamma pasta filata, già scelta da oltre 1,5 milioni di famiglie italiane, che hanno visto l’introduzione delle ciliegine di mozzarella da 150 grammi e un formato per il tris di mozzarella con un peso maggiore (da 100 a 125 grammi per ogni mozzarella) per rispondere alle esigenze del mercato delle famiglie alto consumanti. Stessa logica seguita per il formaggio fresco spalmabile di cui è aumentata la grammatura “per andare incontro alle necessità crescenti di ricettazione del prodotto in casa”. “Il lancio di queste novità segna per Nonno Nanni un ulteriore passo verso le esigenze di un consumatore che ricerca il gusto e la versatilità – afferma Silvia Lazzarin, presidente di Nonno Nanni – Nonno Nanni è una garanzia per le famiglie italiane che lo scelgono ogni giorno, e noi vogliamo continuare a riaffermare il nostro impegno nell’offrire sempre di più una vasta gamma di prodotti freschi di qualità, e soluzioni che uniscono innovazione e tradizione”.

A scuola d’impresa: Barilla apre le porte di Mulino Bianco agli studenti

A scuola d’impresa: Barilla apre le porte di Mulino Bianco agli studentiMilano, 6 apr. (askanews) – Barilla aderisce, per il secondo anno consecutivo, al progetto “A scuola d’impresa”, l’iniziativa promossa da Museimpresa, Archivio del cinema industriale e Liuc – Università Cattaneo per avvicinare giovani studenti al made in Italy, attraverso visite guidate, attività progettuali presso musei o archivi d’impresa, il tutto accompagnato dalla realizzazione di un project work finale. Al centro di questa edizione c’è il progetto di Barilla “Mulino Bianco: un museo a portata di click”, che ha offerto ai ragazzi l’opportunità di esplorare, grazie all’Archivio storico Barilla, la storia della comunicazione del brand, e di realizzare un vero e proprio museo virtuale dedicato ai suoi 50 anni.


“A Scuola d’impresa” rientra nei percorsi di Orientamento e Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) e rappresenta un’occasione per le classi del triennio delle scuole secondarie di secondo grado di tutti gli indirizzi di studio di scoprire da vicino il patrimonio storico e comunicativo delle imprese italiane. Finora, sono tre le classi di istituti superiori di Parma che hanno preso parte attivamente al progetto, immergendosi nell’universo Mulino Bianco. Nello specifico Barilla ha portato avanti il progetto “Mulino Bianco: un museo a portata di click”, rivolto agli studenti del triennio delle scuole secondarie di II grado e sviluppata in più fasi. Tra i protagonisti dell’esperienza, gli studenti del Liceo Artistico statale Paolo Toschi e dell’Istituto tecnico economico Macedonio Melloni di Parma, che hanno visitato la sede principale di Barilla e l’Archivio storico. Qui, a partire dai materiali custoditi, supportati inizialmente dai professionisti di Barilla e dai loro docenti, hanno lavorato allo sviluppo di soluzioni innovative, rendendo il museo digitale coinvolgente per un pubblico ampio e variegato. Hanno inoltre proposto strategie per migliorare la fruizione dei contenuti e valorizzare il patrimonio storico del brand, che ha appena compiuto 50 anni. Le idee degli studenti sono attualmente in fase di valutazione. Il risultato sarà una nuova sezione per il sito dell’Archivio Storico Barilla, frutto del talento e della creatività delle nuove generazioni.


“Per i miei studenti, questa esperienza è stata stimolante e fuori dagli schemi – spiega Maria Carmen Nuzzo, docente di Progettazione Architettonica – L’idea di creare un museo virtuale è un approccio originale e diverso dal loro lavoro quotidiano. Questo ha acceso in loro una curiosità nuova, spingendoli a esplorare il mondo della comunicazione con occhi diversi. È stata un’esperienza che ha rafforzato in loro il senso di responsabilità, la creatività e lo spirito di collaborazione”.

Sei giovani autistici assunti da Barilla nello stabilimento di Foggia

Sei giovani autistici assunti da Barilla nello stabilimento di FoggiaMilano, 5 apr. (askanews) – Sei giovani autistici tra i 20 e i 30 anni sono stati assunti nello stabilimento Barilla di Foggia per occuparsi della gestione dello spaccio aziendale. E’ questo il nuovo traguardo raggiunto dalla collaborazione tra Barilla, con la sua sede di Foggia, e iFun, associazione di genitori di bambini e ragazzi autistici attiva da oltre dieci anni sul territorio. Un percorso di inclusione e sensibilizzazione che, iniziato due anni fa con la creazione dell’Employee resource group (Erg) “ThisAbility”, ha portato ora a questa assunzione.


Gli Erg di Barilla sono gruppi di volontari organizzati e formati all’interno dell’azienda per promuovere una cultura aziendale sempre più inclusiva. A fine 2023 l’azienda di Parma ha donato un pulmino all’associazione, a nome delle persone dello stabilimento di Foggia, per facilitare gli spostamenti quotidiani dei ragazzi e delle loro famiglie. Nel corso degli ultimi due anni, la collaborazione ha continuato a crescere attraverso eventi, workshop e attività condivise tra lo stabilimento e la comunità locale. Dal 26 marzo di quest’anno, grazie alla partnership con una cooperativa sociale di tipo B, sei ragazzi autistici sono stati assunti per lavorare nello spaccio aziendale. Affiancati dai loro tutor, questi giovani lavorano alla preparazione dei pacchi di pasta destinati ai dipendenti dello stabilimento, compiendo così un significativo passo verso l’autonomia e l’inclusione lavorativa.


“Lavoratori, non più fragili o disabili. Lavoratori, persone, anime, dignitosamente dentro questo mondo senza stare alla finestra a vedere la vita che passa per gli altri. Senza essere in questa perenne sala d’attesa”, sottolinea Maurizio Alloggio, presidente di iFun e padre di Antonio. “Con questo progetto proseguiamo quella che dovrebbe essere la missione di ogni impresa che vuole essere virtuosa – aggiunge Francesco Grieco, plant director dello stabilimento Barilla di Foggia – contribuire in modo significativo al benessere della comunità”. Lo stabilimento Barilla di Foggia, attivo da circa 40 anni, impiega circa 200 persone a tempo indeterminato e, con una capacità produttiva di oltre 210.000 tonnellate di pasta, rappresenta uno dei principali siti produttivi del gruppo.

Prezzi zucchero in aumento per calo produzione India e Brasile

Prezzi zucchero in aumento per calo produzione India e BrasileRoma, 4 apr. (askanews) – I prezzi internazionali dello zucchero sono animati da spiccata volatilità e faticano a consolidare il trend deflattivo registratosi nel 2024. Lo segnala Aretè, spiegando che da inizio marzo i prezzi dello zucchero grezzo sono aumentati del 4,8% mentre quelli dello zucchero bianco del 2,5% (entrambi sono quotati su The ICE). Gli operatori non-commerciali, dopo una fase di posizionamento in ipervenduto, tra gennaio e fine febbraio, sono tornati in iper-comprato, fornendo supporto ai prezzi.


Tra i principali fattori rialzisti Areté segnala soprattutto le criticità che caratterizzano l’offerta 24/25 dalle due principali aree di produzione ed esportazione, ovvero Brasile e India. Per il Brasile i dati della associazione di produttori “Unica” indicano una produzione per la campagna 2024/25 a 40 milioni di tonnellate, -5,3% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e decisamente al di sotto dei 44 milioni delle anticipazioni Conab (Companhia Nacional de Abastecimiento).


Per l’India, i dati della associazione di produttori “Isma” indicano che la produzione al 15 marzo aveva raggiunto 23,7 milioni di tonnellate, con un decremento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2023/24.

Congiuntura di offerta limitata per mercato latte europeo

Congiuntura di offerta limitata per mercato latte europeoRoma, 4 apr. (askanews) – In attesa dei picchi produttivi primaverili il mercato del latte all’interno dell’Unione Europea attraversa una congiuntura di offerta limitata. Le analisi di Aretè, che elaborano i dati della Commissione UE, mostrano come le consegne di latte a gennaio 2025, siano risultate in calo dello 0,3% rispetto a gennaio 2024. La seconda settimana di marzo in Germania e Francia i ritardi rispetto allo stesso periodo dello scorso risultano di oltre il 2%.


Inoltre, le consegne di latte, già strutturalmente rallentate dalle politiche ambientali Ue di riduzione delle emissioni, siano ulteriormente disincentivate da costi degli input produttivi elevati e dalla diffusione in UE di blue tongue e afta epizootica. In particolare dopo la prima notifica, il 10 gennaio, di un focolaio di afta epizootica in Germania, il virus si è diffuso anche in Ungheria (focolaio notificato il 7 marzo) e in Slovacchia (tre focolai confermati il 21 marzo); i due Paesi non sono produttori rilevanti, tuttavia la diffusione del virus alimenta le preoccupazioni che ci possano essere contagi anche in altri Stati membri. I prezzi del latte spot, nonostante una leggera flessione stagionale, si mantengono superiori rispetto allo scorso anno. A marzo 2025 le quotazioni del latte spot tedesco intero risultano superiori del 23% superiori rispetto a marzo 2024. Anche trasformati nel mese di marzo hanno registrato una tendenza di prezzo stabile o leggermente rialzista. Sulla piazza di riferimento di Kempten, rispetto a febbraio, il burro ha segnato un aumento del 4%, mentre WMP ed Edamer sono rimasti sostanzialmente invariati.

Coldiretti a Vinitaly per difendere i valori del vino italiano

Coldiretti a Vinitaly per difendere i valori del vino italianoRoma, 4 apr. (askanews) – Quattro giorni di iniziative, incontri e degustazioni per celebrare e difendere i valori del vino italiano, un patrimonio del Paese dal punto di vista economico, ambientale, sociale e paesaggistico, oltre che primo ambasciatore dell’Italia a tavola nel mondo. E’ il programma del Vinitaly a Casa Coldiretti, una nuova struttura pensata per rappresentare anche visivamente l’importanza del Vigneto Italia e di un prodotto che fa parte della Dieta Mediterranea, elisir di lunga vita, le cui proprietà salutistiche sono ormai dimostrate da numerosi studi.


Una filiera chiave dell’economia nazionale, spiega Coldiretti in una nota, che va difesa dal rischio di guerre commerciali, scatenate dai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump, ma anche dalle ingiustificate campagne di demonizzazione, rispetto alle quali è necessario che l’Unione Europea pronunci parole chiare. Temi che saranno al centro anche degli incontri del presidente Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, con i Commissari europei alla Salute Olivér Várhelyi e quello all’Agricoltura Cristophe Hansen, assieme all’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, in programma lunedì 7 aprile a Casa Coldiretti.


Domenica alle 10 ci sarà l’inaugurazione di Casa Coldiretti, con la visita al Padiglione. Alle ore 14.30 incontro sulle “Le eccellenze Italiane”, con i grandi nomi del vino tricolore che si confronteranno sulle principali tematiche del settore vitivinicolo, cui seguirà una degustazione guidata da Riccardo Cotarella. Lunedì 7 aprile l’evento clou con il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo che incontreranno assieme ai viticoltori il Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi, in programma alle 11, e il Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, fissato per le 13.45, entrambi nello stand Coldiretti. Un’occasione di confronto sulla necessità di tutelare il settore rispetto agli attacchi e alle ingiustificate campagne di demonizzazione, ma anche sul nuovo piano Ue per il vino e sul futuro dell’intera agricoltura europea, a partire dalla Politica agricola.


Alle 15 la presentazione della birra da filiera tutta Sarda in collaborazione con il Consorzio Birra Italiana. Alle ore 16 la presentazione presso il Padiglione Veneto del libro “Il Cibo a pezzi”, il saggio scritto da Vincenzo Gesmundo, Felice Adinolfi e Roberto Weber. Alle 16.45 tavola rotonda sul vigneto Toscana. Martedì 8 aprile, alle 9.30, spazio ai giovani viticoltori, con un focus sul fenomeno della generazione Z in vigna, al quale seguirà una degustazione a tema. Biodiversità protagonista alle 13.30, con il momento di assaggio dedicato ai vitigni autoctoni cui farà seguito quello riservato ai vini biologici, in programma alle 16. Mercoledì 9 aprile, alle ore 11, focus sull’enoturismo con il Consiglio di Terranostra-Campagna Amica, con spazio anche alle donne del vino.